Se sei un introverso e ti senti sbagliato è perché finora hai alimentato solo il polo negativo dell’introversione. In questo articolo scoprirai le luci e le ombre di questo tratto della personalità e come esprimere appieno il tuo potenziale di introverso (senza snaturarti).
Se fai anche tu parte del “club degli introversi” – come il sottoscritto – scommetto un caffè (da bere rigorosamente da soli e in santa pace) che almeno una volta nella vita ti sei dovuto sorbire queste battutine e domande sfrangi-maroni:
“Va tutto bene? Ti vedo così silenzioso…”
“Sì, signora, Albertino è intelligente, ma preferisce non mettersi troppo in vista in classe.”
“Giuditta, nella vita devi farti avanti, sennò gli altri ti fregano le occasioni!”
“In che senso vuoi stare un po’ da solo? Vuoi dire che non stai bene con me?!?”
“Se la tira tantissimo.”
“È gelido. Qualunque cosa succeda, sembra che non abbia emozioni.”
Ti suonano familiari?! ;-)
…e fammi indovinare: sentendoti “sbagliato” (o “sbagliata“) in più di un’occasione hai cercato di forzarti, di snaturarti, imponendoti di fare controvoglia (e con scarso successo) quelle cose che tutti gli altri ritengono “giuste“.
Beh, su una cosa posso rassicurarti: non c’è nulla di sbagliato in te (in noi).
Anzi…
La genialità dell’introverso: 10 introversi famosi da cui prendere ispirazione
In troppi sono convinti che per avere successo oggigiorno sia indispensabile essere estroversi.
La società dell’apparenza in cui viviamo sembra effettivamente avvantaggiare chi ha un carattere spigliato e aperto. Ma si tratta solo di… apparenze.
Alcuni dei più grandi artisti, scienziati, statisti e imprenditori della storia erano e sono dei noti introversi.
Te ne cito giusto 10 che trovo di particolare ispirazione:
- J. K. Rowling, l’autrice di Harry Potter.
- Elon Musk, il geniale imprenditore di origini sud-africane.
- Marie Curie, la pioniera degli studi sulla radioattività.
- Warren Buffet, uno degli investitori più prolifici di tutti i tempi.
- Meryl Streep, una delle attrici più premiate di Hollywood.
- Fryderyk Chopin, il pianista polacco tra i più celebri della storia.
- Eleanor Roosevelt, l’energica First Lady americana del ‘900.
- Bob Dylan, l’eclettico musicista americano, premio Nobel per la letteratura.
- Emma Watson, giovane attrice inglese rivelazione dell’ultimo decennio.
- Bill Gates, fondatore di Microsoft e oggi filantropo più famoso al mondo.
Questi sono solo alcuni degli introversi che hanno cambiato o stanno cambiando la storia. In generale l’introverso che si realizza a pieno, spesso diventa un grande artista o un pensatore, oppure un leader generoso e illuminato.
Ok ok Andre’, tutto chiaro fin qui… ho solo una domanda: ma che significa esattamente essere un introverso?!
20 domande per capire se sei un introverso D.O.C.
Prima di svelarti i 2 poli dell’introversione e come puoi far leva sul polo positivo per esprimere appieno il tuo potenziale, forse è il caso che ti spieghi per bene cosa significa essere un introverso.
Estroversione e Introversione sono i due estremi di uno dei 5 grandi tratti della personalità (1) Estroversione, 2) Amicalità, 3) Coscienziosità, 4) Nevroticismo, 5) Apertura).
Il tratto dell’Estroversione indica nello specifico il modo in cui interagiamo con gli altri.
“Gli estroversi tendono ad essere socievoli e assertivi mentre gli introversi tendono ad essere più riservati, riflessivi e meno socievoli” (fonte Wikipedia).
Che sia chiaro, nessuno di noi è al 100% introverso o estroverso.
Ci muoviamo piuttosto su un continuum: c’è chi ha un carattere più spostato verso l’estremo dell’introversione e chi invece verso quello dell’estroversione. Esistono poi gli ambiversi che si collocano nell’area centrale.
Tra l’altro la tendenza ad essere più estroversi o introversi può anche conoscere delle oscillazioni ed essere influenzata da elementi come la famiglia, il contesto sociale o l’umore.
Qual è, quindi, la caratteristica principale da osservare per capire la nostra tendenza?
Osservati quando sei stanco
Per capire se sei prevalentemente introverso o estroverso devi ripensare a quello che fai per ricaricare le tue pile nei momenti di stanchezza.
- Gli estroversi prendono energia dall’esterno, attraverso il contatto con le persone e i contesti sociali allargati. Amano il fermento cittadino, la musica, gli interscambi e le attività divertenti.
- Gli introversi invece per ricaricarsi hanno bisogno di prendersi regolarmente dei momenti di riposo in solitaria, lontano dal caos sociale, magari nella quiete della natura.
Scommetto che una delle due descrizioni ti ha strappato un sorriso di complicità… ;-)
Oltre a questa prima distinzione, ci sono diversi altri tratti tipici di un introverso D.O.C..
Ho raccolto per te una serie di domande che ti permetteranno di capire meglio il tuo livello di introversione – maggiore sarà la quantità di risposte positive che darai, più alta sarà la tua “quota-intro”:
Scopri quanto sei introverso
Rispondi istintivamente, senza pensarci troppo:
- Quando è il momento di parlare, preferisci riflettere bene prima di iniziare?
- Ponderi bene le tue decisioni e le tue azioni?
- Ti concentri facilmente?
- Lavori meglio da solo?
- Le chiacchiere inutili ti danno fastidio?
- Ti capita di perderti tra i tuoi pensieri?
- Odi la pressione di scadenze ravvicinate?
- Non ami molto le situazioni rischiose?
- Lavori meglio dedicandoti a una sola attività per volta, senza pause?
- Non ami mostrare il tuo lavoro prima che sia completato?
- Ti trovi meglio con pochi amici, ma buoni?
- Preferisci ascoltare piuttosto che parlare?
- Detesti il multitasking?
- Quando conversi, ti trovi meglio a dialogare con poche persone per volta, e tendi a lasciare che siano gli altri a prendere la parola per primi?
- Non hai particolare bisogno di stimoli esterni per stare bene?
- Non ti piace raccontare in giro i tuoi affari privati e ti accorgi di esternare poco i tuoi sentimenti?
- La tua festa di compleanno ideale è in compagnia dei tuoi cinque migliori amici?
- Hai un occhio speciale per i dettagli?
- Quando parli tieni un tono di voce tendenzialmente basso?
- Il tuo weekend perfetto è fatto di riposo, film, libri e un paio di amici?
Ora che hai avuto la conferma di essere un introverso D.O.C. è tempo di parlare dei 2 poli dell’introversione:
- Il Cavaliere Solitario (+)
- L’Uomo Invisibile (-)
Partiamo dal polo positivo (+), quello a cui ogni introverso dovrebbe aspirare per sfruttare appieno i propri punti di forza: il Cavaliere Solitario.
L’introverso al meglio: il Cavaliere Solitario
“Colui che sa non ne parla. Colui che parla, non ne sa.”
Lao-Tse.
Il Cavaliere Solitario (Lone Ranger) è uno dei più famosi eroi dei fumetti; ma per gli introversi rappresenta qualcosa in più… un archetipo a cui possono ispirarsi per esprimere appieno il proprio potenziale e far leva sui punti di forza di chi appartiene allo spettro dell’introversione.
Eccole le 4 caratteristiche che sono proprie di ogni introverso e che sapientemente allenate possono far di te un supereroe:
1) Profondissima quiete
“Sovrumani silenzi e profondissima quiete”
Giacomo Leopardi.
Calma, prudenza, una grandissima capacità di concentrazione.
L’introverso non smania per mettersi al centro dell’attenzione e per dire sempre e a ogni costo la sua. Preferisce tacere, riflettere, ascoltare.
Queste caratteristiche lo rendono spesso un ottimo leader, capace di conoscere intimamente i membri del proprio team, valorizzarli e portarli naturalmente a compiere i passi migliori.
Un leader introverso non imporrà mai la propria visione, rischiando errori dettati da narcisismo o egoismo, ma cercherà piuttosto di giungere ad una decisione ben ponderata dopo aver raccolto le informazioni necessarie e aver ascoltato gli interlocutori chiave.
2) Onniscienza
L’introverso è tendenzialmente una persona saggia.
Amando l’approfondimento e trovandosi benissimo da solo, è facile che diventi un grande esperto nei campi in cui si applica.
Non ha bisogno, come l’estroverso, di molti stimoli esterni, di risposte dagli altri, di cambiare frequentemente l’attività a cui si dedica.
È estremamente perseverante (te lo ricordi il nostro amico Emil Zatopek? Anche lui era un introverso…).
Ha una grande capacità di analisi, ama molto esprimersi attraverso la scrittura (ehm…) e adora la lettura (ri-ehm…).
3) Lettura del pensiero
Grazie alla sua innata capacità di far parlare gli altri e alla sua naturale empatia, l’introverso finisce per conoscere benissimo le persone con cui ha a che fare e a comportarsi in maniera da metterle a loro agio, prevedendo (e prevenendo) i conflitti e favorendo un clima sereno.
4) Super indipendenza
La compagnia di se stesso, per l’introverso, è la migliore. Ecco perché riesce a stare così bene da solo, senza dipendere dagli altri.
Ha la capacità di nutrirsi interiormente e si dimostra del tutto autosufficiente.
Decide secondo i propri principi, lontano dai condizionamenti degli altri.
Questi sono i grandi punti di forza dell’introverso, che non a caso fanno parte del carattere di quei personaggi che hanno lasciato il proprio segno nella storia:
“Sono un cavallo fatto per tirare da solo, non mi sento tagliato per lavorare in tandem o in gruppo… perché so benissimo che per raggiungere un determinato obiettivo è fondamentale che sia la stessa persona a pensare e a decidere.”
Albert Einstein.
Come detto, se sei un introverso, queste 4 doti sono già dentro di te: invece di snaturarti fingendoti un estroverso, devi imparare a coltivarle e a farle maturare, lasciando fiorire appieno in te l’archetipo del Cavaliere Solitario.
Farlo ti permetterà di donare all’umanità i migliori frutti della tua mente, dirimere conflitti intricati ed esprimere appieno la tua vena artistica.
Il polo negativo (-) che minaccia tutti gli introversi però è dietro l’angolo.
Sto parlando dell’Uomo Invisibile…
Il lato oscuro degli introversi: l’Uomo Invisibile
“Come fai a capire se piaci ad un finlandese? Sta fissando le tue scarpe anziché le sue.”
Barzelletta finlandese.
L’Uomo Invisibile, uno scienziato pazzo che utilizza la propria invisibilità per fondare un regno del terrore, è l’esempio estremo del lato oscuro degli introversi.
Sono abbastanza sicuro che tu non stia vaneggiando distruzioni cosmiche e oscure conquiste del globo, eppure, in quanto introverso, potresti cadere in alcune delle trappole di questo polo negativo (-).
La grandissima capacità di introspezione e concentrazione dell’introverso può infatti comportare anche una certa difficoltà nel rapportarsi con gli altri nelle situazioni più critiche e concitate.
Questa rigidità di reazione si può declinare in diversi modi:
- Insicurezza o imbarazzo.
- Sovrastimolazione, ovvero un facile sovraccarico nervoso causato dagli stimoli esterni.
- Visione frammentaria e pensiero ossessivo.
- Timore dei conflitti e passività.
- Isolamento.
Non è detto che tutte queste caratteristiche siano presenti in un introverso, c’è però il serio rischio di ritrovarsi facilmente in un circolo vizioso…
Ad esempio, la tua innata prudenza può portarti ad evitare sistematicamente determinate situazioni, l’evitamento a sua volta potrebbe trasformarsi in isolamento vero e proprio, un terreno fertile in cui rischi di dare troppa attenzione al tuo mondo interno perdendoti in una girandola di seghe mentali.
Cosa possiamo fare dunque, come introversi, per coltivare le doti del Cavaliere Solitario e rifuggire i demoni dell’Uomo Invisibile?
3 consigli pratici per diventare un introverso efficace
Vorrei concludere questo articolo con il classico approccio di EfficaceMente: alcuni consigli pratici per far leva sulla tua introversione e aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi più ambiziosi.
Vediamoli
1) Impara a dosare e a gestire bene le tue energie
Come introversi abbiamo un’ottima capacità di osservare, ascoltare e riflettere.
Ma questo significa anche che la nostra mente è sempre in movimento, come uno studio creativo aperto 24 su 24; condizione che può generare non poco stress.
È dunque fondamentale per noi riuscire a ricavarci regolarmente delle pause all’interno della giornata, della settimana e dell’intero ciclo annuale.
Ecco come farlo EfficaceMente:
- Organizza il tuo calendario intorno ai momenti di rigenerazione e non attorno agli impegni lavorativi. Lo so, questa soluzione può apparire estrema e controintuitiva, ma nel momento in cui le pause diventano per te appuntamenti fissi e irrinunciabili, anche la tua produttività sul lavoro e nello studio ne beneficeranno.
- Scegli con cura la tua attività fisica preferita. Prediligi discipline che ti restituiscono calma ed energia e non sport che ti esauriscono completamente.
- Liberati dai vampiri emotivi. Impara ad utilizzare la tua ottima capacità di analisi per capire quali sono le situazioni e le persone che ti succhiano energie e… liberatene!
- Stabilisci dei chiari confini. Infine impara a non essere sempre disponibile. Che si tratti di rispondere ad email o messaggi, controllali e rispondi solo in orari predefiniti, piuttosto che essere sempre in allerta.
2) Evita che gli altri si approfittino di te
Come introversi generalmente amiamo l’armonia e detestiamo i conflitti.
La diplomazia però non sempre è la migliore soluzione.
Il rischio infatti è che gli altri si approfittino della nostra disponibilità a venire sempre incontro alle persone.
Qui il segreto è imparare a coltivare una sana assertività, ovvero la capacità di:
“difendere i propri interessi, affermare il proprio punto di vista ed esprimere i propri pensieri, con disinvoltura, senza ansia e nel rispetto degli altri“.
Sul tema ho scritto un intero articolo di approfondimento, pieno zeppo di consigli pratici.
Lo trovi cliccando qui.
3) Non confondere l’essere introverso con l’essere insicuro
Uno degli obiettivi principali di questo mio articolo è farti capire che essere introversi non è una condanna! Anzi…
Abbiamo visto insieme quanti tra i grandi della storia erano o sono introversi e ti ho mostrato le 4 doti speciali del Cavaliere Solitario.
Eppure statisticamente un introverso tende ad essere più insicuro di un estroverso.
Questo avviene perché fin da piccolini ci hanno voluto convincere che ci fosse qualcosa di sbagliato in noi, ma non c’è proprio nulla di sbagliato in noi.
Dobbiamo dunque imparare ad abbracciare la nostra introversione, da una parte, e a lavorare sulla nostra insicurezza, dall’altra, prendendo finalmente consapevolezza che le due non necessariamente si sovrappongono.
Conclusioni
Mi auguro che questo articolo di approfondimento dedicato al tema dell’introversione ti sia stato utile.
Fammi sapere nei commenti quale passaggio ti ha colpito maggiormente e su cosa intendi lavorare da subito.
Ti saluto e ti auguro una splendida giornata.
Andrea Giuliodori.
Ps. Ah, dimenticavo! Se vuoi approfondire ulteriormente quelli che sono i poteri di un introverso, ti rimando all’ottimo libro di Susan Cain: “Quiet: Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare“.
A presto!
Non so dirlo in altro modo : ottimo articolo Andrea. Ci hai messo l’anima perché hai parlato di te e ….anche di me.
Grazie Ivana, hai ragione :)
A me ha colpito il discorso riguardo come diventare un introverso efficace..e ho deciso di lavorare sull’insicurezza..
Bene Chiara, ottimo!
In alcuni periodi riesci incredibilmente a “leggermi nel pensiero” (come conferma il punto 3, ahah) scrivendo articoli perfetti per il momento che sto vivendo e le riflessioni che faccio. Anche alla fine pensavo.. “Dovrei cercare quel libro sull’introversione che consigliò quella vol..” e puff, eccolo. Sei magico, Andrew! ??
:-D
A 46 anni suonati, finalmente ho capito cosa mi ha ostacolato nel raggiungimento dei miei obiettivi… L’introversione! Mi sono annullata per gli altri, non ho creduto in me stessa, mi sono sovraccaricata di impegni e, a tratti, mi sono chiusa in me stessa. Spero di riuscire ad applicare i tuoi consigli e diventare una “cavaliera solitaria”! Partirò dal punto 1) dosare le energie.
Quest’articolo è una bomba. Va subito nei preferiti.
Resta il fatto che essere introversi in un mondo che premia l’estroversione è una fonte di stress non da poco. Un estroverso non resta mai solo anche se spesso può essere circondato da amicizie superficiali. Ma anche quelle servono.
Complimenti
Grazie Giorgio!
Ehi Giorgio hai letto “Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare” di Susan Cain?
Leggo spesso con piacere le tue mail. Ma questa la adoro, semplicemente sono io… Grazie, oggi ne avevo proprio bisogno…
Quiet è sul mio comodino da quest’estate, vorrei poter avere il tempo di leggerlo. Senza ricarica da un bel po’, mi sento proprio stanca.
Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto!
Hai ragione è tutto vero, ma la gente con gli introversi non si sente a proprio agio ti rispettano ma hanno paura, tipo di me hanno paura è come se vedessero un serial killer misterioso, anche se è tutta una apparenza essere estroversi piace di più, a noi introversi veniamo solo usati per consigli, incarichi di responsabilità e per affidabilità, è bello vero essere riconosciuti per questo, però si è soli perché all’infuori delle qualità che abbiamo nessuno ci vuole nella propria vita intima. Sai quante ragazze mi sono state soffate solo per la mia introversione?, sono volute tornare da me solo dopo che hanno capito chi avevano veramente davanti, ma poi sono stato io a non volere più per mia dignità. Essere introversi in certi aspetti è bello ma a questo mondo per me è inutile e come essere alieni, però sono fatto così, tanto a questo mondo non ti puoi fidare di nessuno anche se fossi stato estroverso, il bello della introversione è che eviti prima i problemi ma anche ti fidi troppo facilmente, ma con le persone di oggi è tutto un problema.
Mio padre è sempre stato introverso. Lavorativamente ha fatto una bella carriera.una cosa che dicono di lui è che non parla tanto ma se lo fa è una sentenza.
Questa incisività è una caratteristica che gli ho sempre ammirato e che vorrei avere anche io.
Essere introversi non significa non essere assertivi.
Bell’articolo.
Se fossi meno severo con te e con gli altri sarebbe molto più semplice.
Le ragazze avevano tutto il diritto e la libertà di fare la loro esperienza, perchè dovevano fidarsi ciecamente di te, mancando di esperienza appunto?
E il fatto che son tornate da te è un complimento alla tua sensibilità, non un affronto alla tua dignità, alla fine han riconosciuto la tua ragione, ma han dovuto provarlo di persona, come giusto che sia.
Al tuo posto le avrei accolte ben volentieri.
Alla prossima.
F. (introverso d.o.c.)
A parte che mi hanno usato mentre sono stato sincero e non superficiale, io mi mostro per ciò che sono non mi maschero da qualcosa che piace alle ragazze solo per usarle e poi far vedere veramente chi sono come fanno il 99% dei maschi, hanno preferito la falsità perché poi sono rimaste deluse e quindi che ci restino non sono una ruota di scorta, se io faccio qualcosa per te puoi stare sicuro che lo faccio perché voglio e non per secondi fini, sono così sincero che gli altri pensano che dico solo bugie perché per via della falsità che c’è oggi non sanno più distinguere, anche se ci rimetto sarò sempre sincero anche se devo andare incontro alla morte, alcune ragazze mi hanno capito ma non mi hanno scelto perché preferivano il fighetto di turno dicendomi che sono troppo umile e adesso si ritrovano cornute e litigi tutti i giorni erano consapevoli e quindi che accettino le conseguenze
Ehi josh, intanto grazie per il tuo commento molto differente da quello degli altri, mi hai fatto pensare…
Sono assolutamente d’accordo con quello che hai scritto perché anche io come te ho sempre sofferto il lato negativo dell’introversione. Sei sicuramente una persona molto riflessiva e che non lascia nulla al caso e proprio per questo ti fa onore il fatto che tu abbia letto e probabilmente leggerai altri articoli di efficaceMente, sono certo che approfondendo l’argomento e trovando spunti differenti riuscirai a trovare anche tu la piena fiducia in te stesso e, perché no, anche un po’ quella negli altri. Ti potrei suggerire un libro bellissimo che io stesso ho letto e ho trovato grande ispirazione, “chi ha spostato il mio formaggio?” Ed anche “Le bufale della crescita personale” di Myriam Lopa.
E dopo tutto questo bellissimo articolo io non so ancora se sono estroversa o introversa…. Ho tratti importanti di tutte e due e non riesco a capire quale prevale…. Continuo a seguirti caro Andrea, prima o poi capirò, imparerò a conoscermi meglio
Grazie, ma per me essere introversi è un peso una condanna è da suicidio, io guardo gli altri che non si fanno problemi mentre io me ne faccio tanti in piccole cose, il peggio è che sono consapevole e non riesco a fare niente come se fossi in una stanza con le pareti di vetro guardo il mondo e non ne faccio parte. Per cambiare questa situazione mi sono buttato in varie tipi di droga per anni e forse non ci credi ma nemmeno quello è riuscito a sbloccarmi anzi la controllo io invece che sia lei a farlo, posso smettere e ricominciare senza problemi ho smesso per tre anni poi ho ricominciato poi smetto per mesi e mesi scelgo io, riesco ad uscire dalla droga da solo senza aiuto di nessuno ma non riesco a uscire da quello che sono o sbloccarmi un po’ niente da fare è una condanna e peggiora sempre di più, preferisco essere ignorante e fare la mia vita piuttosto che stare come sono, capisco troppo e non è bello
Ciao Josh, il tuo è un bel commento anche se non capisco quanti anni tu possa avere. Ti vorrei chiedere: non è che sia successo anche il contrario, cioè che alcune ragazze ci abbiano provato con te ma tu non le hai manco considerate, considerandole superficiali, non adatte a te?
Alle ragazze interesso è che ho i miei tempi di seghe mentali che non riesco a controllare e come è oggi nessuno ha pazienza non ci provano a capirti e ti mollano subito
Articolo estremamente illuminante! Sono un’introversa e, pur riconoscendomi come doti alcune delle caratteristiche da te evidenziate, (capacità di ascoltare gli altri e di comprenderli) ho sempre considerato l’introversione un sintomo di insicurezza e non un tratto della mia indole.
Grazie!
Mi fa molto piacere Roberta!
Grazie Andrea, questo articolo è caduto a “faggiuolo”. Tra le varie frasi tipiche aggiungerei anche “non ti sai proprio vendere…” :)
Trovo molto interessante l’idea dell’organizzazione del calendario intorno alle pause di rigenerazione. L’ho sempre pensata ma mai applicata.
Domanda: secondo te la parola “disinvolto” può integrarsi nell’introverso (cavaliere solitario)?
Grazie. Buona settimana.
Ciao Beppe,
sì assolutamente: un aspetto che ci tengo a sottolineare nuovamente è che introversione e insicurezza sono due cose molto diverse.
Esistono introversi insicuri e introversi molto sicuri di sé (disinvolti se preferisci).
È un articolo davvero interessante…e grazie a questa lettura ho scoperto che da ragazzina ero “uomo invisibile”, mentre ora sto diventando “cavaliere solitario”, perché mi rispecchio nelle caratteristiche descritte. La cosa che mi ha colpito è il 3 punto lettura del pensiero, perché sono una persona profondamente empatica il che a volte può aiutare, mentre in più occasioni questa dote mi fa star male perché as sorbo anche il malessere degli altri facendoli diventare miei.. Quindi dovrei lavorare su questo aspetto.. ?
«la tua innata prudenza può portarti ad evitare sistematicamente determinate situazioni, l’evitamento a sua volta potrebbe trasformarsi in isolamento vero e proprio, un terreno fertile in cui rischi di dare troppa attenzione al tuo mondo interno perdendoti in una girandola di seghe mentali.» Eccomi?centrata in pieno. Fin dalle prime parole di questo articolo, di cui ti ringrazio, mi son totalmente riconosciuta nell’introverso (e io che ho sempre pensato di essere timida) e questa ultima parte, che ho riportato qui sopra, è quella che mi ha colpito di più per quanto è vera. Spero di riuscire ad applicare gli esercizi e migliorare in qualche modo. Grazie (come sempre) per gli innumerevoli spunti di riflessione e per chiarire mediante i tuoi articoli i troppi (molti) dubbi nella mia mente.
Mi fa piacere che ti sia stato utile Manuela :)
Tutto vero nell’articolo… E introversa lo sono completamente. Però e stato un piacere leggere questo articolo, di lunedì mattina! Tanti spunti su cui riflettere e lavorare!
Grazie
Ottimo!
Ma grazie, Andrea! Oggi ho scoperto di essere un’introversa grazie al test e il mosaico ha preso forma. Pesavo di essere fuori posto, perché sono una persona spigliata, piacevole, esuberante, ma adoro starmene per i fatti miei, amo i silenzi, mi ricarica una passeggiata lungo il fiume (beh, a Torino é facile ?) e sul lavoro tendo a risolvere i problemi di tutti e a offrire grande disponibilità. Solo una cosa non ho trovato nel tua interessante articolo: ma quando l’introverso si arrabbia, cosa succede? Vuoi che termini io il pezzo?? comunque grazie Andrea, anche per il corso #un anno epico 2020 che mi sta aiutando tantissimo.
Ahahaha, diccelo tu Cassandra :-D
Grazie Andrea, stamattina avevo proprio bisogno di questa utile lettura.
Buona giornata.
;-)
Ma noooo! Ho ottenuto 10 SI e 10 NO!! ;)
Bellissimo articolo comunque, grazie!
Vorrà dire che sei un Ambiverso ;-)
Grazie Andrea per questo articolo.
Ormai da qualche anno sono riuscita a capire, con immenso sollievo, che essere introversi non è una malattia :-)
Dopo una vita a sentirmi dire le frasi che citi sopra e altre del tipo “perché ti chiudi?” “perché sei cosi’ riservata?” “perché ti stufi e vuoi andare a casa dopo APPENA 2 ore in discoteca?” ho letto il libro “Quiet: The Power of Introverts in a World That Can’t Stop Talking” : sembrava proprio parlare di me e milioni di persone come me!
Il tuo articolo ha il pregio (come sempre) di sintetizzare consigli utili e soprattutto applicabili alla vita di ogni giorno. Alcuni li applico già, e altri conto di applicarli a breve. Grazie ancora!
Grazie Sara!
È proprio l’articolo di cui avevo bisogno questa mattina!
Pur di non sembrare l'”Uomo Invisibile” descritto in tale articolo, tendo a snaturarmi fingendomi un estroverso. Poi, però, ci sto male perché non sono io.
Forse devo rivalutare il mio carattere timido e coltivare le 4 doti del Cavaliere Solitario visto che, come hai ben detto, già le abbiamo dentro.
Intendo lavorare da subito sull’organizzazione del mio calendario “intorno ai momenti di rigenerazione”.
Ora vi lascio che vado a studiare solo, soletto :-D
Buon inizio settimana a tutti!
Aggiungerei che introverso non significa timido e non significa non apprezzare la compagnia.
La timidezza deriva appunto dall’insicurezza, è quando vorresti dire o fare una cosa ma non la fai, quando non ti senti a disagio per paura dei giudizio.
Essere introversi significa che mi diverto in compagnia, ma preferisco vederi con 4 amici veri in una sala da te e parlare di temi profondi piuttosto che fare le 4.00 in un pub con la musica alta, che preferisco una passeggiata nella natura, non per forza da sola, anche in compagnia di 2-3 amici invece di passare il sabato nel caos di un centro commerciale. Bell’articolo, penso a che a molti possa servire per cominciare a riflettere sulla propria introversione, proprio come mi sono serviti molti tuoi articoli quando ero in un momento difficile della mia vita e di profonda non accettazione di me :)
Bellissimo articolo, da “introverso avanzato livello 100” mi è piaciuto molto.
Purtroppo cado spesso nelle trappole negative, soprattutto sulla questione assertività ma di recente ho cominciato a ripetere a me stesso che mi merito molto di più e sto cominciando ad essere più assertivo anche se ho sempre paura di risultare antipatico.
Ottimo articolo :)
Ho adorato Quiet perché ho rivisto molte situazioni in cui mi sono trovata nella mia vita, così come adoro questo articolo, ma in questo caso soprattutto perché mi dà degli ottimi spunti, davvero efficaci, per gestire le “ombre” dell’introversione. Grazie, Andrea :)
Eccomi, presente! :)…
Ho adorato questo articolo, peraltro scritto con il consueto equilibrio e il grande stile che ti contraddistinguono!:)..
Che dire, sapevo gia’di esserlo, e a onor del vero, a me la cosa non “disturba”affatto e anzi ci sto’bene : l’assertivita’e la salvaguardia dei “confini”personali non sono mai mancate, come pure rapporti interpersonali soddisfacenti nella misura in cui scelgo di averli; il lato “oscuro”invece che riconosco e sul quale ho ancora mooolto da lavorare nonostante gli sforzi, e’sicuramente la sovrastimolazione, tasto dolente evidenziato anche dagli studi di Elaine Aron sulle persone HSP.
Non riesco a gestire ( al contrario di altri) periodi troppo lunghi sovraccarichi di impegni e circostanze stressanti, e necessito di tempi di recupero un po’piu’lunghi..
Articolo molto interessante, e su parecchi passaggi mi ci sono ritrovato molto, soprattutto questo mi ha colpito:
“Stabilisci dei chiari confini. Impara a non essere sempre disponibile.”
Credo sia il mio più grande pregio e il mio più grande difetto allo stesso tempo, dovrò lavorarci su.
Grazie Andrea
Articolo utilissimo per una introversa come me!! ?
Bellissimo articolo, Andrea!
Per tutti noi introversi :)
Sto ancora ridendo per la barzelletta finlandese. Grazie!
Quando ho letto i possibili esiti negativi dell’estremo “scienziato pazzo” ho tremato: tu scrivi “non è detto che tu li abbia tutti” ed io rispondo “Ops! E se invece, in gradi diversi, li ho tutti?”
Detto questo, nel 2020 mi sono proposta di “stare nelle situazioni di disagio, attraversarle e uscirne, valutando come ci sono riuscita e se, nel farlo, si verificano cambiamenti, addirittura migliorie” e una delle mie maggiori situazioni di disagio è dire no e/o dire cose che reputo poco piacevoli agli altri. Quindi, direi che questo è il mio lavoro quest’anno. Ho anche già iniziato e sono stata molto orgogliosa di me.
Articolo molto interessante, mi sono rivista molto nelle tue parole. 18 si su 20. Grazie e buon lavoro.
Bello questo articolo! Naturalmente mi ci sono ritrovata in pieno. Di recente ho iniziato a rendermi conto del lato oscuro dell’introversione e in effetti mi capita di sentirmi un po’ invisibile…oltre a manifestare talvolta insicurezza e scarsa assertività. Ecco su quest’ultimo punto ho molto da lavorare e spero di riuscire a raggiungere il mio polo positivo senza snaturarmi. :)
Grazie per i consigli, sempre preziosi!
Andrea, non posso che confermare.
Io sono un introverso per “eccellenza”.
Grazie dei tuoi consigli.
Ottime riflessioni.
Vorrei aggiungere cosa ho notato negli ultimi anni osservando in continuazione le differenze tra introversi ed estroversi.
Gli introversi essendo per lo più introspettivi hanno un’abilità innata nel modificare il loro modo di essere nel tempo, ovvero a distanza di 5 o 10 anni l’introverso difficilmente sarà la stessa persona.
L’introverso è come un sistema operativo in continuo aggiornamento, parte dalla versione basic e negli anni accumula e accumula informazioni/esperienze diventando una versione platinum.
Gli estroversi tendono a conservare nel tempo la loro personalità e il loro modo di essere.
A distanza di 10 anni puoi trovare un introverso radicalmente cambiato e ritrovare un estroverso proprio come lo hai lasciato.
Non è un caso che il mondo della crescita personale è territorio degli introversi.
Questo è il potere intrinseco dell’introversione, mai sottovalutare un introverso.
E’vero!..bella riflessione, grazie :)
Bellissimo articolo, nel quale mi ci riconosco appieno. ottimi i consigli da seguire , soprattutto quello di organizzare prima le proprie pause e di conseguenza il resto. essendo anche una HSP solitamente soddisfo le esigenze altrui e quando vorrei pensare alle mie, mi ritrovo senza tempo o senza energie. mi ritrovo molto anche nei momenti in cui mi auto isolo per i troppi sovraccarichi emotivi a volte di venta una spirale difficile da spezzare
Mi sono rispecchiata in pieno in questo articolo.
Pensa che proprio per il fatto che mi piace lavorare in solitaria, una mia ex datrice di lavoro mi rimproverò perché a differenza delle altre colleghe, tra cui anche sua figlia, non andavo in continuazione da lei a chiederle come dovessi fare il mio lavoro, ma cercavo prima di risolvere da sola eventuali problemi.
Un’altra caratteristica che mi rappresenta è quella di avere il cervello sempre in funzione e proprio per questo mi faccio una marea di seghe mentali.
Dovrei decisamente lavorare sull’assertività, non immagini quante volte mi è capitato di non essere riuscita a dire quello che volevo dire e di essermene pentita subito dopo!
E pensare che ho giocato per 14 anni a pallavolo e quando mi innervosivo lanciavo la bottiglietta dell’acqua contro il muro!
Grazie per questo articolo!
bellissimo articolo Andrea!grazieeee
ma possibile che per gli altri io sia un’estroversa ma dento mi senta introversa?graziee
Articolo da includere tra i memorabili…peccato che mi ritrovo nella fase del’uomo invisibile piuttosto che in quella del cavaliere solitario, alla quale, peraltro, potrei comunque aspirare…
Davvero un bell’articolo Andrea.
Complimenti! Sintetico ed efficace, come sempre.
Ho solo una osservazione che feci già quando lessi l’articolo su vampiri energetici e che riporto revisionata in questo commento: Il punto “liberati dei vampiri emotivi” entra parzialmente in conflitto con “evita che gli altri si approfittino di te” e con “non confondere l’essere introverso con l’essere insicuro”. Intendo che se da un lato liberarsi dei vampiri emotivi, ovvero evitarli, è vantaggioso nel breve non lo è a lungo termine. L’evitamento dei vampiri piuttosto che la loro gestione o conversione (più facile la prima della seconda) evita per l’appunto – scusa la ripetizione – l’occasione di allenarsi con la propria emotività più profonda andando ad intaccare la crescita o l’allenamento sugli altri due obiettivi sopracitati.
Insomma l’EVITAMENTO è amico dell’insicurezza. Inoltre è sempre meglio impedire agli altri di approfittarsi di te piuttosto che evitare che lo facciano. Se eviti perdi due volte: non ti rinforzi e ti lasci la tigre alle spalle che prima o poi tornerà a farti visita.
Non sarebbe meglio avere a che fare con i vampiri in un modo duale? Ovvero evitarli quando non si hanno le energie e usarli come allenamento quando si hanno abbastanza energie da sacrificarne un po’ tra il loro furto energetico e il normale dispendio energetico per la crescita?
Che ne pensi?
Per chi come me è un ex-introverso mutato in ambiverso e che spesso compie l’errore opposto, la tua opinione è importante.
Grazie in anticipo e ancora complimenti!
Bell’articolo… e grazie… adesso posso tranquillamente esternare la mia introversità :-) senza farmi troppi problemi… una domanda: quando dici “Organizza il tuo calendario intorno ai momenti di rigenerazione e non attorno agli impegni lavorativi” cosa intendi? Una cosa del tipo che quando pianifico la settimana prima metto i miei momenti di rigenerazione e poi quelli lavorativi? per la seria prima il piacere e poi il dovere?
Sì Antonio, è una questione di approccio: come introversi dobbiamo imparare a considerare i momenti di rigenerazione (che non vanno confusi con quelli di cazzeggio) come appuntamenti con noi stessi imprescindibili.
MONUMENTALE Andrea!
Non ho MAI commentato pubblicamente un articolo sul web in tutta la mia vita (perchè sono un introvers…issimo!), ma qui non posso farne a meno.
Eccezionale.
Grazie.
Semplicemente Grazie.
Grazie a te Marco!
Diciamo che mi sono riconosciuto in molte cose… anche se oramai in alcune cose mi sono estrovertizzato, vedo che conservo ancora molte caratteristiche di cui parli. Grazie per questo articolo, viene in un momento in cui mi è molto utile
che meraviglia leggere questo articolo mi ci ritrovo in ogni parola e sto lavorando anche tanto per “risolvere ” e gestire meglio i lati negativi.. sono sempre stata definita come “strana”.. adesso mi sento meno sola e più fiduciosa e speranzosa grazie di cuore.Articolo eccellente conoscere Andrea e questo blog è stata una benedizione.. grazie davvero
Grazie per le tue parole Caterina!
Ciao Andrea, questo articolo ed “Il Viaggio dell’Eroe” pubblicato qualche anno fa secondo me sono i tuoi capolavori! Sono ben felice di appartenere al club degli introversi e da oggi la direzione della mia crescita personale sarà finalizzata ad entrare nel club dei Cavalieri Solitari. Grazie!
Grazie davvero Alessandro!
Sono stato sempre un ragazzo abbastanza timido ma che gli piace stare in contatto con altre persone. Ultimamente però mi sono reso conto che stare ad esempio una giornata intera con persone mi riucchia energie e che quindi ho bisogno durante la giornata di avere dei momenti in cui sto da solo. Posso considerami una via di mezzo tra estroverso e introverso, giusto Andrea?
Non avevo mai collegato il mio essere introversa e la mia insicurezza, voglio liberarmene!
Salve Andrea,
mi chiamo Sabino (abbreviato in Saby), sono uno studente universitario, nato a Canosa di Puglia, e sto studiando Storia e scienze sociali presso l’università degli studi di Bari. Personalmente, sono una persona introversa, che ama molto il silenzio e ama i luoghi di quiete. In effetti questo articolo appena letto, mi ha fatto capire che devo prendere molto in considerazione i punti di forza. Quando parlo ho un tono di voce molto basso, ma non è dato dalla mia condizione fisica, ma dal fatto che sono molto sensibile (a proposito, cosa ne pensi delle persone altamente sensibili?). Quindi, quando parlo dimostro di essere, per molti versi, insicuro, provo molto stress e mi blocco in continuazione anche in sede d’esame. Nei primi 3 esami ho preso 21, 18 e 18. A me, però, il voto non conta, l’importante è superare gli esami. Sicuramente ci saranno altre materie (come la Storia contemporanea) in cui prenderò sicuramente un risultato migliore. Ma per averlo, mi ci devo mettere, per avvalorare appunto i miei punti di forza. Ho cominciato a studiare la mia facoltà dal mese di novembre del 2018 e sono quasi arrivato al terzo anno, ma non con pochi problemi. Ho preferito studiare da SM2 proprio perchè ho un problema con il mio personale metodo di studio, visto che sono molto appassionato di Storia, ma non capisco come mai certe informazioni non mi entrano mai in testa. Ho visto la sezione sull’apprendimento e sulla lettura efficace, ma in questi giorni mi sento particolarmente scarico, pur mettendomi a studiare per 5 ore di mattina e 5 ore di pomeriggio. Sento dentro di me una mancanza di autostima. Tieni poi presente, che faccio molte altre letture, oltre ai manuali universitari (ma questo non è tanto un problema).
Grazie Andrea vorrei iniziare i miei 40 anni in modo migliore e forse ho bisogno di te
Ciao Marco, no non hai bisogno di me. Ma mi auguro che i contenuti che condivido ti stimolino a diventare la migliore versione di te stesso.
Grazie Andrea per questo articolo..mi sono riconsciuto in più punti e in altri no. Il cavaliere solitario era il mio eroe non da piccolo perché lui era riservato come me.. farò tesoro dei punti di forza che hai menzionato nell’articolo.. ciao
Ciao Paolo, piacere che ti sia stato utile :)
Bellissimi spunti di riflessione: vengono toccati alcuni punti trattati anche da Susan Cain in “Quiet Power”. Mi sono avvicinata al tema perché di fatto stavo cadendo in alcuni dei “rischi” dell’essere introversi. Come “nostro” solito ho iniziato ad interrogarmi e cercare di approfondire in qualche modo per conoscermi meglio e questo articolo capita proprio a pennello: condensa in modo efficace tutto ciò che serve sapere (e poi ormai per me ciò che dice EfficaceMente ha una marcia in più data anche dalla fiducia guadagnata con tanti articoli tutti costruiti con passione e talento)
Mi sono riconosciuta molto in questo articolo, mi hai fatto vedere il lato positivo della mia introversione. Sapevo che non poteva essere solo negativa, ma, come dici tu, il mondo esterno sembra considerare positivamente chi è più estroverso. Farò attenzione all’uomo invisibile! Grazie!
A me è piaciuto questo passaggio
“Non ha bisogno, come l’estroverso, di molti stimoli esterni, di risposte dagli altri, di cambiare frequentemente l’attività a cui si dedica.”
Ascolto sempre i consigli di altre persone, sul lavoro e anche fuori, ma poi agisco sempre secondo il mio istinto.
Ehi, grazie André!! Mi sono ritrovata in tutti i punti sia del polo positivo che quello del negativo. Sicuramente dovrei lavorare su un punto molto importante, ovvero non confondere l’introversione con l’insicurezza. Infatti non so perché Maria non è il mio nome, mi piace Maria perché mi ricorda una canzone di Rino Gaetano. Comunque sto divagando. Infatti uno dei punti che mi frena con lo studio e soprattutto con le ore di studio da portare a termine sono proprio le mie pause infinite. Se comincio a studiare non ho voglia di interrompere perché riesco a rimanere concentrata anche ore, però poi se mi distraggo possono passare ore e non rendermene conto. Tuttavia ascolto molto i consigli del “studio meglio studio meno” e mi sto trovando bene. Anche se dovrei essere più rigorosa con i tempi e con le pause. Grazie ancora!!
Colpito ed affondato ?
Davvero un bell’articolo, Andrea complimenti !
Devo dire che di difficoltà da piccolo ne ho avute davvero tante a causa della mia introversione.
E successivamente da ‘autodidatta’ ho migliorato notevolmente.
Ricordo molto bene come da piccino sentire affermazioni tipo: poverello, povero Tony, perchè trapelava solo debolezza e sensibilità da quel bambino indifeso quale ero, mi faceva sentire malissimo.
E quindi talvolta reagivo e le persone si spaventavano un pò per questo.
Negli anni a venire ho migliorato moltissimo questo aspetto, soprattutto la reazione.
Mi impegnerò a farne tesoro di questa esperienza per i miei due figlioletti.
Cosa mi ha colpito di più dal tuo articolo? Decisamente le caratteriste del cavaliere solitario.
Grazie ancora.
Un articolo interessantissimo, mi ci sono ritrovata dall’inizio alla fine. Mi sono sentita sollevata e ho anche capito che non sono sola e che non è sbagliato essere così… Anzi! Grazie Andrea, fonte di ispirazione :-)
:)
Mi ha stupito molto questo articolo, sapevo che essere introversi non doveva per forza essere un problema…. Ma addirittura un punto di forza… Complimenti devo continuare la mia battaglia come cavaliere solitario ;]
Ciao Andrea! Gran bell’articolo! Scusa l’excursus ma sono sempre stato curioso su come fai a rendere condivisibili su Facebook le citazioni. C’e’ qualche plugin particolare?
Grazie mille!
Si tratta di un plugin custom realizzato dal nostro sviluppatore.
Grande articolo… Li leggo spesso tutti d’un fiato. Mi son ritrovato molto
Mi fa piacere Daniele!
Buffo, Questo articolo è arrivato proprio in un periodo in cui ho capito di essere ambiverso. L’ho visto in particolare tramite le modalità di ricarica: per me funzionano bene entrambe ma, anche in proporzioni molto differenti, ho bisogno che ci siano tutt’e due, o sul lungo periodo vado in tilt. E una bella fetta degli ostacoli che ho incontrato durante la mia crescita personale credo derivino proprio dal fatto di essermi a lungo comportato inautenticamente da introverso puro, senza esprimere l’importante porzione di estroversione.
Si, veramente un gran bell’articolo … Molto veritiero… complimenti..
Bellissimo articolo. Da Introversa mi rivedo in quasi tutti gli aspetti. I due punti in cui differisco sono: 1) il multitasking (che mi piace e mi stimola, purchè io possa svolgere tutto in solitudine) 2) la “lettura del pensiero”: io non capisco mai minimamente cosa pensano e come sono davvero le persone. Sono molto distratta, sempre con la testa fra i miei pensieri a sognare a occhi aperti e quindi non osservo molto la gente. Inoltre sono ingenua e penso sempre che anche gli altri come me siano buoni, sinceri e privi di invidia. Nella vita ho ricevuto batoste pazzesche in amicizia quand ho scoperto che molte che pensavo amiche invece mi sparlavano o mi usavano per loro convenienza. Ora con l’età mi sono “corazzata” per non soffrire più. Sono sicura di me, serena e soddisfatta, ma ho rinunciato alle mie doti di empatia per sopravvivere alla cattiveria della gente.