Essere permaloso può essere un grande ostacolo nel tuo cammino di crescita personale. Grazie al metodo LATTE puoi imparare ad accettare le critiche EfficaceMente.
“Mio nonno era così permaloso che sulla tomba ha fatto scrivere: «ca**o guardi?!»”
Woody Allen.
Lo ammetto: sono stato per lungo tempo un permaloso D.O.C. Un perma… che?! Sfogliando il dizionario della lingua italiana, alla pagina corrispondente al termine permaloso, si trova la seguente definizione: “Detto di persona facile a offendersi, che, per eccessivo amor proprio, si risente e s’indispettisce di atti e parole che altri non considererebbero offensivi”. Ecco, diciamo che, a confronto, il nonno di Allen mi faceva una pippa! Se qualcuno mi criticava, magari con uno sberleffo, prima rispondevo piccato e poi studiavo come vendicarmi e far patire al mal capitato atroci sofferenze :-D
Lo so, lo so, te la stai ridendo, ma, in fondo, il tuo è un sorriso di approvazione. Non mentire con me! Quante volte avresti voluto strozzare lo st***zo di turno, o magari zittirlo con una freddura?! La verità è che non riuscire ad accettare le critiche altrui rappresenta un vero e proprio ostacolo nel nostro percorso di crescita personale. Ma da cosa deriva il nostro essere permalosi e come possiamo evitare di avvelenarci la vita per ogni piccola osservazione?
Tu che permaloso sei?
“Una critica sincera è difficile da accettare, specie da un parente, da un amico o da un perfetto estraneo.”
Franklin Jones.
La permalosità è un “virus” molto più diffuso di quanto possa sembrare. Fidati, anche chi ti dice di non prendersela mai, in realtà ribolle ogni qualvolta viene messo in imbarazzo o criticato di fronte agli altri. Ma non tutti i permalosi sono identici fra loro, anche se, come vedremo, esiste un’unica ragione di fondo alla base di questo difetto caratteriale. Ci sono 3 tipologie di permaloso:
- Il perfettino. Eccomi qua! Io ero (e a volte, sono) senza dubbio il permaloso perfettino: quello che deve essere sempre infallibile, che non può mai sbagliare, e che interpreta qualsiasi osservazione come un affronto personale. In questi casi bisogna imparare ad accettare che gli errori fanno parte della vita e che non necessariamente “tutto è perduto“. Ma di come affrontare EfficaceMente le critiche parleremo più avanti…
- La nullità. Per questo tipo di permaloso qualsiasi critica è una conferma del suo sentirsi una nullità, una persona di scarso valore, qualcuno che non conta niente. Questo atteggiamento ha probabilmente radici profonde e nasce da episodi dell’infanzia in cui sono state ricevute scarse attenzioni.
- Il viziato. L’ultima tipologia di permaloso è la mia preferita: signori e signore ecco a voi il “cocco di mamma e papà“! Portato su un piedistallo d’oro fino ai 30 anni (generalmente è anche un bamboccione), il soggetto scopre improvvisamente che là fuori c’è un mondo che non necessariamente lo deve adorare e venerare. Il risveglio è spesso traumatico e le critiche diventano insopportabili.
‘Nzomma… tu che permaloso sei?! Non far finta di niente che ti ho sgamato! Eppure, qualsiasi permaloso tu sia, alla base di tutto c’è un unico elemento: la scarsa autostima.
Siamo così sensibili alle critiche perché in fondo temiamo che gli altri abbiano scoperto che siamo un bluff, che quello che abbiamo sempre pensato (male) di noi, sia ora visibile a tutti. Questo è per noi intollerabile, motivo per cui reagiamo con il classico atteggiamento del permaloso.
Rafforzare la nostra autostima è un ingrediente essenziale per raggiungere i nostri obiettivi. Ma in questo articolo non mi interessa affrontare le cause della permalosità, voglio fornirti uno strumento pratico per gestire le critiche. Se vuoi approfondire il tema autostima ti consiglio di leggerti il post: “5 azioni pratiche per sviluppare l’autostima di un supereroe” o direttamente la mia guida “APP – Autostima Passo Passo” in cui propongo un percorso graduale per tornare a credere in sé stessi.
Il metodo LATTE: uno strumento pratico per gestire le critiche
Il metodo LATTE è stato ideato negli anni ’90 dalla Starbucks, la famosissima catena americana di caffetterie. In questi anni, di fronte alla forte crescita aziendale, il management si rese conto che molti dipendenti non erano in grado di gestire la pressione derivante dalle critiche dei clienti scontenti, esplodendo magari in pianti isterici o dando in escandescenze.
Per rispondere a questa criticità, i responsabili del training di Starbucks idearono una metodologia semplice e di facile memorizzazione. Nacque così l’acronimo LATTE:
- Listen (Ascolta). Il peggior errore che si può fare di fronte ad una critica è quello di non ascoltare ed arroccarsi sulle proprie posizioni. Se sei un permaloso è difficile anche solo accettare che possa essere mossa una critica nei tuoi confronti, ma prova ad ascoltare cosa ha da dire il tuo interlocutore: magari trovi qualcosa di utile per la tua crescita personale ;-)
- Acknowledge (Ammetti). Cascasse il mondo, ma un permaloso non ammetterà mai che c’è un problema. Parola d’ordine: negare fino alla morte! In realtà, anche se non sei d’accordo con la critica che ti viene fatta, il semplice fatto che qualcuno ha una visione diversa dalla tua, rappresenta un’opportunità per un confronto costruttivo. Non negare il problema: affrontalo.
- Take action (Agisci). In questo periodo di elezioni, noi italiani abbiamo dimostrato il nostro profondo amore per la polemica (da non confondere con la politica). Giornali, social network e blog sono stati letteralmente infestati da troll politici. Esprimere la propria posizione di fronte ad una critica è un diritto sacrosanto, ma ciò che conta veramente sono le nostre azioni e le nostre decisioni.
- Thank (Ringrazia). L’attenzione al servizio al cliente è una prerogativa del tutto americana, ma la verità è che dovremmo davvero ringraziare chi ci critica. Non sto scherzando. Se la critica è fondata, ci sta aiutando a migliorare. Se la critica è infondata, ci sta dando l’opportunità di affermare ancora una volta la nostra posizione. Ringrazia chi ti critica.
- Explain (Spiega). Spiegare la nostra posizione, perché non siamo d’accordo con la critica o (ancor peggio) trovare delle scuse, è spesso la prima azione che compiamo di fronte ad una critica. Non che sia sbagliato difendere la propria posizione (se è difendibile), ma dovrebbe essere solo l’ultima delle nostre azioni.
Carino, vero? Adesso ti racconto come l’ho applicato di recente: magari proprio con te…
Un esempio pratico di applicazione del metodo LATTE
Personalmente ho applicato molto spesso il metodo LATTE, sia in ufficio, sia qui su EfficaceMente. Uno degli esempi più lampanti si è presentato alcuni mesi fa, con la presentazione della nuova guida Studia meno, Studia meglio.
Di fronte ai tanti commenti positivi, ho dovuto affrontare anche lo scontento di quei lettori che non se la sono sentita di acquistare la nuova guida per via del prezzo. In questi casi, la tentazione di molti blogger (ed in generale di chi gestisce business online) è quella di eliminare i commenti negativi e dare risalto solo a quelli positivi. Niente di più sbagliato per minare la fiducia di chi ti segue. Personalmente, da ex-permaloso perfettino D.O.C. quale ero, ho colto la palla al balzo e ho scelto di seguire i dettami del metodo LATTE.
- Ho ascoltato tutti i commenti, pubblicando sia quelli positivi, sia quelli negativi, anche se (questi ultimi) venivano da persone che in realtà non avevano acquistato la guida.
- Ho ammesso che il prezzo di Studia meno, Studia meglio era elevato.
- Ho agito, decidendo di non modificare questo prezzo ed assumendomi la responsabilità del successo o del fallimento del lancio.
- Ho ringraziato sia i lettori che avevano lasciato commenti positivi, sia i delusi.
- Ho spiegato a questi ultimi il perché della mia scelta.
Se sei curioso di vedere come ho cercato di applicare il metodo LATTE, trovi tutti i commenti in questo articolo. Ah, visto che ci siamo, se sei uno dei quasi 1.000 lettori che hanno acquistato Sm2, questa potrebbe essere un’ottima occasione per aggiungere anche il tuo commento. Mi raccomando… fai il buono: te l’ho detto, sono permaloso!!!
Se poi sei anche tu un permaloso D.O.C., fammi sapere se ti è piaciuto questo articolo, cliccando uno di quei pulsantini qui a fianco o lasciandomi un commento qui sotto. Mi raccomando niente critiche, altrimenti il cartone di LATTE te lo tiro dietro! :-D
Foto di pierofix
Bellissimo articolo Andri!!
Io personalmente, crescendo sono diventato meno permaloso ma mi ricordo che facevo parte del gruppo “perfettino”. Oggi come oggi ritengo più utile (non più piacevole sia chiaro) ricevere critiche che complimenti, solo così riesco a migliorarmi.
Ciao Leo,
benvenuto nel club! ahahah
Grazie del commento, alla prossima.
Andrea.
ciao
bel articolo ecco ora la voglia di sonno me l’avrà rubata un chi sa quale malvivente :) rileggerò qualche appunto dal libro di Duhigg ;)
un saluto
Ciao Cratos! Bravissimo, anche Duhigg parla del metodo LATTE nel suo bestseller “La dittatura delle abitudini”
Io ne ho sentito parlare per la prima volta durante una sessione di training della mia azienda. Carino come metodo, vero?
Io credo di avere una doppia patologia: permalosa e perfino molto sensibile. Finisco talmente tanto peso a quel che mi dicono che ci resto di una male infinito. Consapevole della mia permalosita finisco per sospirare e moderni la lingua, dietro uno sconforto che potrei ruggire…..e vabe.
“Siamo così sensibili alle critiche perché in fondo temiamo che gli altri abbiano scoperto che siamo un bluff, che quello che abbiamo sempre pensato (male) di noi, sia ora visibile a tutti.”
Caspita André come c’hai preso!!!!!! E a chi rispecchie tutte e 3 le tipologie di Permaloso DOC, quanti litri di “latte” servono?? (Come metter su un allevamento di vacche EfficaceMente??)
Grazie per l’articolo!
Ilaria… non sveliamo troppo i prossimi articoli del blog. Adesso non posso più pubblicare: “Come metter su un allevamento di vacche EfficaceMente”!!! Ecchecavoli!
Ah bè, io sono così permalosa….. che la gente ha smesso di criticarmi :D
addirittura se qualcuno mi fa una semplice osservazione mi arrabbio, ma ormai succede di rado :D
L’unica persona che mi critica è il mio ragazzo e allora lì accetto, perchè lo conosco e mi fido, sebbene mi arrabbi lo stesso :D
grazie per i tuoi consigli sempre utili e azzeccati.
Buon lunedì
Silvia
se le nostre strade si dovessero incrociare mi divertirei un sacco a farti arrabbiare :)
Dai Sabner… fai il bravo! ;-)
Ciao Silvia… ho quasi paura a rispondere al tuo commento: bellissimo!!! grazie ;-) a presto.
Bellissimo articolo Andrea mi sono divertita e sono convinta che le tre tipologie di permalosi e il metodo LATTE sono azzeccatissimi.
Implementerò il metodo LATTE anche se non ritengo affatto di essere permalosa :) .
Ciao Ilaria!
In realtà il metodo LATTE non è certo nato per i permalosi, ma la prima volta che ne sentii parlare, ho subito pensato che potesse essere applicato a chi è un po’ troppo sensibile alle critiche ;-)
Ottimo post!
Negli anni delle superiori, fino ad un anno fa, ero permalosissima (genere perfettino), ora, forse inconsapevolmente grazie al contributo dell’interesse recente per la crescita personale, ascolto le critiche e se costruttive faccio in modo di cambiare. Però c’è anche un problema (e quando non ce ne sono? ;-) ) tutte le volte che vengo criticata, anche se capisco e ammetto la critica (se fondata), rimango male per non essermene resa conta da sola… E vengo assalita da uno stato di rabbia verso me stessa. Devo imparare a essere più resiliente!
Grazie Andrea per i tuoi sempre interessanti articoli :-)
Ciao Gabriella…
a volte siamo un po’ troppo rigidi ed esigenti nei nostri confronti. Non siamo perfetti, se siamo sulla rotta sbagliata, basta prendere in mano la cloche e tornare in rotta.
io non sono affatto permaloso :)
le critiche più dure arrivano quasi sempre da me stesso, quindi quando le ricevo da altri sono ben allenato
A volte ricevo delle ottime critiche e le faccio mie, anche quando sono fatte in modo rozzo e maleducato
Buon per te Sabner! ;-)
Grazie,
appena letto questo articolo ho messo in pratica il suggerimento, non so se arriverà a destinazione, ma io mi sento molto meglio. Mi ha aiutata a capire cosa è responsabilità mia e cosa dell’altra persona, cosa ho fatto già e cosa vorrei. E’ un modo davvero efficace per essere padroni della situazione e non avere reazioni piuttosto infantili, negando. E’ capitato a fagiolo questo articolo! E nella sua semplicità mi ha sbalordito. Ti ringrazio perché ora sono come non essere vittima di una critica, non avevo gli strumenti, mi spiazzava, negavo nei modi più assurdi ma non con lo scopo di mentire, ma proprio cercando di capire cosa fare. Incredibile!
Non mi ero mai resa conto di avere questa difficoltà, e in “buona fede” alle critiche degli altri mi ripetevo che non si può certo piacere a tutti…eppure qualcosa non mi tornava!!!
Mi sono dilungata perché così a caldo sono incredula e contentissima!
Grazie per il tuo contributo! Ciaoooooooo :)
Ciao Lizia, mi fa piacere aver azzeccato l’articolo questa mattina. A presto, Andrea.
La perfettina ringrazia e va a bere qualche ettolitro di LATTE.
Grazie come sempre per gli ottimi spunti di riflessione.
Buona settimana
=)
Ciao Claire, grazie a te del commento.
Andrea.
Ciao Andre, io ero un permaloso nullità e con la mia crescita personale sono riusto a quasi ad abbattere questo mio difetto pensando che io sono uguale a te e a qualunque essere umano come può grande genio del mondo come può essere stato Albert Einstein, io ho delle qualità, te ne hai altre, Einstein altre ancora; Tutti con difetti più o grandi.
Un Clown con cui feci un corso per clown in corsia negli ospedali pediatrici mi disse, da buon credente, noi siamo creati ad immagine e somiglianza del nostro creatore.
Grazie tante dei tuoi post, sono sempre buoni da leggere ma ancora procrastino :-(
Ciao Alessandro, che bel commento :-)
A me fa molto piacere che i miei post divertano ed interessino i lettori… ma se poi certi spunti non vengono applicati… stiamo perdendo tempo in 2: mi raccomando…
A presto,
Andrea.
Ciao! ti seguo da poco ma ho già letto tutti quanti i tuoi post! Volevo farti i complimenti per questo blog e per l’impegno che ci metti ogni volta a trovare sempre nuovi spunti per la crescita personale che aiutano molte persone, tra cui anche me, a migliorare la propria vita! continua così!!!
Ciao Andrea, visto che è la prima volta che commenti, innanzitutto benvenuto. All’inizio, quando ho creato EfficaceMente, temevo che ad un certo punto non avrei più avuto spunti per scrivere nuovi articoli. Questo è il 292° articolo che ho pubblicato, per non parlare dei guest post e delle guide di approfondimento: la verità è che con un minimo di osservazione, gli spunti di crescita personale sono ovunque intorno a noi. A presto, Andrea.
Articolo molto utile! Ti ringrazio per averlo pubblicato gratuitamente!
Ciao Michelangelo! Grazie del commento, visto il nostro confronto su FB, lo apprezzo molto :-)
Ahimè, sono una permalosa anche io, ma devo dire che il tuo metodo LATTE mi sembra di grande aiuto. Stò provando da tempo a migliorare questo tratto perchè ho capito che le critiche spesso sono quelle che ti aiutano di più a crescere, mentre gli elogi a volte rischiano di fossilizzarti. Grazie come sempre dei tuoi consigli
Ciao Cristina, sì, quello delle critiche che ci aiutano a migliorare sembra un cliché (anche perché quando le riceviamo fanno male), ma è indubbiamente così.
Alla prossima,
Andrea.
Bell’articoli, interessante, proverò a memorizzare ed applicare il LATTE
Grazie Lucia! ;-)
è proprio quello che volevo leggere.
io infatti ho una bassa autostima e la mia opinione non viene mai ascoltata.
ti è capitato mai di parlare con delle persone che sono convinte di avere sempre ragione e sminuiscono quello che dici?
No Victor… semplicemente non ci parlo. ;-)
Eccomi, ahimè, permalosa doc. Sono sicura che al mio ragazzo e alle mie sorelle gli prenderebbe un colpo se mi sentissero ringraziare seriamente per una critica ( anche se per lo più, ciò che sucita la mia permalosità più nera sono le prese in giro!) … Quindi… Tanto vale provare e lasciarli, per una buona volta, senza niente da dire!!!
:) cercherò di ricordarmi LATTE ogni volta che starò per mettere il mio famoso broncio!!
Grazie Andre!! Alla prossima
Io sono permalosissima o meglio…Ho una grande mancanza di autostima, ma le critiche che non accetto o meglio, le critiche per le quali sarei capace di picchiare a sangue la gente sono le tipiche frecciatine scherzose,quelle critiche che non sono dette apartamente e seriamente ma quelle critiche che nascono come battute ma che in realtà nascondono tantissima malvagità, non riesco proprio a gestirle!
Questo articolo casca a fagiuolo! :)
Andrea pure io sono stata la classica perfettina, e se venivano fatte battute proprio sulla mia precisione.. apriti cielo! Un pò ho lavorato su questo lato del carattere, ma in certe situzioni fatico a sopportare il giudizio degli altri. Il metodo latte è una bella strategia, non la conoscevo ma ne farò buon uso! Secondo un me un toccasana per l’autostima è il Take action..inutile difendersi dalle critiche, alla fine quel che conta è come agiamo! Per assurdo è uno strumento che spesso adotto verso gli altri, ma che non ho mai applicato consapevolmente verso me stessa. Vediamo se Veronica alla prossima critica s’incavolerà come una biscia o riuscirà ad incassare con stile!
Articolo efficace e fatto bene che fornisce davvero quello spunto di riflessione per migliorare. Grazie Andrea.
Ci proverò a mettere in pratica questo metodo.. Magari mi risparmierà qualche travaso di bile!! Grazie Andrea!!
Io sono il tipo da nullità. Quando arriva una critica fredda e indolore, cioè senza che sia motivata, sulle prime me la prendo e ci sto male, mentre se arriva una critica ben motivata me la prendo più con me stesso che con gli altri e divento una specie di fusione tra nullità e perfettino.
Il fatto del thank mi piace molto e visto che i grazie non sono mai abbastanza grazie per l’articolo! ;) ;)
Ciao Andrea, grazie per l’articolo, veramente interessante! Credo che il mio profilo sia tra il perfettino e la nullità :D
Cmq da un bel po’ sono in grado di accettare le critiche con positività, perchè ho capito che sono preziose e servono a migliorarsi.
Questo con le critiche costruttive…
Per gli altri tipi di critiche raramente riesco a gestirle in modo corretto. Mi parte l’embolo e rispondo male :D
Grazie per tutti i contributi che scrivi in questo blog, scusa se commento poco ma molto spesso leggo da feed e mi fermo li. Questa volta l’articolo mi ha spinto oltre :)
Una curiosità: come mai i commenti non hanno la data? perchè questa scelta di non pubblicarla?
Ciao Alessandro,
grazie del tuo commento.
Sì, ho scelto di non mettere la data né negli articoli, né nei commenti: cerco sempre di scrivere post che trasmettano almeno un principio la cui applicabilità non sia necessariamente legata al preciso lasso temporale.
‘mazza che paroloni! In pratica mi è sempre piaciuta l’idea che i miei articoli (ed i relativi commenti) potessero dare un contributo anche a chi li leggesse tra diversi anni ;-)
A presto,
Andrea.
Articolo top!! Guarda un po se il destino volesse che… un blog doveva essere la svolta della mia vita xD hahaha!!!
Senti ma… nel metodo LATTE… a che punto devo tirar fuori la mazza da baseball per tramortire definitivamente il mio interlocutore??
:-)
Grazie Andrea, sempre prezioso!
Invece cosa ne pensi di questi “guru” della psicologia quantistica?hanno scritto molti libri.La maggior parte delle cose le trovo impraticabili e spesso prive di senso e di prove concrete. Es:”Pensa ad una situazione in cui hai avuto coraggio,ricordati che colore hai visto. Bene ogni volta che prenderai l’aereo vedrai quel colore e non avrai paura”…secondo me a uno che ha veramente paura di volare,non gli si può dire una cosa del genere,metti per assurdo che il “soggetto” non vede quel colore,che fa..si spara???-.-‘
E si fanno pagare un boato per questi corsi!Non voglio diffamare nessuno,però preferisco uno come te a cui piace aiutare gli altri con cose reali,utili e praticabili..insomma dei consigli e tecniche sensate!…e dimenticavo…GRATIS!=)
http://www.youtube.com/watch?v=TD0W738qak4&feature=youtu.be (psico quantistica)
bella Andrè!
Andrèèè….. e basta….. OK OK ….. uffa mi hai scoperto….. Si sono permaloso e lo ammetto però ….. non far girare troppo la voce su di me …. promettimelo :)
Credo che da domani devo attuare il metodo “LATTE” però devo prima dirti una cosa. Io (ecco è uscito l’IO interiore della permalosità nooooooooooo) le critiche riesco ad accettarle solo da poche persone perchè con il tempo ho visto in loro fonte di insegnamento da cui potevo apprendere tanto e molto. Sai che a me il mio essere permaloso fa scatenare dentro la voglia di migliorarmi sempre, le critiche le prendo come istigazione. Ma non nego se le critiche arrivano da persone ….. culturalmente poverili mi fanno solo incazzare.
Traducendo: la critica l’accetto da chi dimostra di sapere veramente, mi fa incazzare la critica che ricevo da persone inutili e comunque dentro di me scatena una sfida al migliorarmi continuamente.
Andrèè non so se te importa ma:
la vita è un insieme di cose facili rese difficili dalle persone inutili.
GRAZIE
eh si, diciamo che a volte,vuoi per la giornata che inizia male, vuoi per i pensieri negativi, si ha l’ impressione di avere tutti contro,di avere una coalizione che ha come obiettivo di ostacolare la tua libertà…ma in realtà tutto parte dall’ atteggiamento con cui affrontiamo le cose, e questo articolo pone le basi per stare bene con se stessi , aiutando noi stessi a relazionarci con gli altri senza pregiudizi e accettando ogni critica gratuita o costruttiva che sia.. guardandola appunto da una prospettiva diversa, positiva, proiettata verso la nostra crescita personale. grazie andrea mi serviva proprio leggere un articolo su questo tema:)
Ciao Andrea, anche io sono permalosa, trovo LATTE utile, perchè ti permette di imparare. Ma la cosa più difficile per me è mantenere la calma per poter effettuare tutti i passi…. è imbarazzante ma è così: se mi viene fatta una osservazione critica importante (magari per il tipo di argomento, o la gravità, o il tono) perdo proprio la pazienza, quella lucidità che invece so, perchè a volte ci riesco, che se mantengo allora riesco ad essere anche più efficace nell’argomentare le mie ragioni.
Grazie Andrea dell’articolo!:-)
Ehm… ehm… cosa? Permaloso? Ehm… ehm … ehm… Per un certo periodo lo sono stato, lo ammetto, soprattutto se in reazione di un luogo comune come una “generalizzazione” (ehm… siamo pari, anch’io ho appena usato un termine complicato :-D)… oppure quando si davano significati a volte contrastanti agli eventi…
Agli inizi della mia crescita personale (già da quando avevo 20 anni, cioè… quasi 5 anni fa), mi son detto: “Bene, comincio da un libro di PNL, mi studio i patterns e li userò a manetta, così vediamo quanto siano fondate queste critiche gratuite”. All’epoca, ripeto ero praticamente agli inizi, ero assolutamente convinto che, se personaggi comunemente di spicco come Robbins e altri formatori riuscivano a intrattenere il pubblico, se in qualche modo (vuoi nei seminari, vuoi nei coaching One to One), se comunque certe persone si rivolgevano a loro, è perché in qualche modo sono state fiduciose che le tecniche, le abilità comunicative, erano praticamente tutto…
A frasi come “Succede sempre così”… “voi (genere) non cambierete mai”, io ribattevo, a volte anche arrogantemente: “Proprio sempre?”, “proprio mai?” o altre domande del genere chiamate anche “Abbattigeneralizzazioni”…
“Strano – mi dicevo, – eppure le tecniche comunicative scritte sui libri di PNL devono per forza funzionare (altrimenti come avrebbero potuto diventare dei Best Sellers?, forse devo acquisire più grinta!”…
E in realtà poi nel tempo, e soprattutto con questo metodo LATTE e MIELE (ma scusa non si chiamava LATTE di Mandorla?):-) mi son ricordato però che forse fra le domande che mi sfuggivano cce n’era una che praticamente poteva aiutarmi a scoprire l’intenzione positiva dietro ogni comportamento o frase…
Diciamoci la verità a volte, anche se il nostro atteggiamento può sembrare arrogante, può anche aiutare l’altra persona a “salire ad un livello di pensiero superiore”;))
Ricordo una volta in cui, parlando con una signora, lei mi disse tutto quello che non le piaceva dell’uomo con cui viveva – vero, a posteriori le avrei chiesto “Capisco, posso farti una domanda? Cosa ti piace esattamente di quest’uomo?” ma, siccome avevo l’idea che sapere ciò che non vogliamo non significa necessariamente sapere cosa vogliamo (“Non pensare all’elefante!” Obiezione: “E a cos’altro dovrei pensare invece?”), mi rendo conto di aver usato spudoratamente questa distinzione in questo modo, domandandole: “Cosa vuoi veramente?”
Sbam! Basita: “… Wow, mi hai lasciata senza parole… non ci ho mai pensato!” Io di rimando: “Bene, potresti pensarci ora…”
Col tempo però mi son reso conto che a volte le domande così forti possono rovinare anche definitivamente i rapporti… così, rifacendomi a Carnegie, quando diceva: “Partite sempre da un complimento!”, ora rielaborandolo posso capire che anche la gratitudine espressa è una forma di complimento forse straordinariamente elaborata e contemporaneamente semplice, contrariamente ai complimenti elaboratissimi ma dove traspare chiaramente il nostro stato d’animo diametralmente opposto, o peggio, indifferente.
Credo che un complimento più è detto con semplicità senza cercare parole o frasi elaborate, più è sincero e arriva in profondità.
Ora applicherò quindi questo metodo che ci hai sugerito, anche se come tutte le cose inizialmente può non essere semplice e, anzi, proprio per questo motivo m’impegnerò costantemente, magari trovandomi un’ancora personale in modo da ricordarmelo ;))
Grazie ancora,
Andrea
Ciao!
Io non riesco a classificarmi con esattezza: sono tra “il Perfettino” e il “nullità” il tutto perchè credo sempre sfacciatamente in quello che faccio e a volte vivo male la critica (della serie “sono infallibile e non ci puoi fare nulla, hai torto!” sposando la mia causa a spada tratta in un primo momento anche abbastanza sfacciatamente), ma al contempo alcuni casi specifici che mi toccano sul personale ledono gravemente la mia autostima facendomi sentire “inadeguata” …
Tutto ciò premesso sono senza dubbio dotata dell’uso della sana autocritica e ad ogni critica, scusa il giro di parole – anche se con tempistiche variabili da caso a casa effettivamente – , alla fine approccio nel modo più positivo possibile! valutazione e meditazione sono cose a cui col tempo sto cercando di cavalcare.
Resta il fatto che tutto sommato incasso più facilmente le critiche che i complimenti! Strano ma vero …
attuerò questa tecnica, il cui nome già mi piace, al meglio e ti aggiornerò … funzionerà anche per incassare un complimento o ne conosci di altre per questa ‘grave patologia’?
Grazie per questo BLOG!!!
Ciao Letizia, ahahaha, molto curioso il tuo commento.
I principi alla base del metodo latte sono legati alle critiche ed in generale alle situazioni conflittuali.
Sul come accettare i complimenti bisogna che ci faccia una pensata!!!
A presto,
Andrea.
Io sono ero un permaloso D.O.C. cis to lavorando e devo dire che si vive un po’ meglio – il tuo articolo e’ molto interessante! P.s. “Il Metodo latte” ma suvvia che tristezza eheheehhe
Mix tra perfettino e fallito. ‘Na tragggggedia. Ma sto imparando, piano piano… il mio problema sono le critiche da determinate persone… il problema con loro è mantenere la calma e non lanciare NON il cartone del latte ma UNA MANDRIA DI MUCCHE direttemente. Quindi mi chiudo e somatizzo.
Piuttosto…ad accettare i complimenti come si fa? :D
Autostima saltami addosso!
Detto questo vado a leggere i post sull’autostima :p
essere permalosi ti alontana dal confronto e dala crescita io perfettino d.o.c. prendo tutto come un’offesa alla mia immagine di perfetto. Sto a MALINCUORE SCOPRENDO DI NON ESSERE PERFETTO e che anche gli altri possona avere ragione. cerchero’ di applicare il metodo mi sempra uno strumento efficace. Grazie
Bellissimo il metodo Latte!
Ti voglio Ringraziare perché in questo momento particolare della mia vita il tuo blog mi sta davvero aiutando moltissimo! :-)
Ciao Serena,
ne sono molto felice :-)
A presto,
Andrea.
Ciao, articolo carino, ma non sono riuscito ad identificarmi in nessuno dei permalosi da te indicati..e quindi me la sono presa anche di più :D
Scherzi a parte, credo che il mio essere permaloso invece venga fuori quando qualcuno critica il mio lavoro, in realtà non rendendosi conto di tutto quello che ho fatto. Cioè..ad esempio…se mi faccio in 4 per un progetto (ma questo vale anche per gli amici), sentirmi poi dire che non ho fatto poi tanto, mi fa andare in bestia. Perchè magari questa persona non è abbastanza “smart” da capire tutto quello che ho fatto, il tempo dedicato, etc.
Che ne dici? caso perso?
Ciao Andrea,
Bello l’articolo e come sempre pieno di spunti.
Io sono ancora molto permalosa anche se più consapevole di esserlo e
Di solito mi arrabbio e mi offendo per le critiche davanti a chi me le fa , poi
Ci rifletto e in privato trovo anche qualche spunto per migliorarmi ( bella st….za ah)
P.s. Io ho acquistato la tua giuda Sm2 e ti ho insultato per non averla scritta prima , quando ancora ero all’università , ma pazienza la sto utilizzando ora per la mia formazione professionale. Grazie
Ciao Andrea
un altro tuo utilissimo articolo….”non vedo l’ora” di provare ad applicare il metodo L A T T E!!
grazie
Non sono d’accordo: faccio tesoro delle critiche delle persone che conosco e di cui mi fido. Con gli altri come la mettiamo? Quando mai la critica di un invidioso può avere lo scopo di migliorarti? Come fa la critica di una persona solo cattiva che vuole vederti star male ad aiutarti…. dai però siamo realisti
Anch’io sono una perfettina
Ciao,
sto leggendo da ottimo perfettino d.o.c. il tuo blog, ma ho anche sfumature delle altre due tipologie di permaloso …quindi oltre ad essere un procastinatore …sono anche un permaloso incallito.
Adesso il metodo LATTE mi cambierà l’approccio con le critiche .
A presto
Ieri ho letto l’articolo e mi aveva convinto alla grande,poi stamattina critica da parte di mio padre ed esplodo….D’OH!! mi sa che il cammino e’ancora lungo!! XD
Anch’io sono molto permaloso e non accetto critiche da nessuno se no lo uccido ;-)
quando al lavoro ti parlano tutti alle spalle o un tuo collega ti grida davanti a 40 clienti che sei un viziato che puo urlarmi quanto vuole perchè io nel ristorante non conto un cazzo o quando i colleghi davanti ti sorridono e se ne approfittano solo perchè sei il figlio del titolare tu che metodo latte useresti….io sarei il bamboccione….pero sono 1 e 90 non so ancora quanto resisto
mi sto convincendo d’essere permalosa per non pensare che sono circondata da pazzi furiosi… : se ammetto d’essere io quella permalosa quando so con certezza che la persona con cui lavoro gomito a gomito mi pugnala alle spalle (non lo dico perché sono permalosa ma perché lui è realmente fatto così e questo suo atteggiamento fa si che io diventi realmente permalosa in quanto mi sento toccata\ferita\offesa ogni volta che lo vedo muovere le labbra) ammettendo che sia io la permalosa al cento per cento, cosa dovrei fare? (la mia risposta è: uccidere… la tua?) … Complimenti per il sito… Ciao…
Ciao.
Post interessante e spiegato nei dettagli senza dare troppo al vago.
Anche se c’è un punto in cui non ho capito bene il tuo punto di vista:
Nello spiegare il metodo LATTE, nella parte dove spieghi cosa vuol dire A, quindi acknowledge, affermi il fatto che un “un permaloso non ammetterà mai che c’è un problema”. Poco prima però esponi tre “profili”, diciamo così , di permaloso.
Quello in particolare è “la nullità” specificando che “Per questo tipo di permaloso qualsiasi critica è una conferma del suo sentirsi una nullità, una persona di scarso valore, qualcuno che non conta niente”.
Ecco qui non capisco come dovrebbe comportarsi questo tipo di permaloso nel momento in cui riceve una critica. Proprio perché lui già “accetta” la critica… forse la differenza sta nel “valutare” consciamente la veridicità della critica e capire se non è giusto un modo per “smontare” il carattere di una persona piuttosto che una vera critica.
Sempre se non ho capito male, il carattere del permaloso che si sente una nullità può collegarsi ad una personalità affetta da bassa autostima e dunque facile preda di persone che usano aggressività con critiche che colpiscono le sue debolezze per togliersi davanti un fastidio, per raggiungere un obiettivo con poca onestà o semplicemente per scaricare le proprie frustrazioni. Un individuo del genere dovrebbe focalizzarsi sulla veridicità di quello che viene detto ed eventualmente reagire in modo costruttivo.. (magari ammettendo il suo punto di vista ma esprimendo la sua disapprovazione con tanto di motivazione).
Sei d’accordo? Come la pensi?
Ciao e buone feste!
Fabrizio.
Sono talmente presuntuosa e adorante della mia perfezione, che accolgo qualunque critica, anche la più caustica, con un sorriso materno: quanto sei patetico mentre tenti di scalfire una muraglia di acciaio e piombo fuso con una cerbottana caricata a palline di carta! E’ così che penso di chiunque si addentri nei meandri del mio egocentrismo, sperando di minare la mia sicurezza dall’interno. Sono amica di tutti proprio per questo. mi si può dire apertamente ciò che si pensa di me, senza timore di scalfire una suscettibilità che ho relegato irreversibilmente nel vocabolario. Un abbraccio affettuoso a tutti voi! E…IMITATEMI! Prometto solo vantaggi!
Forse dimentichi un altro tipo di permaloso, forse tra i peggiori, quello che giustifica le critiche con il ”sono fatto così’ (in un modo o nell’altro bisogna farselo andar bene), sarei curioso di sapere come comportarsi con costoro.
A Marcello: perché dovrebbe essere per forza permaloso chi dice:- devi accettarmi come sono?- Mai sentito parlare di sicurezza di sé? E’ bellissimo rapportarsi agli altri così: prevede un rispetto delle opinioni altrui che è piuttosto difficile da realizzare. Io, per esempio, non mi ritengo superiore agli altri, solo DIVERSA. E’ ben accetta anche la diversità altrui ma preferisco immaginare il mondo come una scatola di sfere che non si fondono necessariamente. Ti saluto…Con rispetto.
Buon pomeriggio Andrea!. Complimenti ottimo articolo!. Mi sono scritta tutto sui dei post-it colorati e comincio subito!. Grazie, grazie, grazie, anche per tutte le volte che ti leggo e non ti lascio mai un commento ;-))
Ciao Andrea,
ultimamente sto rileggendo qualche post del tuo blog, ammetto la tua newsletter é una delle poche che salvo.
Continua cosi
Ciao Andrea,
Ti seguo da molto ma non ho mai lasciato commenti. A casa sono sempre stata additata come permalosa,e con il tempo ho cercato di cambiare,anche se alcune volte ci casco ancora. Questo articolo è molto interessante e credo di metterlo in pratica. Io personalmente non so’ se faccio bene,ma di recente mi sto scrivendo tutte lecritiche che ricevo su un quaderno. A presto! Ho acquistato la tua guida sms2 ma non riesco a metterla in pratica!!!!
Ciao Carmela,
senza scendere nel dettaglio delle strategie proposte in Sm2: cosa ti riesce difficile da applicare?
Andrea.
Ciao Andrea,
non riesco a piramidizzare le informazioni da studiare:cioè le riesco a classificare ma non riesco a visualizzarle, nel tentativo di scrivermele perdo molto tempo.E poi una mia pecca personale è di non essere costante.
Ti ringrazio,sei una fonte d’ispirazione.
Ciao Carmen, la piramide è un’immagine che ho utilizzato e serve esclusivamente a capire che tra le cose da studiare esiste una gerarchia. Non bisogno disegnare piramidi o altro. Una volta capito quali sono le info in cima alla piramide e quali quelle alla base: per le prime ti consiglio di realizzare delle mappe mentali, per le altre invece ti consiglio di adottare un approccio basato su lettura veloce/esclusione (se hai poco tempo per preparare un esame, magari certe info vale la pena saltarle a piedi pari). Ciao!
Grazie Andrea seguirò il tuo consiglio!
Ciao Andrea, mio padre è il re dei permalosi, guai a essere non perfettamente in linea con lui. Non ci fa mai mancare da mangiare e i beni fondamentali come casa e vestiti mentre il contrario vige a livello di rapporto umano, col dialogo, esprimendo la propria opinione, confrontandosi e se non si è d’accordo , comprendere l’altro ascoltando le sue ragioni per arrivare ad un accordo. Questa è pura utopia nella mia famiglia. Ho passato l’intera infanzia e adolescenza a sentirmi l’ultimo del genere umano , l’ultimo delle nullità, prorpio perchè mio padre mi ha sempre sgridato e mai rivolto la parola per esprimere un giudizio sui miei disegni, sulle mie canzoni o in generale per scambiare 4 chiacchiere. Da quando ho iniziato a leggere psicologia e argomenti come l’autostima ho aperto e gli occhi e ho capito ero come gli altri ma lui seppur mi sia dato da fare per cercare di risolvere il problema (mi è capitato anche di non uscire con la mia ragazza per restare a casa a parlare per avvicinarci una volta per tutte) sono riuscito a sbloccarlo, facendolo piangere mentre lo abbracciavo, ma poi questione di poco tempo ed è tornato quello di prima ei miei sforzi non sono valsi a niente. E anch’io mi sono sentito Niente perchè gli voglio bene e ho investito molto in lui impegnandomi al massimo nel cercare di cambiarlo e visto l’esito era come se mi fossi convinto che è inutile lottare nella vita perchè gli sforzi non valgono a niente visto che mi ero dato da fare per nulla. Non ho disegnato per un sacco di tempo quando invece è in questo ambito che voglio trovare lavoro. Insomma puoi immaginare i danni economici, caratteriali ed in generale esistenziali che mi causa mio padre. Se da una parte mi da una casa, un letto , vestiti e cibo gratis dall’altro è un cappio al collo della mia autostima. Da sempre. Adesso mi sto impegnando coi dipinti e disegni , studiando tra una commissione e l’altra, il tutto da autodidatta per non far spendere soldi ai miei genitori. lavorando la mia autostima sta crescendo e anch’io mi sento Meglio. Ma non appena sono a casa in famiglia dove c’è il 99% di probabilità di far scoppiare una guerra per l’ennesima discussione risparmiabile e questa scoppia per davvero, ecco che ritorna tutto come prima e mi sento un vuoto totale dentro, completamente avvelenato perchè so (ma spero ancora di sbagliarmi) sarà così finchè morte non ci separi e perdo ogni voglia di fare, di lavorare e ritorno a procrastinare per carenza di fiducia in me, carenza che ero riuscito finalmente a superare. E ritorno al punto di partenza invece di svilupparmi ulteriormente. Insomma casa mia diventa un nido di vespe quando c’è lui. Mi inibisce. Completamente. Cosa mi consigli di fare quando la stessa persona che ti da vivere è la più grande minaccia alla tua Autostima quindi alla tua Vita ? Io voglio fregarmene del suo giudizio ma non ci riesco ancora del tutto e voglio smetterla di subire le conseguenze. Voglio stare bene in modo continuo e non tornare di nuovo al punto di partenza faticosamente superato. Scusami il papiro Andrea. Grazie per l’articolo e per aver letto fino alle fine
Ciao Andrea, ho provato a mettere in pratica la tua tecnica, essendo una permalosa del genere perfettino e mi è stato detto che il mio era un tentativo di riavvolgere il nastro e recuperare. Io ho risposto che il mio era un modo per accettare la critica e provare a cambiare, ma la cosa è caduta nel vuoto. Mi è dispiaciuto molto, non te lo nego, e alla fine mi è rimasto l’amaro in bocca.
Ciao andrea, articolo molto interessante. Ho letto cercando di capire che cosa potevo migliore di me e spero di poter mettere in pratica questo “metodo latte”… solo che c’è una domanda che mi tormentava leggendo: “chi c***o sei tu, emerito sconosciuto, che mi critichi??? chi ti dà il diritto di venire da me e dire qualcosa che potrebbe farmi male?” non capisco perchè dovermi migliorare quando davanti a me ho una persona che non ha nessun diritto di ferirmi e che non si cura del fatto che lo sta facendo! Forse sarebbe meglio rispondere per le rime anziche piegare il capo. Tu che ne pensi?
Anche io sono del genere nullità, ma proprio di quelle gravi. Penso di essermi decisa a fare una prova di qst metodo perché penso che il stare bene con se stessi poi puoi aiutare al meglio gli altri: una persona con poca autostima e permalosa, quanto può essere utile agli altri, fa più danni che aiuti, no?!!?
iao Andrea.
Grazie per il tuo aiuto preziosissimo.
Vorrei condividere con tutti la mia esperienza sperando che possa essere utile a qualcuno.
Certo però che il problema non sta mai da una sola parte.
Appena letto il tuo post l’ho applicato in un reclamo contro postemobile, il gestore telefonico delle poste.
È venuto fuori un lavoro da manuale. Per niente aggressivo e molto assertivo.
Tutto ok, quindi.
A lavoro finito però non ho potuto che compatire Domenico del call center che mi aveva risposto con superficialità seguita da insolenza ed arroganza.
Perchè? Perchè io ho agito concretamente per risolvere il problema e se, poi, non ci riuscirò non farò altro che cambiare gestore e fine del problema.
Tra l’altro, così facendo, ho scoperto questo post.
La semplice applicazione del metodo LATTE mi ha riportato in equilibrio ed ha fatto evaporare istantaneamente tutta la rabbia che avevo …ed era tanta.
Perchè, dicevo, dono passata dalla rabbia al compatimento e poi alla calma ed all’equilibrio? Perchè la persona di fronte a me si è comportata come un pugile arrabbiato. È così, purtroppo per lui,. Il fatto di ferire gratuitamente il prossimo non lo farà star meglio (lo so bene) perchè è solo affrontando chi ci ferisce così profondamente, e poi stando lontano da questi, che si va avanti.
Voglio dire che io ora proseguo il mio cammino con nuovi e più efficaci strumenti per vivere bene la mia vita mentre lui continuerà a tentare di fare del male agli altri per bilanciare il male che hanno fatto a lui senza capire che non funziona.
Io ho avuto un padre a cui è stata (troppo tardi) diagnosticato un “narcisismo patologico”. Manipolatore, sadico, vigluacco (forte con i deboli e debole con i forti), bugiardo, violento, ecc
Questo ha rovinato la vita di mia mamma (lei però se lo era scelto) e la mia (ed io non me lo ero scelto).
Dopo una fuga da casa quando ho veramente capito la situazione e dopo anni di lavoro su tutto il danno che lui mi ha fatto posso dire che solo ammettendo l’esistenza dei problemi ed affrontando (occhio che costa caro sotto ogni punto di vista) l’origine del male si va avanti; altrimenti si resta intrappolati nel passato mentre la vita è qui ed adesso.
Ti capisco benissimo ogni aspetto della mia vita viene criticato da tt I miei familiari è da ammettere che dalla mia infanzia ad ora da fastidio enorme xk nn basta che già io nn mi accetto ma pure gli altri sfottono il mio carattere mi ritengo già io un fallimento e gli altri lo rimarcano ancora e ancora cn il loro essere perfettini e superiori e poi è normale che mi difendo perché la critica va fatta positivamente e nn su tutto anche x le scemenze anzi in tal caso lasci correre e ci sn cose che stanno sulle scatole .. io nn critico mai anzi do consigli mai per mettere in discussione gli altri ma cn pacatezza e gentilezza d’animo purtroppo la gente spesso e’ ipocrita e cattiva ,fin dall’infanzia certe cose segnano dentro xk da piccolo sei più fragile e ti senti fallito. . Proverò qst metodo ma nn so se cn me funzionerà. .
Ciao Andrea intanto ti faccio i miei complimenti per l’articolo davvero interessante questo argomento. C’è da dire che mi trovo in parte x l’infanzia che ho vissuto nella seconda categoria:IL Nullità è vero nn sn soddisfatta di me e lo vedono pure gli altri purtroppo c’ è una cosa che ho sempre pensato e penso ancora che nessuno al mondo è perfetto e che cresciamo solo se lo vogliamo .Lo capisco dalle esperienze di vita ma studiando psicologia capisco che il confronto serve a evolvere e a risolvere conflitti anche cn se stessi ma non è facile, xk chi ha dall’infanzia all’adolescenza subito critiche fatte : sia a livello di sfottimento, sia a livello di paragone con altre persone (sei uguale a .. , sei come ..) e a me hanno sempre dato fastidio perché queste non sono costruttive ma anzi non ti spingono a cambiare ma è come se ti dicessero ad esempio :”sei come tuo padre ..sei troppo testardo. .” anche se melo dici nn mi aiuti a cambiare in questo senso , mi dovresti spiegare perché essere testarda è sbagliato ad esempio. .. sarebbe più costruttivo per me è può avere una valenza educativa .Siamo tt diversi a mio parere e il paragone serve poco..nn ha valenza di critica “costruttiva ” .Poi lè critiche fatte da chi si sente superiore e cito in tal caso mia zia mi sn sempre state sulle scatole e nn sl a me quindi mi trovo sempre a discutere con lei perché molti suoi discorsi fatti per ferire perché per questo li fa .. non li lascio passare purtroppo cambiare atteggiamento
È un bel parolone. .. perché l’autostima bassa e la mia insicurezza mi fanno agire d’istinto e rispondere anche male ..qui di cercherò pian piano di contare fino a dieci e ascoltare ma nn so …
Davvero un metodo curioso, non so se basterebbe nel mio caso.
Credo che in certe situazioni non sono mai chiari i motivi di questa permalosità ingestibile, come la mia. Prima di tentare un metodo così, con il prossimo, dovrei innanzitutto ammettere di avere un problema e farmi aiutare a identificarne le origini adolescenziali.
io mi sono sentita sempre una nullità perché i miei non mi davano attenzione o mi facevano complimenti esagerati non veri, quindi dannosi come scrive Dale Carnegie nel libro”Come trattare gli altri farseli amici”
Io invece faccio e spero non farò parte del gruppo Nullità e per me é stato veramente difficile leggere tutto ciò
Perché oltre al autostima che quella é andata a put***e
Ho insicurezza e ho mischiato la permalosità al orgoglio e al rispetto
Quindi per me uscirne sarà molto più difficile
Qualche consiglio?
Ciao Andrea, leggevo questo articolo e mi sono soffermato su un paragrafo. Anzi una parola. “nullità”.
Ma in questo caso una persona cosa dovrebbe fare? Non sono in cerca della frase magica, ma di una risposta alla mia domanda “come faccio a liberarmi da questa sensazione che mi accompagna da sempre?”
Caro Stefano, ho dedicato molti articoli di approfondimento e un intero manuale al tema dell’autostima. Li puoi leggere qui: articoli sull’autostima.
Hai centro i punti critici dell ‘io permaloso’. io faccio sicuramente parte del secondo gruppo ‘ la nullità ‘ mi sento particolarmente permalosa quando mi aggrappo ad una persona che è riuscita ad avere la mia fiducia, attacco perché mi sento ferita.
Ciao Andrea,
e se le critiche provenissero da un genitore? e fossero il riflesso delle sue paure e del suo vissuto e quindi invece di spingerti a volare ti trascinassero verso il basso?
come gestirle?
grazie mille per la tua risposta :)
Ciao, io penso di far parte del club nullità in stadio di permalosita, certo i miei non mi facevano mancare nulla, ma mi sentivo solo perché non riuscivo a fare amicizia con i miei coetanei e molte volte venivo preso in giro dai miei compagni facendo credere di essere una nullità e per molto tempo io ho creduto a loro
Mi spiace Alessandro: a volte i nostri genitori, senza volerlo, fanno degli errori. Quello che sei stato in passato però non deve necessariamente condizionare chi sarai in futuro. Devi però scegliere di intraprendere un percorso di miglioramento personale e assumertene la piena responsabilità.
Ciao Andrea, i tuoi articoli, come sempre, sono tra i migliori e quelli che trovo più utili ed efficaci. Io sono una permalosa D.O.C ed ogni giorno cerco di combattere con questa tendenza a vedere chi mi critica come qualcuno che sta confermando il fatto che io non valgo niente e percepire le critiche (quasi sempre) in modo negativo. Questo, oltre a derivare da una mia scarsissima autostima con cui combatto da quando sono piccola, è causato dal fatto che non riesco a distinguere un commento negativo costruttivo da uno distruttivo; non riesco, cioé, a capire se ciò che quella persona mi sta dicendo, è utile alla mia crescita e al mio miglioramento o se è un modo per sfogare la sua frustrazione su di me, giudicandomi. A questo proposito vorrei chiederti se c’è un modo per riconoscere una critica positiva da una negativa e non assorbire automaticamente la critica, come un dato di fatto a cui devo per forza di cose adeguarmi (perché sì, faccio anche questo).
Grazie mille in anticipo.
Ciao Elisa, comprendo il tuo dubbio. Ti propongo un approccio concreto: critica di persona amica e di fiducia = critica costruttiva, critica di persona semi-sconosciuta e con cui non hai particolari relazioni = critica distruttiva. Non sarà sempre così, ma questo approccio nel 95% dei casi ci azzecca ;-)
Complimenti. Articolo fatto davvero bene. Ora devo risolvere sto problema :)
Io non m’ identifico su un solo gruppo di permalosa, dipende davvero da periodo a periodo, specie in base al tipo di vita che mi condiziona e che vivo. Se ho paura di ciò che penseranno gli altri logicamente, sono la versione perfettina, e addirittura eviterò, cuasi avrò un disturbo evitante della personalità, da piccola ero la viziata, poi mi sono abituata.
Ovviamente, quando faccio lezioni di lirica e non mi viene qualcosa, divento permalosa nullità, ma che disagio in quei momenti, avrei voglia di nascondermi
Ciao Andrea,
di recente, grazie alla sfida “Personale” di #365, mi sono reso conto che SONO PERMALOSO :/
In realtà, non so bene ancora quanto lo abbia consapevolizzato, ma è un buon inizio per provare a modificare questo mio difetto di carattere, che danneggia me stesso in primis.
Mi capita non di rado di re-agire ad una critica, giusta o ingiusta, rifiutando la critica con aggressività…
In effetti, se l’altro evidenzia un problema, perché non ascoltarlo? E’ una questione di rispetto.
Poi, come spieghi chiaramente nell’articolo, la critica potrebbe essere “inaspettatamente” fondata e, quindi, potrebbe rivelarsi un’occasione per divenire una persona migliore.
In sintesi, bell’articolo!
C’è un articolo nel blog che dà qualche consiglio sul come evitare, in generale, di re-agire istintivamente per poi pentirsene?
Grazie sempre :)
Seguo tantissimo i tuoi articoli qui sul blog. Sono scritti bene e, soprattutto, sono di qualità.
Per curiosità sono andata a vedere i commenti di risposta che hai dato a chi criticava il prezzo di Sm2. Ancora una volta confermi che i tuoi sono articoli di qualità perché le risposte date applicando il metodo LATTE non solo non portano chi ha mosso la critica a sentirsi attaccato o bistrattato dalla persona a cui la critica è stata rivolta (come spesso succede quando vengono date risposte caustiche ricercando più una “frase effetto” che zittisca “l’avversario” anzichè perseguire lo scopo di spiegare le proprie ragioni), ma fanno in modo di esemplificare in maniera sempre più chiara la tua posizione al riguardo e ti dico, anche io a vedere il costo ero rimasta interdetta (per quanto Sm2 per ora non mi serva, quindi non era una critica di una che “ci è rimasta male di non poterselo permettere”, era proprio un’osservazione esterna) ma una volta lette le tue motivazioni non ho assolutamente trovato nulla a che ridire e sono convinta che il prezzo deciso sia quello giusto.
Insomma ho scritto un papiro solo per farti i complimenti XD.
Bravo!
Grazie Ilaria :)
Non sempre mi riesce, ma gli articoli che scrivo sono anche un promemoria per me, un modo per ricordarmi di applicare certe strategie nella mia vita.
Buona giornata.
Mi hai aiutato moltissimo!
Da un anno a questa parte mi sono fatta influenzare da alcune persone che continuavano a criticarmi in modo tossico (colpa mia, non avrei dovuto ascoltarle, però erano amici) e ho iniziato ad essere permalosa e a pensare sempre alla storia del “bluff”, non avrei mai pensato fossero collegate e fossero a causa della mia autostima, siccome io di autostima non sono mai stata carente. Ora so da dove partire per tornare come prima, grazie mille!
Ottimo Giulia!
Buona ripartenza!
Ti ringrazio per i tuoi articoli, e il tuo lavoro, che ispirano il cambiamento e aprono una “finestra” per prendere una boccata d’aria fresca.
Grazie davvero Marco!
Ciao Andrea, questa sera, dopo una giornata negativa, ho cercato e trovato un tuo articolo che mi aiutasse a comprendere la situazione che stavo vivendo. Molto spesso mi avventuro sul blog in cerca di risposte e le trovo sempre. I tuoi contributi sono sempre stimolanti e in questi anni sono divenuti un punto di riferimento da cui partire per migliorarmi. La strada è ancora lunga, ma non mollo? Grazie Andrea!
Io dico che il fatto di essere permalosi, dipende dalla realtà che stai vivendo. Mi dicono a me che ad ogni cane non si può tirare la pietra…..ma allora rendiamoci conto che a volte, e non per avere ragione, ci sono persone che ti fanno saltare i nervi. Ci sono persone che si incontrano nella vita che non ti pesano sul gruppone. Persone, come i familiari, che ti portano ad uscire dai binari. Ametto anche io che con i parenti più stretti faccio saltare i nervi. Però dico solo l’ultima se migliora il mondo miglioriamo noi stessi. Ok…va bene devo migliorare io
Sei troppo divertente! Se anche nel libro e fatto nel modo in cui hai scritto sopra, lo prendo di sicuro, forse potrebbe essermi di aiuto a scoprire cose di me che ancora non so, ti farò sapere poi!
Grazie del tuo tempo!
Grazie a te Sandro.
A presto!
Ciao, Andrea, mi classificherei tra il permaloso perfettino e quello nullità, in parte per difetto di famiglia e in parte per diverse turbolenze che ho avuto nel periodo dell’infanzia tra episodi di bullismo e perdita dei miei, all’inizio ero nella classe nullità poi sono diventato perfettino, per cercare di dimostrare a me stesso e agli altri che non ero come mi vedevo e mi vedevano alcuni
Molto interessante questo articolo , ne faro tesoro ed spero di migliorare questo aspetto ! Grazie mille .
Grazie a te Maylin.
veramente bello, pure il linguaggio usato è molto semplice e scorrevole.Userò i vostri consigli
Grazie Flaminia!
Letto con attenzione, mi sono riconosciuta una certa permalosità , c’è da riflettere…..i consigli dati per superare la cosa li trovo convincenti ….il difficile sarà metterli in opera ma voglio provarci!!!
Buon lavoro Roberta!
Ciao Andrea – perché ringraziare le persone che ti fanno critiche completamente sbagliate?
La parte finale mi ha fatto sorridere immaginando te, Andrea, che lanciavi il cartone del latte. Ma non perché non mi è piaciuto l’articolo, anzi ti ringrazio per ciò che hai scritto, anche stavolta cogliendo ciò che di utile si può trarre. Mi piace il metodo LATTE, solo il nome rilassa.
😅