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Tutti promettono di farti guadagnare con internet, ma solo in pochi ci riescono davvero: ecco 4 preziose lezioni di un web marketer che ce l’ha fatta.

Guadagnare con internet

“Tutti amano dare consigli. Tu impara ad ascoltare solo quelli di chi ce l’ha fatta.”

Donald Trump.

Nota dell’autore: recentemente ho pubblicato un paio di articoli che spiegano come fare soldi (senza un lavoro tradizionale) e come sfruttare il reddito passivo. Considerate le visite record immagino che questi articoli, anche visti i tempi che corrono, devono esserti interessati particolarmente.

Per arricchire la sezione dedicata alla crescita finanziaria di EfficaceMente, ho quindi deciso di ospitare un guest post di Mark Cannelli, autore di Semplifica.com, nonché uno dei più affermati web marketer italiani. Insomma, Mark è uno di quei pochi che è riuscito davvero a guadagnare con internet e condividerà la sua esperienza raccontandoci 4 perle sul web marketing ed in generale il guadagno su internet che difficilmente troverai sulla rete. Buona lettura. Lascio la parola a Mark.

Chi mi conosce sa che sono, ormai, diversi anni che riesco a guadagnare con internet in modo dignitoso e a mantenermi facendo quello che mi piace. Tuttavia, raggiungere questo risultato non è stato facile come vorrebbero farti pensare alcuni siti sparsi qua e là per la rete. Inoltre, il fatto di essere arrivato dove sono ora è un processo che non ha avuto nulla di automatico!

In questo articolo voglio parlarti di 4 “lezioni” (non solo di business) che ho appreso lungo questo percorso e che mi ha portato a vivere e guadagnare soldi grazie al mio attuale lavoro su internet.

Prima di andare avanti, ci tengo a fare alcune importanti precisazioni. Poco fa ho utilizzato, non a caso, la parola “processo”, da intendersi esattamente in questo modo: sviluppo successivo di eventi che hanno tra loro un nesso più o meno profondo. Questo significa che non sono arrivato a un traguardo definitivo, non ho messo i remi in barca.

Ogni evento pone le basi per ciò che verrà dopo e così via. Il tutto, come ben specificato sopra, avviene in modo non automatico e senza che tra i vari fatti che si concatenano vi sia, per forza di cose, un nesso sempre profondo. Ho voluto precisare questi aspetti, in quanto:

  1. Non mi sento assolutamente arrivato poiché sono consapevole che ogni traguardo è, potenzialmente, un nuovo punto di partenza verso altre mete.
  2. La strada che porta verso la realizzazione economica e personale è, molto spesso, perfettamente “decifrabile” solo a posteriori.

1° lezione: la strada che porta al successo non è sempre chiara e luminosa

Come raccontato da Andrea nell’articolo “4 balle sulla crescita personale“, i percorsi di crescita, compresa la crescita finanziaria, non sono mai lineari. Ho letto spesso che basta seguire le proprie passioni e il proprio cuore e, automaticamente, sarà subito chiaro tutto quello che bisogna fare. Beh, per me non è mai stato così! E non perché non avessi delle enormi passioni, anzi. Il discorso è un po’ diverso.

Se anni fa mi avessero detto che mi sarei guadagnato da vivere grazie a un business online, molto probabilmente mi sarei messo a ridere in quanto ero – e per tanti versi rimango – un “anti-geek” per eccellenza: la tecnologia non mi ha mai fatto impazzire e tuttora è difficile che perda tempo dietro le moltissime mode collegate al web.

Tuttavia, ecco che sono qui a “guadagnarmi la pagnotta” con internet e ben felice di poterlo fare. Anzi, a dirla tutta, mi sento davvero un privilegiato a poter svolgere un lavoro come il mio (nessun orario fisso, nessun capo dispotico, nessun ufficio in cui dovermi recare ogni giorno, etc.).

Immagino che a questo punto ti chiederai: come è possibile che un semi troglodita (tecnologicamente parlando) come il sottoscritto sia arrivato a lavorare, a tempo pieno, con un mezzo squisitamente tecnologico come il web? La risposta è semplice: un passo alla volta. Insomma, senza la fretta e la frenesia di avere tutto perfettamente delineato sin dall’inizio.

…Questa è stata la primissima lezione che ho imparato. Spesso è illusorio pretendere di trovare di fronte a sé la mappa del tesoro, completamente chiara e priva di qualsiasi ambiguità ed imperfezione. La verità è che la nostra mappa la scopriamo nel tempo, lentamente, e spesso in modi del tutto imprevedibili e imperscrutabili.

2° lezione: non scendere mai a compromessi

Di fronte a me, inizialmente, non vedevo nulla di chiaro e nessuna strada spianata. All’epoca, avevo  a che fare con un lavoro che odiavo e che mi aveva portato sull’orlo dell’esaurimento psico-fisico. Alla fine, dopo molti tentennamenti, lasciai la mia vecchia occupazione senza avere nulla di concreto tra le mani, se non la speranza che sarei riuscito a costruirmi qualcosa di solido da solo.

Non mi rimaneva che partire da ciò che amavo fare. Non perché lo avessi letto su qualche libro di crescita personale o chissà cosa, ma solo perché avevo constato che tutte quelle volte che nella mia vita avevo combinato qualcosa di decente era soltanto perché ci avevo creduto e ci avevo messo passione. Capii che, se volevo fare qualcosa di buono, dovevo partire da ciò che facevo col cuore.

Tuttavia, per il resto, c’era confusione totale. Immagino che sai di cosa sto parlando. Non sapevo che direzione prendere. Infatti, rimasi fermo diversi mesi. Anche se, per la verità, avrei potuto impiegarmi in qualcosa che aveva a che fare con le mie passioni, ma in modi tali che mi avrebbero fatto finire dalla padella alla brace, in quanto sarei dovuto scendere a compromessi con alcune pratiche che ho sempre detestato.

…E di sicuro non era questa la strada giusta! Ero sceso a compromessi con me stesso in tutti quegli anni durante i quali avevo svolto un lavoro odioso e frustrante. Non ero più disposto a farlo nuovamente. A questo punto, sarebbe stato (forse) meno peggio rimanere al mio vecchio posto di lavoro.

Realizzai in questa occasione che spesso comprendi per esclusione quale sarà il prossimo passo che dovrai fare. Non ha senso tentare strade che ci portano a mettere pericolosamente in gioco la nostra integrità. Una volta individuata la strada cattiva ed escluse tutte le vie (anche indirette) che ci riportano a essa, sarà molto più semplice individuare un percorso migliore.

3° lezione: non devi innamorarti del mezzo ma delle sue potenzialità

In questo periodo iniziai a leggere diversi libri sul business e sul marketing, per cercare di capire come potevo vivere facendo ciò che amavo. Mi fu chiaro sin da subito che avevo le potenzialità per poter realizzare qualcosa di buono, in quanto il mercato richiedeva alcune mie specifiche competenze in cui ero davvero molto bravo.

Le mie letture di marketing e business mi fecero scoprire un autore che tuttora apprezzo molto: Seth Godin. Fu lui che aprì la mia mente sulle reali potenzialità di business che offerte da internet. Infatti, fino a non molti anni fa, pensavo che solamente le grosse imprese come Amazon avessero le potenzialità per poter guadagnare con internet. Di sicuro non un semplice individuo come me, oltretutto sprovvisto di competenze informatiche e tecnologiche di base.

Tuttavia, Seth Godin mi fece comprendere che non mi dovevo focalizzare sul mezzo tecnologico “nudo e puro”, ma sugli obiettivi che esso mi avrebbe potuto permettere di raggiungere. A darmi coraggio, fu questa mia semplice riflessione: in fondo io so utilizzare un’auto e un cellulare e trarre vantaggio da queste tecnologie, anche senza essere un ingegnere o un mega appassionato di questi strumenti!

…Forse ti sembrerà banale, ma questa nuova consapevolezza rappresentò per me un vero e proprio “balzo quantico”: improvvisamente, quello che mi sembrava un muro insormontabile pieno zeppo di difficoltà, era diventato una nuova frontiera di promettenti possibilità. Questo ti dimostra quanto potenti possano essere le convinzioni limitanti. Collegata a questa terza lezione, ecco l’ultima lezione che ho imparato per guadagnare con internet.

4° lezione: spogliati del tuo ego e mettiti nei panni dei tuoi clienti

Iniziai a darmi da fare e le maggiori difficoltà che incontrai per guadagnare online non furono di tipo tecnologico, come pensavo ingenuamente all’inizio, ma di tutt’altro genere. Mi mancava la mentalità da vero web marketer. In pratica, feci l’errore che fanno tantissimi imprenditori: amavo a tal punto i miei prodotti da ritenere che il mondo intero non potesse vivere senza di essi.

La realtà è ben diversa. La gente compra qualcosa solo ed esclusivamente per un motivo: perché pensa che il valore che otterrà dal suo acquisto sia superiore al valore dei soldi spesi. Credo che Andrea, con la sua recente esperienza di vendita online di manuali di crescita personale, ed in particolar modo grazie al successo di Start!, sappia esattamente di cosa sto parlando.

Chi non è bravo a creare un prodotto o servizio che offra un vero (grande!) valore aggiunto al cliente, oppure non lo sa comunicare in maniera adeguata, è purtroppo destinato ad estinguersi sul mercato. Mi viene in mente il recentissimo caso di alcuni imprenditori che hanno tentato di portare il Made in Italy in Cina, ma hanno preso solo delle sonore legnate in testa (leggi: un clamoroso fallimento). In questi casi, molto spesso, non è un discorso di qualità del prodotto ma di egocentrismo allo stato puro di chi lo vende!

…In pratica, il più delle volte, il ragionamento sotteso è questo: non abbiamo bisogno di marketing, non abbiamo bisogno di capire se questa roba vi interessa davvero, non abbiamo bisogno di riadattare la nostra offerta alle vostre reali esigenze. Comprate e basta perché noi siamo fighi e il prodotto è il top!!!

Lo ammetto: anche io ci sono cascato all’inizio e ho perso un sacco di potenziali vendite. E’ stata una dura lezione che, però, mi ha insegnato a essere più umile, a spogliarmi del mio ego e a sviluppare una particolare empatia che mi permette di calarmi realmente nei panni dei miei potenziali clienti target.

Conclusioni

Ho parlato della mia esperienza e di come sono arrivato a guadagnare con internet, ma questo non significa che le lezioni che ho appreso siano applicabili solo in questo ristretto ambito. Ritengo, infatti, di aver avuto delle esperienze a dir poco “archetipiche” che, quindi, possono rivelarsi estremamente frequenti negli ambiti più disparati (e non soltanto nel business).

Spero di aver dato un po’ di speranza e, perché no, anche qualche utile consiglio a chi magari, in questo momento, non naviga in acque troppo serene e stenta a trovare una direzione certa da dare alla propria situazione economica e personale.

Non scoraggiarti se, all’inizio, vedi tutto buio e non sai esattamente quale direzione prendere. L’importante è che tu non scenda mai a compromessi e che non ti precluda strade importanti, perché magari stai pensando: “non sarò mai in grado e non fa per me”. Se mi fossi fatto spaventare dal gap tecnologico, non avrei mai e poi realizzato il mio business online.

Semplicemente: concentrati sul risultato e poi pensa ai mezzi più efficaci di cui hai bisogno per ottenerlo. Se non conosci bene qualcosa, spendi tempo ed energie per imparare, oppure paga qualcuno e delega il lavoro che non ti è congeniale.

Last but not least: ai tuoi clienti dai un valore enormemente più grande di ciò che essi hanno speso per ottenerlo! Mettiti sempre nei loro panni e ragiona il più possibile con la loro testa e non fare l’errore di dire “beh sai io al loro posto…”, un pensiero del genere NON deve esistere nella tua testa! Diventa il tuo cliente ideale e rendilo felice.

Grazie a Mark per aver condiviso queste 4 lezioni di vita: se sei interessato ad approfondire le strategie per guadagnare col web, puoi visitare il sito dell’autore: GuadagnareOnlineItalia.it

Foto di Henry.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Rubel

Davvero una storia interessante.
Mi è piaciuto in particolare la lezione numero quattro.

Rubel

Gigi Drava

Grande articolo Mark, soprattutto per quel che riguarda il ”non scendere a compromessi”.

Spesso si lascia un lavoro insopportabile per farne un’altro apparentemente migliore ma che non si ama veramente solo perché ”si guadagna di più”.

Condivido al massimo, bisogna scegliere quello che ci appassiona veramente e perseguirlo anche se il prezzo per arrivarci all’inizio è salato!

Mario

Bravo e interessante articolo ma, visto che sento e leggo di queste storie da quando è nata internet, quanto guadagni netto al mese? Inoltre se si parla di guadagnare devi anche pagarci sopra le tasse.

Non mi risulta che si va oltre il tramezzino e il 1/2 bicchiere di latte a fare il blogger. Per arrivare a qualche € al mese, senza togliere le spese di gestione, devi avere qualche centinaia di migliaia di visitatori FISSI al mese nel tuo sito, avere contenuti interessanti, e sperare al pay-per-click.

Poi se parli di un vero Business, non si parla più di “guadagnare con internet” ma di internet come mezzo di vendita.

Andrea

Per quella che è la mia esperienza Mario, capisco il tuo commento, ma non concordo. Con circa 100k di visitatori unici al mese si fattura tranquillamente tra 5k€-10k€ mese (lordi).

Mario

Per avere 100.000 visitatori/mese devi avere un sito dove le persone ritorneranno volentieri.

Questo sito, il tuo, per esempio è ranked 4942 con una media negli ultimi 3 mesi di 120.000 utenti (non unici)

Ilaria Cardani

Come si dice: “una testimonianza in presa diretta” della quale condivido molto (anche per avere vissuto le stesse cose in prima persona) e che trovo molto sincera oltre che utile (non siamo soli a questo mondo! :)).

Due considerazioni. Sulla lezione 1: è vero il percorso è tutt’altro che lineare (e, siete avvisati, questa poca linearità spesso è davvero spaventevole).

Vi sono delle parti del percorso, soprattutto quando si entra nella pratica concreta, che in realtà sono addirittura piuttosto schematici, se si è trovato il metodo giusto.

Sulla lezione 2: per quel che conosco Mark per i suoi vari interventi sul web che ho letto/ascoltato, non avrei detto che è un tipo che si è spogliato del proprio ego :), anzi ;). Ma, si sa, l’ego e la percezione dell’ego per gli uomini e per le donne sono molto diversi…

Al di là della battute, sono d’accordo: se non ti metti nei panni dei tuoi clienti non rendi loro un buon servizio e quindi nemmeno a te stesso/a.

Nello stesso tempo è importante mantenersi saldi e mostrare i tratti forti della propria personalità: questo rende un servizio a te e ai clienti.
Nel senso che è molto importante fornire indicazioni “certe”, dare una linea ben definita a quel che si scrive e si fa. In questo modo mantieni la tua onestà intellettuale, faciliti l’efficacia della comunicazione e riduci al minimo la “confusione” (che spesso, in molti campi, è il problema numero 1 del cliente).

Mark Cannelli

Grazie a tutti per i vostri commenti! :-) Visto che ci sono, desidero fare alcune importanti precisazioni.

Il discorso delle tasse lo si affronta, se non erro, quando si iniziano a guadagnare STABILMENTE almeno 5.000 euro all’anno. A quel punto, ti devi aprire per forza la partita iva.

Tuttavia, se sei arrivato a guadagnare cifre un minimo ragguardevoli, mi sembra giusto dover versare le tasse. Che poi in Italia ilo fisco sia uno schifo, questo è un altro discorso che non affronto in questa sede, poiché ci porterebbe lontano dal focus dell’articolo…

Per quanto riguarda il resto di ciò che dice Mario, il blog è un mezzo e non un fine. Questo significa che il guadagno dipende da COME USI questo mezzo e non dal fatto “nudo e puro” di avere un blog. A volerla dire tutta, ho amici e colleghi che guadagnano con internet senza neanche avere un blog.

Parli di “spese di gestione”…ehm quali? Il rinnovo annuale del nome a dominio e dell’hosting? Qualche decina di euro. Un autoreponder? Idem. Vogliamo pagare un webmaster per cose come grafiche un minimo più complesse e qualche riga di php? Qualche centinaia di euro.

…Insomma: siamo BEN LONTANI dal classico rischio di impresa di chi accende mutui e impegna casa e TUTTO il resto per aprire una classica attività offline.

Per il resto io non uso né pay per click, né ho chissà quanti visitatori al mese, però VENDO! :-) Io parlo di “guadagnare con internet” inteso come mezzo di vendita…e non vedo come potrebbe essere altrimenti.

Infatti, dietro qualunque tipo di guadagno c’è sempre una vendita. Anche se fai AdSense (non il mio caso comunque), che altro non è che un vendere spazi pubblicitari sul proprio sito a Google.

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