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Si può creare ricchezza in piena crisi? La risposta è sì: tutto sta nel conoscere i segreti del gioco.

ricchezza

“La ricchezza è, in gran parte, un’attitudine.”

Sue Patton Thoele.

Crisi economica, Spread, Default, Disoccupazione, Manifestazioni di protesta, Povertà, Crollo della borsa. Ogni giorno siamo bombardati da decine di questi messaggi mediatici. Parlare di Ricchezza in questo periodo può sembrare una lontana fantasia, se non addirittura un insulto per chi lotta ogni giorno per la propria sopravvivenza.

Personalmente non credo né agli uccelli del malaugurio, né agli ottimisti che negano l’evidenza: non vi è però alcun dubbio che stiamo vivendo un’epoca di profondi cambiamenti.

Il sistema in cui sono cresciuti i nostri genitori, ed in cui noi siamo nati, si sta sgretolando per lasciar spazio ad un nuovo ordine sociale ed economico. Alcune persone rimarranno schiacciate, altre genereranno più ricchezza di quanto potrebbero oggi immaginare.

Io non ho la presunzione di avere una risposta semplice ed immediata per quello che stiamo vivendo, ma riflettendo sulle conoscenze che ho maturato negli ultimi 10 anni e sulle esperienze pratiche che ho vissuto, ho messo a fuoco alcuni punti fermi riguardanti la ricchezza, che mi piacerebbe condividere con te.

‘mazza oggi come sei serio André: weekend pesante?! Dai va… raccontami ‘ste tue seghe mentali!

Il tempo migliore e il tempo peggiore

Era il tempo migliore e il tempo peggiore,
la stagione della saggezza e la stagione della follia,
l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità;
il periodo della luce, e il periodo delle tenebre,
la primavera della speranza e l’inverno della disperazione.
Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi.

Charles Dickens.

Questo brano, tratto dal romanzo storico di Charles Dickens “Racconto di Due Città“, è stato scritto nel 1859, ma in realtà ben si adatta all’epoca che stiamo vivendo: un’epoca di grandi progressi scientifici e tecnologici e di forte instabilità economica e sociale. Un’epoca di disastri climatici ed ambientali e di affermazione dei paradigmi dell’eco-sostenibilità. Un’epoca di analfabetismo di ritorno e di amplissima disponibilità di informazioni.

Insomma: un’epoca di grandi sfide e di grandi opportunità.

Per quanto mi riguarda, mi ritengo moderatamente ottimista e a quanto pare non sono l’unico.

Recentemente Peter Diamandis ha tenuto una conferenza TED, sostenendo che la parola d’ordine per il nostro futuro sarà abbondanza (niente altro che un sinonimo di ricchezza). Se hai tempo, guardati il video con i sottotitoli in italiano; è davvero interessante:

link al video.

André… ma non dovevamo parlare di ricchezza?! Bellissimo il pippone socio-economico-new-age, ma a me interessa la ricchezza. Hai presente? Money, cash, sghei, dané, soldi!!!

Condivido quanto dice Diamandis, ma il mio essere ottimista è dettato in particolare modo dai risultati ottenuti da un gruppo trasversale di persone in tutto il mondo, che hanno deciso che la crisi economica non può essere una scusante per non mettersi in gioco, ma soprattutto hanno capito una differenza fondamentale…

La differenza tra economia globale ed economia personale

A quanto pare le cose non stanno andando e non andranno poi così male a livello globale, ma… siamo sicuri che l’andamento dell’economia globale sia così importante per noi?

Conosco persone preoccupatissime per l’andamento giornaliero dello spread, ma che non si curano minimamente di come sviluppare la propria carriera, magari differenziando le fonti di reddito. Senza dubbio, le variabili macro-economiche e le decisioni prese da chi ci governa hanno un impatto sulla nostra vita, ma muovendoci in anticipo e fuori dagli schemi classici, questo impatto può essere molto meno rilevante di quanto potremmo pensare.

Insomma, è di fondamentale importanza poter distinguere tra economia globalepersonale:

  • L’economia globale dipende dalle politiche nazionali ed internazionali, dalle scelte delle banche centrali, dalle strategie dei grandi istituti finanziari e delle grandi multinazionali. Io e te non ci conosciamo direttamente, ma ho il vago sospetto che la tua (come la mia) capacità di influenzare l’economia globale sia alquanto…scarsa.
  • L’economia personale dipende invece dalle tue scelte: dalla formazione che scegli di avere, dai progetti e dagli obiettivi su cui intendi investire, dalle scelte economiche e finanziarie che decidi di fare. Esiste un legame tra i due piani (economia globale e personale)? Certo che sì, ma più le tue scelte anticipano le dinamiche globali e più la tua economia personale ne trarrà benefici.

Se vuoi generare ricchezza, devi quindi concentrarti sulla tua economia personale.

E questo sarebbe il segreto della ricchezza?! Sti razzi André: ‘sta volta ti sei proprio superato!

Mi è capitato di confrontarmi su questo punto nei commenti ad un precedente articolo: se vuoi fare soldi, scordati la formuletta magica passo-passo. Devi innanzitutto assimilare le regole del gioco, i principi base e poi mixare questi ingredienti per creare la tua ricetta unica ed inimitabile.

Vediamo alcuni esempi pratici tratti dalla mia esperienza personale.

La mia esperienza personale ed alcuni consigli pratici

Il mese di novembre, grazie al lancio della nuova guida sullo studio e ad altri progetti di crescita finanziaria, è stato senza dubbio il mio miglior mese in assoluto dal punto di vista economico: ho superato una soglia di fatturato mensile per me molto importante e ho posto le basi per un ulteriore sviluppo futuro.

André: vuoi l’applauso?! Vuoi sentirti dire che sei fico?! Sinceramente dei tuoi risultati me ne frega tanto, quanto… è la mia ricchezza a starmi a cuore.

Sono sempre molto restio nel condividere i miei traguardi, ma personalmente non ho mai accettato lezioni da chi non avesse raggiunto prima determinati risultati e credo che lo stesso valga per te. Prenderesti consigli sulla tua dieta da un medico obeso?!

I risultati avuti nel 2012, annus horribilis per l’economia europea ed italiana, mi hanno ulteriormente confermato la predominanza dell’economia personale sull’economia globale.

Cosa puoi fare dunque per uscire dagli schemi classici e creare ricchezza anche in tempo di crisi? Se vuoi aumentare la tua ricchezza personale, devi imparare a rispettare alcune regole d’oro:

  1. Concentrati solo sulla tua economia personale. Questo principio va ben oltre  la crescita finanziaria e si applica a qualsiasi tipo di obiettivo. Se vuoi raggiungere un traguardo ambizioso non puoi sprecare tempo ed energie cercando di cambiare ciò che è al di fuori della tua portata. Devi focalizzarti esclusivamente su quella che si definisce la tua sfera d’influenza. Tradotto: fregatene dello spread e pensa a come risparmiare e fare soldi.
  2. Osserva con distacco televisione ed informazione mainstream. Bacheche Facebook piene di post politicizzati, pause caffè dedicate alla crisi economica, interminabili discussioni sull’ultima puntata dai Ballarò o Servizio Pubblico. Credi davvero di cambiare lo stato delle cose con le tue chiacchiere e con un like? Intendiamoci, non c’è nulla di male nel voler essere informati, ma nel momento in cui ti fai condizionare da questo bombardamento mediatico, magari rinunciando ad un progetto imprenditoriale per paura che il momento sia quello sbagliato, stai delegando a qualcun altro la decisione sul tuo futuro. In questi casi, la soluzione più efficace è quella di adottare una sana dieta mediatica.
  3. Rispetta ed onora la legge del valore. Non c’è crisi, spread o crollo di borsa che possa opporsi alla legge del valore. La legge del valore è un principio tanto semplice, quanto efficace, e sostiene che: “se vuoi generare ricchezza, devi creare valore“. Valore e soldi sono infatti paragonabili ad energia e massa: così come la massa è energia allo stato solido, così i soldi sono valore allo stato solido. Se crei un prodotto/servizio che aiuta le persone a raggiungere i propri obiettivi, quelle stesse persone ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi. Non chiederti dunque come poter fare più soldi, chiediti come poter creare più valore per le persone a cui ti rivolgi. I soldi non sono altro che una conseguenza del valore che hai generato.

Certo, a parole sembra sempre tutto così semplice.

I para-guru non fanno altro che ripetere fino alla noia le stesse filastrocche: “creare valore”, “seguire le proprie passioni”, “generare reddito passivo”, ma alla fine la realtà è fatta di “stipendio fisso”, “mutuo da pagare”, “lavoro da cercare”.

Te l’ho detto all’inizio di questo articolo: io non ho la risposta per tutto ed i principi di cui ho parlato in questo post non sono certo rivoluzionari; ma c’è stato un tempo in cui continuavo a leggere articoli e libri su questi argomenti, manifestando quasi un senso di nausea di fronte ad una realtà che si ostinava a non cambiare.

Non sono state nuove nozioni a fare la differenza nel mio caso, ma solo un cambio di attitudine. Assimilare, praticare e vivere costantemente questi principi è stato l’unico modo per iniziare ad intravedere dei cambiamenti concreti. Sono sempre più convinto che, come avviene nello sport, anche i campioni della ricchezza sono coloro che hanno saputo eccellere nei fondamentali.

Tu cosa scegli di fare oggi?

Foto di Jeff Belmonte

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Claudio

mi piace l’invito che fai in questo post. Due aspetti mi risuonano particolarmente e mi piace metteerli bene in luce:

1) Dopo la notte sorge il giorno. Dopo questo periodo possiamo aspettarci solo miglioramenti

2) Pensare alle finanze personali. “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo” diceva Ghandi… Non lo avevo mai applicato alla sola area finanziaria, ma dopo avere letto il tuo articolo vedo che ci sta benone.

ciao e grazie

Andrea

Ciao Claudio,
grazie del commento.

Hai evidenziato 2 punti molto importanti: non solo “dopo la notte sorge il giorno”, ma anche “se volgi lo sguardo nella direzione giusta, già si intravedono i primi raggi del sole”.

In merito poi al secondo punto, alcuni potrebbero considerare l’approccio dell’economia personale, un approccio egoista. E’ esattamente il contrario: (s)parlare di problemi che non possiamo risolvere direttamente è quanto di più egoista si possa fare. Mettersi in gioco, agire, intervenire laddove possiamo dare un reale contributo… questo sì può innescare cambiamenti molto importanti.

A presto,
Andrea.

Claudio

bello: “se volgi lo sguardo nella direzione giusta, già si intravedono i primi raggi del sole”. Devo dire che è uno stimolo che trovo spesso nei tuoi post.

Uno stimolo a guardare verso il bicchiere mezzo pieno per fare realizare la forza di attrazione, che in psicologia chiamano: “la profezia autoavverante”.

Personalmente ritengo che ci sia proprio una politica culturale nel cercare di focalizzare la massa (e quindi noi tutti) verso il bicchiere mezzo vuoto, parlandoci di crisi in continuazione, anzichè indicare laddove spunta il sole. Tu lo fai. Aiuti ad orientare il pensiero verso il bicchiere mezzo pieno!

grazie ancora per questa riflessione

Fab

@Andrea

ancora non sei un genio al 100% pronto a fare un mitico discorso su TedTalks ma ci stai lavorando egregiamente, di seguito un discorso storico di un autentico genio sul tema crisi:

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”

by Albert Einstein

Ciao!

Fab

Andrea

Ciao Fab,
ti ringrazio.

Per quanto riguarda la citazione di Albert Einstein, è stata una delle prime che ho postato sulla pagina Facebook del Blog.

Claudio

Il video ha una forza di comunicazione straordinaria, ben si lega con le tue riflessioni, che condivido quasi integralmente, riportandole nel contesto che dal fare si ottengono risultati, tanto più se il fare è efficace (in grado di raggiungere l’obbiettivo) ed efficiente (in grado di farlo con il minor impiego di risorse in relazione al risultato ottenuto) e con la passione visionaria di chi pensa che esistano anche altre strade oltre quelle segnate sulle mappe. La parte che condivido meno è quella che fa trasparire una sorta di anatema sullo stare partecipati nel mondo, secondo me non è l’evitamento la soluzione per concentrarsi sui propri obbiettivi, la soluzione per me sta nel conoscere e non annegare nel catastrofismo, la paura che frena.
Mi sento di accodarmi a tutti quelli che ti fanno i complimenti per come conduci EfficaceMente ed aggiungo che per me è stato uno strumento utilissimo, ho affrontato un fallimento aziendale e personale di dimensioni catastrofiche e ho utilizzato anche le tue riflessioni come catalizzatore per riflettere e non sprofondare. Grazie.

Andrea

Ciao Claudio,
grazie davvero di questo commento.

Come detto, non sono un talebano dell’isolazionismo informativo, ma un certo tipo di informazione presenta la realtà in modo sempre più distorto: sono convinto che ogni volta che sostituiamo 1 minuto di questa informazione con 1 minuto di informazione utile ed efficace (come ad esempio le conferenze TED), ne beneficiamo immensamente.

Molti credono di essere immuni all’informazione mainstream, ma le decisioni che prendono ogni giorno dimostrano il contrario.

A presto,
Andrea.

Fab

@Andrea

ti sei scordato di segnalare il suo libro:

Abundance: The Future Is Better Than You Think
Peter H. Diamandis (Author), Steven Kotler (Author)

The most meaningful review:

“Abundance provides proof that the proper combination of technology, people and capital can meet any grand challenge.” — Sir Richard Branson, Chairman of the Virgin Group

C’è pure il sito dedicato sul quale si può scaricare gratis il primo capitolo:

http://www.abundancethebook.com/

Ciao!

Fab

Andrea

Grazie del suggerimento Fab.
Ho messo il link per chi vuole acquistarlo su Amazon.

Andrea.

Ilaria Cardani

Oddio Andrea, il tema dell’articolo di oggi ha scatenato Fab. La prossima volta ti propongo di scrivere la nuova ricetta per la torta Sacher, così vediamo di metterlo nell’angolo ;). Comunque concordo, sono ottimista anch’io, la storia lo dice, la vita lo dice. E lo dico io che non credo proprio di aver sentito la “crisi globale” quest’anno, anche perché sto vivendo una crisi personale (no, non psicologica o esistenziale-fliosofica) di quelle che danno una svolta all’esistenza. Ed è abbastanza potente da rendere ininfluente la crisi “grande”. E’ stata solo una coincidenz e la crisi”grande” agisce un po’ sullo stato d’animo, facendo una sorta di “grande minestrone”. Per questo sto imparando ad applicare molti semplici antidoti pratici all’invasione di pessimismo. Nella mia crisi certo ci ho messo del mio, anzi, “me la sono cercata”. Un dato positivo? La vera vittoria? Come dicono Fab e il suo amico Albert, la crisi ti mette così in crisi che alla fine quando ti alzi al mattino sai per certo che cosa devi fare: ti vesti e già ti arrotoli le maniche. La sensazione di potere che provi dopo una settimana che ti dài da fare nel concreto per trovare la via d’uscita è impagabile.

Andrea

Ilaria, Fab, i vostri scambi sono sempre molto divertenti.
Ho attraversato anche io un periodo di crisi profonda, non legata all’ambito finanziario, ma concordo con quanto dici. La crisi ti mette alla prova e alla fine hai 2 sole alternative: o ne esci spezzato, o ne esci più forte.

Andrea.

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