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Una tecnica pratica ed immediata per moltiplicare le tue probabilità di raggiungere gli obiettivi.

“Una promessa è l’unico modo in cui l’uomo può predire il futuro.”

Hannah Arendt.

Se ultimamente hai difficoltà a raggiungere obiettivi, ho una buona notizia per te: forse non è proprio tutta colpa tua.

Esiste infatti qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui siamo abituati a considerare e raggiungere gli obiettivi, che ci porta inevitabilmente sulla via del fallimento. Ma non preoccuparti, a tutto esiste una soluzione.

In questo articolo troverai un semplice stratagemma mentale per raddoppiare le tue probabilità di successo.

Perché gli obiettivi sono una perdita di tempo

Inutile girarci troppo intorno: obiettivi ed insuccesso vanno a braccetto.

Il fallimento è intrinseco nella definizione di obiettivo. Quando definiamo un obiettivo, sappiamo già in partenza che esiste una probabilità più o meno grande di fallire; anzi più un obiettivo è importante ed ambizioso e più le probabilità di insuccesso aumentano esponenzialmente.

In passato abbiamo già parlato di come dovrebbe essere definito un obiettivo e quali sono gli obiettivi più efficaci. Ma per quanto tu possa diventare bravo nel definire i tuoi obiettivi, continuare a parlare di obiettivi innesca inevitabilmente nel tuo subconscio una serie di meccanismi ed atteggiamenti involontari che ti predispongono all’insuccesso.

E che checchio! Perché la nostra mente è così bastarda Andre’?!

Se ci rifletti un attimino questo non è poi tanto strano: qual è la percentuale degli obiettivi che hai raggiunto con successo nel passato?! L’80%?! Uhm, acqua. Il 100%?! Uhm, ghiaccio! Il 60%?! fuochino. Il 50%?! Ecco, forse questa è una stima piuttosto precisa della nostra percentuale di successo. Se siamo bravini, raggiungiamo circa un obiettivo su due. Se siamo dei mostri di bravura forse arriviamo all’80-90%!

Fatto sta, che ragionando secondo il paradigma degli obiettivi, siamo consapevoli che esisterà sempre un margine di insuccesso e purtroppo è proprio questo margine di fallimento a demotivarci, confermando inevitabilmente la nostra profezia.

Ok Andre’, ricevuto: quando ci prefiggiamo un obiettivo, inevitabilmente sappiamo che esiste la possibilità di non raggiungerlo e questo complica le cose.

E se ti dicessi che raddoppiare le tue probabilità di successo nel raggiungere gli obiettivi è semplice quanto cambiare una definizione?

Il potere delle promesse

Se tutti, compreso te stesso, sono pronti a scusarti se non sarai in grado di raggiungere un obiettivo ambizioso, quelle stesse persone, compreso te stesso, saranno molto meno comprensive se infrangerai una promessa.

Una promessa infatti porta con sé una serie di significati sociali diversi e ben più potenti di un obiettivo: fin da piccolini ci hanno insegnato a… “mantenere sempre la parola data”, “non infrangere una promessa”, “essere considerati affidabili”. Beh, per una volta tanto possiamo utilizzare tutti questi condizionamenti sociali a nostro vantaggio.

Esistono ben 3 motivi per cui una promessa è molto più efficace di un obiettivo nell’aiutarci a raggiungere i nostri traguardi:

  1. Una promessa innesca in noi delle forti emozioni. Ogni volta che facciamo una promessa a noi stessi o ad una persona cara, leghiamo a quella promessa una serie di fattori emotivi molto potenti. Le emozioni sono per la nostra mente come l’evidenziatore per un libro di testo: servono al nostro subconscio a capire immediatamente a cosa dare priorità e cosa invece tralasciare.
  2. Una promessa ha una percentuale di successo maggiore di un obiettivo. Abbiamo visto come le percentuali di successo per un obiettivo non siano particolarmente entusiasmanti; al contrario quante promesse non hai mantenuto? Ok, puoi passare al punto successivo se sei un politico! ;-)
  3. Una promessa predispone la tua mente per il successo. Una promessa non mantenuta genera in noi emozioni quali la vergogna, l’imbarazzo e la frustrazione. Al nostro subconscio queste emozioni non è che vadano proprio a genio e così farà di tutto per evitarle.

Applicazioni pratiche

A meno che tu non sia particolarmente affezionato al concetto di obiettivo, spero che questo articolo ti abbia convinto che è arrivato il momento di trasformare i tuoi noiosi obiettivi in promesse infrangibili.

Qualche esempio pratico?

  • Se il tuo obiettivo è superare un certo numero di esami universitari questo anno, trasforma questo obiettivo in una solenne promessa a te stesso, e ancor meglio ad una persona a te cara (un genitore, un amico, un fratello/sorella, etc.). Mettici la faccia ed impegnati a rispettare la tua promessa entro un tempo ben definito.
  • Se il tuo obiettivo invece è dimagrire, utilizza lo stratagemma delle promesse per trasformare una vaga risoluzione di inizio anno in una promessa che non può essere più infranta.
  • Stesso discorso se vuoi smettere di fumare: se sei un genitore, prometti ai tuoi figli che smetterai entro… (scegli la tua data). E adesso prova a non mantenere la promessa.

Un piccolo (grande) regalo per te!

Se hai letto fino a qui, avrai capito quanto una promessa giochi un ruolo decisivo nel raggiungimento dei nostri obiettivi.

C’è ancora una cosa che devi sapere però… L’efficacia di una promessa scritta è completamente diversa da quella di una espressa a voce.

Verba volant scripta manent“… ti ricorda qualcosa? 😉

Per guidarti nella stesura della tua prima promessa scritta dunque abbiamo deciso di realizzare per te un template pratico gratuito che ti aiuterà a strutturare la tua promessa al meglio ed incrementerà notevolmente la tua possibilità di centrare l’obiettivo che ti sei prefissato!

Per ottenere subito il PDF gratuito di basterà compilare il form che trovi nel box qui sotto:

 

 

Andrea Giuliodori.

Foto di Oxfam Italia

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Marco Silva

Ok, convincente come al solito. Qui però si va a far leva anche sulla volontà personale. Le promesse con “te stesso” secondo me sono debolucce… lo dico perchè me ne faccio spesso e come giustamente dici tu, se va bene, ne mantengono 1 su 2. Come posso migliorare questa situazione?. Promettendo ad altri e cioè “persone vicine” invece cado nel ragionamento del “perdono affettivo”, cioè: “non ho mantenuto la promessa… comunque so che sarà comprensivo”. Insomma… scuse come se piovessero. Secondo te sono patologico? ;-)

Ilaria Cardani

Io sono convinta che, si tratti di obiettivi e/o di promesse, quella che va compresa a fondo è la propria motivazione. Prima di porsi obiettivi o di fare promesse (che, è chiaro, è estremamente frustrante non mantenere) è importante capire che cosa spinge a ottenere qualcosa e a darsi da fare. E’ essenziale capire davvero “perché lo voglio”. Altrimenti il rischio di mancare e di non mantenere è altissimo.

Daniele

Bellissimo articolo. Inizierò a mettere in pratica quanto detto.

Anche l’osservazione di Marco è acuta. Marco, la soluzione è quindi promettere a qualcuno con il quale non hai un vincolo affettivo. Ma in quel caso, cosa gliene frega a quel qualcuno della tua promessa.

Ho avuto la fortuna ieri di incontrare il mio potenziale partner in business. Ho condiviso con lui alcune delle scadenze che mi ero soltanto prefissato nella mia mente. Ora mi sento più motivato.

Andrea

Ciao Dan, leggendo il tuo commento mi è venuta un’ideuzza. Sto pensando a voce alta, quindi il ragionamento potrebbe non essere lineare!

Credo che sarebbe carino aggiungere delle funzionalità “sociali” ai to do manager come Plancake. E’ dimostrato che se ci impegniamo pubblicamente per raggiungere un obiettivo, lo raggiungeremo con maggiori probabilità: insomma una promessa pubblica fa scattare una serie di meccanismi per cui diventa difficile e “doloroso” non mantenerla.

Lasciando naturalmente private le nostre to do list, potrebbe essere interessante poter scegliere di condividere con i nostri amici (magari quelli facebook, o una community di plancake) alcune attività/obiettivi: es. mi immagino una funzionalità che pubblichi automaticamente sulla mia pagina facebook o twitter il fatto che abbia deciso di correre 10 km, ed ogni giorno possa postare gli allenamenti fatti e ricevere feedback da parte dei miei amici. Escludendo i social network, si potrebbe creare un sistema di feedback sociali interno alla community plancake.

Va be’… io l’ho sparata! ;-)

Daniele

Ciao Andrea.

Quella è veramente una grande idea.

Era da tempo che cercavo un modo per rendere Plancake più “social”.

Perpiacere, continua a sparare ;-)

Elisabetta

Mi hai aperto la vista ed il cuore…è proprio quello che mi è successo inconsciamente. Farsi una promessa a noi stessi, far diventare l’obiettivo una “questione di principio” una “questione personale” mi ha fatto lavorare molto meglio e molto più concentrata…perché ero li giorno per giorno a fare quella cosa solo per me è non per qualcun altro.
Grazie Andre!

Andrea Giuliodori

Bene :)

Guesty

Articolo molto interessante, però credo che ci sia da tenere in considerazione un fattore che può peggiorare di molto la situazione, ovvero le promesse non mantenute in precedenza.Parlando della mia esperienza personale, mi è capitato molto spesso di non essere in grado di mantenere delle promesse, il che ha provocato un forte scetticismo nei miei confronti sia da parte mia sia da parte degli altri. Questo, insieme all’incapacità di raggiungere gli obiettivi, ha generato un circolo vizioso di completa sfiducia e impossibilità di applicare qualsiasi “manovra correttiva”, in quanto tutto mi suona come autoinganno per non accettare la triste realtà.

Andrea

Ciao Guesty,
naturalmente il post si basa sull’assunto che infrangere una promessa è generalmente considerato dalla società (e da noi stessi) più grave del non centrare un obiettivo: per questo cambiare definizione ci permette di attingere ad una serie di condizionamenti sociali che ci sono di maggior supporto (mazza come parlo erudito!!!!).

Tutto il castello crolla nel momento in cui non manteniamo mai le nostre promesse e raggiungiamo ancor meno i nostri obiettivi… insomma, come detto anche nell’articolo, questa tecnica sicuramente non può essere utilizzata dalla maggior parte dei politici! ,-)

Umberto

Ho una visione leggermente diversa Andrea.
Secondo me quando hai un obiettivo importante da raggiungere ti trovi davanti ad un bivio: da una parte puoi scegliere di dirlo al mondo intero (promessa) e dall’altra parte puoi invece scegliere di non dirlo a nessuno.
Il tuo articolo si rivolge proprio a chi sceglie la prima strada.
Se hai un obiettivo da raggiungere e lo fai sapere a tutti, sei in qualche modo “obbligato” a perseguirlo; non si tratta nemmeno più di motivazione personale, bensì di dimostrare agli altri che sei stato capace di farlo, che sai mantenere le promesse, che sei affidabile, e via dicendo.
Io invece sono caratterialmente da seconda strada, ovvero preferisco prima fare qualcosa, dopodichè dire a tutti quello che ho fatto.
Credo che questa strada sia anche più “nobile” in quanto consente di trovare la forza della motivazione dentro noi stessi e non dietro l’approvazione o il giudizio di altre persone….anche se talvolta ammetto di aver usato questo scaltro stratagemma.
D’altronde noi esseri umani abbiamo paura di essere giudicati negativamente dagli altri, quindi quella della promessa può essere un’ottima leva per fare davvero ciò che sappiamo di dover fare.
Alla fine contano i risultati e non tanto il metodo utilizzato per raggiungerli ;-)
Spero di aver reso l’idea Andrea.

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