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Trovare la propria strada non è semplice, esiste tuttavia un esercizio che può aiutarti a chiarire le idee e a capire cosa vuoi davvero fare nella tua vita.

 

“Se non sai dove vuoi andare poco importa che strada prendi.”

Stregatto.

Qualche giorno fa ho proposto sulla pagina Facebook di EfficaceMente un dialogo tratto da Alice nel Paese delle Meraviglie. I protagonisti di questo scambio sono la giovane Alice e l’enigmatico Stregatto.

Alice: Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere!
Stregatto: Be’, tutto dipende da dove vuoi andare!
Alice: Oh veramente importa poco purché io riesca…
Stregatto: Be’, allora importa poco che strada prendi!

Alice nel Paese delle meraviglie.

Se non sappiamo dove vogliamo andare, le tecniche e gli stratagemmi di crescita personale rischiano di essere solo delle curiose perdite di tempo. A cosa serve avere maggiore autocontrollo (ne parlavamo nel precedente post) se questo non è finalizzato ad uno scopo più elevato? A cosa serve smettere di procrastinare se poi quello che facciamo non ci porta da nessuna parte? A cosa serve essere più produttivi se le attività che completiamo in nessun modo ci rendono felici?

Non mi illudo che basti leggere un articolo per essere folgorati da un’illuminazione. Trovare la propria strada è un compito che può impegnarci per un’intera esistenza, questo però non significa che non dovremmo sforzarci di avere ogni giorno maggiore consapevolezza su ciò che desideriamo davvero e su quale direzione intendiamo intraprendere per ottenerlo.

In questo post vorrei guidarti nell’individuare ciò che nella tua vita conta di più. Nello specifico ti proporrò un esercizio in 2 fasi, della durata compresa tra i 30 e i 60 minuti (molto dipende dal tuo grado di confusione mentale :-) ) Il migliore approccio è quello di leggere l’intero articolo e poi ritagliarti un’oretta nel weekend per svolgere l’esercizio senza distrazioni. Affare fatto?! Iniziamo.

Fase #1: trovare la propria strada a partire dai propri valori

“Ciò che conta davvero non dovrebbe essere mai alla mercé di ciò che non conta affatto.”

J. W. Goethe.

Già in passato ti ho proposto un esercizio alternativo per individuare lo scopo della tua vita. Se hai tempo, ti consiglio di dargli un’occhiata: spesso abbiamo bisogno di “lenti” differenti per mettere a fuoco la stessa immagine. In quel caso infatti il punto di partenza erano le tue passioni. Oggi invece vorrei che ti concentrassi sui tuoi valori.

I tuoi valori personali rappresentano la cornice attorno alla “tela” della tua vita: guidano le tue scelte, danno struttura al tuo percorso, conferiscono un senso a ciò che desideri. Mettere per iscritto i valori per te più importanti ti aiuterà a fare piazza pulita dei falsi obiettivi. Per aiutarti in questa scelta, ho preparato per te una dettagliata lista di valori (senza pretese di esaustività). Quello che dovrai fare in questa prima fase dell’esercizio è scegliere le 5 parole che saranno in grado di far scattare in te una scintilla già dalla prima lettura. Ecco l’elenco:

  • Abbondanza.
  • Abilità.
  • Affetto.
  • Affidabilità.
  • Aggressività.
  • Allegria.
  • Altruismo.
  • Ambizione.
  • Amicizia.
  • Approvazione.
  • Appartenenza.
  • Armonia.
  • Astuzia.
  • Avidità.
  • Bellezza.
  • Calma.
  • Coerenza.
  • Comfort.
  • Compassione.
  • Competenza.
  • Controllo.
  • Cooperazione.
  • Coraggio.
  • Correttezza.
  • Creatività.
  • Credibilità.
  • Curiosità.
  • Determinazione.
  • Devozione.
  • Dignità.
  • Disciplina.
  • Discrezione.
  • Divertimento.
  • Dovere.
  • Educazione.
  • Efficacia.
  • Efficienza.
  • Eleganza.
  • Empatia.
  • Equilibrio.
  • Equità.
  • Esperienza.
  • Eticità.
  • Fama.
  • Fedeltà.
  • Fiducia.
  • Flessibilità.
  • Franchezza.
  • Frugalità.
  • Gentilezza.
  • Generosità.
  • Giustizia.
  • Gratitudine.
  • Impegno.
  • Intelligenza.
  • Indipendenza.
  • Intimità.
  • Libertà.
  • Obbedienza.
  • Onestà.
  • Onore.
  • Ordine.
  • Organizzazione.
  • Orgoglio.
  • Pazienza.
  • Perfezionismo.
  • Perseveranza.
  • Positività.
  • Potere.
  • Praticità.
  • Precisione.
  • Prudenza.
  • Pulizia.
  • Puntualità.
  • Risolutezza.
  • Reputazione.
  • Realizzazione.
  • Ricchezza.
  • Rispetto.
  • Salute.
  • Sacrificio.
  • Serenità.
  • Semplicità.
  • Sicurezza.
  • Simpatia.
  • Sincerità.
  • Spiritualità.
  • Successo.
  • Tranquillità.
  • Umiltà.
  • Umorismo.
  • Unicità.

Hai trovato i tuoi 5 valori personali? Probabilmente ne avrai trovato anche qualcuno in più, ma ti ho dato un limite stringente per costringerti a focalizzarti solo su quelli per te davvero importanti.

Permettimi poi un’altra precisazione: non far finta di essere Gandhi o Madre Teresa di Calcutta. Scegli i valori che ti ispirano davvero, non quelli che reputi “giusti”. Ricordo la prima volta che ho svolto questo esercizio: ero inesorabilmente attratto da un paio di paroline (che non ti svelerò neanche sotto tortura!), ma non le consideravo abbastanza “nobili”. Prenderne consapevolezza mi ha aiutato a capire che dovevo essere autentico, altrimenti l’esercizio sarebbe stato inutile: metti da parte le tue convinzioni e scegli solo i termini che ti emozionano.

Ps. Se hai già letto e completato il mio (per)corso Autostima Passo Passo puoi saltare questa prima parte dell’esercizio e riprendere la lista dei 5 valori che hai individuato nel modulo 5 attraverso il metodo VOA. Ok, passiamo alla seconda parte dell’esercizio: la parte creativa ;-)

Fase #2: lasciar scorrere la penna

“Lo scopo della tua vita è avere una vita che abbia uno scopo.”

R. Byrne.

Carina ‘sta citazione André, ma sei consapevole vero che non significa un ca…volfiore fritto?! Vabbé, sorvoliamo! Spiegami un po’ questa seconda parte dell’esercizio va.

Individuare i tuoi valori personali di riferimento dovrebbe averti aiutato a “filtrare” via tutte le false convinzioni che hai maturato negli anni circa quello che dovrebbe essere il tuo scopo nella vita. Un’altra ottima strategia per liberarsi dalle incrostazioni mentali imposte dalla società è quella di rispondere a queste 10 domande.

I valori però non sono dei taxi… non hanno il compito di portarti da qualche parte, servono solo a definire chi sei e cosa vuoi veramente. Per iniziare a percorrere la tua strada hai bisogno di fare un passettino in più ed è quello che faremo in questa seconda ed ultima fase (che è stata ispirata da un famoso post di Steve Pavlina). Ecco le attività conclusive che dovrai svolgere:

  1. Prendi un foglio di carta, oppure fai come me ed apri una nuova nota in Evernote.
  2. Scrivi all’inizio del foglio/nota: “Qual è il mio vero scopo nella vita?
  3. Scrivi subito sotto la prima risposta che ti viene in mente. Lascia stare la forma, non è importante: ciò che conta è che tu faccia scorrere la penna (o le dita sulla tastiera).
  4. Ripeti il punto 3 finché non avrai scritto qualcosa che ti emozionerà profondamente.

That’s it! Tutto chiaro? Provo comunque a darti qualche dritta per svolgere l’esercizio al meglio:

  • Scrivi qualsiasi cosa. Se pensi che questo esercizio sia una minchiata, la tua prima risposta dovrebbe essere “trovare la propria strada nella vita è una cavolata“. Tranquillo, non mi offendo: scrivi comunque la prima cosa che ti viene in mente e continua a scrivere lasciandoti guidare dall’intuizione.
  • Non fermarti. Dopo 30-40 risposte avrai l’impulso di fermarti, di arrenderti e di etichettare questo esercizio come l’ennesima psico-cazzata. Non lo fare, vai avanti. Io ho trovato la mia risposta al 74° tentativo. Più sarai persistente e più ti libererai di false ambizioni.
  • Segui l’ispirazione. Nel corso dell’esercizio alcune frasi o alcune parole ti ispireranno più di altre (non mi sorprenderei se fossero quelle più coerenti con i tuoi valori): evidenziale o mettile in grassetto e prova a scrivere delle variazioni partendo da questi “spezzoni”.

Per concludere, vorrei condividere con te un esempio, un esempio molto… personale. Si tratta di quello che è stato il mio risultato al termine di questo esercizio. La frase che leggerai potrebbe significare poco o nulla per te: in fin dei conti il mio scopo deve ispirare me, non te :-) Ho comunque deciso di proportela perché svolgendo per la prima volta l’esercizio ricordo di aver trovato molto utile leggere degli esempi. Ecco la frase che ho “partorito” al mio 74° tentativo. Il mio scopo è:

“Consacrare ogni nuova alba a migliorarmi e ad assaporare la vita, ispirando milioni di persone attraverso il mio esempio.”

Nulla di fantascientifico come vedi, ma ogni singola parola di questa frase ha per me un particolare significato: il legame speciale che ho con l’alba, il momento preferito della mia giornata (chi pratica come me l’ora sacra, sa bene il perché), la voglia di investire sul mio futuro, senza dimenticarmi di assaporare il presente, l’idea di poter dare il mio contributo condividendo i miei risultati e le strategie più efficaci che mi hanno consentito di ottenerli. Superate le 30-40 frasi, inizia a fare molta attenzione alle parole che utilizzi: scegliere una parola piuttosto che un’altra può fare una grande differenza ;-)

L’articolo finisce qui. Mi auguro che l’esercizio ti sia piaciuto, ma soprattutto mi auguro tu abbia trovato quella frase in grado di ispirarti profondamente ad ogni nuova lettura. Se così non fosse, non preoccuparti più di tanto: ogni cosa matura a suo tempo. E ricorda…

“Le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.”

The Big Kahuna.

link al video

Chiederti di condividere il risultato dell’esercizio nei commenti sarebbe troppo, ti chiedo però di lasciarmi la tua opinione: cosa ti è piaciuto? Come reputi il tuo risultato? Su cosa hai avuto maggiori difficoltà? Ci rileggiamo presto.

Buona settimana,

Andrea Giuliodori.

Ps. il primo che fa la battuta del GPS per il titolo del post sarà costretto a rileggere al contrario tutti gli articoli dell’Archivio di EfficaceMente alla ricerca di messaggi massonici nascosti.

Andrea Giuliodori.

Foto di ER_09

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Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Francesco "Wandering Wil"

Mooolto interessante, Andrea! Appena possibile provo questo esercizio, sono davvero curioso di vedere cosa viene fuori. Permettimi di fare una riflessione, però. Io che faccio della “ricerca della felicità” quasi il mio cavallo di battaglia, la mia bandiera, mi trovo un po’ in difficoltà ad accettare del tutto l’idea che si possa trovare lo scopo della vita in 30 minuti. Sono convinto che lo scopo della vita vada cercato. Attraverso la conoscenza (di sé stessi e di quello che ci circonda) ci “estendiamo” fino a includere in noi stessi tutto ciò che ci serve per afferrarlo o comprenderlo.

La risposta che posso dare con questo esercizio è probabilmente quella giusta, ma limitata all’ADESSO. Seguire la risposta mi permetterebbe di crescere nella direzione giusta, ma magari tra un anno, proprio in virtù della mia crescita, la risposta cambierebbe.

La mia non è una critica, eh. Solo una estensione del ragionamento. Io, personalmente, mi riprometterei di rifare lo stesso esercizio ogni tanto, e aggiusterei il cammino di conseguenza!

Comunque sempre un grande. A presto!

Andrea

Ciao Francesco,
è un piacere rileggerti.

Sono assolutamente d’accordo con te: mi piace spesso giocare (non senza ironia) con i titoli dei miei post. Come scritto nel post:

Non mi illudo che basti leggere un articolo per essere folgorati da un’illuminazione. Trovare la propria strada è un compito che può impegnarci per un’intera esistenza, questo però non significa che non dovremmo sforzarci di avere ogni giorno maggiore consapevolezza su ciò che desideriamo davvero e su quale direzione intendiamo intraprendere per ottenerlo.

Vedi questo esercizio come uno swiffer: ti aiuta a togliere quella polvere fatta di false ambizioni ed obiettivi eso-indotti, polvere che tende tra l’altro ad accumularsi con il passare degli anni.

A proposito di estensione del ragionamento: di tutto ciò che hai scritto, ho trovato davvero interessante il tuo approccio “euristico” alla ricerca della felicità, fatto di tentativi, esplorazioni, viaggi. Ecco, questo esercizio credo si sposi davvero bene con questo approccio: nella nostra ricerca possiamo infatti decidere di andare un po’ alla rinfusa, oppure possiamo scegliere di seguire una direzione che sia da subito coerente con i nostri valori e le nostre inclinazioni. Attenzione, non una strada asfaltata e delimitata da guard rail d’acciaio, ma una semplice direzione, entro cui esplorare fino a trovare quel mix unico che ci definirà.

A presto,
Andrea.

carmen

ciao andrea, innanzitutto grazie, è da un po’ che non mi ponevo questa domanda…comunque scrivendo di getto alla fine verso la ventottesima riga…è arrivata la risposta che non è diversa dall’ultima volta che me lo sono chiesta però ha una carica nuova, alla prossima sempre interessante lettura dei tuoi articoli, ciao carmen

Sara

Ho fatto questo esercizio più volte , sono piena di risposte , sono piena di indicazioni su che tipo di persona voglio essere eppure mi sento senza risposta , è stano come se quello che sento come il mio scopo della vita , sia da una parte estremamente in linea con me e allo stesso tempo completamente opposto a me . C’è una costanza nelle mie risposte , una necessità di dare agli altri strumenti che in qualche modo possano fare la differenza in quei momenti della vita in cui una frase può cambiare tutto , semplicemente esserci , riscattare gli invisibili , però in realtà contemporanea non so quanto questo sia in linea con me , sono troppo sensibile , troppo suscettibili al dolore o il disagio altrui quindi mi trovo costantemente in questo binomio a cui non so dare una strada , però sicuramente questo articolo mi ha decisamente dato spunto di riflessione .

Diletta

Grazie Andrea per questo articolo/esercizio di massima importanza!
Concordo con te e con lo Stregatto, spesso ci affanniamo senza avere chiaro il nostro scopo profondo e i valori cardine della nostra vita, rischiando di non mettere a frutto il nostro massimo talento e potenziale.
Credo che serva rinfrescarlo ogni anno per fare un check di quanto la nostra crescita e le nostre esperienze siano allineate con lo scopo reale della nostra vita.
E direi che oggi mi serviva proprio :P

Condivido volentieri il mio (34esimo tentativo!)

“Migliorare costantemente me stessa in un’ottica si autentico apprezzamento della vita in ogni sua parte, valorizzando ogni persona ed esperienza, ispirando ad aiutando cosí milioni di persone a proseguire il proprio viaggio nella realizzazione quotidiana del proprio scopo di vita.”

Ottimo lavoro con il tuo scopo ;)

A presto,
Dile

Andrea

Ciao Diletta,
grazie mille per la tua condivisione e per il commento :-)

Buona giornata e a presto,
Andrea.

Riccardo

Grazie per l’articolo! Sempre molto pratico e motivante :-) Proverò oggi stesso a metterlo in pratica. Più o meno credo di aver intuito a cosa vorrei dedicare il mio tempo, ma non sa mai come vanno a finire ste cose ;-)

Andrea

Già, ci potrebbero essere sorprese Riccardo: anzi, non ti legare troppo a quello che credi “dovrebbe” essere e lasciati guidare dall’intuizione in questo caso. In fondo l’obiettivo è trovare qualcosa che ci ispiri, delle parole che possano poi guidarci in quella che sarà la ricerca vera e propria, ricerca che dovrà essere portata avanti nel mondo fisico :-)

A presto,
Andrea.

Gisella

Come iniziare la giornata con un argomento per me spinoso! Io all’età di 29 anni non so cosa fare nella vita! Dopo una laurea è subentrata la disoccupazione e ahimè la cosa mi ha buttato giù non poco! Qualche tempo fa mi immaginavo come ricercatrice che viaggiava per lavori e convegni.
Alla domanda “qual è il mio vero scopo nella vita?”, la risposta è NON NE HO IDEA!

Andrea

Ciao Gisella,
la tua condizione purtroppo è condivisa da molti in questo momento in Italia: in questa situazione difficilmente si ha la serenità mentale per fare quelli che potrebbero essere considerati dei voli pindarici. In realtà è proprio in questi momenti che dovremmo uscire dalla “nebbia” e trovare una direzione che possa spingerci a prendere anche decisioni coraggiose.

Andrea.

Pier Paolo

” In realtà è proprio in questi momenti che dovremmo uscire dalla “nebbia” e trovare una direzione che possa spingerci a prendere anche decisioni coraggiose.”

Sacrosanta verità: la vita ci mostra sempre la direzione da seguire, spesso “con le buone” non siamo nella condizione appropriata per seguirla, ci adagiamo nella nostra zona comfort e non sentiamo la necessità, il pungolo, per metterci in movimento, ecco allora che la vita decide di agire con metodi un po’ più diretti e bruschi, forse solo allora capiamo che è ora di smettere di procrastinare e cominciare a goderci il vero viaggio! ;-)

Stefano

Grazie Andrea, uno dei migliori articoli di sempre.. e se lo leggi nell’ora sacra del lunedì mattina.. dà sicuramente la giusta carica per affrontare una settimana al 150%.
sicuramente, non è un esercizio semplice, ma credo sarà molto produttivo o, almeno, utile a fare un po’ di chiarezza. Un saluto! S.

Andrea

Ciao Stefano,
grazie molte per il commento. Mi auguro davvero che questo esercizio possa darti spunti utili :-)

Andrea.

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