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Ci sono momenti in cui vorremmo arrenderci e mollare i nostri obiettivi, ma è proprio in questi momenti che forgiamo la nostra esistenza: sapere come affrontarli può fare la vera differenza.

“La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci ogni volta.”

N. Mandela.

Devo farti una confessione: io ho paura. Ho paura che aver mollato la mia posizione di Manager in un’importante multinazionale, per dedicarmi ad EfficaceMente a tempo pieno, possa dimostrarsi una ca#!?ta. Ho paura che un giorno i lettori di questo Blog inizino a pensare che in fondo quello che scrivo non sia poi così importante. Ho paura che la nuova grafica, che mi è costata tempo e soldi, si dimostri un totale fiasco. Ho paura che non realizzerò neanche mezzo degli obiettivi che mi sono posto per questo nuovo anno.

E queste paure mi tengono sveglio la notte (con buona pace dello sleep scheduling) e mi fanno venir voglia di arrendermi, di tornare indietro, ad una vita che forse non mi entusiasmava, ma era sicura, tranquilla, prevedibile.

Chissà, magari non sono il solo. Magari stai inseguendo anche tu un obiettivo ambizioso e stai pensando di arrenderti. Se così fosse: questo post è per te (per noi). Ci sono infatti almeno 7 buone ragioni per non arrendersi mai. Continua a leggere: non arrenderti ;-)

7 buone ragioni per non arrenderti mai

Non è che creda troppo alle coincidenze, ma rivedere questa immagine (che tra l’altro avevo già condiviso sulla pagina Facebook di EfficaceMente), proprio in questi giorni, mi ha fatto riflettere. L’immagine in questione è una semplice infografica, realizzata da una blogger americana molto attiva nel mondo delle startup, e riporta 7 azioni per non arrendersi davanti ad un obiettivo ambizioso:

come non arrenderti mai

Sei su mobile e non leggi una cippa fritta? Clicca qui per ingrandire.

Intendiamoci, nulla di rivoluzionario o inedito, ma sai come si dice:

“Quando l’allievo è pronto, il maestro appare.”

Ecco, rileggere questa infografica mi ha aiutato a fare un po’ di chiarezza, mi ha aiutato a tirar fuori quella tigna di cui avevo bisogno per tornare ad inseguire con ancora più determinazione i miei obiettivi, ma soprattutto, mi ha aiutato a capire perché non dobbiamo arrenderci. Chissà: magari tiro fuori un po’ di tigna anche a te, e allora ricordati: non arrenderti mai…

  1. Perché non conta quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi. Vediamo i nostri fallimenti, o i semplici ostacoli della vita, come indiscutibili segni del destino brutto e cattivo che vuole farci fallire. La verità è che siamo noi a dare un significato a tutto ciò che ci accade (te lo ricordi il modello ERE?): possiamo dunque scegliere di vedere un fallimento come una pietra tombale sui nostri progetti, oppure… possiamo scegliere di rialzarci, di tentare di nuovo, magari una strada alternativa, una strada migliore. Nell’Hagakure è scritto:

“Metti il piede in fallo e cadi sette volte, otto rialzati e risorgi.”

Hagakure.

  1. Perché avere successo “dalla sera alla mattina” richiede anni. Siamo sempre affascinati dall’evento che suscita clamore: il ragazzino che è diventato milionario grazie ad una app; l’enfant prodige della finanza che guadagna milioni di euro speculando in borsa; i due ex-impiegati di Yahoo che intascano 19 miliardi di dollari dopo aver venduto WhatsApp a Facebook. Siamo invece poco interessati al processo che ha portato a quell’evento, alle lunghe giornate di lavoro impiegate per creare quella app, quel sistema di trading  o quella piattaforma di messaggi. Sì certo, esistono le botte di cubo: nessuno le nega; ma nella stragrande maggioranza dei casi il successo richiede tempo ed una pratica costante e continuativa, anzi, a dire il vero serve una pratica deliberata.
  2. Perché se vuoi che gli altri credano in te, devi innanzitutto credere in te stesso. Dicono che l’autostima sia uno dei segreti del successo. Hanno ragione. Puoi avere tutte le carte in regola per realizzare il tuo sogno, ma se non ci credi per primo, se non credi di essere abbastanza forte per raggiungerlo, perché dovrebbe crederci qualcun altro? Se si chiama AUTOstima un motivo c’è: infatti non te la regala nessuno, te la devi costruire, un mattone alla volta, magari partendo dall’esercizio per l’autostima di Henry Ward Beecher.
  3. Perché non esiste mai una sola strada. Sai cos’è peggio del fallimento? Lo stallo. Capita a volte di voler percorrere a tutti i costi una determinata strada verso il successo, salvo poi ritrovarci in qualche bel pantano, bloccati, in stallo. Allora ci intestardiamo ancor di più nel voler seguire quel sentiero sbagliato, ritrovandoci ancor di più immobili. Furbi, come le volpi, cosa facciamo? Iniziamo a pensare che il nostro obiettivo non valga poi tutti questi sforzi, che forse sarebbe meglio mollare, arrendersi: la verità è che abbiamo confuso il sentiero con la meta. Se ti trovi bloccato, semplicemente cambia strada, ma non arrenderti finché non sarai arrivato a destinazione.
  4. Perché puoi vivere il successo ogni giorno, anche se non lo hai ancora raggiunto. Gli americani dicono “fake it, till you make it” (fingi, finché non ce la fai): il problema è che molti di noi fingono di avere successo con gli altri, rimanendo intimamente convinti di essere un totale fallimento. Perché non provare il contrario? Rilassati, non devi dimostrare niente a nessuno, se non a te stesso: non hai bisogno di apparenze o conferme esterne per “vivere il successo”, puoi essere una persona di successo in questo preciso istante; ciò che conta è adottare una mentalità di successo, vivere ogni giorno sapendo di aver dato il massimo, di aver fatto almeno un passettino verso il tuo sogno e magari aver evitato quelle che sono le 30 cause di insuccesso ;-)
  5. Perché tu sei unico (ma non sei solo). Ci hanno detto che avere successo significa essere IL migliore. Sai che ti dico: non me ne frega niente della definizione di successo che tentano di appiccicarci addosso. Per me successo significa semplicemente esprimere la mia unicità ed essere migliore: migliore di quello che ero ieri, senza l’ossessione di dovermi paragonare con qualcun altro, se non con me stesso. Ma voler affermare la propria unicità, non significa certo isolarsi: anzi. Quando siamo colti dai dubbi, quando stiamo per arrenderci, non c’è nulla di meglio che mettere da parte il proprio ego, smetterla di fare paragoni insensati e chiedere aiuto ad una persona che stimiamo e di cui ci fidiamo.
  6. Perché quando sembra impossibile e stai per arrenderti, la vittoria è vicina. Una volta mio padre mi ha raccontato di quando da giovane è rimasto in mezzo al mare, a largo, con la nebbia. Aveva perso completamente il senso dell’orientamento e la crescente paura gli rendeva faticosa ogni bracciata. Dopo aver tentato diverse direzioni, senza mai scorgere la riva, era pronto ad arrendersi (e tu probabilmente non avresti mai letto questa storia). Fu proprio in quel momento che si alzò la classica brezza marina e mio padre riuscì finalmente a scorgere la spiaggia, a poche decine di metri. Arrendersi non sempre è questione di vita o di morte, ma ogni volta che lo facciamo, neghiamo a noi stessi la possibilità di scorgere la “riva”. A volte è dura, terribilmente dura, e gettare la spugna sembra essere l’unica opzione ragionevole, ma è proprio in quei momenti che dovremmo ricordarci cosa ci ha spinto a nuotare così a lungo, cosa ci ha fatto andare avanti, perché potrebbe bastare solo qualche altra bracciata. In fondo…

“La notte è sempre più buia prima dell’alba.”

Allora, cosa ne pensi di questi 7 punti? Le mie riflessioni le ho condivise, ora ti dico cosa ho deciso: ho deciso di non arrendermi. Mai.

E sai come mi è stato possibile agire in questo modo? Grazie al “Fattore T”.

Proprio così, ho deciso di smettere di sperare nel famoso “Fattore C” ( colpo di fortuna) e di investire tutte le mie energie e risorse nello sviluppo del mio Fattore (T)enacia.

La buona notizia? 

Se anche tu vuoi sviluppare una tenacia di ferro, la capacità di affrontare gli ostacolirialzarti ad ogni difficoltà martellare con determinazione fino al raggiungimento dei tuoi obiettivi più sfidanti, da oggi potrai farlo tramite il nuovissimo corso “Fattore T”.

Il video-corso avanzato sviluppato con la consulenza del Dott. Fiorenza consiste in un percorso personalizzato che attraverso l’individuazione e lo smantellamento dei tuoi personali blocchi mentali ti permetterà di sviluppare una tenacia di ferro in soli 21 giorni!

Al momento le iscrizioni sono chiuse ma se vuoi scoprire di più sul “Fattore T”, sul corso avanzato e quando sarà nuovamente possibile accedere, clicca sul bottone arancio qui sotto e iscriviti alla “Lista di Attesa“.

FATTORE T 》

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Giancarlo

Andrè mi puoi mandare una tua foto che la metto come santino in camera accanto a Tony Robbins e Napoleon Hill? Questo articolo capita proprio a pennello: oggi stesso ho deciso di lasciare gli studi universitari per potermi dedicare pienamente ai miei progetti di vita che non coincidono affatto con la carriera accademica che avevo iniziato, seppur molto simili. Ho avuto paura, ho ancora un po’ paura ma dentro me sento finalmente di muovermi lungo la giusta strada, sento di aver fatto un passo avanti verso le mie mete più grandi. Ti ringrazio infinitamente per questo articolo motivazionale che sembra un segno del destino. Grazie di cuore.

Ps: EfficaceMente non verrà mai abbandonata dai suoi lettori e se non se la dovesse calcolare davvero più nessuno trovo il modo per finanziarti io personalmente :D

Mirko

Ciao Giancarlo, scusa l’intromissione.

occhio però a non confondere il seguire la propria strada con lo scegliere una via di fuga da una sfida impegnativa.
Non conosco la tua situazione, quindi spero con tutto il cuore che sia come dici tu. Se sei sincero con te stesso puoi capirlo da te se stai scappando o se stai invece trovando il coraggio per una strada diversa.

In bocca al lupo per la tua strada, qualunque essa sia.

Giancarlo

Ciao Mirko, ti ringrazio per il suggerimento. Nel mio caso a dir la verità era l’università la fuga perché avrei potuto ereditare un lavoro dalla mia famiglia appena laureato, avevo scelto la via semplice e noiosa invece di realizzare i miei sogni che riguardano tutt’altro, Comunque ti ringrazio per il suggerimento e per l’augurio.

Mirko

In questo caso vai avanti così e mettici tutto te stesso! E non arrenderti!

Giancarlo

Grazie di cuore :-)

Andrea

Caro Giancarlo,
grazie del commento. Continuo a ripetere che non credo nelle coincidenze, ma sotto sotto mi piace quando accadono. Non so se la scelta che hai fatto sia giusta o sbagliata (cavoli, non so ancora se la mia scelta sia giusta!), ma concordo con Mirko: avanti tutta e non arrenderti mai ;-)

Andrea.

Stefano Battaglini

Nessuna scelta potra’ mai essere giusta o sbagliata finche non da I frutti sperati. Ma come giustamente dice Andrea se vogliamo I frutti sperati ogni caduta bisogna r ialzarsi…. e se un invidioso cerca di farci cadere ( demotivandoci) rialziamoci sorridendo tanto non e’ successo nulla. Ragazzi il mondo ha bisogno di futuro ……. vogliamo crearlo o aspettare che qualcuno lo faccia per noi? Dai muoviamoci.

Laura

E fai male a non credere alle coincidenze caro Andrea, perchè eccone qui un’altra! :D
Sono ad un punto morto di crisi (nel senso che a forza di essere in crisi il punto è morto ih ih) ed ecco che mi imbatto nel tuo blog e in questo splendido post…grazie, non servono altre parole per adesso. Hai ragione, se non sono prima io a credere in me e nelle mie capacità, chi mai potrà farlo? E adesso sotto con il libro tutto da scrivere…questa volta ce la farò, basta procrastinare! Grazie ancora!

GVB78

Ciao Andrea,
si dice che quando siamo concentrati su qualcosa, per qualsiasi motivo, tendiamo a vedere sempre segni o apparizioni di ciò su cui siamo concentrati (una mia amica che temeva di essere incinta non faceva che vedere ragazze giovanissime con il pancione o il passeggino). Sono giorni che coraggio, non arrendersi, sono parole e frasi che ricorrono spesso nella mia quotidianità, dalle fonti più impensate.

grazie per questo post che me ne ha convinto ancora di più…;-)

Pietro

Ciao Andrea, è da un anno che ti seguo, e leggo i tuoi articoli… Credo che questo sia uno degli articoli più belli che tu abbia mai scritto…
L’hai scritto col cuore secondo me, forse in un momento di grande cambiamento nella tua vita…
Devo dire che questo blog mi ha aiutato tanto, e credo abbia aiutato tante altre persone, che come me hanno intrapreso un percorso di cambiamento, è per questo che ti ringrazio per i tuoi utilissimi ed EFFICACI articoli… E voglio incoraggiarti a continuare verso questa direzione… La nuova grafica mi piace, anche piu di quella precedente, ma devo dire che la cosa che piu mi piace di questo blog, è il tuo modo di scrive, sei semplice ma mai banale, e anche ironico… Leggo molti blog, ma avrai capito che questo è il mio preferito!!! CONTINUA COSI!!

Andrea

Grazie Pietro,
grazie davvero.

Negli anni ho cercato di costruire un mio stile unico per raccontare la Crescita Personale a modo mio: mi fa piacere che emerga :-)

A presto,
Andrea

Andrea

Grazie a te del commento,
mi fa davvero piacere che questo articolo abbia “risuonato” con così tante persone.

Andrea.

Alessio

Mi sveglio questa mattina per finire un progetto molto importante e chi mi ritrovo? Andrè con un articolo che casca a “fagiuolo”! Grazie della pillola di saggezza e soprattutto di averla condivisa con noi.
Ciao, Alessio!

PS
La nuova grafica spakka (come direbbe la nonna delle sottilette)!

Andrea

Ahahah, il video della vecchina è fantastico!

Elisa

Boh sono tipo rimasta folgorata. A dire il vero sono mesi che ti seguo e leggo con entusiasmo i tuoi articoli, ma questo ha proprio fatto centro. Anni fa ho deciso di abbandonare tutto il sicuro per dedicarmi alla carriera di produttore, del resto la musica ha sempre vinto tutto, quindi mi sono buttata nel vuoto per seguire la mia passione, creare musica. Sono in una situazione di STALLO da un anno ormai, e credevo fosse tutto giunto al termine, questo tuo articolo mi ha fatto vedere oltre. Perciò grazie, grazie di avermi regalato due occhi nuovi ;)

Andrea

Cara Elisa,
sono davvero felice che quello che ho scritto potrà esserti in qualche modo di aiuto.

Non ci conosciamo, ma faccio il tifo per te.

Andrea.

paolo

Credo che il mondo abbia più bisogno di Blogger rari come te che di manager seriali come cene sono tanti in giro

luigi

ottima osservazione!!

Andrea

Molti lasciano il proprio lavoro perché ad un certo punto iniziano ad odiarlo. Io sono molto felice per la carriera molto rapida che ho fatto, per le soddisfazioni lavorative ed economiche che ho avuto e per le persone con cui ho avuto la possibilità di lavorare. Sento però la necessità di costruire qualcosa di mio, qualcosa che possa essere utile per gli altri (e profittevole per me: questo non l’ho mai nascosto :-)

Grazie dei commenti Paolo e Luigi,
Andrea.

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