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Un percorso in 3 passi per combattere la pigrizia e tornare a rincorrere i tuoi obiettivi. Se in questo momento non hai voglia di leggerlo… DEVI leggerlo.

“Verità #342776291412 sulla pigrizia: sei stato troppo pigro per leggere il numero.”

Anonimo.

Te la ricordi quella filastrocca sulla pigrizia che veniva spesso insegnata alle scuole elementari? Com’è che faceva?! Aspetta che faccio una sniffata di rosmarino e provo a ripetertela a memoria. Ah sì, eccola qua:

La Pigrizia andò al mercato 
ed un cavolo comprò,

mezzogiorno era suonato 
quando a casa ritornò.

Prese l’acqua, accese il fuoco, 
si sedette e riposò

ed intanto a poco a poco 
anche il sole tramontò.

Così persa ormai la lena, 
sola al buio ella restò

ed a letto senza cena 
la Pigrizia se ne andò.

Ettore Berni.

Se sostituiamo la parola “cavolo” con “studio“, “lavoro” o “sport“, ho il vago sospetto che ci ritroveremo di fronte la storia della nostra vita! ;-)

La pigrizia: uno sguardo più da vicino

Ammettilo, quante volte sei arrivato a fine giornata senza aver concluso una beneamata cippa fritta? Quante volte ti sei ripromesso di essere più disciplinato, salvo poi ripetere puntualmente gli stessi maledetti errori? Quante volte hai desiderato raggiungere quell’obiettivo, ma durante il cammino hai perso la forza di volontà per farlo?

Ecco questa è la pigrizia: inerzia o lentezza associata a mancanza di energia o di decisione. Naturalmente, qui non vogliamo trattare una pigrizia saltuaria e cioè che può cogliere occasionalmente ognuno di noi (a chi non capita mai di non volersi alzare dal divano, eh?), ma vogliamo fornire dei consigli per combattere una pigrizia cronica, esistenziale.

Spesso, infatti, viene considerata semplicemente come un tratto caratteriale, ma, in realtà, in buona parte dei casi nasconde motivazioni ben più profonde. Ah, e attenzione: non confondete il pigro e il procrastinatore.

Nella maggior parte dei casi, infatti, il procrastinatore, almeno nella sua mente, ha l’intenzione di portare a termine un’attività o un lavoro. Il pigro, invece, parte senza sentire in sé le forze necessarie per raggiungere l’obiettivo/risultato prefissato. Spesso si costruisce un vero e proprio muro, capace di respingere qualsiasi cosa: stimoli, entusiasmo, doveri, urgenze e tanto altro ancora.

Pigrizia, le possibile cause

Dietro i comportamenti di un pigro possono nascondersi tantissime cause e non solo, quindi, una propensione caratteriale a cercare di ‘fare di meno’. La pigrizia, infatti, può rappresentare un rifugio ‘sicuro’ per fuggire da una realtà piena di paure ed indecisioni, ma anche la ‘bandiera bianca’ di chi pensa che sia ingiusto e frustrante impegnarsi per obiettivi a lungo termine

Vale la pena sforzarsi per qualcosa di cui si avranno i benefici tra qualche tempo? Per il pigro la risposta è sempre ‘no’, anche per un senso, spesso presente in chi è pigro, di sfiducia nel futuro. Quindi, è meglio un presente agiato dove si può godere dei piaceri (ma sono veri piaceri?) della vita, come la sedentarietà, abbuffate, bere ecc…, senza farsi troppe domande.

Come si comporta un pigro

Ma come si fa a riconoscere se una persona è davvero affetto da pigrizia cronica? Ci sono alcuni segnali che sono inequivocabili per definire una persona come ‘pigra’: difficilmente si entusiasma e non trova interessi tali da suscitare questo sentimento o capace quantomeno di attivarlo in qualche modo. Ama la sedentarietà e una vita senza troppe preoccupazioni e non lo vedrete mai prendere iniziativa, sia dal punto di vista privato, affettivo e lavorativo.

Come combattere la pigrizia: il percorso con EfficaceMente

Combattere la pigrizia può essere una vera e propria lotta contro i “mulini a vento”. Vorremmo scrollarci di dosso quella patina di apatia, ma nonostante i nostri sforzi tutto quello che riusciamo a fare è lobotomizzarci davanti alla TV o a qualche social. Diamine, dovrà pure esistere una cura! O siamo condannati a soccombere in eterno di fronte alla nostra pigritudine?!

Non vogliamo assolutamente accettare questa ipotesi, per questo da ora in poi ti propongo un modello per provare a sconfiggere la pigrizia e aprirsi a uno stile di vita attivo e che affronta a tempo debito ogni questione/decisione.

Come vincere la pigrizia: ecco la cura

Per la serie Crescita Personale “Classics“, nell’articolo di oggi vorrei proporti uno strumento ideato da Tony Robbins (il gurone!) per combattere la pigrizia. Questo approccio è noto nell’ambiente dello sviluppo personale da almeno 30 anni, ma è tornato recentemente in auge grazie a degli studi condotti presso l’Harvard Business School (mica pizza e fichi).

Sto parlando del modello delle 3 “S”.

Secondo Robbins per realizzare un “breakthrough“, ovvero un cambiamento radicale e dirompente nel modo in cui affrontiamo le nostre giornate, dobbiamo intervenire su 3 elementi:

  • La Strategia che stiamo adottando.
  • La Storia che ci stiamo raccontando.
  • Lo Stato mentale e fisico che stiamo vivendo.

Magari conoscevi già le 3 “S”, ma se negli ultimi tempi ti ritrovi troppo spesso con il c*#o incollato al divano, è arrivato il momento di vedere come applicare concretamente questo modello.

1. Adotta una Strategia efficace

“Per avere ciò che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare ciò che non hai mai fatto.”

Anonimo.

La pigrizia va a braccetto con gli scarsi risultati. Per cambiare i risultati che abbiamo ottenuto finora (o meglio, che NON abbiamo ottenuto finora) dobbiamo quindi intervenire sulla strategia che stiamo adottando.

Questo non significa necessariamente che devi stravolgere quanto hai fatto finora. Se i risultati non sono ancora arrivati, le motivazioni possono essere infatti due:

  • Non hai applicato la strategia corretta in modo costante e consistente.
  • Stai applicando la strategia sbagliata.

Grazie al cactus André! E io come faccio a sapere se devo insistere sulla strada che sto percorrendo o devo cambiare strada?!

Quando sei in dubbio se continuare o meno con l’attuale strategia, la cosa migliore da fare è un “esperimento a tempo“: impegnati per un tempo predefinito nell’applicare la strategia in modo costante e consistente. Solo al termine dell’esperimento valuta i risultati ottenuti e decidi il da farsi.

Per quanto tempo?! Una #sfida90901 ti aiuterà a fugare qualsiasi dubbio sull’efficacia di quanto stai facendo. A patto però che in questi 90 giorni tu sia focalizzato al 100%.

Ok, interessante, ma quanti di questi esperimenti devo fare prima di trovare la strategia giusta?!

Certo, 90 giorni sono niente rispetto ad un’intera vita, ma è anche vero che non possiamo testare 1.000 strategie prima di trovare quella che funzioni! Da 7 anni, con EfficaceMente, sto cercando di fare proprio questo lavoro di “filtro“, selezionando per te le strategie più efficaci per lo studio, il lavoro e le abitudini personali. Trovi una selezione delle migliori tecniche di sviluppo personale, suddivise per area tematica, in questa pagina del blog.

Purtroppo però, individuare la strategia corretta per raggiungere i nostri obiettivi non è sufficiente per scrollarci di dosso la pigrizia. Ma questo lo sai meglio di me: quante volte ti è capitato di sapere esattamente cosa dovevi fare e non lo hai comunque fatto?

Spesso a bloccarci sono le storie che ci raccontiamo…

2. Fai attenzione alla Storia che ti racconti

“Amo il termine ‘indolenza’. Fa sembrare la mia pigrizia qualcosa di classe.”

Bernard Williams.

Hai presente quel chiacchiericcio mentale che hai in testa e che puntualmente sfodera decine di ottime scuse per cui NON dovresti fare ciò che è necessario per raggiungere i tuoi traguardi?

Robbins la definisce elegantemente la “storia” che ci raccontiamo. Io preferisco parlare di “seghe mentali” (sempre con la “S” iniziano). Se ne sei affetto, ti consiglio di dare un’occhiata qui.

Queste balle spaziali che ostruiscono le nostre sinapsi hanno l’obiettivo principale di preservare il nostro ego. Non c’hai capito una sega vero?! Mi spiego meglio…

…il cambiamento è sempre percepito come rischioso dalla nostra mente: se infatti tentiamo di cambiare e falliamo andiamo in crisi, se invece tentiamo di cambiare e riusciamo, mettiamo comunque in crisi tutto ciò che avevamo creduto vero fino a quel momento. In entrambi i casi il nostro subconscio vede un pericolo e ci ostacola.

Quando a bloccarci e a renderci pigri è la storia che ci raccontiamo, ancor prima di modificarla, dobbiamo prendere consapevolezza di questo nostro dialogo interiore. Nello specifico, esistono 5 tipologie di dialogo interiore: se impari a riconoscerle, le puoi contrastare.

All’interno dell’email che ho girato agli iscritti ho inserito il link per scaricare l’estratto gratuito di APP – Autostima Passo Passo dove parlo proprio di queste “5 vocine“. Puoi scaricare la tua copia dell’estratto gratuito cliccando sul pulsantone qui sotto:

Insomma, hai trovato la strategia più efficace per raggiungere i tuoi obiettivi, hai smesso di raccontarti balle, però sei ancora su quel cavolo di divano! Tempo di intervenire sull’ultima “S”…

3. Cambia il tuo Stato (fisico e mentale)

“Mens sana in corpore sano.”

Detto romano.

Senza girarci troppo intorno, ti faccio un’estrema sintesi di questo terzo elemento per combattere la pigrizia: #muvlocul!

Possiamo infatti studiare le migliori strategie di sviluppo personale, fare tutti i giochini mentali di questo mondo, ma finché non stacchiamo fisicamente il c*#o da quel divano nulla cambia.

Oltre a liberarci della pigrizia dalla nostra mente, la dobbiamo spazzare via anche dal nostro corpo.

In un paper del 2012, la psicologa sociale Amy Cuddy, dell’Università di Harvard, ha dimostrato che esistono specifiche posture che sono in grado di influire sui nostri livelli di testosterone e cortisolo. In altre parole, se modifichiamo il nostro atteggiamento corporeo possiamo abbassare i livelli di stress ed aumentare la fiducia in noi stessi. L’abito non fa il monaco, ma il portamento sì.

Il tutto è spiegato nei dettagli in questo splendido TED con sottotitoli in italiano (se i sottotitoli non dovessero comparire in automatico: 1) Impara l’inglese! 2) Attivali dal menù a tendina in basso a destra):

È forte la prof. Cuddy vero? Se invece non hai avuto tempo per guardarti il video, ti consiglio di salvarti questo post e guardarti il video più tardi: merita davvero.

Per il resto, ecco cosa vorrei che ricordassi di questo articolo…

Combattere la pigrizia: la conclusione

  1. Scegli un’area della tua vita che intendi migliorare e sperimenta “a tempo” (magari con una #sfida90901) una delle strategie efficaci suggerite nel blog.
  2. Prendi consapevolezza del tuo dialogo interiore, individuando quale delle “5 vocine” ti ronza in testa. Se saprai quale storia ti stai raccontando per essere pigro e non raggiungere i tuoi traguardi, potrai iniziare a cambiarla.
  3. Modifica il tuo stato fisico per scrollarti di dosso l’apatia. Trovi le “power poses” più efficaci nel video TED qui sopra della prof. Amy Cuddy.

That’s it. E ora prendi a calci nel didietro la tua pigrizia!

Ps. Ci vogliamo divertire? Raccontami nei commenti qual è stata la prima azione che hai compiuto dopo aver letto il post ;-)

Andrea Giuliodori

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Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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ermelynda

Emm… la prima azione che farò dici… ehmm… dormire penso, se ci riesco. Avevo problemi a prendere sonno e ho aperto efficacemente e, toh! C’è già l’articolo!
Il video lo ascolto domattina, sono sicura che sia la cosa più interessante di tutto il post: insomma, che dobbiamo smettere di raccontarci scuse e alzare il culo si sapeva già (repetita iuvant ovviamente), ma che esistessero delle posizioni in grado di scrollarci di dosso la pigrizia non lo immaginavo davvero!

PS: quando ho detto che quei concetti “si sapevano” non intendevo dire che “si mettevano pure in pratica” ;)) non intendevo banalizzare inaomma

Andrea Giuliodori

Sono il primo ad affermare che gran parte della crescita personale non è altro che buon senso applicato. Il problema è che molte persone non hanno buon senso e ancor meno applicano certe strategie ;-)

Pier Paolo Caselli

“Se vuoi la conoscenza, aggiungi qualcosa ogni giorno. Se vuoi la saggezza, sottrai qualcosa ogni giorno.”
Lao Tzu

Caterina

La mia prima azione dopo aver letto il post? L’ho salvato per rileggerlo.
È davvero interessante e penso di provare presto ad applicare le strategie che hai elencato.
Mi piacciono molto gli articoli che pubblichi, mi danno molta ispirazione.
Bravo! ;)

Andrea Giuliodori

Grazie Caterina!

Marzia Leonardi

Okk oggi mi sa che rispetteró la mia sveglia delle 6:30 quest articolo mi ha già caricatoo :)

Lorenzo

Sei passato a Disqus? Era ora.

Andrea Giuliodori

Sì, decisamente più… efficace ;-)

Lorenzo

Meno male.

Marilena Grasso

Posizione presa… pronti partenza via….

Federico

Che differenza c’è tra la pigrizia e la stanchezza? Mi spiego meglio. Dopo una giornata di lavoro incessante mi piacerebbe mettermi alla scrivania ed insistere un’ ora in più per produrre qualcosa che mi aiuti a migliorare la mia esperienza lavorativa. Probabilmente una strategia corretta potrebbe essere cambiare concezione del tempo lavorativo e, anziché pensare che l’orario termine siano le 19 di sera, pensare invece di finire alle 21. Sufficientemente impegnativo.

Andrea Giuliodori

Ciao Federico, a me è stato molto utile invertire le 2 cose: EfficaceMente è nato all’alba. Quando ero consulente di direzione, lavoravo ai miei progetti personali PRIMA di andare al lavoro.

Federico

Vediamo come andrà!

Renata

e se uno si deve alzare alle sei del mattino per andare a lavorare? :((((((((((((

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