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Consigli pratici per liberarti dall’invidia e realizzare i tuoi obiettivi.

“L’invidia è la ladra della gioia.”

Theodore Roosevelt.

Nel post di questa settimana mi piacerebbe trattare un argomento inedito, all’apparenza slegato dai temi “classici” del blog: l’invidia. Già, che ci azzecca l’invidia con le migliori strategie per realizzare i tuoi obiettivi? Molto più di quanto potresti immaginare…

Proprio nell’articolo della scorsa settimana parlavamo di fiducia in sé stessi. L’invidia è legata a doppio filo con l’autostima. Come un incantesimo malvagio, l’invidia ci costringe ad un continuo confronto tra noi e gli altri, o meglio, tra ciò che non va nella nostra vita e l’immagine distorta e superficiale della vita altrui. Da questo confronto ossessivo ed impari usciamo inevitabilmente sminuiti, frustrati, sconfitti. Ma l’invidia può essere vinta, o meglio, può essere messa al nostro servizio…

Il significato di invidia

Per sconfiggere il nostro nemico dobbiamo innanzitutto conoscerlo a fondo. Nel saggio “Umano, troppo umano“, Nietzsche afferma che l’invidia è il frutto di un desiderio che non può essere soddisfatto, o meglio, utilizzando le parole del grande filosofo tedesco:

“L’invidia nasce quando uno è desideroso, ma non ha prospettive.”

Friedrich Nietzsche.

E come reagisce l’invidioso quando non può appagare i suoi desideri? Li denigra e denigra chiunque sia riuscito a realizzarli. Insomma, la solita vecchia storia della volpe e l’uva. L’invidia dunque, a parità della procrastinazione, è l’ennesimo meccanismo di difesa messo in atto dalla nostra mente. Svalutare ciò che non riusciamo ad ottenere o ciò che gli altri hanno ottenuto è una sorta di autoinganno, utilizzato dalla nostra mente per preservare il nostro ego.

‘Mazza André come sei eruttito stamattina! Io però con tutte ‘ste pippe psicologggiche mi perdo un po’: andiamo sul concreto va…

Il modo migliore (e più concreto) per comprendere l’invidia e quanto possa rovinarci la vita, è quello di indagare la mentalità dell’invidioso.

L’invidia e la psicologia dell’invidioso

invidiosoTutti noi conosciamo almeno un invidioso D.O.C. Molto spesso lo conosciamo così bene che ce lo ritroviamo allo specchio ogni mattina.

L’invidioso D.O.C. passa le giornate a rimuginare su ciò che gli altri hanno e lui non può avere. L’insoddisfazione perenne è il sentimento che infesta la sua mente. Il successo altrui gli provoca sfiammate di rabbia e rancore. Egli ha scarso interesse per i propri obiettivi; gli interessano soltanto gli obiettivi degli altri. In definitiva, i suoi traguardi non hanno mai un valore intrinseco; il loro valore nasce sempre dal confronto con i traguardi altrui. Esiste un meme di un ragazzino asiatico che esprime magistralmente questa mentalità; riprende una celebre frase dello scrittore statunitense Gore Vidal:

“Non è sufficiente che io abbia successo. Gli altri devono fallire.”

Gore Vidal.

La verità è che dietro questo livore si nasconde un individuo con una bassa autostima, un individuo che odia gli altri, ma soprattutto odia sé stesso e la sua inadeguatezza. Bel quadretto, eh?! Naturalmente ognuno di noi ha sperimentato l’invidia in diverse sfumature ed in diverse situazioni. Insomma, non siamo tutti esseri spregevoli pronti a godere delle sconfitte altrui… eppure, poca o tanta, l’invidia è per noi sempre fonte di frustrazione. Come possiamo superare questo sentimento così controproducente?

Come difendersi

Come ci possiamo difendere da una persona che prova invidia nei nostri confronti? Spesso, infatti, questo sentimento può far star male non solo chi lo prova, ma anche chi ne è bersaglio. È uno stato d’animo che può riuscire a tirar fuori il lato peggiore di una persona e far compiere azioni che possono recare danni di ogni tipo all’altro.

Quando si è vittime dell’invidia di qualcuno, non bisogna farsi prendere dal panico e gestire la situazione estrema maturità: mostrarsi sicuri di sé senza farsi colpire da atteggiamenti provocatori, provare a chiarire, se possibile, la situazione con la persona invidiosa e, se questo non dovesse accadere, cercare semplicemente di evitarla in ogni modo.

L’invidia buona

Come ben articolato nel manuale “Terapia della gelosia e dell’invidia“, non esiste soltanto l’invidia cattiva. L’essere umano è in grado di provare anche una forma di invidia buona, che potremmo definire ammirazione. Questa forma di invidia positiva non solo non ha effetti collaterali, ma anzi può rappresentare un vero e proprio catalizzatore per il nostro successo.

Il segreto dunque non è non provare invidia per il successo altrui, ma piuttosto far leva su questo sentimento per realizzare i nostri sogni. L’invidioso “buono” non auspica dunque il fallimento degli altri, al contrario il suo mantra è: “se lui ci è riuscito, posso riuscirci anche io“.

Ma per sconfiggere l’invidia negativa, non basta cambiare atteggiamento mentale: è necessario un passettino in più, un passettino ben noto ai lettori di EfficaceMente… l’azione.

La differenza tra invidia e gelosia

Invidia e gelosia, a volte, possono avere significati e sentimenti in comune e spesso vengono anche usati come sinonimi poiché entrambi creano un senso di insoddisfazione ed inadeguatezza. In realtà, però, ci sono alcuni fattori che li rendono due stati d’animo ben distinti.

La gelosia nasce nell’ambito dei rapporti affettivi, essenzialmente per timore di perdere la totalità o l’esclusività di un legame affettivo. L’invidia, invece, riguarda soprattutto il rapporto con i beni o con un determinato status sociale e di vita (di successo, di potere). Quello che accomuna senza alcun dubbio questi due sentimenti è un danno psicologico ed emotivo in termini di crisi di autostima all’interno di un confronto sociale.

Come eliminare l’invidia

Gran parte degli effetti negativi dell’invidia nascono dai sogni e dalle aspirazioni disilluse. Sogniamo, ci illudiamo, facciamo spericolati voli pindarici, per poi schiantarci di fronte alla dura realtà. Ancora frastornati e doloranti ci lecchiamo le ferite e per salvaguardare il nostro ego iniziamo ad invidiare gli altri ed i loro successi.

André, mi stai quindi suggerendo di smettere di sognare? Di accontentarmi di quello che ho e continuare per la mia strada con lo sguardo basso? Azz… che grande motivatore che sei!

Sognare ed aspirare ad obiettivi ambiziosi può essere un’inesauribile fonte di energia, ma affinché l’acqua di questa fonte non si avveleni, dobbiamo imparare ad avere i piedi ben saldati per terra; dobbiamo imparare ad agire incessantemente; dobbiamo imparare a smettere di procrastinare.

Sì, ma… come?

Conclusioni su come sconfiggerla

Arriviamo al sodo. Agire senza una direzione, tanto per tenerci occupati, non è certo una soluzione. Il primo vero atto per superare l’invidia e realizzare i nostri sogni (fregandocene dei risultati altrui) consiste in una piena e totale assunzione di responsabilità. Non è la prima volta che te ne parlo, ma questa lezione può fare davvero la differenza. Responsabilità significa letteralmente: capacità di dare risposta. L’invidioso affibbia la responsabilità della propria situazione sempre agli altri, agli eventi e alla sfortuna, privandosi di fatto della “capacità di dare risposta”. Per superare l’invidia dobbiamo dunque assumerci appieno la responsabilità dei risultati che abbiamo ottenuto finora. Solo in questo modo riotterremo il controllo sulla nostra vita. Solo in questo modo smetteremo di preoccuparci di ciò che stanno ottenendo gli altri, focalizzandoci invece su ciò che vogliamo ottenere noi. Solo in questo modo saremo davvero liberi di realizzarci completamente.

Adesso scegli: puoi continuare a piangerti addosso, ad inveire contro il mondo e ad invidiare gli altri. Oppure decidi di focalizzarti su ciò che puoi controllare, prendendo finalmente consapevolezza che, nel bene e nel male, tu sei l’unico artefice della tua vita.

“Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro. La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.”

The Big Kahuna.

Buona settimana ;-)

Andrea Giuliodori.

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Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Crystal

Articolo inedito e affascinante, mi piacerebbe fosse trattato in seguito con ulteriori approfondimenti perché il tema è delicato. C’è tutto un mondo (interiore e non) che ruota intorno all’invidia, è la molla delle cattive azioni verso se stessi e verso gli altri. Insomma, argomento importante e particolare al tempo stesso, smuove ogni corda interiore, dalla più sonora fino alle vibrazioni più sottili, a mio avviso dovrebbe essere trattato in modo più approfondito, ma sono contenta che sia stato introdotto, merita attenzione, è un aspetto che in un percorso di crescita personale non si può assolutamente trascurare. Grazie Andrea! Buona settimana!

Andrea

Ciao Crystal: diciamo che questo post è stato un esperimento. Non ho mai trattato l’argomento in precedenza, neanche di “striscio” a dire il vero. Questo post mi è servito per vedere le reazioni dei lettori.

Terrò in considerazione la tua proposta di approfondimento.

Andrea.

Enzo

L’articolo è terminato sul più bello: hai dato la soluzione ovvero l’assunzione delle proprie responsabilità ma manca il “come si mette in pratica”. ☹️

Andrea Giuliodori

Per quello ci sono altri 500 articoli qui nel blog Enzo! ;-)

Bice

Lo spunto del ragazzo asiatico è di per sè sufficiente a inquadrare l’aspetto spinoso dell’invidia. Quello che è faticoso fare, che a volte io stessa dimentico, è ricondurre sempre al proprio stato attuale ciò che ci ha risucchiato fuori. Solo da questo passaggio precauzionale io posso sognare. Voglio vincere la borsa di studio per il dottorato ma non mi cadrà dal cielo come grattando un biglietto della lotteria. Questo tipo di vittoria richiede ciò che – la parola ha un velo triste- costituisce il 99% della gioia nel momento in cui l’ottengo: sacrificio. Se ancora non è il “momento” questo non mi può frustrare o portami alla resa. Il cammino lungo si tiene presente pur continuando a vivere con piacere questo presente in cui ancora non siamo congiunti con io premio. Resistere vuol dire desiderare. Bauman fa questa utilissima distinzione concettuale, l’amore liquido ci educa a voglie già soddisfatte ancor prima di rifletterci su. Aggiungerei che senza limiti perdiamo persino l’occasione di escludere ciò che invece non ci serve per davvero.

Miriam

Ho cercato qualcosa sull’invidia e mi sono imbattuta in questo articolo come anche in tanti altri.ma nel mio caso non rispecchia ciò che effettivamente provo e nemmeno riesco a risolvere perché nello specifico non rientro nelle casistiche descritte o al contrario , rientro un po’ in tutte.mi rendo conto di essere un po’ gelosa ( ma non da stalker), un po’ invidiosa ( non da augurare il male ad altri), un po’ tanto con bassa autostima. Nello specifico, sono gelosa del mio compagno senza motivo. Perché penso che guardi ragazze molto più belle di me.quindi paragonandomi a ciò che vede, mi sento uno schifo, da qui l’invidia e la molto bassa autostima. Ma distruggo mentalmente me stessa, non do colpa ad altri, mi colpevolizzo io, torturandomi dentro senza soluzione, seppur consapevole che è tutto inutile.sono io che mi sento inadeguata. Non reggo il confronto con gli altri e mi sfogo con me stessa, stando male dentro. Qualcuno può dirmi qualcosa in merito ?

Andrea Giuliodori

Ciao Miriam, il problema in questo caso non è evidentemente l’invidia, anzi, le emozioni che provi non le identificherei affatto con l’invidia. Il senso di inadeguatezza, il tuo io critico molto accentuato, etc. rientrano sicuramente in una casistica di scarsa fiducia in te stessa. Se vuoi approfondire questa tematica ti rimando ai relativi articoli gratuiti del blog sul tema e al manuale Autostima Passo Passo (APP).

Buone letture.

Federico

Credo che porre l’enfasi sull’invidia buona (ambizione) sia, con opportune riserve, un grande indice di maturità.
Del resto se Edison si fosse accontentato di queste belle candele, oggi non avremmo la lampadina.
Poi teniamo conto del fatto che tutti, per fortuna, abbiamo una faccia, due braccia e due gambe, quindi se l’hanno già fatto è replicabile.
L’ impegno a raggiungere un progetto di vita ambizioso ci permette di acquisire abilità che prima non avevamo; ci permette di cambiare la visione del nostro mondo riscoprendo valori ed energie prima ignorate; ci regala una nuova visione di noi stessi agli occhi degli altri; in ultimo ci pone sulla strada del cambiamento, che, se equilibrato, è sempre un bene.
Ovviamente le parole magiche connesse a tutto ciò sono appunto: azione, determinazione, disciplina e coraggio.
In definitiva chi non vorrebbe essere più attivo, determinato, disciplinato e coraggioso? La volpe avrebbe dovuto cercare una scala…

Andrea

Ciao Federico,
il passaggio che ho preferito del tuo commento è stato questo:
un progetto di vita ambizioso ci permette di acquisire abilità che prima non avevamo

Questo modo di vedere le cose è ciò che mi ha fatto appassionare alla crescita personale.

Andrea.

parlodainvidiosa

federico : 1°- <> progetto di vita ambiziosa? ma è veramente quello che vogliamo noi? o è solo un progetto altrui? si potrebbe acquisire abilità, che probabilmente, non ci competono ma dimenticandoci di sviluppare le nostre. 2°- <> dimenticandosi i propri valori proprio perchè si dedica tanta energia al raggiungimento di scopi e obbiettivi che non sono i nostri. 3°- <> no, è mera illusione. per quelli NON siamo noi. quello è solo, l’esatta identica fotocopia dell’invidiato. è come se nascesse, un suo clone con un fisico differente.

parlodainvidiosa

*3°- hai mai visto harry potter e lo specchio delle brame? Bene, se noi ci specchiassimo lì dentro vedremmo la persona invidiata, ecco come appariremmo agli altri. Invece, in quello specchio noi dovremmo vederci esattamente come siamo. Attivi, coraggiosi e disciplinati dimenticandosi delle proprie capacità, potenzialità, abilità? No, grazie. Preferisco attivarmi per sviluppare le mie capacità, e potenzialità. E forse, da quelle poterne creare anche di nuove… ci vuole più coraggio a rischiare di essere se stessi non sapendo a che cosa si va incontro o ad emulare l’altro sapendo già a che cosa si va incontro? ci vuole più disciplina per essere se stessi o per emulare l’altro che a noi invidiosi viene anche troppo facile? Non cadere nel tranello dell’invidia buona. Perchè è solo un tranello attuato dall’invidia stessa al solo scopo di nutrirsi e crescere fino a divorarti. Se vuoi ti racconto privatamente la mia esperienza personale, così è più facile capire perchè parlo in questo modo.

Rosa

Indifferenza e serenità. Due paroline magiche per combattere gli invidiosi che cercano in qualche modo di danneggiarci. Non dare troppo peso alle loro calunnie, per esempio, nel caso in cui si viene calunniati. E poi non dar loro la soddisfazione di vederci tristi per via delle loro cattiverie, visto che così raggiungerebbero uno dei loro obiettivi principali . Rendere loro il boccone indigesto, insomma.
Il solo sentimento che dovremmo provare difronte a persone così tristi, dovrebbe essere solo tanta tanta pena.
Però è anche vero che ci sono casi diversi e come diceva anche un commentatore prima, ci sono casi in cui questi esseri schifosi hanno letteralmente distrutto una vita, una carriera o una attività lavorativa, un fidanzamento, ecc…
Hanno causato tanta sofferenza a gente che aveva la sola colpa di essere meglio di loro.
Le persone cattive, che fanno del male agli altri però non sono felici, e anche se ostentano soddisfazione, felicità ecc…. dentro di loro hanno il deserto. Teniamo sempre presente questo. Si autocondannano alla tristezza.
E proprio per questo motivo li compatisco tanto e a volte non mi viene nemmeno la voglia di vendicarmi per un torto subito, perché so appunto che la punizione la stanno già avendo.

Gabriella macorig

Leggevo sul web qualcosa che mi salvasse dal l’invidia di una madre morta da poco che mi ha massacrato tutta la vita…. Sono con psichiatra e psicanalista…. Eppure tutta la sua cattiveria verso di me credo fosse proprio invidia… Vi leggo grazie delle vostre idee e parole! Gabriella

Claire

Buongiorno Andrea!

Torniamo quindi a parlare di consapevolezza … mi sa che le fondamenta sono “consapevoli” ;)

Ci rifletto su, ma l’invidia per fortuna non mi appartiene molto, sicuramente non in modo lesivo. D’altra parte, oh, ci sarà pure qualcosa su cui non mi devo ammazzare di lavoro, no? :P

Buona settimana! :)

Andrea

Ahahahah,
grazie del commento Claire: li apprezzo molto.

Andrea.

sabner

Fortunatamente non sono mai stato invidioso. Credo perchè quando vedevo qualcuno/a che aveva ottenuto dei risultati che io non avevo raggiunto pensavo semplicemente che se io non ero come lui/lei dipendeva solo da me inoltre ero cosciente che impegnandomi avrei raggiunto i medesimi risultati
.
Non ha senso essere invidiosi quando sei cosciente che nulla è fuori dalla tua portata

Andrea

Ciao Sabner,
credo che nel tuo commento tu abbia ben sintetizzato il concetto di invidia buona.

Grazie,
Andrea.

Anna

Sempre più stima per te! Gli ultimi post sembra che tu li abbia scritti su misura per me :)

Buona giornata ;)

Andrea

Ciao Anna,
mi fa piacere che gli ultimi post siano “azzeccati” ;-)

Andrea.

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