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Hai problemi a ricordare? Allora devi iniziare ad utilizzare degli esercizi per la memoria. In questo post ne troverai uno semplice ed efficace: l’esercizio del dizionario.

Esercizi per la memoria

“Una mente senza memoria è come una roccaforte senza guarnigione.”

Napoleone.

Ho utilizzato per la prima volta un cellulare nel 1999, a 17 anni. Era il Motorola StarTAC di mio padre. Questo telefonino, considerato l’iPhone dei suoi tempi, aveva una caratteristica molto curiosa: ogni volta che si mandava un SMS (per i più giovani: dicesi “SMS”, WhatsApp a pagamento! :-D) non si poteva richiamare il numero in automatico dalla rubrica, ma lo si doveva digitare a memoria. Ed è così che ancora oggi ricordo perfettamente quei 6-7 numeri di cellulare che utilizzavo più spesso.

Preistoria.

Oggi abbiamo i nostri bei smartphone, pieni zeppi di app che ci ricordano anche quante volte al giorno dobbiamo andare in bagno. Ci siamo impigriti. La nostra memoria si è impigrita. Abbiamo smesso di allenare la mente. Ci ritroviamo così a studiare 10 paginette senza che ci rimanga nulla in mente. Dimentichiamo date ed appuntamenti. Facciamo fatica a memorizzare anche le informazioni più elementari. Siamo dunque destinati a diventare degli smemorati cronici o esistono esercizi efficaci per allenare la memoria?

Le tecniche di apprendimento rapido e memorizzazione sono state una mia grande passione ai tempi dell’università e negli ultimi anni ho scritto numerosi articoli su questo argomento; uno su tutti: “Come memorizzare un libro di 200 pagine in 40 minuti“. Nel post di oggi vorrei parlarti dei migliori esercizi per la memoria che puoi utilizzare per lo studio, il lavoro o la tua vita privata. Nello specifico vedremo un esercizio molto semplice, ma estremamente efficace per migliorare la tua memoria.

Esercizi per la memoria: come migliorarla con un dizionario

Esistono numerose tipologie di memoria (visiva, auditiva, emotiva, etc.) ed ognuno di noi ha sviluppato nel corso degli anni una predilezione per una o più di queste forme di memorizzazione. Un buon esercizio per la memoria dovrebbe essere in grado di allenare contemporaneamente le diverse modalità attraverso cui ricordiamo. La Tecnica del Dizionario, di cui ho letto per la prima volta nel libro “Le 100 regole del benessere” di Fabrizio Duranti, ha come obiettivo proprio quello di stimolare le tue diverse forme di memoria. Vediamo come metterla in pratica.

Innanzitutto hai bisogno di un dizionario (quello online va benissimo), un foglio di carta, una penna e degli evidenziatori di diversi colori. Prometto che questo esercizio non ti porterà via più di 5-10 minuti. Il mio consiglio è comunque quello di praticare la Tecnica del Dizionario ogni giorno magari rinunciando a quell’imperdibile programma televisivo serale. Ecco cosa dovrai fare:

  • Primo giorno. Scegli una parola qualsiasi dal dizionario (se utilizzi quello online, clicca su una lettera a caso presente nell’elenco in basso e poi seleziona il termine che ti ispira maggiormente). Leggi la definizione al fine di comprenderla correttamente e poi riscrivi parola e definizione sul foglio di carta. Se la parola ha più di una definizione, scegline soltanto una. Rileggi ancora una volta quello che hai appena scritto e poi prendi un evidenziatore (verde, giallo, arancione, per ora non importa) e sottolinea la parola: questo ti servirà per sfruttare l’effetto Von Restorff.
  • Secondo giorno. Riprendi il tuo bel foglio di carta e rileggi per tre volte la parola e la definizione che hai scritto il giorno precedente. Se ritieni di averla già memorizzata, ottimo! Rileggila comunque. That’s it. Datti una pacca sulla spalla: anche per oggi abbiamo finito.
  • Terzo giorno. Prima ancora di tirar fuori il “foglio magico”, rispondi a queste semplici domande: qual è la parola scelta? La sua definizione? Che colore hai utilizzato per sottolinearla? Se sei riuscito a ricordare ogni singolo dettaglio è arrivato il momento di aggiungere una nuova parola. Stessa procedura: scegli una parola dal dizionario, leggi la definizione, riscrivi il termine e la relativa definizione sul foglio di carta, sottolinea la parola con un colore diverso rispetto alla parola precedente ed infine rileggi il tutto per almeno tre volte. Se al contrario non sei riuscito a ricordare qualche dettaglio della prima parola, rileggila e non aggiungere altri termini. Missione compiuta!
  • Quarto giorno (e giorni successivi). Non estrarre il foglio! Cerca di riportare alla memoria tutto ciò che hai scritto fino a questo momento: parole, definizioni, colori.
    • Lo scopo di questo esercizio infatti non è scrivere più parole possibili, quanto piuttosto quello di memorizzare i singoli dettagli di ciò che hai già scritto.
    • Se hai difficoltà a ricordare tutti gli elementi, continua a rileggere e memorizzare, senza aggiungere nuove parole. Ricorda, la ripetizione è una delle tre componenti essenziali della formula segreta della memoria.
    • Solo se ricordi il 90% di quanto hai scritto, aggiungi una nuova definizione, sottolineando la parola con un colore sempre diverso.

Come avrai avuto modo di leggere, l’esercizio è molto semplice, ma se lo praticherai con costanza potrai notare nel giro di poche settimane un notevole incremento delle tue capacità mnemoniche.

Visto che gli esercizi per la memoria appaiono spesso fini a sé stessi, ho pensato di creare una variante ad hoc della Tecnica del Dizionario per chi deve preparare esami universitari.

Esercizi per la mente: variante per studenti universitari

Immagina di dover dare un esame pieno zeppo di definizioni (es. farmacologia). Invece di utilizzare una parola a caso presa dal dizionario, applica l’esercizio per la memoria sfruttando proprio le definizioni che devi studiare.

In questo caso però l’applicazione è un po’ diversa. Nella tecnica classica l’obiettivo è quello di ricordare ogni singolo dettaglio (parola, definizione puntuale, colore dell’evidenziatore, etc.). Questo significa che se sei bravo potresti arrivare a memorizzare 8-10 parole in un mese. Decisamente pochine per chi deve preparare un esame universitario.

Per sfruttare la Tecnica del Dizionario nella preparazione di un esame “mnemonico” dovrai adottare queste due semplici varianti:

  • Non ripetere una definizione finché non ti senti sicuro di averla memorizzata. Ripetila solo per un numero di volte deciso a priori, ad esempio cinque volte. Esiste infatti un sottile legame tra la memoria e le convinzioni che abbiamo circa le nostre capacità mnemoniche. Ho approfondito questo tema anche nella nuova guida sull’autostima che pubblicherò a maggio. In sintesi: numerosi studi hanno dimostrato che la nostra memoria peggiora se siamo convinti di non poter ricordare e migliora se siamo convinti del contrario. Bastarda eh?! Dandoti un limite al numero di ripetizioni a tua disposizione, stai di fatto mandando un segnale ben preciso al tuo cervello: “o ricordi, o so’ ca**i!“. Insomma, è un po’ come applicare la Legge di Parkinson alle tecniche di memorizzazione.
  • Decidi il numero di definizioni da memorizzare ogni giorno, in linea con le tempistiche di preparazione del tuo esame. Oltre alle capacità di apprendimento e alle abilità di memorizzazione, il terzo ingrediente essenziale per avere successo all’università è l’organizzazione. I vari corsi da 1.000€ sulle tecniche di apprendimento rapido e memorizzazione, sono del tutto inutili se sei un disastro nel programmare il tuo studio. Per individuare il numero ideale di definizioni da studiare quotidianamente, puoi applicare una versione rivista e corretta del backward planning.

Per chiudere questo post sugli esercizi per la memoria, ti riporto questa citazione:

“La conoscenza è ciò che resta nella memoria quando si sono dimenticate tutte le nozioni.”

B. F. Skinner.

Credo fermamente nell’importanza della memoria, ma lo studio non può essere nozionistico. La vera conoscenza va ben oltre la semplice somma delle informazioni che impari a memoria. La vera conoscenza nasce dall’intersezione tra ciò che studi e le esperienze che ti hanno definito fino a questo momento come individuo unico e irripetibile. Questo è quello che cerco di trasmettere nei miei post dedicati all’apprendimento e nella mia guida Studia meno, Studia meglio.

E ora… non dimenticare di lasciarmi un commento (puoi usare Facebook o i commenti del blog) e di farmi sapere con i pulsantini social se questo post ti è piaciuto. Buona settimana. Andrea.

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Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Stefano

“Oggi è lunedì…. Vediamo che devo fare… Ehm…. Non ricordo….. Ah leggere il post di Andrea!!”
Scherzi a parte, come sempre i tuoi articoli cadono a pennello e si rivelano concretamente utili. Buona settimana anche a te Andrea =)

Andrea

Grazie Stefano, il premio per il primo commento lo vinci tu oggi ;-)

Roberta T.

Ciao Andrea, secondo te potrebbe essere una buona variante quella di utilizzare un dizionario in inglese (prendendo i classici “due piccioni con una fava”)? Oppure la complicazione di utilizzare un’altra lingua potrebbe diminuire l’efficacia dell’esercizio? Ti ringrazio (sia per la risposta a questa domanda che per tutti gli articoli che hai pubblicato!).

Andrea

Ciao Roberta,
assolutamente no, anzi, la trovo un’idea geniale. Mi permetterò di suggerirla in futuro quando proporrò il post nei social.
Certo, la cosa si complica un pochino, ma se non hai nessuna fretta, è un’ottima strategia per costruirti il tuo dizionario.

Ti suggerisco poi un approccio ancor migliore: cerca su internet la lista dei 1.000 vocaboli inglesi utilizzati più frequentemente e parti da quelli.

Andrea.

Federica

Per costruire il vocabolario di una lingua credo che sia più utile utilizzare programmi SRS tipo Anki, http://ankisrs.net/. Se non le ricordi bene le frasi/parole, tra quelle che hai inserito nel mazzo, te le propone più spesso, al contrario non le vedrai più per un po’ di tempo.
Poi immagino esistano già mazzi pronti per l’inglese tra quelli condivisi, neanche c’è da perdere tempo a crearne uno da zero.

Spero di essere stata utile ^^

Laura

Sembra interessante Federica! Io usavo lo stesso metodo per il tedesco ma scrivevo le parole su dei foglietti.. Grazie del consiglio!

Memole

Grazie per gli articoli, quello di oggi mi e’ molto utile, proverò oggi stesso ad ai care la tecnica del dizionario, devi sostenere l’ultimo esame per la mia laurea e sono 5 anni che lo rimando, il lavoro e tutto il resto sono state solo delle scuse, ora ho bisogno di finire per non vivere più questo assillo che mi ha rovinato la vita. Grazie Andrea, buon lavoro e buono studio a tutti… Questa volta ci riesco, mi presento all’esame e ottengo una vittoria, Memole

Andrea

Grande Memole.
Facci sapere come è andata: così giusto per farti un po’ di pressione… ;-)

Claire

… un esame a caso …proprio quello dovevi mettere? Che so anatomia non andava bene? No, eh?
Sta’ a vedere che mi tocca proprio applicare la tecnica … e passare l’esame stavolta! ;)

Buona settimana,
Claire

Andrea

So’ bastardo dentro eh?! ;-)

Lorena

Ciao Andrea,sono una ‘ragazza’ di 51 anni ed ho sempre avuto una memoria un po’ scarsetta,secondo me anche x la poca attenzione.Adesso vedo che con l’avanzare dell’età inizio a non ricordare soprattutto i nomi ma faccio fatica anche ad usare delle parole un po’ più inusuali di quelle ‘base’,tanto x capirci.Potrebbe essere utile questo esercizio anche x me o è troppo tardi?E c’è qualcos’altro che posso fare x aiutarmi?Grazie e complimenti!

Federico

Ciao Andrea avrei una domanda in particolare al frammento di testo sotto citato:

Ripetila solo per un numero di volte deciso a priori, ad esempio cinque volte. Esiste infatti un sottile legame tra la memoria e le convinzioni che abbiamo circa le nostre capacità mnemoniche. Ho approfondito questo tema anche nella nuova guida sull’autostima che pubblicherò a maggio. In sintesi: numerosi studi hanno dimostrato che la nostra memoria peggiora se siamo convinti di non poter ricordare e migliora se siamo convinti del contrario. Bastarda eh?! Dandoti un limite al numero di ripetizioni a tua disposizione, stai di fatto mandando un segnale ben preciso al tuo cervello: “o ricordi, o so’ ca**i!“. Insomma, è un po’ come applicare la Legge di Parkinson alle tecniche di memorizzazione.

Ma questa nuova considerazione va contro “il mantra” del libro sm^2 ? Quello dove attraverso quella specie di meditazione trascendentale dovremmo memorizzare meglio?

Andrea

Ciao Federico, grazie del commento.

Una cosa è il mantra e una cosa è il contenuto che dobbiamo memorizzare.
Il mantra ci aiuta ad entrare in una condizione ottimale per la memorizzazione: più lo ripetiamo ad ogni sessione di studio e meglio è, perché creeremo in questo modo un riflesso condizionato che ci permetterà di memorizzare al meglio ogni volta che utilizziamo il mantra.

Per quanto riguarda invece il contenuto che dobbiamo studiare/memorizzare, se ci concediamo il “lusso” di ripetere e studiarlo all’infinito, di fatto stiamo dicendo al nostro cervello che se la può prendere con calma!

Coerentemente con questo approccio, in Sm2 propongo di definire a priori le ore di studio da dedicare ad un esame e non studiare… “finché non siamo pronti”.

Spero di aver risposto alla tua domanda,
Andrea.

Michela

Mi butto a tutta sulla tecnica del dizionario.. Mi ha intrigato molto e cercherò di apllicarla con le lingue!!! Ti farò sapere come andrà!!!! ???

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