Non molti conoscono le vere cause della nostra pigrizia.
Prenderne consapevolezza può aiutarti a combattere la pigrizia. È bene specificare, però, come in questo articolo non parleremo della pigrizia che può cogliere ogni tanto tutti noi.
Andremo ad affrontare bensì una pigrizia più radicata, quasi esistenziale, di quelle persone che non sentono mai la forza e la voglia necessaria di compiere azioni (anche le più banali) e raggiungere obiettivi.
“La pigrizia non è altro che l’abitudine di riposarsi prima di diventare stanchi.”
Jules Renard.
Cos’è la pigrizia
Per poter combattere qualcosa o qualcuno, devi conoscere davvero il tuo avversario. Quindi, dopo la bellissima frase di Jules Renard, cerchiamo di definire la pigrizia nel migliore dei modi.
La persona pigra è colui che, per natura, fugge dalla fatica, dallo sforzo, che sia fisico o intellettuale, o che, al massimo, agisce e opera con lentezza e senza entusiasmo.
Un muro contro cui stimoli, entusiasmo, urgenze e doveri sbattono in continuazione, senza mai trovare uno spiraglio per far breccia.
Le cause della pigrizia
Le cause della pigrizia possono essere molteplici. Si può partire da un’analisi più superficiale: un’indole naturale a compiere il minor sforzo in qualunque situazione, con la tendenza a screditare un possibile compenso derivante da un maggior dispendio di energie.
Ma l’essere pigro può nascondere anche molto altro: paura del futuro con costante ricerca di godersi nel migliore dei modi il presente privilegiando comportamenti poco sani, sfiducia in sé stessi con la pigrizia che diventa un modo per auto-sabotarsi.
Possono poi esserci anche delle motivazioni mediche, ma oggi su questo articolo vogliamo trattare un altro tipo di pigrizia.
La pigrizia nella nostra indole
Un recente studio condotto presso lo University College di Londra ha messo in evidenza una sconvolgente realtà:
siamo pigri, dannatamente pigri! :-D
Beh, in realtà non c’è nulla di sconvolgente: la pigrizia è del tutto naturale. Anzi, la natura stessa è pigra.
Pensa all’acqua, all’elettricità o al tuo gatto: scelgono sempre il percorso di minor resistenza.
Ciò che ho trovato particolarmente interessante dello studio inglese non sono state quindi le sue conclusioni (ovvie), quanto piuttosto le motivazioni, individuate dai ricercatori, alla base di questa nostra innata pigrizia.
Insomma, c’è una ragione ben precisa se preferiamo il divano alla palestra, il dolce all’insalata o Netflix all’esame di Diritto Privato e questa ragione non necessariamente è quella che molti si aspettano…
L’esperimento sulla pigrizia
L’esperimento condotto dai ricercatori inglesi è stato alquanto ingegnoso.
I partecipanti sono stati messi di fronte ad uno schermo a cui era collegata una leva, simile ad un joystick.
Sullo schermo è stata poi proiettata una “nuvola” di puntini, che poteva spostarsi o verso destra o verso sinistra. Tutto quello che dovevano fare i partecipanti era muovere la leva (il joystick) nella stessa direzione in cui stava andando la nuvola di puntini in quel momento.
Come potrai immaginare, la totalità dei partecipanti è riuscita a portare a termine il semplice compito che gli era stato assegnato.
Questo finché, a loro insaputa, i ricercatori non hanno introdotto una piccola variante.
La leva usata dai partecipanti infatti era truccata e nel corso dell’esperimento, ad un certo punto, diventava leggermente più dura ogni volta che il partecipante iniziava a spostarla nella direzione in cui stava andando la “nuvola” dei puntini.
Risultato?
La stragrande maggioranza dei partecipanti ha iniziato a muovere il joystick nella direzione opposta rispetto al verso delle immagini mostrate sullo schermo.
Tra l’altro questo cambio comportamentale è avvenuto completamente a livello subconscio.
Addirittura la quasi totalità delle persone, al termine dell’esperimento, ha affermato con sicurezza di aver sempre mosso la leva nella direzione della nuvola di puntini, come da istruzioni ricevute.
In pratica il cervello dei partecipanti li ha ingannati pur di fargli prendere il sentiero di minor resistenza.
Per spiegare questo fenomeno, i ricercatori hanno fatto ricorso a questa interessante metafora…
La pigrizia e la metafora dell’inganno della mela più vicina
Immagina di essere in un frutteto e di dover raccogliere delle mele.
Probabilmente le sceglieresti in base alla loro dimensione, alla loro forma e al loro colore, giusto?
Sbagliato!
La verità è che la tua decisione probabilmente sarebbe influenzata anche dalla posizione delle mele: il tuo cervello insomma ti spingerebbe a credere che le mele che sono più facili da raggiungere sono anche le più belle e succose.
A quanto pare la fiaba della volpe e l’uva è più reale di quanto pensassimo.
In definitiva, siamo per natura pigri, tendiamo naturalmente a scegliere il percorso di minor resistenza, non perché sia quello corretto o più adatto a noi, ma perché il nostro cervello ci inganna, rendendo questo percorso più attraente di quello che realmente è.
Insomma, l’obiettivo primario del nostro cervello è farci risparmiare energie, non farci rincorrere gli obiettivi per noi più importanti. E pur di non farci faticare troppo il cervello è disposto a creare una realtà immaginaria (leggi: “scuse”).
Perché ricorda: lo scopo della tua mente è la tua sopravvivenza, non la tua felicità.
Prendere finalmente consapevolezza di questo ennesimo bias cognitivo può fare un’enorme differenza nella nostra vita. Ma vediamo perché…
Come vincere la pigrizia grazie al principio di resistenza
Quello che non ti ho ancora detto, infatti, è che una minoranza dei partecipanti dello studio londinese ha continuato a muovere la leva nella direzione giusta, anche se questo comportava far più fatica.
Ecco, questi “eroi” possono insegnarci qualcosa; possono insegnarci che, a volte, per raggiungere le vette a cui aspiriamo non dobbiamo rifuggire la resistenza che inevitabilmente incontreremo, ma piuttosto dobbiamo andarle incontro.
Questo è quello che chiamo il principio di resistenza.
Lo abbiamo visto, è nella nostra natura scegliere il percorso più facile e anni di condizionamenti e distrazioni a buon mercato non hanno fatto altro che rafforzare questa nostra predisposizione naturale alla pigrizia.
Eppure la resistenza può essere un’eccezionale maestra, una bussola che può guidarci nella realizzazione dei nostri sogni.
Tutto quello che dobbiamo fare è iniziare a guardarla con occhi nuovi.
Conclusioni: come combattere la pigrizia
Invece di cadere nell’antico inganno del nostro cervello e considerare gli immancabili ostacoli e le ineluttabili difficoltà come i segnali di un percorso sbagliato, dovremmo imparare a vedere queste resistenze come la conferma che siamo sulla strada giusta. Dovremmo abbracciarle senza esitazione.
Citando Steven Pressfield, uno dei miei autori preferiti:
“Quando decidiamo di creare qualcosa – arte, commercio, scienza, amore – o di diventare una versione più alta e nobile di noi stessi, noi scateniamo nell’universo una reazione uguale e contraria. Questa reazione è la Resistenza. La resistenza è una forza attiva, intelligente e maligna – instancabile, implacabile e inesauribile – il cui unico scopo è impedirci di diventare la migliore versione di noi stessi e di raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. L’universo non ci è indifferente. È attivamente ostile. […] Non potremo mai eliminare la Resistenza. Non andrà mai via. Ma possiamo superarla in astuzia e arruolare tra le nostre fila alleati altrettanto potenti.”
Steven Pressfield.
Ecco, molti para-guru amano raccontarci la storiella dell’Universo pronto ad esaudire ogni nostro desiderio a patto di crederci “forte, forte, forte”.
Personalmente ho sempre preferito non prendermi in giro (e non prendere in giro i miei lettori).
A volte, la realtà semplicemente è spiacevole. A volte, per realizzare i nostri obiettivi dobbiamo fare cose che non ci va di fare. A volte, dobbiamo smettere di ingannarci e alzare il fondoschiena.
Oggi non credere a tutto quello che ti racconterà la tua mente: ti sta mentendo.
Non scegliere la strada più facile, scegli la strada giusta.
Grandioso, non avevo mai pensato ad una spiegazione darwiniana per capire come è programmata la mente. 2 Domande Andrea:
1. “Perché ricorda: lo scopo della tua mente è la tua sopravvivenza, non la tua felicità”. Questa citazione è tua? Se non è tua, citeresti la fonte per approfondimenti?
2. Ci sono scenari quando conviene essere pigri? Cioè, la pigrizia serve a farci riposare e a farci ricaricare le batterie (se tu osservi il comportamento di un leone è significativo). Se tutto il nostro tempo lo impieghiamo in modo produttivo, non solo rischiamo il collasso, ma non diamo spazio alla creatività (il sano ozio creativo).
Michele
Ciao Michele,
grazie.
Rispondo alle tue domande:
1. Ne parlano diversi psicologi evoluzionisti. Ho ritrovato questo messaggio anche in un libro del Prof. Daniel Gilbert che ho letto recentemente.
2. Non voleva essere assolutamente questo il messaggio dell’articolo. La nostra mente ci spinge a risparmiare energie per ottime ragioni: prenderne consapevolezza però può aiutarci per affrontare al meglio ciò che desideriamo davvero ottenere.
Leggere il lunedì spunti su Pigrizia e Resistenza è quasi illuminante!!!
Grazie Andrea, rielaboro e posto!!!
Un abbraccio e buona settimana :D
Buona settimana anche a te Diego.
articolo breve ma che riesce a darmi la motivazione per perseguire i miei obiettivi. sono stati mesi difficili, ho chiuso una storia che mi ha lasciato delle ferite e non nascondo che la rincorsa ai miei obiettivi qualche volta si è fermata. l’importante è riconoscere gli errori e fare le cose meglio di ieri. grazie Andrea per questo nuovo articolo e per non avere usato troppe parole. Ora sotto con il prossimo esame :)
Ciao Lorenzo, mi spiace per la tua storia: la vita non è mai lineare.
Ti auguro il meglio per i tuoi obiettivi (e le tue relazioni).
Wow bellissimo articolo, molto interessante! Bravissimo come sempre Andrea! ?
Grazie Teddy!
Carino
Ciao Andrea,
Posso chiederti da che libro/articolo/intervista/altro è tratta la citazione di Steven Pressfield?
Achira Curosaua
Do the work :)
Grazie mille! :)
Ottimo articolo Andrea!
Dovremmo prendere atto del fatto che il nostro cervello e la nostra biologia non sono programmate per vivere ai tempi odierni.
Ne paghiamo soprattutto le conseguenze con tutte quelle forme di gratificazione instantanea che ci attraggono e mangiano via ore e ore del nostro tempo.
Ottenere ciò che vogliamo è davvero vincere contro se stessi.
Grazie ancora :)
Hai detto una cosa non giusta, di più!
I tempi dell’evoluzione biologica mal si conciliano con i tempi iper-accelerati dell’evoluzione tecnologica. Ma il nostro spirito di adattamento è sempre forte. Vedremo come andrà a finire!
Salve, ora ho capito qual’e’ il mio problema. Sono diventato troppo poltrone, non ho mai voglia di far niente e percio’ anche le mie passioni le tralascio e quindi, non riesco neanche ad assaporare cio che desidero. Sono troppi anni che sono in queste condizioni, ora provero’ da combattente a lottare contro questa resistenza che da anni mi sta bloccando. Grazien
L’universo si dirige inequivocabilmente verso l’entropia e qualunque nostra azione rappresenta una forza che si contrappone ad essa. Non possiamo combattere l’universo, ma dobbiamo essere bravi a crearci la nostra bolla a bassa entropia. A me piace vederla così ;)