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Se vuoi arrivare all’agognata laurea devi avere un metodo di studio universitario, se però il tuo attuale “metodo” prevede questa attività, stai commettendo un errore fatale.

Guarda attentamente la foto all’inizio di questo articolo. Ad uno sguardo superficiale potresti vedere un semplice studente intento a scegliere un libro da uno scaffale della biblioteca.

Ora osservalo meglio.

Io già me lo immagino questo poveraccio: è una matricola e dopo aver preso mazzate alle prime sessioni d’esame, si è rifugiato in questa biblioteca di periferia e continua a far finta di leggere copertine di libri ripetendo tra sé e sé “non ho un metodo di studio, è noioso leggere e ripetere“, pur di non dover tornare nelle aule universitarie! :-D

Naturalmente sto scherzando! Eppure per molti studenti il primo impatto con l’università è spesso traumatico: abituati infatti agli standard delle scuole superiori, la maggior parte di loro varca le aule della propria facoltà senza avere uno straccio di metodo di studio universitario.

Chi un minimo di metodo per studiare all’università ce l’ha invece, spesso commette un errore fatale che lo condannerà inevitabilmente a sessioni di studio estenuanti e risultati spesso mediocri, trovandosi nella condizione di non voler chiedere neanche aiuto per il suo studio universitario perché molto orgoglioso e poco avvezzo a modificare il suo metodo di studio.

Continua a leggere.

Nei prossimi minuti ti spiegherò esattamente qual è questo errore fatale e cosa fare in alternativa per sviluppare un metodo di studio universitario davvero efficace.

Nello specifico vedremo:

Come studiano gli universitari mediocri

Non amo studiare. Odio studiare. Amo apprendere. Apprendere è meraviglioso.”

Natalie Portman.

Se ti ritrovi nel “metodo di studio” che descriverò nei prossimi paragrafi, inizia a preoccuparti… :-D

Economia, Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza, poco importa quale sia la Facoltà, la maggior parte degli studenti, quando si tratta di preparare un esame universitario, commette immancabilmente lo stesso maledetto errore.

Recuperano appunti, slides, testi di riferimento, le risposte al test a risposta multipla dell’ultima sessione, e poi iniziano a leggere e rileggere questo materiale fino allo sfinimento. Stop.

Ecco, questo è il geniale metodo di studio adottato dal 97,2% degli studenti universitari (dati ISTATgram): mettersi davanti ad un libro e sfogliarlo svogliatamente più e più volte nella speranza che qualcosa rimanga attaccato ai propri neuroni annoiati.

Se questo è anche il TUO metodo di studio universitario, lascia che te lo dica chiaramente: scordati di laurearti in tempo e scordati il 110 e lode.

Sperare di apprendere le nozioni di un esame in questo modo è come sperare che una pallina da tennis rimanga attaccata ad una parete a forza di tiracela addosso.

Ok Andre’, mi hai sgamato! Ma quale sarebbe questa alternativa così efficace?!

Un metodo di studio universitario efficace

“La conoscenza è ciò che rimane quando dimentichi ciò che hai studiato.”

B. F. Skinner.

Ti ho già introdotto al tema metodo di studio in questo famoso articolo di EfficaceMente, cavoli, a questo argomento ho dedicato un intero manuale utilizzato da quasi 13.000 studenti, provenienti da ogni facoltà!

Non è certo immaginabile trattare tutti gli aspetti di un metodo di studio completo in un post da 1.500-2.000 parole.

Quello che farò nei prossimi paragrafi però sarà darti finalmente un’alternativa efficace al metodo “pallina da tennis contro il muro” ;-)

Vediamo allora nel dettaglio cosa non funziona nel metodo d’esame che hai utilizzato finora e cosa dovresti iniziare a fare da oggi stesso.

Fase di LETTURA

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DA NON FARE: rileggere fino alla nausea quel maledetto materiale d’esame!

Ci sono aule studio universitarie che sembrano monasteri post-moderni pieni di studenti-monaci che borbottano a bassa voce le loro litanie davanti ad un libro-sacro di testo.

Lascia che te lo ripeta: leggere (e rileggere) in silenzio un libro di testo è il modo più inefficiente che tu possa utilizzare per preparare un esame. Questo è legato a due fattori:

  1. Leggere in silenzio attiva unicamente la nostra memoria visiva a breve termine. Tradotto: se ti limiti a leggere e lo fai solo con gli “occhi”, dopo mezz’ora avrai dimenticato già l’80% di quanto visto.
  2. Studiare e memorizzare sono due cose completamente diverse! Studi davvero solo nel momento in cui rielabori il materiale letto. La memorizzazione è solo l’ultima fase dell’apprendimento e neanche la più importante.

Ecco cosa dovresti fare in alternativa.

DA FARE: alternare lettura veloce e lettura ad alta voce

Fermi tutti! Mi starai mica suggerendo di leggere ad alta voce?! André, ma che ti sei fumato oggi?! Mi hai sempre detto che pronunciare le parole che leggiamo rallenta terribilmente la nostra lettura! 

In uno studio del 2010 pubblicato sul Journal of Experimental Psychology è stato dimostrato che leggere ad alta voce alcune parti di un testo migliora la nostra memoria.

Prima di saltare a conclusioni sbagliate, rileggi bene quanto ho scritto:

“Leggere ad alta voce alcune parti di un testo ne migliora la memorizzazione.”

Nell’esperimento sono stati messi a confronto tre gruppi di persone, a cui è stata fornita una lista da memorizzare:

  • Il primo gruppo doveva memorizzare la lista leggendo i singoli punti a bassa voce.
  • Il secondo gruppo doveva memorizzarla leggendola ad alta voce.
  • Il terzo gruppo doveva memorizzarla leggendone metà a bassa voce e metà ad alta voce.

I primi due gruppi hanno ottenuto risultati molto simili (e piuttosto scarsi), mentre il terzo gruppo ha battuto di gran lunga tutti gli altri.

Leggere ad alta voce, di per sé, non migliora le tue prestazioni, anzi, come ti ho spiegato per anni rallenta la tua lettura.

Quindi, continua pure ad allenarti con le tecniche di lettura veloce che ti ho sempre suggerito.

Quello che puoi fare in più, è soffermarti sui passaggi chiave del tuo materiale di testo e ripeterli ad alta voce.

BONUS: adotta la tecnica sniper

Se vuoi diventare un ninja dell’apprendimento, non solo dovresti leggere alternando lettura veloce e lettura ad alta voce, ma dovresti leggere come se avessi un’unica possibilità per visionare quel materiale.

Questo trucchetto prende il nome di tecnica sniper.

Se desideri approfondire questo punto, trovi tutti i dettagli nella nostra guida su come studiare bene e velocemente.

Chiusa la disputa sulla lettura, vediamo cosa conta davvero per iniziare a migliorare il tuo metodo di studio universitario

Fase di RIELABORAZIONE

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Come abbiamo visto, limitarsi a leggere e rileggere il materiale di studio è l’errore fatale commesso dagli studenti mediocri. Se infatti vuoi far davvero tua una materia devi necessariamente rielaborare le informazioni che stai acquisendo.

Ecco come farlo rapidamente:

1. Individua i punti chiave e poi…

La sintesi è uno degli strumenti di rielaborazione più efficaci a disposizione del nostro cervello.

Ogni volta che leggi un capitolo di un libro, i tuoi appunti o delle slides, chiediti: “ok, quali sono i 3-5 punti chiave che devo assolutamente ricordare?

Scrivili su un foglio lasciando dello spazio vuoto tra un punto e l’altro.

2. … scrivi un “tweet” per ogni punto chiave.

Utilizza lo spazio vuoto per mettere una breve descrizione del punto chiave, e quando dico breve, intendo… breve, diciamo non più di 140 caratteri, insomma la lunghezza di un tweet.

Crea queste liste di punti chiave o nelle 24 ore successive alla lezione o subito dopo aver completato un capitolo.

Nel prossimo paragrafo ti spiegherò come utilizzarle in fase di ripasso.

Ps. sì, questo metodo si applica anche alle materie scientifiche. Smettiamola con questa storiella che per studiare Analisi serva un metodo astruso: se non sei in grado di capire quali sono i passaggi chiave della dimostrazione del Teorema di Lagrange e non sei in grado di descriverne il significato in 140 caratteri, da ingegnere a studente di ingegneria, posso dirti che non c’hai capito una sega :-D

Pps. Le “liste di punti chiave” sono una tecnica che suggerisco ai principianti, ovvero a chi non ha mai adottato un buon metodo di studio. Naturalmente c’è poi un livello avanzato di rielaborazione, che prevede tecniche più sofisticate, tra cui le mappe concettuali.

Fase di RIPETIZIONE

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Ok, abbiamo imparato a leggere il nostro materiale di studio, abbiamo imparato a rielaborarlo e adesso dobbiamo essere in grado di affrontare l’ultima fase del nostro metodo di studio universitario: la ripetizione.

È in questa fase che fai davvero tua una materia: ecco come affrontarla EfficaceMente.

Prima di dirmi “non riesco a ripetere ad alta voce, odio farlo!“, leggi i miei suggerimenti:

1. Spiega le “liste di punti chiave”

Riprendi in mano le liste di punti chiave o le mappe mentali che hai preparato per il tuo esame, leggi i punti chiave e i relativi “tweet” di un capitolo e poi metti via gli appunti ed inizia a spiegare a voce alta tutto ciò che hai capito e che ricordi di questo capitolo, come se dovessi tenere una lezione davanti ad un’aula.

Se la prima lista riesci a padroneggiarla bene, passa alla successiva, se invece sei esitante, metti un puntino rosso su questo foglio e passa a quello successivo.

2. Rivedi le liste “problematiche”

Rivedi rapidamente il materiale delle liste “problematiche” (quelle col puntino rosso) e poi prova a ripetere nuovamente tutto ciò che hai capito/memorizzato dalle mappe mentali.

Ripeti ciclicamente il punto 1 e 2 finché non sarà rimasto alcun foglio di liste di punti chiave da ripetere. That’s it!

Conclusioni e… un regalo per te

Questo naturalmente è solo un embrione di metodo di studio universitario, ma ti assicuro che se finora hai utilizzato il metodo “pallina da tennis contro il muro”, sarà per te una vera e propria rivoluzione, soprattutto studiare senza ripetere eccessivamente nozioni per te vuote.

Come ti accennavo qualche riga fa, un metodo di studio universitario che si rispetti è composto da tutta una serie di elementi che vanno oltre la semplice lettura o ripetizione del materiale di studio.

Devi saper prendere appunti, devi poter sfruttare le più avanzate strategie di apprendimento, devi padroneggiare le tecniche di memorizzazione, devi riuscire a ritrovare rapidamente la concentrazione e… devi conoscere il tuo stile cognitivo!

“Come Andrea? Cosa centra il metodo di studio con lo stile cognitivo?”

In verità i due elementi sono estremamente correlati tra loro, lascia che ti spieghi meglio.

Ci hanno sempre insegnato a vedere lo studio come un processo standard e che, in quanto tale, dovesse essere approcciato da tutti nello stesso identico modo.

Ti garantisco che non è affatto cosi. Ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di trovare un proprio metodo di studio. Tutti noi infatti abbiamo caratteristiche, predisposizioni e uno stile cognitivo specifico che rendono le modalità di studio diverse per ognuno.

Sulla base di questo ti sarà facile capire che il tuo metodo di studio non può essere generale ma, deve essere calibrato proprio su queste tue attitudini personali.

Individuare il tuo stile cognitivo dunque ti sarà estremamente utile a individuare quelle tecniche e strategie di studio più adatte ai tuoi schemi di apprendimento e sulle quali dovrai impostare il tuo personale metodo di studio.

Se vuoi individuare il tuo stile cognitivo, le tecniche di studio più adatte a te e capire come sviluppare il tuo personale piano di apprendimento, ho preparato un test gratuito. Lo puoi completare in meno di 5 minuti cliccando il pulsante arancione qui sotto.

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Ti auguro un buon test!

Andrea Giuliodori.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2021

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Architetto Giuseppe Barra

Ma dov’eri tu quando ero all’Università ? Mannaggia. Mi sarei laureato in meno tempo e con voti migliori :(

Va be, comunque nella mia formazione di Architetto non smettendo mai di studiare c’è sempre tempo e modo di affinare le tecniche di apprendimento.

Andrea Giuliodori

Ahahaha, e prenditi ‘sta seconda laurea Giuseppe! :-D

Scherzi a parte, come dicevo in qualche altro commento, io certe tecniche le uso più oggi che ai tempi dell’università! :-)

kevin

Ottima la mini guida!!! :D

Vincenzo Silvano

Ottimi consigli, in parte già applicati regolarmente inconsciamente… E grazie per la mini-guida!

Andrea Valentini

Grazie Andrea,
cercherò di applicare questi preziosi consigli nello studio del materiale per la mia professione.
Sono due anni che mi dico “ora inizio a studiare bene i sacri testi riguardanti la mia professione, così divento bravo e competente e le aziende mi cercano per essere seguite”. All’atto pratico mi ripeto questa litania senza aver mai iniziato.
Ti saprò dire come la mia conoscenza si espande seguendo i tuoi consigli!

Andrea Giuliodori

Ciao Andrea, mi fa piacere leggere commenti di professionisti anche in questo articolo.

Quando parlo di efficacia nello studio lo faccio con un focus ben preciso: gli studenti universitari.

Di fatto però, pur avendo approfondito e sviluppato molte delle strategie di studio durante i miei anni universitari, di fatto, anche io le utilizzo quasi più ora che devo tenermi continuamente aggiornato sulle tematiche inerenti EfficaceMente e non solo ;-)

Andrea Valentini

Da ex studente di ingegneria civile ricordo bene la fatica a superare gli “esamoni” come scienza delle costruzioni, ecc. Allora mi applicavo, con scarsi risultati in termini di efficacia, per il dovere di dover finire un percorso che non sapevo dove mi avrebbe portato.
Ora che sono un professionista nell’ambito della sicurezza sul lavoro ho una motivazione molto più forte a tenermi aggiornato, perché i frutti della mia competenza li vivo giorno per giorno. Ed aumentare il mio bagaglio conoscitivo in maniera “efficace” col tempo limitato a disposizione per lo studio, è uno dei miei “obiettivi” che ci hai insegnato a visualizzare.
A presto ;-)

Alessandro De Agostini

Miniguida illuminante e articolo davvero ben fatto, breve ma chiaro e conciso!
Anche se mi mancano pochi esami alla triennale farò tesoro di questa e di Sm2 per poter preparare efficacemente gli esami della specialistica…peccato non averti scoperto prima Andre, avrei avuto un voto laurea della triennale ben più alto! E mi sarei stressato molto meno ! :)

Andrea Giuliodori

Ciao Alessandro,
grazie del commento ;-)

Francesca

Io da anni uso il solito metodo, e ci sono arrivata alla magistrale (100 alla triennale). Rielaborazione, riassunti, mappe concettuali…oggi ho toppato per la prima volta prendendo un 22. Non so cosa sia andato storto onestamente…ma in qualche modo devo riprendermi :(

Niccolò

Onestamente non ho mai avuto molta fiducia verso e book che suggeriscono metodi di studio, ma voglio provare almeno una volta per vedere se qualcosa può funzionare anche per me. Inizio a essere stanco dell’Università, spero di riuscire a darmi una smossa. Farò sapere un mio parere su questa guida.

Andrea Giuliodori

Grazie della fiducia Niccolò, capisco bene a cosa sia dovuto il sospetto verso queste risorse. Con EfficaceMente da 11 sto cercando di portare qualità, competenza e serietà in un mondo della formazione e della crescita personale dominato da fuffaroli, para-guru e incompetenti. Fammi sapere che te ne sarà sembrato di Sm2 e che risultati avrai ottenuto.

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