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Alzi la mano chi non si è mai fatto delle gran seghe mentali! In questo articolo vedremo le 3 peggiori e come liberartene.

“Il pensiero è come un coltello: ti ci puoi imburrare il pane oppure tagliartici la gola.”

G.C.Giacobbe.

Ricordo ancora quel giorno alla Feltrinelli di Bologna quando mi sono ritrovato tra le mani questo libricino dal titolo strambo: Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita. L’autore, Giulio Cesare Giacobbe, è una personalità poliedrica: filosofo, esperto del rinascimento, psicoterapeuta, profondo conoscitore delle discipline orientali, ma soprattutto uno scrittore “sui generis“. C’è chi ama e c’è chi odia il suo stile, personalmente ho sempre apprezzato il tono colloquiale, ironico e a tratti umoristico con cui Giulio Cesare Giacobbe tratta tematiche psicologiche anche complesse. Mentirei inoltre se ti dicessi che la lettura dei suoi testi non ha influenzato lo stile con cui parlo di Crescita Personale proprio qui su EfficaceMente.

Ok, la parentesi storico-nostalgica l’abbiamo fatta, è tempo di tornare all’argomento di questo articolo: le famigerate seghe mentali. Forse l’espressione non è delle più eleganti e ti sconsiglio di utilizzarla nel caso in cui dovessi essere invitato per un tè dalla Regina Elisabetta II, ma senza dubbio rende l’idea. Le seghe mentali non sono altro che quei pensieri indesiderati che ci intasano la testa e di cui vorremmo liberarci o in qualche modo zittire.

In un recente post abbiamo visto come sbarazzarci delle preoccupazioni (un ottimo esempio di seghe mentali) utilizzando il famoso albero dei guai. Nell’articolo di oggi vorrei invece parlarti di 3 seghe mentali assai diffuse e pericolose, ma soprattutto vorrei darti degli spunti pratici per affrontare EfficaceMente questi pensieri indesiderati. Vie’ co’ me che mo’ ti spieco!

Sega mentale #1: rimuginare su ciò che non puoi controllare

“Se un problema puoi risolverlo, non preoccuparti. Se un problema non puoi risolverlo, non preoccuparti.”

Lao Tzu.

Ripensando all’estate 2014 qui in Italia non so se siano stati più i millimetri d’acqua caduti a terra o i post su Facebook che ne parlavano. Dedichiamo un ammontare pressoché imbarazzante di tempo ed energie mentali a fatti ed eventi su cui abbiamo un controllo scarso o nullo: le condizioni climatiche, la politica nazionale ed internazionale, gli andamenti macroeconomici, l’ultimo taglio di capelli di Paris Hilton. Tutti questi pensieri sono un perfetto esempio della prima tipologia di seghe mentali di cui voglio parlarti: il pensare continuamente a ciò su cui non abbiamo controllo.

Ogni volta che ci focalizziamo su questi pensieri di fatto cediamo il nostro potere personale, permettendo all’insicurezza di prendere il timone della nostra vita. Per liberarti di questa categoria di seghe mentali devi prendere consapevolezza delle 3 sfere del controllo.

Le 3 sfere del controllo

Ho appreso per la prima volta il concetto di sfere del controllo nel libro “The 7 Habits of Highly Effective People” di Stephen Covey. In realtà il modello che ti proporrò è un tantino diverso, ma il succo del discorso non cambia. Come mostrato nel grafico qui sotto, possiamo individuare 3 sfere del controllo:

le 3 sfere del controllo

Le 3 sfere sono dunque:

  1. La sfera di interesse. Raccoglie al suo interno tutto ciò per cui hai un qualche interesse o preoccupazione, ma su cui hai zero controllo, o comunque un controllo limitato.
  2. La sfera di influenza. Include tutto ciò e tutti coloro su cui puoi avere un impatto diretto, ma comunque non puoi controllare al 100%.
  3. La sfera di controllo. Comprende ciò su cui hai pieno controllo, ovvero: le tue decisioni e le conseguenti azioni.

Tutti i pensieri che riguardano temi al di fuori della tua sfera di controllo e della tua sfera di influenza sono seghe mentali. Per liberartene devi essenzialmente spostare la tua attenzione dalla sfera esterna a quelle più interne. Questo lo si ottiene:

  • Focalizzandoti sulla tua sfera del controllo. Se la tua mente è concentrata ad elaborare mille seghe mentali legate al clima, all’economia o alla politica non avrà il tempo materiale per focalizzarsi sulle uniche due cose che impattano direttamente sulla qualità della tua vita: le decisioni che prendi e le azioni che compi. Occhio, qui non stiamo parlando di massimi sistemi, ma delle decine di piccole scelte ed attività che caratterizzano la tua giornata: l’ora in cui ti svegli, quello che mangi, il lavoro che fai (o che decidi di procrastinare) e così via. Più attenzione dedichi alle decisioni e alle azioni quotidiane e meno linfa metti a disposizione alle seghe mentali. Non solo. Focalizzarti su ciò che puoi controllare ti aiuterà anche ad aumentare la tua autostima grazie al rafforzamento del tuo Locus of Control interno.
  • Lavorando costantemente sulla tua sfera di influenza. A differenza di quello che ti raccontano i vari para-guru tu non sei l’artefice del tuo destino, o almeno non lo sei al 100%. Come abbiamo visto, le uniche cose su cui abbiamo davvero controllo sono le nostre decisioni e le nostre azioni: non puoi avere il controllo completo sul tuo voto d’esame, su quella promozione in ufficio, sulla tua salute, sulle tue relazioni o sulle tue finanze. Accettare la possibilità che nonostante i tuoi sforzi qualcosa possa andare storto, ti libererà da molte ed inutili seghe mentali. L’accettazione però non corrisponde alla resa: sii proattivo, ovvero fai in modo che le tue decisioni e le tue azioni contribuiscano continuamente ad aumentare le probabilità di ottenere un determinato risultato nell’ambito della tua sfera di influenza. Vuoi migliorare la tua salute? Vuoi fare soldi? Vuoi avere relazioni appaganti? Utilizza la tua sfera di controllo per lavorare di continuo su questi obiettivi.
  • Ignorando tutto il resto. Ignorare la sfera di interesse non significa essere egoisti o indifferenti rispetto a ciò che accade nel mondo: è l’esatto contrario. Nel momento in cui decidiamo deliberatamente di ignorare ciò che non possiamo cambiare, ci assumiamo anche la responsabilità di fare tutto quanto è in nostro potere per dare un contributo positivo alla società. Come abbiamo visto ad esempio nel precedente post, non puoi far nulla per modificare le dinamiche dell’economia globale, ma puoi fare molto per modificare le dinamiche della tua economia personale, creando qualcosa di valore per chi ti segue.

“Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare quelle che posso e la saggezza per riconoscerne la differenza.”

R.Niebuhr.

Passiamo ora alla seconda categoria di seghe mentali.

Sega mentale #2: scervellarsi su ciò che non hai

Hai presente la tua connessione ADSL che ti fa invocare i numi tutelari ogni volta che cerchi di guardare un film in streaming?! Ecco, anche il tuo cervello ha una larghezza di banda limitata. Questo significa che puoi concentrarti solo su un numero finito di informazioni e per farlo la tua mente conscia “cancella” automaticamente tutte le altre informazioni a cui hai deciso di non prestare attenzione. Non mi credi? Prova a fare questo semplice test sulla concentrazione. Se conosci il trucco è banale, eppure ti garantisco che 8 lettori su 10, al primo tentativo, rimangono completamente spiazzati.

Se la nostra mente funziona in questo modo, cosa credi che accada nel momento in cui la intasiamo di pensieri legati a ciò che non abbiamo?

Pensare continuamente a quello che è assente nella nostra vita è una delle seghe mentali più pericolose in assoluto, perché ci priva del piacere di godere di ciò che nella nostra vita c’è e di cui dovremmo essere grati. Possiamo però contrattaccare questi pensieri indesiderati con le loro stesse armi. Ponendo deliberatamente la nostra attenzione su ciò che è già presente nella nostra vita, ciò per cui possiamo essere grati, automaticamente togliamo spazio alle seghe mentali. Se vuoi approfondire questa tematica ti consiglio questo post dedicato al potere della gratitudine.

Concludiamo con l’ultima tipologia di film mentali.

Sega mentale #3: ripensare al passato e preoccuparti del futuro

“Per smettere di farsi le seghe mentali occorre rivolgere la propria attenzione a ciò che si sta facendo, a ciò che succede, al mondo che si ha intorno.”

G.C.Giacobbe.

Una delle caratteristiche chiave delle seghe mentali è quella di essere ancorate o al passato o al futuro. Se siamo totalmente concentrati sul momento presente, le seghe mentali semplicemente si sciolgono come neve al sole. Sì André, ma in concreto che devo fare?!

  • Le seghe mentali sul passato prendono il nome di rimpianti. Quando siamo dominati dai rimpianti non facciamo altro che rivivere nella nostra testa una scelta sbagliata del passato. Per liberarci di questi pensieri dolorosi è di fondamentale importanza comprendere le lezioni che essi racchiudono. I rimpianti hanno infatti una funzione psicologica fondamentale: servono a ricordarci di non commettere gli stessi errori. Per affrontare questa specifica tipologia di seghe mentali dobbiamo porci questa domanda: “che lezione posso trarre oggi dall’errore che ho fatto ieri, in modo da non commetterne di nuovi domani?“. Questa semplice domanda è strutturata in modo tale da spostare l’attenzione dal passato al presente e al futuro. Prova ad utilizzarla e fammi sapere come va.
  • Le seghe mentali sul futuro prendono il nome di preoccupazioni. Già all’inizio di questo post ti ho suggerito di affrontare le preoccupazioni utilizzando l’albero dei guai. Se sei assillato dalle preoccupazioni, ti suggerisco però di creare un momento di rottura facendo ricorso allo stratagemma di Bruce Lee: prendi un foglio di carta, fai una lista di tutto ciò che ti preoccupa, accartoccia il foglio di carta e… dagli fuoco. Mi raccomando, cautela! Sia mai che diventi responsabile di qualche migliaio di incendi in giro per l’Italia!

In questo post abbiamo trattato molti aspetti, prima di salutarti vorrei però condividere con te una riflessione conclusiva: mi auguro che leggere l’articolo del lunedì di EfficaceMente sia diventata per te una buona abitudine. Leggere però non basta: se non metti in pratica anche solo una piccola tecnica di quelle che ti suggerisco, tutte queste parole rischiano di essere nient’altro che… seghe mentali e, come abbiamo visto, già ne abbiamo abbastanza che ci frullano in testa.

A proposito: come sta andando con la #sfida90901? Fammelo sapere nei commenti, o come stanno facendo alcuni lettori, utilizza l’hashtag #sfida90901 quando posti i tuoi progressi sui tuoi canali social. Ci leggiamo la prossima settimana.

Andrea Giuliodori.

Dipinto di Fulvio Martini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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enzag

Fino all’anno scorso me ne facevo costantemente. Poi ho deciso che non mi piacevo più ho cominciato a cercare come fare e ho trovato te, le tecniche di cui spesso parli e i libri che proponi e ho iniziato a lavorarci su e me ne faccio molte meno! tendo ancora a rimurginare su fatti e comportamenti delle persone ma ci sto lavorando sopra!
Per quanto riguarda la sfida 90-90-10 non ne ho iniziata alcuna. In compenso ho due propositi che sto seguendo con buoni risultati:
1) superare il livello di olandese 2.1 e studiare in modo costante ( abito nelle Fiandre ed è la loro lingua. il mio obiettivo a lungo termine è arrivare al livello madrelingua)
2) discutere in modo pacato con mio marito( non è sempre facile e un paio di volte ho sgarrato ma il mio obiettivo è quello di continuare e arrivare a instaurarla come una buona abitudine nei prossimi 3 mesi)

Andrea

Ciao Enza,
per quella che è la mia esperienza di crescita personale, voler sopprimere totalmente le seghe mentali o, nel caso dei buoni propositi, voler essere sempre perfetti, è quasi più deleterio del non cercare di migliorarsi affatto. Questa ricerca del perfezionismo ci porta infatti ad essere bloccati, tesi, rigidi. Ben venga quindi il percorso che stai facendo, con gli ostacoli e i cambi di direzione che sono del tutto naturali :-)

A presto ed in bocca al lupo per i tuoi progetti,
Andrea.

Ps. mi sorprendo di quanti lettori di EfficaceMente vivano all’estero, chissà che non inizi a scrivere anche io dall’estero…

Alberto

Ciao Andrea ogni lunedì ti seguo con i tuoi articoli. Il libro che hai citato l’ho trovato da scaricare gratuitamente su un sito in formato pdf ;)
Per la sfida 90-90-1 non ho idea sul progetto da dedicare, sono molto indeciso e confuso.

Andrea

Ciao Alberto, sei proprio un barbone… ma dai, come si fa a scaricare illegalmente un libro che costa 5€, per poi magari leggerselo sul proprio bel smartphone da 500€! Buhhhh ;-) Cioè, fallo pure, qui nessuno è un bacchettone, però io eviterei di sventolarlo ai 4 venti. Così, per dire: ci fai una figura di cioccolato…

Per quanto riguarda la sfida 90-90-1, noto che esiste una quota non indifferente di lettori che ha davvero difficoltà a capire su quali obiettivi lavorare: qual è la reazione naturale di queste persone? Mah, sì, metto like a qualche gattino su Facebook: sicuramente questo è il modo migliore per trovare lo scopo della mia vita…

Sul serio, se non avete obiettivi, se non avete, non dico, uno scopo chiaro e scolpito sulla pietra, ma almeno una vaga idea della direzione in cui dovreste andare, cavolo uscite fuori: sperimentate quante più attività possibili, viaggiate, fate esperienze diverse, leggete, finché non troverete i diversi pezzi del puzzle da mettere insieme. Non è che uno scopre la sua strada, così, per caso: la propria strada bisogna costruirsela sperimentando di continuo e trovando di volta in volta ciò che ci entusiasma, che ci fa sentire vivi ed in cui possiamo esprimere appieno il nostro potenziale.

Stefano

Davvero un ottimo articolo Andrea!
Per quanto riguarda la sega mentale n°3 può essere utile praticare la meditazione mindfulness, per cercare di vivere appieno il momento presente? è l’abitudine che sto cercando di instaurare in questo periodo. Quest’ultima tematica mi interessa molto ed è anche uno dei messaggi principali del libro “La via del guerriero di pace”: concentrarsi esclusivamente sul momento presente, sul qui e ora, senza divagare troppo con la mente nel passato o nel futuro (certo, poi il livello di concentrazione di cui si parla nel racconto sembra quasi irraggiungibile).

Andrea

Ciao Stefano,
sì assolutamente. Nell’ultima sezione del post volevo mettere un link al post che ho dedicato alla meditazione mindfulness, poi è saltato.
Comunque ti confermo che meditare è una pratica semplice e allo stesso tempo complicatissima, perché siamo ormai talmente abituati a vivere nella nostra testa che dimentichiamo il fascino del momento presente.

Giorgio

Ottimo articolo, concordo in piena regola con quello che hai detto. Complimenti, chiaro, conciso e simpatico come sempre!

Andrea

Grazie Giorgio.

luca

Ottimo articolo Andrea, molto interessante Io pero mi chiedevo se rimuginare su temi filosofici ė un arricchimento o puo essere anche considerato come una sega mentale, visto che non puoi controllare gli avvenimenti che ne seguono?

Andrea

Ciao Luca,
la bozza iniziale di questo post era decisamente più lunga: tra le altre cose parlavo anche della distinzione tra seghe mentali benefiche e malefiche. Non dobbiamo infatti dimenticare ciò che l’uomo è riuscito ad ottenere grazie al pensiero. Lungi da me scartare il valore del pensiero filosofico, un pensiero che ci innalza.

Nella maggioranza dei casi però le seghe mentali hanno valenza negativa e più che innalzarci, ci tiene intrappolati in loop mentali che generano sofferenza, ansia e malessere. Pur essendo un’approssimazione, direi che definire le seghe mentali come essenzialmente negative, non sia un grave errore.

Andrea.

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