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Sempre più spesso si sente parlare di dipendenza da internet. Dobbiamo preoccuparci? Ma soprattutto cosa possiamo fare per tornare ad utilizzare Internet e Social Network in maniera efficace e senza esserne schiavi? Ecco alcuni consigli pratici…

 

“Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.”

Oscar Wilde.

Sgradevole l’immagine che ho scelto per questo articolo, non trovi?

Non ci piace pensare a noi stessi come a dei… drogati.

Eppure, spesso l’uso (anzi, l’abuso) che facciamo di Internet, app e social network, non ci rende poi così diversi da dei veri e propri tossicodipendenti.

Non è un caso che la dipendenza da internet (e le sue amichette: dipendenza da cellulare, dipendenza da social network, dipendenza da Facebook, etc.) siano così diffuse nella nostra società.

Naturalmente quando questa dipendenza, definita tecnicamente IAD (Internet Addiction Disorder), assume connotazioni patologiche, è indispensabile l’intervento di uno specialista.

C’è molto però che possiamo fare prima di arrivare a questi estremi.

In questo articolo voglio proporti le migliori strategie per usare le nuove tecnologie EfficaceMente ed evitare di finire nel tunnel della dipendenza da internet.

Tra l’altro ho pensato di farlo in un modo decisamente diverso dal solito ;-)

I dati della dipendenza da internet

L’Internet Addiction Disorder (IAD), negli ultimi tempi, ha ricevuto un’attenzione sempre maggiore da parte della comunità scientifica, ovviamente a causa dell’aumento esponenziale della presenza della tecnologia nella nostra vita quotidiana.

Sono quasi 4,54 miliardi le persone che oggi sono connesse a Internet e, circa la metà della popolazione mondiale, 3,8 miliardi sono gli utilizzatori quotidiani dei social network (+9% rispetto al 2019).

Sebbene la dipendenza da Internet non abbia ancora  dei criteri diagnostici certi e coerenti in ogni parte del mondo, nel corso degli anni sono stati sviluppati una grande quantità di studi che valutano la sua prevalenza nella popolazione.

Alcuni di questi suggeriscono che lo IAD riguardi dallo 0,3% al 38% della popolazione generale (Cash et al., 2012; Moreno et al., 2019). La differenza ampiamente variabile nei tassi di prevalenza potrebbe dipendere dalle scelte metodologiche diverse degli studi, dalle diverse definizioni utilizzate e dal fatto che questo fenomeno viene studiato in modo diverso nelle differenti culture.

Al di là di quali siano le percentuali reali, parliamo di un disturbo che, con il passare di tempo, interessa milioni di persone e può portare gravi conseguenze sotto ogni punto di vista: sociale, lavorativo, affettivo ecc…

Sintomi della dipendenza da internet

Ma come ci possiamo accorgere e diventare consapevoli di essere davvero dipendenti da internet? I sintomi caratteristici dell’Internet Addicition Disorder sono davvero semplici da riconoscere e comprendono:

  • La necessità di trascorrere in rete un tempo sempre maggiore e di connettersi sempre più spesso, per ottenere soddisfazione;
  • la continua e costante riduzione dell’interesse per qualsiasi tipo di attività che non comprende anche l’utilizzo di Internet;
  • L’incapacità di tenere sotto controllo l’utilizzo di internet, continuandolo ad utilizzare, nonostante le evidenti problematiche di ogni tipo stiano causando alla tua vita.

Se hai notato in te qualcuno di questi comportamenti, beh il consiglio è assolutamente di non sottovalutarli e di leggere attentamente questo articolo per provare ad uscire da questa brutta dipendenza nel minor tempo possibile.

Tipi di Dipendenze da Internet

Nel 1995, Kimblerly Young, psicologa e massima esperta in quest’ambito, ha fondato il primo centro per dipendenze tecnologiche, il Centre for Internet Addiction, riadattando la diagnosi di gioco d’azzardo patologico alle differenti dipendenze virtuali. L’esperta ha individuato e sistematizzato diverse tipologie di online addiction:

  • dipendenza da giochi on line (internet gaming disorders);
  • dipendenza dalle relazioni virtuali (cyber-relational-addiction);
  • dipendenza da shopping compulsivo online (online shopping addiction);
  • dipendenza dal sesso virtuale (cybersexual-addiction).
  • dipendenza ricerca informazioni (information overload);

Dipendenza da Internet: come sconfiggerla grazie ad… Internet!

Hai mai sentito parlare di Quora?

dipendenza-da-internet-quora

Quora è un Social Network americano incentrato sulle domande. 

Gli iscritti pongono domande, più o meno tecniche, e ricevono risposte dagli altri iscritti, ma anche da alcuni dei massimi esperti nei rispettivi settori.

Non stiamo dunque parlando di domande stile Cioè (“il mio ragazzo mi ha baciata sulla guancia, sono incinta?“) e risposte generiche o, peggio, i commenti spazzatura che infestano la rete.

Per intenderci, puoi trovare ad esempio una domanda di Geopolitca sull’Iran e sotto 31 risposte, tra cui quella di uno dei più rinomati storici Iraniani o del Presidente americano Barack Obama (non sto scherzando!).

Insomma, Quora è uno di quei siti che ti fanno ringraziare la Rete di esistere…

E non è un caso che te ne abbia parlato in questo articolo dedicato alla dipendenza da Internet

Voglio infatti che ti sia chiaro un punto: Internet non è altro che uno strumento e in quanto tale ha una natura “neutra“. Puoi trovarci siti idioti in cui sprecare le tue giornate o siti interessanti come Quora.

Il problema NON è Internet.

È tua responsabilità scegliere se diventare schiavo della rete o utilizzarla per crescere, formarti e perché no… conquistare la tua libertà (magari inventandoti un lavoro online).

Sì sì Andre’, bel discorsetto: Internet è bello, salverà il mondo, bla bla bla. Io però ci spreco troppo tempo, non dovevi parlarmi di dipendenza da internet: che c’entra Quora?

L’altro giorno spulciando alcune domande su Quora, ho trovato questa:

What are the most productive ways to spend time on internet?” (ovvero “Quali sono i modi più efficaci per trascorrere il tuo tempo su internet?“).

La domanda ha ricevuto molte risposte, ma ce n’è stata una che mi ha colpito particolarmente.

Non avrei infatti potuto trovare parole migliori di quelle dell’utente Evan DeFilippis per scrivere un articolo sulla dipendenza da internet.

…motivo per cui ho deciso di riprendere esattamente i suoi consigli!

(Ps. all’inizio probabilmente riconoscerai cose di cui in parte abbiamo già parlato in passato, ma arriva fino alla fine dell’articolo, ti prometto che ne varrà la pena ;-) ).

Le strategie di Evan DeFilippis contro la dipendenza da internet e per un uso consapevole

dipendenza-da-internet-evan-defillippisScavando un po’ ho scoperto che Evan DeFilippis è un analista presso il Quest Opportunity Fund, a breve frequenterà l’Università di Princeton ed è senza dubbio uno degli utenti più attivi su Quora.

Più di una volta le sue brillanti risposte sono state riprese da Time Magazine, Business Insider e adesso pure da… EfficaceMente! :-D

Ecco qui di seguito la sua riflessione su quello che dovrebbe essere un uso efficace di Internet, ma soprattutto come possiamo evitare di diventare degli internet-dipendenti.

Scommetto ti piacerà ;-)

(Ps. ho riadattato un po’ la traduzione e l’ho suddivisa in paragrafi in modo da renderla più leggibile. Trovi qui la sua risposta originale).

Leggiamola insieme.

(A) La società della distrazione

Il problema non è la scarsità di pagine internet davvero utili, ma piuttosto la nostra incapacità di sfruttare a dovere quelle che già esistono.

Oggi abbiamo la possibilità di accedere tramite Internet ai corsi universitari dei migliori atenei al mondo, e possiamo farlo gratuitamente, eppure passiamo il tempo a guardare video di gattini!

Le persone che completano i corsi gratuiti messi a disposizione da Coursera, UdacityKhan Academy sono una percentuale così bassa da apparire un errore statistico.

La verità è che la nostra è la società della distrazione e la soluzione non sono siti Internet migliori, ma persone migliori.

(B) Come evitare la dipendenza da Internet

Per investire il tuo tempo online efficacemente, ti consiglio di seguire queste strategie:

1. Sbarazzati di Facebook, Twitter e tutti gli altri Social Network

Se non vuoi eliminare i social del tutto o ne hai bisogno per lavoro, limita il tempo che trascorri su questi siti e queste app a non più di 30-60 minuti al giorno.

Puoi farlo utilizzando applicazioni come Freedom: ottime per ridurre la tua dipendenza da internet e dai social in particolare.

Non smetterò però mai di ripeterlo: questi siti ti stanno rovinando la vita.

Molti difendono i social network giustificandosi con frasi come:

  • “beh, io uso Facebook per rimanere in contatto con amici ed ex compagni di scuola”,
  • “Twitter mi serve per informarmi in tempo reale”,
  • “Mi piace seguire pagine utili e interessanti(tipo questa :-D).

Eppure, analizzando l’utilizzo dei social network, si scopre che la stragrande maggioranza degli iscritti più che rimanere in contatto con i propri cari ed informarsi, spulcia questi siti in maniera compulsiva per guardare GIF animate, video-ricette che non avrà mai il tempo di cucinare e articoli spazzatura con foto “prima e dopo” di star della TV degli anni ’90.

Nessuno usa davvero i Social Network per quello per cui sono stati (in teoria) progettati.

Senza considerare poi che sempre più studi stanno dimostrando che l’utilizzo di Facebook ci rende più tristi e meno soddisfatti della nostra vita in generale.

2. Pratica la procrastinazione strutturata

dipendenza-da-internet-scacchi

Se hai bisogno di ricaricare le pile tra le tue sessioni di studio o di lavoro, invece di indulgere nella tua dipendenza da internet, trova piuttosto attività che ti rilassino e che ti rendano allo stesso tempo una persona migliore.

Per me, ad esempio, questa attività sono gli scacchi.

Durante le pause di lavoro, faccio sempre un partita online a scacchi, ma soprattutto non guardo quei maledetti video di gattini!

Se preferisci puoi suonare uno strumento, leggere un libro o meditare.

3. Usa una to-do list

Per evitare di cadere nella trappola di Internet, credo non ci sia nulla di più semplice ed efficace di una lista delle attività (to-do list):

  • Metti per iscritto quello che devi fare.
  • Ordina le attività per priorità.
  • Sii estremamente dettagliato nel definire i tuoi obiettivi.

Non scrivere “Completa il report”, scrivi piuttosto “Completa 1 pagina della prima sezione del report”.

Più piccola e dettagliata è un’attività, più facile sarà per te iniziarla e portarla a termine.

Stabilisci da subito anche come intendi procrastinare in maniera strutturata tra un’attività e l’altra. Scrivi nella tua to-do list: “gioca a scacchi”, “guarda un TED Talk, “Fai una lezione di DuoLingo o qualsiasi altra attività che ti aiuti a staccare e a migliorarti al contempo.

Se preferisci fai un sonnellino!

Ricorda: se non decidi in maniera consapevole come investire il tuo tempo, finirai col ripetere le vecchie cattive abitudini, ovvero ti ritroverai a controllare per l’ennesima volta l’app di Facebook o a rispondere a qualche messaggio su WhatsApp.

Ma c’è un punto ancora più importante…

(C) Ha davvero importanza?

La prossima volta che ti ritroverai a scrollare il feed di Facebook, a guardare un video divertente, a leggere un articolo virale o a polemizzare con degli sconosciuti online, fatti questa semplice domanda:

“Ha davvero importanza?”

Se un’attività non ti aiuta a migliorarti, probabilmente è solo una perdita di tempo.

Pensa che l’altro giorno ho letto un articolo su BuzzFeed intitolato: Le migliori 23 risposte delle star su Twitter” (no, niente link: se hai l’impulso di cercarlo su Google, ho una brutta notizia per te…).

Mi sono fatto prendere da questo titolo acchiappa-click e ho odiato me stesso per averlo letto fino alla fine.

Pensaci: questo articolo semplicemente non serve a nulla. Leggerlo o scriverlo è una mera perdita di tempo. Gli articoli più condivisi sui social media sono l’equivalente giornalistico dei panini del McDonald’s. Consumarli ci dà una gratificazione istantanea, ma ci rende persone peggiori.

In un’altra occasione ho perso addirittura 20 minuti della mia vita a guardare una compilation di video virali. Ci ho messo un po’ per realizzare quanto fosse inutile.

Il mondo sarebbe davvero un posto migliore se tutta questa spazzatura digitale semplicemente sparisse.

Cosa può venirne di buono dal consumare in maniera compulsiva questi contenuti virali?

Non ci rendono più felici, non ci rendono più soddisfatti: fanno semplicemente leva sui nostri istinti più bassi.

(D) Fai un passo indietro

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Ora fai un passo indietro e pensa a tutte le ore che hai buttato nel cesso davanti ad uno schermo, convincendo te stesso che avresti visto solo un altro video ancora, solo un’altra immagine ancora, solo una… e ricorda che questa è la tua vita.

Il modo in cui spendi le tue giornate è il modo in cui spendi la tua vita.

È tutto qui, questo è tutto quello che abbiamo: siamo la somma delle nostre esperienze.

Vuoi davvero che la tua vita sia una lista interminabile di articoli spazzatura, video virali e qualche tentativo fallito di migliorare te stesso?

Conclusioni: come uscire dalla dipendenza da internet

Hai sentito la botta o serve che rincari la dose anche io?! :-D

Scherzi a parte, pur condividendo il 95% di quanto scritto da Evan, in realtà ho una visione un pelino più ottimistica su Internet, Social Network & Co.

Non si spiegherebbe altrimenti perché da 8 anni insisto nel condividere qui nel blog e sugli altri canali social di EfficaceMente consigli pratici di crescita personale.

Credo infatti che se anche la stragrande maggioranza delle persone continuerà a lobotomizzarsi il cervello davanti uno schermo (e presto, davanti ad un visore di realtà virtuale), esisterà sempre una minoranza di… “efficaci“, che non si accontenterà, che sceglierà con cura come investire il proprio tempo e con altrettanta cura selezionerà gli “ingredienti” della propria dieta mediatica.

Il mio compito è essere presente per questo piccolo gruppo di ribelli, con sempre nuovi contenuti stimolanti e di qualità, magari anche su quei campi di battaglia dove spesso hanno la meglio i contenuti spazzatura (Facebook & Co.)

Ho bisogno però del tuo aiuto.

Se questo articolo ti ha fatto riflettere, magari anche incazzare con te stesso in qualche passaggio, ma soprattutto se ti ha fatto venire voglia di migliorarti… condividilo.

Aiutami a trovare altri ribelli come noi, proprio all’interno dei “Templi della Distrazione”. Puoi farlo cliccando su uno dei pulsanti che trovi in fondo al post. Grazie.

Buona settimana,

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Giuseppe

Uno specchio che riflette ciò che siamo… Deluso da freedom: anche la libertà si paga…

Andrea Giuliodori

Dovrebbe esserci anche la versione gratuita Giuseppe. Comunque esistono decine di alternative. Io personalmente ho scelto Freedom perché è la migliore e cross-piattaforma :)

Giuseppe

Grazie Andrea.

Federico Stickel

Andrea che tempismo stavo leggendo in questi giorni un libro sulla digital detox e debole dire che mai articolo possa calzare più a pennello. Hai perfettamente ragione il problema non sono i modi o i contenuti di quello che guardiamo ma le persone che decidono di sperare il proprio tempo così…..

Andrea Giuliodori

Mi fa piacere sia capitato al momento giusto Federico. A presto.

Lorenzo M.

Ottimo articolo Andrea! ;)
Un altro consiglio è quello di fare in modo che nei feed Facebook e Instagram e Twitter si bilancino bene i contenuti-ca**ata degli amici con i contenuti-qualità.

Su Facebook, per esempio: nascondete (freccetta in alto->nascondi post) ogni tanto post di video di gattini/candid camera/calciatori brutti eccetera eccetera. Smettete di seguire pagine di ca**ate e iniziate a seguire gruppi facebook interessanti e stimolanti, pagine come Efficacemente (o Grafigata, se interessa la grafica) e soprattutto la pagina di Quora.

Il vostro feed migliorerà subito e vi renderà più produttivi

A proposito di Quora: è probabilmente il sito più utile che esista ma, anche lì bisogna seguire le giuste aree tematiche ;)

Andrea Giuliodori

Ottimo spunto Lorenzo!

Angela Ribatti

Ottimo articolo…come tutte le cose dipende dall’uso che ne fai. Mi rendo conto che alle volte mi ritrovo a vagare su internet senza una meta precisa eppure all’inizio della navigazione avevo le idee ben chiare…
Altro problema è il nuovo cellulare con la connessione a “portata di mano”… Questa si che è una vera distrazione…grazie Andrea! Andrò a scoprire Quora!

Andrea Giuliodori

Amo il mio smartphone, ma è indubbio che social e cellulare abbiano avuto un impatto molto negativo sulla nostra capacità di concentrazione.

Angela Ribatti

Ho da poco uno smartphone degno del suo nome e solo ora capisco cosa vuol dire avere a portata di mano in ogni momento internet…mentre prima dovevo accendere il pc, aspettare, mettere tutti i pin del caso….
Quello che mi stimola è imparare ad utilizzarlo come se fosse la mia agenda…e non solo più un telefono.
Grazie Andrea per la risposta!

Leonardo

Grande Andrea!!! Devo dire che sul punto 1 mi sento un alieno. Non sono iscritto a nessun social, solo a Linkedin ed a 26 anni le persone mi vedono come un mostro (o apprezzano). Per il resto purtroppo anche io perdo valanghe di tempo, sul pc, in generale a leggere news… che nervoso

Andrea Giuliodori

Ti confesso un segreto Leonardo. Se il mio lavoro non fosse legato ad attività online, probabilmente mi cancellerei da qualsiasi social…

Non che siano il male assoluto: ci sono profili e pagine interessanti da seguire, ma per chi non ne ha una necessità, di tipo lavorativo, cancellarsi può essere una scelta forse drastica, ma auspicabile.

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