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Un articolo dedicato alle regole di vita di uno dei personaggi più noti, controversi e ammirati degli ultimi decenni. No, non lui!

regole di vita

“Tutti provano simpatia per un perdente. L’invidia invece te la devi guadagnare.”

Muratore austriaco.

Sai cos’è un Boeing 747? E’ uno degli aerei commerciali più imponenti e costosi in assoluto. Il suo prezzo varia tra i 120 e i 150 milioni di $ (per il modello con vernice metallizzata :-D) e mai nessun privato lo aveva acquistato… beh, nessun privato prima del nostro muratore austriaco.

Quel sorrisetto che hai stampato in faccia mi dice che hai intuito di chi sto parlando.

No?! Mi sbaglio? Non hai ancora capito chi sia questo misterioso muratore austriaco diventato multi-milionario?! Ti do un indizio. Gli amici lo chiamano “Arnie” ;-)

Questo è il servizio radiosveglia del lunedì mattina di EfficaceMente: il blog italiano di crescita personale con le migliori strategie per essere più efficace nello studio, nel lavoro e nella vita.

L’articolo di oggi è dedicato alle 10 regole di vita tratte da una delle autobiografie che mi hanno ispirato maggiormente negli ultimi mesi. Se vuoi anche tu la tua dose di ispirazione settimanale, continua a leggere…

La storia del muratore austriaco diventato star mondiale

Naturalmente il lavoratore edile mitteleuropeo a cui faccio riferimento è nientepopodimeno che Arnold Schwarzenegger (detto “Arnie”).

regole-di-vita-arnie

Molti lo conoscono per i suoi action movie degli anni ’90: da Conan il barbaro a Terminator, passando per Commando e Predator. I lettori più grandicelli forse lo ricordano per i suoi molteplici titoli di campione mondiale di body building. Di recente poi “Arnie” è arrivato addirittura a ricoprire, per ben due volte, il ruolo di Governatore della California, uno degli stati più ricchi e popolosi  degli USA (e del mondo).

Pochi invece conoscono i suoi primi (difficili) anni di vita in Austria, nell’immediato dopoguerra. Le difficoltà che dovette affrontare negli Stati Uniti come immigrato. I suoi inizi come muratore e il suo successo imprenditoriale nel settore immobiliare (Schwarzenegger è stato uno dei pochissimi attori di successo a diventare milionario prima di iniziare a recitare). O, infine, il suo impegno politico a favore delle energie rinnovabili e dei programmi dopo-scuola per gli studenti svantaggiati.

Insomma, Arnold Schwarzenegger può piacere o meno, ma ti assicuro che leggere la sua autobiografia, Total Recall (disponibile solo in inglese: lo impariamo sì o no?! :-), non ti lascerà indifferente.

Di questo libro, oltre ad alcuni aneddoti che hanno dell’incredibile – a fine post ti racconterò la storia del Boeing 747 – mi ha colpito in particolare modo l’ultima parte, dove “Arnie” tira le fila dei suoi ultimi (incredibili) 70 anni e stila un decalogo: le sue 10 regole di vita.

10 princìpi autentici frutto di una vita di sacrifici, contraddizioni, errori e successi. Personalmente non condivido tutte queste regole, ma non potevo non condividerle con te :-)

Ps. la mia preferita è la #7.

Le 10 regole di vita di Arnold Schwarzenegger

Un decalogo che sono certo ti aiuterà ad iniziare questa settimana con una marcia in più:

  1. Fai leva sulle tue debolezze. Agli inizi della sua carriera cinematografica, Schwarzenegger era visto come un immigrato con un accento troppo marcato e un corpo  troppo muscolare. Ma sono state proprio queste sue debolezze a renderlo unico. Quali esperienze di vita, competenze o passioni ti rendono unico? Prova a fare questo esercizio per scoprirle.
  2. Non seguire mai il gregge. Andare nella stessa direzione in cui vanno tutti è confortante, anche se la direzione è sbagliata. In fondo: “mal comune, mezzo gaudio“. Ma è anche il modo più difficile per emergere. La strada scelta dal gregge infatti è affollata e ti ritroverai ad essere un numero tra tanti. Solo la strada non ancora battuta è sufficientemente sgombra per affermare te stesso. Di quale nicchia/settore vuoi essere considerato l’esperto assoluto?
  3. Qualsiasi cosa tu faccia nella vita, devi saper vendere. “Arnie” iniziò la sua avventura statunitense lavorando come muratore insieme al socio italiano Franco Columbu (collega culturista). Fu in questi anni che imparò a vendere e a vendersi. Qualità che sfruttò anche nel mondo cinematografico, consapevole che non si vendono solo prodotti e servizi, ma anche idee, progetti, opinioni (e film). Se pensi che nel tuo lavoro non sia importante vendere, sei completamente fuori strada.
  4. Non rimuginare troppo. Se stai lì a pensarci troppo, il treno passa. Certo, guai ad essere troppo avventati nelle proprie decisioni, ma continuare a pianificare senza mai agire è solo l’ennesima forma di procrastinazione.

“Il pensiero è come un coltello: ti ci puoi imburrare il pane oppure tagliartici la gola.”

G.C.Giacobbe.

  1. Scordati il piano B. Se vogliamo realizzare obiettivi ambiziosi, ad un certo punto dobbiamo… “bruciarci le navi alle spalle“. Lo so, la paura di fallire è una brutta bestia, ma se hai a disposizione troppe opzioni tra cui scegliere, spesso non ne percorri nessuna fino in fondo. Bruciati le navi alle spalle e dai il 101% per realizzare il tuo sogno.
  2. Ricorda che una giornata è fatta di 24h. Nei suoi primi anni da immigrato negli States, Arnold si allenava in palestra 5 ore al giorno per competere come Mister Olympia, seguiva le lezioni al college e portava avanti la sua attività nel settore edilizio. Non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo essere tutti dei fottuti ambiziosi, ma chi ha degli obiettivi importanti nella vita, non può permettersi di passare i pomeriggi a guardare “Uomini e Donne” (o a cazzeggiare su Facebook). Se sono le strategie di gestione del tempo a mancarti, trovi alcune delle migliori in questo articolo: “come avere giornate da 48h“.
  3. Ripetizioni. Ripetizioni. Ripetizioni. Nel body building le ripetizioni sono essenziali. Lo stesso vale nella vita. L’eccellenza richiede pratica e la pratica non è altro che un insieme di azioni ripetute con costanza e determinazione. Se in questo momento non hai ancora raggiunto i tuoi traguardi, probabilmente è perché non hai fatto abbastanza “ripetizioni”.

“La tua forza non deriva dalle tue vittorie. La tua forza è il frutto delle battaglie in cui non ti sei arreso.”

A. Schwarzenegger.

  1. Non incolpare i tuoi genitori. Non possiamo scegliere i nostri genitori o la nostra infanzia, ma possiamo scegliere chi vogliamo essere da adulti.
  2. Servono i controcoglioni per cambiare. Stravolgere lo status quo richiede coraggio. Qualsiasi cambiamento (personale o meno) implica la rottura di un equilibrio e di conseguenza il rischio che le cose peggiorino. O ti assumi quel rischio o rischi di vivere di rimpianti (se hai bisogno di un “calcio in culo” in tal senso, ti consiglio di leggere questo post).
  3. Devi continuare ad avere fame. Dopo essere diventato campione mondiale di body building, Schwarzenegger avrebbe potuto tranquillamente aprire una catena di palestre e vivere di rendita. Non lo fece. Decise di ricominciare da zero nel mondo del cinema. E anche in questo caso non si accontentò. Ad un certo punto decise che la carriera di attore gli andava stretta e che avrebbe potuto correre per le elezioni di Governatore della California. Spesso raggiungiamo un piccolo traguardo e giustamente ci fermiamo per prendere fiato e goderci il panorama, ma se ci fermiamo per troppo tempo, rischiamo di dimenticare perché stiamo scalando la vetta. Non accontentarti. Apprezza ciò che hai nella tua vita, apprezza i tuoi successi, ma non smettere mai di volare in alto.

Sono curioso, qual è la tua preferita tra queste 10 regole di vita di Arnold? Fammelo sapere nei commenti. Se poi hai apprezzato questo articolo, non dimenticare di cliccare quei bei pulsanti social qui sotto, per condividerlo con i tuoi amici.

Ps. Questa settimana per gli iscritti di EfficaceMente ho preparato un bello sfondo che riprende le 10 regole di vita di Arnie. Trovi il link per scaricarlo nell’email che ti ho inviato il 20 aprile 2015. Non sei ancora iscritto? Clicca il pulsante arancione qui sotto.

Pps. Ti avevo promesso di raccontarti l’aneddoto del Boeing 747. Per farla breve, la decisione di acquistare un aereo commerciale del valore di 150 milioni di $, non è stato un capriccio da star per Schwarzenegger, ma un’attenta decisione imprenditoriale. L’aereo infatti fu acquistato sfruttando una buona leva finanziaria (tradotto: gran parte dei soldi ce li misero le banche) e con l’obiettivo di darlo in leasing alla Singapore Airlines in cambio di un bel profitto annuale.

Arnie: muscoli e cervello ;-)

Ci leggiamo nei commenti. Mi raccomando, questa settimana ti voglio tignoso come un muratore austriaco. Hasta la vista, baby!

Foto tratta da Google Immagini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Fabrizio

Che dire: dieci regole di successo. La migliore : scordarsi il piano B: non avere alternative secondo me ci stimola. grazie mille
ciao

tiziana

anche perché una alternativa c’è comunque sempre: ricominci da un’altra parte;)

Architetto Giuseppe Barra

Bellissimo articolo, poi tratta di un personaggio che adoro letteralmente. Un mito.

La regola che più mi ha colpito, oltre alla 7, è la 8. Troppo spesso ce la prendiamo con i genitori e l’ambiente in cui siamo nati perché ci riteniamo sfigati per nascita per qualche motivo.

La n.5 non mi trova tanto d’accordo ma a confronto di Arnie sono una Mosca per cui zitto e imparo ;)

Andrea Giuliodori

Grazie del commento Giuseppe ;-)

Pao

Ovviamente voglio ben sperare che lei, anzi ne sono convinta, non includa nella categoria di coloro che “incolpano i genitori” le vittime di violenze e abusi, o chi è cresciuto in un contesto degradato, o in un ambiente familiare disfunzionale. Io a 36 sono ancora in cura per gli abusi che ho subito e che inutilmente per orgoglio ho cercato di affrontare da sola, per cui davvero, sento il bisogno di puntualizzare questo dettaglio per i lettori che si trovassero nella mia stessa situazione. Che non vi passi mai per la testa di sentirvi responsabili se nella vostra vita c’è quel buco nero che dovete lottare per riempire, quel buco nero che conosce bene chi ha vissuto le situazioni di cui sto parlando. Continuate a lottare e sappiate che le responsabilità vanno attribuite a chi le ha, a chi doveva dare amore e invece ha usato violenza. Noi possiamo impegnarci per il cambiamento ma negare ciò che abbiamo subito non ci aiuterà a sembrare più coraggiosi. Ammettere il dolore ed affrontarlo è un atto di coraggio, non è frignare.

salvatore

come al solito un grande articolo per iniziare al meglio la settimana…. grazie Andrea

Pieragi Laga

La regola 10 fa x me, rischio sempre di sedermi comoda, infatti sono sempre in azione, forse x contrasto a quella “pigrizia” che non ho?

Von Calypso

ciao andrea! credo che tra le regole più importanti ci sia quella di non incolpare i genitori e, in generale, gli altri. E’ troppo facile farlo soprattutto se hanno condizionato negativamente la nostra vita. Bisogna avere il coraggio di andare oltre…e lasciare questi condizionamenti alle spalle. Seguire la propria strada.

Adesso compilo il diario motivazionale e poi si comincia la giornata!

P.s. non è sempre facile compilarlo ogni mattina… soprattutto la parte legata a come ci vediamo tra 5 anni… se non mi viene in mente nulla ho scelto di scrivere le tre dichiarazioni…

Andrea Giuliodori

Quella parte a quanto pare ha messo in crisi diversi lettori. Però è fondamentale dare un occhio al futuro, mentre teniamo i piedi saldamente nel presente.

Andrea.

Von Calypso

sono un’appassionata della serie Criminal Minds e a parte gli episodi la cosa che mi piace di più sono le citazioni in apertura e chiusura delle puntate. L’altro giorno c’era questa che entrerà di diritto nella top ten delle mie citazioni preferite e maggiormente motivanti:
“La vita è fatta di scelte. Alcune le rimpiangiamo, di altre siamo orgogliosi. Siamo ciò che scegliamo di essere” Graham Brown ecco.

Mi sono resa conto soprattutto ultimamente che anche essendo andata via di casa a 18 anni…sono sempre stata in balia delle credenze e dei modelli disfunzionali del mio ambiente famigliare e questa non è certamente colpa loro.

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