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Esistono esercizi per migliorare la nostra autostima? Io conosco quello di H.W. Beecher e ti assicuro che è una spanna sopra a qualsiasi psico-balla da strapazzo letta finora.

“Se dai scarso valore a te stesso, sta sicuro che il mondo non alzerà il prezzo.”

Anonimo.

Migliorare l’autostima è una delle tappe fondamentali del nostro percorso di crescita personale. Se non crediamo in noi stessi come possiamo pretendere che siano gli altri a credere in noi e nei nostri progetti?

Pur essendo consapevoli di questa ineluttabile verità, viviamo nella costante paura che gli altri possano non accettarci; decidiamo così di uniformarci a quelle che crediamo siano le cose giuste da dire e da fare (…baciare, lettera e testamento XD). Ma nel retro della nostra testolina una vocina continua a ripetere che c’è qualcosa di dannatamente sbagliato in tutto ciò, che dobbiamo avere il coraggio di essere noi stessi, che la felicità è vivere una vita che sentiamo davvero nostra (ne parlo nella mia guida APP – Autostima Passo Passo introducendo il “Principio di Autenticità“).

Quella vocina è la nostra autostima. Più è flebile e più tenderemo a zittirla, continuando a chinare la testa di fronte a tutto e a tutti. Più è forte e più le daremo spazio nei nostri pensieri, continuando ad affrontare a testa alta tutto e tutti.

Qualche settimana fa, ti ho proposto 16 strategie pratiche accresci-autostima. Nel post di oggi vorrei condividere con te un semplice esercizio che, ripetuto quotidianamente, può aiutarti a dare forza a quella vocina. Ma per parlarti di questo esercizio, devo prima raccontarti una storia…

H.W. Beecher e la lezione indimenticabile sull’autostima

Henry Ward Beecher chiii?! Non ti biasimo se non hai mai sentito parlare di H.W. Beecher; in tutta onestà, anche io ho scoperto questo personaggio non prima di qualche mese fa. Beecher è stato un eminente politico statunitense, tra i primi ad entrare a far parte della Hall of Fame for Great Americans. Ma lezioncina di storia a parte, oggi voglio raccontarti un aneddoto sulla vita di Beecher, che mi auguro ti aiuti a coltivare ogni giorno la fiducia in te stesso. Lo leggiamo?

Un giorno, il giovane Beecher fu interrogato dalla sua professoressa di letteratura, che gli chiese di ripetere di fronte a tutta la classe una poesia spiegata durante la lezione precedente. Titubante, ma consapevole di aver studiato sodo, il giovane Beecher si alzò di fronte a tutti i suoi compagni ed iniziò a ripetere.

Appena il tempo di pronunciare le prime strofe della poesia, che un ‘NO‘ categorico, scandito dalla severa professoressa, risuonò tra le mura dell’aula. Intimorito, il giovane Beecher ricominciò daccapo, ma ancora una volta arrivò il terribile ‘NO‘. Umiliato, Henry si fermò e tornò a sedersi con lo sguardo fisso sul proprio banco.

Interrogato dalla professoressa, un secondo ragazzo, John, si alzò in piedi per recitare la stessa poesia. Ancora una volta, appena il ragazzo iniziò a ripetere, la professoressa urlò un secco ‘NO‘. Il compagno di Beecher però continuò a ripetere, fino al termine della poesia. Una volta tornato a sedersi, la professoressa disse soddisfatta: ‘Molto bene!‘.

Henry, irritato, protestò con l’insegnante: ‘Non è giusto, io ho recitato le stesse strofe di John‘.

La professoressa di letteratura, per nulla sorpresa, rispose al giovane Beecher: ‘Non è sufficiente conoscere la lezione, Henry, devi essere sicuro della tua preparazione. Quando mi hai permesso di fermarti, lo hai fatto perché non eri certo di esserti preparato a sufficienza. Se il mondo ti urla ‘No‘, è tuo dovere rispondere ‘‘, e dimostrare le tue capacità.

Il giovane Henry quel giorno imparò una lezione che lo accompagnò per il resto della sua vita e che fece di lui uno dei più importanti padri fondatori degli Stati Uniti d’America.

Quando il mondo ti dice ‘No’

Nel corso della tua vita riceverai migliaia di ‘No‘.

No! Non puoi farcela!
No! Hai torto!
No! Sei troppo vecchio!
No! Sei troppo giovane!
No! Sei troppo debole!
No! Non funzionerà mai!
No! Non hai i titoli!
No! Non hai l’esperienza!
No! Non hai abbastanza soldi!
No! Non si può fare!

A volte questi ‘No ti saranno urlati dai tuoi genitori, dai tuoi insegnanti, dal mondo intero. A volte sarai tu stesso a pronunciarli nella tua mente. Ed ognuno di questi ‘No‘ eroderà un po’ della tua autostima, finché non deciderai di mollare, di tornare sulla strada sicura e di vivere la vita dell’uomo medio. Ma c’è un’alternativa…

Il tuo esercizio quotidiano per avere un’autostima d’acciaio

Ogni volta che il mondo ti urla contro ‘No!‘, tu rispondigli ‘Sì, e lo dimostrerò!‘.

“Sì, e lo dimostrerò!”

Questo vale anche quando sei tu stesso a ripeterti quei ‘No!‘. Ricorda, ognuno di quei ‘No!‘ ti rende più debole. Impara, ogni giorno, ad osservarli, a riconoscerli per quello che sono e a rispedirli al mittente senza alcuna esitazione.

  • No! Non puoi realizzare il tuo sogno nel cassetto. C’è la crisi, non è il momento giusto, in Italia certe cose non si possono fare. A tutte queste obiezioni rispondi: ‘Sì, e lo dimostrerò!‘. Dimostralo impegnandoti ogni giorno sul tuo obiettivo. Dimostralo affrontando a testa alta le inevitabili difficoltà. Dimostralo oggi stesso alzando il culo dalla sedia, smettendola di procrastinare ed applicando la strategia del vuoto. Ricorda:

“I sogni che rimangono nel cassetto… fanno la muffa.”

  • No! Non puoi laurearti. La Facoltà che hai scelto è troppo difficile per te, non hai mai avuto un metodo di studio, non sei portato per l’università. A tutte queste obiezioni rispondi: ‘Sì, e lo dimostrerò!‘. Dimostralo impegnandoti seriamente nello studio. Dimostralo presentandoti ogni giorno in aula. Dimostralo perfezionando le migliori strategie di apprendimento rapido e memorizzazione, magari a partire dalla tecnica del cono.
  • No! Non puoi raggiungere il tuo peso ideale. Hai un problema di costituzione, in famiglia siamo tutti così, le diete hanno benefici momentanei, alla fine riprendi tutti i kg. A tutte queste obiezioni rispondi. ‘Sì, e lo dimostrerò!‘. Dimostralo rispettando il tuo corpo come rispetteresti il più sacro dei templi. Dimostralo prendendo consapevolezza della tua dieta. Dimostralo iniziando la giornata correndo per te stesso prima di correre per gli altri.
  • No! Non puoi imparare l’inglese. Sei troppo vecchio, per parlare in modo fluente devi spendere migliaia di euro in corsi e soggiorni all’estero, non sei portato per le lingue. A tutte queste obiezioni rispondi: ‘Sì, e lo dimostrerò!‘. Dimostralo apprendendo almeno 3 nuovi vocaboli ogni giorno. Dimostralo leggendo, guardando ed ascoltando quotidianamente materiale in lingua inglese. Dimostralo… mettendoti alla prova col test gratuito di YES! Inglese ;-)

Forse ciò a cui aspiri era in uno di questi esempi, o forse no. La verità è che puoi applicare l’esercizio per l’autostima di Beecher in 1.000 modi diversi. Quello che conta è dimostrare, ogni giorno, a te stesso e agli altri, ciò di cui sei realmente capace.

Se vuoi davvero riconquistare la fiducia in te stesso, lascia stare le tecnicuccie da strapazzo o i comportamenti da pallone gonfiato. Questo è un punto su cui insisto molto all’interno di APP – Autostima Passo Passo: l’autostima si nutre della pratica quotidiana. Torniamo a credere in noi stessi quando mettiamo in atto ciò che ci siamo prefissati di fare.

Questa settimana, oggi stesso, appena terminata la lettura del post, chiudi il browser, spegni lo smartphone e il tablet, pensa brevemente a quell’obiettivo che desideri ottenere più di ogni altra cosa, pensa alle difficoltà che hai affrontato finora, a tutti i ‘No‘ che ti sono stati tirati addosso e poi pronuncia nella tua mente queste semplici parole: ‘Sì, e lo dimostrerò‘.

Buona settimana.

Andrea Giuliodori.

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Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Andrea

Nonostante la tarda ora, la sonnolenza e gli occhi simili al nostro amico Henry, ottimo articolo per iniziare la settimana. :D

Andrea

Ahahaha, ci ho pensato un po’ prima di mettere quell’immagine, ma non che le altre fossero migliori. Il nostro amico Henry ha degli occhi a palla da spiritato, che te lo raccomando ;-)

Tundra

Davvero un bellissimo blog, trovato poi in un momento giusto.
Si sa che nulla accade per caso o meglio ci accadono le cose che ci facciamo accadere.
E perciò mi è arrivato quando ho deciso di ritrovare quel coraggio e quella voglia di fare, Grazie dell’aiuto

Andrea Giuliodori

Grazie Tundra!

Luigi

Ciao Andrea,
Ti seguo da un paio di anni ormai e devo dire che questo è forse uno dei post che più mi ha colpito. Sono due i motivi che portano questo post in cima alla mia classifica personale: la semplicità e la sperimentazione di questo metodo.
La semplicità è unica. È veramente uno dei metodi più facili da applicare.
La sperimentazione, perché ho già sperimentato una tecnica simile nello sport. Gioco a calcio come portiere da quando avevo 6 anni (20 anni fa) e come tutti i portieri a volte si commettono grosse papere.. Il problema è che spesso è volentieri nessuno ti batte una pacca sulla spalla e ti aiuta a “superare la difficoltà” e ancora più spesso vieni criticato quando neppure è colpa tua.. Questo ti condiziona, parecchio e rischi di giocare diverse partite con una insicurezza mostruosa. Tutto questo finché un mio saggio mister mi disse:”quando ti criticano, quando fai qualche papera sai cosa devi fare?! Non reagire contro chi ti critica, ti agiterebbe di più e basta, ma nella tua testa ripeti tre volte “vaff*****lo vaff****lo vaff****lo” è dimostra che sei forte”. Al di la della finezza della cosa (chiedo scusa) trovo una grossa affinità con il metodo di Beecher e ti posso assicurare che è stato il miglior metodo per continuare a fare costantemente del mio meglio e dimostrare il mio valore. Grazie per questo stupendo blog.

Andrea

Ciao Luigi,
dai feedback che sto ricevendo anche in privato, direi che la sosta di settimana scorsa è stata utile per tirar fuori un post apprezzato ;-)

Hai centrato appieno il punto: questo esercizio, non è volto tanto a dimostrare agli altri qualcosa, quanto piuttosto, far leva sulle critiche ed i giudizi degli altri per dimostrare a noi stessi quanto valiamo. La vera autostima nasce dalla percezione che abbiamo di noi stessi e non dalla percezione che gli altri hanno di noi.

A presto,
Andrea.

Silvia

Dopo aver letto l’articolo ho letto anche i commenti…
Stesso concetto espresso da Andrea, con in più una tecnica liberatoria e che ti dà la carica: il “vaff*** mentale”! Confesso che mi acchiappa, alla prima occasione devo provare ^_^

Fatdaddy

…tutti articoli belli, tutti interessanti, che leggo con costante avidità cercando di passare dalla teoria alla pratica, perchè quelle da te scritte non restino solo belle parole e basta. E già per questo dovrei ringraziarti periodicamente (ma ti risparmio la settimanale “sviolinata”, diciamo che ogni tanto commento con un “GRAZIE!” cumulativo…).

Poi (per casualità? Per empatia? No, evito di citare la Legge di Attrazione che so darti l’orticaria… :D )capita quell’articolo che sembra scritto al momento giusto, con le parole giuste, dalla persona giusta e allora…il “GRAZIE!” non è più sufficiente!

Andrea, se passi da Verona, hai uno spritz sul Liston offerto dal Fat! ;-)

Andrea

Ciao Fat,
se me lo dicevi prima, facevo un pit-stop questa mattina!
Sono passato sull’autobrennero, neanche 4 ore fa ;-)

Mi fa piacere che il post abbia fatto centro,
A presto.

Andrea.

Fatdaddy

Alla prossima, allora!
Sempre che le nostre strade di “runner” non si incrocino prima in qualche trail… ;-)

Diego

Ciao Andrea,

credo sia l’esercizio più semplice ma anche il più efficace che si possa mettere in atto.
Grazie mille per tutti i tuoi articoli Andrea, mi fanno sempre cominciare la settimana con una marcia in più.

Buona giornata e grazie ancora.

Andrea

Ciao Diego,
grazie a te del commento.

A presto,
Andrea.

Chiara

Leggere questo articolo mi ha fatto venire in mente le scuole elementari. C’era una maestra di matematica che diceva che avevo sempre la testa tra le nuvole e che ero incostante nelle cose! Inoltre diceva che non ero portata per la matematica e che non l’avrei mai capita! Per fortuna alle medie ho trovato una professoressa bravissima che mi ha spiegato benissimo questa materia, me l’ha fatta amare, ha visto le mie potenzialità e le mie qualità e ha fatto leva su quelle per spronarmi a fare sempre meglio in tutto! Da allora mi sono impegnata tantissimo negli studi conseguendo risultati ottimi(sono uscita con 100 alle superiori -e pensare che secondo quella maestra non avrei mai potuto eccellere in questo modo a causa della mia mancata costanza….che ridere..proprio grazie a questa mia virtù da lei non vista ci sono riuscita-). ora che ci penso dico:” meno male che non ho permesso a quella maestra delle elementari di condizionarmi”! Ora quando qualcuno dice che non ce la posso dare a fare qualcosa faccio di tutto per farlo ricredere!é compito nostro impedire agli altri di distruggerci…dobbiamo essere più forti delle loro parole e dimostrare tutto il nostro valore (che TUTTI noi abbiamo!!!!).
Ps:ottimo articolo come al solito!!

Andrea

Ciao Chiara, grazie per aver condiviso la tua storia ;-)
Ancora una volta: fare leva sulle critiche esterne per rafforzare la nostra autostima interna. Spesso accade esattamente il contrario ed è questo meccanismo su cui dobbiamo lavorare.

Andrea.

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