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Per lavorare bene non hai bisogno dell’ufficio di Tony Stark, esistono però degli strumenti che possono aiutarti ad essere più efficace: ecco i miei preferiti.

lavorare bene

“Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.”

Voltaire.

Lo so, è più forte di noi: chi più, chi meno, siamo tutti convinti che per lavorare bene non possiamo assolutamente fare a meno di quel nuovo gadget, di quell’app tanto famosa o di qualche altra diavoleria.

Naturalmente non è così. Se vogliamo davvero lavorare bene dobbiamo:

  1. Innanzitutto focalizzarci sulle attività giuste (te la ricordi la definizione di efficacia?).
  2. Adottare poi un metodo di lavoro efficace.
  3. E solo alla fine, dotarci degli strumenti migliori.

Tanto per capirci: tu ti faresti operare da un chirurgo che 1) non sa bene cosa deve fare, 2) ha imparato ad operare seguendo delle lezioni per corrispondenza, 3) ma in compenso utilizza il miglior bisturi al mondo?

Io no.

Quindi, gli strumenti sono importanti, ma competenze e metodo sono insostituibili. E di quest’ultimo (il metodo di lavoro) parleremo spesso nei prossimi mesi…

Fatta questa indispensabile premessa, visto che diversi lettori me lo hanno chiesto nel corso degli anni, nel post di oggi mi piacerebbe condividere con te i 3 tool che utilizzo ogni giorno per lavorare bene, aumentare la mia produttività personale ed essere più efficace nella mia attività.

Scommetto che troverai qualche “chicca” davvero interessante ;-) Let’s go!

1. Ergotron WorkFit-TL: lavorare bene… in piedi!

lavorare bene: Ergotron WorkFit-TL

“Sitting is the new smoking.”

Alice Park.

In un famoso articolo del TIME del 2014 la giornalista Alice Park ha raccolto i più recenti studi scientifici sui danni generati dalla sedentarietà.

Il quadro che ne è uscito non è proprio roseo: di fatto siamo una società di culi flaccidi perennemente incollati a sedie da ufficio e poltrone, e a rischio di malattie cardiovascolari, diabete, obesità ed ipertensione.

Se poi pensi che fare mezz’oretta di corsa o qualche seduta in palestra 2-3 volte a settimana ti aiuti a scampare il pericolo, sei dannatamente fuori strada…

In questo studio australiano condotto su più di 200.000 partecipanti è stato dimostrato che anche le persone attive (ovvero coloro che si allenano per almeno 5 ore alla settimana) hanno un rischio di mortalità maggiore se trascorrono più di 6 ore al giorno seduti.

Insomma: stare seduto ti sta uccidendo.

Per questo motivo già da un paio d’anni ho iniziato ad utilizzare gli standing desk, ovvero le scrivanie rialzate che ti consentono di lavorare in piedi.

Quando ero a Milano utilizzavo una soluzione artigianale a basso costo. Dopo il mio ultimo trasloco ne ho approfittato per acquistare l’Ergotron WorkFit-TL: una stazione di lavoro regolabile che trasforma qualsiasi scrivania in uno standing desk.

Lavorare bene: Ergotron WorkFit-TL

In un recente post che ho pubblicato nel gruppo Facebook di EfficaceMente, l’ho definito, non a caso, l’acquistone del 2016. Oltre a prevenire i molteplici rischi legati alla sedentarietà infatti, lo standing desk ti aiuta ad aumentare la tua produttività personale.

In questo test condotto dal team di Readwrite è emerso un miglioramento della produttività a doppia cifra e altri “effetti collaterali” niente male: maggiore focus e concentrazione, un accresciuto livello di energia, minori mal di testa.

Test a parte, per quella che è stata la mia esperienza personale negli ultimi 2 anni posso dirti che quando lavori in piedi, beh… ti passa la voglia di perdere tempo a cazzeggiare!

Se lavori da casa o hai un tuo studio ti consiglio caldamente di provare lo standing desk: non serve spendere un patrimonio, esistono decine di soluzioni alternative e come ho fatto io stesso in passato, puoi anche costruirti artigianalmente la tua scrivania rialzata.

Se lavori in azienda, condividi questo articolo con i tuoi superiori. Società come Google o Facebook ormai da anni mettono a disposizione dei propri collaboratori gli standing desk, ottenendo ottimi risultati in termini di soddisfazione lavorativa e produttività.

Prima di passare al prossimo tool, un paio di accortezze: assicurati che la postazione sia stabile, che il monitor del computer sia all’altezza degli occhi e che tastiera e mouse siano invece posizionati più in basso permettendo alle tue braccia di formare un angolo ottimale di 90°.

2. Toggl.com: il mio strumento di miglioramento continuo

Lavorare bene: Toggl.com

“Possiamo migliorare solo ciò che riusciamo a misurare.”

Lord Kelvin.

Il secondo strumento che utilizzo per lavorare bene è toggl.com, una web app gratuita che fa una sola cosa, ma la fa davvero bene: tiene traccia del tempo che dedichi alle attività lavorative.

Ehi, ti ho visto! Inutile che alzi gli occhi al cielo :-D

Se “cronometro” il mio lavoro, ti assicuro che ho delle ottime ragioni per farlo, e a breve capirai perché dovresti iniziare a farlo anche tu.

  • Puoi migliorare solo ciò che misuri. Ho utilizzato la famosa citazione di Lord Kelvin nel mio primo articolo del 2009 dedicato alla gestione del tempo, e non ho minimamente cambiato idea a riguardo. Tenere traccia del tempo che dedichi alle singole attività lavorative ti fa infatti prendere consapevolezza della qualità del tuo lavoro. Se, ad esempio, al termine della settimana scopri di aver dedicato 13:23:08 ad attività che potrebbero essere tranquillamente replicate da una scimmia meccanica, beh… un paio di domande te le fai.
  • Hai un maggiore senso di controllo. Spesso durante le nostre giornate lavorative non facciamo altro che reagire a quella che sembra una sequenza interminabile di urgenze. Arriviamo così alla sera che siamo distrutti, stressati e per nulla soddisfatti. Una delle caratteristiche che preferisco di Toggl è che, grazie alla sua estensione per Google Chrome, si integra con un mare di altre applicazioni (Todoist, Google Calendar, Trello, Salesforce, Basecamp, Gmail, etc.). Così, ogni mattina, prendo la mia bella lista di attività su Todoist, decido in maniera consapevole su cosa voglio lavorare e Toggl si prende cura di registrare esattamente cosa sto facendo e per quanto tempo. Agire e non Re-agire è uno dei segreti per lavorare bene.
  • Eviti di distrarti. Ricordi la “sfida del timer” che ti avevo proposto nel precedente articolo?Quando uso Toggl evito di prendere in giro me stesso. Tradotto: il timer va se e solo se sto davvero lavorando su attività importanti (Toggl = Lavoro). Se per esempio vado su Facebook a rispondere a qualche lettore, interrompo il timer. E il fatto stesso di doverlo interrompere mi aiuta a prendere decisioni migliori: infatti quella frazione di secondo che serve per stoppare il timer è tutto ciò di cui ha bisogno la mia mente per decidere se ho effettivamente bisogno di una pausa o se sto semplicemente cedendo all’ennesima tentazione. Ricorda, le distrazioni germogliano quando siamo inconsapevoli: se interrompi il circolo vizioso, te ne liberi.

Se poi sei un freelance o comunque lavori con una tariffa oraria, uno strumento come Toggl è praticamente indispensabile per te.

3. Bose QuietComfort 25: focus totale anche in mezzo al delirio

Lavorare bene: Bose QuietComfort 25

Fin da quando ero studente ho sempre avuto bisogno di un elemento essenziale per concentrarmi: il silenzio.

Da questo punto di vista, scegliere di vivere e lavorare in centro a Londra probabilmente non è stata una genialata! :-D

Ma ho trovato un’ottima soluzione per tornare a lavorare bene. Ho infatti recentemente acquistato un paio di cuffie Bose QuietComfort 25 con tecnologia noise-cancelling.

Le indossi, attivi il pulsantino per l’eliminazione dei rumori ambientali e vai come un treno!

In pratica queste cuffie registrano tutti i rumori esterni e poi generano in contemporanea un’onda sonora opposta. Risultato: notevole attenuazione dei suoni ambientali.

Intendiamoci, non fanno miracoli, se hai un neonato che si dispera ad un metro di distanza, lo senti eccome! Però sono davvero efficaci con quei rumori di sottofondo che spesso ci bombardano la testa. Ad esempio io le uso spesso quando sono in aeroporto, in aereo o quando lavoro in qualche Startbucks.

Per concludere, una piccola “chicca”: non necessariamente ascolto musica mentre lavoro, ma quando la ascolto scelgo sempre musica ambient. Se sei in cerca di playlist ben curate, ti consiglio di fare un salto su Relaux.com ;-)

Conclusioni

Come detto ad inizio articolo, non illuderti che siano gli strumenti a farti lavorare bene e a renderti davvero efficace. Se però hai un buon metodo di lavoro, utilizzare gli strumenti giusti può fare la differenza.

Mi auguro che i tre che ho condiviso con te oggi ti siano piaciuti. Che ne dici di farmi sapere nei commenti quelli che utilizzi tu per aumentare la tua produttività personale?

Buon lavoro! Andrea.

Ps. Sempre per rimanere in tema, ho trovato molto interessante questa infografica sulla produttività al lavoro. Carina vero?

getvoip_improve-productivity_ITA

Fonte GetVoip.

Foto tratte da Google Immagini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Fragolina

Buongiorno Andrea e grazie x l’articolo ti capisco x la questione del silenzio se nn c’è nn riesco a studiare. Scusa se ti disturbo ma ho propio bisogno di 1 tuo consiglio so di essere nel posto giusto Xke molto dei tuoi articoli mi hanno aiutato a migliorare e mi hanno salvato le piume al momento giusto. Allora veniamo al dunque dopo aver fattoin tempi brevissimi e superato la teoria di scuola guida (seguendo anche il tuo suggerimento ?) sti affrontando la pratica e sn a dir poco terrorizzata e guarda che non scherzo mi sforzo tanto x calmarmi prima della lezoone ma quando entro in makkina divento tesa come 1 corda di violino le rotonde poi le odio con tutto 1 cuore fosse x me nn ne esisterebbe 1 nn so mai quando entrare e come è appena il mio cervello subodorando 1 rotonda e così gentile da farmi arrivare iperonteccherita e agitata alla rotonda stessa grr. Andrea sto a provare di tt Boccioni di camomilla tecnica del mandarino liste x le quali la patente x me è importante anzi fondamentale x trovare lavoro tecniche di visualizzazione (che disgraziatamente hanno la graziosa capacità di farmi visualizzare tt I casini che posso combinare grrr) non so più cosa fare mi puoi consigliare qualcosa tu che sei 1 mito altro che Paraguru Ke sparano 1 sequela di boiate solo per farti compare il loro libro ? tu lo compro e poi scopro avvincenti teorie della serie sw nn sei morto vuol dire che sei vivo grrrrr . Scusa il papiro e il disturbo ma ho veramente bisogno di 1 consiglio visto che la patente x me è fondamentale x cercare di realizzare i miei progetti e trovarmi 1 lavoro.
1 salutone
Ps:se i rumori si fanno più molesti compRa 1 paio di cuffie di quelle che usano i muratori quando utilizzano i martelli pneumatici non dovrebbero costare tanto e 1 mia amica ha detto che funzionano 1 salutone

Fragolina

Ps scusa anke gli “orrori di ortografia” ma il mio traduttore automatico è propio 1 peste

Veronica Solombrino

Non sono Andrea, ma forse posso aiutarti lo stesso. Anche io ho avuto paura i primi tempi che facevo scuola guida, soprattutto delle autostrade, entrare e superare mi hanno sempre messo un’ansia addosso, fino a poco tempo fa (ho la patente da 3 anni e mezzo). Inoltre essendo studente fuori sede, una volta presa la patente guidavo tipo una volta ogni 3 mesi quando rientravo a casa, ed era come riprendere tutto in mano quasi come all’inizio. Quindi ri abituarsi a usare l’auto e poi subito ripartire. Morale della favola: anche se avevo passato il pratico non ero capace di guidare, nel senso che non mi sentivo sicura e commettevo una marea di sbagli a volte anche un po’ gravi.
La soluzione ai miei problemi e penso varrà anche per te è….semplicemente praticare il più possibile. Le prime volte avrai una paura boia, poi ripetendo più volte per esempio a fare le rotonde, pian pianino cominci ad avere la situazione sotto controllo, sei in grado di prepararti in anticipo psicologicamente e non vai in palla. Io ho passato tutta l’estate scorsa a guidare e quasi tutti i giorni in autostrada, facendomi tra i 30 e 60 km in autostrada al giorno, e devo dire che alla fine dell’estate mi sentivo molto più sicura, adesso non dico che ne mi piace da morire, ma non sto più a evitarla come facevo prima.
E un’altra cosa, non sarebbe male trovarti un accompagnatore in auto bravo! Nel senso, uno che ti rassicura e che sia attento alle tue esigenze. Se hai la mamma o il papà che si appigliano alle maniglie per il terrore di un incidente, o che si incazzano come delle belve per ogni piccolo sgarro o che ti fanno una testa su quanto sia pericoloso guidare, allora non entrare nemmeno in auto.
Spero ti sia stato utile, fammi sapere ;)
Buona giornata

Fragolina

Grazie swi stata molto gentile speriamo bene ho già fatto diverse lezioni ma la paura non mi passa mi sto sforzandosi tanto ?

Alexander Reif

Anch’io ho avuto grossi benefici dallo stand up desk in ufficio, uso una soluzione artigianale (tavolo bianco dell’Ikea a cui ho segato le gambe e che ho appoggiato sopra alla scrivania. Ne ha beneficiato la mia schiena (passati i dolori del tratto lombare), il mio focus e la mia produttività.

La strategia delle cuffie (anche se io uso i normali buddies dello smartphone) mi serve a casa: non uso musica, ma attutisce un pò i rumori (un pò come i tappi che usavo in biblioteca), ma il loro scopo più importante (quando hai una moglie ed una figlia di 9 anni, che non vedono l’ora di coinvolgerti in un sacco di lavori di casa e compiti quando sei a casa) è un segnale (per la verità non sempre viene rispettato, ma io a volte faccio finta di non sentire ;-) ) che sto lavorando e NON vorrei essere interrotto (cosa che odio… ).

Andrea Giuliodori

Esatto… io la strategia “cuffie indossate, non mi rompete con le minchiate” la utilizzavo in ufficio. Funzionava bene con i miei collaboratori, con i capi un po’ meno! :-D

Alexander Reif

Guarda, se mi dai un link per delle “cuffie anti-interruzione” che funzionano anche con il capo, le compro a QUALSIASI prezzo !
(è la caratteristica del mio capo che tollero di meno… :-( )

Amy Conte

Immagino tu abbia seguito corsi all’Uninettuno, per poter valutare, vero?
Citazione impropria, quella dell’istituto universitario, dacché è lapalissiano che alcune discipline esulano dalla possibilità dell’eccellente formazione a distanza che alcuni enti erogano.
Un conto è medicina, un conto è ingegneria, per esempio.
In cosa ti sei laureato? E dove? Personalmente mi sono laureata anche a due università statali “canoniche” e allora sì, che possiamo parlare dello studiare, del lavorare e del fare bene.
Ha ragione Eco, sul web purtroppo si scrive la qualunque….
Per quanto riguarda il resto dell’articolo, per esperienza in un’azienda che fa degli strumenti al dipendente una sfida continua di miglioramento…non fanno la differenza.
La fai tu ed il tipo di lavoro.

Alessio Furlan

Ciao Andrea! Grazie dell’articolo.
La workfit TL la sto tenendo d’occhio da un po’ di tempo ma veramente… non si trova! Su Amazon un negozio tedesco la vende ma…. a 107 Euro in più del suo valore :-/ Se a qualcuno interessa ce ne una di nera disponibile al prezzzo giusto (1 pezzo) ma veramente.. mi fa venire la depressione nera. :D :D :D La voglio bianca! :D

Alessio Furlan

Già verificato. A te hanno dato disponibilità?

M.Solcia

Sei più avanti :) Onestamente non ho verificato.

Sara

Grazie per l’info :) quale è il prezzo?

Alessio Furlan

Per la versione TL si va dai 460 ai 553 euro…. come vedi la differenza è incredibile.

Andrea Giuliodori

Lo notavo anche io Alessio: anche in UK non è stato facile trovarlo, ma tra quelli che ho confrontato è sicuramente quello che ne è uscito vincitore e ora che lo uso tutti i giorni, ti confermo che vale il suo prezzo.

Esistono naturalmente delle alternative: prova con Varidesk.

Alessio Furlan

Per me Ergotron sono il top… visto il costo preferisco andare sul prodotto di qualità. Quindi non demordo e spero nella versione “white”. :D

Leonardo

Andrea ti posso fare un domandone? Come mai una persona così sveglia come te, ha sentito il bisogno di allontanarsi dall’Italia?!?! Perché Londra? Una delle mie crociate più dure che mi trovo ad affrontare è proprio questa, cercare di convincere le persone capaci a restare in Italia e provarci qui, ed insieme far crescere la nostra nazione… Un saluto

Andrea Giuliodori

Ciao Leonardo, il concetto di nazione non è mai stato nelle mie corde: l’Italia è un paese straordinario sotto molteplici punti di vista, ma onestamente ha anche molti limiti, per cui non mi ci sento particolarmente legato.

Potendo lavorare ovunque nel mondo per il momento ho scelto la città che mi offre i maggiori stimoli e le migliori opportunità di crescita personale.

Leonardo

Concreto, come sempre… Buona giornata

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