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Se vuoi vivere senza rimpianti non puoi permetterti di ignorare la teoria del parcheggio libero.

vivere senza rimpianti

“Tu sei ciò di cui ti accontenti.”

Janis Joplin.

Sono appassionato di efficaciacrescita personale da ormai 15 anni, eppure non ho ancora trovato un “esperto”, un coach o un para-guru che sia riuscito a spiegarmi in modo convincente una delle contraddizioni di fondo di questo mondo.

Da una parte infatti, libri, video e corsi dei vari motivatori ci spingono a vivere senza rimpianti, a porci obiettivi ambiziosi, a non accontentarci mai della mediocrità. Dall’altra però, quegli stessi motivatori da palco, avendo “annusato” un nuovo trend nell’industria della formazione, ci consigliano di praticare la meditazione mindfulness, vivere nel momento presente ed essere grati per quello che abbiamo già.

Che caizer! Decidetevi, no?! Ci dobbiamo accontentare, rischiando di vivere nel rimpianto, o dobbiamo ambire sempre e comunque al meglio, rischiando una vita di frustrazioni?!

Ammetto di essere caduto anche io in questa contraddizione.

Ci sono articoli di EfficaceMente in cui sembro uscito da uno di quei film yuppies degli anni ’90 e non faccio altro che parlarti di obiettivi ambiziosi e avidità per il successo, altri invece in cui sembro trasformarmi in un monaco zen e inizio a menartela con la quiedora e le pratiche meditative.

In passato ho riflettuto molto su questa incoerenza e non avendo trovato risposta nei testi e nei corsi dei cosiddetti esperti della formazione, me la sono andato a cercare da solo ;-)

E’ stato così che chiedendomi cosa significasse davvero vivere senza rimpianti, ho scoperto la teoria del parcheggio libero

Vivere senza rimpianti significa innanzitutto non accontentarsi del primo “parcheggio libero”…

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La Professoressa Catherine Drew Gilpin Faust non è esattamente l’ultima arrivata: eminente storica a livello globale, è stata la prima donna a ricoprire la carica di Rettore dell’Università di Harvard.

In tale veste, la Prof. Faust ha spesso tenuto il discorso che precede la proclamazione dei laureati di Harvard, ricordando ai suoi studenti quella che lei definisce “the parking space theory of life“, ovvero la teoria del parcheggio libero. Ecco le sue parole:

“Don’t park 10 blocks away from your destination because you think you’ll never find a closer space. Go to where you want to be. You can always circle back to where you have to be. In other words, don’t compromise too quickly.”

Che potremmo tradurre così:

Non parcheggiare ad un chilometro di distanza dalla tua destinazione, solo perché temi di non riuscire a trovare un posto libero. Vai esattamente dove vorresti andare. Se non troverai parcheggio, potrai sempre tornare indietro. In altre parole, non ti accontentare troppo presto nella tua vita.

Ecco, quando parliamo di scelte importanti, di scelte a lungo termine, la via maestra per vivere senza rimpianti è quella di andare dritti verso la nostra meta più ambiziosa. In questo caso…

Niente compromessi = Niente rimpianti.

Accontentarsi troppo presto del “primo parcheggio libero” significa inevitabilmente condannare se stessi ad una vita di “se quella volta…“, “se invece…“, “se solo…“.

Tanto per rendere le cose più concrete: questi sono i 20 rimpianti che rischi di avere tra 20 anni se continui a scegliere la via più comoda.

Ma questa è solo metà della storia… nella vita infatti, dobbiamo saper conciliare ambizione futura e soddisfazione presente.

Vivere senza rimpianti significa però anche avere senso pratico per le piccole decisioni quotidiane…

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La vita è un fragile equilibrio tra opposti e noi, come il funambolo Philippe Petit che nel 1974 attraversò le Torri Gemelle su un cavo d’acciaio, dobbiamo essere in grado di muoverci sicuri sopra il vuoto, conciliando le forze opposte che ci attraggono.

Immagina ad esempio di vivere solo per i tuoi ambiziosi obiettivi futuri, di lavorare a testa bassa senza sosta, di dannarti l’anima per raggiungere l’agognato successo, per poi magari arrivare alla meta e sentirti svuotato dentro, privo della benché minima ombra di soddisfazione.

Non sarebbe anche questa una sconfitta? Non vivresti forse nel rimpianto di non esserti goduto abbastanza i tuoi anni migliori?

Se è vero che dovremmo puntare in alto e non accontentarci quando affrontiamo le scelte a lungo termine, è altrettanto vero che la ricerca ossessiva della perfezione, dell’optimum, in ogni situazione, anche la più piccola ed insignificante, rischia di trasformarsi in una fonte di perpetua frustrazione.

Quando ci troviamo di fronte a scelte a breve termine dunque, il “primo parcheggio libero” si trasforma quasi sempre nel parcheggio migliore. Non mettere limiti alla tua ambizione quando stai decidendo della tua vita futura, ma non perdere eoni a scegliere quel caspita di dentifricio! Insomma…

  • Smettila di ammazzarti di seghe mentali e concentrati solo su ciò su cui hai reale controllo.
  • Smettila di aspettare che tutte le condizioni siano perfette e inizia quel dannato progetto.
  • Smettila di consumare le tue energie mentali su piccole decisioni prive di importanza e utilizza la tua forza di volontà per ciò che conta veramente (ricordi i rischi della decision fatigue?).

Solo nel momento in cui comprendiamo questa sottile differenza tra scelte future guidate dall’ambizione e scelte presenti guidate dal senso pratico, possiamo sperare di vivere davvero una vita senza rimpianti.

Senza rimpianti di ciò che sarebbe potuto essere. Senza rimpianti di ciò che non è stato.

Conclusioni

“Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle.”

Steve Jobs.

La teoria del parcheggio libero non ha nulla di fantascientifico, la maggior parte dei lettori probabilmente la condividerà, eppure c’è chi continuerà a vivere la propria vita esattamente al contrario: ovvero sceglierà di non scegliere di fronte alle decisioni importanti della propria vita (salute, formazione, carriera, relazioni, etc.), accontentandosi del primo parcheggio a portata di sterzo, e deciderà al contrario di dedicare tempo ed energie alle piccole decisioni prive di valore, magari passando i prossimi minuti a scegliere il miglior filtro per la nuova foto da postare sul proprio profilo Instagram.

Tu che lettore vuoi essere?

Vuoi ritrovarti un giorno, di fronte ad uno specchio, a contare le rughe sulla pelle e i rimpianti negli occhi, o piuttosto vuoi ritrovarti di fronte a quello stesso specchio con lo sguardo fiero di chi nella vita ha dato valore al suo presente, senza accettare compromessi per il suo futuro?

Tic, tac, tic, tac… tempo di prendere una decisione ;-)

Buona settimana. Andrea.

Foto tratta da Google Immagini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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KibiRain

Il filtro per la prossima foto da mettere su Instagram? Ops…beccata! Ottima riflessione Andrea, io ci aggiungerei pure i famigerati momenti di ozio totale e siamo a posto.
Mi è capitato spesso di incorrere in ciò di cui parli: scegliere con cura come farci fare il caffè dal barista, quella stramaledetta decorazione sulla mousse al cioccolato sennò la foto per instagram non viene bene… E un 75 alla maturità quando potevo prendere un 110!
Si ci ritrova a un certo punto a voler cambiare prospettiva,tra l’altro con un bel po’ di frustrazione sulle spalline, si incappa nel perfezionismo perché si voleva fare quello,quello e mariastella e alla fine eccomi a cercare una soluzione.
Ah menomale che ci sono i tuoi articoli! Buon lunedì.
-Rossella

Andrea Giuliodori

Grazie per aver lasciato il primo commento Rossella e… basta co’ ‘sti filtri di Instagram :-D

Santos

Ottimo articolo.
Scegliere il primo parcheggio disponibile può essere un’ottima scelta se si riferisce alle cose meno importanti della vita e ci consente di avere più tempo per il nostro grande obiettivo.
Il fatto è che non perdere tempo per le futilità e buttarsi nell’ansia di trovare il parcheggio libero proprio dove lo volevamo, senza sapere se ci sarà oppure no, col dubbio di perdere solo tempo o non trovare nemmeno più il parcheggio che avevamo visto libero un km fa, è piuttosto stressante e rischioso.
Ma forse è l’unica maniera per vivere senza rimpianti.
Buona settimana.

Andrea Giuliodori

Grazie Santos.

Leonardo

Andrè… sto tentando di cambiare… sono arrivato alla tesi di laurea magistrale ma dentro di me ho una vocina che mi diceva sempre di fare uno sport di contatto… dopo anni e anni e anni (dieci?) Di procrastinazione e paure insensate mi sono convinto ad iscrivermi a pugilato… non ho nessuna intenzione si fare agonismo ma il fatto di essermi lanciato finalmente già mi ha tolto n peso dallo stomaco… il mio punto debole è proprio il perfezionismo la paura di sbagliare di far soffrire gli altri di non fare la propria vita ma una vita che non dia fastidio a nessuno, ragazza, amici, genitori ecc… poi magari mi apro con queste persone e loro m capiscono al volo e io sono stato li tempo inutile a sprecare eoni di energia… a presto!

Andrea Giuliodori

Caro Leonardo, mi auguro che questi post ti siano di aiuto in questo cambiamento :-)

bg

Ho sempre praticato la regola del parcheggio libero:credevo che fosse solo espressione di pigrizia!!☺
Molto bella e illuminante la riflessione di Andrea del contemperamento tra quelle che sono due posizioni apparentemente contrastanti.
Credo che succeda molto spesso nella vita..molte cose che facciamo sembrano in contrasto con quello che diciamo..è forse la capacità di navigare sicuri nella complessità di un mare in burrasca, sapendo assecondare le onde ma mantenendo salda la rotta, che ci rende efficaci.

Andrea Giuliodori

Noto che più cresco e meno le contraddizioni mi spaventano. Inizialmente, quando mi sono avvicinato alla crescita personale, ciò che mi affascinava è che i vari para-guru avevano una risposta semplice per qualsiasi problema esistenziale: era tutto bianco o nero.

Oggi apprezzo molto di più le sfumature.

L’ingegnere che è in me continua ad amare la via della semplicità e della chiarezza, ma non per questo mi accontento di risposte semplicistiche.

A presto e grazie del commento.

bg

Grazie per la tua risposta…così ampiamente argomentata…ma quanto durano le tue giornate 48 ore? ?

Leonardo

Sono d’accordo… solo che secondo me più una persona è “autocentrata” e sicura di se stessa e più affrontare la varietà e le contraddizioni… non so se mi spiego.. proprio quanto più sei emotivamente e spiritualmente stabile tanto più riesci ad apprezzare la varietà, il cambiamento, le contraddizioni…
buona serata

Davide Fassola

Mentre leggevo l’articolo ho pensato al modo di dire: “Chi si accontenta gode”. Sono proprio nocive queste diciture, e molto spesso false. D’altronde l’unico male del mondo è l’ignoranza, ma non sempre è facile vedere ciò che si ha sotto il naso(Come diceva anche Orwell).

Andrea Giuliodori

Nocive no, ma diciamo che se applicate a contesti non adeguati possono dare risultati paradossali…

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