Un articolo dedicato alla nostra insoddisfazione perenne e a quello che è l’unico vero segreto per liberarsene definitivamente (grazie ad una “lente”).
“L’insoddisfazione è l’ombra dell’ambizione.”
Henry H. Haskins.
Essere sempre insoddisfatti
L’insoddisfazione personale e lavorativa sta ormai diventando una malattia cronica nella nostra società.
Chiariamo: è normale ed umano essere di tanto in tanto insoddisfatti. Il problema, però, è quando questo stato di tristezza e malcontento diventa perenne, impedendo alla persona che lo prova di sentirsi felice, esser grati per ciò che si ha o l’eterna mancanza di qualcosa per essere davvero pieni e soddisfatti.
E quando ci si sente così insoddisfatti, con un vuoto perenne difficile (quasi impossibile) da colmare non c’è aspetto positivo della vita che tenga. Possiamo avere la miglior macchina, una bella casa, sentirci bene fisicamente, eppure non saremo mai in grado di apprezzare tutto quello che abbiamo.
Le cause dell’insoddisfazione
Hai mai provato a pensare a quali siano le cause di questa perenne insoddisfazione?
Non c’è giorno che non arrivi notizia del ragazzino diventato milionario grazie ad un’app, della giovane artista diventata star su YouTube, del calciatore in erba diventato fenomeno. Al contempo però ci scontriamo quotidianamente con crisi, disoccupazione e ingiustizie.
Viviamo dunque in un’epoca in cui, in teoria, tutto è possibile, ma dove, in pratica, solo una sparuta minoranza riesce a realizzare i propri sogni. Ed è proprio questo contrasto tra le sfavillanti possibilità ed un’anonima realtà a creare in noi un profondo senso di insoddisfazione.
Cosa comporta l’insoddisfazione
Quando ci sentiamo insoddisfatti abbiamo due scelte: ascoltare l’insoddisfazione e prenderla come stimolo per ribaltare la situazione e/o migliorarci, oppure lasciarsi sopraffare rischiando conseguenze ben peggiori.
Lasciarsi pervadere da queste sensazioni, infatti, può portare a diversi tipi di somatizzazione, tra cui stanchezza continua, ansia o comportamenti compulsivi come shopping, abusi di sostanze e via, via effetti sempre più gravi.
Possiamo liberarci dall’insoddisfazione?
Il primo passo per iniziare un percorso per liberarsi dall’insoddisfazione è innanzitutto prendere consapevolezza di questo stato d’animo che pervade la tua quotidianità.
Dopo la presa di coscienza, è il momento delle domande clou: come possiamo liberarcene? Esiste un metodo pratico per non essere sempre insoddisfatti?
Da bravo ambizioso quale sono, ho vissuto (e vivo) spesso periodi di insoddisfazione e, ogni volta, la risposta per uscirne è sempre la stessa: il metodo della “lente”.
André, vabbé tutto, ma che mi#?*ia c’entrano le lenti usate dai ragazzi per dar fuoco alle foglie col fatto che vorrei una vita con più soddisfazioni?!
Continua a leggere l’articolo: prometto che non ne rimarrai insoddisfatto! ;-)
Le 3 fasi dell’insoddisfazione
Prima di parlarti del metodo della lente (e del perché è così efficace), dobbiamo vedere insieme quelle che sono le 3 fasi dell’insoddisfazione.
Sapere in quale fase ti trovi ti aiuterà a sfruttare al meglio questa strategia.
Se in questo momento senti che manca qualcosa nella tua vita, sta sicuro che stai attraversando una di queste 3 fasi. Scommettiamo? ;-)
1. La Notte
Quando abbiamo difficoltà a soddisfare i nostri bisogni primari, ovvero quelli che Maslow nella sua famosa piramide definisce bisogni fisiologici e di sicurezza (salute, soldi, occupazione, etc.), la nostra insoddisfazione è ai massimi livelli.
Questa è la fase della “Notte“.
Tutto intorno a noi è buio e c’è solo la fioca luce della luna a guidarci, ma di fatto ci sentiamo persi ed incapaci di superare i nostri ostacoli.
Causa della nostra insoddisfazione
Le preoccupazioni.
Un articolo di approfondimento
se ti trovi in questa fase
L’importanza di affrontare le difficoltà: la storia della farfalla
2. La Nebbia
“L’insoddisfazione è la consapevolezza di non aver compiuto il proprio cammino.”
Carlo Peparello.
Soddisfatti i nostri bisogni basilari, il nostro senso di insoddisfazione si placa, ma non per molto.
Passata la “Notte” infatti, rischiamo di ritrovarci in mezzo alla “Nebbia” del mattino, confusi su quale sia per noi la strada giusta da percorrere.
Siamo in salute, riusciamo a mettere insieme il pranzo con la cena, ma la nostra vita è piatta, priva di stimoli. Né il lavoro, né la vita personale ci fanno sentire realizzati. Insomma, ci ritroviamo nuovamente… insoddisfatti.
Siamo convinti che questa vita non ci appartenga, che la nostra strada, lo scopo per cui siamo venuti al mondo, sia là da qualche parte, ma non siamo in grado di capire dove.
Causa della nostra insoddisfazione
La noia.
Un articolo di approfondimento
se ti trovi in questa fase
10 domande per capire cosa fare nella tua vita
3. Il Giorno
“L’insoddisfazione è il primo passo nel progresso di un uomo o di una nazione.”
Oscar Wilde.
La terza fase è quella in cui arriva il sole ad illuminare il nostro percorso: sappiamo finalmente di essere sulla strada giusta, sappiamo dove vogliamo arrivare, eppure… porca di quella paletta, dopo un po’, il senso di insoddisfazione si insinua nuovamente nelle nostre giornate.
Siamo nella fase del “Giorno“.
Le cose vanno bene, fin troppo bene: non riusciamo a star dietro agli impegni, siamo coinvolti in 1.000 progetti, giriamo a destra e a manca come trottole, eppure le nostre ambizioni sembrano allontanarsi piuttosto che avvicinarsi.
Causa della nostra insoddisfazione
Le distrazioni.
Un articolo di approfondimento
se ti trovi in questa fase
La legge di Curly e il segreto della vita
Per concludere la nostra metafora astronomico-meteorologica…
…di “Notte” manca la luce, con la “Nebbia” la luce viene rimbalzata da milioni di particelle d’acqua, di “Giorno” quella stessa luce si disperde in mille direzioni.
Qualsiasi sia la fase che stiamo attraversando, corriamo comunque il rischio di ritrovarci insoddisfatti. Come se ne esce?
Come smettere di sentirsi insoddisfatti: il metodo della lente
So che te lo stai chiedendo.
La luce non è altro che la nostra energia, la nostra attenzione, la nostra volontà.
Se vogliamo davvero sbarazzarci del senso di insoddisfazione cronica, che governa le nostre giornate, dobbiamo imparare a focalizzare questa “luce” in un unico punto e “bruciare”, uno dopo l’altro, gli ostacoli e i problemi che ci allontanano dai nostri obiettivi.
Esattamente come facevamo da bambini concentrando la luce solare su un foglio di carta grazie ad una lente.
Che tu stia attraversando la fase della “Notte”, della “Nebbia” o del “Giorno”, l’unico modo per tornare a vivere giornate appaganti è quello di CONCENTRARE ogni singolo grammo delle risorse mentali a tua disposizione su un unico ostacolo, progetto o obiettivo, finché non lo avrai superato, concluso o raggiunto.
Il metodo della lente in pratica: brucia l’insoddisfazione!
Non è la prima volta che ti consiglio di focalizzare le tue energie mentali.
L’idea è di per sé molto semplice ed intuitiva, eppure, quando si tratta di metterla in pratica, tempo qualche giorno e torniamo ad essere inghiottiti dalla disperazione della “Notte”, dalla confusione della “Nebbia” o dalla distrazione del “Giorno”.
Ecco 3 consigli pratici per far funzionare al meglio questo metodo:
- Inizia dalle piccole attività. A volte siamo così insoddisfatti della nostra vita che vorremmo semplicemente cambiare TUTTO. Ed inevitabilmente rimane tutto come prima. Tentare di raggiungere da subito obiettivi troppo ambiziosi, ci porta a disperdere la fioca “luce” a nostra disposizione (soprattutto se siamo immersi nel buio della “Notte”). Se vuoi davvero diventare un maestro del metodo della lente devi imparare a padroneggiarlo nelle attività più semplici: (A) rifai il letto ogni mattina. (B) Studia per un intero pomodoro senza controllare internet o smartphone. (C) Decidi su cosa lavorare nei prossimi 60 minuti e porta a termine quella singola attività senza distrazioni.
- Non prendere nuovi impegni. Chi ha letto Start! sa bene che tendiamo a sovrastimare le capacità del nostro “Io futuro”. Questo ci porta a prendere troppi impegni che difficilmente riusciremo a rispettare e che di conseguenza possono dimostrarsi solo l’ennesima fonte di insoddisfazione. Stop the madness! Applicare il metodo della lente significa anche RIFIUTARE qualsiasi impegno che non contribuisca direttamente alla realizzazione dei nostri obiettivi. (Questo vale anche nella fase della “Nebbia”: se i tuoi obiettivi non ti sono chiari è meglio testarne a fondo uno alla volta piuttosto che rincorrerne 100 contemporaneamente).
“Lepores duo qui insequitur, is neutrum capit / Chi insegue due lepri non ne prende nessuna.”
Detto latino.
- Innamorati del vuoto. Soprattutto nella fase del “Giorno”, siamo così abbagliati dalle mille opportunità che quasi disprezziamo i momenti di ozio (quello vero). La nostra però somiglia ad una fame nervosa che non ci rende mai sazi. Da qui il profondo senso di insoddisfazione. Dobbiamo dunque tornare ad innamorarci del “vuoto”: ovvero di quei momenti di relax assoluto, quasi noia, in cui ci sconnettiamo da tutto e da tutti per immergerci in un bel racconto, nelle note di un album o nella natura incontaminata.
Come liberarsi dall’insoddisfazione: le conclusioni
L’articolo finisce qui. Magari hai qualche dubbio sull’efficacia del metodo della lente o semplicemente lo accantonerai tra le tante cose da provare un giorno, chissà quando.
Prima di farlo, prima di essere risucchiato nel solito tran tran quotidiano, chiediti se ripetere quanto fatto finora ti aiuterà davvero a liberarti dalla tua insoddisfazione personale e lavorativa.
Credo che entrambi conosciamo quale sia la risposta.
E allora dai una possibilità al metodo della lente: applicalo anche solo per 24 ore, e se dopo una giornata in cui avrai concentrato le tue risorse mentali su poche cose importanti, ti sentirai comunque insoddisfatto, beh avrai tutto il diritto di aggiungerlo alla lista delle psico-cazzate.
Se invece le cose andranno diversamente, come credo, sarò davvero curioso di leggere la tua esperienza nei commenti.
Ps. Come al solito, anche questa settimana ho preparato per gli iscritti alla newsletter una “chicca” sfiziosa. La versione audio di questo articolo. Se sei già iscritto, trovi il link all’audio-articolo nell’email che ti ho inviato l’11 maggio 2015.
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Pps. E faccelo un “mi piace” al post di zio Andrea! :-D
Buona settimana, Andrea.
Foto di harusday
Caro Andrea, al momento io mi trovo in piena notte…penso sempre che se Maslow potesse mi darebbe una pacca sulla spalla!
Tu parli di una spinta positiva che non può portare se non a dei risultati positivi. Ma come fare ad agire quando si è paralizzati dalla paura? Quando si è soli – soprattutto in senso materiale – e ogni passo fuori dal triste tracciato quotidiano potrebbe essere pericoloso? Per per pericoloso intendo al punto che se rinunciassi ad accettare certe cose potresti trovarti a vivere sotto un ponte senza che a nessuno freghi niente di te. E siccome questo rischio per me è concreto, accetto la vita triste di ogni giorno, ogni mattina sperando che arrivi presto la sera, immergendomi nei ricordi e augurandomi di vederne presto la fine. In certi periodi, quando capita qualche piccola cosa bella – mangiare qualcosa che mi piace, poter parlare un po’ con qualcuno, avere la forza di fare una passeggiata con il mio cane – mi sembra di vedere un po’di luce, ma poi il buio mi risucchia…mi è successo proprio qualche settimana fa, quando un brutto sogno sembrava finito ed ora sono in attesa del secondo intervento chirurgico in due mesi…sono così triste e mi sembra davvero che i miei sforzi per reagire siano inutili.
Paura in inglese si dice Fear
F = False
E = Evidence
A = Appearing
R = Real
Spero di averti dato con questo acronimo una nuova prospettiva su ciò che lasci che ti paralizzi. è tutto nella tua testa :-)
Caro Andrea, la pensione di accompagnamento – manco la minima – che vedo nel mio futuro è reale…per tante persone!
Scherzi a parte, sono consapevole che finché c’è vita c’è speranza e che con il giusto atteggiamento si possono ottenere dei grossi cambiamenti. Solo che a volte i guai arrivano tutti assieme e le cose iniziano a sprofondare sempre di più. Ne aggiusti una e se ne rompono dieci, non è una metafora ma quello che mi sta accadendo realmente, la mia casa sembra aver deciso di suicidarsi; poi problemi di salute e spese mediche insostenibili, sacrifici su sacrifici e le forze fisiche e mentali che se ne vanno…e il futuro sembra sempre più incerto…
Comunque l’acronimo è bellissimo :) sono d’accordo sul fatto che le previsioni negative siano un’illusione come tutto ciò che non accade nel presente…la difficoltà sta nell’avere fiducia quando il presente è un macello totale!
Ciao!
Pao
p.s.: quando tempo fa ho letto per la prima volta della scala di Maslow, mi è venuto subito in mente questo passaggio di “Se questo è un uomo”, che sembra una spiegazione pratica della sua teoria:
“Oggi è una buona giornata. Ci guardiamo intorno, come ciechi che riacquistino la vista, e ci guardiamo l’un l’altro. Non ci eravamo mai visti al sole: qualcuno sorride. Se non fosse della fame! Poiché tale è la natura umana, che le pene e i dolori simultaneamente sofferti non si sommano per intero nella nostra sensibilità, ma si nascondono, i minori dietro i maggiori, secondo una legge prospettica definita. (…) Ed è anche questa la ragione per cui così spesso, nella vita libera, si sente dire che l’uomo è incontentabile: mentre, piuttosto che di una incapacità umana per uno stato di benessere assoluto, si tratta di una sempre insufficiente conoscenza della natura complessa dello stato di infelicità, per cui alle sue cause, che sono molteplici e gerarchicamente disposte, si dà un solo nome, quello della causa maggiore; fino a che questa abbia eventualmente a venir meno, e allora ci si stupisce dolorosamente al vedere che dietro ve n’è un’altra; e in realtà, una serie di altre. Perciò, non appena il freddo, che per tutto l’inverno ci era parso l’unico nemico, è cessato, noi ci siamo accorti di avere fame: e, ripetendo lo stesso errore, così oggi diciamo: “Se non fosse della fame! …”
Non sono Andrea…
scusami davvero!!! Lo dicevo che non è giornata… :’)
l’ho detto solo per evitare confusione d’identità,anche se per me è solo un complimento essere accostato a lui,che ho pure conosciuto ed è davvero un grande professionista,se non altro per l’efficacia di quello che ho scritto sopra. dai resisti!
Andrè… questa volta ti sei superato con l’audio… non che sia pigro ma sentirlo mentre lavoro è veramente una goduria! Vai Andrea e grazie del contributo che ogni giorno ci dai… avanti tutta naturalmente EFFICACEMENTE! :)
Grazie Alessio!
In effetti la mia reazione naturale all’insoddisfazione è proprio disperdermi con il risultato di peggiorare la situazione, soprattutto quando non sono convinta dell’utilità dell’obiettivo da raggiungere. Proverò con la lente fino al conseguimento di quello per cui ora sto lavorando anche se dopo mi riservo di cambiare orientamento strategico.
Comunque, bellissimo articolo e grande idea quella dell’audio!
ciao
grazie mille per articolo. Io navigo tra la nebbia ed il giorno ma l’insoddisfazione è sempre presente anche quando va tutto bene.Interessante e da provare il metodo della lente
No, vabbè! La versione audio è la cosa migliore che tu abbia mai aggiunto a efficacemente! Poterla leggere nel letto per svegliarsi del tutto prima di andare a fare colazione è perfetto. Tra l’altro hai veramente un bel tono di voce, e trovo la musica azzeccata. Veramente, continua, io l’ho apprezzato tanto.
E colgo l’occasione per ringraziarti: non solo per quest’articolo, ma per tutti gli altri che hai pubblicato finora: piano piano mi stanno cambiando la vita, dico davvero. Sono diversissima da com’ero un anno fa, e il cambiamento è in meglio, nonostante qualche alto e basso.
Baci, buona giornata a tutti voi.
Grazie, ho appena deciso di regalare per il suo imminente compleanno una lente a mio figlio.
Gli spiegherò che se evita di guardare la TV mentre gioca con l’ipad, riuscirà a passare di stage molto più velocemente.
Andrea, ti seguo assiduamente da un anno ormai, e non ho mai commentato, ma stavolta te lo meriti davvero… La versione audio dell’articolo è una cosa fantastica, nonché geniale! Cattura l’attenzione, ti fa seguire perfettamente il discorso e anche il sottofondo è piuttosto piacevole! Grande! :D Tu e la tua lente oggi avete decisamente dato una svolta alla mia giornata! Grazie mille! :)
L’articolo ha aggiunto poco a al mio bagaglio di conoscenza in materia (ma solo perché molti concetti li ho appresi dai tutti gli altri articoli! E comunque è sempre bene “ripassare”), in compenso ho trovato la versione audio davvero fantastica!! Molto più rilassante e naturale della lettura, promossa a pieni voti :D
Ciao Andrea,
scrivo più per la forma che per il contenuto, come al solito interessante. In particolare per l’audio.
Non so se mi limiterei a leggere quanto scritto sull’articolo. Credo che l’audio abbia bisogno di un’impostazione sua. Credo che sia più facile distrarsi mentre parli quindi lo farei in modo diverso rispetto all’articolo scritto per tenere viva l’attenzione.
Che ne pensi?
Grazie
Lucia
Condivido ciò che scrive Lucia. Ottima idea il brano audio, ma anche a me è capitato di “distrarmi” (e non focalizzarmi :) ) e di dover riavvolgere per riascoltare ciò che mi sono perso.
Questo non significa che sia fatto male, non vorrei essere frainteso. :)
Ripeto, ottima idea!
Grazie del feedback Lucia. Poi naturalmente ci sono persone che ad esempio non riescono ad ascoltare audiolibri senza distrarsi, ma senza dubbio posso e devo lavorare per migliorare l’impostazione. Sono comunque felice che questo primo esperimento sia piaciuto.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
Mi ritrovo molto in questo articolo ma stavo per rimandarne la lettura fino a quando non ho visto che per noi iscritti alla news letter c’era anche il link alla versione audio. È un’idea fantastica, veramente! Grazie per la passione che metti in ogni riga.
Alla prossima,
Giulia
Mi fa piacere ti sia piaciuta Giulia!
Ciao Andrea, bellissimo l’articolo audio, ma lascerei sempre anche quello scritto. Hai un bel tono di voce ed è piacevole da sentire…unica cosa mi allenerei con un altro timbro di voce x il tuo alter ego (che è fortissimo)…che rispecchi il nostro lato “basic” !!! Ih,ih,ih….!!! Sempre un grande e ottimo lavoro. Hellen
Ahaha, grazie Hellen: sicuramente ci sono molti miglioramenti da fare per quanto riguarda gli audio-articoli. Sì, ti confermo che gli articoli scritti non vanno da nessuna parte :-)
Funziona il metodo della lente sulle insoddisfazioni affettive? :)
Buona settimana Andrea
Ottimo articolo e ottima idea la versione audio! Stamane ho “ascoltato” l’articolo durante il tragitto verso il lavoro! Well done!
Ciao Andrea!!
Complimenti, questo é per me l’articolo piú bello che tu abbia mai scritto..
Da un bel po’ di mesi mi ritrovo nella seconda fase, sto facendo mille cose e se mi rilasso mi sento in colpa perché ho l’impressione di procastinare..grazie!! Sento che ora la mia anima puó avere un po’ di pace.. ^^
Mi fa davvero piacere Alexandra!
Con la poesia “Se” di Kipling e la storia di Zatopek l’articolo di oggi va sicuramente sul mio podio personale dei tuoi articoli migliori. Grazie come sempre!
Ciao Andrea,forse una cosa che soddisfa poco,è che prendo tropi impegni,sigh…
( Ho un piccolo progetto,se tu e gli amici mi date una mano…E’ : Conosci dei
pricipi o leggi Spirituali ed universali ? ) Grazie .
Il vuoto di sopra,mi sembra un tipo di meditazione,sbaglio ?
La faccio la mattina prima di scendere dal letto…ha,ha,ha .
Grazie a tutti.
Paul .
Ciao Andrea
Da quando ho iniziato l’università diciamo che non so quasi più cosa sia la soddisfazione.
Sono iscritto a medicina e frequento il 4.
La maggior parte degli studenti (quasi la totalità ) ha la media dal 28 in su,mentre la mia è bassa rispetto alla facoltà.
Ho provato a cambiare moltissimi metodi di studio e ora sono alle prese con Sm2.
Tuttavia per quanto possa impegnarmi ora comunque non potrei raggiungere chissà quali grandi risultati e mi sento inferiore rispetto a tutti i miei colleghi.
Il mio problema non è però concentrare le energie in un unica cosa, visto che passo diverse ore a studiare,magari anche più degli altri.
Sono felicissimo della mia vita, fortunatamente non ci sono gravi problemi e posso ritenermi molto fortunato; quello di cui mi lamento sono io.
Ogni giorno penso ai risultati che non riesco ad ottenere.
Oltretutto quando dovrò fare il test della specializzazione, voto di laurea e media verranno considerati per attribuire un punteggio di partenza, e mi preoccupa l’idea di non riuscire a superare il test è buttare diversi anni cercando di passarlo.
Ciao Andrea, ti ringrazio per l’articolo.
Mi trovo in sintonia con te, soprattutto nell’affermare che si debba partire dalle piccole attività per poi potersi affermare in attività più complesse e molteplici durante la giornata. Ci sono infatti fasi della vita in cui, per forza di cose, si devono inseguire più obbiettivi nello stesso momento (ad es. cercare un lavoro e studiare per il proprio futuro) ed è proprio in questi momenti che è richiesto un grande focus mentale.
Una buona settimana a tutti :)
innanzi tutto desidero contribuire anche qui alla tua richiesta di condividere i pareri sul diario motivante… ne ho fatta una versione a tabella che sta in una pagina, mi sforzo ogni giorno di compilarlo mentre faccio colazione e prima di andare a dormire. Ho aggiunto però la sera una terza cosa da compilare: la to-do-list per il giorno dopo. Questo mi aiuta moltissimo a focalizzare le mie energie e soprattutto a migliorare gradualmente le mie condizioni di vita.
Le fasi le ho passate tutte ma credo che molti siano d’accordo che la fase della notte oltre all’insoddisfazione sia contraddistinta da un altro sentimento molto forte: la disperazione! Ed è davvero un coacervo di emozioni abbastanza pervasive della nostra volontà.
Alcuni mesi fa ho visto il film di produzione italo tedesca (con la colonna sonora realizzata da Angelo Branduardi) tratta dal libro di Michael Ende: MOMO. Proprio all’inizio un personaggio dice (più o meno ma il senso è quello): se tu guardi la strada da fare tutta insieme ti viene paura, vedere la distanza che ti separa dalla tua meta è paralizzante. se invece ti concentri su un passo alla volta ecco che senza accorgertene spesso arrivi alla meta”
:-) buona settimana.
dopo averlo iniziato un mese fa l’ho interrotto, ma poi ho capito che mi aiutava e l’ho ripreso. :-)
L’ idea della tabella giornaliera è proprio carina, quasi quasi te la copio! :-D
aiuta. adesso aggiunto un’ulteriore step…gli obiettivi settimanali. Stabiliti la domenica sera e trascritti sul diario il lunedì mattina. Sto pensando di sfruttare il format di quei blocchi con l’organizzazione settimanale in formato A3 e impaginare il tutto e farmi il blocco. appena lo faccio magari condivido qui il link…;-)
se puoi condividerlo sarebbe super :) grazie :)
ciao Andrea! ottima idea l’audio articolo! sarebbe ottimo poterlo scaricare così me lo ascolto in giro! altri audio articoli in futuro saranno più che apprezzati.
ps ogni tanto non è molto chiaro ciò che dici, nel senso che sembra che ti mangi un po’ le parole. Aspetto il prossimo post! Il tuo lavoro è davvero prezioso e utile! Grazie
Virginia
Grazie del feedback Virginia: ci sono una miriade di cose che devo migliorare sui contenuti audio, ma piuttosto che essere perfetto, preferisco lanciarmi e poi lavorare sul mio percorso di… crescita personale :-)
A presto,
Andrea.
Ciao, Andrea, grazie per questo tuo post: sto assaporando il vivere in giornate illuminate dal sole, ogni tanto metto gli occhiali per non restare abbagliata :) E ascoltandoti scopro un leggero accento toscano o sbaglio? Sai cosa mi piace molto di te? Che ti metti in gioco, in continuazione: questo esperimento della lettura del post è interessante, sei un esempio, ci sto riflettendo, quindi grazie :)
Ciao Gloria,
sono di origini marchigiane: per la precisione di un paesino il cui dialetto, per alcune inflessioni, potrebbe essere confuso con quello toscano :-)
Grazie del commento.
Andrea.
Ecco da dove arriva la tua tenacia: sono stata più volte nelle Marche e ho apprezzato la capacità lavorativa e le doti professionali dei marchigiani, gente che si impegna. Scusa per l’errore e grazie a te.
Grande Andrea, bell’articolo!
Ps Ora so di non essere l’unico che dava fuoco alle foglie xD
Grazie Alex,
eh sì, il gioco della lente era il top! ;-)
Sei un genio Andrea! L’idea che hai avuto dell’audio-articolo è una genialata! Spesso per motivi di studio devo stare per ore di fronte al PC o di fronte ai libri, e a fine giornata faccio davvero grandi sforzi per leggere. Per questo motivo trovo che l’audio articolo sia comodissimo! Mi piacerebbe che ne facessi altri così, in modo tale che una persona possa leggere i tuoi articoli in svariati momenti. Grazie per tutto quello che fai. Buona serata :-)
Ciao Irene,
ti è piaciuto allora l’audio-articolo? Mi fa piacere :-)
Non riuscirò a fare una versione audio per tutti i post, ma ne farò sicuramente altri.
A presot,
Andrea.
Ciao Andrea, è la prima volta che commento un tuo articolo. Che dire.. ottimo modo per cominciare la giornata (commento solo ora, ma l’ho letto questa mattina in treno). Io mi ritrovo nella fase “giorno”, in qualche modo ho già definito la mia strada e non mi resta altro che percorrerla, anche se, nonostante tutto, permane questo senso di insoddisfazione. Per quanto banale sia, la causa è rappresentata effettivamente dalle distrazioni e fino ad ora non mi ci ero mai soffermata troppo. Mi rendo conto che impiego molte energie mentali in cose che esulano da quello che dovrei fare, un po’ per voglia di cogliere diverse opportunità e di fare nuove esperienze, un po’ per cause di forza maggiore che non posso controllare, ma solo accettare. Cercherò di seguire i consigli pratici che dispensi, nella speranza di riuscire a focalizzare le energie verso la strada giusta. Ci tengo a farti i complimenti per il tuo lavoro, ti sto seguendo sempre di più e ormai l’articolo del lunedì mattina sta diventando un appuntamento fisso che attendo durante la settimana e che mi tiene compagnia durante il mio tragitto verso l’università. Di nuovo complimenti, continua così!
Grazie del commento Paola,
sai, ci rifletto spesso anche io: la nostra non è “voglia di cogliere diverse opportunità”, ma piuttosto “paura di perdere delle opportunità”. La differenza appare sottile, ma se ci liberiamo di questa paura molto cambia nella nostra vita.
A presto,
Andrea.
Entusiasmante l’audio-articolo! Hai un tono di voce gentilissimo, invece di solito quando leggo nella mia mente uso una voce molto più dura, che da tempo cerco di migliorare. Trovo che la lettura audio mi aiuti molto in questo senso, è come se dessi un buon esempio, un tono da copiare. Grazie, e buon lavoro!
Bella questa cosa, non ci avevo pensato :-)
Ma se uno volesse scaricare l’audio? :D
L’implementazione con l’audio dell’articolo la trovo molto azzeccata. Chissà, magari efficacemente in futuro sarà anche un podcast in cui ci saranno gli audio post.
Riguardo all’articolo, mi piace tantissimo perché sa far pensare ed è importante rallentare e meditare.
Bravo Andrea, come sempre mantieni standard altissimi
Grazie Giuseppe. Un podcast al momento non è tra le mie priorità, ma il numero di riproduzioni dell’audio-articolo mi ha davvero sorpreso :-)
A presto,
Andrea.
[…] Perché pur gride? Non impedir lo suo fatal andare.
Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare. – cit. Dante Alighieri
Bellissimo articolo, Andrea. Non so se è perché questo tema mi tocchi particolarmente in questo periodo, ma trovo che tu abbia superato te stesso.
Grazie Federica, spero che quanto letto possa esserti di aiuto.
Andrea complimenti!L’articolo riguarda sicuramente quasi tutti e per ciascuna difficoltà proponi una soluzione mirata! Interessante anche la versione audio…finalmente conosco la tua voce? trovo molto bello sentire direttamente da te stesso i messaggi che ci trasmetti con i tuoi articoli! penso sia una bella variante all’articolo scritto (premetto che scrivi benissimo!!). ciao Elena
Grazie Elena: ma sì, volevo fare questo esperimento. Certo, non sono uno speaker professionista, ma credo fosse importante che i lettori ascoltassero la mia voce :-)
Fa veramente uno strano effetto sentirti dal “vivo”
vai in contrasto con la “Vocina nel cervello” che era adetta a leggere i tuoi articoli..
Bisogno prorio abituarcisi
Andrea, leggo da qualche tempo i suoi articoli. Avendo lavorato una vita in ambito sanitario, per poi essermi trasferito in Asia raggiunta l’età pensionabile, mi sento di muoverle una piccola critica. Tutti i suoi articoli sul come darsi efficace-mente da fare per cambiare concretamente la propria vita sono giusti, giustissimi, sacrosanti. Ma sono validi solo per le persone che godono di una salute quanto meno sufficiente e di condizioni di vita ed igienico-sanitarie accettabili. Lei, da bravo occidentale – come tutti noi o quasi – dà per scontate certe cose che invece non sono affatto scontate per milioni e milioni di persone. Come detto, una di questa è la salute: è molto facile dire una persona occidentale, normodotata ed in buona salute, “Sveglia! Non frignare, alza il sedere e cambia la tua vita!”. Ma provi a fare questo stesso discorso ad un disabile inchiodato sulla sedia a rotelle per il resto della sua vita; oppure a quelle (tante) persone che hanno altri tipi di invalidità, soprattutto fisiche, che gli rendono la vita impossibile e li inchiodano a letto o a camminare con un cane guida. Sempre per chi un letto ce l’ha: in Asia, così come in Africa e in tanti altri posti lontani da lei, c’è anche chi non può permettersi cure per patologie che alle sue latitudini sono curabilissime. Quanta gente si vede, soprattutto nei paesi più poveri, mendicare ai semafori zoppicando con una gamba storta? Gente che magari non ha mai avuto nulla di “frignone”, gente che magari si è sempre data da fare, e che la parola “procrastinazione” non sa neanche come si scrive…. gente che per un motivo o per un altro (ad esempio incidenti sul lavoro, come cadute da pontili per i muratori, che nel “terzo mondo” non hanno di certo le nostre tutele) si rompono improvvisamente una gamba, vengono mal curati (o curati nelle possibilità loro e di quel paese) restando semi-invalidi, senza lavoro e “inefficienti” per il resto della loro vita. E ciò gli succede loro malgrado, e sebbene non abbiano nessun “tarlo” mentale che li abbia portati in quella condizione. Quello che voglio dirle, Andrea, è di andarci piano con i giudizi sulla vita degli altri, perchè tanti sono i casi della vita che anche solo dare consigli “assoluti”, senza sapere la storia di una persona e cosa c’è dietro ad un determinato atteggiamento, può risultare arrogante e saccente. Lei parte spesso dal presupposto “se la tua vita fa schifo, allora c’è qualcosa da cambiare dentro di te: fallo!”. Se fosse così semplice, nel mondo non ci sarebbero situazioni come quelle sopra descritte e saremmo tutti (più) felici. Sarebbero meglio andarci più cauti: “se la tua vita fa schifo, PUÒ’ DARSI CHE sia dovuto ad un tuo atteggiamento sbagliato, MA NON E’ DETTO CHE DIPENDA DA QUESTO”. Non sopravvalutiamo i poteri (e le colpe) della mente. Il gran lavoratore del terzo mondo, senza disturbi mentali, che si ritrova invalido da un giorno all’altro, perdendo tutto, e che a causa di ciò diventa infelice, di certo non ha nulla da recriminare a se stesso. La colpevolizzazione individuale è un atteggiamento tipico di chi comanda nelle società occidentali; è un modo per renderci più infelici a prescindere, per farci consumare sempre di più; mi sorprende che lei, con la usa preparazione, non abbia colto questa cosa, e che anzi non indugi nel far sentire in colpa chi legge, col salomonico “Smettila di pensare, alzati e cammina. Ora!” Nella povertà assoluta c’è chi ci è nato, e anche di questo non ha colpa nessuno. E la formula per fare uscire tutti da certe condizioni di privazione (fisica e psichica) evidentemente non è stata ancora inventata. Una persona come il povero di cui sopra, di solito, non ha nulla di frignone; non è un viziato, non è un bambino, non è un insicuro: è semplicemente un individuo che ha avuto uno o più eventi sfavorevoli, che lo hanno portato ad avere “una vita che fa schifo” (dal nostro punto di vista) indipendentemente dalla sua volontà. Le voglio soltanto far comprendere che “la vita che fa schifo” può avere diverse cause, e non ci sono formule talmente valide, e valide per tutti, da potersi rivolgere ad una platea di lettori dicendogli “smettila di frignare”. Tra l’altro, io, da uomo umile, non me la sento di sottovalutare la mia specie, l’umanità: l’uomo non è stupido, e sa sempre, dentro di sè, cosa va o cosa non va della propria vita, cosa andrebbe mantenuto o cambiato. Il problema è che non sempre questo cambiamento è possibile; non tanto per una questione di paure e legami col passato, quanto per degli impedimenti veri e propri (fisici, e non mentali) come quelli descritti nelle righe sopra. Quando si vede che certe situazioni sono scomode o hanno davvero poca speranza di essere cambiate, c’è chi reagisce diversamente: chi con la rabbia, chi con la positività, chi con la depressione (che è pur sempre una reazione ed un grido d’aiuto), chi con l’indifferenza. Sono solo reazioni diverse, e non c’è una reazione migliore dell’altra. La mente tutto può, ma non tutti i mali del mondo sono risolvibili con l’atteggiamento mentale – ecco perchè, per molti casi, anche le migliori strategie dei migliori guru si rivelano inefficaci. In molti casi, c’è poca strategia mentale che tenga: tutti possono aspirare a migliorare le proprie condizioni, ma sono ben pochi quelli che effettivamente ci riescono… e bisogna anche farsene una ragione, onde evitare di restare delusi quando il cambiamento, nonostante gli sforzi, non avviene (o avviene in peggio). Chi nasce nelle condizioni di estrema indigenza e malattia di cui parlavo sopra, molto difficilmente si ritroverà tra 5 anni a dare consigli sulla crescita personale su un sito come questo, come fa lei. NON che non sia possibile, per carità: per la legge dei grandi numeri, uno su un milione ce la farà pure. Ma ciò non deve far passare il messaggio che gli altri 999.999 poveri del terzo mondo, che non sono ancora diventati come lei tra cinque anni, siano delle persone che evidentemente non si sono impegnate abbastanza per cambiare la propria vita. E’ un atteggiamento tipico anglo-americano, far vedere il “caso umano positivo”, il self-made man che è riuscito a raggiungere la vetta partendo da zero (che non è mai zero, in realtà), ergendolo a modello per tutti; come se tutti, domattina, possano fare lo stesso. Certo, tutti possono provarci; ma ben pochi riuscirci… e questo non lo decido nè io, nè lei, nè la mente, ma lo stesso Pianeta Terra, che ha delle risorse FINITE, limitate, per natura. La Terra non è un posto dove il successo e “l’efficacia” sono per tutti, ma solo per un numero (molto) limitato di persone. Ne consegue che anche tutte le teorie sulla crescita personale abbiano una funzione LIMITATA: tutti possono aspirare al meglio, ma bisognerebbe informare chi legge (come un foglietto illustrativo) che purtroppo ben pochi riusciranno nei loro intenti, per caratteristiche fisiche intrinseche alla Terra stessa. In soldoni, se domattina in 7 miliardi di persone cominciassimo a “lavorare” sulla nostra mente per dare una svolta alla nostra vita…. beh, probabilmente non cambierebbe granché: tra 10 o 20 anni, fossimo anche diventati tutti quanti dei veri “Buddha”, con una salute mentale perfetta ed atteggiamenti impeccabili, ci sarebbero ancora ben pochi che avranno tanto (troppo) e un’infinità di persone che purtroppo resterebbero ancora a vivere nelle condizioni decisamente sfavorevoli di cui sopra, nonostante tutto il loro impegno. Andrea, sicuramente lei non ha bisogno di consigli, ma mi sento lo stesso di indicarle, se non lo ha già fatto, e se ne ha la possibilità, di farsi un anno sabbatico in qualche posto dove non ci sono neanche più le lacrime per piangere. Ma non porti con sè il suo “basta frignare!”, o la gente del posto potrebbe farle vedere sì una reazione… ma di quelle brutte brutte, e molto molto “efficaci”. Buon lavoro e buona fortuna.
Apparte l’articolo, vabbè. finirei con l’essere rindondante nel complimentarmi, ma per quanto riguarda l’audio-articolo, senza nulla togliere alla tua voce, visto che ti rivolgi ad un vasto pubblico. Dovresti chiedere aiuto a Ciro Imparato.
Ma è solo una mia modesta opinione.
Ciao Angelo,
purtroppo Ciro Imparato è venuto a mancare di recente.
Naturalmente questo era un esperimento, valuterò in futuro se lavorare sulla mia voce o delegare direttamente i contenuti audio a speaker professionisti.
Grazie del feedback.
L’audio articolo è il top , complimenti Andrea spero che ci daranno anche per i prossimi articoli . Tu hai scritto l’articolo e chi saprebbe leggerlo meglio di te ? ;) Ottima voce complimenti
Grazie!
Non penso lo farò per tutti: ma sicuramente ripeterà l’esperimento ;-)
Andre è fantastico l’audio articolo! :) Ottima novità! Grazie!
Grazie Gaia! ;-)
ciao Andrea, mamma mia come mi ci ritrovo in questo articolo. Ho passato un periodo di Notte, dove era veramente buio. Poi, toccato il fondo, ho ripreso in mano la mia vita. Grazie a cosa ne sono uscito? Grazie ad un’ottima organizzazione della mia vita. Obiettivi a breve, a medio e a lungo termine, con un Grande Obiettivo Finale da raggiungere! Ora quel Grande Obiettivo è un pò più vicino, manca poco. Cosa ci vuole per arrivarci oltre all’organizzazione? Tanta buona volontà e determinazione. Voglia di fare e di cambiare.
Non sono completamente d’accordo sul tuo discorso dell'”innamorarsi del vuoto”. io credo che anche nei momenti di relax puoi “crescere”. Io personalmente al posto di un romanzo, magari leggo un libro sulla “crescita personale”, al posto di una musica rilassante, ascolto un podcast. Non sto dicendo che devi essere “in moto” 24 ore su 24, sia ben inteso. Ma ho paura che se non sei ben equilibrato, puoi scivolare in quel vuoto. Lo dico perchè io ho rischiato di scivolarci spesso. Allora ho provato a trasformare il mio momento di ozio/relax da passivo ad attivo. Come? Adori leggere? Allora non leggere SOLO romanzi, ma dividi il tuo momento di ozio “passivo” (facciamo trenta minuti?) in 15 minuti di ozio passivo (leggendo un romanzo) e 15 di ozio attivo (leggendo un libro su un argomento che ti interessa). Ti stai sempre rilassando, ma in maniera più attiva. Nel momento in cui io sono riuscito a crearmi questo MIO momento di ozio attivo/passivo la mia vita è migliorata.
Tutto qui, volevo solo condividere un mio pensiero. Per il resto, grazie Andrea per tutto!!!!
ciao Andrea, ieri ho commentato ma non mi hai pubblicato il commento. Posso sapere come mai? Scrivi anche in privato sei vuoi. Grazie mille, buona giornata e tanti complimenti!
edit: chiedo venia, non l’avevo visto io :) !!! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi….
Ciao Andrea, grazie dell’articolo, sempre chiaro, semplice, efficace, realizzabile :-)
Bella l’idea dell’audio articolo… pensa che io a volte l’ascolto in macchina tramite la lettura automatica di Safari su iPhone, è una voce sicuramente più meccanica della tua ;-)
Grazie ancora!!!
Diciamo che la mia notte è nebbiosa … così giusto per rendere l’idea…
la mia piramide scricchiola in qualche angolo e non so più quale sia la cosa giusta x me.
mi sono fatta più volte le 10 domande, certa delle risposte, ma nulla.
E’ un momento in cui “non so più nulla” negli ultimi 4 anni ho sempre creduto fortemente di voler continuare ad organizzare eventi ma nell’ultimo anno questo ruolo mi è iniziato a pesare. Voglio sempre più tempo x me per il mio tempo libero, sento la necessità fisica di silenzio e pause. non riesco più a leggere, a fare il diario, a meditare e mi sento in colpa perché sto perdendo tempo ma per andare dove poi?..
Al momento sono in trattativa per un lavoro da consulente (in ufficio tutto il giorno) e mi sta sfiorando la paura…e se poi stare in un ufficio 8/9 ore mi facesse cagare? Non è che sto mandando tutto all’aria per un calo di energia dovuto all’attuale lavoro dove non mi sento soddisfatta?
Ragazzi avete passato uno di questi momenti?
grazie
Lindy
Ps. Von Calypso il file sarebbe moooolto utile e apprezzato
Bellissimo articolo!! Una sola parola: grazie!! :)
Non è inerente al articolo, volevo chiedere come mai sulla mia pagina non c’è la possibilità di scrivere ✍️ i commenti, qualcuno gli ha bloccati ed anche la possibilità di mettere mi piace?