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Essere costante è uno degli ingredienti chiave del successo. Non riesci ad esserlo? Scopri il perché e come allenare il tuo muscolo della costanza.

“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza sosta.”

J.W. Goethe.

Sempre la stessa storia. Fissi un obiettivo, lo insegui con tutte le tue forze, poi arriva il solito giorno di m#*da e molli la presa. Da quel momento non riesci più ad essere costante, e tempo qualche settimana e ti ritrovi inevitabilmente a ripartire dalla casella del via. Dio quanto è frustrante.

Ti è mai successo? Magari è stato quella volta con la dieta: la prima settimana sei stato ligio come un soldatino tedesco, la seconda ti sei concesso qualche sgarro e la terza hai sbracato completamente, neanche fossi un aspirapolvere al McDonald’s. O forse è stato con la palestra, il lavoro, la meditazione, lo studio (a proposito lo hai letto il post precedente su come ritrovare la voglia di studiare?); poco importa: quel che conta è che senza costanza non c’è obiettivo che possa essere davvero alla tua portata.

Nel post di oggi parleremo proprio della costanza.

Definizione di costanza e dell’essere costanti

La costanza è un tratto di carattere fondamentale che incide direttamente sulla nostra capacità di perseguire e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Essere costanti implica un impegno continuo verso un determinato scopo, nonostante le sfide, le difficoltà e le eventuali deviazioni dal percorso previsto. Si tratta di una qualità che abbraccia la disciplina, la determinazione e la resilienza.

E non riguarda solamente l’agire in sé, ma anche (e soprattutto) la mentalità che sostiene il nostro impegno. Richiede la capacità di rimanere focalizzati sugli obiettivi a lungo termine, non lasciandoci distrarre dalle tentazioni del momento.

La costanza non è un attributo statico, ma un muscolo che può essere allenato e potenziato nel tempo, conducendo alla realizzazione dei nostri sogni e al conseguimento del successo.

Per approfondire l’argomento riguardante la costanza, oggi andiamo a vedere l’effetto “chissenefrega”, e di come, contrastandolo, possiamo accrescere la nostra costanza e raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. Almeno questa volta non mollare: continua a leggere ;-)

Perché è importante essere costanti

Essere costanti è un fattore cruciale che distingue coloro che realizzano i propri obiettivi da chi resta intrappolato nell’inefficacia. La coerenza nelle azioni e nell’atteggiamento permette di superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano lungo il cammino.

La vita è costellata di sfide, alti e bassi, ma è la costanza che ci consente di navigare attraverso questi momenti turbolenti con determinazione e fiducia. Costruisce, infatti, la struttura su cui si basa il successo duraturo, poiché ogni piccolo passo avanti, anche se apparentemente insignificante, contribuisce a creare un effetto cumulativo.

L’essere costanti ci insegna la pazienza, l’autocontrollo e la capacità di adattarci alle mutevoli circostanze. È la forza motrice dietro la realizzazione dei traguardi personali e professionali, e ci permette di superare le incertezze e le paure che potrebbero altrimenti ostacolare il nostro progresso.

Per approfondire l’argomento riguardante la costanza, oggi andiamo a vedere l’effetto “chissenefrega”, e di come, contrastandolo, possiamo accrescere la nostra costanza e raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. Almeno questa volta non mollare: continua a leggere ;-)

L’esperimento del Dott. C. Peter Herman

Il Dott. C. Peter Herman è un ricercatore presso l’Università di Toronto e studia il comportamento umano in relazione all’appetito e al cibo. Beh, questo è quello che è scritto nel suo CV. Nella realtà, il Dott. Herman si diverte a “torturare” le persone che sono a dieta, con esperimenti piuttosto fantasiosi: è stato proprio grazie ad uno di questi esperimenti che il sadico Peter ha scoperto il cosiddetto effetto “chissenefrega”.

Nel corso di uno studio su cibo ed auto-controllo, il Dott. Herman invitò nel suo laboratorio un gruppo di partecipanti, a cui era stato chiesto di digiunare nelle ore precedenti l’esperimento. Arrivati in laboratorio, ad alcuni di essi fu dato un piccolo frappè, giusto per fermare la fame; ad altri furono dati due frappè giganti, in grado di saziare anche un elefante; ed infine all’ultimo gruppo (il più sfigato) non fu dato nulla. Obiettivo dichiarato dello studio: avere l’opinione dei partecipanti sul sapore di alcuni snack.

Naturalmente si trattava di una balla clamorosa: ma se racconti ad una persona che monitorerai attentamente tutto ciò che mangerà, difficilmente otterrai risultati oggettivi. Con la scusa degli “assaggiatori di snack”, il dott. Herman iniziò a testare attentamente il comportamento dei partecipanti di fronte ad un enorme contenitore pieno di deliziosi snack (sì, questo ricercatore è bastardo dentro). I partecipanti che non stavano seguendo nessuna dieta particolare si comportarono esattamente come ci si poteva aspettare: chi non aveva mangiato nulla, divorò decine di snack; chi aveva avuto il frappè piccolo, mangiò una quantità moderata di snack; e chi aveva ingurgitato i due frappè giganti, si limitò ad annusare qualche snack e scrivere le proprie opinioni a riguardo. Ma la sorpresa arrivò con i partecipanti che in quel periodo stavano seguendo una dieta alimentare…

In questo caso la reazione fu opposta: paradossalmente le persone a dieta, che avevano bevuto due frappè, mangiarono mediamente una quantità maggiore di snack, rispetto agli altri partecipanti. Insomma si comportarono senza ritegno.

Herman si domandò a lungo quale fosse il significato di questi risultati e condusse numerosi altri esperimenti per accertarsi di quanto aveva osservato. Ogni volta le persone a dieta, che avevano avuto i due frappè giganti, si sfondavano di snack. Fu a questo punto che il dott. Herman ed i suoi collaboratori compresero che cosa stesse avvenendo e chiamarono questo curioso comportamento umano, l’effetto “chissenefrega”.

L’effetto “chissenefrega”

Le persone a dieta, ed in generale tutti coloro che fissano un obiettivo, hanno in mente un certo comportamento giornaliero ottimale. Nel momento in cui, per un qualsiasi motivo (magari un ricercatore bastardo che ti rifila due mega frappè per il bene della scienza), deragliano da questo comportamento, considerano la giornata andata, irrecuperabile, irrimediabilmente fo#*uta.

Flips table memeA questo punto i freni inibitori rallentano la loro presa e nella mente del malcapitato si materializza un solo pensiero: “a questo punto… chissenefrega“. Questo è l’inizio della fine. Qualsiasi buon proposito va a farsi benedire e addio diete, palestre, studio e chi più ne ha, più ne metta.

Cos’è quel sorrisetto? Sbaglio o ti sei ritrovato nei panni delle povere cavie da laboratorio del Dott. Herman? ;-)

Se anche tu hai vissuto le nefaste conseguenze dell’effetto “chissenefrega” e ti sei ritrovato a mollare i tuoi obiettivi, ho raccolto per te le migliori strategie per imparare ad essere più costante ed inseguire i tuoi obiettivi senza continui stop & go.

Consigli pratici per essere costante

Prendere consapevolezza dell’effetto “chissenefrega” è di per sé uno strumento molto potente nel nostro arsenale. Sono certo che da oggi in poi, ogni volta che starai per mollare la presa, ripenserai ai frappè di quel simpaticone del Dott. Herman. Ma esistono altre strategie pratiche, che puoi mettere in atto da subito, per avere maggiore costanza.

  • Dai il giusto ritmo alla tua giornata. “Il mattino ha l’oro in bocca”. I detti popolari racchiudono sempre una profonda saggezza. Se vuoi evitare di incappare nell’effetto “chissenefrega”, impara a dare il giusto ritmo alle tue giornate sin dalle prime ore del mattino. Come farlo? Utilizza il segreto della prima ora.
  • Rifai il letto. Rifare il letto?! André mi sembri Mrs. Doubtfire: io la mattina ho giusto il tempo per strozzarmi un caffè e una brioches; non esiste che perda 22,7 secondi per rifarmi il letto! Tu prova: questa settimana, ogni mattina, prima di uscire di casa, rifai il letto. Sono questi gesti banali che ti aiutano a rimettere ordine nella tua vita.
  • Rifuggi la perfezione. Spesso, chi si appassiona di crescita personale sviluppa un’insana tendenza al perfezionismo. Se le condizioni non sono perfette, se si è sgarrato anche di una sola virgola, buttiamo via il bambino con l’acqua sporca (è un modo di dire, non sono impazzito!). Sforzati di rifuggire la perfezione: se riesci a rispettare i tuoi buoni propositi solo all’80% è ok, ed è sempre meglio che buttare l’intera giornata nel cesso.
  • Perdi il controllo. Non puoi avere il controllo su tutto: ci saranno sempre giornate storte, eventi che non avevi previsto, ricercatori cornuti che ti offrono due frappè giganti. Accettalo e vai avanti. Il percorso verso il successo non è mai lineare: a volte fai un passo avanti e tre indietro, l’importante è non fermarsi.

“If you’re going through hell, keep going.”

Winston Churchill.

  • Tieni traccia dei tuoi progressi. André mi stai a confonde! Prima devo perdere il controllo, poi devo tenere traccia… e deciditi! L’effetto “chissenefrega” scatta quando ci convinciamo che un singolo sgarro abbia mandato tutto a belle signorine. Non è così, ma se non tieni traccia di tutti i progressi che hai fatto finora, non potrai mai raggiungere questa consapevolezza. Utilizza app come Lift per tenere traccia dei tuoi progressi; o ancora meglio, applica la strategia della scalata di cui parlo nella mia guida Start!

Conclusioni

Mi auguro davvero che l’effetto “chissenefrega” e le strategie rafforza-costanza di cui ti ho parlato in questo post ti aiutino ad affrontare la settimana con uno spirito diverso, ma soprattutto mi auguro che nei prossimi 7 giorni tu possa fare quei passettini necessari per realizzare i tuoi sogni. Keep going.

Buona settimana,

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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mirko

Ciao! Possibile che dalla mia ultima domanda del post precedente ti abbia dato lo spunto? In ogni caso grazie, farò tesoro di questo bel post.

Notte!

Andrea

Ciao Mirko,
assolutamente.

Ho quasi 150 bozze di articoli, ma decido solo all’ultimo quale post sviluppare per la pubblicazione. Quello che mi hai scritto mi ha fatto pensare che sarebbe stato interessante completare il post sull’essere costanti.

Alla prossima,
Andrea.

Enrico

L’effetto chissenefrega in realtà era già conosciuto in Sicilia da molto tempo, il relativo proverbio dice: “Iurnata rutta, rumpala tutta” [Giornata rotta, rompila tutta], cioè: se hai un progetto, un lavoro da svolgere e cominci male, allora lascia perdere tutto, e lo rinvii al domani…
P.S.: Il mio ex coinquilino a furia di ripetere sto proverbio alla fine si ritirò dall’università…. :)

Tony

Enrico, sulla tua scia…(sono appassionato di proverbi,soprattutto nostrani) A matinata fa iurnata(la mattina fa la giornata)= “Il mattino ha l’ oro in bocca”

Stefano

e anche oggi abbiamo una marcia in piu’ :) Grazieee !!!

Andrea

Grazie a te del commento Stefano,
alla prossima.

Andrea.

Fabrizio

Ciao. Ottimo post per iniziare bene la giornata.E’ tutto vero ciò che scrivi.La soluzione migliore sarebbe quindi bere i due frappè (come nei fatti citati) ma poi tornare ad essere ligio e costante subito dopo anche nel corso della stessa giornata se si stà seguendo un obiettivo?

grazie mille
Fabrizio

Andrea

Ciao Fabrizio, il messaggio chiave del post è questo: le giornate perfette non esistono, anche se sgarri, accetta l’errore e torna a focalizzarti sul tuo obiettivo, senza lasciare che quell’unico errore rovini irrimediabilmente tutto.

Andrea.

Alessandra

grande!
già i consigli della scorsa settimana sono stati molto utili (anche la risposta al mio commento, ho utilizzato una lista giornaliera e ne sonno stata molto soddisfatta!)e poi questo post sulla costanza! Farò tesoro soprattutto del “perdi il controllo”, se non va come volevo, accetto e vado avanti :)
Buona settimana!

Andrea

Ciao Alessandra,
grazie!

Sì, il punto sul perdere il controllo è molto importante, insieme a quello sul perfezionismo: contano solo i progressi non le giornate senza sbavature ;-)

Andrea.

Maria

Proprio quello di cui avevo bisogno oggi! Mi sa che stampo l’articolo e me lo appendo sopra la scrivania…

Raffaele

Ciao Andrea, qualche giorno fa pensavo di scriverti per farti una domanda simile, mi chiedevo come mai ci sono periodi in cui si fanno grandi progressi e altri periodi di ricaduta in cui sembra di ritornare esattamente al via! Mi è capitato varie volte di avere delle ricadute nel mio percorso di crescita, seguite da un grande senso di sconforto! Ora grazie a questo articolo ho le idee più chiare, Grazie!

Raffaele

Andrea

Ciao Raffaele,
sì, lo so che volevi scrivermi: ho scritto il post appositamente, in fondo ho sviluppato negli anni notevoli abilità di lettura del pensiero.

XD naturalmente sto scherzando: mi fa piacere che il post abbia fatto centro.

Andrea.

Elisa

Io voglio solo ringraziarti per tutto quello che trasmetti. Ogni lunedi’ mattina apro con curiosita’ la mail per leggerti e non finisci ancora di sorprendermi. Pur essendo in la’ con gli anni (sono una giovane nonna), trovo assolutamente utili i tuoi consigli e spesso mi tornano alla mente. Grazie infinite ! ?
Elisa

Giampiero

Mi ci trovo alla grande. Più volte sono stato vittima (artefice!) dell’effetto chissenefrega, vanificando tutti gli sforzi precedenti.
A pensarci, fermarsi, rinunciare DEFINITIVAMENTE al proprio interesse/obiettivo per un SINGOLO fallimento è ASSURDO.
Spesso il perfezionismo, il voler controllare tutto, mi fa sprecare tempo prezioso che non tornerà più; anche inconsapevolmente e compulsivamente, un guaio.
Cerco di MANTENERMI VIGILE.

Grazie sempre, Andrea

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