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Un post dedicato a chi non si arrende e ha deciso di inventarsi un lavoro anche in tempo di crisi.

inventarsi un lavoro

“10 years ago we had Steve Jobs, Bob Hope and Johnny Cash. Now we have no Jobs, no Hope and no Cash.”

Questo post è un’ideale prosecuzione di una mini-serie di articoli che ho dedicato alla crescita finanziaria: nel primo post ho parlato dei 5 modi alternativi per fare soldi (senza un lavoro tradizionale), nel secondo ho approfondito il concetto di reddito passivo, condividendo alcuni consigli basati sulla mia esperienza pratica. In questo terzo articolo vorrei sfatare alcuni miti sul lavoro (ed in particolar modo sul lavoro online), aiutandoti a capire in concreto cosa è necessario fare oggi per inventarsi un lavoro redditizio.

Job Act, reddito di cittadinanza, concorsoni, riforme strutturali, lotta alla disoccupazione. Siamo quotidianamente bombardati da queste parole d’ordine, parole all’apparenza nobili, parole che sembrano offrire una soluzione miracolosa ad un crisi infinita. Eppure queste parole non sono altro che fumo negli occhi, ologrammi il cui unico scopo è quello di rassicurare una nutrita schiera di persone convinta che il lavoro sia una sorta di Frankenstein sociale, creato in laboratorio da qualche burocrate: “Taglia il tasso! Aggiungi una riforma! Cuci un Decreto!

La verità è che, nel 2008, il lavoro così come lo abbiamo conosciuto per decenni, è morto (o comunque è entrato in un coma irreversibile). Chi un lavoro ce l’ha, si trova ad avere sempre meno soddisfazioni, meno diritti e meno soldi. Chi invece quel lavoro lo sta cercando, si trova a sbattere di continuo contro muri di gomma. A questo punto, esistono due sole alternative:

  • continuare a competere in un gioco al massacro, nella speranza che qualcosa cambi nell’economia globale
  • oppure inventarsi un lavoro, nella convinzione di cambiare qualcosa nella propria economia personale (per approfondire la differenza tra l’economia globale e la tua economia personale, ti consiglio di leggerti questo post)

‘Mazza André, ricordami gentilmente quand’è che hai vinto il premio nobel per l’economia… quando?! Mai?! Ah, ecco… spiegami allora perché dovrei ascoltare le tue ricette economico-occupazionali?!

Niente ricette. EfficaceMente è nato per condividere quelle strategie che si sono dimostrate efficaci nel mio percorso di crescita personale. Se le poche righe che hai letto finora hanno offeso in qualche modo le tue intime convinzioni politico-economico-sociali, smetti di leggere, dico sul serio: perderesti solo tempo (e questo sarebbe molto poco… efficace). Se al contrario sei stanco di curricula respinti, stage sottopagati, lavori senza sbocco e hai voglia di metterti in gioco, di creare qualcosa di valore e di raggiungere finalmente la soddisfazione personale ed economica che ritieni di meritare, questo post è dedicato a te. Continua a leggere.

La mia storia (in breve)

Chi cappero è ‘sto Andrea che vorrebbe darmi lezioni su come inventarsi un lavoro in tempo di crisi?

Se frequenti il blog da un po’ di tempo avrai sicuramente dato una sbirciatina alla pagina “Chi Sono“. In realtà dovrei aggiornarla, approfitterò quindi di questo articolo per raccontarti brevemente la mia storia e le sue ultime evoluzioni.

Quello che ho alle spalle è un percorso di studi e professionale piuttosto tradizionale, insomma niente folgorazioni sulla via di Damasco o studi con guru illuminati. Come scrisse scherzosamente un mio lettore, non sono altro che un fottuto ingegnere. A 24 anni, dopo essermi laureato e aver fatto una breve esperienza di lavoro in ambito universitario, sono stato assunto in una multinazionale della consulenza direzionale. Qui sono cresciuto professionalmente lavorando in Italia e all’estero per aziende del settore farmaceutico e del largo consumo, fino a diventare manager a 30 anni.

Nel 2008, appena un anno dopo la mia assunzione nella società di consulenza, ho deciso di affiancare alla mia vita professionale in giacca e cravatta un secondo lavoro, un lavoro che ho portato avanti nei ritagli di tempo, principalmente durante i weekend e alle prime ore dell’alba: EfficaceMente.com. Da inizio 2014, questo secondo lavoro è diventata la mia principale attività e a giugno di questo stesso anno ha raggiunto un fatturato mensile di 25.121€ (grazie anche alla pubblicazione del nuovo manuale APP – Autostima Passo Passo).

Questo è il mio background. Se hai altre curiosità sul mio percorso sarò felice di risponderti nei commenti, ma ora basta parlare di me. Nella seconda parte dell’articolo vorrei parlarti di un modello che ho utilizzato come stella polare per mettermi in proprio ed inventarmi questo mio nuovo lavoro: Il Modello Diamante.

Inventarsi un lavoro con il Modello Diamante

Negli ultimi anni, prima negli Stati Uniti e poi qui in Italia, chiunque aspirasse ad inventarsi un lavoro è stato immancabilmente affascinato dal mito del “guadagna con le tue passioni“: l’idea di base è che fosse sufficiente avere una connessione ad internet, una passione da condividere con il resto dei naviganti e magicamente il proprio conto in banca sarebbe stato inondato di soldi. Balle. Affascinanti, stuzzicanti, golose balle.

Più di 2 anni fa, nel precedente post di questa mini-serie, ti ho spiegato che con le tue sole passioni non andrai da nessuna parte: puoi essere un tifoso sfegatato di calcio, ma non necessariamente guadagnerai come Messi, o al contrario puoi essere un talento innato nel confezionamento della cippa fritta, ma non necessariamente là fuori c’è qualcuno che sia disposto a pagarti per questa tua peculiarità. Il messaggio chiave che ho cercato di trasmetterti in quell’articolo è che le tue passioni ti permetteranno di generare un reddito passivo se e solo se, attraverso di esse, troverai il modo di soddisfare i bisogni di una specifica nicchia di mercato.

Tuttavia, se aspiri ad avere qualcosina in più di una seconda entrata, se aspiri ad inventarti un lavoro vero e proprio e magari costruirci attorno un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, passioni e bisogni non sono più sufficienti. Per completare il Modello Diamante hai bisogno di un terzo elemento.

Questo terzo elemento è spesso sottovalutato da chi vuole mettersi in proprio e, guarda caso, è lo stesso elemento che scarseggia tra quelli che credono che il lavoro sia creato a tavolino da qualche burocrate (il famoso Frankenstein sociale). Il terzo elemento chiave del Modello Diamante sono le competenze.

inventarsi un lavoro con il modello diamante

Chiunque desideri inventarsi un lavoro (e più che un desiderio questa sta diventando sempre più una necessità) deve andare alla ricerca di un “diamante”, ovvero il punto di congiunzione tra i Bisogni di una specifica nicchia di mercato, le proprie Passioni e delle solide Competenze pratiche. Se solo una di queste sfaccettature manca, il “diamante” perde quasi completamente di valore:

  • Se conosci i bisogni del tuo target, hai le competenze per soddisfarli, ma non hai sufficiente passione per dar vita al tuo secondo lavoro, ti ritroverai inevitabilmente a procrastinare l’avvio del progetto e, una volta partito, molto probabilmente ti arrenderai alle prime difficoltà. Guadagnare con le sole passioni non funziona, ma inventarsi un secondo lavoro senza passione è impossibile. Se non hai le idee troppo chiare su ciò che ti appassiona, su ciò a cui dedicheresti ogni ritaglio del tuo tempo nei weekend e all’alba, ti consiglio di leggerti questo articolo.
  • Se al contrario sai perfettamente qual è la tua passione, hai delle forti competenze in quello specifico ambito, ma non sei riuscito ancora a trovare qualcuno a cui interessi ciò che sai fare, ho una brutta notizia per te: quello che hai tra le mani non è un secondo lavoro, ma un hobby. Te la faccio semplice: fare soldi = clienti paganti. Se pensi di essere in questa situazione e non hai idea di come soddisfare i bisogni della tua nicchia di riferimento, ti consiglio di leggerti questo commento che ho lasciato nel gruppo Facebook di EfficaceMente (l’accesso è riservato ai soli iscritti).
  • Infine, se hai una grandissima passione per una determinata tematica e conosci perfettamente i bisogni di chi condivide la tua stessa passione, ma non hai le competenze per offrire una soluzione o per vendere questa soluzione, sei semplicemente un amatore come tanti. Lascia stare.

Senti ‘mbò André io ho una laurea in scienze delle merendine, un dottorato in sviluppo di aeroplanini di carta igienica ed un master in frittura della cippa… non mi mancano certo le competenze! Eppure non guadagno un euro, come la mettiamo?!

In molti fanno confusione tra titoli e competenze. Un titolo è solo un biglietto da visita (in alcuni casi inutile) che dimostra che hai una conoscenza teorica di una certa tematica. Per intenderci: se hai un master in marketing, ma non sei in grado di vendere neanche un bicchiere d’acqua nel deserto, hai zero competenze di marketing. Avere una competenza significa aver raggiunto un obiettivo misurabile attraverso l’applicazione di una conoscenza specialistica. Chiaro?

L’ultima parte di questo articolo è dedicato proprio alle competenze. Nello specifico mi piacerebbe spiegarti quali sono e come si sviluppano le competenze necessarie per inventarsi un lavoro da zero.

Come sviluppare il tuo portfolio delle competenze

Non ricordo bene dove ho letto questa frase, ma ricordo che mi aveva colpito:

“Sviluppiamo competenze di continuo: sta a noi scegliere se sviluppare competenze utili o inutili per i nostri obiettivi.”

Pensaci per un solo istante: se passi le tue giornate a giocare con i videogiochi, svilupperai delle incredibile competenze in questo ambito, ma difficilmente queste competenze ti aiuteranno a realizzare i tuoi obiettivi. Se passi le tue giornate a sviluppare dei videogiochi, un giorno potresti essere multi-milionario.

Se hai una grandissima passione per qualcosa e vuoi farla diventare la tua attività principale, devi innanzitutto comprendere la differenza tra consumatore e produttore:

  • Sei un consumatore se ti limiti a consumare i contenuti, i prodotti ed i servizi legati ad un determinato ambito. Essere un consumatore non è un male, ti permette infatti di conoscere a fondo le dinamiche di un settore. Io stesso prima di creare EfficaceMente nel 2008 sono stato un divoratore di libri, audio e corsi di crescita personale. Ma essere un consumatore non ti permetterà mai di guadagnare soldi (sì certo, tu diventerai milionario compilando sondaggi -.-“).
  • Per generare reddito grazie alle tue passioni devi diventare un produttore in quello specifico ambito, ovvero devi creare contenuti, prodotti e servizi da vendere a dei potenziali clienti. Finché non ho creato i miei primi contenuti, la mia passione, la crescita personale, mi ha fatto guadagnare zero euro.

In sintesi per fare soldi devi sviluppare le competenze di un produttore. Per approfondire la distinzione consumatore/produttore ti consiglio di leggerti il libro di Chris Anderson: Makers.

Ok André, ma quali caspita sono le competenze di un produttore?!

Per diventare un maker (e guadagnare soldi) devi acquisire e sviluppare due tipologie di competenze, che potremmo definire competenze verticali e competenze orizzontali.

Le competenze verticali

Le competenze verticali sono le competenze necessarie per creare i contenuti, i prodotti ed i servizi che andranno a soddisfare i bisogni della tua nicchia. Queste competenze sono dunque specifiche del settore a cui ti rivolgi. Una laurea, un master o qualsiasi altro percorso formativo tradizionale possono indubbiamente aiutarti a porre le fondamenta teoriche di queste competenze, ma difficilmente ti consentiranno di metterle a frutto (ne abbiamo parlato qualche riga fa).

La strategia più efficace per acquisire delle competenze verticali è quella di “immergere le mani nell’argilla“, da autodidatta o guidato da un maestro. Ecco alcuni consigli pratici per farlo:

  • Accetta la #sfida90901 di cui ti ho parlato nel precedente post e dedica i primi 90 minuti dei prossimi 90 giorni allo sviluppo di una competenza verticale necessaria per eccellere nel tuo settore.
  • Se invece hai bisogno di un maestro (o di un’azienda) per sviluppare le tue competenze verticali, ma la strategia “bombardamento di CV” finora non ha funzionato, adotta un approccio alternativo. Cerca di individuare qualcuno che abbia le competenze di cui necessiti, studiati la sua attività, cerca di capire quali problemi sta affrontando in questo momento, individua un modo per aiutarlo a superarli grazie ad una competenza che hai sviluppato altrove, offriti di risolvere questi problemi con un tuo progetto gratuito in cambio della possibilità di essere un suo praticante.

Sviluppare delle competenze verticali è molto importante e rappresenta il punto di partenza obbligato per gli aspiranti maker freschi di studi. Ma delle forti competenze verticali non necessariamente sono garanzia di successo in questo momento storico: esistono infatti numerosi “esperti” che faticano ad arrivare a fine mese.

Se sei già un professionista e hai delle forti competenze di settore, devi imparare a lavorare sulle tue competenze orizzontali.

Le competenze orizzontali

Le competenze orizzontali sono le competenze necessarie per vendere i contenuti, i prodotti ed i servizi che soddisfano i bisogni della tua nicchia. Queste competenze sono trasversali e non necessariamente legate ad uno specifico settore. Prima di creare EfficaceMente avevo delle forti competenze verticali nell’ambito della crescita personale, ma competenze orizzontali (comunicazione, marketing, vendita) nulle o quasi: me la cavavo con la scrittura, ma non sapevo praticamente nulla di marketing online.

La strategia più efficace per acquisire delle competenze orizzontali è quella di “immergere le mani nell’argilla“, da autodidatta o guidato da un maestro. Ecco alcuni consigli pratici per farlo (uhm… questa frase l’ho già letta da qualche altra parte):

  • Anche se il mito delle 10.000 ore di pratica è stato ridimensionato da un recente studio, questo non significa che puoi fare a meno della pratica deliberata. Negli ultimi 6 anni tra articoli (quello che stai leggendo è il 367°), manuali e Pillole di Efficacia ho scritto qualcosa come mezzo milione di parole: certo, c’è sempre spazio per migliorare, ma ti assicuro che dopo aver digitato qualche milione di caratteri su una tastiera qualcosina la impari sulla scrittura efficace. Tu quanto tempo hai dedicato finora a sviluppare competenze orizzontali come: public speaking, inglese, scrittura efficace, marketing online, vendita?
  • La frase “se non ti formi ti fermi” è quanto di più abusato ci sia nell’industria della crescita personale, ma non significa che non sia vera. Negli ultimi 6 anni ho speso mediamente 4k€ all’anno in formazione (libri, video-corsi, seminari, etc.), reinvestendo parte dei miei profitti man mano che ne ho avuto le possibilità. Oggi grazie ad Internet hai accesso immediato a zilioni di contenuti formativi ed il problema chiave è quello di sapersi orientare in questo oceano di bit. Per scegliere su quali corsi/contenuti vale la pena investire solitamente mi faccio una singola domanda: “chi mi insegna che risultati ha ottenuto grazie a queste strategie?“.

Tanto per farti un esempio di quanto siano importanti le competenze orizzontali, settimanalmente ricevo email di consulenti, autori, formatori, trainer, insegnanti, counselour, coach, terapeuti, etc., ovvero professionisti che hanno già delle competenze verticali. Spesso in queste email mi vengono proposte fantasmagoriche “idee sinergiche”. Tradotto: “mi devi fare pubblicità a gratise con i lettori del tuo blog“. Questo non è marketing, è stalking! ;-)

Scherzi a parte, questo tipo di approccio denota una scarsa conoscenza delle basi del marketing online e, oggigiorno, un esperto che non abbia queste basi è di fatto spacciato.

Conclusioni

Questo post è stato un po’ più lungo del solito, la verità è che ho scalfito appena una tematica che meriterebbe un blog a parte (chissà…), ma vorrei comunque che al termine della lettura ti rimanessero alcuni concetti chiave:

  1. Il mondo del lavoro sta cambiando alla velocità della luce: o cambi o ti cambiano.
  2. Se vuoi inventarti un lavoro redditizio devi applicare il modello diamante.
  3. Uno degli elementi chiave del modello diamante sono le competenze.
  4. Sviluppi competenze anche mentre dormi: dedica meno tempo alle competenze da consumatore e focalizzati su quelle di produttore (maker).
  5. Devi acquisire sia competenze verticali, sia competenze orizzontali.

Vorrei infine salutarti con una frase su cui ho riflettuto molto, prima di fare il salto nel 2014, dedicandomi full time ad EfficaceMente. Mi auguro ti sia d’ispirazione:

“Preferisco essere autore della mia disfatta che spettatore di una vita mediocre.”

Ps. la scelta di utilizzare come immagine per questo post un singolo centesimo, in netto contrasto con la cifra del titolo non è casuale. Spesso troviamo in rete decine di annunci che ci promettono guadagni ingenti, senza sforzo ed in breve tempo. Dopo aver letto questo post mi auguro che tu abbia compreso che queste cifre servono solo a riempirti gli occhi: focalizzati sul creare valore, focalizzati sullo sviluppo delle tue competenze e sulla creazione di un sistema solido e replicabile, un sistema che ti permetta di passare da zero ad un singolo centesimo di euro. Solo una volta che avrai compreso questo passaggio, potrai davvero dire di aver inventato il tuo lavoro.

Foto di Paolo Margari

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Daniele

“25.121,00 €” ps geniale come sempre pratico e nitido come pochi. Te lo meriti questo successo.. Buona settimana

Andrea

Ti ringrazio Daniele ;-)

Vorrei anche io creare un lavoro dalle mie passioni

Ciao proprio ieri pensavo che mi piacerebbe fare qualcosa che mi piaccia davvero e guadagnare dalle mie passioni ma ci vorrebbe una guida pratica per evitare che tutto resti un bellissimo momento di sogno ad occhi aperti

Francesco

Complimenti per l’articolo. Semplice e illuminante :-)

Andrea

Ciao Francesco,
naturalmente non è un post tecnico, ma ho comunque cercato di condividere quei “passaggi mentali” (consumatore vs. maker, competenze orizzontali e verticali, etc.) che mi sono stati di maggiore aiuto nella creazione di questa attività.

Andrea.

Francesco

Si certo, non mi aspettavo un corso. D’altra parte è un argomento così complesso che non basterebbe un blog (dove l’ho letta questa…), però è un’ottima struttura su cui riflettere. Ho scaricato i video gratis di EspertoDiretto, e già il primo mi ha fatto pensare alla scalabilità di quello che vorrebbe essere il mio business futuro. Era qualcosa che avevo già intuito a livello superficiale, ma è stato bello trovarne conferma.

Andrea

Sì, Dario ed Andrea sono davvero in gamba: naturalmente fanno il loro lavoro e i video sono parte della campagna marketing del loro corso, ma sono comunque contenuti molto interessanti.

Andrea.

angela

Ottimo articolo.. Chiaro, onesto, pratico.. Come sempre motivante..!! Bravo Andrea

Andrea

Grazie Angela :-)

Enrico

Ciao Andrea, innanzitutto complimenti per il risultato che sei riuscito ad ottenere ed in generale per la qualità elevatissima del blog!

L’articolo è davvero interessante e ricco di spunti di riflessione tra i quali spicca ovviamente la necessità di avere delle competenze da poter condividere.. è infatti difficile riuscire a creare un proprio lavoro cercando di vendere aria fritta (anche se credo che qualcuno ci riesca.. beati loro!). Da sottolineare sarebbe anche la componente emotiva del processo: anche essendo preparati, avendo la motivazione e la passione resta comunque la necessità di trovare la forza, o il coraggio, di mettersi in gioco, di andare contro corrente e di non farsi influenzare da critiche o giudizi prematuri di amici o conoscenti.

Alla prossima!

Andrea

Ciao Enrico,
c’è un detto molto carino che dice:

Puoi fregare uno tutte le volte o tutti una sola volta, ma non puoi fregare tutti tutte le volte.

Ecco, chi vende aria fritta magari trova anche il modo di avere successo, ma quel tipo di business non è né stabile, né scalabile.

In merito ai fantasmi e alle paure che ho dovuto combattere (e sto tutt’ora combattendo), ho accennato qualcosa in questo post. Condivido, tra le competenze orizzontali che bisogna avere c’è sicuramente anche la resilienza.

Andrea.

damiano

Ciao Andrea,
E’ da pochissimo che ti seguo ma devo dire che i tuoi 25.121 € te li meriti tutti.
La mia esperienza non può che confermare tutti i punti che hai generosamente elencato. Ho sempre lavorato in ambiti commerciali: ho venduto immobili, case, capannoni e attività ma ho sempre avuto 2 passioni: la “computer grafica” e la “pubblicità”. Per 4/5 anni (sfruttando il pochissimo tempo libero a disposizione) ho seguito tutorial su internet e minicorsi di qui e di la per imparare i vari software (le competenze verticali per intenderci). Ho cominciato a crearmi un redditto fisso tramite le agenzie di stock images ed ho cominciato a crearmi i contatti.
2 anni fa ho scelto di cambiare vita e di abbandonare il mio lavoro.. L’ho fatto di punto in bianco, dalla sera alla mattina. L’ho fatto sapendo di non essere pronto a farlo ma convito di riuscire a farcela.
Oggi ho 35 anni. Passo metà delle mie giornate a creare e personalizzare immagini che aziende sparse in tutto il mondo usano per la loro comunicazione e l’altra metà del tempo a studiare e informarmi. Non saprei neanche dire quanti corsi faccio all’anno. Non guadagno ancora come guadagnavo nella mia precedente vita… ma le soddisfazioni e le motivazioni sono sempre alle stelle.
Scusa se sono andato un pò lungo con il commento… ma mi sono rivisto in ogni singola parola del tuo articolo.
Ottimo lavoro. Ciao

Andrea

Ciao Damiano,
mi ha fatto davvero piacere leggere la tua esperienza. Ero un po’ titubante nello scrivere questo post, non ero sicuro di quali sarebbero state le reazioni dei lettori, ma l’idea che in molti si siano ritrovati e magari abbiano tratto un minimo di ispirazione dal mio percorso è stata una piacevole sorpresa.

A presto,
Andrea.

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