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Ciao,

domenica mi sono svegliato sul presto e mentre sorseggiavo un tè in balcone ho notato due ragazzini impegnati in una “ripresa“.

…o meglio, uno riprendeva con lo smartphone e l’altro si adoperava in un balletto un po’ imbarazzante.

La scena mi ha fatto riflettere per svariati motivi.

Generalmente la piazza sottostante il mio condominio la domenica mattina è completamente deserta e il primo under 18 lo si vede dopo le quattro del pomeriggio (quando va bene).

Questo significa che i due ragazzini si erano svegliati appositamente per girare questi video, con non poco… “sacrificio”, diciamo così.

La scena inoltre non mi era del tutto nuova; nelle ultime settimane infatti ho notato scene simili anche ad Hyde Park e in altri punti di Londra.

All’inizio ho pensato che fossero aspiranti Billy Elliot, ma poi ho scoperto che le stesse coreografie ripetute meccanicamente da questi ragazzini sono legate in realtà a Tik Tok, il noto social cinese basato sulla condivisione di scenette, balletti e compagnia bella.

Come detto la cosa mi ha fatto riflettere.

Intendiamoci, a 16-18 anni, cazzeggiare non solo è un diritto, ma un sacrosanto dovere!

Eppure osservando il sacrificio e il tempo con cui questi ragazzini girano questi video, non ho mai visto reale divertimento.

Anzi… spesso, appena lo smartphone smette di girare, il sorriso di circostanza scompare, neanche fossero degli attori consumati.

È triste.

Aziende (i Social), il cui unico scopo è vendere spazi pubblicitari attraverso algoritmi che sfruttano le nostre vulnerabilità psicologiche, di fatto hanno creato un esercito di schiavi a costo zero che dedicano gran parte del loro tempo, della loro energia e della loro creatività a realizzare contenuti superficiali (ma elaborati), in cambio di una manciata di like ed una spintarella al loro fragile ego adolescenziale.

…e chi più, chi meno, siamo tutti vittime e complici di queste aziende.

“Sognavamo un futuro di auto volanti e ci siamo ritrovati Twitter.”

Peter Thiel.

E comunque… buon lunedì! :-D

Andrea Giuliodori.

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