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Vuoi conquistare il mondo? Vuoi realizzare i tuoi obiettivi più ambiziosi? Vuoi raggiungere il successo personale? Allora devi rispettare queste semplici regole (ho detto semplici, non facili).

“Quello che facciamo tutte le sere, Mignolo, tentare di conquistare il mondo!”

Il Prof.

La settimana scorsa abbiamo parlato delle 10 abitudini vincenti per diventare ricchi. Ora basta! Ritengo che questa ossessione per il successo e la ricchezza sia sbagliata e controproducente! Per questo motivo, nell’articolo di oggi vorrei fare un bagno di umiltà e condividere con te alcuni consigli pratici per… conquistare il mondo! Scherzi a parte, non posso garantirti che quanto leggerai nei prossimi minuti ti assicurerà il dominio globale, ma di una cosa puoi essere certo: applica questi semplici consigli e raggiungerai il tuo successo personale.

‘Mazza André, ‘na promessa da gnente?!

Prima di vedere come conquistare il mondo (o più semplicemente realizzare i tuoi obiettivi), vorrei farti una breve premessa e parlarti di un fenomeno della fisica quantistica noto come salto quantico. A fine post capirai il perché di questa (apparente) digressione e, come per magia, tutti i pezzi del puzzle andranno al loro posto…

Il salto quantico

Sai cos’è un salto quantico? In meccanica quantistica, il salto quantico (anche noto come quantum leap) è il passaggio immediato e discontinuo di un sistema da uno stato all’altro. Tanto per farti un esempio: quando all’interno di un atomo un elettrone passa da un livello di energia ad un altro, effettua un salto quantico.

Questo comportamento discontinuo e repentino non si riscontra solo nella fisica atomica, ma caratterizza anche molti altri fenomeni naturali: pensa all’energia sprigionata in pochi minuti da un terremoto, o all’eruzione esplosiva di un vulcano che è stato inattivo per secoli. Mettendo da parte gli eventi catastrofici, pensa ad un fiore che cresce lentamente per settimane e poi sboccia in poche ore o a quella singola cellula che duplicandosi dà vita in appena 9 mesi ad un bambino. Tutti questi fenomeni hanno in comune un aspetto: per lungo tempo sembra non accadere nulla e poi all’improvviso tutto cambia.

Salti quantici e successo personale

In Inglese, l’espressione quantum leap è spesso utilizzata anche in senso figurativo per indicare un successo immediato e repentino: il nerd che diventa milionario vendendo la sua start-up a qualche colosso tecnologico; la cantante che grazie ad un singolo di successo vende milioni di copie del suo album; il calciatore rivelazione che riesce a fare una stagione formidabile.

Rimaniamo sempre sorpresi ed affascinati da questi “salti quantici” personali, da questi fenomeni che sembrano essere nati dalla sera alla mattina. Per non sentirci troppo inadeguati proviamo a liquidarli con una semplice espressione: “botte di cu…“. Eppure ci rimane il sospetto che queste persone abbiano scoperto il segreto del successo, quel segreto che cerchiamo con affanno da anni, ma che inevitabilmente sembra sfuggirci. Cosa sanno questi signori che noi non sappiamo?

Il segreto svelato: la Curva del Successo

Tutti quei salti quantici e quei fenomeni che in natura avvengono in modo repentino e discontinuo hanno in realtà una spiegazione ben precisa. Durante il (lungo) periodo in cui nulla di rilevante sembra accadere, l’energia continua ad accumularsi in modo costante, giorno dopo giorno, ed una volta raggiunto il punto critico, questa energia esplode, dando vita a quei fenomeni eclatanti che sono sotto gli occhi di tutti.

Stesso discorso vale per il successo personale.

Dietro ogni grande conquista si celano anni di studi, allenamenti e fallimenti. Se prese singolarmente, queste semplici azioni quotidiane appaiono insignificanti, ma la loro “energia” cumulata nel corso del tempo permette di raggiungere quel famoso punto critico (questo concetto è descritto egregiamente nel libro “Il punto critico” di Malcolm Gladwell). Da questo momento in poi tutto cambia e, come per magia, gli sforzi di anni vengono ripagati in pochi giorni. Da bravo Ing. Dott. Test. di Caz. provo a spiegarti questo concetto con un grafico, la Curva del Successo:

Molti di noi si aspettano che il successo sia lineare: ad ogni piccolo sforzo DEVE corrispondere un risultato immediato, tangibile e possibilmente superiore alle nostre aspettative. Non è così. La Curva del Successo è terribilmente noiosa per un luuuuungo periodo di tempo: nonostante i nostri continui sforzi, nulla sembra accadere di realmente importante. Anzi. A ben vedere, i risultati che otteniamo appaiono del tutto casuali: ci sono volte in cui ci impegniamo e le cose vanno per il verso giusto, altre volte invece, possiamo studiare/lavorare giorno e notte ma le cose non vanno.

Ci convinciamo che sia stata colpa della sfiga (dimenticando che la sfiga non esiste) ed iniziamo a mettere in dubbio il nostro impegno: “ma ne vale davvero la pena?“, “che senso ha darsi da fare se poi i risultati non arrivano?“, “per quanto tempo ancora dovrò fare sacrifici senza vedere l’ombra di un successo?“. E così, senza accorgercene, ci ritroviamo a mollare, magari a pochi centimetri da quell’agognato punto critico.

Furbi come le volpi del deserto, invece di provare una nuova strada per raggiungere lo stesso obiettivo, torniamo a percorrere la stessa strada fallimentare per raggiungere un nuovo obiettivo. Ripartiamo da zero, arriviamo a pochi centimetri dal punto critico e rinunciamo nuovamente, bloccati in questo circolo vizioso fatto di tentativi a vuoto.

“Invece di provare una nuova strada per raggiungere lo stesso obiettivo, torniamo a percorrere la stessa strada fallimentare per raggiungere un nuovo obiettivo.”

Non sei stufo di tutti questi obiettivi lasciati a metà? Non vorresti, almeno per una volta nella tua vita, raggiungere questo benedetto punto critico? Qual è il segreto?

Sì André, fico tutto sto preambolo sulla meccanica quantistica, la Curva del Successo e cazzi e mazzi vari, ma… nella pratica: cosa devo fare per conquistare il mondo, o semplicemente per realizzare i miei obiettivi personali? 

Come conquistare il mondo (un centimetro alla volta)

Scordati di quanto è successo ieri. Smettila di farti pippe mentali su domani. Conta soltanto quello che farai oggi. Se vuoi conquistare il mondo, se vuoi realizzare i tuoi obiettivi più ambiziosi e raggiungere il tuo successo personale, tutto ciò che conta sono le scelte e le azioni che compi ogni giorno:

  • Presentati. Che si tratti di andare a lezione all’università, di andare dal cliente o di andare in palestra, la regola #1 è presentarsi e farlo ogni maledetto giornoSei stanco, non te la senti, hai avuto una nottataccia? Fregatene! Tu sei più forte di ciò che ti accade: presentati.

“l’80% del successo è presentarsi.”

Woody Allen.

  • Concentrati sui progressi (non sui risultati). Uno dei capitoli di “Start! La guida anti-rimandite” che preferisco è intitolato “La trappola dei risultati“. Viviamo in una società-pulsante: basta pigiare un pulsante per avere subito un risultato o una pseudo-gratifica. C’è il pulsante delle macchinette automatiche, il pulsante del bancomat, il pulsante “mi piace” (guai a te se non lo clicchi per questo post! ;-) e chi più ne ha, più ne metta. Però il pulsante per il successo non esiste: realizzare i propri obiettivi è un processo fatto di impegno quotidiano e piccole scelte (giuste) cumulate una sull’altra. Queste scelte sono i progressi che facciamo ogni giorno. Smettila di ricercare la gratifica immediata e sforzati di fare ogni giorno un piccolo progresso verso il tuo sogno.
  • Smettila di fissare il muro. La conosci la storiella del guidatore e del muro? Si dice che se un guidatore sta per andare a sbattere e continua a fissare il muro davanti a sé, inevitabilmente si schianterà; se invece sposta l’attenzione sulla strada, riuscirà a cavarsela. Nel dubbio è meglio andare piano, ma la storiella ha una morale interessante: se vuoi raggiungere un obiettivo, smettila di concentrarti su quello che non va nella tua vita e focalizza tutte le tue energie su ciò che vuoi ottenere. No pressure: male che va, ti schianti!
  • Prenditi un impegno a lungo termine. Qual è stato l’ultimo obiettivo per cui ti sei impegnato costantemente per più di 3 mesi? Ricordo che quando ho creato EfficaceMente mi sono ripromesso di scrivere almeno 500 articoli prima di decretarne il successo o il fallimento. All’epoca scrivevo 2 articoli a settimana, quindi stiamo parlando di un impegno a 5 anni. Se vuoi davvero conquistare il mondo, se vuoi raggiungere vette inesplorate, non puoi fare i classici buoni propositi di inizio anno per poi mollare a metà gennaio. Lo vuoi davvero questo tuo sogno? Allora devi essere disposto ad impegnarti ogni giorno, ogni settimana, ogni mese per almeno 5 anni. A proposito, te la ricordi la regola delle 10.000 ore?
  • Credici. Il successo somiglia spesso ad una scala a chiocciola: devi salire, gradino dopo gradino, senza esitazione, anche se non riesci a vedere il punto di arrivo. A volte dubiterai della scala e di te stesso, sarà in questi momenti che dovrai zittire quella vocina bastarda nella tua testa e continuare a mettere un piede davanti all’altro.
  • Mantieni la promessa. Molti pensano al successo come ad un viaggio epico fatto di decisioni che cambiano la vita, incredibili coincidenze ed imprese memorabili. Sì, vivrai anche questi momenti, ma per il 99% del tempo avrai giornate monotone, fatte di scelte monotone, tra azioni monotone. Ma è in queste giornate tutte identiche le une alle altre che plasmerai il tuo destino. Ricordati allora questa semplice regola: fai ogni giorno quello che ti sei ripromesso di fare.

“Se riuscirai a conquistare te stesso, conquisterai il mondo.”

Mi auguro che questo articolo ti sia piaciuto. Prima di salutarti vorrei dedicarti un video, un video che i primi lettori di EfficaceMente conoscono bene, un video che riassume in 4′ e 31” l’importanza di lottare ogni giorno per i nostri sogni… un cm alla volta.

Allora? Ti sono venuti i brividi, eh? Che ne dici di iniziare a lottare per quei centimetri? Che ne dici di iniziare oggi stesso? Chissà… magari lungo il viaggio potresti davvero conquistare il mondo. Buona settimana.

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Leonardo Plebani

Uno degli articoli più fighi che hai scritto Andrè.

Proprio qualche giorno fà ho sentito parlare del libro di Seth Godin, The Dip, che non ho letto ma che in poche parole ti spiega l’importanza di portare avanti i tuoi progetti per un tempo minimo in base all’ obiettivo.

Per esempio se hai come scopo quello di imparare l’inglese devi darti almeno 6 mesi (non so di preciso, ho messo a caso) di tempo prima di vedere qualche risultato.

Lo stesso vale per qualsiasi altra cosa.

Ora personalmente questo era un concetto che incosciamente sapevo ma che non ho mai applicato.

Ho iniziato diversi progetti senza mai “presentarmi” nel lungo periodo, vuoi per la diminuzione di motivazione, vuoi per vicessitudini varie.

Morale della favola ho appreso due cose dai miei fallimenti:

1) meglio avere 1-2 obiettivi alla volta.
2) se la tua passione iniziale è svanita o trovi il modo di riaccenderla o tanto vale farla finita il prima possibile.

Personalmente ti stimo molto soprattutto per il fatto che ormai sono diversi anni che ogni settimana pubblichi un articolo ed ogni settimana sono quì che lo leggo!

Andrea

Ciao Leo,
grazie per i complimenti e per aver condiviso le tue esperienze :-)

Andrea.

Lavinia

Stamattina mi sono svegliata un’ora prima della sveglia, non volutamente, e mi sono messa a rimuginare nel letto sulle mie scelte. Ero piena di dubbi, terrorizzata dal futuro e demotivata perché il famoso pulsante del successo non l’avevo ancora trovato nonostante tutti gli sforzi fatti fin ora. Poi ho detto… Dai andiamo a vedere cos’ha scritto Andrea. Ed eccolo qui, in questo articolo hai superato te stesso e mi hai dato tutte le risposte di cui avevo bisogno. Ergo, basta lamentarsi, basta ricerca del successo immediato. Tutto quello che mi serve ce l’ho già ed è quasi tutto dentro di me. Ciao Andrea, grazie! Ora ti saluto che devo PRESENTARMI come si deve per la mia nuova giornata che mi aspetta.

paolo

Brava mi piace il tuo commento

Andrea

Grande Lavinia! Sono davvero felice che questo post ti abbia dato questi spunti… è bello leggere questi commenti.

Edoardo

Ciao Andrea,
Complimenti vivissimi per l’articolo!
È già da un bel po’ che ti seguo e ho capito subito che sarebbe stata “cosa buona e giusta” seguirti!!
L’articolo di oggi è davvero speciale per questo non ho potuto fare altro che condividerlo in tutti e tre i social

Andrea

Grazie Edoardo!
mi ha fatto sorridere l’espressione che hai utilizzato: “cosa buona e giusta”. La stavo per scrivere nel post, ma ho desistito nel dubbio di offendere qualcuno (sai, connotazioni religiose, etc.). Beh, alla fine in questa pagina ci è finita! Curioso :-)

luigi

Ottimo Andrea! Mi sembra riduttivo parlare di articoli e di post. I tuoi sono sempre più “apporti concreti”, centrati, veri. Invito tutti i tuoi lettori a coniare un “neologismo” per definire i tuoi scritti!

Andrea

Minchiate?! Ahahaha, grazie Luigi, grazie davvero.

Andrea.

CARMEN

CIAO ANDREA E MILLE GRAZIE….ARTICOLO BELLISSIMO

Andrea

Yeah ;-)

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