Un percorso in 3 passi per combattere la pigrizia e tornare a rincorrere i tuoi obiettivi. Se in questo momento non hai voglia di leggerlo… DEVI leggerlo.
“Verità #342776291412 sulla pigrizia: sei stato troppo pigro per leggere il numero.”
Anonimo.
Te la ricordi quella filastrocca sulla pigrizia che veniva spesso insegnata alle scuole elementari? Com’è che faceva?! Aspetta che faccio una sniffata di rosmarino e provo a ripetertela a memoria. Ah sì, eccola qua:
“La Pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Prese l’acqua, accese il fuoco,
si sedette e riposò
ed intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la Pigrizia se ne andò.”
Ettore Berni.
Se sostituiamo la parola “cavolo” con “studio“, “lavoro” o “sport“, ho il vago sospetto che ci ritroveremo di fronte la storia della nostra vita! ;-)
La pigrizia: uno sguardo più da vicino
Ammettilo, quante volte sei arrivato a fine giornata senza aver concluso una beneamata cippa fritta? Quante volte ti sei ripromesso di essere più disciplinato, salvo poi ripetere puntualmente gli stessi maledetti errori? Quante volte hai desiderato raggiungere quell’obiettivo, ma durante il cammino hai perso la forza di volontà per farlo?
Ecco questa è la pigrizia: inerzia o lentezza associata a mancanza di energia o di decisione. Naturalmente, qui non vogliamo trattare una pigrizia saltuaria e cioè che può cogliere occasionalmente ognuno di noi (a chi non capita mai di non volersi alzare dal divano, eh?), ma vogliamo fornire dei consigli per combattere una pigrizia cronica, esistenziale.
Spesso, infatti, viene considerata semplicemente come un tratto caratteriale, ma, in realtà, in buona parte dei casi nasconde motivazioni ben più profonde. Ah, e attenzione: non confondete il pigro e il procrastinatore.
Nella maggior parte dei casi, infatti, il procrastinatore, almeno nella sua mente, ha l’intenzione di portare a termine un’attività o un lavoro. Il pigro, invece, parte senza sentire in sé le forze necessarie per raggiungere l’obiettivo/risultato prefissato. Spesso si costruisce un vero e proprio muro, capace di respingere qualsiasi cosa: stimoli, entusiasmo, doveri, urgenze e tanto altro ancora.
Pigrizia, le possibile cause
Dietro i comportamenti di un pigro possono nascondersi tantissime cause e non solo, quindi, una propensione caratteriale a cercare di ‘fare di meno’. La pigrizia, infatti, può rappresentare un rifugio ‘sicuro’ per fuggire da una realtà piena di paure ed indecisioni, ma anche la ‘bandiera bianca’ di chi pensa che sia ingiusto e frustrante impegnarsi per obiettivi a lungo termine
Vale la pena sforzarsi per qualcosa di cui si avranno i benefici tra qualche tempo? Per il pigro la risposta è sempre ‘no’, anche per un senso, spesso presente in chi è pigro, di sfiducia nel futuro. Quindi, è meglio un presente agiato dove si può godere dei piaceri (ma sono veri piaceri?) della vita, come la sedentarietà, abbuffate, bere ecc…, senza farsi troppe domande.
Come si comporta un pigro
Ma come si fa a riconoscere se una persona è davvero affetto da pigrizia cronica? Ci sono alcuni segnali che sono inequivocabili per definire una persona come ‘pigra’: difficilmente si entusiasma e non trova interessi tali da suscitare questo sentimento o capace quantomeno di attivarlo in qualche modo. Ama la sedentarietà e una vita senza troppe preoccupazioni e non lo vedrete mai prendere iniziativa, sia dal punto di vista privato, affettivo e lavorativo.
Come combattere la pigrizia: il percorso con EfficaceMente
Combattere la pigrizia può essere una vera e propria lotta contro i “mulini a vento”. Vorremmo scrollarci di dosso quella patina di apatia, ma nonostante i nostri sforzi tutto quello che riusciamo a fare è lobotomizzarci davanti alla TV o a qualche social. Diamine, dovrà pure esistere una cura! O siamo condannati a soccombere in eterno di fronte alla nostra pigritudine?!
Non vogliamo assolutamente accettare questa ipotesi, per questo da ora in poi ti propongo un modello per provare a sconfiggere la pigrizia e aprirsi a uno stile di vita attivo e che affronta a tempo debito ogni questione/decisione.
Come vincere la pigrizia: ecco la cura
Per la serie Crescita Personale “Classics“, nell’articolo di oggi vorrei proporti uno strumento ideato da Tony Robbins (il gurone!) per combattere la pigrizia. Questo approccio è noto nell’ambiente dello sviluppo personale da almeno 30 anni, ma è tornato recentemente in auge grazie a degli studi condotti presso l’Harvard Business School (mica pizza e fichi).
Sto parlando del modello delle 3 “S”.
Secondo Robbins per realizzare un “breakthrough“, ovvero un cambiamento radicale e dirompente nel modo in cui affrontiamo le nostre giornate, dobbiamo intervenire su 3 elementi:
- La Strategia che stiamo adottando.
- La Storia che ci stiamo raccontando.
- Lo Stato mentale e fisico che stiamo vivendo.
Magari conoscevi già le 3 “S”, ma se negli ultimi tempi ti ritrovi troppo spesso con il c*#o incollato al divano, è arrivato il momento di vedere come applicare concretamente questo modello.
1. Adotta una Strategia efficace
“Per avere ciò che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare ciò che non hai mai fatto.”
Anonimo.
La pigrizia va a braccetto con gli scarsi risultati. Per cambiare i risultati che abbiamo ottenuto finora (o meglio, che NON abbiamo ottenuto finora) dobbiamo quindi intervenire sulla strategia che stiamo adottando.
Questo non significa necessariamente che devi stravolgere quanto hai fatto finora. Se i risultati non sono ancora arrivati, le motivazioni possono essere infatti due:
- Non hai applicato la strategia corretta in modo costante e consistente.
- Stai applicando la strategia sbagliata.
Grazie al cactus André! E io come faccio a sapere se devo insistere sulla strada che sto percorrendo o devo cambiare strada?!
Quando sei in dubbio se continuare o meno con l’attuale strategia, la cosa migliore da fare è un “esperimento a tempo“: impegnati per un tempo predefinito nell’applicare la strategia in modo costante e consistente. Solo al termine dell’esperimento valuta i risultati ottenuti e decidi il da farsi.
Per quanto tempo?! Una #sfida90901 ti aiuterà a fugare qualsiasi dubbio sull’efficacia di quanto stai facendo. A patto però che in questi 90 giorni tu sia focalizzato al 100%.
Ok, interessante, ma quanti di questi esperimenti devo fare prima di trovare la strategia giusta?!
Certo, 90 giorni sono niente rispetto ad un’intera vita, ma è anche vero che non possiamo testare 1.000 strategie prima di trovare quella che funzioni! Da 7 anni, con EfficaceMente, sto cercando di fare proprio questo lavoro di “filtro“, selezionando per te le strategie più efficaci per lo studio, il lavoro e le abitudini personali. Trovi una selezione delle migliori tecniche di sviluppo personale, suddivise per area tematica, in questa pagina del blog.
Purtroppo però, individuare la strategia corretta per raggiungere i nostri obiettivi non è sufficiente per scrollarci di dosso la pigrizia. Ma questo lo sai meglio di me: quante volte ti è capitato di sapere esattamente cosa dovevi fare e non lo hai comunque fatto?
Spesso a bloccarci sono le storie che ci raccontiamo…
2. Fai attenzione alla Storia che ti racconti
“Amo il termine ‘indolenza’. Fa sembrare la mia pigrizia qualcosa di classe.”
Bernard Williams.
Hai presente quel chiacchiericcio mentale che hai in testa e che puntualmente sfodera decine di ottime scuse per cui NON dovresti fare ciò che è necessario per raggiungere i tuoi traguardi?
Robbins la definisce elegantemente la “storia” che ci raccontiamo. Io preferisco parlare di “seghe mentali” (sempre con la “S” iniziano). Se ne sei affetto, ti consiglio di dare un’occhiata qui.
Queste balle spaziali che ostruiscono le nostre sinapsi hanno l’obiettivo principale di preservare il nostro ego. Non c’hai capito una sega vero?! Mi spiego meglio…
…il cambiamento è sempre percepito come rischioso dalla nostra mente: se infatti tentiamo di cambiare e falliamo andiamo in crisi, se invece tentiamo di cambiare e riusciamo, mettiamo comunque in crisi tutto ciò che avevamo creduto vero fino a quel momento. In entrambi i casi il nostro subconscio vede un pericolo e ci ostacola.
Quando a bloccarci e a renderci pigri è la storia che ci raccontiamo, ancor prima di modificarla, dobbiamo prendere consapevolezza di questo nostro dialogo interiore. Nello specifico, esistono 5 tipologie di dialogo interiore: se impari a riconoscerle, le puoi contrastare.
All’interno dell’email che ho girato agli iscritti ho inserito il link per scaricare l’estratto gratuito di APP – Autostima Passo Passo dove parlo proprio di queste “5 vocine“. Puoi scaricare la tua copia dell’estratto gratuito cliccando sul pulsantone qui sotto:
Insomma, hai trovato la strategia più efficace per raggiungere i tuoi obiettivi, hai smesso di raccontarti balle, però sei ancora su quel cavolo di divano! Tempo di intervenire sull’ultima “S”…
3. Cambia il tuo Stato (fisico e mentale)
“Mens sana in corpore sano.”
Detto romano.
Senza girarci troppo intorno, ti faccio un’estrema sintesi di questo terzo elemento per combattere la pigrizia: #muvlocul!
Possiamo infatti studiare le migliori strategie di sviluppo personale, fare tutti i giochini mentali di questo mondo, ma finché non stacchiamo fisicamente il c*#o da quel divano nulla cambia.
Oltre a liberarci della pigrizia dalla nostra mente, la dobbiamo spazzare via anche dal nostro corpo.
In un paper del 2012, la psicologa sociale Amy Cuddy, dell’Università di Harvard, ha dimostrato che esistono specifiche posture che sono in grado di influire sui nostri livelli di testosterone e cortisolo. In altre parole, se modifichiamo il nostro atteggiamento corporeo possiamo abbassare i livelli di stress ed aumentare la fiducia in noi stessi. L’abito non fa il monaco, ma il portamento sì.
Il tutto è spiegato nei dettagli in questo splendido TED con sottotitoli in italiano (se i sottotitoli non dovessero comparire in automatico: 1) Impara l’inglese! 2) Attivali dal menù a tendina in basso a destra):
È forte la prof. Cuddy vero? Se invece non hai avuto tempo per guardarti il video, ti consiglio di salvarti questo post e guardarti il video più tardi: merita davvero.
Per il resto, ecco cosa vorrei che ricordassi di questo articolo…
Combattere la pigrizia: la conclusione
- Scegli un’area della tua vita che intendi migliorare e sperimenta “a tempo” (magari con una #sfida90901) una delle strategie efficaci suggerite nel blog.
- Prendi consapevolezza del tuo dialogo interiore, individuando quale delle “5 vocine” ti ronza in testa. Se saprai quale storia ti stai raccontando per essere pigro e non raggiungere i tuoi traguardi, potrai iniziare a cambiarla.
- Modifica il tuo stato fisico per scrollarti di dosso l’apatia. Trovi le “power poses” più efficaci nel video TED qui sopra della prof. Amy Cuddy.
That’s it. E ora prendi a calci nel didietro la tua pigrizia!
Ps. Ci vogliamo divertire? Raccontami nei commenti qual è stata la prima azione che hai compiuto dopo aver letto il post ;-)
Andrea Giuliodori
Emm… la prima azione che farò dici… ehmm… dormire penso, se ci riesco. Avevo problemi a prendere sonno e ho aperto efficacemente e, toh! C’è già l’articolo!
Il video lo ascolto domattina, sono sicura che sia la cosa più interessante di tutto il post: insomma, che dobbiamo smettere di raccontarci scuse e alzare il culo si sapeva già (repetita iuvant ovviamente), ma che esistessero delle posizioni in grado di scrollarci di dosso la pigrizia non lo immaginavo davvero!
PS: quando ho detto che quei concetti “si sapevano” non intendevo dire che “si mettevano pure in pratica” ;)) non intendevo banalizzare inaomma
Sono il primo ad affermare che gran parte della crescita personale non è altro che buon senso applicato. Il problema è che molte persone non hanno buon senso e ancor meno applicano certe strategie ;-)
“Se vuoi la conoscenza, aggiungi qualcosa ogni giorno. Se vuoi la saggezza, sottrai qualcosa ogni giorno.”
Lao Tzu
La mia prima azione dopo aver letto il post? L’ho salvato per rileggerlo.
È davvero interessante e penso di provare presto ad applicare le strategie che hai elencato.
Mi piacciono molto gli articoli che pubblichi, mi danno molta ispirazione.
Bravo! ;)
Grazie Caterina!
Okk oggi mi sa che rispetteró la mia sveglia delle 6:30 quest articolo mi ha già caricatoo :)
Sei passato a Disqus? Era ora.
Sì, decisamente più… efficace ;-)
Meno male.
Posizione presa… pronti partenza via….
Che differenza c’è tra la pigrizia e la stanchezza? Mi spiego meglio. Dopo una giornata di lavoro incessante mi piacerebbe mettermi alla scrivania ed insistere un’ ora in più per produrre qualcosa che mi aiuti a migliorare la mia esperienza lavorativa. Probabilmente una strategia corretta potrebbe essere cambiare concezione del tempo lavorativo e, anziché pensare che l’orario termine siano le 19 di sera, pensare invece di finire alle 21. Sufficientemente impegnativo.
Ciao Federico, a me è stato molto utile invertire le 2 cose: EfficaceMente è nato all’alba. Quando ero consulente di direzione, lavoravo ai miei progetti personali PRIMA di andare al lavoro.
Vediamo come andrà!
e se uno si deve alzare alle sei del mattino per andare a lavorare? :((((((((((((
Finalmente sono pronta ad accettare la sfida #909010 ! Bellissimo il filmato, davvero motivante !
la mia prima azione è stata guardare il video :) bello, prenderò nota delle posizioni anche se probabilmente la più facile da fare anche in bagno è quella di wonder woman. seguirò il consiglio alla mia prossima situazione stressante. ottimo articolo Andrea e bella la pagina dei percorsi di crescita, me l’ero persa o l’hai creata da poco?
Ciao Enza, carino il video vero?
La pagina dei percorsi è lì da qualche mese, ma effettivamente non l’ho pubblicizzata molto ai vecchi lettori ;-)
A presto,
buona giornata.
Andrea.
La mia prima azione è stata alzarmi dal letto! ;)
Grazie, Andrea. Tra l’altro mi hai fatta sorridere, perché quella maledetta filastrocca me l’ha sempre ripetuta mia nonna fino alla nausea; ora posso guardarla con occhi diversi. Ora guardo il video (sono un’amante di TED, l’avevo inserito tra i video da guardare già tempo fa). E poi mi leggo l’estratto. Il tutto condito da una bella colazione :)
Buona giornata a tutti voi!
Video interessantissimo!!! Quando pratico yoga continuo a dirmi che posso fare asana impossibili fino qualche mese fa e da fare finta sono arrivata a crederci e ad ottenere il risultato.
Ogni giorno, tutte le mattine, posso cominciare a fare finta, fino a far diventare vero tutto quello che desidero e il cambiamento che voglio.
La prima azione è stata quella di alzarmi dal letto e provare a reagire all’influenza che mi ha messa ko! La seconda è stata guardare questo ted pensando che forse avrei sentito le solite cose sul linguaggio del corpo. Invece sono rimasta sbalordita dagli esperimenti e da come cambiano i livelli di ormoni in poco tempo! La mente è davvero potente e “sensibile”. È un’arma incredibile.. e noi la usiamo (a volte) senza istruzioni! Complimenti ad Andrea e ad Amy..
Sia mai Sara che poi hai una ricaduta! L’influenza è uno dei modi del nostro corpo di dirci di prenderci una pausa: quando nei miei post incito a muovere il c*#o e smettere di cazzeggiare, il messaggio non vuole certo essere quello di sgobbare e basta.
E’ giusto alternare lavoro e riposo.
Molti di noi invece vivono in uno stato di continuo lavoro improduttivo ;-)
Buona guarigione,
Andrea.
Esatto Andrea. Se il messaggio è essere iper attivi a c***o, mille volte meglio essere pigri, fai molti meno danni ed hai la possibilità di recuperare poiché non hai depauperato le tue energie in mille rivoli improduttivi.
Certo, questo non significa ovviamente di contro che bisogna agire come un bradipo, semmai come un coccodrillo, che aspetta pazientemente sotto il pelo dell’acqua il momento per agire al meglio ed azzannare la preda al MOMENTO GIUSTO senza sbagliare il colpo.
Morale della favola: ogni cosa a suo tempo senza farsi prendere da una frenesia inutile.
Stamattina avevo da fare un po’ di commissioni di quelle che tendo a procrastinare all’infinito perché mi mettono ansia (e più le rimando più ansia mi mettono). Questo articolo e il video sono stati una vera manna dal cielo. Colazione, doccia, e poi via, ad affrontare i miei piccoli mostri. Missione compiuta, problemi risolti, ansia sparita :)
Direi un grazie ci sta tutto!
Non sai che soddisfazione leggere questi commenti Marina ;-)
Sono andata alla ricerca di questo articolo proprio in questo periodo perché ne ho sentito il bisogno. Credo sia inutile spiegare quanto la pandemia ci stia provando su diversi piani ma la mia sfida sta proprio nel mantenere un equilibrio, apertura alla vita ed un po’ di ottimismo per il futuro. Il video della Cuddy é stato ispirante, su di me fa molto più breccia quando mi si racconta un esperienza vissuta, anche traumatica, e come si è riusciti ad integrarla nella propria vita, migliorandone la qualità, piuttosto che fare un elenco di azioni da dover portare avanti. Lo trovo molto autentico e didattico. Combatto da un paio di anni con un po’ di pigrizia che nomino più disincanto, sfiducia. Alcuni progetti importanti di vita sono saltati bruscamente a seguito della mia separazione e riprendermi é stato un processo lungo e doloroso. Mi sento molto, molto meglio ma adesso che mi sento più consapevole e più pronta al cambiamento, mi abbatto preventivamente non sentendomi pronta per le sfide di adesso ( sto cercando anche di cambiare lavoro). Ho un misto di paura, sensazione di inadeguatezza e mi sento poco speranzosa nel futuro. Voglio fare mio il messaggio della cuddy di provarci, di comportarmi come se io sia esattamente dove devo essere e di muovermi in modo aperto e forte per ottenere ciò che vorrei. Grazie Dell articolo Andrea, grazie dello spronare.
Grande ANDREA ottimo articolo e Amy è straordinaria, pensa che ho ascoltato settimana scorsa il ted show e sicuramente sono ottimi minuti investiti. E si le tre S sono un MUST di Anthony grazie per questa condivisione:-)) Ps è stato un piacere conoscerti dal vivo:-)
Ciao Salvatore, bentrovato ;-)
Yeahhh:-) Ps a proposito dell’argomento guarda la coincidenza ho appena scritto un ebook dal titolo 1..2..3 Alzati dal divano perchè la differenza fà chi alza il culo:-))) Un abbraccio
No, la differenza la fa chi alzando il culo sa quello che fa, altrimenti credimi è meglio poltrire ancora un po’ fino a che le idee sono ben chiare. ;-)
Una bella pennichella… :-D :-D :-D Scherzo ;-) La prima cosa che ho fatto è stata risponderti e poi pianificare la lista dei miei prossimi clienti :-) Grande Andrea!
quando ho letto l’oggetto della newsletter stamattina mi è preso un colpo… sono andata a dormire pensando che non basta avere consapevolezza di essere pigr(issim)a, ma che dovevo trovare un modo per sconfiggere la pigrizia… grazie grazie grazie
il video della Caddy è strepitoso :-)
C’ho i poteri! ;-)
Mi sono messo a studiare latino
Ciò in cui io mi sento molto pigro è svegliarmi di buon ora visto che sono tendenzialmente nottambulo piuttosto che mattiniero. Ciò che per molti è la mattina per me è la notte per produrre.
Non a caso una frase che ti piace molto è “Le persone di successo hanno l’abitudine di fare ciò che le persone comuni non amano fare”.
Devo cambiare questa mia pessima abitudine che i porto dietro dall’università
Non è detto Giuseppe: conosco molti nottambuli di successo. La sveglia presto al mattino è uno dei tanti “must” dello sviluppo personale che dovrebbero essere ridimensionati. Io AMO alzarmi la mattina presto, amo vivere l’alba tutte le volte che mi riesce, ma questo non significa che alzarsi presto la mattina sia obbligatorio.
Quello che consiglio è di provare “a tempo”: magari pensiamo di essere nottambuli ed invece scopriamo di adorare l’alba (o viceversa) ;-)
Un video bellissimo! Grazie Andrea!
Ciao Andrea sono Davide e ho 16 anni. Ma quanto è`brava la prof. Cuddy??? wow!!!! a proposito di pigrizia, quando ho visto che il video durava 21 minuti mi sono detto “noo, non mi va, magari fa pure schifo” e ora che l ho guardato mi sono detto “cavolo, ora si che posso migliorare la mia vita!!”.
Mi sento in dovere di ringraziarti perché è da un anno che seguo le tue guide e sono cambiato sotto vari aspetti, che vanno dalla comunicazione con gli altri alla propria autostima. Grazie per tutto quello che fai e grazie per quello che mi hai fatto diventare, continua cosi! :D
Ancora grazie, da Davide :)
Lo vedo in quelli della mia generazione ed è sicuramente più accentuato anche nei più giovani Davide: non abbiamo pazienza. Vogliamo “consumare” tutto e subito: un video massimo deve essere di 2-3 minuti, meglio se di 30 secondi. Gli articoli devono essere di non più di 500 parole e possibilmente con qualche lista cazzara per farsi 2 risate.
Non abbiamo più la capacità di approfondire, focalizzarci, diventare competenti.
Leggere un commento scritto da un lettore così giovane mi ha fatto doppiamente piacere.
A presto,
Andrea.
hai proprio ragione…. grazie Andrea continua cosi :)
Fantastico…. il TED di Amy Cuddy….. Solo 2 minuti possono cambiarti la vita…..
Mi piace questa cosa di fingere finché non diventa vero.
So perfettamente che funziona, l’ho sperimentato sulla mia pelle. Eppure non ho mai applicato questa strategia in modo mirato e consapevole.
Potrebbe essere un’idea…
Grazie della condivisione!
Ciao Andrea, scusa, so che questa non è la sede adatta per chiederlo, ma secondo te esistono strategie per migliorare il senso pratico? Intendo la capacità di risolvere problemi di natura pratica. E’ una capacità che si può allenare?
Articolo molto pratico e chiaro.
Il video è illuminante (avevo già sentito parlare di questa tecnica ma non sapevo che fosse una conferenza TED) e la storia della dottoressa Cuddy è commovente.
La prof. Cuddy è veramente notevole: me la sono immaginata atteggiarsi a Wonder Woman prima di salire sul palco! Anche se gli effetti della postura sulla mente sono ben noti (penso allo yoga o al training autogeno, ideato proprio per ridurre lo stress), è incredibile che per modificare in modo significativo i livelli ormonali siano sufficienti 2 minuti e degli esercizi alla portata di tutti.
Domani mi metto in posa da superman, prima di telefonare a un cliente tosto…
Ahaha, occhio che tenendo il pugno chiuso attivi altri percorsi neurologici! http://www.efficacemente.com/2015/01/memoria-fotografica/ :-D
Anvedi ‘ste professoresse di Harvard che copiano spudoratamente i formatori italiani! Se chiappo la Cuddy gliene dico quattro :-D
Ciao Andrea complimenti per l’articolo mi è piaciuto tantissimo il TED sul linguaggio del corpo, hai fatto benissimo ad inserirlo, ha dato un quid pluris al post. Credo che volendo sull’argomento se ne potrebbe fare un post a parte, è molto interessante sapere che l’atteggiamento corporeo che assumiamo incide così tanto sulla nostra motivazione. In questo periodo sono un po’ pigra, io mi dico a causa del freddo che proprio non sopporto, ma forse è solo un po’ di scusite cronica. Tuttavia già assumere una posizione aperta, stamparsi un bel sorriso aiuta a migliorare il mio stato.
Sono andato vicino allo specchio e mi sono dato uno sguardo, poi ho detto TI AMO e ho assunto la posa dell’immagine finale, dopo un po’ spontaneamente ho alzato le mani e ho iniziato ad esultare come se avessi vinto la coppa del Mondo e a sorridere e ridere (la vocina l’ho sentita che mi diceva: “Tu sei pazzo!”) Ma l’ho ignorata e ho pensato all’ultima volta che mi sono sentito così ed era al CoderDojo che a cui ho partecipato da mentore con dei bambini delle elementari. Be Cool!
Ciao…allora, non so se la mia sia pigrizia o altro…fatto sta che per questa sessione mi sono preparata alla grande, studiando con la tecnica del pomodoro ( la quale mi è calzata a pennello!!!!) E poi cos’è successo? A 2 giorni dall’esame non ho più studiato… xchè? xchè mi convinco che non ce la farò, tanto è tutto inutile, e non ho più coraggio di presentarmi… e così tutti gli esami…e la cosa va avanti da tanto!!!! Non riesco più a finire questi ultimi 4 esami, xchè mi vergogno… una volta un amico mi ha accompagnata ad un esame ed è rimasto lì ad aspettarmi xchè sapeva che se non avesse fatto così me ne sarei andata, scappata, dall’aula ancora prima di vedere il testo dell’eame. Per paura… ma principalmete per il senso di vergogna che mi prende ad essere ancora qui, dopo anni, con questi 4 esami da finire!!!!!!!!! E ovviamente, se non vado all’esame al momento mi sento alla grande x aver evitato il pericolo e subito dopo me ne pento, x giorni, di non essermi almeno presentata!!!! Ma si può? Io non so proprio cosa fare per superare questo problema…xchè sta diventando veramente un problema… E non sono una ragazza timida xchè, ad esempio, non ho problemi, nella vita fuori dall’università, ad esprimere la mie idee ogi volta che mi capita.
Ma agli esami non riesco proprio a presentarmi xchè mi prendo la vergogna di farmi vedere dai professori che sono ancora qui mentre e miei compagni di corso si sono laureati già da un po’!!! E poco serve pensare che più mi comporto così e più sarà il tempo che resto qui a rigare intorno a questi esami… è un circolo vizioso che non riesco a rompere… aiutamiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!
Claudia…
Non cè risultato senza sacrifici!! Anch’io per anni ho fatto pochi esami all’università, facevo solo le materie “facili” e tralasciavo i progetti e gli esami difficili.
Ho capito che , se non sei un genio, devi studiare e tanto anche: 9-10 ore al giorno, per ottenere un 18!! e non andare in biblioteca a chiaccherare, trovati una stanzina in casa focalizzati solo sul tuo esame. basta cellulare, basta facebook e whatusp.
Devi togliere il tempo ad altri tuoi interessi “minori” , sacrifica gli amici e i famigliari.
Quello è il tuo obiettivo per il prossimo anno: il resto è solo contorno!
Good luck!
https://it.finance.yahoo.com/notizie/essere-pigri-fonte-di-successo-121353947.html
Foorte la Cuddy! Sicuramente questa tecnica funziona agli esami orali d’Ingegneria…c’è un solo modo per saperlo!
Ma tony robbins ha fatto anche Pnl?! c’è scritto cosi sulla sua pagine wiki….Non dovrebbe essere punito?!?!?!
Subito dopo aver letto il post? Ho disinstallato Clash of Clans: non ci gioco più tanto e ha iniziato ad annoiarmi, ma resta sempre uno dei migliori metodi per continuare a rinviare a “tra 5 minuti” qualsiasi cosa che valga la pena fare.
Ed eccomi ancora una volta a leggere articoli sulla motivazione, perchè ancora una volta ho un calo. Non capisco perchè. Parto entusiasta, motivata, decisa, e poi mi perdo. Come se mi mancasse la concentrazione. Forse sarà anche la stanchezza, ma non più di tanto. Forse adotto la strategia sbagliata. Ma allora come trovo quella giusta? E questo poi non fa altro che innescare un circolo vizioso improduttivo… anche se mi impongo mentalmente di non farlo iniziare. Per esempio, io ho la sveglia puntata alle 5:30 per poi alzarmi tra le 5:30 e le 6. Lo svegliarmi presto è sempre stata una mia fissa. A volte -troppe- capita che io non senta la sveglia (ho una sorta di immunità ad essa, altrimenti non me lo spiego), che suona ogni 5 minuti dalle 5 alle 7:30. Come faccio a non sentirla non lo so. Il punto è che quando in questi casi purtroppo mi alzo tardi è come se mi fosse caduto il mondo addosso. Scivolo in uno stato di apatia e di “depressione” quasi, che non riesco a concludere niente. Perciò parlavo di circolo vizioso, questo ne è un esempio. Invece io voglio impormi di recuperare comunque la giornata. Mi sono alzata tardi? Peccato, ma adesso recuperiamo. Invece no, faccio peggio. Ho una mente troppo fragile forse. Fatto sta che sto cercando in tutti i modi di migliorare. E qualche progresso lo sto facendo. Anche se ogni tanto barcollo, infatti sto qui a leggermi un po’ di articoli.
amy cuddy…fantastica..ho visto il pezzo alcuni giorni fa e sto provando a seguirne i consigli…
è incredibile ma funziona.
solo il mettersi a inizio, prima dell’inizio, del mio orario di lavoro in bagno in pasiizione wonderwoman o in posizione di vittoria, cambia le mie giornate. senti il peso scivolarti sulle spalle, ti si apre un sorriso spontaneo sulle labbra, affronti il tuo intelocutore con calma e serenità, e quasi sempre riesci a trovare l’atteggiamento vincente per conquistarne la fiducia.
due minuti..al posto della sigaretta..un modo piu vincente di “perdere” tempo..
Cercando di approfondire il significato di apatia ed indolenza sono approdato a questo sito, la mia ricerca è motivata dalla circostanza che mi vede oramai costretto a lasciare la persona che amo perchè non tollero più la sua indolenza e la sua pigrizia;
la pigrizia fisica porta alla pigrizia mentale e la pigrizia mentale porta alla lunga a quella fisica.
Il problema non è solo passare le giornate sul divano a guardare la televisione, anche se questa immagine dà perfettamente l’idea di cosa sia la pigrizia e l’apatia.
Personalmente posso consigliare un modo rivoluzionario per cambiare vita:
Svegliarsi la mattina staccare il proprio apparecchio televisivo dalla presa e portarlo all’isola ecologica.
Per due o tre mesi starete un po male ma dopo scoprirete delle cose inimmaginabili della vostra vita.
un saluto a todos.
Ahahah, non male come soluzione…
Ciao Andrea ultimamente mi sto interessando molto alla crescita personale, devo ammettere siete in tanti,tutti bravi ,ma ho sempre un Po di “diffidenza” mi sembra quasi di dover dare retta a qualcuno che cerca di convincermi di qualcosa con frasi “chi può crederci più di te? Ecc ecc”pero non ho bisogno di canzoni da ripetermi nel cervello ma di guide su come affrontare la vita e le decisioni ..tu mi sembri avere questo…
Grazie Luca, fa piacere sapere che ci sono lettori che comprendono la differenza tra intrattenitori e studiosi di miglioramento personale.
Salve Andrea, ho letto il suo articolo e devo dire che è molto interessante, per quanto mi riguarda il problema è un’altro e davvero non so come risolverlo. Non posso affermare al 100% di essere pigro in quanto quando credo in qualcosa sono super motivato ed efficace al 100%, es: mi piace allenarmi e lo faccio sempre, con costanza e anche solo per il 90% delle volte. Il mio problema è la pigrizia lavorativa o meglio non sono riuscito ( alla soglia dei 39 anni) riuscito a trovare la mia dimensione lavorativa, e quando non voglio più fare una cosa che sto facendo ( a quel punto) penso di diventare la persona più pigra di questo mondo, ma il problema reale non è lasciare il lavoro in quanto potrei farlo in 2 minuti ( se pur non sia ricco, ma lo farei per non stare più male a livello interiore), bensì è il dopo ( non il trovarne un’altro), ma capire cosa mi piacerebbe fare ( scoglio insormontabile della mia vita), di qui si innesca la sfiducia, la pigrizia , la demotivazione ………………il resto ve lo lascio immaginare. Grazie mille.
Ciao Riccardo, perché non inizi a cercarlo il lavoro della tua vita, senza mollare l’altro. Magari parla con persone che già fanno lavori che potrebbero interessarti: vacci a pranzo, fatti raccontare com’è, pro e contro. Nel momento in cui trovi un lavoro che sembra interessante e accattivante, mettiti a disposizione per dare una mano qualche mese, in maniera gratuita e part-time, anche nei weekend se necessario, continuando a mantenere il tuo attuale lavoro. Se poi l’altra opzione si sarà dimostrata interessante, fai il salto.
Io faccio delle serie trazioni e devo dire che il cosiddetto dolore fisico aiuta a tornare con i piedi per terra
Mi sono messa in posa alla Wonder Woman ;)