Una semplice regola di produttività personale del celebre giornalista e romanziere statunitense.
“Un uomo può essere distrutto, ma mai sconfitto.”
Ernest Hemingway.
Ernest Miller Hemingway, detto Papa, è stato uno dei più famosi scrittori statunitensi. Nel 1953 vinse il premio Pulitzer per il racconto “Il vecchio e il mare” e nel 1954 il Premio Nobel per la letteratura.
Hemingway ebbe una vita sociale e sentimentale decisamente sregolata e movimentata e fu esaltato come una leggenda da molti giovani dell’epoca. Eppure, quando si trattava di scrivere, Hemingway adottò sempre una semplice regola di produttività personale che gli permise di pubblicare alcuni dei capolavori della letteratura moderna.
Nel corso di un’intervista, Hemingway confessò il suo trucco per dare il giusto ritmo alle sue giornate e per evitare il blocco dello scrittore:
“Il miglior modo [per evitare il blocco dello scrittore] è quello di fermarsi quando tutto va bene, quando sai esattamente quale sarà il passo successivo. Se fai questo ogni giorno, non ti bloccherai mai. Fermati sempre quando tutto va bene e non pensarci o preoccuparti finché non ricominci a scrivere il giorno successivo. In questo modo il tuo subconscio lavorerà per te, senza che tu te ne accorga. Ma se inizi a pensarci consciamente o a preoccuparti, sarà la fine e il tuo cervello sarà già stanco ancor prima di iniziare.”
Ernest Hemingway.
Qui ci starebbe un bel: ehmbè…?!
Ecco alcune idee contro-intuitive per applicare il consiglio di Hemingway alle nostre attività quotidiane e smettere di procrastinare:
Ho creato un intero video-corso avanzato sul tema della gestione del tempo, si chiama Crea Tempo. Fin dalla prima edizione il corso ha ricevuto recensioni entusiaste. Questa è una delle ultime che mi hanno scritto:
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Pagina di presentazione di Crea Tempo (clicca qui)
A presto. Andrea.
Ciao Andrea,
interessanti questi suggerimenti! Personalmente non sempre riesco ad applicare il “trucco” di Hemingway, nel senso che “quando tutto va bene” mi risulta difficile fermarmi e sono al contrario portato a seguire il flusso del momento cercando di cavalcare l’onda dell’ispirazione.
Un abbraccio e a presto
Fabio
Ciao Fabio,
ti capisco… è difficile fermarsi proprio quando abbiamo un picco di produttività, eppure il consiglio di Hemingway ha una sua logica, soprattutto quando dobbiamo lavorare su progetti di lunga durata.
Andrea.
Ciao Andrea,
complimenti per il tuo blog e la tua scrittura accattivante ed efficace.
Le idee che esponi sono “contro-intuitive”, come dici tu, se si è ossessionati dalla produttività fine a se stessa. Dall’idea di “quantità” piuttosto che di “qualità”.
Ma se scegliamo di liberarci dall’ossessione per la produttività, per la creatività e per il raggiungimento degli obiettivi, nel lavoro come nella vita, di colpo otteniamo una qualità d’eccellenza e raggiungiamo cio’ che desideriamo davvero.
Buon proseguimento
Ilaria
Ciao Ilaria,
benvenuta.
Grazie per il commento: la mia idea di produttività è ben lontana dalla logica della seconda rivoluzione industriale. Per me produttività significa raggiungere i propri traguardi attraverso il sentiero più intelligente. Questo significa liberarci velocemente di attività noiose e routinarie e creare lo spazio per ciò a cui teniamo veramente.
A presto.
Mi piace la “sezione del blog” sui personaggi famosi e su come si muovevano per ottenere successo o per essere produttivi. Fossi in te la estenderei ;)
Credo che Hemingway volesse sostanzialmente dire che preoccuparsi non fa parte dell’essere produttivi nè tantomeno ne è una molla: anzi è bensì un peso per la creatività, la fantasia e dunque per la produttività. Quando si è felici si è pieni di idee e progetti da realizzare – piccoli e grandi – e dunque il subconscio lavora sempre attivamente per creare, creare, creare… :) bel post!
Ciao Lorenzo,
grazie del consiglio.
Ps. Direi che hai centrato il cuore del post.
Andrea.
Il primo commento a questo post utilizza la parola “flusso”. Avevo sentito parlare dello stato di “flusso” come di una condizione psico-fisica che permette di ottenere il massimo nel lavoro e che viene spesso descritta come quella condizione nella quale “il tempo vola”. La teoria del “flusso” nel lavoro sembra suggerire, a differenza del post qui in cima, di cavalcare l’onda fino in fondo, non di mollarla consciamente nel momento di massimo splendore. Di più, sinceramente, non ricordo.
Se, in questo blog, la teoria del “flusso” è già stata sviscerata chiedo scusa. Sono ancora un lettore occasionale di queste pagine.
Cordiali saluti.
Ciao Davide,
ne ho accennato qua e là, ma non ho mai approfondito il cosidetto stato di flusso o “flow”.
Non credo che quanto dica Hemingway sia in contrasto con il concetto di flusso. Ritengo che bisogna leggere il suggerimento di Hemingway in un’ottica di medio periodo: quando siamo di fronte a progetti complessi, che ci terranno occupati per molto tempo, è importante evitare il “burnout”. Presi dall’entusiasmo rischiamo di sparare tutte le nostre cartucce nei primi giorni, per poi trovarci spossati e privi dello slancio per proseguire. In questo senso, saper fermarsi e avere sempre ben chiaro quale sia il prossimo passo aiuta a darci il ritmo e ad arrivare alla meta.
A presto.
Andrea.
Le migliori idee sono sempre controintuitive. Fermarsi sul più bello funziona sempre – anche in certe cose, eh eh! – ed è il classico passo indietro che ti consente di farne due in avanti.
Ciao Sergio,
grazie del commento! ;-)
Andrea.
“…impara a staccare quando senti che la tua produttività ha ormai raggiunto il culmine: rilassati…dimenticati completamente del tuo lavoro. Ti sorprenderà il modo in cui la soluzione si presenterà il giorno successivo”. Mi piace questo suggerimento anche se faccio fatica a metterlo in pratica. Quando un lavoro è molto impegnativo e/o coinvolgente tendo a non liberarmene mai fino a che non è finito e spesso mi addormento pensando al mio impegno.
“..rilassati, applica delle tecniche di respirazione…” questa potrebbe essere una soluzione, oppure fare qualcosa di altrettanto coinvolgente ma completamente diverso dal lavoro..(esercizio fisico, una passeggiata nella natura, cucinare…).
Grazie per i tuoi post così stimolanti
Ciao Paola:
si il trucco è trasferire l’attenzione sul progetto a cui stiamo lavorando, dalla nostra mente conscia al subconscio, che lavorerà per noi mentre siamo impegnati in altro.
Andrea.
Ho incontrato da poco questo blog e subito ho visto che è pieno di consigli molto utili. Complimenti ;-)
Ti ringrazio Giuseppe,
a presto.
Andrea.
Ciao Andrea,
grazie della citazione. Mi sono permesso di riprendere il tuo Post nel mio blog, aggiungendo un mio punto di vista personale.
Ciao
Grazie a te per il link Luigi,
ho letto l’articolo: ottimo direi.
Andrea.
Ciao Andrea,
ho letto la citazione nel blog di Luigi e così sono capitato qui.
Iscritto!
Sono certo sarà un piacere seguire anche i tuoi articoli.
Alla prossima, ciao
Ciao Carlo,
benvenuto.
Alla prossima.
Andrea.
Davvero interessante questo consiglio.
Sono curioso di provare.
per realizzare una to-do list cosa consigli? Un banale foglio di carta o va bene anche un app?