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Un approccio efficace per ritrovare il peso ideale.

peso ideale

“Probabilmente non c’è nulla al mondo che susciti le stesse false speranze delle prime 4 ore di una nuova dieta”.

Samuel Beckett.

Ammettilo! In queste ultime settimane sei stato incoronato, rispettivamente: campione mondiale di sollevamento della forchetta, Gran Maestro dell’Ordine delle tavole imbandite e, per non farci mancare nulla, Assaggiatore Senior della Pa&Pa SpA. (Panettoni e Pandori International)?! Ho ragione o dico giusto?

Il periodo delle vacanze natalizie può essere letteralmente disastroso per la nostra alimentazione e soprattutto per la nostra linea. Non è dunque un caso che molti di noi scelgano, tra i buoni (s)propositi di inizio anno, proprio quello di ritrovare il peso ideale, salvo poi arrivare alla prova costume con gli stessi identici kg di troppo (anzi… magari qualcosina in più!).

Parliamoci chiaro: io non sono un dietologo, un personal trainer o altro, ma qualcosina sugli obiettivi e la psicologia umana l’ho imparata. Nell’articolo di oggi non troverai dunque nessuna dieta miracolosa, ma un semplice approccio in 3 fasi per ritrovare il tuo peso ideale.

Un approccio?! E che me ne faccio di un approccio Andrè?! Io voglio l’ultima dieta delle star ammerigane! Voglio diventare come Paris Clinton!

Tornare in forma? Questione di approccio

Articoli di mensili patinati, televendite, rubriche radiofoniche: terminato il periodo natalizio, sembra che tutti vogliano venderci la pillola magica per ritornare in forma. Questa pillola magica, guarda caso, è sempre o una mirabolante dieta arrivata dagli Stati Uniti, o l’ultimo attrezzo di fitness che si infila comodamente sotto il letto!

Presi dall’entusiasmo dei nostri buoni propositi, facciamo l’acquistone dell’anno e… passate alcune settimane, la dieta “definitiva” viene inesorabilmente abbandonata ed il magico attrezzo sportivo finisce con il prendere polvere (sotto il letto, naturalmente). Più frustrati che mai, torniamo alle nostre vecchie e care cattive abitudini, rassegnandoci ai nostri kg di troppo.

Ti sei mai chiesto cos’è che non ha funzionato?

Quando non raggiungiamo un obiettivo, la nostra reazione naturale è quella di incolpare le condizioni al contorno: non ho il tempo di allenarmi, la dieta non è giusta per me, sono grasso di costituzione, etc.. Sai come si chiamano queste frasi che ronzano incessantemente nella tua testa: scuse.

Oh, siamo molto bravi nell’inventarle. A volte dedichiamo più energie per trovare la scusa giusta, piuttosto che per realizzare il nostro obiettivo: siamo dei professionisti della scusa.

In realtà, ciò che non ha funzionato è stato l’approccio che abbiamo adottato, e la scelta di questo approccio è una nostra responsabilità. Solo nel momento in cui ti assumi il 100% della responsabilità del cambiamento, hai il 100% di probabilità di cambiare.

Ma come si fa a trovare il giusto approccio?! Quello che funziona veramente? In fondo siamo bombardati da decine di strategie, tecniche, diete, attrezzi, etc. che sembrano tutti vincenti! C’è da perdersi? Di fronte a questo dilemma, ho sempre cercato di seguire un semplice principio:

“prendi lezioni solo da chi ha ottenuto i risultati che desideri”.

Se credi anche tu in questo principio, voglio raccontarti la storia di Alessandro, uno dei miei punti di riferimento nel mondo della crescita personale e del benessere fisico, ma soprattutto una persona che… “predica bene e razzola… meglio“.

La storia di Alessandro

Ho iniziato a leggere Alessandro ancor prima di creare EfficaceMente, parliamo quindi di 7-8 anni fa, e l’ho sempre considerato uno dei miei punti di riferimento, in Italia, per la crescita personale. Alessandro, oltre ad essere un appassionato di personal growth, ha dedicato più di 15 anni allo studio e alla sperimentazione delle migliori strategie per il benessere fisico e l’alimentazione.

Da quanto racconta lui stesso, questa sua passione gli deriva (in parte) da vari problemi di peso vissuti durante l’adolescenza. Insomma, Alessandro non è mai stato un “magro di natura”.

Questi esperimenti e le strategie adottate non sono mai improvvisate. Negli ultimi 15 anni infatti, Alessandro si è confrontato con medici, nutrizionisti e preparatori atletici, e ha sperimentato sulla propria pelle diverse strategie alimentari e di allenamento. Non solo, da appassionato di crescita personale, ha capito che per raggiungere il proprio peso ideale, non basta una dieta ed un buon programma di allenamento, bisogna lavorare sulla propria testa (convinzioni, motivazioni, limitazioni, etc):

“Se vuoi avere un corpo diverso, devi avere una mente diversa”.

Alessandro non ama definirsi un esperto, preferisce il termine “curioso esploratore“; fatto sta che la sua storia mi ha sempre ispirato e qualche anno fa, terrorizzato dalla “pancetta dell’impiegato“, ho deciso di seguire il suo metodo per ritrovare la forma fisica ideale.

Andre’… pensi di continuare con ‘ste sviolinate o mi racconti un po’ di questo metodo fantasmagorico?!

I 3 pilastri del benessere fisico

A mio avviso, il pregio del metodo de “I 3 Pilastri del Benessere Fisico” è quello di integrare le migliori strategie di crescita personale (raggiungimento degli obiettivi, focus, eliminazione delle convinzioni limitanti, etc.), alle best practice in termini di alimentazione ed allenamento fisico.

Il messaggio del metodo di Alessandro è molto semplice. Se vuoi raggiungere il tuo peso ideale, devi lavorare su 3 pilastri e devi farlo secondo una precisa sequenza. Nell’ultima parte dell’articolo voglio presentarti questi 3 pilastri e i suggerimenti chiave proposti da Alessandro, nella speranza che possano essere il punto di partenza nel tuo percorso verso il peso ideale.

Primo Pilastro: aspetto mentale

Qualsiasi cambiamento fisico ha sempre inizio dalla nostra mente. Se vuoi migliorare fuori, devi crescere dentro.

Per farlo devi innanzitutto lavorare sulle tue convinzioni limitanti. Come pensi di poter dimagrire e perdere peso se consideri una qualsiasi dieta una tremenda punizione? Come pensi di ottenere il benché minimo risultato se associ all’attività fisica sofferenza e malessere? Come pensi di ritrovare il tuo peso ideale se inconsciamente consideri vuote e false le persone che hanno un bell’aspetto fisico?

L’aspetto mentale è spesso sottovalutato da alcuni nutrizionisti e personal trainer. Eppure, fintantoché non eliminerai le tue convinzioni limitanti e non troverai le giuste motivazioni, il cambiamento, per te, sarà praticamente impossibile.

Gli unici cambiamenti efficaci sono infatti quelli che avvengono… naturalmente.

In questo ambito Alessandro propone tecniche e strategie per migliorare l’autostima, molto interessanti.

Ma la mente da sola non basta… serve agire: attraverso una corretta alimentazione ed un allenamento mirato.

Secondo Pilastro: alimentazione

La sequenza proposta da Alessandro non è casuale: l’alimentazione viene infatti, dopo l’atteggiamento mentale, ma prima dell’attività fisica. Anzi, per l’esattezza, molti esperti credono che l’alimentazione possa influire per più del 70% nel raggiungimento dei nostri obiettivi di peso.

Insomma: puoi avere tutte le motivazioni del mondo, allenarti come un ossesso, ma se mangi a “caz di can” (nota espressione parigina), difficilmente raggiungerai il tuo peso ideale.

Sull’alimentazione bisogna prestare particolare attenzione, perché purtroppo si tratta di un argomento che è spesso soggetto a mode e di cui ci si informa poco. Lo ripeto, non sono un esperto e non mi permetterei mai di dare consigli alimentari, ma il mio suggerimento è di informarsi, studiare e rivolgersi a specialisti prima di intraprendere un nuovo regime alimentare.

Da questo punto di vista mi piace molto l’approccio di Alessandro che non si limita a suggerire una tabellina alimentare “buona per tutti”.

Tra i regimi alimentari proposti vi è quello della Paleo Dieta. Questa dieta si rifà alle abitudini alimentari dell’uomo paleolitico, prediligendo dunque quegli alimenti derivanti dalla caccia e dalla raccolta. Ho sperimentato personalmente questo regime alimentare. Per il momento ho deciso di non abbracciarlo integralmente, ma ho già riscontrato molti benefici in termini di energia e di chiarezza mentale.

Sbaglio o avevamo parlato di 3 pilastri? Se vuoi davvero ritrovare il tuo peso ideale, devi imparare ad allenarti EfficaceMente.

Terzo Pilastro: attività fisica

Come appassionato di crescita personale, trovo l’attività fisica uno dei “portali” più importanti per avviare il proprio percorso di sviluppo personale. Se poi vuoi ritrovare il tuo peso ideale, l’abitudine all’attività fisica diventa indispensabile.

Il problema con l’attività fisica è che esistono troppi luoghi comuni su quali allenamenti siano davvero efficaci e quali invece siano delle semplici perdite di tempo. Allenamenti improvvisati e fai da te non fanno altro che portare ad infortuni e frustrazione.

Insomma, se devi allenarti, devi farlo EfficaceMente.

Alcuni esempi pratici? Le lunghe sessioni di allenamento in palestra sono inutili, o perlomeno, di scarso impatto. Se il tuo obiettivo è perdere peso conta la qualità e l’intensità dei tuoi allenamenti.

Nelle distese della savana, l’uomo primitivo non si metteva a fare… step: alternava momenti di dormiveglia a momenti di intensa attività fisica per rincorrere le prede o… per fuggire dai predatori. Anche se il nostro stile di vita è cambiato enormemente, il patrimonio genetico e la fisiologia del nostro corpo non sono poi così diversi dai nostri antenati paleolitici; motivo per cui, gli allenamenti davvero efficaci sono quelli che riproducono quelle condizioni di intensità e varietà tipiche del nostro passato ancestrale.

Conclusioni

Questo articolo non aveva la pretesa di fornirti in poche righe la classica pillola magica che risolverà tutti i tuoi problemi di linea in pochi giorni (detto tra noi: non esiste). Spero però di aver raggiunto un duplice obiettivo:

  1. Sfatare il mito secondo cui l’ultima dieta modaiola ti aiuterà a raggiungere il tuo peso ideale. Una dieta di per sé non è sufficiente. Se vuoi raggiungere, ma soprattutto mantenere il tuo peso ideale devi adottare un approccio più completo, che parta dalla tua testa e solo successivamente intacchi la tua alimentazione e la tua attività fisica.
  2. Fornirti alcuni riferimenti pratici per iniziare da subito ad informarti, studiare e scegliere in autonomia le strategie più efficaci per raggiungere il tuo risultato in termini di peso ideale. Il mio invito infatti è quello di approfondire le tematiche legate alle convinzioni limitati, alla Paleo Dieta e al metodo di allenamento B.I.I.O.

Ricorda: io (o Alessandro in questo caso) non siamo gli oracoli delle risposte. Come appassionati di crescita personale possiamo aver percorso, prima di te, un sentiero simile a quello che stai affrontando, svelandone scorciatoie e trabocchetti; ma se vuoi davvero cambiare e raggiungere i tuoi obiettivi devi impegnarti in prima persona, scalare il tuo personale Everest ed assumertene la piena responsabilità.

A presto e buona settimana.

Foto di Rafael Peñaloza

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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roberto

Un approccio?! E che me ne faccio di un approccio Andrè?! Io voglio l’ultima dieta delle star ammerigane! Voglio diventare come Paris Clinton!

Insomma: puoi avere tutte le motivazioni del mondo, allenarti come un ossesso, ma se mangi a “caz di can” (nota espressione parigina), difficilmente raggiungerai il tuo peso ideale.

CARO ANDREA E’UFFICIALE …IO TI ADORO ( in senso letterario )

Andrea

Ahahah, ciao Roberto!
Grazie davvero ;-)

A presto,
Andrea.

Fab

Ciao Andrea,

articolo interessante! Braaavo!!

Su un punto non sono d’accordo!!

Per quanto riguarda:

“Insomma, se devi allenarti, devi farlo EfficaceMente.

Alcuni esempi pratici? Le lunghe sessioni di allenamento in palestra sono inutili, o perlomeno, di scarso impatto. Se il tuo obiettivo è perdere peso conta la qualità e l’intensità dei tuoi allenamenti.”

Per perdere peso, che mi risulta, l’allenamento ideale è esclusivamente aerobico e i migliori sport per farlo sono:

a) Jogging.

b) Nuoto.

E praticare questi due sport per perdere peso non implica manco lontanamente l’intensità degli allenamenti!!

Dimagrisci molto di più facendo degli allenamenti basati su un’ora di corsa a un ritmo medio lento rispetto a quelli basati su 30 minuti di corsa intensa al massimo!!

Stessa cosa dicasi per il nuoto!!

Ovviamente devi associare anche una dieta appropriata a seconda il peso, l’altezza e l’età!!

Un dieta mediterranea vera e propria ( non la versione pasta e pizza a volontà!! ) che di per sè è molto variegata, calibrata su questi tre paramentri è ottimale!!

Per quanto riguarda la dieta paleo se la si fa a fini sportivi, bisogna anche considerare che la dieta a zona ha presupposti scientifici più consistenti e statisticamente ha avuto più successo perchè sportivi professionisti in tutto il mondo l’hanno adottata con grandi successi!!

( Paolo Maldini era un esempio in questo senso!! )

A parte questo poi, dieta a zona, dieta paleo, ecc.. bisogna vedere che tipo di sport vai a fare ( anaerobico, aerobico, una via di mezzo ), un conto è allenarsi per fare incontri di kick boxing a un certo livello e un altro conto è allenarsi per una gara di triathlon!!

Due cose completamente diverse!!

L’ultima cosa, dieta paleo, dieta a zona, dieta della minch…, tutte minchiate!!

Perchè alla fine dei conti bisogna andare a vedere dove risiedono le popolazioni più longeve e perchè campano così tanto!!

Che mi risulta, nel bacino del mediterraneo vi sono delle regioni famose per popolazioni locali molto longeve e se vai a vedere perchè, uno dei fattori determinanti è la dieta mediterranea nella versione più autentica!!

Anche in alcune regioni asiatiche questo fenomeno è presente e pure là, la dieta locale è un fattore determinante!!

E i fattori comuni in queste due tipologie di diete sono: moderazione e varietà!!

In altre parole: alzarsi da tavola sempre con un pò di sano appetito residuo ( mai satolli!! ) e di tutto un pò!!

Insomma come gli spicchi dell’arancia giuliodoresca!!

Ciao!

Fab

Andrea

Ciao Fab,
sull’allenamento concordo pienamente con quanto sostiene Alessandro: gli allenamenti a bassa intensità sono scarsamente efficaci. Al contrario, gli allenamenti basati sugli intervalli (picchi di intensità, alternati a recuperi) danno il risultato migliore. La gran parte delle calorie infatti non vengono bruciate durante l’allenamento, ma nelle 24-48h successive. L’interval training da questo punto di vista garantisce l’afterburn effect più accentuato.

Esistono numerosi studi a riguardo, se vuoi farti una panoramica generale sui benefici di allenamenti come l’HIIT (High Intensity Interval Training) ti rimando alla voce di approfondimento su wikipedia.

In merito alle diete invece concordo: come sottolineato più volte nell’articolo è importante studiare, informarsi e fare scelte consapevoli. Io sto personalmente testando la paleo dieta, ma come detto, non integralmente, seguendo il semplice buon senso legato alla dieta mediterranea.

A presto Fab,
e grazie per i preziosi commenti.

Andrea.

Fab

Ciao Andrea,

1)Innanzitutto per fare quel tipo di allenamenti “High Intensity Interval Training (HIIT ) occorre già essere allenati per bene sia dal punto di vista aerobico che anaerobico!!

E che tu lo consigli a tutti senza mettere i puntini sulle i e dando per scontato che tutti siano allenati per bene, mi sembra un punto di vista alquanto approssimativo!!

2) Io non ho parlato di allenamento a bassa intensità ma ad intensità medio bassa, il chè è ben diverso!! Soprattutto se uno lo fa su sessioni di allenamento la cui durata è come minimo un’ora!! Lo davo per scontato!!

3) Quel tipo di allenamento “High Intensity Interval Training (HIIT ) si deve fare necessariamente in palestra, e a me risulta che l’uomo preistorico stava all’aria aperta!!

Già questo è un controsenso!!

4)Tu mi hai segnalato il link dove dici numerosi studi ecc.. ma nello stesso link c’è ne stà uno che smentisce clamorosamente la tesi che HIIT sia la migliore strategia!! Ed è molto recente e fatto da gente a cui gli fumano!!

In conclusione a parte tutto poi bisogna anche dire che è una questione di gusti, c’è a chi piace ( già allenato per bene!! altrimenti si struppia tutto!!) ficcarsi in palestra al chiuso e fare circuiti HIIT e minimizzare i tempi di allenamento e c’è chi invece si fa a fare una bella ora di jogging all’aria aperta ( senza dannarsi l’anima ma neanche prendendosela comoda: in medium virtus est!!!! )gustandosi nel frattempo i profumi della campagna, degli alberi e dei fiori ( in un parco ) o del mare!!

Todo Depende!!

Ciao!

Fab

1PS figurati, piacere mio scrivere posts su un valido blog!! Merce rara oggi come oggi!!

2PS ci sarebbe altro da dire sull’argomento ma mi fermo qua perchè non è questa la sede!!

Andrea

No Fab, so che sei molto preciso, ma non mettermi in bocca frasi che non ho detto: non sono un personal trainer o un dottore. Non mi permetterei di consigliare niente a nessuno in questo ambito.

Prima di iniziare una qualsiasi attività fisica (ripeto, qualsiasi) è necessaria una visita medica sportiva. Molto spesso i maggiori infortuni si verificano proprio con il fai da te, dando per scontato che si tratti di attività “leggera”.

Ripeto, nell’approfondimento che ti ho linkato, sono citati numerosi studi che hanno dimostrato la maggiore efficacia del’HIIT rispetto allo Steady State. Ti cito i principali in ordine cronologico:
– Tremblay et al. (1994).
– King (2001).
– Wisløff et al. (2007) che addirittura sperimentarono l’HIIT su pazienti cardiopatici (alla faccia dell’essere già allenati).
– Tjønna et al. (2008).
– Burgomaster et al. (2008).
– Boutcher (2011).

Mi sfugge quale sia lo studio che smentisce l’efficacia del’Interval Training e dell’HIIT.

Per quanto riguarda la necessarietà di svolgere allenamente HIIT in palestra: ti confermo che non è così. E’ possibile applicare questi protocolli di allenamento alla corsa all’aria aperta. Anzi, il famoso uomo paleolitico seguiva (inconsapevolmente) proprio questi ritmi, alternando periodi di riposo ad intensi inseguimenti (o fughe).

Però su una cosa concordo (niente, Fab, oggi siamo in polemica! ;-). Sui gusti. Io stesso utilizzo l’HIIT durante la settimana lavorativa, ma nel weekend amo fare lunghe corse a passo medio. Non sono un’integralista, ma la superiorità dell’HIIT in termini di perdita di peso è oggettiva.

Un abbraccio, a presto.
Andrea.

Fab

Ciao Andrea,

per quanto riguarda:

“Mi sfugge quale sia lo studio che smentisce l’efficacia del’Interval Training e dell’HIIT.”

Eccolo:

Uno tra i pochi studi in controtendenza sulla questione venne trattato da Venables e Jeukendrup (2008). I due ricercatori ipotizzarono che lo Steady State eseguito ad una specifica intensità costante tale da massimizzare il dispendio di lipidi, potesse portare ad una maggiore ossidazione di grassi e ad un maggiore miglioramento della sensibilità insulinica rispetto ad un programma Interval training, su soggetti che seguivano una dieta eucalorica (cioè dall’apporto calorico bilanciato). Otto soggetti sedentari obesi sani di sesso maschile eseguirono due diversi blocchi di allenamento, ciascuno della durata di 4 settimane, rispettivamente di Steady State Training in fascia lipolitica e Interval training. Venne riscontrato che l’ossidazione di grassi era incrementata del 44% dopo lo Steady State ma non dopo l’ Interval training, mentre la sensibilità insulinica venne incrementata del 27% dopo lo Steady State. Questi cambiamenti avvennero nonostante non fosse stato rivlevato alcun cambiamento del peso corporeo, dell’indice di massa corporeo (BMI), del rapporto vita/fianchi (WHR), della percentuale di massa grassa e del VO2max. I ricercatori conclusero che lo Steady State Training può provocare un maggior tasso di ossidazione lipidica aumentando il contributo dei grassi come substrato energetico durante l’esercizio, e può incrementare singnificativamente la sensibilità insulinica se comparato al protocollo Interval training

Andrea

Ciao Fab,
grazie mille: vedi che alla fine ci ritroviamo ;-)

L’inghippo è proprio qui. Lo Steady State permette di bruciare più grassi durante l’allenamento, e questo è messo in evidenza dallo studio che hai riportato. Il problema è che quando si vuole dimagrire non contano i grassi bruciate durante l’oretta di allenamento, contano quelli che si brucia nelle 24-48h successive: il grande vantaggio dell’Interval Training è proprio quello di consentire un dispendio calorico complessivo di gran lunga superiore, determinando un più rapido raggiungimento del peso ideale.

Come evidenziato nello stesso studio che hai citato:

Questi cambiamenti avvennero nonostante non fosse stato rivlevato alcun cambiamento del peso corporeo, dell’indice di massa corporeo (BMI), del rapporto vita/fianchi (WHR), della percentuale di massa grassa e del VO2max. Insomma lo Steady State ti “inganna” facendoti credere di aver bruciato grassi durante la tua corsetta, ma alla fin dei conti non ti fa ottenere i risultati che desideravi, o meglio (onde evitare di dire minchiate) non ti fa ottenere gli stessi risultati dell’Interval Training a parità di tempo.

A presto,
Andrea.

Fab

Ciao Andrea,

per quanto riguarda:

“E’ possibile applicare questi protocolli di allenamento alla corsa all’aria aperta. Anzi, il famoso uomo paleolitico seguiva (inconsapevolmente) proprio questi ritmi, alternando periodi di riposo ad intensi inseguimenti (o fughe).”

Di seguito illuminanti e soprattutto sagge considerazioni:

“La Frequenza Cardiaca in Allenamento”

“La FCM ( la Frequenza Cardiaca Massima ) è il tetto che il nostro cuore può raggiungere, ma che in realtà non dovrebbe raggiungere quasi mai, se non in casi particolari. E’ come mandare il motore della propria auto fuori giri. Ognuno ha la sua FCM, però è convenzionalmente accettato questo calcolo: 220 meno gli anni d’età. Se hai 40 anni la tua soglia massima è 180.
Per allenarsi bene, il che significa gradualità e pochi rischi di infortunio, devi correre al 70% della tua FCM. E’ solo a queste condizioni che il tuo organismo lavora al meglio utilizzando il glicogeno, una sostanza che deriva dai carboidrati, che è la migliore benzina per l’attività fisica.
Certo, ci sono alcuni casi in cui si può e si deve correre oltre la soglia del 70%, ma si tratta di atleti già avviati a un’intensa attività agonostica che fanno sessioni prolungate o interval training.”

brano tratto da “Quelli che corrono” by Stefano Baldini

Chi è Stefano Baldini:

http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Baldini

Ciao!

Fab

PS again: im medium virtus est!!

Fab

Ciao Andrea,

dimenticavo!!

Per quanto riguarda:

“grazie mille: vedi che alla fine ci ritroviamo ;-)

L’inghippo è proprio qui….. ”

ti ho inviato apposita email “Truth and Lies about Interval Training for Weight Loss by Christian Finn”

Ciao!

Fab

PS mi era partito l’embolo, ma lo riduco in poltiglia!!

Andrea

Ahahaha
non preoccuparti per l’embolo, ho sempre fatto del confronto un punto di forza di EfficaceMente. Quando poi questo confronto è costruttivo credo che aggiunga valore a tutti.

In fin dei conti siamo sulla stessa posizione: in medio stat virtus. Anche perché su internet oggi è possibile trovare tutto ed il contrario di tutto. Come evidenziato nello stesso articolo, il problema non è l’assenza di informazioni, ma la sovrabbondanza di queste.

Di fronte al dilemma di quale campana ascoltare io preferisco affidarmi a chi ha ottenuto i risultati che desidero, sperimentando poi sulla mia pelle.

Questo è quello che ho fatto con l’HIIT e mi scuso se ho difeso con forza questa posizione: mi capita quando credo fortemente in qualcosa. Ma su un punto hai assolutamente ragione: non siamo tutti uguali ed è importante che ognuno trovi il suo ritmo e la sua tecnica.

A presto Fab.

Alessandro Cosimetti

Ciao Fab,
in 15 anni ho testato anche la Dieta a Zona: efficace ma troppo rigida nell’aspetto pratico. Inoltre ci sono cibi che non assumo più per varie ragione (tra tutti il latte e i derivati e i legumi).

Nonostante questo, puoi eseguire la Dieta a Zona con dei cibi “paleo”. Nessuno te lo vieta.

Sulla Mediterranea, ho i miei (e non solo miei) dubbi sull’abuso di pane, pasta e cereali che sono cibi che il nostro antenato paleolitico ha cominciato ad assumere con l’avvento dell’agricoltura (in pratica quando ha smesso di essere nomade). Il dimagrimento aumenta togliendo questi cibi. Come mai? Mah…

Sull’attività aerobica ti dico solo che la foto che Andrea ha inserito nel post è il risultato di un intenso allenamento con i pesi senza l’ausilio di nessuna attività aerobica. E’ un falso mito che deve essere compreso. Anzi, troppa attività aerobica arresta la fase di dimagrimento. Il nostro antenato per procacciarsi il cibo era coinvolto in breve ma intense “sedute” (la lotta con una bestia feroce che se le cose andavano bene, sarebbe diventato il suo pasto. Diversamente…ci siamo capiti ;-))

Il problema è che molti non hanno la minima idea di cosa sia un allenamento intenso. Ne vedo troppe in palestra…ormai ho il pelo sullo stomaco (metaforicamente). :-)

Fab

Ciao Ale,

1) per quanto riguarda dieta a zona vs dieta paleo, ho appena inviato un interessante articolo ad Andrea!!

2) Per quanto riguarda dieta mediterranea, io ho precisato che intendo la versione autentica e non la versione italiota di pasta e pizza a volontà!!

Di seguito interessante articolo sull’argomento ( benefici dieta mediterranea ) con all’interno link di approfondimento relativamente ad articolo pubblicato persino sul Wall Street Journal:

http://www.realmediterraneandiet.com/mediterranean-diet-offers-best-chance-keeping-weight-off/

3)Per quanto riguarda:

“Sull’attività aerobica ti dico solo che la foto che Andrea ha inserito nel post è il risultato di un intenso allenamento con i pesi senza l’ausilio di nessuna attività aerobica. E’ un falso mito che deve essere compreso.”

Immaginavo, pure io ho fatto body building fra le altre cose!!

( da 72 kg per un 190 cm in due anni ero diventato 85 kg di massa muscolare netta! )

E comunque ripeto quello che ho detto:

“In conclusione a parte tutto poi bisogna anche dire che è una questione di gusti, c’è a chi piace ( già allenato per bene!! altrimenti si struppia tutto!!) ficcarsi in palestra al chiuso e fare circuiti HIIT e minimizzare i tempi di allenamento e c’è chi invece si fa a fare una bella ora di jogging all’aria aperta ( senza dannarsi l’anima ma neanche prendendosela comoda: in medium virtus est!!!! )gustandosi nel frattempo i profumi della campagna, degli alberi e dei fiori ( in un parco ) o del mare!!”

Todo Depende!!

Ciao!

Fab

Ilaria Cardani

Anch’io osno convinta che le diete all’ultima moda siano inutili e siano smeplicemente il prodotto di un marketing sapiente e ormai ben rodato. Un suggerimento, che viene dalla mia esperienza personale, anche il mio senza nessuna pretesa di competenza specifica: io rientro in forma molto facilmente (e la mantengo) quando sono molto regolare nei pasti, cioè mangio a orari grosso modo prefissati, in modo ordinato (mangiare disordinatamente, quando capita, quel che capita mi fa stare meno bene e mi fa ingrassare) e, soprattutto, senza aspettare di arrivare al punto di avere una fame “boia”.

Andrea

Ciao Ilaria,
grazie del consiglio… concordo assolutamente.

Andrea.

asd

in pratica stai sponsorizzando la sua guida…

Andrea

Ciao Asd,
assolutamente sì. Mi ero ripromesso da diverso tempo di fare un articolo di approfondimento sul metodo proposto da Alessandro e questo mi è sembrato il periodo più azzeccato.

Ogni settimana vengo bombardato da aziende e infomarketer che mi chiedono di sponsorizzare i loro prodotti (mediamente ricevo una decina di “proposte” a settimana). Se accettassi tutte queste richieste probabilmente avrei un picco di entrate per qualche mese, per poi vedere i lettori lasciare il blog schifati. Personalmente ho scelto una strada diversa: ho sviluppato un rapporto di fiducia con 3-4 persone (blogger come me), di cui ho letto, studiato ed applicato le guide che propongono. Di queste persone, se lo ritengo utile per i lettori di EfficaceMente, propongo e sponsorizzo le guide, mettendoci la faccia, in totale trasparenza.

La guida di Alessandro è perfetta e meravigliosa? No, come ho avuto modo di confrontarmi con lo stesso Ale, trovo che la sua guida abbia troppe informazioni, rischiando così di confondere il lettore. Per quella che è la mia esperienza, preferisco fornire a chi mi legge un percorso ben chiaro e semplice da mettere in pratica.

Ti ha infastidito questo articolo? Fammi sapere, sono sempre curioso di sapere quali siano le reazioni dei lettori.

Grazie,
Andrea.

antonio

Salve a tutti! ok su dieta paleo,ok su esercizi paleo fisici,mha questi uomini paleo avevano una vita media superiore alla nostra?A voi la risposta. Conviene prendere in considerazione stili di vita di popoli attualmente longevi,come i Sardi.

Alessandro Cosimetti

Dagli studi e molteplici rilievi antropologici, molti uomini paleolitici che morivano intorno ai 35 anni (toh, guarda, la mia età!) avevano un decesso non a causa del loro “stile di vita”: alimentazione e attività intensa alternata a dei periodi di sano riposo.

Le loro ossa (quello che ne è rimasto) mostrano segni di una violenta lotta: la bestia che non voleva diventare una pietanza. Sai, all’epoca non c’erano i supermercati. :-)

I sardi sono la popolazione italiana con il più alto tasso di diabete in Italia (e tra i primi nel mondo). Fatti una domanda: come mai i sardi nonostante siano isolani non hanno il pesce tra i loro piatti regionali? Non c’entra nulla la carne, visto che il porceddu è noto in tutta Italia. Il diabete è il risultato dell’alimentazione che i sardi seguirono per contrastare la malaria (rifugiandosi nel centro dell’isola e non sulle coste per evitare l’espandersi dell’epidemia).

Ancora una volta, l’alimentazione dei nostri antenati si ripercuote anche a distanza di milioni di anni. Questo è il principio su cui si basa la Paleo ma anche la nutrigenetica.

Fai una qualsiasi ricerca su Google: “sardi e diabete”.

Di solito i sardi centenari vivono in zone lontane dalle metropoli. Conducono una vita tranquilla con poco stress. Lavorano (intenso) e scaricano (riposo): lo stesso principio del B.I.I.O.

Andrea

Ciao Antonio,
quando mi sono avvicinato a questa dieta, scettico come sono, mi sono posto la stessa domanda. Studiando ho capito che la vita media è un parametro poco significativo per questo tipo di confronti.

La vita media infatti è troppo influenzata dalla mortalità infantile, necessariamente più elevata nell’epoca paleolitica, ma non a causa dell’alimentazione o dello stile di vita.

Per un confronto più oggettivo bisogna considerare il parametro del tempo di raddoppio della mortalità, cioè l’intervallo di tempo necessario affinchè la probabilità di morire degli
individui di una certa età raddoppi. Per capirci, se a 20 anni la probabilità di morte è del 5% e a 30 anni è del 10%, significa che il tempo di raddoppio della mortalità è 10 anni.

Prendendo in considerazione questo parametro emerge che la differenza tra uomo del paleolitico e uomo moderno e tremendamente bassa: a me a sorpreso molto questo elemento. Anche perché con la diffusione dell’agricoltura questo dato peggiora.

A presto e grazie del commento,
Andrea.

Luc

Io ho il problema opposto, come mi distraggo un attimo… Zac! Addio chilo guadagnato tanto faticosamente :(
Vabbè, non mi lamento, però a volte mi rendo conto che la poca attenzione che metto nel mangiare in maniera più regolare o intelligente a volte mi fa arrivare a sera completamente spompata. Al di là della questione del peso o della pancetta da impiegato, mangiar bene è fondamentale per affrontare con la giusta energia gli impegni quotidiani. Buona mangiata efficace a tutti :)

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