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Stai affrontando un periodo nero e non sai come uscirne? Forse non tutti i mali vengono per nuocere. Forse quella che stai affrontando è semplicemente una prova del Borsalino…

periodo nero

“Un timoniere di valore continua a navigare anche con la vela a brandelli.”

Seneca.

In questi giorni sto concludendo la lettura di un romanzo davvero bello: Shantaram.

Definirlo un romanzo in realtà non è propriamente corretto; Shantaram infatti prende ispirazione dalla vita del suo autore, Greg Roberts, che alla fine degli anni ’70, dopo essere fuggito da una prigione di massima sicurezza australiana, visse in nove paesi differenti, ne attraversò almeno quaranta, allestì un ospedale per indigenti a Bombay, recitò a Bollywood, lavorò per la mafia Indiana e combatté due guerre tra Pakistan ed Afghanistan.

A farmi appassionare di questo libro, però, (a proposito: grazie Dario per il consiglio!) non sono state “soltanto” le avventure del protagonista, ma anche quelle gemme nascoste che, di tanto in tanto, Roberts propone tra le quasi 1.000 pagine di Shantaram.

Una delle mie preferite in assoluto è la “prova del Borsalino“.

Se stai attraversando un periodo nero, nello studio, nel lavoro o in generale nella tua vita, vorrei che leggessi questo passaggio con attenzione. Al termine dell’articolo cercherò di fornirti alcuni spunti pratici per superare al meglio questi momenti no ;-)

Affrontare i momenti no come fossero una prova del Borsalino

periodo-nero-borsalino

«Conosci la prova del Borsalino

«Cosa?»

«La prova del Borsalino, per capire se un cappello è un Borsalino originale, o una imitazione scadente. Conosci i Borsalino, no?»

«No, non direi».

«Aaaaah», sospirò Didier sorridendo. Il sorriso era composto da una parte di sorpresa, una parte di malizia e una parte di disprezzo. I tre elementi si combinavano in un effetto irresistibilmente affascinante. Didier si sporse leggermente in avanti e piegò la testa da un lato, scuotendo i riccioli neri per sottolineare i punti fondamentali della sua spiegazione.

«Il Borsalino è un capo d’abbigliamento di prima qualità. Molti, incluso il sottoscritto, ritengono che sia il più straordinario copricapo maschile mai prodotto». Con le mani tracciò sulla sua testa il profilo di un cappello immaginario. «È a tesa larga, bianco o nero, in pelo di lapin».

«Insomma, è solo un cappello», commentai pensando di risultare gradevole. «È solo un cappello di pelo di coniglio».

Didier era indignato. «Solo un cappello? Oh, no, amico mio. Il Borsalino è molto più di un cappello. È un’opera d’arte! Viene ravviato a mano diecimila volte prima di essere messo in vendita. Per decenni è stato il simbolo dei più eleganti gangster francesi e italiani a Marsiglia e a Milano. Il nome Borsalino era sinonimo di gangster. I giovani della mala di Milano e Marsiglia erano chiamati “borsalino”. A quell’epoca i gangster avevano classe. Sapevano che se fai il fuorilegge, e devi rubare e sparare alla gente per guadagnarti da vivere, hai la responsabilità di vestirti con una certa eleganza. Dico bene?»

«È il minimo che si possa fare», concessi con un sorriso.

«Ma certo! Oggi, ahimè, sono tutta posa e niente stile. È un segno dei tempi in cui viviamo: lo stile diventa posa e la posa stile». Fece una pausa per permettermi di apprezzare la frase.

«Ebbene», proseguì, «per controllare se un Borsalino è autentico bisogna arrotolarlo formando un tubo molto stretto e farlo passare attraverso un anello, una fede matrimoniale. Se supera indenne la prova, e riprende la forma che aveva, è un Borsalino originale».

«E dici che…»

«Proprio così!» urlò Didier battendo un pugno sul tavolo.

«Comme ça! Non c’è dubbio! Il tuo piccolo amico, Prabaker, ti ha messo alla prova. Ti ha infilato in un tubo e ti ha fatto passare attraverso un anello per vedere se sei un Borsalino autentico o no. Per questo ti ha portato a vedere gli orrori della città. Era la prova del Borsalino».

Tratto da Shantaram di Greg Roberts.

Magari non sei mai stato messo alla prova da un guida indiana, nei bassifondi di Bombay, ma sono pronto a scommettere che almeno una volta nella tua vita ti sei ritrovato ad attraversare un periodo nero, uno di quei periodi in cui nulla sembra andare per il verso giusto e tu ti senti…

“Come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.”

A. Manzoni (I promessi sposi).

Certi periodi non li si augura a nessuno, eppure fanno parte della nostra esistenza. Non possiamo sfuggirgli. Non possiamo nasconderci. Non possiamo far finta che tutto vada bene. Abbiamo un’unica scelta:

  • Lasciare che ci spezzino o…
  • Lasciare che ci forgino, trasformandoci in dei Borsalino autentici.

Eh, belle parole Andre’, ma quando ti ci trovi in mezzo a questi periodi neri, non c’è articoletto di crescita personale che tenga!

Mettiamola così: leggere per altri 5 minuti non peggiorerà la situazione, anzi, ho come il sospetto che i consigli pratici di cui parleremo nel prossimo paragrafo, non possano che migliorarla.

Due azioni concrete che ti aiuteranno a superare questo periodo nero

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Voglio farti una domanda a bruciapelo: pensi che vivere situazioni negativestressanti possa essere pericoloso per la tua salute? Sì o no?

Beh, ho una brutta notizia per te. Se hai risposto “Sì”, ovvero credi che lo stress possa effettivamente farti del male, hai il 43% di possibilità in più di sviluppare problemi di salute nei periodi particolarmente negativi della tua vita.

Come dimostrato infatti in questo studio del 2012, ripreso dalla professoressa di psicologia di Stanford Kelly McGonigal nel suo famoso TED Talk “How to make stress your friend“, la nostra percezione dello stress è molto più pericolosa per la nostra salute dello stress stesso.

La prima azione concreta che devi dunque mettere in campo per uscire da un periodo nero è quella di cambiare la percezione di ciò che stai vivendo.

Punto primo: cambia la tua percezione

Siamo (erroneamente) convinti che le persone “toste”, ovvero quelle che in apparenza non si lasciano scalfire dai problemi della vita, siano una sorta di automi, senza emozioni, senza paura, senza esitazioni. Non è così.

Hanno semplicemente imparato a dare un significato diverso agli stessi stimoli ambientali e fisiologici che viviamo noi tutti:

  • Hai presente ad esempio l’ansia da esami universitari? C’è chi se ne fa bloccare, rinunciando addirittura a sostenere la prova e chi invece interpreta certe reazioni fisiologiche come la naturale preparazione di corpo e mente ad una sfida importante.
  • Lo stress che precede una gara sportiva fondamentale? Stessa solfa: c’è l’atleta che va completamente nel pallone e c’è il campione che tira fuori una prestazione incredibile.
  • Che dire poi delle reazioni delle persone di fronte agli eventi drammatici? Ancora una volta possiamo notare comportamenti diametralmente opposti: c’è chi si fa abbattere completamente e c’è chi tira fuori una forza d’animo incredibile.

La nostra percezione della realtà è ben più importante di qualsiasi realtà ci troviamo a dover affrontare.

Sì sì, ok Andre’, tutto molto figo, ma come cavolo la cambio concretamente ‘sta mia percezione?! ci sono nato con certe convinzioni, mica posso modificarle con lo schiocco delle dita.

EEEHHH!!! Risposta sbagliata! Le tue convinzioni, e quindi la tua percezione della realtà, sono il frutto, tra le altre cose, del dialogo interiore che gira nella tua testa tutto il giorno, tutti i giorni.

Come un tarlo, questo chiacchiericcio mentale scava lentamente tra i meandri del tuo cervello quelle reazioni disfunzionali che attivi in automatico nei periodi bui.

Per mettere la parola fine a questo momento no > devi cambiare la tua percezione della realtà > per cambiarla devi prendere consapevolezza e modificare il tuo dialogo interiore.

Nello specifico esistono 5 principali tipologie di dialogo interiore: le approfondisco all’interno dell’estratto gratuito di APP – Autostima Passo Passo (se sei già iscritto ad EfficaceMente, trovi l’estratto di APP e tutti gli altri contenuti a te riservati, nel link al termine delle email che invio ogni lunedì: non serve una nuova iscrizione).

Prima riuscirai ad identificare il tipo di “chiacchierone” che ti ritrovi in testa e prima raggiungerai quella consapevolezza necessaria per cambiare la tua percezione della realtà.

Ricorda: puoi vedere questo periodo di me…lma come una congiura dell’universo nei tuoi confronti, oppure come un test per saggiare di che stoffa sei fatto, insomma: una prova del Borsalino.

“Niente capita a nessuno, che questi non sia per natura in grado di reggere.”

Marco Aurelio.

La seconda azione per diventare un “Borsalino autentico”

Per quanto riguarda la seconda azione concreta per affrontare i periodi bui della propria vita, ne ho parlato in una delle email riservate agli iscritti di EfficaceMente.

Se già fai parte dei +70.000 lettori efficaci, dovresti aver ricevuto questa email: l’oggetto è “La miglior cura contro lo stress.”

Se invece è una delle tue prime volte qui su EfficaceMente e non ti sei ancora iscritto, puoi farlo utilizzando il pulsante arancione qui sotto. Questo ti permetterà di ricevere le “chicche” a cui hanno accesso solo gli iscritti e di scaricare immediatamente l’estratto gratuito di Autostima Passo Passo in cui parlo delle 5 tipologie di dialogo interiore ;-)

Non mi resta che augurarti una settimana da affrontare con una percezione ed un atteggiamento diversi. Ci rileggiamo presto. Andrea.

“La forza non deriva mai dalla vittoria. Quando attraversi un periodo nero e decidi di non arrenderti, quella è la tua vera forza.”

A. Schwarzenegger.

Foto tratte da Google Immagini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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fdf75

«La vita è
difficile, questa è una grande verità, una delle più grandi verità. È una
grande verità perchè quando riusciamo a vederla veramente, la
trascendiamo.

Una volta che veramente comprendiamo che la vita è difficile , una
volta che veramente lo capiamo e lo accettiamo, allora la vita non è più
difficile. Perchè una volta che si è accettato il fatto che la vita è
difficile non importa più.».

Scott Peck

Andrea Giuliodori

Bel passaggio ;-)

Leonardo

Bellissimo articolo, e bellissimo il commento di fdf75

Andrea Giuliodori

Grazie! Sì, concordo, davvero un bel passaggio quello proposto da fdf75

valerio

Grazie…interessante come al solito…sto giusto attraversando un periodo difficile e di cambiamenti…faccio i complimenti anch’io a fdf75 per il bel pensiero che ha condiviso..

Yambo

Una domanda… solo io non riesco ad aprire il link dello studio?

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3374921/

Poi vorrei aggiungere che la mia (e credo quella di molti altri) percezione degli effetti negativi sulla salute derivati dallo stress è meramente di natura esterna… Finché ci bombardano con l’idea che lo stress faccia male, credo sia naturale arrivare al pensiero “Oddiotuttoquestostressfiniràperuccidermi!!”

Andrea Giuliodori

Ciao Yambo, ho verificato: il link nell’articolo sembra funzionare correttamente. Quello che avevi messo nel tuo commento invece aveva una “)” di troppo.

Alex To Mars

Bell’articolo, grazie mille!

Andrea Giuliodori

Grazie come sempre Alex ;-)

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