Guadagnare soldi non è un gioco da ragazzi, ma ha le sue regole e se vuoi vincere, devi rispettarle.
“Non sono i soldi la cosa più importante al mondo, ma l’amore. Beh, io amo i soldi.”
J. Mason.
Durante le feste natalizie ho avuto l’occasione di rispolverare tombole, carte e giochi da tavolo. Tra questi ultimi, ho riscoperto il Monopoly. Se non lo conoscessi, il Monopoly è un classico gioco da tavolo in cui i giocatori hanno come obiettivo quello di guadagnare soldi attraverso l’acquisto e l’affitto di proprietà immobiliari.
Tornarci a giocare mi ha fatto riflettere su quanto ho imparato nel mio percorso di crescita finanziaria. Certo, il Monopoly è solo un gioco, ma i meccanismi che lo governano sono gli stessi che ti permettono di guadagnare soldi nel mondo reale. Se li comprendi, non c’è obiettivo finanziario che non sia alla tua portata.
Se leggendo il precedente post hai scelto come buon proposito quello di crearti il tuo primo gruzzoletto di 1.378€, nell’articolo di oggi mi piacerebbe parlarti di 3 regole per guadagnare soldi, ispirate proprio al Monopoly. Sei con me? Allora lanciamo i dadi e partiamo ;-)
Regola #1: acquisisci asset di valore
André e mica so’ un falegname? Che asse devo da acquisi’?!
Gli asset (cespiti in italiano) sono beni, materiali o immateriali, che consentono di generare reddito (soldi!). Nel Monopoly i terreni, le stazioni ferroviarie e le municipalizzate, presenti nelle diverse caselle, sono degli asset. In generale, più caselle acquisisce un giocatore e maggiori saranno le probabilità che gli altri giocatori debbano pagargli degli affitti; questi affitti tenderanno inoltre a crescere nel tempo, man mano che i terreni acquistano valore grazie alla costruzione di case ed alberghi. Non solo, non tutti i terreni/asset sono uguali: i terreni che si incontrano all’inizio del giro sono di scarso valore, ma più ci si allontana dal “Via” e più il valore cresce, insieme agli affitti che devono essere pagati dai malcapitati giocatori che si fermano su queste caselle.
Nel Monopoly, il giocatore che riesce ad accaparrarsi più asset di valore spesso vince.
Lo stesso principio si applica nella vita reale. Eppure la stragrande maggioranza delle persone si limita a generare reddito con un solo asset, per giunta di scarso valore: il proprio lavoro dipendente (per chi ancora lo ha). Non fraintendermi, in tempi di crisi, disporre di entrate sicure è importante, eppure un lavoro dipendente rimane un asset intrinsecamente “povero“. Mi spiego.
Il posto fisso è la peggiore “casella” per guadagnare soldi
Il reddito generato grazie al tuo lavoro dipendente è quasi sempre una funzione di due variabili: a) le ore lavorate e b) la tua paga oraria. Se vuoi guadagnare più soldi devi necessariamente:
- ottenere un aumento, praticamente impossibile al giorno d’oggi.
- lavorare di più, sempre che ti paghino gli straordinari e tu rinunci alla tua vita privata.
Insomma, per quanto tu possa sforzarti, non potrai mai sfuggire alla ferrea formula matematica che governa il lavoro dipendente ed in generale qualsiasi attività che preveda la vendita del tuo tempo a fronte di una tariffa oraria.
In conclusione
La prima regola del Monopoly per guadagnare soldi è quella di acquisire rapidamente (o creare) asset di valore. Come visto, l’agognato posto fisso non è un asset pregiato, anzi è forse uno degli asset di minor valore a tua disposizione: per generare reddito richiede infatti il tuo tempo (una risorsa finita) ed una paga oraria decente (una risorsa sempre più scarsa).
Se vuoi guadagnare soldi devi acquisire asset di valore, ovvero asset che generino soldi in modo esponenziale ed indipendentemente dal tuo tempo: non hai la più pallida idea di cosa stia parlando? Forse è arrivato il momento per te di approfondire i 5 modi alternativi per fare soldi.
“Se vuoi diventare ricco, devi poter far soldi anche mentre dormi.”
David Bailey.
Regola #2: diversifica le tue entrate
In una delle ultime partite che ho giocato a Monopoly, ad un certo punto mi sono ritrovato letteralmente “gonfio” di soldi, con il mio unico avversario superstite ridotto al lastrico. Ho perso. Sì certo, la fortuna e la bravura del mio avversario hanno giocato un ruolo importante, ma se ho perso è perché non avevo differenziato a sufficienza le mie entrate. Avevo puntato tutto su un’unica proprietà, che rappresentava la mia sola fonte di reddito.
Commetti lo stesso errore nella vita reale e ti troverai in guai seri:
- Se il tuo lavoro è la tua unica fonte di reddito e diventi disoccupato: sei nella cacca.
- Se vivi affittando immobili e viene istituita una supertassa sulla casa: sei nella cacca.
- Se punti tutti i tuoi soldi su un investimento calorosamente consigliato dal tuo cugino americano di terzo grado e per una ragione qualsiasi l’investimento va male: sei nella cacca.
Insomma, per capirci bene, se metti tutte le tue uova nello stesso paniere: sei nella cacca.
In conclusione
La seconda regola del Monopoly per guadagnare soldi è quella di diversificare le tue entrate. Questo non significa necessariamente barcamenarsi tra mille lavori part-time; esistono infatti 2 strategie di diversificazione estremamente efficaci:
- Diversificazione orizzontale. Sviluppi progetti totalmente indipendenti, legati ad esempio alle tue passioni o alle tue idee imprenditoriali. Per essere molto pratici, ti riporto l’esempio di un mio amico che attualmente lavora in una delle più importanti aziende del settore aeronautico e al contempo ha sviluppato, insieme a dei soci, un’idea imprenditoriale nel settore della gioielleria hi-tech, che stanno finanziando grazie al sito di crowdfunding Kickstarter. Io stesso negli ultimi 6 anni ho sviluppato la mia carriera di Consulente di Direzione, diventando manager in un’importante multinazionale americana, e al contempo ho creato le mie prime fonti di reddito passivo, nei ritagli di tempo, grazie ad EfficaceMente. Oggi più che mai, grazie ad internet, puoi monetizzare le tue passioni e finanziare le tue idee imprenditoriali senza costi; aggrapparsi con testardaggine al posto fisso è sempre più un rischio mortale.
- Diversificazione verticale. Inutile prendersi in giro, non tutti hanno uno spirito imprenditoriale, ed è giusto così; ma questo non significa che non possiamo (dobbiamo) diversificare le nostre entrate in altro modo, ad esempio trovando nuove strade per rivendere le stesse competenze che utilizziamo ogni giorno nel posto di lavoro. Un insegnante può dare ripetizioni private o collaborare con scuole che organizzano corsi per immigrati. Un istruttore di palestra di Roma può condividere le proprie esperienze sui metodi di allenamento efficaci con migliaia di lettori in tutta Italia, aprendo un blog personale. Un attore può organizzare corsi di comunicazione efficace per manager di azienda. Le possibilità sono infinite: fai una lista dettagliata delle tue competenze ed individua almeno 10 modi (anche stravaganti) per rivenderle sul mercato. In questo caso gli unici limiti che esistono non sono quelli imposti dalla crisi, ma sono i confini della tua zona di comfort.
Acquisire asset di valore e diversificarli sono 2 regole fondamentali per guadagnare soldi, ma ne esiste ancora una altrettanto importante…
Regola #3: evita l’inganno della liquidità
Nel Monopoly un attimo ti ritrovi con un “fracco” di soldi e l’attimo dopo sei costretto ad ipotecarti anche le mutande. Questo accade quando cedi all’inganno della liquidità: molto probabilmente hai un bel gruzzoletto, ma poche proprietà (non hai diversificato) e per giunta, quelle che hai, fanno schifo (ovvero hai asset di scarso valore); forte del tuo conto in banca, continui a giocare la tua partita, illudendoti di poter mantenere il tuo stile di vita; eppure non riesci a generare “soldi freschi” e poche mani sfortunate bastano per lasciarti sul lastrico.
La stessa situazione si ripete tutti i giorni nella vita reale: persone abituate ad uno stile di vita consumistico che si ritrovano indebitate fino al collo al primo imprevisto. Vincitori della lotteria che perdono gran parte dei loro premi a distanza di neanche un anno dalla vincita. Ereditieri che dilapidano le fortune costruite dai padri.
In conclusione
Non farti ingannare dagli zeri del tuo conto in banca, o da quella somma inaspettata che ti sei ritrovato in tasca:
“Sei ricco solo nella misura in cui riesci a generare continuamente nuove entrate.”
Se vuoi sfuggire all’inganno della liquidità, dimentica i soldi guadagnati finora e continua a valorizzare e diversificare i tuoi asset; sì, anche in questo momento di crisi, soprattutto in questo momento di crisi: ricorda, l’andamento dell’economia globale non necessariamente deve corrispondere all’andamento della tua economia personale.
Un augurio conclusivo
Nella vita esistono cose ben più importanti del denaro, eppure ci danniamo l’anima per guadagnare ogni giorno la nostra pagnotta; e se cambiassimo atteggiamento? Se considerassimo i soldi come un semplice gioco, alla stregua del Monopoly; certo un gioco serio, ma comunque un gioco con delle regole, regole che possiamo imparare, regole che possiamo dominare.
Mi auguro allora che le 3 regole ispirate al Monopoly ti aiutino a maturare questo nuovo atteggiamento e che siano per te il punto di partenza di un percorso di crescita finanziaria ricco di sfide e soddisfazioni. Buona settimana. Andrea.
Foto tratta da Google Immagini.
Ti ringrazio Andrea, ottimi consigli :) Non sono una spendacciona, ma le entrate sono così poche che mettersi qualcosa da parte risulta un impresa ENORME. Vedremo come andrà seguendo i tuoi consigli!
Grazie, buona giornata!
Ciao Claudia,
in questo post non ho parlato di risparmio: trovo che risparmiare sia molto importante, ma ci si scontra con un limite fisico, al di sotto di certe cifre di spesa non si può scendere e di conseguenza il risparmio è limitato. Molto più importante è diversificare le proprie entrate ed acquisire asset che generino molte entrate.
Andrea.
Ciao Andrea,
certo si, il mio commento era riferito in particolar modo ad alcune frasi che hai scritto. Purtroppo, senza un reddito di base (che abbiamo quindi risparmiato o, per chi ha la fortuna, è stato magari regalato o ereditato) fare investimenti e moltiplicare le entrate è difficile :)
Nell’articolo parli di investire i nuove idee imprenditoriali, ma anche li, una base di denaro da poter investire ci vuole sempre.
Credo che, prima di poter “spiccare il volo” sia necessario farci tarpare le ali e fare un lavoro poco gratificante e che, come dici giustamente te, ci impedisce di progredire economicamente (gli stipendi più che aumentare vengono abbassati), però magari, con un occhio di riguardo, sarà possibile togliere qualcosina che in futuro potremo investire, seguendo poi, i giusti consigli di questo articolo!
Ciao Claudia,
sulla necessità di avere soldi per avviare una propria idea imprenditoriale non sono d’accordo e per questo motivo ho citato il crowdfunding. Oggi se hai un’idea vincente puoi già vendere e guadagnare ancor prima di andare in produzione e senza una struttura alle spalle.
Concordo invece sull’ultima parte del tuo commento: molti para-guru la fanno facile e suggeriscono di mollare il proprio lavoro dipendente per inseguire i propri sogni. Bullshit.
Io senza il mio lavoro di dipendente non avrei mai avuto la serenità e la spinta necessaria per creare altri piccoli progetti imprenditoriali. Come scritto nel post, considero il lavoro dipendente un asset di valore basso, ma sarei stupido e presuntuoso a sputare sul piatto in cui ho mangiato negli ultimi 6 anni. Per quella che è la mia esperienza, chi ha un lavoro dipendente lo tenga stretto, ma non smetta mai di diversificare e sperimentare nuove vie, anche se questo significa sacrificare qualche weekend e qualche nottata.
Andrea.
Fantastico questo articolo. Mi stupisce sempre come tu riesca a trarre spunti così originali da contesti tanto normali, creando fra l’altro contenuti di alto valore e riuscendo a rendere fruibili a tutti alcuni concetti non sempre banali. Chè come diceva il caro (e ultracitato) Einstein, “non hai veramente capito qualcosa finchè non sei in grado di spiegarla a tua nonna”. Sei pronto per scrivere un libro sui generis “La finanza spiegata a mia figlia” :) Buona giornata Andrea.
Monica.
Ciao Monica,
grazie davvero per questo tuo commento.
Mi segno lo spunto che mi hai dato, chissà, chissà ;-)
Andrea.
Finalmente un nuovo articolo sull’argomento ‘SOLDI’! Non posso che trovarmi daccordo con te, la chiave e’ sviluppare REDDITO PASSIVO. Con Monopoly ci ho passato intere giornate della mia tarda infanzia/adolescenza, ormai ne conosco tutti i meccanismi e purtroppo ho constatato che la fortuna coi dadi e’ troppo influente. Un ottimo gioco che insegna l’intelligenza finanziaria e dove la fortuna gioca un ruolo decisamente minore e’ ovviamente CASHFLOW (magari nella versione 102) del buon Robert Kiyosaki.
Ciao Andrea,
Kiyosaki è sicuramente il capostipite dei para-guru che parlano di crescita finanziaria, ma non mi è particolarmente simpatico ed i consigli che ha dato nel corso degli anni si sono dimostrati spesso farlocchi e lui stesso li ha disattesi. Detto questo, alcuni suoi concetti ripresi nel gioco che hai citato sono molto interessanti :-)
Andrea.
Ciao Andrea quale altro personaggi consiglieresti di seguire a livello finanziario? Efficacemente a parte.
In Italia io conosco e apprezzo Luca Lixi in ambito finanziario.
Uno dei post migliori. Bravo Andrea. Per chi interessa pubblico il mio articolo sul tema. Il primo passo secondo me per guadagnare soldi è iniziare a risparmiare. Che ne dici?
Ciao Alessandro,
ci sono passato anche io: quando si ha un nuovo blog si vorrebbe diffonderlo il più possibile.
Mettere link nei commenti di altri blog però non è considerato educato, è un po’ come essere ospiti a casa di altri e provare a vendere un folletto agli altri invitati. Inoltre ti assicuro che il traffico che si “racimola” mettendo un link nei commenti è davvero limitato.
Spero di esserti stato utile,
Andrea.
Buon nuovo anno!
Grazie anche per questo post, facile e comprensibile a tutti.
L’idea del parallelo col Monopoly è … strategica!
Buona settimana! :)
Claire
Ciao Claire,
buon anno anche a te.
Andrea.
Grande Andrea! Grazie per questo articolo! Buona settimana.
Ciao Andrea,
mi fa piacere ti sia piaciuto, buona settimana anche a te,
Andrea.
Ciao Andrea, ottimi consigli!
Adoro leggere articoli di questo genere e sono contenta di poter apprendere.
Io parto praticamente da zero…
Ho cominciato a diversificare in maniera orizzontale..
Ho deciso di lasciare l’attività imprenditoriale perchè quel genere di attività non fa per me.
Ora, mi trovo con questa attività diversificata orizzontalmente…
….e via!, mi costruisco qualcos’altro!!!
A presto, Simona
Ciao Simona,
grande! L’importante è iniziare ;-)
Leggendo il tuo articolo mi è venuto in mente un amico che nella sua vita ha applicato alla grande queste 3 regole: l’unica differenza sostanziale, e non è un fattore di poco conto, è che la sua attività principale ha un’entrata così “generosa” e continua che si può permettere di creare ulteriori e diversificate fonti di reddito senza avere troppi patemi d’animo, infatti anche se non tutte le sue diversificazioni hanno ottenuto il successo sperato (anzi alcune si sono rivelate dei flop clamorosi) dispone di un salvagente così consistente da tenerlo sempre su……nel suo caso vale sempre il famoso detto “soldi generano soldi”, situazione non appannaggio di tutti però, tuttavia quelli che sono mossi da un buon spirito di iniziativa ed hanno sufficienti capacità imprenditoriali hanno creato notevoli successi economici dall’aver messo in atto queste strategie Monopolystiche!
Per chi invece non si trova nella medesima fortunata situazione, ma ha comunque valide idee in testa, vedo interessante l’appoggiarsi a “sistemi” nuovi tipo il sito di crowdfunding che hai citato per avere la possibilità di metterle comunque in pratica……anche affidarsi alla “diversificazione verticale” può dare frutti interessanti……insomma hai fornito dei BUONI spunti su cui riflettere!!!
Ciao Pier Paolo,
mi è piaciuto il passaggio in cui hai parlato di flop clamorosi: molti sono disposti ad imbarcarsi in progetti alternativi solo con la sicurezza di avere successo. Non esiste!
In merito al salvagente, il tuo amico è senza dubbio fortunato, ma personalmente non la considero una condizione “sine qua non”.
Andrea.
Ciao Andrea, concordo con tutte e due le tue affermazioni…..ad essere onesti, giusto per dare i giusti meriti, il mio amico è comunque dal punto di vista imprenditoriale un tipo in gamba…..anche se pecca notevolmente a mio avviso nella gestione delle risorse umane -caratterialmente in ambito lavorativo è parecchio difficile da gestire, per usare un eufemismo;-), e dunque ha un turn over pazzesco nelle aziende che pretende di gestire quasi esclusivamente in prima persona!!
Per quanto riguarda il discorso “salvagente” reputo che sapere di averlo sempre indosso (ma non è il caso del mio amico) non ti crea quella “pellaccia” dura che ti fa andare avanti nonostante tutte le difficoltà, e dunque a conti fatti a volte può essere addirittura controproducente!
Sicuramente, un buon modo per fare soldi è tentare di fare ranking sulla chiave dir ricerca “Come guadagnare soldi” (6.600 ricerche al mese, circa 1 euro per ogni click su pubblicità adSense contestualizzata su tale chiave) ma Salvatore Aranzulla è difficile da battere, Andrea, e si sta prendendo un po tutte le chiavi di questa nicchia ;)
Ciao Ferdinando,
ti confermo che AdSense, da ormai 1 anno, non funziona più come hai indicato: i banner che compaiono non sono quasi più legati al testo degli articoli, ma sono legati alle precedenti ricerche del lettore. In generale AdSense è una fonte di reddito che sto trascurando sempre più: rappresenta meno del 20% delle mie entrate, inoltre trovo gli annunci di basso valore ed esteticamente insopportabili. Valuterò se eliminarli nel corso del 2014. Già in passato ho eliminato gli annunci AdSense per diversi mesi. Li tengo perché come scritto nel post è importante diversificare, ma diversificare a tutti i costi non sempre è la scelta più saggia.
In merito ad Arazulla, i nostri siti non sono neanche lontanamente paragonabili, altri numeri ed altra struttura alle spalle. Diciamo che come blogger indipendente tendo a posizionarmi bene su molte parole chiave, soprattutto nell’ambito dell’apprendimento rapido, dell’autostima ed altre nicchie tipiche della crescita personale. Sul tema crescita finanziaria ho scritto ancora poco, ma è una tematica che mi affascina molto e continuerò a pubblicare in futuro (se i lettori apprezzeranno).
A presto,
Andrea.
Adsense funziona ancora in entrambi i modi, sia mostrando pubblicità contestualizzate ai contenuti, sia in base alle precedenti ricerche del lettore, solo che con l’introduzione di Hummingbird le ricerche sono più contestualizzate sugli interessi, pertanto è più facile che appaiano pubblicità inerenti gli interessi.
Invece di utilizzare le pubblicità visuali, prova con i gruppi di link, si possono “esteticamente” ben miscelare con il testo e risultano pertanto meno invasive, infastidendo molto meno il lettore. Te lo dico perchè AdSense per me rappresenta il 60% delle entrate e riesco a vivere solo di quello, e uso esclusivamente gruppi di link, che mi permettono CTR vicini al 3%.
Facendo il consulente SEO, ho notato che un tempo con la chiave “come far soldi” eri primo, e ora spunta questo articolo proprio quando, da poco, Arazulla ha guadagnato lui la prima posizione. Te lo scrivevo per essere solidale con te, visto che alcuni colossi stanno monopolizzando certe chiavi, con contenuti anche abbastanza banali e discutibili, e con strategie di linkbuilding con cui non possiamo competere, su argomenti che non sono nemmeno il loro pane quotidiano (Arazulla parla prevalentemente di tecnologia, eppure…).
Che poi non ti interessi competere, guadagnare ecc… bhè questo è un altro discorso.
Grazie Ferdinando,
sì in passato utilizzavo i gruppi di link, ma ho notato una differenza sostanziale nell’ampliare le categorie di annunci mostrate.
Ti confermo inoltre che sulla chiave “come fare soldi” sono stato primo per alcuni mesi, ma è ormai quasi un anno che sono scalato di posizione. Fortunatamente, ogni volta che pubblico un nuovo post, l’articolo tende a posizionarsi nella prima pagina di ricerca della keyword target: posizionarsi bene su keyword “pesanti” è importante, ma anche qui vale il principio della long tail e della diversificazione.
Per quanto riguarda la competizione ed il guadagno, credo che questo sia il vero nocciolo della questione. A mio avviso, AdSense rientra tra gli asset di basso valore: di fatto lavori per Google e hai bisogno di generare centinaia di migliaia di visite al mese per portare a casa un guadagno mediocre (modello poco scalabile). Preferisco di gran lunga focalizzarmi su asset di maggior valore. Questo è anche il motivo per cui butto sempre un occhio alla SEO, ma non mi ci danno l’anima. Non posso controllare le decisioni e gli algoritmi di Google, ma posso controllare la qualità di ciò che scrivo, posso creare contenuti di valore che invoglino i lettori ad iscriversi alla mia newsletter (su cui ho il pieno controllo), posso creare contenuti a pagamento di cui mi assumo oneri ed onori.
Google è un’azienda strepitosa ed i prodotti che realizza hanno davvero rivoluzionato il mondo, ma io ho scelto di lavorare per me stesso, non per Mountain View.
Ti ringrazio ancora per questo confronto. Mi raccomando, se vedi delle cagate mostruose dal punto di vista SEO qui su EfficaceMente, batti un colpo, mi fa sempre piacere collaborare con esperti competenti.
Andrea.
sembra che questa volta l’aver scritto questo articolo ti abbia fatto precipitare infondo alla prima pagina di Google con la chiave “come fare soldi”.
Acciderbolina! Adesso chiamo Larry Page e me lo inchiappetto! Scherzi a parte Ferdinando, la keyword che monitoro è “fare soldi”. Per il momento tutto ok. In generale, come ti dicevo, mi preoccupo della SEO il giusto. Tra dicembre e gennaio ho visto un aumento del 25% dei visitatori unici e va bene così. Naturalmente se ritieni che ci siano errori SEO grossolani qui su EfficaceMente mi farà piacere ascoltarti e confrontarmi con te.
A presto,
Andrea.
questa è l’arte dell’oroscopo applicata all’economia, bravo :D
il punto più duro è la regola 1 “acquista/crea asset di valore”, se manca quello le altre 2 regole non servono:
.
se non riesci a “creare/acquistare asset di valore” non potrai nemmeno diversificare (dato che non hai nulla da diversificare) e non avrai certo il problema di adagiarti nell’abbondante liquidità (visto che avrai sempre scarse entrate)
Wow Andrea, non sapevo fossi anche manager di una multinazionale. Perchè non fai un post di Q&A? Ci dai una settimana per mandarti delle domande quì o su facebook, poi tu le scegli e ci rispondi :D
Una sorta di intervista corale per conoscere i segreti del nostro blogger (e manager) preferito :D
Ciao da Anna!
Tutto giusto, regole basilari, sopratutto la parte finale dove dici di considerare il tutto un gioco , perché in fondo il bene più prezioso è il tempo ed è giusto spenderlo allora divertendosi.
Buon anno!
Ciao Andrea, ma a cosa serve di preciso questo braccialetto della KickStarter?
Sei un grande Andrea! Ottimo post, mi ha ispirato moltissimo!
condivido in pieno e trovo davvero intelligenti cio,che hai desunto un gioco apparentemente banale e di stampo consumistico come il monopoli!Continua così!
Ciao Andrea, di solito non mi interessi molto agli artico sul “fare soldi”, non è per questo che mi interessi di crescita personale. Questo però l’ho trovato interessate, anche se poco applicabile per me: sono ancora all’università.
però quello che vorrei davvero è assicurarmi una copertura finanziaria fin da ora, perché non vedo l’ora di poter andare a vivere per conto mio.
cosa consigli ad uno studente per cominciare a guadagnarsi qualcosa senza intaccare il tempo dedicato allo studio? Ripetizioni per ora non mi sento in grado di farne, sono ancora al primo anno
grazie ancora dei tuoi articoli
Ogni volta che ho scritto “mi interessi” intendevo “mi interesso”, il dito mi è scappato sulla i, quanti errori che faccio dal cellulare!
Ciao,
che dire. Sono anni che seguo e leggo con passione argomenti di questo tipo, ma nessuno riesce a togliermi l’amara sensazione di insoddisfacente genericità tipica degli argomenti trattati.
Nella maggior parte dei casi è davvero difficile uscire dalla trappola del topo, perchè si hanno sulle spalle un sacco di responsabilità e prendersi dei rischi ricadrebbe non solo su sè stessi. Spesso la libertà di scelta è solo una bella favola.
A volte penso che tutto questo funzioni solo per chi è già riuscito nella vita e che tanto basti a dar loro patente di validità.
Cmq grazie dei suggerimenti, che indipendentemente da convinzioni ed esperienze soggettive, sono molto utili.
Come cantava il buon Morandi “1 su 1000 ce la fa”…..è inutile girarci troppo intorno e prendersi in giro, certo i buoni consigli sono utili e chi li fornisce deve essere comunque apprezzato per ciò che in buona fede fa, ma le variabili tra l’avere “successo” ed essere l’ennesimo che ci ha provato sono talmente tante che far dipendere la propria autostima dal fatto di essere riuscito ad uscire dalla “trappola del topo” può essere molto pericoloso e/o addirittura fuorviante!
Per esperienza personale ti posso dire che essendomi trovato per buona parte della mia esistenza (ho 49 anni, dunque non sono proprio un pivellino) ad inseguire il sogno del successo economico, sicuro che tale obbiettivo mi avrebbe portato anche il “pacchetto” che scontatamente riteniamo debba accompagnarlo (e cioè felicità, appagamento, serenità, etc) ed essermi invece scontrato con varie problematiche che “forzatamente” (ma io credo che nulla accada “per caso”) hanno rimesso le mie priorità al giusto posto……mi sono accorto che invece di inseguire un sogno che solo “1 su 1000” può raggiungere è molto più fattibile e concreto per me essere felice anche essendo uno dei 999 che ci ha provato ma che ha scoperto che il segreto della felicità non sta nell’essere l’unico che ce l’ha fatta ma vedere la cosa per come è godendomi comunque ogni momento della mia vita senza farmi condizionare l’esistenza dalla frustrazione di un traguardo che è prettamente materialistico!
Ciao Pier Paolo,
concordo appieno sull’errore di legare la felicità ad un traguardo economico: nulla di più errato.
In generale trovo errato imporsi limitazioni del tipo: “sarò felice quando…” o “sarò felice se…”.
La felicità è una scelta ed è una scelta che possiamo fare ogni giorno, ogni istante.
Personalmente non mi piace mischiare crescita finanziaria e felicità: le trovo tematiche indipendenti e spero che questo emerga nei miei articoli.
Discorso a parte per la trappola del topo: se riesci a creare delle fonti di reddito che ti permettano di non timbrare il cartellino e di non dover rispondere a nessuno, beh, ti assicuro per esperienza personale che proprio infelice non sei ;-)
A presto,
Andrea.
Sono perfettamente d’accordo con te sul fatto che l’equazione “soldi = felicità serenità” è profondamente sbagliata.
Ma credo che molti, tra cui mi includo, ricercano un modo onesto e possibilmente gratificante per guadagnare “abbastanza” soldi, in tempi non biblici, non per la ricchezza materiale fine a se stessa, ma perchè questi possono essere utilmente impiegati per poter realizzare tanti nostri bisogni, e perchè no anche piccoli sogni, e anche quelli di coloro che ci stanno vicino e che amiamo.
E’ anche vero che se si riesce a vivere in modo “essenziale” e con pochi soldi, si riesce ad apprezzare meglio il senso della vita e di tanti valori più importanti di quelli solo materiali.
Ma sarai d’accordo con me, che se guadagni in modo appena sufficiente, o addirittura sei disoccupato, e magari hai anche famiglia, essere “sereno” ed “appagato” non è proprio facile !!
Credo che Andrea, scriva post come questo ed altri in passato, non per chi vuole “arricchirsi” fine a se stesso, ma appunto per riuscire a raggiungere quella libertà e quell’appagamento dei bisogni che, altrimenti sono un pò difficili da ottenere …. o sbaglio ??
Ciao Roby,
per molto tempo ho cercato anche io consigli molto specifici, che mi spiegassero passo passo come implementare un sistema per guadagnare soldi.
Poi ho capito quanto errato fosse il mio atteggiamento: nel momento in cui viene spiegato passo passo come guadagnare soldi, la possibilità di guadagno effettivo spariscono. Più un sistema è facile da implementare e più rapidamente sparisce l’opportunità di guadagnarci: è semplice matematica.
Se vuoi fare soldi devi creare un sistema che non sia facilmente replicabile, un sistema che sia quanto più unico possibile. Ma per creare questo sistema hai bisogno di comprendere le regole del gioco: se non le comprendi, se ti limiti a scopiazzare il sistema di qualcun altro, non raggiungerai mai i tuoi obiettivi di crescita finanziaria.
In futuro mi sforzerò di dare consigli, anche su questa tematica, sempre più concreti e puntuali, ma rimango convinto di quanto scritto qui sopra.
A presto,
Andrea.
Concordo con quanto mi hai risposto, purtroppo è stato un errore (e la maggior fregatura era che lo giustificavo in maniera da non rendermelo troppo evidente) di “gioventù” che ho pagato a caro prezzo, oggi la mia consapevolezza a riguardo è decisamente cambiata tuttavia ci ho messo un po’ purtroppo per arrivarci……MA…… meglio tardi che mai!
Concordo anche con quanto hai scritto in replica a Roby, ecco perché ho scritto nel mio post precedente che 1 su 1000 ce la fa, non si tratta infatti di scopiazzare da qualcun altro un sistema per fare soldi (altrimenti sarebbe fin troppo semplice e quasi tutti potrebbero farlo) ma CREARLO in maniera unica e geniale…..compito decisamente più difficile e chiaramente appannaggio solo di menti particolarmente dotate -diciamocelo Andrea dai!!;-)
Grazie ad Andrea e Pier Paolo per le risposte,
ma in fondo l’idea “di un sistema non facilmente replicabile, quanto più unico possibile” o quella di “comprendere le regole del gioco”, non sono anch’essi concetti molto generici?
Lo dico con estremo rispetto ovviamente, riferendomi non necessariamente al “fare soldi”, ma soprattutto ad un più generale benessere complessivo.
Rispondo a Roby in coda al post di Andrea poiché non ho trovato il “Rispondi” in fondo al suo intervento. Andrea è stato onesto e sincero a mio parere nello scriverti che bisogna crearsi un sistema unico e non facilmente replicabile per raggiungere il successo economico, aggiungerei per approfondire il discorso che l’unica alternativa al CREARSELO autonomamente potrebbe essere “l’essere al posto giusto al momento giusto”.
Mi spiego meglio: prendi il modello Franchising. Statisticamente oggi chi apre un negozio in franchising nel 70/80% dei casi è destinato a chiuderlo nell’arco massimo di 2 anni!
E’ un modello che oggi, con l’estrema competizione e saturazione del mercato ha poche probabilità di successo, ma 15/20 anni lo scenario era completamente diverso ed infatti prova a chiederlo a chi ha aperto un negozio Intimissimi/Calzedonia,etc (marchi che oggi tra l’altro non concedono nemmeno più l’affiliazione)!!!
Esistono ancora probabilmente, a me onestamente ora però non vengono in mente, nicchie di “replicabilità” che possano garantire una possibilità più elevata di successo…..ma rispetto agli anni che furono, vuoi per condizioni oggettive decisamente diverse e quindi maggiormente selettive, il “campo di battaglia” su cui operare con quel sistema a mio parere si è notevolmente ristretto.
Massimo hai perfettamente ragione!
Giusto per contestualizzare il “percorso” che mi ha fatto arrivare ad una diversa consapevolezza del rapporto soldi/felicità, mi sembra però opportuno specificare che IO mi sono affacciato al mondo del lavoro verso la metà degli anni ’80; gli anni della “Milano da bere”, dei Millionaire network, del Berlusconismo galoppante, anni in cui oggettivamente le condizioni socio/economiche erano totalmente diverse da quelle attuali, ed in cui era assai più facile farsi “contagiare” da una visione molto più edonistica della vita.
Nonostante in quegli anni le possibilità di riuscita economica fossero decisamente più semplici e facili, ho visto COMUNQUE molte persone “sfracellarsi” inseguendo il miraggio del guadagno facile (non so se hai mai ad esempio sentito parlare di Virgilio De Giovanni e le sue “imprese” seguite da decine di migliaia di novelli suoi adoranti “imprenditori”!) credendo ciecamente nel corollario motivazionale: soldi=felicità/maggior autostima/etc.
Ecco……il “pericolo” che qualche volta percepisco leggendo certi articoli di Andrea è che si ricrei quel tipo di aspettativa…..Andrea ha fatto MOLTO bene a specificare che le cose non sono collegate e che dunque anche lui è d’accordo nel scindere nettamente i due aspetti.
E’ alquanto pericoloso e decisamente fuorviante creare quell’associazione….. mettere quindi i puntini sulle i è necessario e fondamentale perché non sempre è tutto oro quello che luccica!;-)
Che bella discussione che ne è venuta fuori: i commenti danno davvero una marcia in più ai diversi articoli. Grazie a tutti per i contributi.
Andrea.
Grazie a te Andrea per averci dato gli imput da cui “partire” e soprattutto per la possibilità di poterci confrontare a 360°!
I punti di vista e le esperienze altrui sono sempre fondamentali per crescere, sia individualmente che collettivamente!
Andrea ma quando arriva la tua nuova guida? io non vedo l’ora! :-)
Ciao Crystal,
arriva, arriva.
Diciamo che mi piace fare le cose per bene, ma ti assicuro che quest’anno le sorprese non mancheranno ;-)
Andrea.
Gazie per la bella notizia! il 2012 è stato un anno in cui si sono concluse molte situazioni nella mia vita, il 2013 è stato invece un anno di ricostruzione/transizione e ora mi aspetto una bella ricrescita in questo 2014.Con la crescita personale ho avuto un percorso analogo agli eventi descritti in questi ultimi due anni, quindi le novità di cui parli arrivano al momento giusto, attendo tutto con entusiasmo e grazie infinite, ti devo moltissimo sappilo!
Il mio primo commento su questo grandissimo blog!!!Grazie Andrea con i tuo articoli mi dai la spinta che mi mancava per raggiungere realmente i miei obbiettivi.
Ciao Teo!
Innanzitutto benvenuto.
Sono molto felice che ciò che scrivo ti sia di ispirazione!
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
articolo interessante, ma non lo vedo molto applicabile.
Esempio: se una persona ha il suo lavoro principale come dipendente, se non ricordo male non può avere un secondo lavoro a meno di avvisare il datore di lavoro che può valutare se il lavoro secondario è un rischio o meno per la sua società.
Inoltre, supponiamo che non ci siano intralci, esistono comunque limiti massimi di reddito sul lavoro secondario, 5000€?
Puoi spiegare se hai delle esperienze in merito… piacerebbe applicarle tutte queste cose ma alle volte ci si scontro con la burocrazia.
grazie in anticipo.
Ciao SM, ti confermo che gran parte dei miei post si basa sulle mie esperienze dirette.
Nello specifico, negli ultimi 3 anni ho avuto un contratto da dipendente e contemporaneamente una P.IVA legata alle attività di EfficaceMente.
Naturalmente il mio datore di lavoro era a conoscenza della mia attività, anzi, ho richiesto una dichiarazione da parte del datore di lavoro che mi ha consentito di evitare una doppia tassazione sui contributi pensionistici. La storia dei 5.000€ è una leggenda metropolitana: non esiste alcun limite del genere. E’ vero che non è necessario aprire una P.IVA per entrate occasionali, ma questo vanno comunque dichiarate ai fini fiscali. Se invece le entrate sono regolari, anche se di importo inferiore ai 5.000€ all’anno, va aperta una P.IVA. Per quanto riguarda eventuali limiti di guadagno, no, non siamo in un regime comunista ;-) Puoi guadagnare quanto vuoi. Nel mio ultimo anno come dipendente (il 2013) ho guadagnato molto più con il blog che con il mio lavoro dipendente.
Spero di aver risposto ai tuoi dubbi,
Andrea.
Andrea,
grazie della risposta.
Se posso vado avanti con le domande perché credo che molti “non fanno” per colpa di leggende metropolitane ;)!
Che dichiarazione ti sei fatto fare per evitare la doppia tassazione, puoi spiegare meglio?
Quali diritti ha un datore di lavoro nel darti il permesso per il secondo lavoro?
Infine se ho capito bene: entrate un-tantum –> le tratti come prestazioni occasionali a ritenuta di acconto.
entrate regolari –> serve P.IVA
Poi alla fine dell’anno dichiari tutto.
Ultimissima cosa, se hai la P.IVA dei fare corsi sulla sicurezza del posto di lavoro, RSPP ecc.?
Esiste un sito web che raccoglie indicazioni su come gestire il secondo lavoro?
Sì tratta di una semplice dichiarazione dell’azienda che attesta che il tuo lavoro dipendente rappresenta la tua attività principale (nel senso che occupa la maggior parte del tuo tempo): se ne parli con il tuo commercialista ti saprà dare tutti i dettagli del caso. L’attestazione serve per evitare di pagare i doppi contributi INPS. Che io sappia, naturalmente non puoi svolgere un’attività in competizione con quella del tuo datore di lavoro e non puoi farlo alle dipendenze di qualcun altro: deve essere un’attività autonoma e che non sia in conflitto con il tuo attuale lavoro.
Io ho una P.IVA come ditta individuale per attività commerciale svolta da casa: non mi risultano corsi sulla sicurezza sul lavoro o altro.
Esistono alcuni commercialisti specializzati nell’ambito delle attività web, ed anche la mia commercialista è molto in gamba: ma non ho idea di che tipo di attività vuoi realizzare.
Andrea.
Che differenza c’è tra start e l’ebook libro in vendita su Amazon? Scusate l’off Topic . grazie
Ciao Roby, “Smettere di Procrastinare” è una versione ridotta di Start! dedicata ai possessori di kindle. Riporta circa il 50% dei contenuti di Start! L’ho realizzata su richiesta dei tanti kindlelisti: è una specie di bignami della guida originale.
Se hai un kindle e ti interessa la tematica, ti consiglio di prenderla ora a gennaio: Amazon ha deciso di proporla in offerta a 6,99€ anziché 9,99€.
Andrea.
… mi perderei molto rispetto a START?
Ciao Roby,
perdona il tuo ultimo commento mi era sfuggito: beh, non sarebbe stato corretto nei confronti dei tanti lettori che hanno acquistato Start! inserire l’intero corso in un ebook amazon da 9,99€. Quindi sì, ci sono parti che naturalmente perderai. Ripeto, se sei incuriosita dalla tematica, il mio consiglio è quello di sfruttare l’offerta di Amazon. Se poi vorrai la guida completa, contattami in privato che troviamo una soluzione: non te la faccio pagare 2 volte ;-)
Andrea.
Ciao Andrea,
grazie per le informazioni.
Tanto per condividere con te sono un ingegnere e lavoro in progettazione.
Credo di aver avuto una buona idea per fare marketing il punto è che non mi butto proprio per la burocrazia e perché non si sa mai come il datore di lavoro può prendere una cosa del genere.
Fare marketing dovrebbe essere abbastanza lontano dalla progettazione, io non vendo in azienda e non ho contatto con clienti.
Che dici?
Ciao SM,
sì, se svilupperai l’idea in autonomia (non lavorando per un’altra azienda), ritengo che non ci saranno troppi problemi.
In generale però non permetterei mai alla burocrazia di fermare un tuo progetto: sì, neanche a quella italiana ;-)
Andrea.
Andrea.. Una Domanda..
se la riserva di liquidità non e un buon asset…
cosa lo è? per un piccolo risparmiatore, non arrivando al centinaio.. ma solo con qualche decina di migliaia di euro cosa potrebbe rappresentare un buon asset?!
Ciao Elia,
non vorrei che l’ultimo punto fosse mal interpretato: il lavoro dipendente non è il migliore degli asset, la riserva di liquidità è ok, ma non possiamo puntare tutto su di essa. Non perdere tempo nel cercare di investire qualche decina di migliaia di euro nel migliore asset in assoluto, focalizza le tue energie nello sviluppare nuove entrate. E’ questo il messaggio che voglio dare.
Poi visto che in questo post mi hanno detto di essere stato poco pratico, posso dirti come suddivido i miei risparmi; naturalmente non vuole essere un consiglio di investimento, ma soprattutto, su questa cosa perdici il minor tempo possibile e focalizzati sui metodi alternativi per creare nuove entrate:
– 30% in conti deposito.
– 25% in fondi di investimento obbligazionari.
– 20% in fondi di investimento misti (obbligazionari + azionari).
– 15% in fondi di investimento azionari.
– 10% trading speculativo su futures e forex.
Spero di esserti stato di aiuto.
Andrea.
Grazie Per la Risposta Andrea!
io ho circa l’80% del capitale distribuito in diversi conti deposito…
…purtroppo sono un “Topo nella Trappola”
Da quando ho 14 anni mi hanno insegnato che l unico modo per fare soldi e lavorare di più.. e da allora mi sono impegnato.. facendo ore su ore.. doppi lavori.. ma sempre restando con la coperta corta
Piu ore lavori/meno ore hai per te stesso.. e ora che ho famiglia
Aumentare le ore lavorative diventa piu complicato!
Diventare come Gordon Gekko mi intriga.. ma mi fa anche paura sapendo quanto sudore c’ho messo per guadagnare quei pochi spicci..
Dopo meta vita passata da operaio.. faccio fatica a visualizare altri modi per generare entrate, per quanto sia affascinato da questo mondo della rendita passiva!!!
Letto tutto d’un fiato l’ebook kindle sulla Procrastinazione. Pratico, Diretto e …. insomma fa venire voglia di agire!!!!!!!!
Grande Roby,
mi fa davvero piacere!
Andrea.
ciao andrea ottimo articolo, pero’ ti chiederei di precisare alcune tue affermazioni su Kiyosaky, perché lo consideri inaffidabile? grazie per la tua eventuale risposta, il tuo parere e’ molto importante x me.
Ciao Andrea,
ho trovato molto interessante l’articolo. E’ un ulteriore tassello per la cultura finanziaria che cerco di farmi. Belli anche i commenti, ottimi spunti di riflessione da parte di tutti.
Veniamo a noi…Mi piacerebbe molto un tuo parere sul mondo del network marketing come rendita passiva.
Poi, considerato il tuo modo di reinvestire sono curioso di sapere in che modo ti sei avvicinato al trading sul forex, quali competenze hai dovuto acquisire e insomma perchè non ci fai un bell’articoletto?!?
Grazie!
Ciao Enrico, benvenuto.
So che molti lettori del blog sono dei networkers. Sono sicuramente un gradino sopra gli impiegati frustrati stile Fantozzi (categoria di cui ho fatto parte), ma, personalmente, non ho una buona opinione del network marketing: non controlli il prodotto, non controlli le policies, non controlli niente.
Impegni tempo ed energie per far crescere il brand di qualcun altro. Se un giorno, chi fa le regole, decide di cambiare prodotto, percentuali o chissà cos’altro, puoi salutare la tua rendita passiva per sempre.
Per quanto riguarda il trading, ne sono appassionato fin da ragazzino: ho studiato molto analisi tecnica, ma le migliori lezioni le ho imparate seguendo segnali di trader professionisti. Trovi ottimi trader nel forum di Investire Oggi ;-)
Andrea.
Ciao Andrea,
ho conosciuto il tuo blog l’altro giorno seguendo il tuo webinar su supersummit.
In realtá poi ho scoperto che era giá tra i miei segnalibri sotto la cartella crescita personale.
Percorso a cui sono giunto aimé solo tardi dopo molte delusioni (anche estere, e dettate proprio dalla sorte)ma in realtá ora sto iniziando a capire che questi segnali e avvenimenti sono stati in realtá un vero colpo di fortuna, perché mi hanno aperto i miei occhi su alcuni miei limiti(che mi ero autoimposto e che ci impongono altri).
Dai li sono iniziate tante esperienze, tutte positive e che non credevo avrei mai potuto intraprendere, sono arrivato ad avere talmente autostima di me che pensavo di mettermi in proprio,ma aimé ho ancora poca esperienza.
Ti faccio i complimenti per tutto il blog e per questo post.
Carmine
Avevo già letto questo articolo, ma oggi mi è capitato di rileggerlo in chiave diversa. Sono d’accordo su quanto scrivi: sono regole che a 20 anni ed appena uscita dalla scuola, avevo già capito di dover e VOLER applicare. Nella mia città credo di esser stata una delle prime a rivolgermi verso i Fondi d’investimento quando ancora erano praticamente sconosciuti e si pensava all’investimento solo come gruzzolo depositato in banca o, in alternativa, come investimento nel mattone… E disponevo di uno stipendio da apprendista di 300.000 LIRE (circa 150 euro eh..!! non confondiamoci..!), ma vivevo in famiglia e potevo fare ciò che volevo con i miei soldi. Così, anzichè sperperarli fra vestiti e divertimenti, allora avevo scelto di investirne almeno il 30%… e qui mi riaggancio ad un altro tuo post dove, se ricordo bene, consigliavi di investire sempre il 10% delle proprie entrate, INDIPENDENTEMENTE DA QUANTO ESSE SIANO… Nei confronti dei Fondi d’investimento io non posso che parlare bene, nonostante gli alti e bassi: sono stata più fortunata o più oculata? Mah! Non saprei. Secondo me, sono già una buona diversificazione, soprattutto quando non si hanno grosse somme immediatamente disponibili.. Ora, però, all’età di 50 anni, le prospettive e gli indirizzi economici sono un po’ variati. Mentre 30 anni fa le conseguenze di qualunque decisione prendessi ricadevano solo su di me, ora, nelle decisioni, il pensiero principale è indirizzato alle eventuali conseguenze sulla famiglia. Ho un figlio di 19 anni e sinceramente riconosco una visione diversa verso il futuro fra i miei 20 anni ed i suoi, che non dipende solo dal fatto che io avessi una maggiore propensione verso l’economia ed al risparmio in base all’indirizzo scolastico (la “vecchia” ragioneria io, settore alberghiero lui). E lui è ugualmente fra i fortunati, perchè è già andato a vivere da solo (condivide l’affitto con un altro ragazzo) ed anche quando non lavora nel settore alberghiero, sa fare altro perchè il padre glielo ha insegnato: giardiniere, imbianchino….. Nonostante questo, ancora non ha alcuna propensione verso il risparmio per il futuro. Scusa se mi sono dilungata troppo, ma tutto questo era per confermare che sono profondamente d’accordo con te. Ti ringrazio per i tuoi articoli che trovo sempre piacevoli, molto pratici e assolutamente concreti.
Ciao Andrea.
Questo, come tutti i tuoi articoli, è molto interessante, e utile. Però ho voluto soffermarmi e commentare, in particolar modo questo, sentendomi preso in causa, da disoccupato, quale sono.
Secondo me, per “diversisificare le entrate”, non basta far una lista delle proprie competenze e decidere di monetizzarle. I limiti, per me, non sono solo nella mia “zona comfort”, ma anche e soprattutto normativi, come ben saprai, anche tu. Un conto è se io decidessi di vendere mie disegni, sculture, ecc… Ma già se decidessi, chessò, di aggiustare biciclette a domicilio, nel momento in cui mi facessi male, accidentalmente, che faccio? chi paga? come lo spiego?…e riuscendo a creare “più giro”, in caso di controlli della Finanza, cosa gli racconto? “Sto facendo un lavoretto per il mio vicino”!??…Non parliamo, se decidessi, (anche) di ristrutturare dei serramenti, per dei conoscenti…
Mantenendo stima per te, e per quello che scrivi, mi piacerebbe, però, che mi dessi una risposta esauriente…
Grazie,
Mauro
Ciao Mauro,
temo non mi sia chiaro il tuo dubbio. Scusa, ma secondo te cosa fanno le centinaia di migliaia di artigiani che ci sono in Italia? Sono tutti a nero, senza assicurazione sul lavoro? Avere una P.IVA e pagare l’INPS serve esattamente per essere tutelato nei casi che hai ipotizzato (che poi il sistema non funzioni è un altro paio di maniche).
Io ho un’attività online, lavoro da casa e al massimo mi faccio male ai polpastrelli eppure pago quasi 2.000€ di INPS al mese proprio per essere in regola con la normativa: è giusto? No, però non è che se vuoi avviare un’attività artigianale come quella che hai descritto qualcuno te lo vieta… ti costa, farlo in Italia è una corsa ad ostacoli, ma non c’è alcun divieto.
Ho capito male il tuo commento?
Fammi sapere,
Andrea
Grazie per la risposta, Andrea.
Bhe, a parte che in Italia, secondo me, almeno un terzo degl’ artigiani, han fatto e fanno la fortuna, col “nero”. Forse ora un po’ di meno, perché, sono aumentati i controlli, c’è crisi, e non vogliono rischiare di perdere quei pochi guadagni. Comunque, per rispondere alla tua domanda, no, non hai capito male il mio commento, ed è coraggioso, da parte tua, intraprendere un’ attività, nonostante tutto. Io volevo solo mettere in dubbio, il fatto di riuscir a conciliare varie attività, da farmi remunerare, seguendo i tuoi esempi, (perché con una soltanto, non riuscirei certamente,) in regola, come dici tu, senza rimetterci tanti soldi (che non ho) e impazzire. Se si tornasse al baratto (su scala ristretta, tipo paese, o quartiere) o tipo Banca del tempo, diffusa, allora, sarebbe un altro discorso.
Saluti
Mauro
sono capitato qui un ora fa e ti assicuro che mi sto gasando tantissimo a leggere i tuoi articoli…. scrivi molto bene e aumenti il morale dei tuoi lettori e solo questo vale la pena di continuare seguirti…
hai un lettore in più e cercherò di mettere in atto i tuoi consigli…
Grazie del commento Gabriele ;-)
Benvenuto.
Andrea.
Caro Andrea, Le tue dritte arrivano sempre nel momento giusto, anche qui dall’altra parte del mondo. Grazie.
Ho provato a collegarmi al tuo blog ma sia l’antimalware del mio PC sia l’antivirus l’hanno bloccato segnandolo come minaccia…
Ti ho scoperto oggi e sto leggendo molti tuoi articoli,ognuno contiene altri articoli sempre più interessanti complimenti ?