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Vorresti leggere un libro a settimana, ma non trovi il tempo? In questo post ho riportato 3 strategie pratiche per leggere di più e meglio.

leggere un libro

“Così tanti libri da leggere e così poco tempo per farlo.”

Frank Zappa.

Nonostante le statistiche sulla lettura in Italia facciano pensare ad un Paese del terzo mondo, il fatto che l’articolo “Perché dovresti leggere 52 libri all’anno” abbia avuto così tanto successo mi ha convinto che esiste un piccolo gruppo di accaniti lettori a cui la frase di Zappa calza a pennello.

Se come me fai parte di questo gruppo dalla reading list chilometrica, oggi vorrei condividere con te alcune strategie pratiche grazie alle quali riesco a leggere un libro a settimana (senza troppo stress). Insomma, dopo aver visto perché è importante leggere di più, oggi vediamo come riuscire effettivamente a leggere di più: scommetto che un paio di trucchetti non li conosci.

La lettura veloce non è l’unica soluzione

“Ho probabilmente sprecato 10 anni della mia vita leggendo lentamente.”

Warren Buffett.

Leggere un libro a settimana significa leggere mediamente 45 pagine al giorno (tutti i giorni). Considerato che la maggior parte dei lettori hanno una velocità di lettura di circa 200 parole al minuto e che la pagina di un libro standard contiene proprio 200 parole, questo vuol dire dover dedicare ogni giorno 45 minuti alla lettura. Visto il tempo che sprechiamo cazzeggiando sui social o strusciando i nostri smartphone, 45 minuti non sembrano poi così tanti, ma la verità è che in pochi avrebbero la costanza di mettersi ogni giorno a leggere un libro per 3/4 d’ora.

L’unica alternativa, per leggere il fatidico libro a settimana, sembrerebbe dunque quella di aumentare la velocità di lettura. Se riuscissimo a leggere ad una velocità media di 600 parole al minuto, leggere un libro a settimana ci richiederebbe appena 15 minuti al giorno. Non è un caso dunque che, durante un’intervista congiunta, alla domanda “quale super-potere vorreste avere?“, Bill Gates e Warren Buffett, due degli uomini più ricchi del mondo, risposero: “la lettura veloce“.

link al video di Gates e Buffett.

Fantastico André, allora basta uno di quei corsetti da 1.000€ sulla lettura veloce che cercano di appiopparmi fuori dall’università e diventerò un drago dello speed reading, giusto?!

Purtroppo non funziona esattamente così. Il problema con la lettura veloce è che richiede un mare di pratica: insomma, non hai bisogno di nessun corso da 1.000€. Una volta apprese le tecniche fondamentali (trovi 3 delle più efficaci in questo articolo), hai bisogno di mesi e mesi di costante esercizio. Acquisire questa abilità ti sarà di grande aiuto nella tua vita, ma se vuoi iniziare a smaltire la tua reading list e vuoi farlo entro 5 minuti dal termine di questo post, hai bisogno di adottare delle strategie diverse…

Come leggere un libro EfficaceMente: 3 trucchi poco conosciuti

Sai cosa sono i life hacks? Sono strategie ingegnose per risolvere i problemi quotidiani e migliorare la nostra vita. Oggi voglio proporti 3 life hacks per aiutarti a leggere di più e meglio.

1. Smetti di leggere i libri

Sì, hai letto bene: se vuoi leggere più libri, devi smettere di leggerli. Uno dei segreti per iniziare ad accorciare quella lista infinita di libri che vorresti leggere “sì, forse un giorno, chissà” è quello di utilizzare massicciamente gli audio-libri.

Circa un 20-30% dei libri che leggo ogni anno, di fatto non li leggo: li ascolto. Da un paio di anni ho un abbonamento platinum annual su Audible.com. Con meno di 20$ al mese (circa 15€) posso scaricare 2 audio-libri al mese da ascoltare tranquillamente sul mio smartphone (o su qualsiasi altro device). Li ascolto ovunque: in palestra, quando sono al parco a correre, sui mezzi. Ho iniziato ad ascoltare audio-book quando avevo 18 anni, ma li ho riscoperti solo da un paio d’anni e sapere che ho sempre qualcosa di interessante da ascoltare mi aiuta ad affrontare con uno spirito diverso anche quelle attività che sono spesso di una noia mortale.

Non solo. il 100% degli audio-libri che ascolto sono in inglese: ascoltare audiobook in lingua originale è infatti uno degli stratagemmi che consiglio nel mio metodo non convenzionale per imparare l’inglese. Se con l’inglese non te la cavi, questo potrebbe essere un limite (o uno stimolo): servizi come Audible infatti hanno un archivio sterminato di audio-libri, ma sono quasi tutti in lingua originale.

Esiste tuttavia un escamotage per trasformare automaticamente in un audio-libro qualsiasi testo, anche un articolo della Gazzetta dello Sport! Vediamo come con il secondo life hack.

2. Sfrutta quel dannato smartphone

Recentemente mi hanno chiesto un parere sulle file davanti agli Apple Store per il nuovo iPhone: se stai 24h all’addiaccio per acquistare uno smartphone che potresti tranquillamente farti consegnare a casa aspettando qualche giorno in più, sei poco efficace. Comunque sono scelte personali. C’è invece una categoria di persone che veramente ho difficoltà a comprendere: sono quelli che spendono 7-800€ per uno smartphone e poi lo usano esclusivamente per messaggiare su whatsapp, spararsi selfie aberranti e controllare Facebook. Perché?! ;-)

Tornando seri, i moderni smartphone hanno spesso funzionalità poco conosciute, ma che possono davvero semplificarci e/o migliorarci la vita. Penso ad esempio alla funzione “Pronuncia schermata” per chi ha un iPhone con iOS 8. Basta scorrere con due dita dall’alto verso il basso e l’iPhone inizia a leggere in automatico il contenuto della schermata.

Per attivare questa funzione devi semplicemente andare su: Impostazioni > Generali > Accessibilità > Voce e poi attivare l’opzione “Pronuncia Schermata”.

Funzione pronuncia schermata iOS8

Cliccando poi sull’opzione “Voci”, potrai selezionare le diverse voci da utilizzare. Il mio consiglio è quello di scaricare sul tuo iPhone le voci in Italiano e in Inglese di “Qualità avanzata”. Una volta che la funzione sarà attiva ti basterà strisciare con due dita dall’alto verso il basso su qualsiasi schermata del tuo iPhone e comparirà quel menù che vedi nell’immagine in alto a destra: potrai mettere in pausa la voce, andare al paragrafo precedente o successivo e con le icone della tartaruga e della lepre potrai regolare la velocità di lettura. Quando l’avrai attivata, provala con gli articoli dell’Archivio di EfficaceMente.

Hai un dispositivo Android? Nessun problema, puoi utilizzare la funzione “Sintesi vocale di Google“. Per attivarla devi andare su: Impostazioni > Lingua e input > Output sintesi vocale.

Intendiamoci bene, la tecnologia Text-to-Speech (questo il nome originale) deve essere ancora migliorata, ma già oggi la qualità è discreta e su internet esistono dimostrazioni di software che hanno la capacità di leggere qualsiasi testo con una scorrevolezza impressionante. Personalmente utilizzo questa funzione per “leggere” molti blog e newsletter che seguo.

Piccolo bonus: se sei uno studente universitario un’ottima strategia di studio è quella di utilizzare il tuo smartphone per registrarti mentre ripeti un capitolo e poi riascoltare le registrazioni in palestra, sui mezzi pubblici o al supermercato. Questa tecnica è particolarmente efficace se hai uno stile di apprendimento auditivo. Se non hai idea di cosa siano gli stili di apprendimento, trovi una spiegazione nell’estratto gratuito della mia guida Studia meno, Studia meglio.

3. Crea una sintesi dei passaggi chiave di un libro in 3 secondi netti

“Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.”

J. Brodsky.

I primi 2 life hacks che abbiamo visto ti consentiranno di raddoppiare i libri che leggi in un anno e ripulire finalmente quella barra dei preferiti del tuo browser, piena zeppa di articoli online. Ci tengo però a precisare che utilizzo audio-libri e Text-to-Speech solo per “leggere” quei libri e quei post che reputo interessanti, ma non fondamentali.

Per quanto riguarda i libri “tecnici” (business, psicologia, crescita personale) che voglio approfondire nel dettaglio ed i romanzi di cui voglio godermi ogni singola parola, reputo la parola scritta ancora imbattibile. Anzi, per quanto riguarda quei testi che intendo mettere in pratica per far crescere la mia attività o per continuare il mio percorso di miglioramento personale, ho adottato da diverso tempo un approccio ben preciso:

  • Durante la lettura sottolineo con attenzione i concetti chiave e secondari di ogni capitolo (per individuarli utilizzo la tecnica della piramide).
  • Terminata la lettura del libro creo una nuova nota in Evernote con il titolo e l’autore del libro, dove riporto tutti i concetti chiave e secondari.
  • Periodicamente (circa una volta al mese) mi ritaglio un po’ di tempo per rileggere le note dei libri letti durante l’anno.

Inizialmente questa procedura mi portava via un po’ di tempo, ma da quando leggo con il mio Kindle Paperwhite il tutto mi richiede circa 3 secondi netti. Molti possessori di Kindle non sanno infatti che esiste una pagina speciale di Amazon in cui, una volta loggati, è possibile ritrovare tutte le evidenziazioni fatte sui propri libri acquistati sul Kindle Store: la pagina si chiama Your Highlights (te l’ho linkata). Naturalmente per avere tutte le evidenziazioni aggiornate, devi collegare di tanto in tanto il tuo Kindle al wi-fi.

Bene, spero che questi trucchi ti siano utili. Come promesso il post di oggi è stato molto pratico. Stratagemmi a parte ti auguro delle letture efficaci ;-) Buona settimana. Andrea.

P.s. Se sei un appassionato di lettura e sei alla continua ricerca di libri interessanti (di crescita personale e non), ti consiglio di iscriverti gratuitamente al gruppo Facebook riservato ai lettori di EfficaceMente.

Foto di Jcomp

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Leonardo

Il punto 2) non lo conoscevo :o

In piu’ a quello che hai scritto io uso il tempo che sono in metro per leggere.

Uso l’iphone (appena preso il 6, lo schermo piu’ grande fa proprio comodo!) con l’app di Kindle cosi’ ho tutti i libri in un solo posto. Ormai ho associato la metro alla lettura quindi un libro a settimana di media riesco a leggerlo.

Andrea

Ciao Leo,
la funzione TtS dell’iPhone l’ho scoperta recentemente anche io: se la utilizzi troppo ti stordisce, ma per “leggere” 4-5 articoli al giorno da feedly è perfetta. Mi aspetto poi che la migliorino molto nel corso del tempo: ho ascoltato alcuni TtS professionali sul web e hanno una resa impressionante.

Io non riesco a leggere su smartphone o tablet, dopo un po’ mi si irritano gli occhi, concordo però sul discorso abitudine: quando crei certi trigger poi la lettura diventa davvero un qualcosa che “rincorri”. C’erano attività ripetitive che odiavo fare, ma che dovevo fare: sapendo di poter ascoltare un nuovo audiobook non vedo l’ora di farle.

Andrea.

Pier Paolo

Capisco che magari a scuola od all’università sia importante puntare sulla quantità delle parole lette o sul numero dei testi studiati, ma io che sono uno a cui piace leggere, e dunque lo faccio solo per mio interesse ed arricchimento personale, più che alla velocità e quantità sono più interessato alla piena comprensione ed alla QUALITA’.

Per quella che è la mia esperienza leggere una decina di libri all’anno è una media più che ottima, ma mi riferisco ovviamente a libri di qualità: già solo riuscire a fare una selezione così accurata e centrata non è per nulla semplice, spesso infatti mi reco in libreria, gironzolo per delle buone mezz’ore solo per capire se un libro può essere valido oppure no (leggendone più pagine possibili) e l’80% delle volte me ne esco senza aver trovato nulla che rispetti uno standard qualitativo appropriato.

Tra parentesi se ci fate caso il reparto dedicato all’argomento crescita personale si divide fondamentalmente in due filoni: da una parte motivazione sparata a mille (della serie “Tutto quello che desideri può essere tuo” o “Vivere al massimo”) e dall’altra l’esatto opposto, e cioè la ricerca di una forma di convivenza e di accettazione di una vita più misurata ed intimista (della serie “Vivere accontentandosi” oppure Vivere senza stress”): chiari segnali di visioni e di contrasti stridenti che evidenziano uno squilibrio “dottrinale” di base piuttosto evidente.

Superata la fase di cernita, qualora poi trovassi un libro interessante -prediligo le classiche e sagge vie di mezzo rispetto alle correnti estremiste soprariportate, non per niente “in medio stat virtus”;-) -spesso e volentieri mi “assaporo” la lettura del bel testo scelto per un tempo assai lungo, mi piace metabolizzarlo in modo completo e totale, può capitare che mi soffermi su un capitolo che voglio ben approfondire anche per una settimana o più, dipende da quello che in quel momento mi attira o mi prende di più: tranne rarissimi casi, che conto sulle dita di una mano, non ho mai ripreso in mano un libro per leggerlo una seconda volta, proprio perché quando lo faccio cerco di andare molto in profondità e dunque non sento quasi mai il bisogno di andare a rivederlo successivamente, al massimo mi può capitare di ritornare su dei passaggi specifici ma raramente ho la necessità di rileggerlo da capo.

Oltretutto le cose che ritengo valide non sono molte, mi riferisco in questo caso a ciò che ruota attorno all’argomento crescita personale, dunque, tolte quelle massimo 10 regole fondamentali, tutto il resto è, o ripetuto in mille salse simili e/o varianti assimilabili, oppure è fuffa utile solo allo scrittore per tirare bene o male a campare convincendoti di cose spesso e volentieri campate in aria ed assai assurde!

Leggere un libro VALIDO di crescita personale a settimana ritengo sia un’impresa impossibile, sia perché non penso esistano attualmente in circolazione 52 libri di crescita personale veramente al top e sia perché per metabolizzarli come si deve, parlo almeno per me, questo è un tempo esageratamente troppo limitato: per cui leggere per leggere, per di più con un’alta probabilità di incocciare in ciarpame e con il rischio anche di comprenderlo sì e no, per me non ha molto senso.

Se dobbiamo far diventare un passatempo come la lettura, che dovrebbe essere di ristoro e di approfondimento, anche questo una gara contro il tempo (a quale pro poi mi sfugge!) vuol dire allora a mio parere che abbiamo veramente perso il senso di ciò che significa godersi la vita: ma un discorso del genere è di difficile comprensione per un capricorniano (inteso come rappresentante del corrispondente segno astrologico) come Andrea, cioè persone che caratterialmente si contraddistinguono per il fatto che vivono ogni cosa come una sfida utile a dimostrare che la perseveranza e la tigna premiano sempre e fanno della difficoltà e della sofferenza il loro culto da adorare (conosco bene il soggetto poiché mia moglie ha l’ascendente in Capricorno).

E’ vero che molte volte è così: ma non sempre lo è! E cosa saggia ed utile è essere in grado di saperlo differenziare;-)

Angela L.

Andre, del capricorno?? O.o C’era da immaginarselo!! Ascendente..?!?

Andrea

Ascendente scoiattolo.

Angela L.

Ascendente scoiattolo eh?? Guarda un po’..
“Anche questo segno sembra essere dotato di doti sensitive e sembra saper leggere il proprio ed altrui futuro. Allo Scoiattolo o Lepre i Maya associavano anche la fertilità e quindi chi è nato sotto questo segno può essere prolifico in qualsiasi campo, avere tantissime idee da mettere in pratica ed avere una famiglia molto numerosa.
Considera molto il concetto di amicizia ed ama stare con gli amici di sempre odiando la solitudine. Ideali quindi i lavori in cui vi è molto contatto con la gente e quelli in cui comunicare è fondamentale. Pensiamo quindi che potrebbe svolgere tranquillamente lavori legati al giornalismo, alla vendita di prodotti porta a porta o in televisione, ecc…”
hehehehehe ;-)

Pier Paolo

Beh se non è un capricorno Andrea

Alfonso

Vabbè sei un grande, hai detto tutto. Solo leggere questo commento mi ha infuso calma interiore

Andrea

Sarebbe curioso sapere quale Alfonso… mi rendo conto che le risposte ai commenti così come sono organizzate ora creano un po’ di confusione! ;-)

Andrea

Ciao Pier Paolo,
sì, probabilmente abbiamo esigenze diverse. Per quanto mi riguarda la voglia di leggere e leggere tanto è dettata da due fattori. Da una parte mi piace proprio assorbire ed esplorare nuove idee, dall’altra ritengo che oggi come oggi sia indispensabile un aggiornamento continuo.

La mia ragazza ad esempio ha un approccio alla lettura molto simile al tuo e quello di un paio di altri lettori che ho visto nei commenti successivi: non credo esistano approcci corretti e approcci sbagliati, ognuno naturalmente sceglie quello che più si addice alla propria personalità e ai propri scopi.

Sul tema libri di crescita personale poi concordo pienamente con te: non ne leggo mai più di 7-8 all’anno e mai uno di seguito all’altro. Collezionare questi testi uno dietro l’altro non ha alcun senso.

Al contrario quando esploro una determinata tematica tecnica che in quel momento mi sta appassionando, tendo a leggere quanti più testi e autori possibili (es. value investing): nel corso degli anni ho notato che questo approccio “quantitativo”, concentrato in un lasso di tempo di 1-2 mesi, mi consente di avere un quadro d’insieme della tematica per me indispensabile per gli approfondimenti e le azioni “qualitative” che poi seguono. Questo approccio è legato al mio stile di apprendimento dall’alto verso il basso.

Infine, come ho precisato anche nel post, questo tipo di strategie che vanno dalla lettura veloce all’audio-lettura io le applico (e ritengo che abbia senso applicarle) alle letture tecniche/di aggiornamento. La lettura intesa come ristoro e piacere della vita è per me tutto un altro paio di maniche: non c’è piacere maggiore del godermi un bel romanzo la sera prima di andare a dormire. Questa distinzione non è compresa dai più: in Italia sono in pochissimi a leggere e quelli che leggono percepiscono la lettura solo come passatempo.

A presto,
Andrea.

Angela L.

noooo sei fidanzato “”(((
Ma tu lo sai che l’ultimo trip degli ultimi mesi e’ stato a chiedere ai tipi nuovi che conoscevo, o che mi invitavano a uscire era: ” Ma tu, quanti libri leggi all’anno??!!” Ovviamente ricevevo occhiate storte di tutti i tipi ahaha.
Chi mi rispondeva che non leggeva libri ma solo riviste veniva scartato a priori (poi magari poteva essere il marito ideale, chissá’ ;-)
E quando l’ho chiesto all’ultimo che ho frequentato per un anno, che ha i comodini stracolmi di libri (adoro) che le sue vacanze se le fa al festival della letteratura a Mantova, non arriva a 52 libri.. ed io: puah.. ma non sei nessuno (ovviamente scherzando).
Mi ha risposto anche lui che spesso adora soffermarsi sulle frasi, sulle pagine.. e che i libri se li gusta.
A dir la veritá’ lo faccio anche io, a volte in certi romanzi prolungo la lettura all’infinito perche’ non voglio finirli!!!
Pero’ effettivamente quella degli audiolibri non l’avevo mai considerata se non ascoltando certi libri su radiorai3. A tal proposito vi consiglio (ma sono sicura conoscerete gia’) “fahrenheit” la trasmissione del pomeriggio dove si parla di libri intervistano gli scrittori, giochi a premio su libri in premio ecc.. che si possono riascoltare in podcast.

Pier Paolo

Ah ok Andrea! Ho capito la tua differenziazione: diciamo che da una parte le tue letture sono puramente funzionali alla tua attività e dunque ritieni (giustamente) che il costante e continuo aggiornamento siano indispensabili (ed in questo caso lavori più che altro sulla quantità), mentre dall’altra le consideri come un arricchimento ed un passatempo personali, ed allora lo fai seguendo ritmi più “normali”.

Comunque sia leggere un libro alla settimana per un tempo così prolungato, se ti riesce, è una bella impresa: complimenti, non ho mai sentito di nessuno che è riuscito a tenere dei ritmi così elevati!;-)

A. Ambra

Non sono mai troppi gli incoraggiamenti a leggere quanto più possibile, bene Andrea che torni sull’argomento, con ulteriori consigli!
Personalmente sono sempre stata velocissima a leggermi i libri, credo per una sorta di voracità mia (ho imparato a leggere a 3 anni, penso proprio a causa di questa curiosità).
Devo dire che la qualità della lettura non ha mai risentito di questa velocità, anzi!
La lettura tramite audio l’ho poco utilizzata finora, anche perché leggere un’oretta alla sera mi distende. E pure io trovo la parola scritta ancora imbattibile. Però l’idea di sfruttare il giro al supermercato mi è piaciuta! :)
In palestra invece sono molto concentrata sugli esercizi e sempre attenta a quel che mi dice il trainer, e anche a quello che dice agli altri.
Sono più che d’accordo con Frank Zappa: c’è tanta roba da leggere e intendo roba buona, fra narrativa e altro, quindi un consiglio ulteriore che darei è di lasciar perdere, almeno per quanto riguarda la narrativa, i libri che sono palesi stupidate, che non ci accresceranno mai (esempio concreto: la trilogia della ’50 sfumature bla bla’, che, anche solo a leggerne le trame e le critiche serie ovunque, si capiva che era da evitare; oppure libri di Moccia et similia, insomma le porcherie facilmente fiutabili, sia in libreria anche solo a prendere in mano i volumi sia via internet: perché la gente ci perde del tempo?).
Insomma, imparare a fare cernite, per non perdere tempo e soldi con cose che non valgono!
Buondì Andrea, grazie!

A. Ambra

Torno con più calma a completare il mio commento sopra (ero un po’ di fretta).
Penso con tutto il cuore che crearsi una buona cultura sia un elemento fondamentale per la nostra evoluzione in meglio, e questo lo raccomanderei moltissimo anche a chi ha difficoltà nei rapporti interpersonali: più si legge (mi riferisco nello specifico alla narrativa), – e si aggiunga anche una buona cultura cinematografica, che considero fra gli elementi più “basici” di una buona cultura media- più si hanno argomenti a disposizione in caso di conversazione, si acquisiscono nuovi termini, si impara a evitare svarioni grammaticali/lessicali. Insomma si dà una buona, talvolta sorprendente, impressione di sé, e questo vale per le relazioni di ogni tipo, private e lavorative.
Quando avevo un blog di cinema e letteratura raccomandavo spesso di scoprire autori classici del passato (neanche tanto lontano), e di non limitarsi alle ultime novità trovate in libreria, o peggio ai best-sellers di qualità scadente (spesso). E raccomandavo di spaziare nei generi. Faccio pochissimi esempi: Henry James (l’opera omnia), fra l’altro da opere sue sono stati tratti molti film, Edith Wharton (idem, opera omnia), Ambrose Bierce, pochissimo conosciuto in Italia, eppure un autore eccezionale; i racconti di Montague R. James, dei capolavori del thriller. E molti altri, non sto ad infestarti il post..
C’è un problema, in Italia: le case editrici più grandi spesso hanno smesso di stampare alcuni autori del passato o parte delle loro opere, perché alcune porcherie contemporanee ‘pagano’ di più (vedi esempi che ho citato nel commento precedente). E’ un circolo vizioso: il lettore non trova certi libri in vendita quindi resta ignorante; se resta ignorante non chiederà mai quei libri perché nessuno glieli fa conoscere. Sto andando off-topic, scusa, ma mi dispiace sempre quando mi accorgo di tanta diffusa ignoranza, sinceramente. Anche io sono d’accordo nel suggerire di imparare l’inglese, e non solo per gli audio-libri, ma anche per leggere quei capolavori che le case editrici italiane non trovano più conveniente stampare: per esempio, qualche anno fa cercavo Martin Eden, capolavoro di J. London, ma non era più stampato in italiano, così ho preso il libro in inglese. Va da sé che poi ognuno ha il suo stile, London per esempio scrive con uno stile geniale ma in una sorta di slang che può essere una sfida per chi conosce mediamente l’inglese; altri scrivono in lingua impeccabile e comprensibilissima.
Consiglio di non arrendersi davanti alle letture che non conosciamo e all’apprendimento di una lingua, se ne ricaveranno benefici sotto molteplici punti di vista, anche molto pratici.
E anche questo meriterebbe un post, quindi mi fermi qui.
Di nuovo ciao! :)

Andrea

Ciao Ambra,
mi ha fatto molto piacere leggere i tuoi commenti: ho particolarmente apprezzato il passaggio in cui parli di voracità. Chi non ama la lettura, perché magari l’ha sempre vista come un’imposizione fin dai tempi della scuola, tende a bollare la voglia di leggere di più o le tecniche di lettura veloce come l’ennesima frenesia di una società che già corre troppo: trovo la valutazione superficiale.

Io amo leggere: i famosi 52 libri all’anno non sono per me un obiettivo da raggiungere, un target da centrare, ma piuttosto un bisogno da soddisfare. Tra l’altro, chi legge velocemente (o perché ha appreso delle tecniche o perché ha sviluppato l’abilità nell’infanzia) sa benissimo che aumentando la velocità di lettura, aumenta di pari passo anche la qualità. Sembra un paradosso, ma a ben pensarci non è poi così strano: quando parliamo in fondo è molto più gradevole ascoltare chi parla in modo fluido, piuttosto che qualcuno che parla in modo scattoso, parola per parola o, addirittura, sillaba per sillaba ;-)

Infine, in merito a ciò che dici sulla narrativa, io ho un esperienza più diretta con i libri tecnici/di business, ma concordo appieno con le tue valutazioni.

Andrea.

A. Ambra

Ciao Andrea! Giusto, ci sono tanti miti da sfatare, per esempio come dicevi in un intervento molto più su, quello che la lettura, e anche i film, siano un mero passatempo, mentre sono gradevolissime attività che donano, senza forzatura alcuna, un grande arricchimento: basterebbe farne spunti per riflessioni (oltre che goderne per puro diletto). Per esempio ci sono romanzi appassionanti che offrono anche ottime meditazioni sull’animo umano e varrebbero come veri trattati di psicologia (validissimi anche da leggere per la crescita personale, si unisce l’utile al dilettevole). Le tragedie di Shakespeare forniscono degli archetipi immortali, oltre essere godibilissime da leggere (e anche nelle trasposizioni cinematografiche). Le opere di Jane Austen dicono delle verità di buon senso tanto semplici quanto profonde e a prova di tempo e luogo. E così via.
Tornando alla velocità di lettura, altro falso mito è che ci si debba applicare forzatamente, come dicevamo c’è chi nasce predisposto (non penso proprio di essere stata un fenomeno raro, a imparare a leggere -senza essere forzata! – in età prescolare: ce n’è!): nel commento di ieri non ho pensato di menzionare mio marito, che ha una velocità di lettura anche superiore alla mia, anzi, a volte anche a me sembra che lui abbia un super-potere!
Proprio dopo questa discussione ho pensato di chiedergli per puro scrupolo se avesse fatto mai qualcosa per essere così veloce e mi ha assicurato che assolutamente no, gli è sempre venuto naturale.
Quindi, come dici bene, la velocità può anche essere dovuta a voracità mentale, bisogno, interesse, può essere un qualche strambo dono… fatto sta che chi legge veloce non perde assolutamente nulla, non compromette la qualità della lettura, il gustarla e il momento di relax che offre, lo confermo, non per niente ho detto che mi distende la sera!
E vedo conferma che anche tu leggi come ristoro e piacere della vita, che è cosa buona e giusta ^_^

Alessandro

Ciao Andrea
C’è il modo di fare la cosa di Kindle anche con ibook?

Andrea

Non che io sappia Alessandro :-(

Chiara

Per quanto apprezzi e segua costantemente il tuo blog, che mi è stato utilissimo a risolvere MOLTISSIMI problemi, stavolta non mi trovo d’accordo con i tuoi suggerimenti.
Anche se sono scrittrice (o forse proprio per questo motivo) penso che non sia fondamentale divorare un libro dietro l’altro, in quanto la cosa più importante è assorbire il contenuto, renderlo proprio, senza fermarsi ad una pratica superficiale.
Certo i tuoi consigli puntano a far raggiungere la massima efficienza, ma è davvero così importante? Premettendo che io leggo moltissimo, credo che più del “quanto” conti il “come” si legge.
Meglio sbocconcellare un libro al mese comprendendolo completamente che divorarne uno a settimana accumulando informazioni che non potranno mai essere assimilate ed integrate.
L’audiolibro secondo me fa perdere al lettore quel contatto primordiale ma profondissimo che si crea con l’autore. Può essere utile in determinati momenti, soprattutto alle persone che hanno un certo tipo di handicap, ma non deve diventare la prassi. Sono favorevole al kindle, strumento comodissimo, ma lasciamo perdere lo smartphone, dai! Il supporto di fruizione è fondamentale per garantire una lettura approfondita e profonda. :)
Al di là della mia opinione personale, apprezzo moltissimo il tuo blog. Anche ieri, come già in passato, mi sei stato utile per un articolo che trovi qui:

Mi trasporre i consigli che dai e metterli a disposizione degli aspiranti scrittori come me per donargli la forza e il coraggio di portare avanti i loro progetti. Io stessa, senza Efficacemente, forse non avrei trovato l’autostima necessaria per ricominciare a scrivere un romanzo. :)

ste

Io leggo moltissimo su smartphone. Al momento non ho un e-book reader, viaggio spesso e tutto ciò che mi alleggerisce fisicamente il bagaglio è una manna dal cielo. Preferisco leggere da uno schermo che trascinarmi dietro kg di carta.

Andrea

Ciao Chiara, grazie del commento, credo che la risposta che ho dato a Pier Paolo possa spiegare la nostra divergenza di opinioni ;-)

Grazie del contributo,
Andrea.

Chiara

Ho letto la tua risposta. Effettivamente se parliamo di libri di aggiornamento è un conto, ma con la letteratura funziona diversamente.,, concordo con te sul fatto che un romanzo vada gustato con estremo relax :)

Maria

Abbiamo capito i nostri commenti gli ascolti sul telefonino… Scherzo naturalmente sei sempre effichiarissimo…
Grazie

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