56
7 min

Una tecnica pratica per aiutarti a prendere decisioni importanti per la tua vita.

“Niente è più difficile, e quindi più prezioso, dell’abilità di saper prendere decisioni.”

Napoleone Bonaparte.

Sono ormai settimane, se non addirittura mesi che sei tormentato e non sai quale strada prendere.

Quando pensi di aver finalmente preso la decisione definitiva, inevitabilmente qualche elemento ti fa tornare sui tuoi passi.

No, non preoccuparti, non sto applicando alcun stratagemma di “lettura a freddo“. Diciamo piuttosto che sto attraversando un periodo in cui ho preso e dovrò prendere decisioni importanti e ho immaginato che non fossi il solo. Magari…

  • Sei all’ultimo anno del liceo e devi scegliere la tua facoltà universitaria.
  • Stai per laurearti e sei preoccupato dalla difficile situazione lavorativa che ti aspetta.
  • Hai già un lavoro, ma non ti soddisfa e vorresti dare una svolta alla tua vita professionale.

In questo articolo di approfondimento voglio parlarti di una tecnica che mi è stata di grande aiuto nell’individuare gli aspetti davvero importanti da considerare quando si deve prendere una decisione che può cambiarci la vita.

Ho stuzzicato la tua curiosità? Allora seguimi.

La tecnica della “bussola”

Non ricordo dove lessi per la prima volta di questo modello decisionale. Probabilmente ne sentii parlare durante un corso di formazione aziendale. Fatto sta che lì per lì non mi colpì particolarmente.

Fu solo dopo qualche mese che decisi di rispolverarla per prendere un’importante decisione professionale. Apriti sedano!

Il solo fatto di essere riuscito a mettere a fuoco determinati aspetti legati alla mia decisione, mi aiutò non poco a ponderare bene le azioni che stavo intraprendendo, ma sopratutto, mi aiutò a smettere di procrastinare.

“Rimandare una decisione è di per sé una decisione.”

Frank Barron.

Qui di seguito ti ho sintetizzato in un bello schemino i cardini della tecnica della “bussola”:

Tecnica della bussola

Non c’hai capito una mazza vero?!

In realtà la tecnica della bussola è molto più semplice di quanto possa apparire. Fondamentalmente questo schema ti dice che, ogni volta che ti trovi a prendere una decisione importante, devi:

  • Porti 5 semplici domande.
  • Scegliere tra una delle possibili 6 vie d’azione alternative.

Vediamo nel dettaglio domandevie d’azione.

5 domande per prendere decisioni

Ogni volta che ti trovi di fronte ad un bivio, prendi un foglio di carta, un bloc notes digitale o il tuo diario personale. Su questa pagina bianca scrivi e rispondi alle seguenti domande.

  1. Da dove vieni? No, “Casalpusterlengo” non è la risposta adatta a questa domanda! Scrivi sul foglio bianco chi eri prima di arrivare a questo punto e cosa sei adesso; quali sono le tue origini, la tua formazione; quali sono stati gli eventi decisivi della tua vita che ti hanno portato dove ti trovi ora.
  2. Cosa conta davvero per te? Scrivi 4 cose a cui non potresti mai rinunciare nella tua vita. Quali sono i punti cardine, senza i quali la tua esistenza non sarebbe più la stessa. Insomma, quali sono per te il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest?
  3. Chi conta davvero per te? Quali persone nella tua vita sono in grado di influenzare le tue decisioni? A quali persone dai ascolto? Di chi ti fidi? Chi ti impaurisce? Completa questa lista delle persone fondamentali della tua vita.
  4. Cosa ti trattiene? Cos’è che ti spaventa della nuova direzione che dovresti intraprendere? Quali sono gli ostacoli, le persone e le situazioni che ti tengono bloccato?
  5. Cosa ti spinge? Cos’è che ti motiva di una specifica decisione, piuttosto che di un’altra? Perché sarebbe bello andare in quella determinata direzione? Elenca i “pro” delle diverse decisioni che ti trovi ad analizzare.

Se preferisci, una volta risposto a queste 5 domande, puoi anche costruire una mappa concettuale, evidenziando le parole chiave che contraddistinguono le tue risposte.

Queste domande ti aiuteranno a fare chiarezza e a prendere una decisione ben ponderata.

Spesso però ci troviamo di fronte, non ad un bivio, ma ad un incrocio infernale con infinite strade. Per questo motivo, il modello decisionale della “bussola”, per darci una direzione, ci suggerisce soltanto 6 possibili vie d’azione.

6 vie d’azione da intraprendere

Grazie alle 5 domande avrai raccolto e sistematizzato abbastanza informazioni per prendere una decisione, o meglio, per prendere una via d’azione. Eh già, perché non basta decidersi, bisogna poi agire di conseguenza.

Ecco le 6 alternative vie d’azione suggerite dal modello decisionale della “bussola”:

  • La via che ti affascina. Quale decisione esercita il maggior fascino su di te? Se nel passato hai spesso seguito il tuo istinto con successo, se quello che conta per te è provare nuove esperienze, se le persone che ti sono vicine ti hanno sempre spronato a metterti alla prova, se ciò che ti trattiene vale molto meno di ciò che ti spinge, devi seguire la via che ti affascina.
  • La via sognata. La via sognata non è detto che sia la vita che ti affascina. Spesso infatti, per raggiungere i propri sogni più ambiziosi è necessario fare sacrifici che ci affascinano ben poco. Per intraprendere questa via devi aver risposto alla 5° domanda con motivazioni MOLTO solide, motivazioni che ti hanno fatto ardere il fuoco dentro solo scrivendole sul tuo foglio di carta.
  • La via razionale. Cosa ti suggeriscono le persone di cui ti fidi e che a tuo parere hanno maggiore giudizio? La sicurezza e la riduzione del rischio sono valori importanti per te? Allora devi perseguire la via che ritieni più razionale.
  • La via del ritorno. Spesso ci troviamo a decidere se dobbiamo o meno abbandonare un progetto che non ci sta dando i risultati attesi. In questo caso ci troviamo di fronte ad un dilemma? Dobbiamo continuare ad investire risorse ed impegno su questo progetto nella speranza che un domani ci ripaghi, o dobbiamo tagliare quanto prima le perdite? Se non ci sono più sufficienti motivazioni a spingerti, devi valutare attentamente la via del ritorno, ovvero chiudere il progetto intrapreso.
  • La via nota. A volte, nelle relazioni ad esempio, capita di dover scegliere se proseguire sulla via nota o imbarcarsi in una nuova avventura. Se i nostri valori e le persone a cui teniamo si trovano lungo la via nota, la decisione che ci farà stare meglio sarà proseguire lungo questa direzione, magari apportando i giusti cambiamenti.
  • La via sconosciuta. Ci sono momenti nella nostra vita in cui ogni giorno in più che trascorriamo sulla via nota ci succhia letteralmente le nostre energie vitali. Questo accade quando scendiamo a compromessi su ciò che conta davvero per noi, quando agiamo spinti dalla paura di non soddisfare le aspettative di una persona che rispettiamo o che ci incute timore. Se avrai risposto istintivamente alle 5 domande per prendere decisioni, sono certo che questi elementi saranno emersi e che quindi ti sarà chiaro che è arrivato il momento di intraprendere la via sconosciuta, per quanta paura questa possa farti.

Personalmente non ho ancora preso quella famosa decisione di cui ti parlavo, ma sto completando le risposte alle mie 5 domande ed inizio a pensare che la via sognata sarà molto probabilmente la via che devo e voglio intraprendere.

E tu?

Buona settimana. Qualcosa mi fa pensare che questa sarà per te una settimana… decisiva.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

scopri di più

Commenta

Devi eseguire il login per inserire un commento.

Claudio

fantastico! Ho aggiunto la pagina ai preferiti.

Sino ad ora oltre ad un brainstorming, se il dubbio rimaneva mi “affidavo” al caso…

ai Ching o alla monetina… :)

Premsesso che il caso non esiste, in realtà era un “mettermi alla prova” supponiamo il bivio e quindi la monetina,

Prima di lanciarla mi dicevo e se viene davvero un no (stessa cosa per il si) è davvero quella la strada che vorrei seguire?. Gia mettermi davanti a questa domanda “finale” mi obbligava a non procastinare e a scegliere.

la stragrande maggioranza delle volte sceglievo prima ancora e evitando di affidarmi al caso. se poi il dubbio era veramente bilanciato allora perchè non affidarsi alla monetina?

questa della bussola mi sembra una occasione migliore sia del brainstorming che del “caso”

grazie

Andrea

Bella la citazione di “Collateral” ;-)
Mi è anche piaciuto il tuo metodo… sicuramente più immediato.

Il modello decisionale della bussola naturalmente è più approfondito: il suo obiettivo è quello di mettere in evidenza quello che in realtà già sappiamo. E’ molto interessante fare questo esercizio con una persona cara o un amico speciale.

A presto,
Andrea.

Fab

Ciao Andrea,

fantastico articolo!! Complimenti!! Mi serviva anche a me!!

Aggiungerei anche:

1) Al di fuori delle opzioni disponibili che tipo di esperienza/e vuoi provare?

Non l’ho inventata io ma Steve Pavlina!

2) “Don’t ask yourself what the world needs. Ask yourself what makes you come alive and then go do that. Because what the world needs is people who have come alive” by Howard Thurman, influential American author, philosopher, theologian, educator and civil rights leader.

In italiano: “Non chiederti cosa ha bisogno il mondo. Chiediti cosa ti rende vivo e fallo. Perchè il mondo ha bisogno di persone vive”

Diciamo che questa seconda è abbastanza potente e come tutte le tecniche ha dei pro e dei contro. Ovviamente poi soppesare bene i pro e i contro dipende anche dallo stato d’animo del decisore!!

Comunque è sempre vero secondo me che chi non rosica non rosica!!

“Nothing Ventured, Nothing Gained”

Però rispetto anche chi la pensa che è meglio un uovo oggi che la gallina domani!!

Comunque, sicuramente il mondo è andato avanti grazie a gente che ha saputo rischiare altrimenti saremo ancora con la lampada a olio di balena!!

Per la tua decisione definitiva, prenditi i tempi giusti ( non alle calende greche ma nemmeno in fretta e furia!!) e visto che hai avuto i tuoi bei successi, qualunque decisione prenderai sarà un altro successo!!

You’ll make it!!

Ciao!

Fab

Andrea

Ciao Fab,
un aspetto chiave di questa tecnica, di cui non ho parlato nell’articolo, è l’aspetto tempo.

Un elemento, spesso sottovalutato o mal interpretato, è che una decisione, anche se sbagliata, è una buona decisione se presa rapidamente. Questo naturalmente non significa prendere decisioni avventate. Ma se continuiamo a procrastinare una determinata decisione, i potenziali vantaggi positivi, diminuiscono di molto.

Grazie del commento,
a presto.

Andrea.

Fab

Correzione:

No:

“Comunque è sempre vero secondo me che chi non rosica non rosica!!”

Ma ovviamente:

“Comunque è sempre vero secondo me che chi non risica non rosica!!”

Una o in meno e una i in più ed è cambiato tutto!!

Andrea

Oddio… in realtà anche “rosicare”, desiderare di più, può essere una motivazione niente male (non la migliore) ma niente male.

Quindi… coniamo ufficialmente il detto.

chi non rosica, non rosica

sabner

non ho capito la differenza tra la via “sognata” e la via che “affascina”?
L’unica differenza è che la via “sognata” comporta dei sacrifici mentre la via che “affascina” no?

Andrea

Ciao Sabner, la differenza tra la via che affascina e la via sognata è la stessa che c’è tra piacere e felicità, come discusso in questo articolo.

Per farti qualche esempio pratico, chi segue sempre la via che affascina è colui che prova mille cose, ma non necessariamente porta a termine questi progetti: conoscerai senz’altro quell’amico o quell’amica che hanno fatto lezioni di cucina, di canto, teatro, chitarra, e chi più ne ha, più ne metta.

La via sognata invece è quell’unica via che abbiamo in testa fin da piccolini: la bambina che vuole diventare ballerina alla scala, il bambino che vuole fare l’astronauta, etc.

Non fraintendermi, non necessariamente la via che affascina è negativa e quella sognata è positiva. Anzi. Diciamo che scegliere sempre e solo la via che affascina non è la decisione più saggia. Allo stesso tempo la via sognata può riservarci più dispiaceri che soddisfazioni.

Credo che sia molto importante rispondere alle 5 domande che ho proposto con sincerità proprio per fare chiarezza su questi punti.

Ma alla fine dovremmo sempre rischiare un po’ e seguire il nostro istinto.

A presto,
Andrea.

Fab

@Andrea

“inizio a pensare che la via sognata sarà molto probabilmente la via che devo e voglio intraprendere.”

Di solito “voglio” è molto più forte che “devo”!!

DOMANDA:

Ma visto che sei un esperto di crescita personale, su quali basi consideri che “Devo” è più forte di “Voglio”?

Tue esperienze personali? Intuizioni tue particolari? Studi particolari? Oppure il “devo” prima del “voglio” fa parte congenitamente della tua personale “Tignosità”? O che altro?

Attendiamo una Sua Risposta Ingegner Giuliodori!!

Andrea

Dipende Fab.

Se tu vedi il “devo” come imposizione esterna, ed il “voglio” come spinta interna, allora hai perfettamente ragione: il voglio è più potente.

Ma se entrambi nascono da dentro, allora no, il “devo” è più forte.
Una cosa è desiderare fare qualcosa, una cosa è essere profondamente convinti che quella è la nostra strada e che dobbiamo seguirla.

Andrea.

Carica altri commenti

Registrati gratis per continuare a leggere. Iscrivendoti riceverai anche l’esclusiva newsletter del lunedì di EfficaceMente

Sono già registrato