Rimandare a domani è un comportamento appreso negli anni e come tale può essere modificato grazie a precisi stratagemmi.
“Non rimandare mai a domani ciò che puoi fare… dopodomani”.
Mark Twain.
Esattamente un anno fa pubblicavo Start! La guida pratica per smettere di procrastinare. 3.143 copie dopo, EfficaceMente è diventato un punto di riferimento per i procrastinatori di ogni età e di ogni categoria. Studenti alle prese con esami universitari, giovani professionisti pronti a premere l’acceleratore sulla propria carriera, novelli imprenditori con sogni rimasti nel cassetto per troppo tempo. Chiunque tu sia, l’abitudine a rimandare tutto a domani ti sta privando dei successi che sono tuoi di diritto. Oggi ti chiedo di scegliere: puoi scegliere di continuare a rimandare a domani i tuoi impegni, i tuoi progetti, i tuoi sogni, oppure… puoi scegliere di riprendere in mano il timone della tua vita, smetterla una volta e per tutte di procrastinare ed iniziare oggi stesso la tua rivoluzione personale. Qualsiasi decisione tu prenda, devi marchiarti a fuoco nella tua mente che si tratta di una tua responsabilità.
Per quanto mi riguarda, cercherò di fare quanto fatto negli ultimi 4 anni. Nell’articolo di oggi voglio parlarti di 10 strumenti pratici (molti inediti) per smettere di rimandare tutto a domani. Sei con me? Ma prima di iniziare, facciamo un po’ di chiarezza…
Perché continuiamo a rimandare tutto a domani?
Tu non sei un procrastinatore.
Andre’, ma che ti sei fumato?! Certo che sono un procrastinatore, anzi, sono un procratinatore seriale e ne vado fiero! Sono il Michelangelo del “rimandare a domani”, il Mozart delle “scuse per rinviare gli impegni”, il Picasso del “cascasse il mondo tra 10 minuti inizio”. Hai preso un abbaglio: io SONO un procrastinatore.
Se vogliamo sconfiggere la tendenza a rimandare tutto a domani, dobbiamo innanzitutto capire cos’è e dove nasce. Il primo passo per eliminare la procrastinazione dalla nostra vita è non identificarci con essa. La procrastinazione è un comportamento che viene appreso nel corso degli anni e può essere dunque disimparato. Non solo: anche il procrastinatore più incallito sa bene che esistono attività che non rimanderebbe mai e che ama portare a termine quanto prima.
Ripeto. Tu non sei la procrastinazione. Ma allora perché continuiamo a rimandare tutto a domani?
La procrastinazione è un meccanismo difensivo messo in atto dalla nostra mente per diminuire l’ansia associata ad un’attività o una decisione considerata sgradevole, difficile o impegnativa.
Neil Fiore.
Insomma, dal punto di vista della nostra mente, procrastinare ha perfettamente senso: ci evita infatti il rischio di critiche e fallimenti che minacciano il nostro ego.
Fiuh! E’ andata bene vero?! Non ti senti più leggero adesso? Tu te ne stavi lì a farti 1.000 seghe mentali per aver rimandato quell’esame o aver completato all’ultimo quell’importante progetto di lavoro! Hai sentito? Non è colpa tua, è colpa del tuo cervello. Mica puoi farci nulla… oppure no? Prendere consapevolezza che la procrastinazione non è insita nel nostro carattere non dovrebbe deresponsabilizzarci: al contrario. Se procrastinare è un comportamento appreso, spetta a noi mettere in atto nuovi meccanismi che sradichino alla radice l’attitudine a rimandare tutto a domani. Nel prossimo paragrafo vedremo alcune delle più efficaci tecniche pratiche per eliminare la procrastinazione.
10 stratagemmi per smettere di procrastinare: adesso
Disimparare l’abitudine a rimandare tutto a domani deve essere un vero e proprio percorso. Per questo motivo, 1 anno fa, ho scelto di dedicare a questa “epidemia moderna” il mio primo (per)corso digitale. Seguendo la stessa logica, gli stratagemmi anti-rimandite di cui parleremo tra poche righe, sono presentati secondo una precisa sequenza. Se hai deciso di affrontare seriamente la tua lotta alla procrastinazione, il mio consiglio è di mettere in pratica quelle tecniche che più si adattano alla tua situazione e di farlo seguendo l’ordine in cui sono presentate. Let’s Start! ;-)
- Il diario del procrastinatore. Ogni volta che devo affrontare un complesso progetto di consulenza di direzione, inizio sempre dall’analisi AS-IS, ovvero una sorta di “fotografia” della situazione corrente dell’azienda. Se vuoi risolvere il tuo problema di procrastinazione, il primo passo è comprendere come spendi le tue giornate. Per i prossimi 3 giorni registra ogni singola attività che compi durante il giorno. Per farlo puoi usare una nota nel tuo cellulare. Ogni volta che cambi attività, segna il nome di questa attività ed il tempo dedicatogli (es. navigazione Facebook – 45 minuti). Per il momento ti chiedo di non intervenire in alcun modo: limitati a registrare le tue attività come farebbe un osservatore distaccato. Al termine dei 3 giorni, tira le fila di questo semplice esercizio: i risultati potrebbero scioccarti.
- La tecnica della “brutta notizia”. Riprendi in mano il tuo diario del procrastinatore e cerchia con una penna le attività direttamente collegate ad un tuo obiettivo (studio, lavoro, salute, etc.). Ecco… se sei un procrastinatore seriale, ho una “brutta notizia” per te: molto probabilmente queste attività sono molto poche ed il tempo totale che gli hai dedicato è stato appena una frazione delle tue giornate. Che senso ha vivere una vita in cui dedichiamo gran parte del nostro tempo ad attività inutili, rubando tempo prezioso agli obiettivi a cui teniamo veramente? Scopo di questi primi due esercizi è rafforzare in te la consapevolezza delle nefaste conseguenze della procrastinazione.
- La domanda “magica”. Spesso, ci ritroviamo a rimandare a domani un’importante decisione. Valutiamo in modo ossessivo i pro ed i contro delle nostre alternative, ci ripromettiamo che prenderemo questa maledetta decisione una volta che le condizioni saranno più favorevoli (ovvero mai), aspettiamo speranzosi che possa accadere qualcosa che ci aiuti a prendere una direzione. Questo comportamento è dettato dalla paura delle novità: siamo perfettamente consapevoli che cambiare probabilmente ci porterà ad una condizione migliore, eppure siamo così abituati alla nostra attuale condizione, che le novità, i cambiamenti, le nuove sfide ci terrorizzano e ci bloccano. In questi casi, prova a porti una semplice domanda: qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? Per approfondire il potere di questa domanda “magica”, ti consiglio di leggere questo articolo.
- Il blocco dello studente. Scommetto un caffè che ti sei bloccato a 4-5 esami dalla laurea, giusto? Capita molto spesso che gli studenti universitari, ad un soffio dalla meta finale, inizino a procrastinare gli ultimi esami e la tesi. Molti pensano che questo sia dovuto alla stanchezza accumulata negli anni, ma la motivazione è molto diversa. Il termine degli studi universitari rappresenta la conclusione di una fase molto importante della nostra vita: conosciamo molto bene i ritmi dell’università (lezioni in aula, preparazione esami, appelli, lezioni, preparazione esami, etc., etc.), al contrario non abbiamo la più pallida idea di cosa ci aspetti dopo. Questo “vuoto” ci spaventa e ci blocca, spingendoci a procrastinare. Anche in questo caso è molto importante farci la fatidica domanda magica; ma è ancor più importante limitare al massimo l’incertezza. Qualche esempio? Avvicinati al mondo del lavoro attraverso uno stage, oppure confrontati con gli studenti senior del tuo corso di laurea. N.B. questo blocco non vale solo per gli studenti, spesso è vissuto anche da giovani professionisti che vorrebbero cambiare lavoro. Valgono le stesse regole: per smettere di procrastinare è necessario limitare l’incertezza.
- Il perdono. L’incertezza non è l’unica causa di procrastinazione, ve n’è un’altra molto importante: il risentimento. Se stiamo procrastinando un’attività per noi sgradevole, è molto probabile che ci stiamo ribellando (in modo conscio o meno) ad un’autorità: i genitori che hanno scelto per noi il nostro corso di laurea, il capo che ci sta imponendo un’attività che detestiamo, etc. Per smettere di procrastinare dobbiamo innanzitutto prendere consapevolezza di questa nostra ribellione sileziosa. Ma sarà solo dopo aver perdonato noi stessi e “l’autorità” nei confronti della quale ci stiamo ribellando che potremo ricominciare ad impegnarci senza alcun blocco.
- Il modello di precisione. Uno dei tratti tipici del procrastinatore incallito è la tendenza alle generalizzazioni. In un tipico dialogo mentale di un “rimanda tutto” si susseguono frasi come: “non ce la farò mai“, “è impossibile“, “capita sempre a me”, “va a finire sempre così”. Queste frasette, apparentemente innocue, possono essere deleterie se vogliamo metterci in azione. Per eliminare questo continuo parlottio negativo, dobbiamo adottare il modello di precisione. Ogni volta che soggiunge una frase generica come quelle viste negli esempi, prova a smontarla con domande di questo tipo: “davvero non ci è mai riuscito nessuno?”, “Va a finire sempre così o è capitato massimo 2-3 volte?”, “Siamo sicuri che capiti sempre e solo a me, o capita anche ad altri?”. Insomma, impara a rivolgere contro la tua mente i suoi stessi inganni.
- Il principio di Pareto. La ricerca del perfezionismo è l’altra grande causa di procrastinazione. Il procrastinatore tipo ha il classico atteggiamento del “o tutto o niente“. Ammettilo, quante volte ti è capitato di rimandare perché non eri sicuro al 100% di poter raggiungere il massimo risultato? Ci sono andato vicino? In questi casi devi imparare ad applicare il principio di Pareto: smettila di puntare al 100% del risultato, stai perdendo tempo. Concentrati sul 20% delle attività che ti consentono di ottenere l’80% del risultato e lascia stare il resto. E’ molto più importante completare 5 attività all’80%, che una soltanto al 100%. Ho approfondito questo approccio con la tecnica della piramide.
- Il segreto della 1° ora. Battere la procrastinazione è spesso una questione di ritmo. Se vuoi rendere le tue giornate più produttive, devi imparare a focalizzarti sulle attività che compi nelle prime ore del mattino. Per eliminare la rimandite di inizio giornata, applico ormai da anni una tecnica di mia ideazione: il segreto della 1° ora™. Te la consiglio caldamente.
- La tecnica del pomodoro. Questa tecnica è un classico per i lettori di EfficaceMente; praticamente non vi è articolo sulla procrastinazione in cui non ne parli. Perché? Perché funziona. Come detto, battere la procrastinazione è una questione di ritmo, le maratone di lavoro non servono a nulla: impara ad alternare momenti di intenso studio/lavoro a pause strategiche. La tecniche del pomodoro ti offre una semplice soluzione a questa problematica. Se non ne hai mai sentito parlare, ho approfondito questo stratagemma di gestione del tempo in questo articolo.
- Lo stratagemma del barattolo di maionese. Qualche anno fa ho proposto ai lettori di EfficaceMente la storiella del “barattolo di maionese” (se non la conosci, la trovi qui). La morale di questa favoletta è molto semplice: se vuoi smettere di procrastinare e rendere le tue giornate produttive e soddisfacenti, devi imparare a fare le cose nel giusto ordine. Se inizi le tue giornate controllando la posta elettronica, navigando su social networks e siti di news, non avrai tempo per ciò che conta veramente. Impara a mettere le palline da golf per prime, poi i sassolini e solo alla fine la sabbia. In poche parole, dai una priorità alle tue attività e rispetta questa priorità, se hai rispetto per la tua vita.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e soprattutto ti sia utile nei giorni a venire: è il mio modo per festeggiare insieme l’anniversario di Start!, ma soprattutto, è il mio modo per ringraziarti della fiducia che mi hai dimostrato nell’ultimo anno. Buona settimana. Andrea.
Foto di Emilie Ogez
Ricordo che i miei ultimi esami di economia sono stati quelli nei quali ero più carico e motivato. Avevo due sessioni di tempo per laurearmi, dopo sarei andato a lavorare negli Stati Uniti. Motivazione al massimo, laurea acchiappata per tempo e una settimana dopo la partenza. Mi sono messo nella condizione di non avere scelta.
Ciao Stefano, credo che la tua storia sia esattamente l’eccezione che conferma la regola. Il blocco dello studente nasce quando non si hanno le idee chiare sul proprio futuro, sul… dopo.
Al contrario, nel tuo caso avevi una gran bella motivazione per terminare quanto prima: il progetto di lavorare negli Stati Uniti.
Credo che questa possa essere un’ottima lezione per gli studenti universitari che stanno vivendo questo blocco. Grazie del commento Ste.
Andrea.
Buongiorno!
E’ quello che avevo bisogno di leggere in un lunedì mattina freddo e piovoso come questo :)
La tentazione di rimanere a letto con il tablet sarebbe stata grande, ma sono scattata in piedi!
Volevo complimentarmi nuovamente per il blog. E’ uno dei pochi, “di crescita personale” etc, gradevole da seguire. Non sei “tampinante”, non sei “esaltato” e sprtt non fai il guru.
Alleluja!!!
E, anche se rimango una procastinatrice per quanto riguarda lo studio (a mia discolpa devo dire che sono stata travolta da una lunga serie di sfortunati eventi), devo dire che ho trovato tanti spunti di riflessione e consigli utili nelle tue pagine.
Ho scoperto poi di essere un’ottima trainer per le mie figlie ;o) grazie alla tua guida Start!
Devo solo fare, per me stessa, quel saltino! Non è che non ho voglia di fare, anzi faccio mille cose, ho solo tanta paura e ansia!
Buon inizio settimana Andrea
Ciao Marta,
mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto. Mi sorprendo sempre di come le parole che pubblico in questo spazio possa avere effetti concreti su chi mi legge.
Cioè… vuoi dirmi che non sono il tuo guru preferito?! E io che ci avevo puntato tutto quest’anno… XD
Come detto nell’articolo la procrastinazione è un meccanismo adottato dalla nostra mente per proteggerci: ansia e paure possono essere proprio tra le principali cause alla base della procrastinazione.
A presto, Andrea.
Ah dimenticavo….. Sono bloccata da un anno a 2 esami e la tesi (di cui ho già deciso l’argomento) dalla laurea!
Tonta eh?!!!!
Buongiorno ,
bel articolo , complimenti , completa quel poco che manca al start!. Grazie alla guida sono riuscita a eliminare quasi tutta la procrastinazione seriale.
E un piccolo contributo dei monaci buddisti , tante ore di meditazione. E il miglior modo per mettermi le idee a posto e ricominciare un’altra sessione di studio .
un ringrazio , un saluto e ricomincio lo studio :)
Sì, ho cercato di non ripetere cose già dette in Start! L’articolo voleva essere un piccolo omaggio soprattutto per quei lettori che hanno acquistato la guida in questo ultimo anno.
Buono studio,
Andrea.
Ciao Andre! Ma quanto sono belli i tuoi articoli! Mi fanno sempre venire una super voglia di alzarmi le maniche e darmi da fare…ma un errore in me rimane..i social network…sono un vero casino..La prossima volta dovresti scrivere un articolo su ‘ come eliminare la dipendenza da facebook e cose varie’!!! Ciaooooooo
Ciao Giorgia!
eh… credo che i social networks non siano solo il tuo problema. In questi casi io suggerisco sempre una sana dieta mediatica.
Non necessariamente bisogna eliminare i social networks dalla propria vita (e poi chi clicca su mi piace per i miei articoli?!), ma disintossicarsi una volta ogni tanto non guasta.
Fammi sapere se il consiglio della dieta mediatica ti è stato utile.
Andrea.
Ah… dimenticavo: sempre sull’argomento ho scritto un articolo legato alla dipendenza da telefonino. Magari dai una letta anche a questo.
Andrea.
È incredibile come arrivi diretto al punto e con una dialettica efficace quanto simpatica. Complimenti
Ciao Mario,
ti ringrazio: molto gentile.
Andrea.
Bellissimo articolo e spunti molto interessanti, va dritto al punto com’è nel tuo stile. “Il diario del procrastinatore” fa tanto Kierkegaard ;)
Non c’è che dire Andrea… Ti superi di volta in volta.
Ossequi,
Ambrosia.
Articolo ricchissimo, con un blog del genere le persone davvero sagaci non avrebbero bisogno di comprare nessuna opera di crescita personale. Apprezzo e concordo sul punto 5, misconosciuto, ignorato e tanto reale.
Ilaria!!! Oh che tu fai?! Mi rovini il business?!? Io che sto qua a provar di vendere le mie guide a pagamento e tu dai certi suggerimenti ai lettori!!! XD
Ahahah, scherzo: per quella che è stata la mia esperienza in questi ultimi 4 anni, più contenuti ricchi e di valore condividi e più questo valore creato ti torna indietro in mille altre forme.
Grazie del commento,
A presto.
Andrea.
ciao andrea,
io ho un problema che mi ha portato nelle ultime settimane ad una rimandite che mai avevo avuto prima. In pratica comincio una cosa e questa cosa si dilunga all’infinito…cioè diventa un tale tormento che praticamente alla fine lascio perdere. Questa cosa mi sta bloccando alquanto e sta succedendo per tutto anche per le cose che mi riuscivano benissimo un tempo. Può darsi che sia colpa del fatto che sono molto giù di morale ultimamente visto che la mancanza di successi…e il succedersi di sfortune varie (odio questo termine perchè non credo alla fortuna) mi hanno portato a rivedere e rimettere in discussione tutto.
Sono giunta alla conclusione che non è sbagliato il cosa ma il come, ma ora ho paura a iniziare. Ho deciso di cominciare dalle cose semplici semplici… vorrei tanto resettare il mio cervello da queste paure…perchè mi accorgo che quando non ci penso va tutto bene (l’altro ieri ho progettato e realizzato un volantino per un mio amico in 20 minuti). Ma è raro e io odio questa situazione.
Ciao,
sono contrario alla filosofia dell’alway on: sempre attivi, sempre produttivi, sempre efficienti. La vita segue il ritmo del respiro ed è naturale che ci siano periodi in cui la nostra produttività cala. Detto questo, il mio consiglio è quello di utilizzare il modello di precisione. Insomma, fai molta attenzione a come ti parli: sostituisci questa classica frase che ci ripetiamo spesso nella nostra testa “devo completare questo lavoro” con questa altra “voglio iniziare da questa piccola attività”.
Fammi sapere,
Andrea.
grazie della veloce risposta, Andrea, ti ringrazio molto. Avevo pensato pure io a quella soluzione perchè sto bene attenta a quello che mi dico a come mi parlo, conosco bene il potere del nostro cosiddetto dialogo interno. ti faccio sapere…a breve…:-)
purtroppo c’é anche che ho passato due giorni con mia madre assolutamente deprimenti, messaggi squalificanti a gogo: tutti i miei difetti,tutte le mie mancanze ripetuti centinaia di volte per due giorni consecutivi (e si che ero partita proprio per staccare la spina). Ho provato a dirle che non mi aiutava così: niente da fare. Alla fine ho dovuto rinunciare al suo aiuto economico e tagliare i contatti limitandomi a comunicazioni telegrafiche che non dessero adito ad eventuali suoi commenti… ho dovuto fare questa scelta per liberarmi della sudditanza psicologica che purtroppo si attiva quando hai bisogno di un anche piccolo, ma fondamentale, aiuto economico. Ora spero di riemergere…grazie tantissime ancora… ti dirò come va… un passo alla volta e ce la faccio. Perfortuna ho i miei amici e il mio ragazzo che credono in me e mi sostengono…(e anche il tuo blog che mi da coraggio :-))
Ne parlavo proprio in un precedente commento: spesso quando intraprendiamo un percorso di crescita personale, inevitabilmente entriamo in conflitto con quelle persone che non comprendono o non accettano i nostri cambiamenti, come se fossero silenziose critiche nei loro confronti. Inevitabilmente crescendo alcuni rapporti si deteriorano e cadono come foglie secche, altri invece fioriscono e ci riempono di soddisfazione.
Non è la prima volta GVB1978 che leggo in uno dei tuoi commenti degli accenni al difficile rapporto con tua mamma: mi dispiace, sul serio. Non prendere ciò che ti ho scritto nelle precedenti righe come un consiglio o altro: non sono nessuno per darti certi consigli. Si tratta di una semplice osservazione: il conflitto che stai vivendo potrebbe essere la prova dei cambiamenti che stai realizzando nella tua vita.
Un abbraccio,
Andrea.
Io questi che rimandano non li capisco proprio.
Bello il titolo dell’articolo, mi invoglia proprio a leggerlo
magari lo farò domani… ;o)
PS: Andrè ma una bella app di efficacemente?
Ciao Enrico,
beato te! ;-)
Io sono stato un procrastinatore incallito in passato e anche oggi di tanto in tanto procrastino: è un atteggiamento molto più diffuso di quello che si potrebbe pensare.
Per quanto riguarda l’App di EfficaceMente, ogni tanto mi ronzano in testa alcune belle app per migliorare la produttività personale, la gestione del tempo, il raggiungimento degli obiettivi: ma al momento non è una mia priorità.
A presto,
Andrea.
GVB1978 guarda che c’è un intero mondo che crede in te: pensa che c’è l’ossigeno che respiri (ce n’è ancora abbastanza), l’acqua che bevi, la verdura che mangi, la luce, il sole, le piante, la terra su cui cammini. E poi il sangue che ti scorre nelle vene – e lo fa gratis!!! – e anche il mare è li’ gratis. Perché mai perdersi nelle piccole insoddisfazioni di una mamma? Facile consiglio: se le cose negative che ti ha detto ce le hai in mente, scrivile su un foglio a rovescio (tipo: “sei disordinata”, scrivi direttamente: “sono una persona scrupolosa il giusto”) se no, lasciale nel dimenticatoio, che è il loro posto…
Ilaria, ti ringrazio del sostegno, davvero molto, un sorriso, perchè penso al tuo messaggio come un sorriso, è sempre una bellissima cosa che piace a tutti ricevere e soprattutto a me in questo periodo.
Sto adottando il tuo metodo proprio nei fatti perchè comunque purtroppo è vero che negli ultimi mesi mi sono trascurata parecchio. Ed è stato questo ribadire cose che già mi dicevo facendo pure la psicologa e diagnosticandomi pure la depressione che mi ha dato profondamente fastidio.
Tuttavia adesso basta con questo dialogo negativo e andiamo avanti…:-)
grazie a te e andrea per il supporto…:-)
ciao Andrea,
ottimo articolo. La tecnica del pomodoro non la conoscevo…inizierò ad adottarla.
Grazie :)
Ciao Daniele!
la tecnica del pomodoro è un “must” per chi è appassionato di produttività personale.
Andrea.
Davvero fantastica la tecnica del pomodoro, tutt’ora la uso con soddisfazione.
Mmmh, il voler fare per forza tutto “bene” al 100%, mi ricorda qualcuno xD
Ci voleva..e ora..torniamo a studià :P
Bello l’articolo… lo metto in pratica. Complimenti!
Ciao Andrea, per “mettersi” d’altra parte della barricata, cosa ne pensi di questo articolo? http://it.lifestyle.yahoo.com/blog/yahoo-lifestyle/il-segreto-della-serenit%C3%A0-rimandare-problemi-101143527.html
Ottime tecniche, sei grande :)
Giulio
Ciao Giulio,
in settimana era uscito un articolo su Perry sul Corriere e sono stato tempestato di commenti ed email ;)
Ho già scritto in passato dell’approccio di Perry: la procrastinazione strutturata. Naturalmente i giornalisti devono far leggere i propri articoli e utilizzano titoli e frasi fuorvianti. Detto questo, io credo che esista una forma di procrastinazione positiva e ne parlo anche nella mia guida. La vita infatti deve poter seguire il cosiddetto ritmo del respiro: non si può (e non si deve) essere sempre produttivi.
Esistono poi numerosi studi che dimostrano come la procrastinazione sia uno strumento messo a punto dal nostro cervello per diminuire l’ansia e lo stress. Il problema è che la procrastinazione ci da un beneficio passeggero, ma non “cura” la malattia. La serenità, la felicità di aver terminato una giornata piena ma produttiva, possono nascere solo combattendo la procrastinazione e non il contrario. Rimandare i problemi difficilmente li risolve.
Naturalmente questa è la mia esperienza di vita Giulio: credo che nessuno sia portatore di verità assolute. Per questo motivo invito i miei lettori a sperimentare, sperimentare ed ancora sperimentare. La nostra verità è solo nell’esperienza.
A presto e grazie del commento.
Andrea.
Ciao Andrea, sto per romperti le scatole con delle domande per avere maggiore chiarezza XD
Allora nel punto 3 riguardo la domanda “qual’è la cosa peggiore che potrebbe accadere?”. Se noi pensiamo alla peggior cosa che può accadere quando abbiamo un progetto,beh.. mi demoralizzerebbe. Mi direi ” aspetta un attimo Pè,se arriviamo fino in fondo ce la possiamo fare ma potremmo cascare in un pozzo senza fondo e forse avremmo “sprecato” tempo e soldi.Sono un po confuso ma comunque proverò a scrivere qualcosa sul mio diario personale e magari te lo faccio leggere, cosi mi dai un tuo parere… se non è un problema ^^.
punto 4: forse questo si ricollega al punto 3…se i senior del mio corso mi dicono “guarda qui non ci sta trippa per gatti”(cit. Ernesto Nathan…ho studiato questi giorni XD),” non si trova lavoro”,”sono troppi anni di studio e sprechi il tuo tempo”… che faccio continuo fino in fondo o do retta a chi magari si è laureato e si è trovato in difficoltà?ciò mi farebbe pensare che dovrei lasciare il corso di laurea e trovarmi qualcos’altro. Io per esempio il prossimo anno vorrei fare psicologia,cosa mi consiglieresti di fare? oltre ad informarmi sui minimi dettagli dovrei controllare anche le statistiche di chi trova lavoro post laura?
Scusami Andrè se ti ho invaso il post con questo messaggio lunghissimo :/..grazie in anticipo!
Ciao Andrea, post davvero molto interessante e utile!! Io di solito mi definisco un non procastinatore, ma molte volte mi capita di rimandare attività che invece dovrei fare fin da subito per eliminare il prima possibile la rottura!! :) Quindi..alla fine credo di essere nel limbo, ma questo ruo post mi aiuterà a non finire all’inferno e procastinare cronicamente! :D
Ti ringrazio Silvio,
buona giornata ;-)
Andrea.
facile a dirsi, ma difficile a farsi, io ho preso coscienza del problema e a tratti riesco a risolverlo,il problema è come trovare continuità?
simply fabulous!
Da domani studierò seriamente per lo ielts ;)
Devo impararlo sto inglese prima o poi!!! ahahaha
Ciao Andrea,
Sono d’accordo sul fatto che le prime azioni della giornata diano l’impostazione determinante a quello che accade dopo. E’ per questo che miro a introdurre nuove abitudini mattutine.
Sai però qual’è il mio problema che io percepisco come il più grande di tutti? Che sono in forte sovrappeso. Questo fisico mi rende la vita complessa. Ad esempio la mattina appena sveglio i migliori fanno attività fisica (io vorrei tanto avere l'”ora sacra”) ma io come faccio a correre se sono così? Reggo 15 min se va bene e faccio fatica a non fermarmi. Alcuni raccomandano di meditare o addirittura fare yoga, ma ripeto, come cavolo faccio a assumere certe posizioni se al posto delle gambe ho dei salsicciotti e ho la tartaruga all’incontrario addosso? C’è gente che mi dice “prima dimagrisci” … ok ma come faccio a dimagrire se non faccio attività fisica perchè devo essere meno gonfio per farla? Please dimmi che devo fare. Mi sembra il cane che si morde la coda (e il cane è obeso pure lui! ahah).
Ciao Alessandro,
non mi ritengo uno specialista, quindi mi astengo dal darti consigli specifici, ma non poter fare attività fisica perché si è in sovrappeso suona un po’ come una scusa. Naturalmente non potrai fare salti mortali o altro, ma potrai fare esercizi mirati. Un altra cosa da ricordare è questa: la dieta impatta per più del 65% sul nostro peso, l’attività fisica per il restante 35%. Anche in questo caso, niente scuse: se alcuni esercizi non sei ancora in grado di farli, certamente devi rivedere la tua dieta.
Sia per la dieta, sia per l’attività fisica il mio consiglio è quello di rivolgerti a degli specialisti (palestre con istruttori qualificati, medici, etc.) senza dimenticare il buon senso.
Ti saluto con questo video che ho sempre trovato di grande ispirazione:
Ciao Andre:-)
la settimana scorsa ho acquistato Start! il medoto per smettere di procrastinare…e ha funzionato!!! ho ripreso in mano il mio progetto e mi sono prefissata di completare il primo compito importante (e impegnativo!) entro domenica sera (ieri)…bè che dire….FATTO! Sei un grande! e poi il tuo modo ironico di spiegare aiuta tantissimo a prendere coscienza dei propri errori, e invoglia quindi a migliorarsi…insomma… GRAZIE!!!!!!!
Ciao Michela,
sono davvero felice che le strategie proposte in Start! ti siano state di aiuto. Adesso non ti resta che costruire la tua corazza anti-rimandite un successo alla volta.
Avanti tutta!
Andrea.
Ciao Andrea, innanzitutto colgo l’occasione per ringraziarti dei tuoi articoli, sempre interessanti.
Studio giurisprudenza, dovrei iniziare il quarto anno lunedì, ma sono indietro di vari esami. Non riesco proprio a perdonarmelo.
Sono sempre stata una studentessa modello, studiavo bene e volentieri, non perdevo tempo (o, se lo perdevo, trovavo sempre il modo di recuperarlo) e i risultati erano ottimi. Trovavo anche il tempo per attività extra-studio, anzi più cose avevo da fare più ne facevo (non so se si capisce cosa intendo dire).
Poi al secondo anno di università l’incanto svanisce: non riesco più a concludere niente. E non riesco a capire cosa mi sia successo.
Lunedì inizia il nuovo anno accademico e spero che, applicando anche i tuoi consigli, possa essere un nuovo inizio per me.
Buona giornata!
ho letto con piacere questo articolo, quest’ultimo periodo ho davvero rafforzato la convinzione che la procrastinazione sia la mia bestia nera, devo apllicarmi bene per superarla, magari anche a piccoli passi.
Ciao Andrea, c’è una cosa che mi piacerebbe capire. Ma come si fa a sapere se procrastinare è un bene od è un male? Dal tuo punto di vista procrastinare è sempre negativo?
Articolo da incorniciare