Vuoi scoprire i segreti della comunicazione efficace? Non hai bisogno di un corso, esercizi realizzati negli anni ’90 o tecniche strampalate. Ecco dei semplici accorgimenti per migliorare qualsiasi conversazione in meno di 4 minuti (il tempo di leggere questo articolo).
La qualità delle nostre relazioni è direttamente proporzionale alla qualità delle nostre conversazioni.
Non ne sei convinto? Prova a pensarci… con chi ami trascorrere il tuo tempo? Chi ti sta più simpatico tra i tuoi amici? Chi inviteresti al tuo matrimonio anche se non è tuo cugino di terzo grado?
Eh già, le persone con cui amiamo dialogare sono anche le persone con cui abbiamo maggiore affinità.
Al che una domanda sorge spontanea… sei anche tu una di queste persone con cui è piacevole conversare?
No?
Fammi indovinare…
- Quando ti trovi in una conversazione, soprattutto con una persona che hai conosciuto per la prima volta (o conosci ancora poco), ti senti impacciato e non sai bene di cosa parlare.
- Dopo le domande di rito, seguono spesso silenzi imbarazzanti tra te e il tuo interlocutore.
- Hai spesso l’impressione che le tue conversazioni rimangano in superficie e hai difficoltà ad entrare davvero in contatto con le persone.
Fuochino? ;-)
Se ti sei ritrovato almeno una volta in una di queste situazioni, scopriamo insieme alcune tecniche di comunicazione efficace in grado di migliorare drasticamente le tue conversazioni.
Ma prima qualche breve premessa…
Comunicazione efficace: la definizione
Cerchiamo innanzitutto di rispondere alla domanda che c’è alla base di questo articolo. Cos’è la comunicazione efficace?
Quando si parla di comunicazione efficace è oramai condiviso che si entra nell’ambito dei rapporti interpersonali. Ovvero del modo in cui le persone comunicano, scambiandosi messaggi tramite canali verbali (parole) e non verbali (gesti, mimica facciale, tono di voce, ecc.).
La comunicazione efficace è, dunque, l’area che studia i meccanismi che possono rendere più fruttuosi alcuni modi di comunicare rispetto ad altri. La finalità è molto pratica: applicare tecniche che permettano di migliorare la propria efficacia nel trattare con gli altri.
Quando una comunicazione è davvero efficace
“Ok, va bene la definizione. Ma quando si può dire che ho comunicato in modo davvero efficace?”.
L’efficacia della comunicazione si valuta in base alla capacità di fare percepire all’interlocutore il significato esatto del messaggio che si vuole trasmettere in maniera cristallina e senza il minimo pericolo di poter essere fraintesi.
Comunicare efficacemente, quindi, significa saper esprimere al meglio sé stessi e instaurare relazioni soddisfacenti, con le quali è possibile condividere bisogni, valori e obiettivi.
Migliorare la comunicazione permette perciò di entrare in sintonia con i propri interlocutori, ascoltare attivamente, rispettare chi ci sta di fronte con la possibilità di arricchirsi interiormente.
Come rendere efficace la comunicazione? Impara a fare domande (quelle giuste)
Le domande sono uno degli strumenti comunicativi più potenti a nostra disposizione.
Porci le giuste domande può letteralmente cambiarci la vita.
Porre le giuste domande può cambiare la qualità delle nostre conversazioni.
Vediamo allora quali sono le migliori domande che puoi fare durante una chiacchierata per entrare subito in sintonia col tuo interlocutore.
Sviluppa una comunicazione efficace grazie a queste 9 domande
Ok, direi che ci abbiamo girato intorno abbastanza, non voglio di certo perderti in questa nostra… “conversazione a distanza”. Ecco le 9 domande che miglioreranno per sempre le tue conversazioni dandoti una grossa mano ad avvicinarti sempre di più a una comunicazione efficace:
1. Smettila di fare interrogatori
Una comunicazione efficace con gli altri è innanzitutto una comunicazione “ricca”.
Se costringi il tuo interlocutore (la ragazza/o di cui ti sei invaghito, il cliente che vorresti conquistare, il conoscente di cui vorresti sapere di più) a rispondere a monosillabi, credimi, la vostra conversazione non andrà molto lontano!
Le domande “secche” che prevedono una risposta del tipo “sì / no” possono essere un buon punto di partenza per rompere il ghiaccio, ma se continui a fare queste domande, magari anche a ritmo serrato, metterai l’altra persona sulle difensive e la vostra comunicazione ne risentirà.
Scegli piuttosto domande aperte, domande che permettano all’altra persona di aprirsi (appunto) e intavolare con te un vero dialogo.
Esempio: non chiedere “Ti piace la musica”, chiedi invece “Quale artista ti piace? Perché proprio questo artista?”.
2. Usa il “Perché?” (almeno 3 volte)
Quando ero bambino i miei ad un certo punto mi hanno regalato un libro intitolato “Perché? Perché?”: dovevo essere davvero un rompiballe di prima categoria! :-D
Eppure quella semplice parola, il “Perché”, può migliorare di molto le nostre conversazioni.
Se non vuoi limitarti a delle chiacchierate superficiali e vuoi andare in profondità con chi ti sta di fronte, dimostra sincera curiosità: chiedi il perché delle sue risposte.
Esempio: se il tuo interlocutore ti dice di amare Gigi D’Alessio per i testi delle sue canzoni, chiedigli “Perché ami i suoi testi? Quali sono dei passaggi che ami particolarmente”, se ti risponde di essere legato ad un passaggio in particolare, ovvero “Le domeniche d’agosto quanta neve che cadrà”, chiedigli… no vabbé, fuggi! :-D Battute a parte, chiedere “Perché?” (in maniera curiosa e non pressante) è uno dei modi migliori per approfondire una conversazione.
3. Fai domande precise
Domande precise portano l’interlocutore a dare risposte ricche e dettagliate.
La prossima volta che vedi un collega dopo il weekend, non chiedergli come sia andato il finesettimana, chiedigli qual è stata l’attività più divertente che ha fatto.
Ancora una volta, se applicherai i consigli di questo articolo in maniera meccanica e forzata, renderai le tue conversazioni molto, ma molto imbarazzanti. Prendi invece spunto da queste indicazioni per migliorare in maniera naturale le tue doti di comunicazione efficace.
4. Parla di emozioni e reazioni
Se parli con una persona della sua attività lavorativa o di una sua passione, non fargli domande generiche del tipo: “com’è essere un avvocato?“. Sono domande generiche e difficili da rispondere. Concentrati piuttosto sulle emozioni e sulle reazioni della persona: “qual è la cosa che ti ha stupito di più da quando sei avvocato?“, “qual è una cosa che non ti saresti mai aspettato prima di intraprendere la carriera di medico?”.
Parla al cuore delle persone, non le mettere in difficoltà con domande insipide.
5. Sii sempre curioso
Spesso le conversazioni tra persone più che uno scambio coinvolgente assomigliano ad una gara in cui ognuno degli interlocutori passa il tempo ad aspettare il suo turno, pensando a qualcosa di intelligente e brillante da dire, e ignorando di fatto quello che stanno dicendo gli altri.
Lo fanno in molti, ma fidati: si percepisce.
Impara invece ad essere curioso: dopo aver posto una domanda, ascolta la risposta con sincera attenzione. Ti sorprenderai di quante nuove cose puoi scoprire e questo farà nascere in te nuovi interrogativi, rendendo la conversazione divertente e mai noiosa.
… e poi ricorda, come disse Dale Carnegie: le persone amano parlare di se stesse, più glielo fai fare e più ti adoreranno.
6. Impara le lezioni apprese dalle altre persone
Una comunicazione efficace è una comunicazione su due vie.
Nei punti precedenti abbiamo visto come usare le domande per mettere a proprio agio l’interlocutore e avere una conversazione coinvolgente e profonda.
Ma queste conversazioni devono arricchire anche te, altrimenti il rischio è che si trasformino in un gioco di comunicazione fine a se stesso.
Uno dei modi migliori per rendere la conversazione frizzante e carpire quanti più segreti possibile da un interlocutore particolarmente stimolante è quello di chiedere a questa persona quali lezioni abbia imparato da una determinata circostanza o esperienza.
Spesso siamo talmente incentrati su noi stessi che dimentichiamo che altre persone probabilmente hanno già affrontato sfide simili alle nostre e la loro esperienza può insegnarci molto: basta chiedere, basta chiedere quali lezioni hanno appreso.
7. Fatti raccontare una storia
Gli esseri umani vivono di storie.
Fin dall’antichità le storie sono state il nostro strumento comunicativo preferito per trasmettere la conoscenza.
Se vuoi avere una conversazione interessante, dai la possibilità al tuo interlocutore di raccontarti una storia.
Se stai parlando con un ragazzo o una ragazza che ti piace, non limitarti a chiedergli cosa faccia nella vita, chiedigli piuttosto di raccontarti la cosa più assurda che gli sia capitata da quando lavora.
Raccontare storie è quanto di più naturale esista per ogni essere umano: farlo ci mette a nostro agio e crea empatia con le persone con cui stiamo dialogando.
8. Prendi spunto dai bambini
Qualche paragrafo fa ti ho raccontato di che razza di bambino rompiballe ero da piccolo con tutti i miei “Perché? Perché?”, ma i bambini possono insegnarci qualcos’altro…
I bambini non hanno paura di fare domande (apparentemente) stupide.
Noi adulti invece ci facciamo sempre un sacco di seghe mentali e se il nostro interlocutore dice qualcosa che non capiamo, abbozziamo un sorriso e passiamo avanti: pessimo errore!
Se non hai capito qualcosa, semplicemente chiedi a chi ti sta di fronte di rispiegartela, magari come la rispiegherebbe ad un bambino di 4 anni.
9. Usa questa domanda bonus
Se ti ritrovi a parlare con un esperto e vuoi trarre il massimo dalla conversazione, devi assolutamente usare questa domanda bonus:
“Qual è la domanda che non ti fa mai nessuno e che invece reputi fondamentale per avere successo nel tuo campo?”
Questa domanda farà sentire importante il tuo interlocutore, ma cosa ancor più… importante, ti aprirà un mondo!
Molti di noi sono convinti di sapere già tutto di un argomento, ma solo nel momento in cui ci viene proposto un punto di vista a cui non avevamo mai pensato e di cui ignoravamo totalmente l’esistenza, ampliamo davvero la nostra conoscenza.
Lascia che sia l’esperto di turno a trovare per te le domande più intelligenti a cui vorrebbe rispondere.
Conclusioni: commentate con le vostre tecniche di comunicazione efficace!
Bene, mi auguro che i consigli pratici visti in questo articolo ti aiutino davvero ad avere conversazioni più ricche e coinvolgenti.
Se anche tu hai consigli per una comunicazione efficace, sarò curioso di leggerli nei commenti.
A presto!
Andrea Giuliodori.
Ciao Andrea, grazie per i continui spunti interessanti.
Proveró subito ad applicarli, magari migliorando io stesso nell’arte della conversazione riuscirò anche a “distrarre” il mio interlocutore dal cellulare. ?
Ti auguro una buona settimana. ?
Ahahah, good luck with that! ;-)
Ciao Andrea,
Quale è la domanda che vorresti sentirti dire e nessuno ti ha mai posto ?
Ciao Andrea,
in questo articolo è distillato il meglio di un libro che ho letto 4 anni fa, ma non son mai riuscito ad applicarlo con successo.
Nel contesto lavorativo quando ho provato domande del genere mi è stato risposto “ma che problemi hai?”.
Magari son scemi loro, ma non è molto bello ricevere questa risposta.
Sembra che i miei colleghi preferiscano la domanda “come è andato il finesettimana?” a “qual è stata l’attività più divertente che hai fatto?”, per raccontare a grandi linee quello che vogliono.
Ciao Giorgio, non è un caso che abbia ripetuto più volte nell’articolo questo concetto: “Ancora una volta, se applicherai i consigli di questo articolo in maniera meccanica e forzata, renderai le tue conversazioni molto, ma molto imbarazzanti. Prendi invece spunto da queste indicazioni per migliorare in maniera naturale le tue doti di comunicazione efficace.”
Se hai avuto quel feedback dai tuoi colleghi non sono loro ad aver problemi o ad essere scemi, semplicemente hai rivolto queste domande in maniera meccanica e loro hanno percepito una forzatura. Studia il principio, ma adattalo alle situazioni.
Ciao Alex, nell’ambito dello sviluppo di business online spesso mi fanno domande su questo o quell’altro canale (devo fare un video al giorno? Aprire un blog nel 2019 ha senso? Come faccio crescere il mio profilo Instagram?). Noto insomma molta attenzione allo strumento e poca al contenuto. Sicuramente oggi ci sono strumenti / mezzi che funzionano meglio di altri e tra 5 anni ce ne saranno altri ancora, ma supporre che lo strumento determini il risultato è un errore. Mi piacerebbe quindi che mi chiedessero: quali sono i contenuti più utili per conquistare un pubblico fedele? Al che risponderei: se mi dai 2.000€ te lo dico :-D No scherzo, in realtà ne ho parlato spesso in delle video-interviste / podcast che trovate su Youtube!
Ciao Andrea, in realtà avevo inteso la domanda in senso più lato: magari anche fuori dal contesto di creare un business online, quale è la domanda che ti piacerebbe ti ponessero ?
E c’è una persona particolare che vorresti che ti ponesse questa domanda ?
Ne aggiungo un’altra che mi è venuta l’altro giorno guardando un video a proposito degli archetipi KWML durante il passaggio in cui parlava della grandiosità: tu hai un seguito molto numeroso e mi immagino che in una posizione del genere ci possa essere il rischio di montarsi la testa. Tu che cosa fai per rimanere con i piedi per terra ?
Ciao Alexander, seguivo spesso il tuo blog ma non riesco più a trovarlo. Avrei piacere di rileggerti. Mi potresti inviare i link per seguirti ? Grazie
Ciao Patrick,
Si chiama Strategie Vincenti è ancora online, ma non l’ho più aggiornato.
Il mio focus si è spostato su come creare Relazioni Autentiche, ho aperto un blog con tale nome, ma sto facendo fatica a pubblicare con costanza.
Entrambi i blog sono facilmente individuabili su Google immettendo le parole chiave che ho messo in maiuscolo.
Direi illuminante. Ciò che hai scritto è stato un buon approfondimento (bella la 9° domanda!) su quanto già faccio per mestiere.
Essendo un commerciale B2C è per me fondamentale l’empatia, che creo proprio con le domande aperte.
Vero, quando lo impari e lo sfrutti nella vita di tutti i giorni, allarghi tranquillamente la conversazione con chi più ti aggrada.
Grazie per questo bell’articolo!
Grazie a te del commento Luca :)
Buongiorno Andrea, ti seguo da un po’ ma non ho mai commentato? ma oggi direi che questa modalità ci sta un botto?!
Lascia perdere i saluti.
Dimmi!
Quante volte hai riso di gusto oggi?
E quante volte sei stato sull’orlo di piangere?
(Ma varrà davvero la pena piangere?)
Raccontami!
Ti sobbalza mai il cuore?
La voce ti si blocca mai in gola?
E il petto ti si dilata mai all’infinito?
Quali versi vibrano nella tua anima?
Quali silenzi cullano i tuoi pensieri?
In quali sorrisi è abbracciata la tua felicità?
E ora, sì proprio ora, sei felice?
Cosa ti tiene sveglio la notte?
E cosa ti fa addormentare come un bambino?
Quanta giovinezza ti arde ancora dentro?
La vedo, sai? Brucia nei tuoi occhi!
Quante cose interessanti da chiedere.
Ma non le chiediamo mai.
Le accartocciamo come un foglio scarabocchiato
e non andiamo mai oltre al ‘Ciao! Come stai?’
Pensieri dal mio diario quasi-poetico.
Buon lunedì a tutti
Ciao Andrea, sono d’accordo con te su porre domande aperte e di far raccontare delle storie, vero che a tutti piace parlare di di se. Ho qualche riserva suul’utilizzo del perché, lo sento legato ad un interrogatorio piuttosto che a sapere di più sul mio interlocutore. Penso che sia più opportuno porre domande con come, cosa e quando, utilizzando meno I perché. Che ne pensi ?
Sì, conosco la “teoria” a cui fai riferimento e concordo con te sul fatto che sia importante evitare interrogatori, ma anche in questo caso ritengo il principio del “perché” corretto: qui l’idea è di andare in profondità. Non necessariamente dobbiamo usare la parolina “perché”, possiamo ottenere lo stesso risultato attraverso altre vie ;-)
ottimo post e ottima la prima richiesta di Alexander
Grazie Edoardo!
Inutile girarci attorno, gli articoli sul blog di Ser Giuliodori sono i migliori e danno un senso al sito!
Anche stavolta ottimo articolo!
Ahahah, grazie Mary!
Ciao Andrea. Bell’articolo è utile per fare un po’ di ripasso sulle basi della comunicazione.
Sono d’accordo con te (ovviamente) sul fatto di non essere meccanici nell’usare queste “tecniche” come se fossero formule magiche o cose simili, ahah. Però è vero che spesso chi è interessato a questo tipo di argomenti è focalizzato sul riuscire ad essere efficace nella comunicazione (spesso sbagliando, paradossalmente).
Invece vorrei porti la domanda “bonus” in versione un po’ rivisitata:
Cosa si potrebbe fare per evitare di cadere nel tranello del “voglio riuscirci a tutti i costi”, rischiando così di fallire miseramente sembrando una macchina generatrice di domande prefabbricate? O meglio, cosa consiglieresti per cercare di essere più genuini e spontanei nel comunicare con le persone? Ci sono casi in cui non vale la pena approfondire una conoscenza (quindi, per i quali ci sentiremmo costretti a farlo per avere feedback a caso sulle nostre capacità di comunicazione)?
Cosa ne pensi a riguardo? Hai dei consigli in merito in base alla tua esperienza? (mindset, contesti lavorativi o sociali, motivo per il quale approfondire o meno una conoscenza, altro).
Grazie,
Fabrizio.
Ciao Fabrizio, senza voler generalizzare, è un po’ insito nell’italiano medio questo rifiuto di qualsiasi “tecnica”, “strategia”, etc. soprattutto in ambiti in cui ci sentiamo dei prodigi nati. In fondo noi siamo un popolo di artisti e geni, no?!
Per quella che è la mia esperienza, la fase “meccanica” è inevitabile in qualsiasi percorso verso l’eccellenza.
Insomma, senza il meccanico “metti la cera, togli la cera” è difficile interiorizzare la conoscenza e trascenderla.
Comunque sul tema del raggiungimento dell’eccellenza e sulla necessità di seguire le regole per poi superarle ho scritto questo approfondimento :)
Ciao, mi permetti di aggiungere una cosa: il sorriso! Questo sconosciuto, spesso si pensa che sorridere si passi un po’ da sciocchi….ma cosa c’è di più bello vedere chi conversa con te un sorriso sincero come le domande…anche un accenno ma sorridenti! Buona giornata. Micaela
Bellissimo articolo nonché istruttivo. A mer per esempio una domanda che non piace è: “Come va? Raccontami qualcosa.” Troppo generica e nello stesso tempo invadente. Hai notato come spesso la rispsta sia:”Tutto bene, grazie”. ? La conversazione muore lì un po’ perché queste sono domande di rito e un po’ perché magari non c’è abbastanza confidenza tra le due persone, quindi non si riesce ad approfondire. Cmq complimenti per i tuoi suggerimenti: sempre validi ed efficaci!
Ottimo Andrea, praticamente il contrario dell’ uomo “che non deve chiedere mai”.
PS: sto ascoltando i tuoi corsi su Amazon Audible, sono eccezionali, li consiglio a tutti!
Grande! Grazie!
Ciao Andrea!
Io non farò, almeno per oggi, una conversazione efficace, purtroppo, perché ho bisogno di informazioni per lavorare più efficacemente e per interagire più efficacemente :-)
Mi interessa sapere come applicare queste domande su Instagram, la piattaforma sto postando video da circa 6 mesi. Ho provato a fare domande anche aperte, ma le risposte non sono arrivate. Mi piacerebbe interagire con il pubblico di Instagram, ma faccio un po’ fatica…
Su Whatsapp, invece, sono riuscita a crearmi una specie di “canale” e da qui ricevo feedback, commenti dai quali ricevo spunti per fare altri video.
Grazieeeeeeeeeeee e buona giornata,
Senia :-)
Ciao Andrea,
ti ringrazio molto per l’articolo, questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore.
È però un argomento talmente specifico che non sono mai riuscito a trovare letture sul tema.
Per caso avresti dei titoli interessanti da suggerire ?
Complimenti per il tuo lavoro sul blog
Ciao Davide, grazie del commento.
Nel consueto articolo di fine anno in cui elenco le 10 migliori letture dei 12 mesi precedenti avevo segnalato questo libro sulla comunicazione: Le parole sono finestre (oppure muri) – Marshall Rosenberg :-)
Ma, se il problema fosse non avere storie da raccontare… una volta fatte le domande, se l’interlocutore dovesse porle a te, come gestisci la cosa. Non sarebbe di nuovo, un punto in cui la conversazione langue.
La tua voce nella tua testa non si ferma mai, parla incessantemente per quasi 24 ore al giorno, quasi nessuno non ha storie da raccontare Mk, semplicemente non siamo ancora abituati a conversare o non ci sentiamo a nostro agio in una conversazione. Si può prendere spunto da qualsiasi episodio, anche quello che consideriamo più banale per raccontare una storia. Detto questo, far parlare gli altri e ascoltarli sinceramente è il modo migliore per tenere viva una conversazione e imparare un sacco di cose. Ascoltarli inoltre ci aiuta anche a rispondere in maniera interessante.
Ciao Andrea,
Sebbene intimorita nello scriverti il mio primo commento, avevo sinceramente interesse a porti il mio punto di vista.
Come manager di un’equipe di 15 persone nel settore della produzione mi trovo spesso a discutere con i miei colleghi, e a ricevere istruzioni su come formalizzare la comunicazione con la propria equipe.
Non c’é dubbio: l’arte del menager risiede nel costruire una barriera di professionalismo impenetrabile tra sé ed il proprio team.
Qual é la tua opinione sull’equilibrio fragile tra impenetrabilità e eccesso di confidenza?
Spiegalo come lo spiegheresti ad una bimba di quattro anni.
Ciao Jole,
in realtà esistono diversi stili di leadership e per quella che è la mia esperienza è bene scegliere quello che più si adatta alla propria personalità. Concordo però con te sul fatto che troppa confidenza sia dannosa. Chi fa parte di un team, soprattutto in un ruolo junior, ha bisogno e vuole essere guidato da una persona a cui riconosce maggiori competenze e capacità di organizzazione. Se dovessi sintetizzare la caratteristiche di un buon leader, questo è:
– Preparato. Tradotto: “ne sa a pacchi”. La competenza porta rispetto.
– Organizzato. Non si perde, dà istruzioni chiare e sa dettare i tempi.
– Attento. Non è il tuo amicone, ma non necessariamente deve essere uno stronzo. Sa tirare fuori il massimo da te, ma sa che sei un essere umano e tiene conto dei tuoi bisogni sul lungo termine. Inutile spompare le risorse.
Ciao!grazie!…avete una lettura da consigliare su questo argomento?
Ciao Giovanni, come suggerito ad un altro lettore, ti consiglio questo ottimo libro: Le parole sono finestre (oppure muri) – Marshall Rosenberg :-)
Vorrei consigliare questo Ted talk di Celeste Headlee “10 ways to have a better conversation” (ci sono anche i sottotitoli in italiano). Diversi suggerimenti sono in comune con questo articolo, ma penso ci siano comunque degli spunti interessanti
https://youtu.be/R1vskiVDwl4
Mi piace moltissimo questo articolo, soprattutto per gli spunti pratici che contiene. Grazie :)
Grazie Carolina.