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Ciao.

Ogni dicembre, intorno a questo periodo, mi piace rileggere alcuni testi e pagine che ho salvato nel corso degli anni.

Mi aiuta ad entrare in uno stato mentale che ho sempre trovato propizio per affrontare un nuovo giro della terra attorno al sole 😊

Nella puntata della newsletter di EfficaceMente di questo lunedì, ho pensato di condividerti una di queste pagine

È un testo di Alan Watts – filosofo e oratore britannico degli anni ’60 – e parla dei momenti in cui ci sentiamo a pezzi:

La porta d’ingresso (di Alan Watts)

I momenti in cui tocchiamo il fondo possono essere la porta d’ingresso verso la nostra versione più elevata.

Perché quando il nostro cuore si spezza, accade qualcosa di ben più profondo di una semplice incrinatura.

Spesso non capiamo il valore del buio finché non è passato, ma è solo nell’assenza di luce che possiamo imparare noi stessi a diventare luce.

La nostra mente cerca sicurezza, ma la nostra anima reclama trasformazione. Vuole crescere, non restare uguale a sé stessa.

Il senso della vita è… essere vivi, essere vivi fino in fondo, assaporando ogni sfumatura dell’esistenza. 

Eppure spesso opponiamo resistenza proprio a quelle correnti che ci spingono verso una consapevolezza più profonda.

Non siamo al mondo per rincorrere la felicità come un cane che cerca di mordersi la coda.

La felicità è la conseguenza dell’essere integri, e l’integrità richiede contrasto

Buio e luce, 
dolore e gioia, 
crollare e ricostruire.

Quando fa male, quando è difficile… quello è il momento in cui dobbiamo imparare ad essere presenti a noi stessi. Restiamo li. Ascoltiamo.

Perché quando finalmente ci rialzeremo, capiremo che la gioia non è mai stata nel traguardo, ma nella trasformazione.

Nutri l’anima, non l’ego. 
Scegli l’evoluzione invece della fuga.

…e la vita a cui aspiri non sarà più qualcosa da raggiungere in un futuro imprecisato, ma sarà ciò che sei ogni giorno.

Alan Watts.
C’è un passaggio, in particolare, di questo testo che vorrei dedicare a tutti coloro che stanno per intraprendere l’edizione del decennale di 365 – Un anno epico

Questo:

 “Quando fa male, quando è difficile… quello è il momento in cui dobbiamo imparare ad essere presenti a noi stessi. Restiamo li. Ascoltiamo.

Perché quando finalmente ci rialzeremo, capiremo che la gioia non è mai stata nel traguardo, ma nella trasformazione.

Nei prossimi giorni, con i PRE-corsisti, definirimo i nostri obiettivi per il nuovo anno.

Ecco, dobbiamo ricordarci che i nostri obiettivi non sono il vero fine (per quanto paradossale possa apparire): sono un mezzo.

Sono il mezzo attraverso cui plasmiamo noi stessi e diventiamo la nostra versione più elevata.

Nel 2026, giorno dopo giorno, 365 giorni anni anno, impareremo insieme ad innamorarci del processo di trasformazione personale.

…e la vita a cui aspiriamo, diventerà semplicemente parte del nostro essere quotidiano.

Buona settimana e a presto,

Andrea Giuliodori.

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