Ci sono momenti della nostra vita che ci fanno realizzare quanto la nostra vita sia davvero breve. Prenderne consapevolezza può essere l’inizio della nostra vera vita.
“Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne soltanto una”.
Confucio.
Sin dai tempi di Confucio e Seneca l’essere umano si è interrogato sulla brevità della vita.
Con la recente scomparsa di mia Mamma è stato inevitabile anche per me fare certe riflessioni.
E per quanto dolorose, queste riflessioni hanno portato con sé anche intuizioni preziose su come voglio vivere davvero la mia vita.
Nello specifico ci sono due intuizioni che voglio condividere con i miei lettori, chissà che non aiutino anche te a fare un “cambio di passo”.
Intendiamoci, in questo articolo non troverai “la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto” (cit.).
Probabilmente, sei già arrivato anche tu a certe conclusioni, perlomeno ad un livello razionale.
A volte però abbiamo bisogno che qualcuno ce le torni a ricordare, prima che sia la vita a costringerci a fare i conti con esse.
Partiamo dalla prima intuizione…
1) Sì, la vita è breve. Più breve di quanto realizziamo (e a tutte le età)
Se sei nel pieno dei tuoi 20 anni, l’età che l’autrice Mag Jay chiama “The Defining Decade“, hai davanti a te appena una manciata di anni per vivere alcune delle esperienze più formative della tua vita e prendere decisioni che influenzeranno profondamente il resto della tua esistenza.
Se poi sottraiamo a questa tua decade “formativa” almeno un paio d’anni per via dei limiti imposti dalla pandemia globale, questo periodo così intenso della tua vita è ancora più breve di quanto potresti immaginare.
Se sei nei tuoi 30 anni e sei diventato genitore per la prima volta (o lo diventerai a breve), ogni anno di vita del tuo piccolino sarà unico: per tradurlo in numeri (da fottuto ingegnere quale solo), questo significa che potrai vivere solo 52 fine settimana con tuo figlio o tua figlia di 2 anni.
Non uno in più.
Se poi hai avuto la fortuna di assistere alla magia del Natale attraverso gli occhi di un bambino, sappi che potrai assistere a quello stupore, all’attesa per Babbo Natale e alla trepidazione per i regali per non più di 7-8 volte nella tua vita di genitore.
Se sei nei tuoi 40 anni e hai la fortuna di avere entrambi i tuoi genitori ancora in vita, ma magari per lavoro hai scelto di vivere lontano (colpevole!), in media, tra feste, compleanni e altre occasioni, avrai in totale non più di 60-70 giorni effettivi da trascorrere ancora insieme a loro (circa due mesi).
A volte, senza preavviso, la vita te ne concederà meno. Dannatamente meno.
Per concludere, qualsiasi sia la tua età, se vuoi la mazzata finale, quel genio di Tim Urban ha pensato di mettere la brevità della nostra esistenza nero su bianco, in uno schemino tanto semplice quanto disarmante.
Eccola lì la nostra vita in tutta la sua limitatezza, un migliaio di pallini che rappresentano ognuno un mese di vita di un essere umano che ha la fortuna di arrivare a 90 anni:
Lo so, lo so non leggi certo EfficaceMente per farti deprimere ancor di più. Per quello bastano e avanzano i Telegiornali.
Eppure questa prima intuizione sull’intrinseca brevità della vita, mi ha portato alla seconda e più importante intuizione…
2) Non ho più tempo per le stronzate (e neanche tu)
Riunioni inutili.
Persone che ti vomitano addosso i loro problemi emotivi irrisolti.
Burocrazia asfissiante.
Liti evitabili.
Abitudini che ti creano dipendenza svuotandoti dentro.
Paure ingiustificate.
Competizione dell’apparenza sociale e social.
Incompetenza disarmante.
Promesse a te stesso puntualmente disattese.
Ignoranza prepotente.
Siamo talmente assorbiti nei ruoli che abbiamo imparato ad interpretare nella nostra vita, da non accorgerci di quante stronzate stiamo tollerando per proteggere l’immagine che di noi vogliamo dare al mondo.
Nello specifico esistono due tipologie di stronzate:
- Quelle che siamo costretti a subire.
- Quelle che scegliamo di subire (più o meno consapevolmente).
Le stronzate che siamo costretti a subire
A meno che tu non decida di ritirarti in un Eremo in mezzo alle montagne e vivere di preghiere e doni della terra, per stare in società dovrai sempre tollerare un certo numero di stronzate, soprattutto legate al tuo lavoro.
Quel “certo numero” però è sotto il tuo controllo più di quanto potresti immaginare, a patto però che tu sia in grado di crearti…
Un’alternativa
Dopo la laurea in Ingegneria sono entrato come stagista in una nota società di consulenza.
Era il novembre del 2007 e ad ottobre del 2008 (nel pieno della grande crisi finanziaria) ho registrato il dominio e pubblicato il primo articolo di EfficaceMente.
All’epoca non avrei mai immaginato che quel “progettino personale” si sarebbe trasformato in una vera e propria azienda internazionale con fatturati milionari, ma dopo 11 mesi nel mondo del lavoro una cosa mi era chiara…
Se non vuoi essere costretto a tollerare le stronzate di capi frustrati e clienti inaciditi fino alla pensione, devi lavorare da subito ad un’alternativa.
Scopo di questa alternativa deve essere quello di farti raggiungere quanto prima la “posizione del fottiti“.
E intendiamoci, crearsi un’alternativa non vuol dire necessariamente diventare imprenditore o lasciare il posto fisso.
- Se sei un libero professionista, questo può significare sbarazzarti di clienti tossici o creare nuove tipologie di servizi che fatturino indipendentemente dal tuo tempo.
- Se sei un dipendente (e intendi rimanerlo), puoi crearti un’alternativa acquisendo nuove competenze che ti permettano di scegliere un posto e un datore di lavoro stronzate-free.
In generale, crearsi un’alternativa vuol dire rendere la tua vita e la tua professione quanto più:
- Flessibili. Ovvero hai un elevato grado di controllo sul tuo tempo.
- Indipendenti. Ovvero il tuo lavoro e la tua vita non sono legati a doppio filo con un luogo geografico, una Stato, un numero limitato di clienti, etc.
- Antifragili. Ovvero riesci a prosperare grazie ai cambiamenti, invece di subirne le conseguenze.
Sì, lo so a livello teorico sembra tutto così facile, ma poi a livello pratico ci scontriamo inevitabilmente con i tanti limiti che si sono sommati negli anni nella nostra vita.
Per iniziare a minimizzare il numero di stronzate che sei costretto a subire però, il primo passo è… creare il tempo necessario per creare la tua alternativa.
Ma di questo parleremo più avanti.
Vediamo ora la seconda tipologia di stronzate.
Su queste sì che possiamo intervenire da subito e farlo ci aiuterà a trovare i primi scampoli di tempo per ridurre anche la prima tipologia.
Le stronzate che scegliamo di subire
Le stronzate che si insinuano nelle nostre giornate e che in qualche modo scegliamo di subire sono in assoluto le più subdole.
Un esempio?
Il tempo che sprechiamo sui social media, magari in feroci discussioni sulla uallera giapponese che intavoliamo con perfetti sconosciuti o a consumare trilioni di stories, reels e meme spazzatura.
Secondo un recente studio, in media trascorreremo 6 anni e 8 mesi della nostra vita a scrollare i social media.
6 ANNI E 8 MESI (let it sink in).
Riesci ad immaginare come sarebbe la tua vita se avessi 6 anni e 8 mesi da dedicare per intero ad un tuo sogno, uno qualsiasi?!
Indovina, ce li hai, devi solo disinstallare quel ca**o di app dal tuo telefonino.
E vuoi sapere il colmo?!
Prima di completare questo stesso paragrafo mi sono interrotto per controllare un messaggio su… Instagram!
Io, l’autore di “Riconquista il tuo tempo“, quello che da anni smarona i suoi lettori con i rischi della dipendenza da social media!
Ma il punto è proprio questo: la lotta contro questi giganti del tech è una lotta impari.
Siamo noi e la nostra limitata forza di volontà contro team di ingegneri che lavorano 24 al giorno, 7 giorni su 7, per succhiarci fino all’ultimo istante di attenzione.
Con il migliorare dell’hardware, sempre più immersivo, e dei software, sempre più sofisticati, ci troveremo a fronteggiare nuovi servizi e nuovi social che ci renderanno completamente dipendenti in poche sessioni.
Ecco perché per liberarci delle stronzate che si insinuano furtive nelle nostre giornate, dobbiamo imparare a dedicare attivamente tempo a ciò che conta davvero nella nostra vita.
Ma per farlo dobbiamo innanzitutto capire cos’è che conta davvero nella nostra vita.
Per quanto mi riguarda, in questi tre mesi trascorsi nelle Marche ho realizzato con ancor più forza che fare attività sportiva in mezzo alla natura è una di quelle cose che contano davvero per me, motivo per cui sto iniziando a coltivare hobby e passioni che mi permettano di farlo con maggiore costanza.
Quando hai qualcosa che ti attira veramente, qualcosa a cui tieni e che ti fa stare bene, il tempo per le stronzate tende a ridursi drasticamente.
Per concludere (senza sprecare altra tua vita…)
Sì, la vita è breve. Fottutamente breve. Era bene ribadirlo.
E purtroppo ne spendiamo buona parte in stronzate. Stronzate che ci vengono imposte e che dobbiamo tollerare (fino ad un certo punto) e stronzate che più o meno consciamente scegliamo di subire. E anche questo era bene ribadirlo.
Perché nonostante ne siamo consapevoli (almeno razionalmente), continuiamo a dare per scontato che avremo tempo.
Ci raccontiamo che avremo tempo per…
- Scrivere quel libro.
- Fare quel viaggio con i nostri genitori.
- Avviare quel nostro progetto.
- Dire a quella persona speciale cosa proviamo davvero.
…finché la vita, in tutta la sua brutale onestà un giorno ci ricorda che il treno è ormai passato.
Ma oggi sei ancora in tempo.
Elimina senza pietà quante più stronzate possibili dalla tua vita.
Non aspettare a dedicare tempo a ciò che conta davvero.
Assapora ogni istante di vita ben vissuta.
La vita è breve e prenderne consapevolezza è un dono.
Andrea Giuliodori.
Post Scriptum
Ti avevo promesso di parlarti più avanti di come creare tempo nella tua vita, tempo da dedicare alla tua alternativa (o a qualsiasi altra cosa ti faccia star bene).
Nell’articolo ho cercato di fornirti una chiara direzione a riguardo, ma qui su EfficaceMente, negli ultimi 12 anni mi sono impegnato a condividere con i miei lettori consigli pratici e strategie concrete per aiutarli a realizzare i loro obiettivi.
A tal proposito, in vista dell’apertura delle iscrizioni al nostro video-corso avanzato Crea Tempo, ho deciso di condividere con tutti i lettori del blog un instant course gratuito chiamato “60 minute challenge“.
Si tratta di 10 brevi lezioni erogate direttamente via email in cui scopriremo insieme i “10 vampiri del nostro tempo” (e come sconfiggerli).
…e visto che questo è un articolo a basso contenuto di stronzate, sì, il mini-corso gratuito sarà anche un modo per me per presentarti il corso avanzato a pagamento, di cui apriremo le iscrizioni a brevissimo.
Nel consueto stile di EfficaceMente, però, ogni singola lezione del instant course gratuito ti fornirà una tonnellata di valore, ma soprattutto ti fornirà strumenti concreti per liberare almeno 60 minuti al giorno da dedicare alla tua “alternativa” o a qualsiasi altro hobby o progetto personale.
Per partecipare gratuitamente alla “60 minute challenge” non devi fare altro che iscriverti usando il form qui sotto. E no, tranquillo, l’iscrizione al mini-corso non ti impegna ad iscriverti anche al video-corso avanzato a pagamento 😉
Inserisci il tuo nome e la tua email qui sotto per partecipare alla “60 minute challenge“:
Se non riesci a visualizzare il form puoi iscriverti alla “60 minute challenge” direttamente da questa pagina (clicca qui).
Pps. (l’ultimo, promesso) Per caso l’uso eccessivo del termine “stronzate” in questo articolo ti ha infastidito?
Beh, diciamo che è stato in parte voluto.
Se sei arrivato fin qui, vorrei farti riflettere su un’ultima cosa: la nostra vita è troppo breve per sprecarla a sentirci offesi.
Buona settimana.
“Mi hanno accusato di essere volgare. Beh, penso che sia una stronzata!”
Mel Brooks.
Non potevi esprimerti meglio.
Grande articolo e immensi contenuti.
Ora vado a lavorare alla mia alternativa! ;)
Buon lavoro Vittorio!
Ti seguo sin dalla nascita del tuo blog e, da marchigiano a marchigiano (anch’io vivo lontano), posso dirti che in tutti questi anni non hai mai perso di qualità. Complimenti!
Grazie del feedback Christian.
Ormai sei talmente padrone di te e del tuo tempo, che perfino l’evento più tragico della tua vita ti ha portato a condividere con noi le tue preziose riflessioni.
La vita che riesce a vincere la morte.
Sin la bara s`impara.
Sentite condoglianze Andrea! Un ottimo articolo pieno di significato in un momento così delicato per
Te ! Un abbraccio
Grazie Angelino.
Bellissimo e verissimo articolo .
So bene cosa vuol dire … avendo perso i genitori prestissimo … quindi le tue deduzioni in questo momento sono azzeccatissime .
Mi dispiace davvero per la tua perdita e so cosa vuol dire avendola già vissuta .
Poi purtroppo nonostante la consapevolezza , si continua a perdere tempo in stronzate cosmiche . Ottimo ricordarlo sempre e avere chi ce lo ricorda .
Grazie e ancora condoglianze 💙
Condoglianze Andrea! Ti seguo da parecchio tempo è molti cambiamenti nella mia vita sono cominciati grazie a te. Siamo vicini di regione :) saluti dall’umbria.
Grazie Emanuele, bellissima l’Umbria!
❤️
😊
Ciao Andrea, prima di tutto condoglianze…
Articolo ottimo, ti lancio solo una piccola provocazione: non c’è il rischio di andare verso la deriva opposta, ossia “già la vita e breve, difficile, faticosa… Perché dovrei spaccarmi la schiena sui libri, per anni, o sputare sangue in qualcosa, senza avere l’assoluta certezza di cambiare il mio futuro in meglio? Meglio accontentarsi e avere più soddisfazioni immediate o a breve termine”
Ciao Gabriele, onestamente è un punto di vista che non ho espresso nell’articolo e che non condivido. Se ad un obiettivo ci tengo sono disposto a spaccarmi le spalle, anche se non ho la certezza di raggiungerlo, il problema sono le stronzate non la fatica.
“Una alternativa”. Sono d’accordo su tutto quanto hai scritto. Il concetto è molto chiaro.
Ma una alternativa la può trovare appunto il libero professionista e/o il dipendente che può “scappare” dal problema.
L’imprenditore che invece il problema ce l’ha, lo deve subire: non può scappare.
Sei d’accordo?
Che tipo di problema? Qui si parla solo delle str…ate, non dei problemi economici e finanziari che spesso si incontrano. Forse bisogna vedere se anche questi problemi dipendono dalle str… e cercare di eliminare quelle.
Non ho mica capito Luca.
Il motivo principale per cui una persona sceglie di fare l’imprenditore è la libertà. Se tu come imprenditore non ti senti libero, molto probabilmente è perché più che l’imprenditore fai il dipendente della tua azienda.
Grazie Andrea per la tua franchezza nell’esprimere i concetti e per condividere le esperienze della tua vita reale. Ti leggo sempre volentieri! Un abbraccio
Il 60 minute challenge ci si iscrive così?
altrimenti manca il form per farlo!
Ciao Michele, alcuni lettori che hanno Ad Block attivi o Antivirus particolarmente rognosi possono non visualizzare il form, abbiamo inserito anche il link alla pagina di iscrizione. Quella non dovrebbe darti piacere. Per iscriversi serve completare il form da quella pagina.
Ciao Andrea, ti ringrazio per questo bellissimo articolo e ti faccio le mie condoglianze per il lutto che stai passando
Ammiro la tua forza d’animo, e grazie al tuo lavoro, alla tua personalità ispiratrice ed agli articoli che scrivi cosí utili nell’aiutare ad essere migliori, personalmente per anni mi hai spronato e lo fai tutt’ora ogni lunedí (con il buon Andrea che mi ricorda con una mail od un articolo che la vita va vissuta fino in fondo in OGNI suo aspetto importante).
P.s. ho comprato anni fa il tuo libro sulla gestione del tempo, ed ho cercato di applicare al meglio tutti i consigli lí scritti, ed ho cosí ridotto l’utilizzo del telefono da 30 ore a 12 in media alla settimana, ed ho cosí guadagnato da due anni e mezzo 18 ore della mia vita alla settimana da passare con le persone a me care o a raggiungere i miei obiettivi, quindi grazie di cuore per aver scritto quel libro
Un abbraccio
Fede
Sono davvero felice per quello che sei riuscito a fare Federico.
Grazie Andrea ed un forte abbraccio di nuovo!
Ciao Andrea e grazie per questo articolo. Mi sono rivista pienamente in tutto quando ho fatto determinate scelte lavorative e non.
E sai l’inizio di tutto (anche se l’avrei capito anni dopo) quando è stato? La morte di mio padre.
Mi ha dato uno scossone e da quel momento ho capito che non avevo tempo da perdere per…
“Riunioni inutili.
Persone che ti vomitano addosso i loro problemi emotivi irrisolti.
Burocrazia asfissiante.
Liti evitabili.
Abitudini che ti creano dipendenza svuotandoti dentro.
Paure ingiustificate.
Competizione dell’apparenza sociale e social.
Incompetenza disarmante.
Promesse a te stesso puntualmente disattese.
Ignoranza prepotente.” (cit. A. Giuliodori :))
Non avrei saputo spiegare meglio tutto quello che dici.
Mentre leggevo questa parte del tuo articolo continuavo a pensare: “Si vero, anch’io…qualcuno che mi capisce!”
È bello sapere di essere in ottima compagnia a pensare certe cose. Grazie
Eh eh, immaginavo Giusy che ti saresti ritrovata in certe parole 😉
E mi dispiace per la tua perdita.
Sei riuscito a far tesoro ed aiutarci anche traendo il meglio dalla tua perdita.
Mi dispiace molto…
Ti abbraccio forte,
Giusy
Ciao Andrea,
grazie per questo articolo molto franco e schietto.
Topic un po’ scomodo e difficile, ma fa bene sentrisi dire queste cose ogni tanto.
Mi spiace molto per tua mamma, ancora condoglianze.
Grazie delle condoglianze e del commento Giada.
Caro Andrea, so che significa la mazzata che la vita ti ha inaspettatamente dato, anche per me -molti anni fa ormai- è stata tale, avevo 33 anni quando l’ho persa e mi sembra sempre ieri.
La prima cosa che feci subito è riflettere che mia madre aveva tanti progetti da fare “quando arriva la pensione” e se ne è andata molto prima a 57 anni.
Mai rinunciare ai nostri sogni, o a parole da dire a chi vuoi o non vuoi bene, perché potresti non averne il tempo. Sicuramente sono eventi di vita questi che ci cambiano, in particolare nel realizzare quali sono le cose o le persone da scremare.
Il diagramma di Tim Urban lo conoscevo ed in effetti l’impatto realistico di quanto tempo della nostra vita è passato dà un bello scossone…
Non ho fatto grandi passi avanti purtroppo, nonostante la mia batosta di vita, ma il pensiero c’è sempre perché una volta che hai realizzato che “la vita è un mozzico” non puoi più dimenticartene.
Grazie Andrea per questo intenso articolo su cui dovrò riflettere ancora. 🤗
Grazie a te del commento Laura.
Un bel pugno allo stomaco! Mi ci voleva…io che oscillo tra caos e perfezionismo…io che leggo filosofia,studio i classici e mi sono fatta una tesi sulla concezione del tempo circolare e lineare tra Seneca e Sant’Agostino.Poi per lavoro inseguo big clienti col marketing strategico.Se il tempo è breve,voglio ricomporre da subito passioni vere,come la filosofia antica e urgenze economiche come brand, strategie e fatturati.Questo post mi ha restituito grinta e direzione.Grazie Andrea!
Ne sono felice Catia.
Ciao Andrea,
un abbraccio forte! <3
Grazie Alessia.
Mi dispiace molto per la tua perdita, Andrea.
Capita a tutti di sviare l’attenzione dai grandi temi della vita. Non si può essere concentrati su due cose allo stesso tempo. Non ce ne dobbiamo fare una colpa. Purtroppo “perdere tempo dietro a stronzate” è proprio il peggio di questo nostro tempo, ma lo facciamo tutti, chi più chi meno. Secondo me è, come sempre, il grado di consapevolezza col quale si perde tempo e poi lo si cerca di recuperare, ma grazie a persone come te, tutti possono avere gli strumenti giusti per farcela al meglio 👍 Grazie
Concordo assolutamente Veronica, scopo di questo articolo non è acuire i sensi di colpa, ma piuttosto accentuare il senso di consapevolezza.
Basta che poi tutto non si fermi alla consapevolezza, altrimenti anche quella diventa una scusa :-)
Ciao Andrea grazie per avermi fatto riflettere con questo articolo sulla realtà che coinvolge ognuno di noi! Mi spiace tanto per tua madre…
Grazie a te del commento Fernando.
Un abbraccio per il lutto che stai attraversando.
Bellissimo articolo, con parole che fanno riflettere su se stessi e su chi hai vicino… immerso come te in tutti quei meccanismi e difficoltà.
Grazie
Grazie Andrea.
Ritengo che questo articolo sia davvero stupendo. Mi ha colpito molto e, detto francamente, non mi è dispiaciuto sentire il termine stronaze!! Grazie mille Andrea!!
Grazie Francesco :)
Ho visto fare anche l’esempio del metro da sarta per far capire la brevità della vita, è abbastanza impressionante anche quello.
Voglio anche io rimpossessarmi del mio tempo per passarne di più con i miei figli, stargli lontano la maggior parte del giorno mi dà il tormento.
Grazie e un abbraccio, Andrea.
ciao andrea sentite condoglianze, mi ci rivedo in tutto quello che hai scritto, purtroppo al mondo esistono anche figure professionali che dipendono proprio dalla loro presenza fisica e dal loro tempo, non tutte le professioni sono digitalizzabili, purtroppo..
No, ma nessuno ti costringe a fare queste professioni. E il digitale non è l’unica alternativa.
Sentite condoglianze, Andrea. Un abbraccio
Grazie Andrea, bellissimo articolo, perfetto per questo gelido lunedì mattina!
vorrei aggiugere che liberarsi delle stronzate crea forte dipendenza… una volta che si inizia (a smettere di lamentarsi, a smettere di crearsi scuse, a smettere di prestare ascolto alle persone negative..) non si riesce più a smettere, ed è fantastico, provare per credere!
Caro Andrea, la prima cosa che faccio il lunedì mattina è leggere la tua newsletter e, anche oggi, mi hai dato degli spunti molto interessanti e un bello scossone! Quando parli con qualcuno e gli dici che non hai intenzione di passare la tua vita 10 ore chiusa dentro un ufficio alla mercé di un capo idiota, la prima cosa che ti senti rispondere è “Ma lo fanno tutti”, beh io non voglio essere quel “tutti”, non voglio dover aspettare il venerdì sera perché finalmente arriva il weekend, non voglio avere l’ansia la domenica sera perché “domani è lunedì”, non voglio dover aspettare agosto per fare una vacanza, se ho successo in qualcosa voglio che sia il MIO successo, non che qualcuno se ne attribuisca il merito e se invece c’è uno sbaglio la colpa è solo mia. Ok, forse ho divagato un po’, comunque il succo è che la vita è la mia e me la voglio vivere come dico io!
Un grande abbraccio per la tua perdita e grazie per le tue parole.
Ciao Andrea,
avendo perso la madre a fine Novembre, capisco bene l’articolo e condivido quello che senti a riguardo.
L’articolo è chiaro, senza fronzoli e dritto al dunque. Quel senso di direzione chiaro che è fondamentale nella vita. Un grosso abbraccio
Cosa devo dire Andrea… mi ci sono ritrovata, molto. Mia mamma se n’è andata il 17 gennaio 2002 e due anni prima mio padre. quando succede si apre un baratro… un cataclisma e il tempo per fortuna un po’ aiuta. Come hai scritto, anch’io mi sono fatta due domande ( anche di più) ma solo dopo diversi anni ho capito che quando cerchi aiuto, per gli altri spesso è un pretesto per caricarti dei loro problemi. Ci ho messo anni per abbandonare “certe zavorre”, ma anche quello non è stato indolore. Hai ragione su tutta la linea, la vita è dannatamente breve e se ti può consolare, per quanto riguarda certi termini usati, mia madre mi diceva (anche pochi giorni prima ….) che mi esprimevo come uno scaricatore di porto! ma lo diceva sorridendo ….
Grazie
Complimenti per l’articolo. Molto diretto e schietto, proprio quello che ci vuole in certi momenti. Mi dispiace molto per la tua perdita, condoglianze…
Mi spiace per tua madre, condoglianze.
Grazie per il valore che porti da tanti anni, quello che fai fa la differenza🤍
Un grande abbraccio! Le mie più sentite condoglianze.
Questo post è stato di stimolo per cancellare quell’app di gioco che mi stava facendo perdere un sacco di tempo ogni giorno. Ieri ho pubblicato il primo articolo sul mio blog di cucina senza glutine, considerato l’argomento di nicchia, non credo avrò mai un successo come il tuo, ma almeno sto creando la mia piccola alternativa… (in realtà mi serve anche perchè ho la memoria del pesce rosso e così ho tutte le ricette in un solo posto :-D )
Grazie di tutto e condoglianze.
Alessio
Articolo di grande ispirazione. Grazie Andrea
Saggio articolo. Problemi della nostra società “liquida” e povera di valori dei quali sono perfettamente consapevole e contro i quali cerco di combattere ogni giorno difendendo la mia libertà ed autonomia intellettuale. Si, il tempo passa veloce e come in “Time” dei Pink Floyd (1973) “passano dieci anni e nessuno ti ha detto dove andare” … sei tu che devi decidere se hai la forza e non hai paura di uscire dal branco.
Ciao
“Death is always on the way, but … because we don’t know, we get to think of life as an inexhaustible well. Yet everything happens a certain number of times, and a very small number, really. How many more times will you remember a certain afternoon of your childhood, some afternoon that’s so deeply a part of your being that you can’t even conceive of your life without it? Perhaps four or five times more. Perhaps not even. How many more times will you watch the full moon rise? Perhaps twenty. And yet it all seems limitless.”
― Paul Bowles, The Sheltering Sky Ottimo articolo! GRAZIE, Andrea!
Grazie Andrea per questo articolo, andrebbe letto almeno una volta a settimana, se non di più. La parola “stronzate” ci sta benissimo, un termine più soft avrebbe reso meno bene l’idea, poi se a qualcuno non piace può anche smettere di leggere, mica è costretto.
Rinnovo le condoglianze.
Hai scritto un articolo bellissimo, con molto realismo e con molta schiettezza…anche oggi mi hai ispirato a essere una persona migliore.
Vado subito a lavorare per eliminare quelle stronzate che mi fanno perdere i momenti belli della vita.
Condoglianze per la tua perdita
Quanta verità e lezione in così poche parole, in così poco spazio. Grazie e sincere condoglianze.
grazie Andrea per i pensieri condivisi ! Quando sei al bollino rosso del diagramma è ancora più pressante valutare il tuo futuro, che proprio oggi ho chiamato : ” la terza fase” della mia vita, quando dovresti sentirti più autorizzata a lasciarti alle spalle i doveri che ti hanno rubato tanto tempo e dedicarti più ai “vorrei”, ai progetti per stare in sintonia con te stessa, ma sentendoti realizzata ! Ecco riconosco che dopo tanti anni a testa bassa con tante difficoltà e sofferenze da affrontare e senza quel mitico Andrea che ti ricordi certe realtà, non è così facile capire come orientarsi…..sembra incredibile la difficoltà a fare quel passo !
Perdere un genitore è perdere un pezzo di sè ma ti ha dato la luce e tu ne hai creato un universo ! Grazie
Caro Andrea ,prima di tutto un forte abbraccio e sentite condoglianze per la perdita della tua cara mamma.Grazie per questo articolo vero e toccante,sarebbe stata una vera “STRONZATA” non usare tale parola ,perchè il messaggio,che contiene sulla gestione del Tempo ,di vitale importanza per chi ti legge e non solo,avrebbe perso tutta la sua efficacia .
Con gratitudine ,
Anna Maria
Andrea ti rinnovo le mie condoglianze anche qui.
Lo sai che uno dei punti del mio SAM settimanale è proprio quello di fare una stima delle stronzate secondarie da sostituire con gli esercizi sul basso elettrico ( prima mia vera passione che ho dovuto lasciare proprio quando morí mio padre 16 anni fa ) in modo da avere una mente ancora più allenata ? 😉
Grazie per la tua condivisione!
Che bello leggere sempre concetti intelligenti, di buon senso e mai banali. Quello che dici cambia davvero in meglio la qualità della vita. Grazie !
Ciao Andrea, adoro le tue ‘stronzate’, ho perso mio padre in giovane età, era una persona molto speciale e se avessi avuto la fortuna di poterlo conoscere in età adulta, sono certa che sarebbe stato come te. Mia mamma oggi ha 90 anni e soffre di Alzhaimer, è stata una roccia per me e mia sorella, ora è una bimba di 3 anni, che ha ancora gli occhi sempre curiosi e aperti sul mondo, ma ha un corpo consumato dal tempo e una mente che vaga in loop nei meandri confusi del passato mescolato alla fantasia. Ora da figlia che ha vissuto per molti anni lontana (io in Abruzzo e la mia famiglia a Milano) e che non ha trovato il tempo di capire la solitudine di una donna tanto speciale, oggi ho imparato a godere di ogni attimo che mi posso ritagliare, per vedere la luce negli occhi di mia mamma che ancora mi riconosce e mi chiama ‘stelin’, abbracciarla, si abbracciarla, perchè è la cosa che più di tutte lei desidera.
Grazie Andrea per la capacità che hai di toccare le corde giuste, che suonano la canzone della vita come è giusto che sia.
Un abbraccio e rinnovo la mia vicinanza nel tuo dolore. Elena
Ciao Andrea, mi sono iscritto al mini-corso, vediamo se mi fa liberare veramente 60 minuti al giorno (sono un po’ scettico onestamente…ma so che sei bravo, quindi vediamo!). Ma in ogni caso, un grande abbraccio per la tua perdita, ti sono virtualmente vicino
No, nessun fastidio l’uso continuo del termine.
Perchè è uno degli articoli più sentiti che hai scritto… E che più ha toccato le corde del mio cuore.
Un abbraccio e… Avanti tutta!
Buongiorno, benché sia arrivata anche io (non da molto, veramente) a fare questo ragionamento, è davvero utile, almeno per me, LEGGERLO! Nero su bianco e non solo pensato tra me e me, fa più effetto. La vita è stata, fino ad ora, gentile con me e sono grata per tutto ciò che ho: un bel lavoro, una splendida famiglia, pochi buoni amici, la salute. E nonostante tutto questo, mi sono indirizzata da circa un paio di anni, al recupero del tempo PER ME. Basta con le persone che succhiano l’energia; bando alla pigrizia (quella brutta, non quella utile!); gratitudine per il tempo passato con le mie figlie e mio marito e benvenuto sport! Mi sono avvicinata al golf (pratico da sempre il tennis) e ho scoperto che stare all’aria aperta mi dà serenità… Bon . Grazie per questo articolo, Andrea. Un abbraccio.
Andre, uno dei post “migliori” che tu abbia fatto fino ad ora. Grazie e un abbraccio forte.
Maria
Ciao Andrea..
Ci tengo a mandarti le mie sentite condoglianze, e colgo l’occasione per ringraziarti, in generale, per farmi “compagnia” (una compagnia efficace 😜), ed avermi più volte aiutato, dal 2011…quest’anno compiamo 10 anni “insieme”!! 🥳
Un abbraccio!
Sono davvero felice di averti tra i miei lettori storici :)
Condoglianze Andrea.
Sicuramente uno delle cose da cui mi allontanero’ , anche se la seguo al 20%, è la politica. Troppi mal di pancia e incazzature.
Sì, concordo e nonostante i “nobili” richiami ad occuparsi della cosa pubblica, io rimango convinto, dati alla mano, che la politica abbia un ruolo sempre più marginale sulla nostra vita. Stiamo lentamente ma inesorabilmente superando il concetto di Stato-Nazione e di conseguenza gli apparati politici dei singoli stati influenzeranno sempre meno le nostre vite.
“di conseguenza gli apparati politici dei singoli stati influenzeranno sempre meno le nostre vite”. A influenzare le nostre vite ci sarà Efficacemente o altri siti simili.
L’articolo che mi ha cambiato molto, è stato quello sulla dieta mediatica, grazie.
Questi sono senza dubbio i contenuti più belli del blog e del progetto Efficacemente… se tutti avessero l’abitudine di leggere e riflettere su contenuti del genere il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore :). In mezzo a tante stronzate inutili che ormai popolano internet e che rimbambiscono(e che purtroppo creano dipendenza), per me Efficacemente rappresenta un punto di riferimento e un’oasi in cui arricchirmi. E tu Andrea sei sicuramente un esempio da seguire e un “mentore a distanza”.
Grazie Claudio, grazie davvero :)
Ciao Andrea, mi dispiace tanto per la tua mamma e per te.
E’ un dolore che ben conosco. Io però non ho avuto la tua saggezza e mi sono fatta “soffocare” dal lavoro. Per fuggire dal dolore mi sono rifugiata nel (super) lavoro. Non dicevo mai di NO. Cercavo di farmi anestetizzare dal lavoro. Mi sono lasciata sopraffare dai grandi impegni professionali (che tanto parevano coccolare il mio Ego) e dalle stronzate. E’ stato deleterio e distruttivo. Mi chiedo cosa mi abbia maggiormente nuociuto: il tantissimo lavoro o il dolore?
Quindi veramente splendide le tue riflessioni.
Finchè si è Vivi si può Vivere (e si può migliorare).
Mi dispiace veramente per la tua perdita.
Grazie, ancora grazie
Ciao Andrea.
Anche se ti seguo da anni commento raramente qui.
Mi è piaciuta la parte in cui dici che ti sei distratto con Instagram durante la stesura del paragrafo. Hai mostrato una debolezza. Potresti fare il figo del tipo “Hey guardatemi sono immune a tutto” e invece no, hai mostrato una debolezza.
Da un paio di mesi ho avuto un calo motivazionale, sono arrivato agli ‘enta e non ho raggiunto i miei obbiettivi di trasformarmi in imprenditore come hai fatto tu.
Non capisco ancora cosa mi manca, lo psicologo del lavoro mi ha fatto un test sull’autoefficacia e mi ha detto che è altissima! Sono convinto che è dovuto a questi anni di crescita personale eppure non riesco ad arrivare a quel dannato obiettivo.
Ti seguo da ormai circa 8 anni, con una benevola invidia e ammirazione. Dico benevola invidia perché da 8 anni mi porta a migliorare pezzo dopo pezzo.
A volte ti ho mitizzato, ti ho visto come un essere tendente alla perfezione che non sgarra mai e questo è sbagliato, nessuno è perfetto. Tendo a mitizzare gli altri che ce l’hanno fatta e pensare “beh lui è riuscito perché è lui, tu dove cazzo vuoi andare? Torna alla realtà”, ed ecco i due mesi di demotivazione allo scoccare dei 30.
Con quella semplice frase mi hai ridato un minimo di speranza, mi fa rendere conto che anche chi è arrivato in alto ha le sue debolezze e spesso siamo abituati a vedere solo i lati positivi degli altri, come quando vediamo le foto di Instagram tutti sorridenti al mare e ciò ci deprime.
Quindi si è una piacevole coincidenza che dopo due mesi mi ritrovo a leggere proprio questo articolo.
Spero sia la scintilla che mi riattiva perché lo stato larvale attuale non mi fa impazzire.
Per farmi commentare ed esporre così tanto ce ne vuole.
Grazie per esserti aperto.
Chiedo venia per il clamoroso ritardo della mia missiva.
Innanzitutto profonde condoglianze Andrea.
La perdita di un genitore ci fa sentire soli, quando li perdiamo entrambi ci sentiamo smarriti e profondamente persi, come se solo in quel momento diventassimo “adulti”. Sì perché in realtà smettiamo di essere “figli” di qualcuno.
Veniamo alla tua lettera (cercherò di essere breve):
La parola “stronzate” non solo non mi offende, bensì racchiude in modo esaustivo un mucchio di personaggi e situazioni da abolire.
Da tempo ho epurato la mia vita da app, persone, situazioni, amici e parenti, anche se vengo tacciata di essere stronza, la cosa talvolta mi inorgoglisce, significa che sono sulla buona strada.
E qui si rivela del perché io arrivi tardi a leggere le mail del lunedì mattina: scorro velocemente la posta e, ahimè, non volermene, ma anche le tue scivolano in coda nella sezione “leggere dopo…” e quel “dopo” diventa settimanale.
Cerco di vivere il qui e ora della vita (la quale è una maestra severa: prima ti fa l’esame, poi ti insegna), tuttavia mi destreggio tra ospedali e cure pesanti, da qui si evince che le mie priorità non sono certo le mail e gli articoli.
Ma tranqui, ci vuole altro per rallentarmi (lasciatemi il mio momento di soddisfazione e strafottenza): mi sono iscritta all’Università della Terza età (ebbene sì, sono over 45, da 10 anni), avevo trovato lavoro come commessa nonostante gli acciacchi, poi arriva il Covid…Niente paura: ho ripreso in mano l’uncinetto per creare cappelli, et voilà, ora me ne stanno ordinando parecchi, per fortuna le mani hanno ricominciato a funzionare parzialmente,così rimpinguo le entrate. Mi studio informatica su articoli semplificati perché è sempre stato il mio tallone d’Achille, e proseguo il corso d’inglese tramite le mie figlie che abitano all’estero, occasione per fanatstiche videochiamate. Senza tralasciare che ho rifatto scorta di pennelli e colori e voglio riprendere a dipingere.
Sono rimasta vedova all’improvviso, ecco perché conosco molto bene la validità e la preziosità di ogni fottutissimo nanosecondo, gli affetti più cari a migliaia di chilometri, problemi di salute importanti, e secondo voi dovrei stare a frignarmi addosso? Nnnaaaaa!
Nei giorni in cui riesco a fare qualcosa cerco di fare quello che mi va, nei giorni “no” leggo o progetto per i giorni “sì”.
Buona vita a tutti, un abbraccio!
Articolo davvero illuminante!
Mi ha fatto riflettere molto e non nego che quello schema mi abbia messo un po in ansia, ma è una di quelle sportellate che ti fa davvero capire quanto tempo perdiamo in cose inutili e quanto troppo poco tempo ci rimane.
La vita deve essere vissuta pienamente e spesso ce ne dimentichiamo.
Grazie per questo articolo!
Prego Annalisa :)
Contenuti che ispirano sempre, un saluto Andrea da Eric!
Mi fa molto piacere!
Ciao Andrea,
ho un blog. Ho 150 iscritti nella mail-list. Volevo chiederti, secondo te qual è il fattore più importante nella crescita di un blog?
Grazie mille
Matteo
Il valore che riesci a dare a chi ti segue.