5 consigli pratici, ispirati dal presidente eletto Barack Obama, per superare la paura e l’ansia di parlare in pubblico.
“Se conosci la materia, le parole seguiranno.”
Catone il Censore.
“Qual è la sua paura più grande?” Sembrerebbe che la seconda risposta più frequente a questa domanda sia la paura di morire. Indovina qual è la prima? Hai indovinato: la paura di parlare in pubblico.
Parlare in pubblico ci terrorizza perché temiamo di essere giudicati, temiamo che il pubblico non faccia altro che osservare e criticare ogni nostra piccola imperfezione. Come ogni paura, anche la paura di parlare in pubblico nasce dentro di noi e si alimenta della nostra carenza di autostima.
In questo articolo ho scelto di non propinarti i soliti consigli triti e ritriti sul public speaking. Puoi trovarne decine con una semplice ricerca su google. Ho scelto invece di proporti i consigli pratici ispirati ad uno dei migliori oratori dei nostri tempi: Barack Obama.
Tu quali trucchi utilizzi per superare la paura di parlare in pubblico? Che ne pensi di condividerli con il pubblico del blog? Grazie.
Ps. Sei uno studente universitario e vai in blocco ogni volta che devi sostenere un orale? Come detto all’inizio di questo articolo potrebbe essere un problema di autostima. Sai qual è il segreto per affrontare qualsiasi orale sempre sicuro di te stesso? Avere la certezza di aver preparato al meglio il tuo esame. Per farlo devi adottare un metodo di studio davvero efficace. Durante i miei anni universitari io ho ideato il mio personale metodo di studio a prova di esame: si chiama metodo AMO. Se vuoi sapere di cosa si tratta, clicca e scopri come preparare il doppio degli esami in metà del tempo.
Foto di NewsHour
Per chi vuole approfondire l’argomento, segnalo alcuni interessanti post su Obama di un grande esperto di comunicazione americano.
http://decker.com/blog/tag/barack-obama/
Consiglio caldamente di vedere il primo video su come Obama abbiamo gestito l’imprevisto grido “Tu menti!” durante il suo discorso.
Ciao Andrea,
grazie del link, molto interessante.
Andrea.
Con Obama ho riscoperto il piacere di ascoltare dei discorsi pubblici. Non solo comprendo tutte le parole che pronuncia, essendo il suo inglese chiaro e pulito, ma comprendo anche la sostanza di ciò che dice, e mi faccio trascinare. Insomma mi piace starlo a sentire.
Parlo di “riscoperta” perché negli studi classici mi appassionai ai grandi oratori del passato: Demostene, Lisia, Cicerone, Catone. E studiai parzialmente anche l’Institutio Oratoria di Quintiliano, un capolavoro quanto mai attuale. In Obama c’è tutto quello che questi grandi maestri insegnarono.
Andrea, il tuo blog è da tempo tra i miei preferiti, continua così. Francesco
Grazie Francesco, per il commento e per l’apprezzamento.
Andrea.
A me piace molto anche rompere il ghiaccio prima dell’intervento da tenere scambiando due chiacchere con i presenti
Tutto quello che riduce la distanza tra chi presenta e chi ascolta è un ottimo sistema per combattere l’ansia di parlare in pubblico.
Grazie del commento Luca.
Andrea.
la citazione iniziale di catone il censore è quasi scontata..come fare però a essere sempre preparato, pronto , sempre con una risposta diretta ed esaustiva? insomma avere sempre la battuta pronta?
Il fine di un discorso non è la vittoria dell’oratore sul pubblico, ma la trasmissione di un messaggio.
Il modo di porti verso chi ti ascolta, ti permette di far assorbire il tuo messaggio. Come zucchero nelle medicine.
A mio avviso la parte principale è la PREPARAZIONE.
Se sei “pronto e ripassato” voce e gesti sono più fluidi ed incisivi.
Per generare la scaletta può anche essere utile un mini-brainstorming iniziale.
Si crea (tipo mappe mentali) un argomento centrale, che sarà il punto focale del discorso.
Poi si buttano giù le idee e infine si raggruppano in 3/4 gruppi.
Ogni gruppo diventerà uno dei punti della scaletta e ciò che c’è dentro il materiale a supporto.
Possiamo chiamarlo “cloud speech generation” :-)
Consiglio SEMPRE di provare il discorso almeno 2/3 volte e sapere in anticipo quanto tempo abbiamo a disposizione per non “sbracare”.
Arrivare lunghi è una mancanza di rispetto per gli altri e una mina alla nostra autorevolezza.
Less is best!
Davide
Sono contenta di trovare tante persone che si interessano dell’argomento.
Io ho provato diverse tecniche che sono molto efficaci quando ho un discorso in italiano (devo dire son abbastanza brava a parlare in pubblico anche se la paura naturalmente rimane) ma siccome vivo all’estero i discorsi in un’altra lingua mi mandano in panico profondo.
Avete qualche suggerimento? io al minimo blocco o imprevisto perdo il filo del discorso e senza la padronanza della lingua continuare è dura senza fare figuracce che ormai ho collezionato.
Ps: Andrea complimenti! il tuo blog è sempre fonte di ispirazione per trovare consigli per migliorarmi.
Obama è stato allenato a comunicare cosi; nel suo dvd charlie fantechi dimostra come Obama abbia usato tecniche di ipnosi e di Pnl…sicuramente non le ha imparate a scuola :-D
Interessante questo “trucco” di guardare una persona alla volta…in effetti Obama sembra fare così :) In realtà l’ho visto fare anche a diverse persone…ad esempio gli insegnanti.
Se mi capiterà di parlare in pubblico la adotterò
domenica dovrò parlare in pubblico. Non è la prima volta, di solito ne esco bene… penso di aver imparato a seguire questo trucchi in maniera inconscia. Grazie
Una delle paure più grandi di sempre, e forse una delle più difficili da cui uscire!
Grazie mille dell’articolo!
Alex
Grazie dell’articolo..davvero interessante! anche io sono una di quelle che non riesce a parlare davanti al pubblico.. cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli!
Ciao Andrea,
ti faccio i complimenti per questo articolo e per i 5 suggerimenti che hai lasciato. Mi sono permesso di allegare un’infografica riassuntiva che potrebbe essere di aiuto a chi ti segue e vuole ricordarsi con un colpo d’occhio quali sono i 5 passi per superare la paura di parlare in pubblico.
Di tutti i punti che hai suggerito nell’articolo il mio preferito è “Evita il perfezionismo”.
Una delle paure di parlare in pubblico è proprio questa, la possibilità di sbagliare, di non riuscire a presentare il discorso come si voleva.
Premetto che sono un Public Speaking Coach con qualche titolo di oratoria alle spalle, ma quello che insegno ai miei clienti è proprio questo… l’uomo non è perfetto!
Sono il primo a riconoscere di non essere mai riuscito a presentare un solo discorso come avevo immaginato, ma questo non mi ha impedito di essere apprezzato dal pubblico.
Ritengo che il nostro compito, il compito di ogni persona che si trova a parlare in pubblico, non sia presentare un discorso perfetto ma… migliorarsi!
Un saluto,
Riccardo Agostini
Io provo e riprovo il discorso almeno un centinaio di volte, revisiono altrettante volte le slide…. salgo “in cattedra” e mi dimentico TUTTO finendo per andare a braccio, sudando un sacco e parlando con una voce da rospo! ( il 99% delle volte le notti precedenti faccio i sogni più assurdi: dal video proiettore che esplode…ai pomodori/uova lanciate dal pubblico…alle domande più assurde ed impossibili o il contro-relatore che si alza e se ne va dicendomi “che marea di str######e”)
E pensare che sto presentando il MIO lavoro, frutto di anni di esperimenti, domeniche passate al microscopio e articoli letti… ma quando devo raccontare a qualcuno il mio operato, improvvisamente mi sembra un castronata, una m###a secca e quasi quasi mi vergogno ad avere gente che viene ad ascoltarmi e vorrei scappare via lasciando una nuvola di polvere alle spalle!
tutto ciò mi lascia tremendamente insoddisfatta delle mie performance e conseguentemente tendo ad evitarle come la peste!