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Ognuno di noi combatte le proprie personali battaglie, ma tutti noi combattiamo. Per vincerle dobbiamo seguire la via del guerriero.

guerriero

“Non può essere sconfitto chi continua a combattere.”

Napoleon Hill.

Appena estratto, il ferro presenta numerose impurità che lo rendono fragile. Solo attraverso la forgiatura esso diviene acciaio indistruttibile. Come il ferro, l’uomo è indebolito dalle paure e dalle tentazioni, e solo le battaglie che decide di combattere possono forgiarlo e trasformarlo in un guerriero.

Questo è EfficaceMente e l’articolo di oggi è la tua dose settimanale di motivazione. Scegli: puoi, far finta di niente, continuando a percorrere il sentiero battuto dalle mandrie di frigno – frignonis o continuare a leggere ed imboccare la via del guerriero.

Il guerriero moderno

Ogni epoca ha avuto i suoi guerrieri: gli Spartani nell’antica Grecia, i cavalieri nel medioevo, i Samurai nel Giappone imperiale. La figura del guerriero è da sempre presente nella storia e nella cultura dell’uomo e non è un caso che proprio il guerriero sia uno dei 4 archetipi chiave dell’essere umano adulto.

Violenza, guerra, distruzione: i media moderni ci hanno insegnato ad associare la figura del guerriero a queste immagini negative. Inutile negarlo, lo scontro è insito nel DNA di questo archetipo, ma la formazione che ho avuto fin da piccolino nell’ambito delle arti marziali mi ha insegnato a focalizzarmi su ben altre qualità. Non sarà dunque un’arma o la violenza gratuita a far di te un vero combattente. Se vuoi percorrere la via del guerriero devi seguire tre principi fondamentali.

1. Affronta il nemico

“Molti nemici, molto onore.”

Giulio Cesare.

Nel 52 a.C., nel corso della battaglia di Alesia, Giulio Cesare si trovò ad affrontare, con le sue 10 legioni, gli 80.000 Galli guidati da Vercingetorige. Fu proprio nell’ambito di questa storica battaglia che gli fu attribuita la famosa frase “Molti nemici, molto onore“. Queste parole vengono spesso travisate: la verità è che non c’è onore nell’essere odiati da molti, l’onore risiede nella capacità di non voltare le spalle al nemico, nemmeno quando questo ci supera in numero o ci pone di fronte a sfide che riteniamo impossibili.

Affrontare il nemico, senza esitazioni, è dunque il primo principio che deve essere rispettato da chi vuole imboccare la via del guerriero. Ma il nemico non è il collega, l’avversario o qualsiasi altro essere umano. I veri nemici sono altri, sono molto più subdoli e si insinuano tra i meandri della nostra mente: paura, insicurezza, procrastinazione. Sono questi i veri demoni che devono essere sconfitti da un guerriero moderno.

Se la tua vita è deragliata, se senti il bisogno di ricominciare, di premere quel pulsantone rosso con la scritta “reset”, raggruppa le tue energie residue attorno ad un nemico comune, il tuo nemico: non spetta a me indicartelo, sono certo che tu sappia fin troppo bene quale sia il demone che si cela dietro le tue sconfitte. Ricorda però, smettila di cercare nemici là fuori: ogni battaglia è vinta nel momento in cui sconfiggiamo i nostri demoni interiori.

Individua il tuo nemico. Sfidalo a viso aperto (niente scuse). Affronta la battaglia come se fosse l’ultima: non esitare, non trattenerti, dai fino all’ultimo grammo di energia che hai in corpo.

2. Sposa la causa

“Ho scoperto che la via del Samurai è la morte: è necessario prepararsi alla morte giorno dopo giorno.”

Y. Tsunetomo.

Il Bushido (“la via del guerriero”) era ciò che governava la vita di un samurai: i suoi precetti chiave riguardavano l’accettazione della morte e l’obbedienza cieca al proprio Signore (il Daimyo). I samurai che venivano sfiduciati dal proprio Signore o che ne rimanevano privi a causa della morte, erano considerati decaduti e prendevano il nome di Ronin (letteralmente “uomini alla deriva”). Un guerriero che si rispetti dedica la propria vita ad una causa che travalica il suo mero interesse personale.

La generazione di trentenni a cui appartengo è una generazione che ha smesso di lottare per una causa superiore, per degli ideali: è una generazione stanca, disillusa, che non è neanche più in grado di arrabbiarsi. Vorrei che ogni mio coetaneo leggesse il brano “Svegliatevi trentenni!“. Non fraintendermi, non sono un sostenitore di rivoluzioni o manifestazioni di piazza, credo però fermamente nelle rivoluzioni degli individui.

Se vuoi essere un guerriero moderno devi sposare una causa che vada oltre il tuo “orticello” personale, trovare uno scopo che ti guidi, individuare obiettivi che ti emozionino davvero. Più facile a dirsi, che a farsi. Solo pochi fortunati vengono folgorati e hanno immediatamente chiara quale sia la loro “chiamata”, la stragrande maggioranza di noi riesce a percepire solo dei flash di quel puzzle complesso chiamato vita. Non demoralizzarti per questo: continua ad indagare (magari utilizzando queste 10 domande) e quando percepirai uno di quei brevi flash, non lasciare che scompaia nel tran tran quotidiano, lasciati trasportare dall’istinto, lo stesso istinto che guida la mano del guerriero mentre brandisce la spada in battaglia.

3. Dedicati alla pratica

“Più suderai in addestramento, meno sanguinerai in battaglia.”

George Patton.

Il nemico è ciò che il guerriero deve affrontare, la causa è ciò che egli vuole seguire, ma è solo l’addestramento a forgiarlo fino in fondo. Che si tratti dello studio prima di un esame, dell’allenamento prima di una gara o del lavoro prima della consegna di un progetto, la pratica costante e consistente è ciò che distingue i grandi “guerrieri” dalle mezze calzette.

Datti obiettivi ambiziosi, ma lascia stare la Legge di Attrazione (o comunque le sue interpretazioni fuorvianti): dedica ogni minuto utile all’addestramento. Le grandi battaglie si vincono tra le mura di una biblioteca, di una palestra o di un ufficio. Le grandi battaglie si vincono giorno dopo giorno, durante quei martedì all’apparenza insignificanti. Le grandi battaglie si vincono nel momento in cui prendi un impegno con te stesso e hai la costanza di rispettarlo ad ogni bivio tra le scelte giuste e le scelte facili. Dedicati quotidianamente al perfezionamento della pratica e i risultati saranno inevitabili conseguenze.

Questo post è stato un po’ diverso dal solito, lo è stato sicuramente per me che l’ho scritto, mi auguro che lo sia stato (piacevolmente) anche per te che lo hai letto. Non mi resta che augurarti di affrontare questa settimana come un vero guerriero. Andrea.

Foto tratta da Google Immagini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Leonardo

Un articolo che fa riflettere. Soprattutto il punto 2) sposa la causa.

Al riguardo ho un bel esempio fresco fresco di giornata!

Sono proprio ora di ritorno dallo Startup Weekend di NY con tema Social Impact.

Per chi non lo sapesse è un evento internazionale, organizzato a livello locale dalle diverse community, dove, dato un tema generale (social impact in questo caso) si ha il weekend per passare dall’idea di business al MVP (minimum viable product).

Il venerdì si fa il pitch dell’idea, si formano i team (composti da developer, marketers, designer etc.) e si hanno due giorni per avere un qualcosa di più concreto sul quale eventualmente lavorare. In più la domenica sera si presentano le idee davanti ad investitori.

L’aria che si respirava era molto bella e la causa è stata “sposata” da molti ma non tutti. Questo ha fatto la differenza tra un team performante ed uno no.

Il crederci fino in fondo ha permesso a molti di lavorare non stop per il tutto il weekend, senza mai abbandonare la passione che avevano all’inizio.
Altri invece che non sono partiti convinti alle prime difficoltà e segni di stanchezza hanno cominciato a rallentare il ritmo.

La differenza si è vista bene soprattutto nella presentazione finale!

Andrea

Ciao Leo,
mi fa sempre piacere quando condividi queste tue esperienze personali nei commenti ;-)

A presto,
Andrea.

Daniele

È ormai diverso tempo che seguo il sito e da qualche mese che leggo i libri da te consigliati, Perdonami il “tu “ma ho come l’impressione di parlare con un amico che conosco da tempo, nonostante sia il primo commento che lascio.
Diverse volte mi capita di leggere e non vedere nessun commento, e mi piace pensare che sono il primo a leggere ogni volta! Comunque oggi i tuoi suggerimenti mi hanno toccato più del solito e devo dirti che sei un grande Andrè! Buona settimana!

Andrea

Ciao Daniele,
grazie per il tuo primo commento :-)
Il “tu” è d’obbligo qui su EfficaceMente.

Mi fa piacere che questo post ti sia piaciuto in particolar modo.

Andrea.

Claudio

Bellissimo articolo, con dei bellissimi messaggi! Buona giornata :)

Andrea

Grazie Claudio.

Enrico Fedi

Non potevi scegliere modo migliore per farmi iniziare questa nuova settimana. Una bella dose di motivazione è quello che ci vuole. Ho apprezzato soprattutto il secondo punto. Avere un ideale per cui lottare è essenziale e spesso ce ne dimentichiamo! Una curiosità.. Nello scrivere questo post che emozioni hai provato? Ti sei automotivato anche tu?! Buona via del guerriero a te Andrea

Andrea

Come dico spesso Enrico, io sono il “lettore 0” di EfficaceMente. Ciò che scrivo mi auguro sia di aiuto a chi legge, ma senza dubbio serve a me: mi serve per mettere a fuoco certe idee che mi ronzano in testa, mi serve per tener traccia di un’esperienza che ho vissuto, mi serve per ricordarmi di non deragliare troppo spesso.

A presto,
Andrea.

Claire

Spettacolare, preciso, incisivo. Perfetto! Qui, ora!
Metaforicamente lo incornicio, questo!
Grande Andrea, grazie!
Un sorriso, Claire

Angela

Grazie Andrea, sei il n.1!!

Michela

Grazie Guerriero ;-)

Andrea

Mi fa piacere ti sia piaciuto Claire, grazie anche ad Angela e Michela :-)

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