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Le 5 tecniche più efficaci per raggiungere i tuoi obiettivi.

sveglia

“Definisci il tuo obiettivo e continua a provare finché non lo raggiungi.”

Napoleon Hill.

DRIIIIIIIN!!! Sveglia! Sono ormai passati 6 mesi dall’inizio dell’anno: a che punto sei con i tuoi buoni propositi?! In questa prima parte dell’anno sei riuscito ad avvicinarti ai tuoi obiettivi annuali o sei tornato al punto di partenza?! Quali strategie hai applicato per raggiungere i tuoi obiettivi? Hanno funzionato o stai miseramente fallendo?!

Purtroppo i media e l’industria della crescita personale spesso ci rifilano un sacco di spazzatura sul successo ed il raggiungimento degli obiettivi. Per quanto mi riguarda, preferisco lasciare da parte le balle dei guru ed affidarmi all’esperienza pratica e ai risultati degli studi scientifici.

In questo articolo, voglio parlarti dei risultati di uno studio condotto dallo Psicologo Richard Wiseman (un cognome, una certezza) e riportato nel libro “59 secondi. Pensa poco, cambia molto“. Nello studio, condotto per circa 1 anno con la collaborazione di svariate migliaia di partecipanti, si distinguono una volta e per tutte le tecniche veramente efficaci per raggiungere gli obiettivi, dalle balle di guru motivazionali e mensili patinati.

Separare il grano dal loglio: tecniche efficaci vs. tecniche spazzatura

Se ti chiedessi quali sono le migliori tecniche per raggiungere gli obiettivi, quali ti verrebbero in mente? Provo a darti un aiutino con questa lista delle 10 strategie più diffuse:

  1. Creare un piano dettagliato.
  2. Focalizzarti su qualcuno che ha già raggiunto un obiettivo simile.
  3. Condividere il tuo obiettivo con altre persone.
  4. Pensare alle peggiori cose che potrebbero accadere se non raggiungerai il tuo obiettivo.
  5. Pensare alle migliori cose che potrebbero accadere se raggiungerai il tuo obiettivo.
  6. Cercare di sopprimere i pensieri negativi che riguardano i tuoi obiettivi e come raggiungerli.
  7. Premiarti ogni volta che fai dei progressi verso i tuoi obiettivi.
  8. Fare affidamento sulla tua forza di volontà.
  9. Registrare i tuoi progressi.
  10. Sognare ad occhi aperti su quanto meravigliosa sarà la tua vita dopo aver raggiunto i tuoi obiettivi.

Direi che tutte e 10 queste tecniche sembrano piuttosto plausibili… giusto? EHHH: sbagliato!

Nello studio condotto dal Dott. Wiseman, ognuno dei partecipanti ha utilizzato una di queste 10 tecniche per raggiungere obiettivi quali: smettere di fumare, perdere peso, superare esami universitari, ottenere una promozione, etc.. Ebbene, al termine dello studio, appena il 10% dei partecipanti ha effettivamente raggiunto i propri traguardi; ma cosa ancor più interessante, le diverse tecniche scelte dai partecipanti si sono dimostrate uno dei fattori chiave nel determinare il successo o meno. Insomma: occhio alle tecniche che scegli di utilizzare, quando ti poni un obiettivo!

Si Andre, molto interessante, ma…. ancora non mi hai detto quali funzionano e quali no!!!

Dallo studio del dott. Wiseman emerge che solo 5 delle tecniche citate si dimostrano efficaci, mentre le altre 5 sono inefficaci, se non addirittura dannose. Ho stuzzicato la tua curiosità?! Delfino curioso! ;-)

Prova ad indovinare quali sono le tecniche spazzatura prima di passare al prossimo paragrafo.

Le 5 tecniche spazzatura

Ffffatto? Hai scelto le tecniche “patacca”? Occhio, ci potrebbero essere delle sorprese…

A quanto pare, lo studio del dott. Wiseman sembra suggerire che i partecipanti che hanno utilizzato le tecniche con numero pari (la 2, 4, 6, 8 e la 10), hanno avuto minori probabilità di raggiungere i propri traguardi. Insomma se per raggiungere i tuoi obiettivi stai utilizzando tecniche quali:

  • Focalizzarti su qualcuno che ha già raggiunto un obiettivo simile (dai Tony, non te la prendere).
  • Pensare alle peggiori cose che potrebbero accadere se non raggiungerai il tuo obiettivo.
  • Cercare di sopprimere i pensieri negativi che riguardano i tuoi obiettivi e come raggiungerli.
  • Fare affidamento (esclusivamente) sulla tua forza di volontà.
  • Sognare ad occhi aperti su quanto meravigliosa sarà la tua vita dopo aver raggiunto i tuoi obiettivi.

ho una brutta notizia per te… Ma non preoccuparti: lo studio del dott. Wiseman ha evidenziato anche una correlazione positiva tra chi gli obiettivi li ha raggiunti e le altre 5 tecniche.

Le 5 tecniche efficaci

Al contrario, i partecipanti che si sono affidati alle tecniche di numero dispari (la 1, 3, 5, 7 e la 9) hanno avuto maggiori probabilità di raggiungere i propri traguardi. Per intenderci, quello striminzito gruppo del 10% dei partecipanti ha utilizzato queste tecniche. Ma vediamole nel dettaglio queste 5 vincenti:

  • Creare un piano dettagliato. Un obiettivo ambizioso può essere estremamente motivante, ma se non abbiamo la più pallida idea di cosa dobbiamo fare per raggiungerlo, ben presto alla motivazione subentrerà la frustrazione. Definisci il tuo obiettivo, e poi crea un piano passo-passo per raggiungerlo. Un piccolo suggerimento? Prova con il backward planning: inizia dalla fine, immagina quale sia il penultimo passo che precede la tua meta e poi vai a ritroso fino al punto in cui ti trovi ora.
  • Condividere il tuo obiettivo con altre persone. Come visto in questo articolo, fare una promessa in pubblico è uno dei modi più efficaci per assicurarci di raggiungere il nostro obiettivo. Quando promettiamo di raggiungere una meta di fronte ad altre persone, scattano in noi una serie di meccanismi inconsci che ci predispongono al successo.
  • Pensare alle migliori cose che potrebbero accadere se raggiungerai il tuo obiettivo. La visualizzazione è da sempre un cavallo di battaglia dello sviluppo personale. Attenzione però a non sognare ad occhi aperti e ad utilizzare le tecniche di visualizzazione corrette.
  • Premiarti ogni volta che fai dei progressi verso i tuoi obiettivi. Già in passato, parlandoti del piccolo algoritmo del successo e degli studi sul comportamentismo di Skinner, avevamo visto come premiarci per ogni piccolo progresso possa dimostrarsi una strategia vincente (Ue! questo Blog non è mica… pizza e fichi!). La prossima volta che fai un piccolo passettino verso il tuo traguardo, non dimenticare di darti una bella pacca sulle spalle ;-)
  • Registrare i tuoi progressi. Che si tratti di utilizzare un diario personale o un sito di personal analytics, per raggiungere i nostri traguardi abbiamo bisogno di toccare con mano i nostri progressi. Tenere traccia dei nostri passi avanti (ma anche degli sbagli), non solo ci motiva a proseguire, ma ci aiuta anche a capire cosa funziona bene e quali errori possiamo evitare la prossima volta.

[Ramanzina ON]

Uno degli obiettivi di questo blog è cercare di distinguere, tra le centinaia di tecniche che infestano il mondo della crescita personale, le tecniche efficaci dalle balle. Per farlo, condivido le mie esperienze personali, frutto di 11 anni di esperimenti, e le migliori ricerche condotte sugli argomenti di sviluppo personale, ma per quanta buona volontà possa metterci, perché queste tecniche funzionino veramente, serve un ingrediente fondamentale: che tu le metta in pratica.

[Ramanzina OFF]

Buona settimana ;-)

Ps. Ti stai ancora chiedendo che ci azzecca il titolo con il resto dell’articolo?! Il libro di Richard Wiseman, da cui è tratto lo studio citato, si intitola “59 secondi” e spiega proprio come cambiare i propri atteggiamenti mentali e raggiungere i propri obiettivi, in meno di un minuto. Davvero carino.

Foto di Lady Pain (Marta Manso)

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Umberto

Caro Andrea permettimi di dissentire da quanto afferma il Dott. Wiseman.
Secondo te non può essere che persone diverse hanno obiettivi diversi e di conseguenza motivazioni diverse per raggiungerli?
Io direi proprio di sì.
Quindi se ad esempio io ho l’obiettivo di smettere di fumare (non è vero, mi fa schifo il fumo e non ho mai fatto un tiro :-)) posso raggiungerlo in diversi modi; quello che a mio parere risulterà essere il più efficace è proprio uno di quelli “scartati” da Richard, il punto 4.
Pensare alle peggiori cose (cancro, non veder crescere e sposarsi i propri figli) che potrebbero accadere se non raggiungerò l’obiettivo di smettere di fumare, è sicuramente una motivazione molto ma molto più forte rispetto ad esempio al pensare l’esatto contrario (vivere una vita salutare, veder crescere e sposarsi i propri figli).
Questo funziona così per me ma può non funzionare per un’altra persona, ed è normale che sia così, ecco perchè trovo piuttosto contestabili gli esperimenti del Dottore.
Qualcun’altro potrebbe semplicemente dire a tutti che vuole smettere di fumare e che ha già cominciato: lo scriverebbe sul proprio blog, sul diario personale, su facebook a caratteri cubitali e direbbe a chiunque di tirargli un cazzotto sul naso se dovessero vederlo fare un tiro.
E’ un approccio completamente diverso dal primo, e anche questo può funzionare per qualcuno ma difficilmente funzionerà per me, perchè non sono il tipo che va a sventolare al mondo le mie cose personali.
Ho reso l’idea Andrè?

Andrea

Ciao Umberto, hai reso perfettamente l’idea, ma credo sia il momento di uscire dalla trappola per cui tutto funziona ed anche il suo contrario… insomma, liberiamoci dalla parola “dipende”.

Questa mancanza di chiarezza è infatti uno strumento utilizzato da molti guru per vendere qualsiasi schifezza e purtroppo è anche una scusa utilizzata da molti per giustificare i propri insuccessi (ecco cosa sento dire spesso: “si magari la tecnica è giusta, ma con me non ha funzionato, sai… sono diverso”: no, non sei diverso, sei un frignone.)

Ci sono esperienze pratiche, ci sono studi ben fatti che dimostrano che ci sono tecniche che funzionano e tecniche che non funzionano. Basta scuse.

Questo significa che tutti quelli che hanno utilizzato le tecniche pari non hanno raggiunto i loro obiettivi? No, come scritto nell’articolo, lo studio del dott. Wiseman ha evidenziato una forte correlazione negativa, non un rapporto di causa effetto deterministico. Ma perché complicarsi la vita e fare sempre i sofisti?

Andrea.

Giovanni Volpe

Questo interessante post, permette molteplici riflessioni attinenti gli obiettivi.

Per raggiungere gli obiettivi, l’esperienza personale insegna, tra l’altro, l’importanza di focalizzare la propria attenzione su un singolo obiettivo.

Allo stesso tempo, pensare in positivo, allargare i propri orizzonti,… la passione, per la materia, per la propria professione, permette un continuo aggiornamento, con tutti i vantaggi che conseguono.

Dexter

Ho solo qualche dubbio riguardo la Condivisione.
In passato mi è capitato di condividere i miei obiettivi e qualche volta ho fallito. In quel caso quindi la delusione è stata doppia o più che doppia.
Negli ultimi anni ho smesso di condividere. Quando ho voluto fare qualcosa l’ho fatto e basta, senza chiacchiere.
Il lato positivo è che ho eliminato la possibilità di deludere amici e parenti.
Il lato negativo potrebbe essere che mi sono perso i loro incoraggiamenti.

C’è anche da considerare che ognuno di noi ha i suoi problemi a cui pensare, e non è mia intenzione caricare gli altri con nuove aspettative che non gli appartengono direttamente.

Insomma la condivisione mi crea un po’ di confusione.
Se avete qualche consiglio lo apprezzerei molto perché potrebbe aiutarmi a schiarire le mie idee.

Andrea

Hai ragione Dexter, c’è condivisione e condivisione. A mio avviso la condivisione funziona se fatta con un gruppo di supporto.

Ti faccio un esempio: se il tuo obiettivo è correre una maratona, allenarti insieme a chi ha già corso una maratona e condividere con questo gruppo il tuo obiettivo è una garanzia di successo.

In altri casi la condivisione potrebbe essere addirittura controproducente: immagina di condividere un tuo obiettivo con un gruppo di persone che non fanno altro che smontare le tue ambizioni e progetti.

Spero di esserti stato utile.

Dexter

Grazie del prezioso consiglio, appena posso lo metterò in pratica.
Buona giornata.

allie

Ho quasi smesso di credere alla casualità, ma tutte le volte ho dovuto ricredere….
Esattamente 3 giorni fa navigavo e mi ero soffermata su una pagina web che parlava appunto dei 59 secondi di Wiseman, ma erroneamente il nome dello psicologo era dato per Robert Wiseman e di consequenza non ho trovato nulla!
Ed ecco questo post, caro Andrea! Ma cos’è la casualità? ^o^

Andrea

Eh già… nulla è per caso ;-)

stefano

Io ho seguito alcuni consigli che mi ha dato Andrea, e alcuni obiettivi li ho raggiunti e su altri mi ci sto impegnando ed ho avuto costanti miglioramenti.
Grazie Tante, e a presto!!!
Stefano

Andrea

Ciao Stefano,
grazie a te!

(poi per il compenso per il commento positivo, ti saldo quanto concordato… mi raccomando acqua in bocca :-))))

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