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La distrazione è una bestia subdola: appiattisce la nostra vita trasformandola in una sequela infinita di giorni apparentemente impegnati, ma di fatto sprecati. Tempo di dire basta.

“Se un problema necessita di assoluta concentrazione, simultaneamente interverrà una distrazione assolutamente irresistibile.”

Legge di Hutchinson.

Il significato di distrazione

Oggi su questo articolo non vogliamo di certo parlare della ‘distrazione sana’, vale a dire quella condizione mentale per cui per qualche momento riusciamo a staccare dai mille pensieri che ci affliggono durante la giornata.

Ci stiamo bensì soffermando su quella condizione che non ci consente di restare concentrati su ciò che meriterebbe e avrebbe davvero bisogno della nostra attenzione. In poche parole, uno “stato del pensiero rivolto altrove, e perciò assente dalla realtà attuale e circostante” che, quindi, non ci consente di svolgere proficuamente le proprie attività.

La distrazione è il disturbo dei nostri tempi

Al giorno d’oggi, la distrazione sembra essere più diffusa rispetto al passato. Questo fenomeno può essere attribuito alle profonde trasformazioni che la nostra società ha subito, soprattutto negli ultimi 70 anni, rendendola frenetica e intrisa di stimoli, informazioni e preoccupazioni.

La maggior parte delle persone vive costantemente di fretta, senza concedersi molto tempo per sé stesse o per riflettere sulle proprie emozioni.

Con l’avvento del nuovo millennio, siamo stati catapultati in un’era caratterizzata dalla velocità dei ritmi di vita, dall’influenza dei social media e dal predominio del mondo virtuale come principale mezzo di interazione con l’esterno.

Di fronte a questo contesto sociale, è inevitabile che l’essere umano si distragga sempre di più. In primo luogo, perché siamo costretti a seguire ritmi e tempi che non sono naturali per noi, e quindi rischiamo di perdere di vista importanti aspetti della nostra vita.

In secondo luogo, la nostra mente si è orientata sempre più verso il superficiale, cercando di colmare vuoti interiori attraverso oggetti e possessi materiali. Questa mentalità ci distrae dai veri valori e da ciò che è veramente significativo per il nostro benessere emotivo.

Perché ci distraiamo?

A volte la causa di tanta distrazione può anche essere attribuibile a problemi di salute, ma oggi su questo articolo non vogliamo di certo soffermarci su questo aspetto. Bensì, vogliamo parlare dei meccanismi mentali che ci portano a distrarci e poi a darvi qualche consiglio su come sconfiggere questa brutta abitudine.

La difficoltà di concentrazione è il risultato di fluttuazioni, deviazioni o alterazioni radicali di questa attività mentale e si presenta soprattutto quando vengono a mancare la motivazione e l’interesse su oggetti o argomenti ben precisi.

È arrivato il momento di capire come sconfiggere la distrazione.

È arrivato il momento di capire come sconfiggere la distrazione

Alcuni vedono la distrazione quasi fosse un tratto romantico del proprio carattere: “ah sì, ho sempre la testa fra le nuvole… che sciocchino!“. La realtà purtroppo è molto meno… romantica.

Siamo ormai diventati incapaci di concentrarci su una singola attività, di studio o di lavoro, per più di alcuni minuti (a volte addirittura per una manciata di secondi). Viviamo in questo perenne limbo fatto di notifiche, notizie curiose, video da non perdere, selfie e altra spazzatura informativa.

Abbiamo ormai dimenticato cosa significhi essere davvero concentrati, perdersi completamente in un’attività di valore, riuscire finalmente a realizzare qualcosa di importante nella nostra vita.

Siamo dei fottuti drogati mediatici incapaci di disintossicarci: tempo di cambiare rotta.

Sì André, belle parole, ma in pratica come dovrei fare per sconfiggere ‘sta distrazione?!

All’interno di questo articolo ti spiegherò nel dettaglio quelle che sono le 3 mosse chiave per spazzare via la distrazione e riappropriarti del tuo tempo. Prima di vederle nel dettaglio però, devi prendere un impegno con te stesso.

Nel corso della lettura avrai la tentazione di controllare quella notifica sul tuo smartphone o di aprire una nuova finestra del browser. Fallo e dimostrerai solo a te stesso di avere l’autocontrollo di un bradipo nano delle Ande giapponesi.

Hai però un’alternativa. Adesso, in questo preciso istante…

Puoi infatti decidere di ritagliarti questi 10 minuti solo per te stesso e la tua crescita personale: è un piccolo gesto, ma potrebbe essere il primo passo per riprendere il controllo del tuo tempo.

Hai fatto la tua scelta?

La Curva Tempo-Attenzione: ovvero perché la distrazione ti sta rovinando la vita

“Gli sciocchi agiscono distrattamente. Il saggio invece custodisce l’attenzione come il suo tesoro più prezioso.”

Siddhārtha Gautama Buddha.

Qualche riga fa ti ho accennato al limbo della distrazione, ovvero quel perpetuo stato in cui non stiamo né davvero lavorando, né davvero riposando: studiacchiamo, ma controlliamo anche il nostro profilo Instagram; lavoricchiamo, ma rispondiamo anche su Whatsapp; ci alleniamo, ma controlliamo in modo compulsivo la nostra pagina Facebook.

Risultato? Non concludiamo una cippa fritta, ma in compenso arriviamo alla sera stanchi, come se un demone avesse risucchiato di nascosto le nostre energie.

In questo caso il nostro livello di attenzione è rappresentato dalla linea piatta tratteggiata nel grafico sottostante. Ci ritroviamo incastrati nel limbo (l’area rossa) e non riusciamo ad uscirne…

distrazione-limbo-1

Esiste un’alternativa?

Per liberarci dal demone succhia-energie della distrazione dobbiamo imparare ad alternare momenti di assoluta concentrazione a momenti di assoluto riposo.

Solo questa alternanza rappresentata dalla curva sinusoidale qui sotto ci aiuta a sfuggire dal limbo, permettendoci di raggiungere sia l’area di lavoro ottimale, sia quella di riposo ottimale.

distrazione-limbo-2

Ok André, mi hai perso a “curva sinusoidale”! Semplificando… che minghia devo fare per non farmi rubare la vita dalle continue distrazioni?!

Come smantellare l’abitudine della distrazione in 3 mosse

La distrazione è un’abitudine.

Non nasciamo distratti, ci diventiamo col tempo, ripetendo, giorno dopo giorno, azioni che indeboliscono la nostra capacità di concentrarci su poche attività di valore. Prova a pensarci. Se qualcuno dovesse osservarti dall’esterno non si accorgerebbe forse di alcuni schemi ripetitivi?

  • Magari controlli lo smartphone OGNI giorno, subito dopo esserti svegliato.
  • O forse dai una sbirciatina a Facebook OGNI mattina prima di iniziare a studiare o appena arrivato in ufficio.
  • No, aspetta, la tua abitudine a distrarti è più raffinata… ti distrai OGNI volta che le cose si fanno difficili: magari è per via di quel capitolo che non hai voglia di ripetere o quel report che non riesci proprio a completare.

Fuochino?

Se dunque è vero che la distrazione è un’abitudine, allora significa che possiamo smantellarla e sostituirla con delle nuove abitudini, abitudini decisamente più efficaci, abitudini in grado di migliorarci la vita (e non rubarcela).

Nello specifico, per liberarti dalla distrazione ed imparare a ritrovare la tua concentrazione con maggiore rapidità, dovrai lavorare su questi 3 passaggi fondamentali:

1. La stress-recovery routine

Come visto qualche paragrafo più su, per uscire dal limbo della distrazione dobbiamo imparare ad alternare momenti di massima concentrazione con momenti di riposo totale.

Questa “oscillazione” rappresentata dalla curva a forma di “S” rovesciata, prende il nome di stress-recovery routine ed è un approccio che accomuna atleti professionisti, artisti e uomini d’affari.

I top performer nei settori più disparati hanno sviluppato la capacità di lavorare a livelli inimmaginabili per intervalli di tempo limitati, per poi staccare completamente e ricaricare le pile.

Se sei abituato a vivere nel limbo della distrazione, questo approccio ti riuscirà inizialmente difficile, ma col tempo imparerai ad avere picchi di produttività personale sempre più elevati, alternati a momenti di vero ozio.

A proposito, se non hai la più pallida idea da dove iniziare la tua stress-recovery routine, ti consiglio di applicare la “strategia Usain Bolt” ;-)

2. Il trigger

Alternare i momenti di massima produttività a quelli di riposo totale rivoluzionerà completamente le tue giornate, ma ben presto ti accorgerai di non riuscire ad essere costante: alcuni giorni andranno molto bene e altri saranno un completo disastro.

Per riuscire ad eliminare definitivamente il demone della distrazione ed essere quanto più costante possibile, hai bisogno di un… trigger, ovvero di una sorta di rituale che ti consenta di ritrovare rapidamente il tuo stato mentale ottimale.

L’ora sacra, che i lettori di EfficaceMente ben conoscono, è un ottimo esempio di trigger.

In generale l’insieme di azioni che compiano nelle prime ore del mattino sono quelle più importanti per determinare la qualità del resto della giornata.

Per evitare che la distrazione prenda il sopravvento, crea dunque un tuo rituale (trigger) da compiere ogni volta che inizi una sessione di studio o di lavoro.

Ps. sei uno studente? Prima di metterti sui libri, prova ad utilizzare la tecnica del mandarino.

3. La compressione

Il problema di certi trigger è che a volte sono troppo… LUUUUNGHI! Se abbiamo bisogno di ritrovare rapidamente la concentrazione, non possiamo certo andare a fare una corsa di mezz’ora e una meditazione di altri 30 minuti.

Il gioco non vale la candela.

Il terzo ed ultimo passaggio per sradicare la distrazione dalle nostre giornate consiste nel comprimere il trigger, ovvero sviluppare una versione ridotta del nostro rituale che ci consenta di entrare rapidamente nell’area di lavoro ottimale.

Esistono alcuni trucchi per comprimere i nostri trigger: ascoltare una canzone motivante, sfruttare delle tecniche di visualizzazione efficaci, svolgere una breve meditazione guidata.

Esiste tuttavia un trigger “breve” che è in assoluto uno dei miei preferiti e che ho iniziato ad utilizzare addirittura nel lontano 1998. Non sempre infatti riesco a svolgere la mia routine mattutina, quella che mi aiuta a raggiungere lo stato mentale ottimale, eppure, anche nelle giornate più caotiche, riesco ad innescare il mio “trigger ridotto”…

Il mio trigger “breve” preferito per combattere la distrazione

distrazione-tao

Nel dicembre del 2014 ti ho parlato per la prima volta di una mia abitudine mattutina tanto semplice, quanto efficace:

“Al mattino, appena sveglio prendo la mia raccolta, leggo una citazione che mi ispiri e faccio in modo che mi accompagni per il resto della giornata, motivandomi a compiere le azioni necessarie per raggiungere i miei obiettivi annuali.”

Questo è in assoluto il mio trigger “minimo indispensabile”, quello grazie al quale inizio la giornata col piede giusto, ma soprattutto è il trigger che mi ricorda che la distrazione è lì in agguato, pronta a rubarmi attimi di vita.

In generale, portare avanti una piccola azione positiva ogni giorno rappresenta un trigger molto potente.

Il post termina qui, mi auguro che i tre passaggi che ti ho spiegato (1. stress-recovery routine 2. trigger 3. compressione) ti aiutino finalmente a sbarazzarti del demone della distrazione.

Buona settimana.

Andrea Giuliodori

Ps. Tu quali strategie utilizzi per eliminare le distrazioni? Condividile pure nei commenti.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Pippi

E anche Andrea Giuliodori si deve portare a casa la pagnotta e ogni tanto nella crescita peraonale ci infila anche un po’ di buon marketing… ;-)

Andrea Giuliodori

In che senso… “ogni tanto”?! Sempre… :-D

Pippi

Scusa, correggo. Ogni tanto ci infila del marketing meno sottile è più spudorato.
Meglio? :-)

Andrea Giuliodori

Sì grazie, così va meglio! :-)

Scherzi a parte, c’era un tempo in cui ero un po’ restio a “vendere”: come buona parte degli italiani associavo una valenza negativa alla vendita e credevo che “vendendo” la mia autorevolezza ne avrebbe risentito.

Questo mi ha dato a lungo da pensare: “i miei manuali sono stati acquistati da decine di migliaia di persone, non c’è giorno che non riceva un’email o un commento di un lettore a cui Sm2, Start! o APP ha in qualche modo rivoluzionato la vita (o almeno una parte di essa), perché dovrei vergognarmi a parlarne… a venderli?”

Sì Pippi, nei miei articoli vendo anche i miei manuali: a volte ci sono semplici riferimenti, in altri casi, come in questo post, il riferimento è diretto. E’ così che porto a casa la pagnotta e oggi giorno ne vado dannatamente orgoglioso: questo lavoro me lo sono inventato dal nulla, mi permette di fare ciò che amo e in cui eccello, ma soprattutto guadagno solo se porto dei risultati a chi mi legge :-)

Grazie del commento e buona giornata.

Matteo Galassi

Gran risposta :)

Alessandro Ferrari (alefe4)

Condivido pienamente la tua posizione Andrea, spero di ripetere quello che hai fatto tu e riuscire a vivere della mia passione :-)

Alessandro Nicoletti

Bravo Andrea!!! Hai ragione da vendere, ci sono delle figure professionali quali il blogger che, secondo alcuni, dovrebbero vivere di aria e luce come le piante :)

Fabrizio

Ciao. Non avevo mai pensato alla distrazione come ad una abitudine. Ottima l’idea del trigger e soprattutto la sua compressione. Grazie Andrea

Andrea Giuliodori

Eh sì, vedere la distrazione come abitudine può essere molto utile: una volta che la consideri tale (una CATTIVA abitudine), puoi mettere in campo gli strumenti necessari per cambiare le cose ;-)

Santos

Ho notato che mi distraggo quando una cosa non la so fare.
È come se la mia mente sperimentasse un senso di vertigine nell’andare in territori sconosciuti e cercasse la prima via di uscita disponibile.
Essendo un appassionato di sviluppo personale lo interpretavo come il tipico atteggiamento di chi si rifugia nella propria comfort zone invece di andare avanti verso le infinite possibilità che ti si possono aprire al di là della tua zona di sicurezza.
Così ci ho messo tutta la mia autodisciplina, la tecnica del pomodoro, la strategia del vuoto, l’ora sacra… e chi più ne ha più ne metta. Sono andato avanti comunque nel mio progetto, sfidando le mie paure. Questo mi ha dato un certo piacere, non lo nego. Non stavo più perdendo tempo con le distrazioni, ma stavo comunque lavorando. Eppure il mio progetto continuava ad annaspare.
Non dico di non aver imparato niente dal lavorarci su comunque, nonostante tutto, ma è stato come se avessi scelto la maniera più lunga per imparare.
Sai quando invece il mio progetto ha cominciato a decollare? quando ho capito che esiste una via più breve che imparare sul campo. Studiare, acquisire le conoscenze tecniche mancanti, imparare dai maestri o dagli esperti del tuo settore.
Invece di continuare a lavorare a testa bassa, ho accantonato il mio progetto e mi son preso il mio tempo per studiare.
Ero convinto di avere tutte le nozioni base del mio campo, del mio settore, ma non era così. Ora che mi son dotato di una conoscenza tecnica maggiore il mio progetto ha preso il volo e non mi capita più di distrarmi.
Quello che voglio dire è che la distrazione è spesso il sintomo di una lacuna e che il tema della preparazione specifica, nel mondo dello sviluppo personale, viene un po’ trascurato.
Cosa ne pensi?

Andrea Giuliodori

Riflessione interessante Santos, ma in tutta onestà non saprei dirti se ha valenza generale o è riconducibile solo al tuo caso specifico.

Per il resto, concordo con te che nell’industria della crescita personale ci sia spesso troppa fuffa e poca sostanza, spero in questi anni di aver dato il mio contributo per invertire la tendenza ?

Stefania

Ciao, condivido questa esperienza.. tendo a distrarmi molto quando non sono sicura dell’efficacia di quello che sto facendo per raggiungere un obiettivo. Come se la distrazione fosse un rifugio dal continuare un lavoro in un modo non ottimale. Una volta trovata una soluzione, grazie ad una pausa dal lavoro per approfondire il metodo, mi vien naturale lavorare con concentrazione massima.

Ambra Bertozzi

Andrea, ma queste tecniche funzionano anche quando il mo cartone animato preferito viene trasmesso esattamente nell’ ora del mattino in cui dovrei studiare inglese?? No, perché questa è cattiveria, altro che distrazione!!!

Ovviamente sto scherzando (però il cartone c’è davvero), come sempre ottime idee e fantastici consigli pratici.
Buona Giornata Efficace a tutti!

Sara Martina

Ciao Andrea,
Ovviamente la tecnica che migliora la mia giornata nei periodi no, l’ho scopiazzata da te.
Scrivo il mio diario breve e focalizzo la mia attenzione soprattutto sul primo punto: “tre cose di cui essere grata”
E so che dovrei renderla un’abitudine quotidiana e non dovrei riprenderla solo quando sono demotivata.
Avevo sempre considerato la distrazione come l’alibi dietro cui nascondermi: .
Ancora una volta grazie per la sveglia!!!

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