18
6 min

L’atteggiamento mentale vincente per scrivere un curriculum vitae e una lettera di presentazione che attirino l’attenzione dei selezionatori.

Come scrivere un curriculum vitae

“L’unico lavoro in cui inizi da una posizione elevata è quello in cui devi scavare una fossa.”

Anonimo.

Giusto l’altro giorno è stata celebrata la festa dei lavoratori. Il problemino è che viviamo in un Paese con un tasso di disoccupazione giovanile del 35,9% (fonte dati Istat): insomma, prima di festeggiarlo il lavoro, bisogna averne uno!

Se sei uno studente universitario avrai sicuramente trovato utili gli articoli del blog sulle tecniche di memorizzazione, sul metodo di studio e sulla preparazione degli esami universitari. Non sempre però un’eccellente carriera accademica è garanzia di occupazione.

Per questo motivo ho pensato di poterti essere di aiuto ospitando un guest post di Mariangela Tripaldi, Psicologa del Lavoro con esperienza nella Selezione, Formazione e Sviluppo presso la Direzione HR di aziende multinazionali.

Mariangela oggi ci spiegherà qual è l’atteggiamento mentale vincente per scrivere un curriculum vitae (ed una lettera di presentazione) che attiri sul serio l’attenzione dei selezionatori. Senza dilungarmi troppo, lascio la parola a Mariangela:

I mille dubbi dell’aspirante candidato

A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita (e con i tempi che corrono, anche più volte nel giro di poco tempo!) di dover scrivere ex novo o aggiornare/modificare il proprio Curriculum Vitae (CV) e magari dover elaborare anche qualche riga di accompagnamento, la temutissima lettera di presentazione.

Si tratta di un compito solo apparentemente semplice, perché non si sa mai bene cosa scrivere, come scriverlo, cosa possa veramente interessare il selezionatore!

Come si fa ad emergere dalla pila delle candidature che i selezionatori ricevono per ciascun annuncio di lavoro? Come si fa ad attirare l’attenzione di questi misteriosi personaggi della Funzione Risorse Umane?!

A volte viene anche il dubbio lecito se il CV sia stato quanto meno letto dal selezionatore….e poi anche se scriviamo la lettera di presentazione più motivata che ci sia, questo non ci assicura di essere chiamati al colloquio, perché comunque ci può sempre essere il candidato che possiede quel requisito in più che fa la differenza.

Con tutti questi dubbi e queste domande in testa, come scriveremo alla fine il nostro CV? Probabilmente come un elenco piatto di aziende e di dati, piuttosto che un racconto particolareggiato dei nostri trascorsi lavorativi.

E la lettera di presentazione? Mah! diventa una pura formalità! Stesse parole e stessi aggettivi per ogni tipo di annuncio, della serie “sono una persona dinamica, motivata, orientata al raggiungimento degli obiettivi…bla bla bla”.

Probabilmente penserai…”tanto, se lo vogliono leggere lo leggono lo stesso, questo è quello che ho fatto, una serie di esperienze senza un collegamento l’una con l’altra… che ci posso fare? Però sono una persona in gamba, e se il selezionatore c’ha occhio, se ne accorgerà, altrimenti che ci posso fare? Mica posso entrare nella sua testa!”

Insomma, a quanto pare, non c’è modo migliore di iniziare una ricerca del lavoro del dichiararsi perdenti in partenza… tanto per non correre il rischio che possiamo essere veramente presi in considerazione!

In realtà, sotto sotto, nonostante il nostro “real-pessimismo” anti-sfiga, in fondo ci speriamo che sia la volta buona, che dopo tanti tentativi andati a vuoto, finalmente la nostra candidatura è stata degnata di uno sguardo!

Come il buon Andrea ci insegna, per avere successo è sicuramente importante abbandonare le convinzioni limitanti, praticare quotidianamente la gratitudine ed avere una buona dose di fiducia in sé stessi…ma è altrettanto importante dotarsi degli strumenti idonei. Vediamo quali possono essere questi strumenti quando si tratta di scrivere il tuo CV.

Impara ad allestire la tua vetrina

Immagina di essere il proprietario di un negozio di abbigliamento e di desiderare ardentemente che i clienti si fermino ad ammirare la vetrina per poi decidere di entrare…e magari comprare anche un bel capo!

Per prima cosa devi selezionare la collezione da proporre: autunno-inverno o primavera-estate? Solo abbigliamento donna o anche uomo? Elegante o casual? Questo lo decideremo in base sia al nostro gusto personale, sia alla stagione, al mercato…

Uscendo dalla metafora, la prima cosa da fare per preparare il tuo CV è: scegliere il tipo di ruolo o posizione per il quale intendi candidarti, sia sulla base delle tue preferenze personali..sia tenendo conto delle richieste del mercato.

Una volta che avrai scelto la tua collezione-posizione, dovrai decidere quali capi esporre: magari non hai molti capi in magazzino…allora dovrai attrezzarti per far risaltare il più possibile quelli che hai a disposizione, aggiungendo magari degli accessori ed anche decorando la tua vetrina in modo creativo.

Se, al contrario, hai molti capi a disposizione, non ha certo senso metterli tutti, altrimenti la vetrina risulterebbe troppo affollata e disordinata: quindi dovrai scegliere i tuoi pezzi migliori, i più richiesti in quel dato periodo, da quella data clientela. Ad esempio, sapendo che nelle vicinanze c’è una mostra di design e che quindi i visitatori passeranno davanti al nostro negozio, probabilmente selezionerai con cura i tuoi pezzi più originali e creativi, che possano attirare l’attenzione di quel target!

Chiaro il parallelismo?

I capi di abbigliamento sono le tue esperienze e le relative competenze che hai maturato: tutte sono importanti certamente per il tuo percorso di vita e di lavoro, ma non tutte sono utili per il tuo cliente-selezionatore! Dipende chiaramente dal tipo di annuncio a cui ti stai candidando!

Se hai ancora poche esperienze da vantare, devi essere in grado di valorizzarle, descrivendo bene le attività che hai svolto ed i risultati che hai raggiunto.

A volte è importante puntare anche sulle tue competenze cosiddette “trasversali” come ad esempio la tua capacità di comunicare con gli altri, le tue competenze organizzative, le tue qualità di problem solving. Non dimenticare poi di sottolineare la tua forte motivazione verso quella specifica attività e quella specifica azienda.

Tutto questo lo puoi far risaltare per bene nella tua lettera di presentazione, da scrivere in forma sintetica e al contempo incisiva!

Insomma, con i dovuti accorgimenti, è davvero possibile riuscire a mettere in risalto la nostra vetrina-candidatura curandola, illuminandola ed incuriosendo il nostro cliente-selezionatore a voler approfondire quanto siamo in grado di offrire.

Conclusioni

Che ne pensi dell’articolo di Mariangela? La metafora ti è stata d’aiuto per comprendere quale sia l’approccio più efficace per scrivere/aggiornare il tuo CV e la relativa lettera di presentazione?! Sia io, che Mariangela eravamo consapevoli che un semplice articolo non sarebbe stato sufficiente per avere a disposizione tutti gli strumenti per scrivere il tuo CV, ma partire con l’atteggiamento mentale corretto è fondamentale; e sai bene cosa pensi dell’importanza dell’atteggiamento mentale

Buona settimana… corta.

Foto di the Italian voice

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

scopri di più

Commenta

Devi eseguire il login per inserire un commento.

Ilaria Cardani

:D :D Bellissima la citazione dell’Anonimo. Mi piace moltissimo…

Andrea

Ciao Ilaria,
si… direi che rende bene l’idea… vero? ;-)

Emanuele

Fantastico.. proprio quello di cui avevo bisogno, interrogavo infatti google da alcuni giorni, ma senza grandi risultati. Grazie dei preziosi consigli, un articolo interessante e ben fatto.

Andrea

Ciao Emanuele,
ti ringrazio.

Come suggeritomi qualche post fa da alcuni lettori, ho cercato di porre particolare attenzione anche alla qualità dei guest post e Mariangela ha fatto sicuramente un ottimo lavoro.

Naturalmente il discorso CV non può risolversi con un semplice post, ma se i lettori apprezzeranno, Mariangela mi ha già promesso altri contributi su tematiche come il colloquio di lavoro etc.

Andrea.

Sumi

Sarebbe stato utile un esempio di ‘una vetrina allestita’ nel modo giusto..

Mariangela

Buongiorno a tutti!
sono stata chiamata in causa, ed eccomi qua!
ci tenevo a fare bella figura sul blog di Andrea e quindi ammetto che mi sono davvero impegnata per scrivere un guest post di qualità :)

@Sumi: sulla Guida al CV c’è non solo la spiegazione passo passo su come scrivere il CV, ma anche 3 esempi relativi ai 3 modelli di curriculum (da scegliere in base al tuo profilo e alle richieste dell’annuncio): cronologico, funzionale ed europeo!

Se vuoi maggiori informazioni puoi contattarmi tramite il sito!

un saluto a te e a tutti i lettori di Efficacemente!

Federico

Ciao scusami per il disturbo io sto frequentando le superiori e ti volevo chiedere ma alle superiori conta con che voto 6 uscito dalla maturità?

Andrea

Un bel 100 sul curriculum non guasta Federico, ma ad un certo punto, soprattutto se fai l’univ, il voto di maturità neanche si riporta più.

Federico

ah grazie mille…quindi se esco tipo con 80/90 dall’esame dovrebbe bastare se nn conta + all’uni…comunque bell’articolo:)

Andrea

Fede! Sei su un blog di crescita personale, non mi puoi dire… “può bastare”: non basta mai!!! ;-)
Dai il massimo, punta al 100 e fallo per te, non per il CV.

A presto,
Andrea.

mindwhile

invece conta! Anche se mi duole ammetterlo (io 76) in alcune università come la Bocconi guardano la media delle superiori per poter accedere. O in Cattolica a psicologia vogliono mettere l’accesso diretto a chi ha una media alta, mentre per gli altri c’è il test di ingresso. Ormai uno dalla 3° superiore dovrebbe iniziare a mettere la testa a posto per non rischiare di chiudersi tutte le porte!
Perché avere la media del 8 per 3 anni vuol dire che sai prenderti un impegno duraturo, portarlo avanti, sei preparato, sei già abituato a studiare..

Andrea

Si certamente, per l’accesso all’università conta e anche per la ricerca del prima lavoro, ma da un certo punto in poi, come spiegato nel mio commento, il voto della maturità perde di significato e si tende a non riportarlo. Grazie comunque per il tuo approfondimento.

Carica altri commenti

Registrati gratis per continuare a leggere. Iscrivendoti riceverai anche l’esclusiva newsletter del lunedì di EfficaceMente

Sono già registrato