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Ciao.

Negli ultimi anni la storia sembra aver accelerato e l’impressione è che ci stiamo dirigendo a grandi falcate verso la fine dei tempi.

Non a caso, l’altro giorno una lettrice ha fatto questa domanda nel gruppo Facebook di EfficaceMente:

rotoli

Come darle torto.

È decisamente difficile rimanere ottimisti e focalizzati sui propri sogni quando il migliore degli scenari futuri prevede una recessione economica epocale e, il peggiore, l’olocausto nucleare.

Eppure, l’ottimismo razionale è ancora la migliore scelta che possiamo fare…

Quello che sta succedendo in questi anni, diciamo dalla fine del 2019, non è l’eccezione, è la norma per noi esseri umani.

Per millenni abbiamo vissuto in mezzo a guerre, carestie, pestilenze e stravolgimenti climatici.

La storia dell’umanità è la storia di una specie in equilibrio precario sull’orlo del baratro.

Eppure, contro ogni pronostico, la condizione umana non ha fatto che migliorare, gli esseri umani non hanno fatto che prosperare.

E oggi, per quanto le cose non siano “idilliache” (per usare un eufemismo), come magari lo sono state negli ultimi 20 anni, sono comunque nettamente migliori rispetto agli ultimi 200, 2.000 o 20.000 anni.

Anzi, credo che questo periodo sia un necessario “svegliamarmotte” per un Occidente che è andato in letargo da troppo tempo e si è seduto sugli allori.

La prosperità ci ha portato (giustamente) a concentrarci sui diritti nella nostra società e su come poterli ampliare sempre più.

Ci siamo però dimenticati che quella prosperità è stata guadagnata con i doveri, ovvero con il sudore, con l’impegno e con l’ingegno.

Tempo di tornare a rimboccarsi le maniche e ricostruire una società che ha perso valori, direzione e dedizione.

Per rispondere però nel concreto alla domanda della lettrice e a tutti coloro che in questo momento si sentono persi, in questa newsletter voglio condividere una proposta molto pratica.

Il primo passo per non perdersi d’animo è sicuramente quello di smettere di leggere giornali, guardare TG, ascoltare podcast di news o seguire profili e canali social che commentano ossessivamente l’attualità.

Ne ho parlato già in tempi non sospetti, quello che viene chiamato “mondo dell’informazione” non è altro che il “mondo dell’intrattenimento ansiogeno e macabro“.

Questo “mondo” in nessun modo ripropone un’immagine fedele di quanto sta accadendo nella società, ma ne riporta sempre e solo uno spicchio infinitesimale, e generalmente il peggiore degli spicchi.

L’industria dell’informazione NON informa, ma piuttosto deforma, deforma la realtà e gli stati emotivi di milioni di persone, esattamente come il cinema o qualsiasi altra piattaforma di intrattenimento.

Se vogliamo davvero essere informati, avere una visione più oggettiva e razionale di quanto sta accadendo nel mondo, e capire su cosa ha senso focalizzarci per fare la differenza, dobbiamo necessariamente ripensare la nostra dieta mediatica:

Meno news.
Meno opinionisti social.
Meno talk show.
Meno giornali.
Meno TG.

Più libri.
Più documentari.
Più saggi e paper scientifici.
Più confronti con reali esperti di settore.
Più viaggi.

E infine non dimentichiamo che…

Ogni persona in più che sia preparata, determinata, realizzata, centrata, soddisfatta e ottimista è un passo avanti verso una società più sana, equa, prospera, equilibrata e sostenibile.

Il modo in cui decidiamo di prenderci cura della nostra mente, delle nostre emozioni, del nostro corpo, del nostro sviluppo personale, dei nostri progetti lavorativi e di studio, della nostra famiglia e in generale delle altre persone a noi vicine è quanto di più importante e concreto noi possiamo fare ogni santo giorno per migliorare questo mondo.

Questo è il mio messaggio a tutti coloro che sentono di perdersi d’animo di fronte ad un mondo che sembra andare ormai a rotoli.

Un abbraccio,

Andrea Giuliodori.

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