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5 lezioni per imparare a raggiungere i tuoi obiettivi, fregandotene degli imprevisti.

casualità determinismo

“Il caso non aiuta mai quelli che non aiutano se stessi.”

Sofocle.

La settimana passata, nel corso di una giornata di formazione, ho assistito ad un interessante dibattito su casualità e determinismo.

Casua… che?! Deterginismo… cosa?! Ma che sta’ aaa di’ questo?!

  • La casualità è la circostanza in cui l’uomo si trova nell’incapacità di prevedere il verificarsi o l’evolversi di un fenomeno o di un evento. Molto più semplicemente: fortuna e sfiga.
  • Il determinismo è la dottrina filosofica secondo la quale tutto ciò che esiste o accade (evento), comprese le conoscenze e le azioni umane, è determinato in modo caUSale (non caSUale!) da una catena ininterrotta di eventi avvenuti in precedenza. Molto più semplicemente: causa ed effetto.

Ogni volta che fissi un obiettivo devi confrontarti con casualità e determinismo: nel percorso verso la tua meta, dovrai mettere in campo una serie di azioni per produrre determinati effetti (determinismo), e allo stesso tempo dovrai affrontare una serie di eventi imprevisti che accelereranno, ma soprattutto, rallenteranno la corsa verso i tuoi obiettivi (casualità).

Nel corso degli anni, mi sono confrontato con determinismo e casualità nel percorso verso i miei traguardi, e ho imparato che esistono 5 fondamentali lezioni per raggiungere i propri obiettivi… nonostante la sfiga:

  1. Ripensa i tuoi obiettivi. “Voglio vincere 50 milioni di € al superenalotto entro la prossima settimana”. Direi che questo obiettivo è costruito piuttosto bene: è specifico (50 milioni di €), ha una scadenza temporale (entro la prossima settimana), è formulato al positivo (voglio vincere…). Insomma, ha tutte le carte in regola, c’è solo un problemino… non è un obiettivo! Manca un ingrediente fondamentale: il tuo ruolo. Quando fissi un obiettivo, è importante definire quale sarà il tuo ruolo per raggiungerlo. Quali abitudini intendi cambiare o instaurare per avvicinarti alla tua meta? Quali sacrifici sei disposto a fare? Il caso non può essere l’unica componente ad entrare in gioco, devi prenderti la responsabilità dei tuoi obiettivi.
  2. Concentrati sul perché e non sul come. Quando fissiamo degli obiettivi, capita a volte che tendiamo a pianificare troppo, cercando di definire ogni singola azione (il come). Questo approccio ci rende rigidi, e quando dobbiamo affrontare un evento imprevisto (la casualità), alziamo le braccia e ci arrendiamo, dicendoci che quell’obiettivo è impossibile. Un pilota non fissa mai la sua rotta metro per metro, ma introduce continui aggiustamenti per rispondere al meglio alle condizioni esterne (il vento, i temporali, i ritardi etc.). Quando fissi un obiettivo, definisci un piano di massima, ma non perdere troppo tempo a pianificare ogni dettaglio, concentrati piuttosto sul perché. Prendi un foglio di carta e fai una lista dei 10 motivi per cui vuoi raggiungere il tuo obiettivo: se i perché sono abbastanza forti, quando si presenterà un imprevisto, troverai il come.
  3. Mettici determinazione. Nel percorso verso i tuoi obiettivi, l’imprevisto è una certezza. Non chiederti se incontrerai ostacoli, chiediti se sei abbastanza determinato per superarli. La determinazione è infatti quello strumento che ti permette di avvicinare la casualità al determinismo. Il successo è un evento stocastico (stoca… che?!), la cui probabilità di accadimento è tanto più alta quanto più alto è il numero di tentativi che facciamo per raggiungerlo. Non permettere che delle sconfitte momentanee ti facciano desistere. Come direbbe Dicky Fox: “incassa i pugni, domani è un altro giorno”.
  4. Scegli la tua reazione. Esiste uno spazio tra l’accadimento di un evento e la nostra reazione: non puoi scegliere se l’evento debba accadere o meno, ma puoi sempre scegliere come reagire. Dove molti vedono un problema, pochi scorgono un’opportunità. Quando ti trovi ad affrontare un imprevisto, prova ad immaginare delle improbabili conseguenze positive di quell’evento: non limitare la tua fantasia. Le prime volte non ti verrà in mente nulla, ma con il tempo ti sorprenderai di quante opportunità si nascondano dietro un apparente disastro.
  5. Ripensa i tuoi obiettivi. Guarda che l’hai già detto! A volte non basta fissare gli obiettivi in modo diverso, a volte è necessario capire che bisogna fissare obbiettivi diversi. La linea che separa determinazione e stupidità è molto sottile: insistere sulle continue sconfitte, quando treni più promettenti ci passano a fianco, non significa essere determinati: significa essere stupidi.

Che ruolo hanno giocato nei tuoi successi determinismo e casualità? Hai pianificato il tuo successo o è stato solo un colpo di fortuna? Fammelo sapere nei commenti. Grazie.

Foto di darkmatter

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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alessio

La casualità è secondo me la variante che ci da qualche spinta in giù o in su a seconda della situazione che viviamo. Il determinismo è ciò che dobbiamo avere come caratteristica fondamentale in quanto siamo noi artefici del nostro destino tramite le nostre azioni.

Andrea

Grazie Alessio per il commento. L’obiettivo dell’articolo era proprio quello di sottolineare che la responsabilità degli obiettivi che ci prefiggiamo deve essere nostra.

Nessuna nega l’esistenza della casualità, ma esistono modi per attenuarne gli effetti negativi.

Framaulo

Ricordate la geniale prima legge di Sodd:

http://www.cli.di.unipi.it/~scotto/HeS/Murphy/Murphy01.html

« Quando qualcuno cerca di raggiungere un obiettivo, sarà sempre ostacolato dall’involontario intervento di qualche altra presenza (animata o inanimata). Tuttavia, ci sono obiettivi che vengono raggiunti, in quanto la presenza che interviene cerca a sua volta di raggiungere un obiettivo ed è naturalmente, soggetta a interferenze ».

Complimenti per il blog!

Francesco

Andrea

Grazie mille per il commento e per il link… Nel suo pessimismo “pratico”, Murphy mi ricorda sempre quanto siano importanti le 5 lezioni di cui ho parlato nell’articolo ;-)

Buona giornata.

Andrea

LoSpagnolo

Bellissimo post Andrea!!

Sto pensando da un po di giorni ad un fatto strano.

Sembra che più porti nella vita la casualità.. del tipo approcci una ragazza sconosciuta, o chiami un numero di telefono a caso e ti metti a parlare, oppure partecipi a seminari e corsi di cui non credi di poter essere interessato, compri un libro senza guardarlo…

Più la fortuna sembra girare dalla tua parte…

Insomma non solo la fortuna aiuta gli audaci..

ma sembra che la fortuna aiuti chi rompe la routine..

Dimmi cosa ne pensi..

probabilmente i fisici quantistici mi darebbero ragione..
e magari anche qualche religione antica..

boh

silvy

In effetti hai ragione!!A me succede che se mi trovo in una situazione di difficoltà ma la mia mente è rilassata non si preoccupa minimamente ma vede l’accaduto negativo come una “possibilità” mi si accende la lampadina e mi vengono in mente un sacco di cose di idee! E trovo qualche cosa che non mi sarei mai immaginata di vivere!!!!

Robby

E’ vero, se esci dalla comfort zone, ti si apre un mondo che non conoscevi.

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