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Ultimamente ti capita spesso di sentirti annoiato e totalmente privo di stimoli? Ho quello che fa per te, in questo articolo parlo in maniera approfondita della mia personale ricetta per sconfiggere la noia e ritrovare la motivazione.

Fammi indovinare: anche a te è capitato di vivere dei periodi in cui ti sei sentito continuamente stanco, apatico, annoiato e senza entusiasmo nello svolgere anche le attività più semplici?

Hai magari pensato che questo periodo fosse proprio “privo di stimoli”, e ti sei sentito svuotato, insoddisfatto​​​ e privo di energie.

Ci ho beccato?!

La noia è un sentimento comune e molto diffuso, che può letteralmente invadere le nostre giornate e condizionarci negativamente in tutto ciò che facciamo.

Ci sentiamo privati di ogni stimolo, e finiamo con abbandonare molto facilmente i nostri progetti, presi da attacchi di demotivazione acuta.

Ci piace anche ripeterci che “è soltanto un periodo” e che non sappiamo spiegarci la causa di questa insoddisfazione generale.

Eppure, una spiegazione razionale c’è, e ci si può sbarazzare di questo mix di sensazioni sgradevoli.

In questo articolo voglio infatti proporti la mia personale ricetta per comprendere cosa sia la noia, come gestirla e come trasformarla a tuo vantaggio EfficaceMente, così da ritrovare finalmente l’entusiasmo per realizzare i tuoi obiettivi.

Pronto?

Da dove nasce la noia?

Da dove nasce noia

Molto spesso, ciò che chiamiamo noia, non è nient’altro che una mancanza di entusiasmo e passione, condita da una buona dose di impazienza e ricerca di emozioni e gratificazioni immediate.

Non è un caso che la noia sia una sensazione tipica di questi tempi, quando siamo sempre più bombardati da impulsi edonici a brevissimo termine, che ci hanno reso estremamente impazienti. Ne ha parlato anche Andrea quando ha spiegato i meccanismi della dipendenza da smartphone.

Ricordo ancora un aneddoto di quando ero piccolo quando, dopo aver “consumato” l’ennesimo giocattolo, mi rivolgevo a mio nonno dicendogli:

“Nonno, cosa devo fare ora? Io mi annoio!”.

E la sua risposta (valida ancora oggi) era:

Devi sapere che anche annoiarsi è bello. Imparerai che nella vita ti annoierai, e che non avrai sempre qualcosa di così divertente da fare ogni secondo. Imparerai a convivere con questi momenti, e a saper apprezzare le pause e il silenzio.

All’epoca facevo davvero fatica a capire cosa intendesse, e la mia attenzione e il mio focus saltavano tra un’attività e l’altra con estrema rapidità.

Avevo necessità di riempire ogni singolo momento della mia giornata, in maniera incontrollata.

Non avevo capito che l’aggiungere (indiscriminato) fosse la vera causa della mia insoddisfazione, e che la soluzione fosse invece l’opposto: il togliere.

Nella vita quotidiana, sommersi dagli input, alla ricerca spasmodica della soddisfazione maggiore, il rischio è quello di vivere fortemente insoddisfatti. 

Ci abbandoniamo all’inerzia degli eventi, martellati da scadenze, vivendo una vita col copione scritto da qualcun altro.

Ti suona familiare questa immagine?

Probabilmente qualcuno ha stabilito, al nostro posto, che quella fosse la cosa migliore per noi: quel corso di laurea, quella carriera, quello sport, quel progetto.

Eppure, puntualmente, quell’impegno non lo sentiamo davvero nostro, e continuiamo a portarlo avanti per tante ragioni o semplicemente perché ci sembra un peccato interromperlo.

Quanto è facile dire tanti sì? 

Ma quanto è altrettanto facile pentirsi di averli detti?

Voglio allora farti una domanda, alla quale ti chiedo di rispondere molto sinceramente.

Ti sei mai davvero fermato a chiederti perché fai ciò che fai?

Se la risposta è no, è molto probabile che prima o poi rallenterai, e perderai entusiasmo per il tuo percorso.

Abbiamo bisogno di conoscere e sapere il perché facciamo delle cose. Se nel breve possiamo farne a meno, nel lungo periodo non andiamo avanti senza un profondo perché.

Per scoprirlo io utilizzo un semplice trucco: mi interrogo sul perché, e non mi fermo mai alla prima risposta che do. Ho chiamato questa tecnica il taccuino dei perché.

Prendo un taccuino, mi chiedo perché ho scelto di fare quella cosa, rispondo, e poi mi chiedo ancora perché, anche 30 volte di seguito. Solo dopo parecchi tentativi, ho il quadro della situazione davvero chiaro.

Solo dopo tanti perché, arrivo davvero in profondità.

Le prime due cose che puoi fare per sconfiggere la noia sono, dunque:

  • Smetterla di riempire le tue giornate a caso (ricorda di creare il vuoto, prima di aggiungere cose nuove)
  • Chiederti perché stai facendo ciò che stai facendo (sul serio, magari utilizzando la tecnica del taccuino dei perché)

Disdici delle attività che senti non stiano portando vero valore aggiunto alla tua vita, fermati a interrogarti su quali scelte siano davvero tue (e quali invece siano le cose che fai per far contento qualcun altro), e inizia a riprendere il controllo delle tue giornate.

Questo processo è faticoso, spesso doloroso, ed evitato sistematicamente dalla maggior parte delle persone.

Ti assicuro, però, che gli effetti possono cambiarti la vita. È un investimento da rinnovare periodicamente.

L’ambiente: fonte di nuovi stimoli

Stimoli ambiente giusto

Una volta fatta l’opportuna “pulizia” nella tua vita, avrai capito in parte cosa conta davvero per te.

Ora è arrivato il momento di costruire, e dare una nuova spinta alle tue giornate. Ed è qui che l’ambiente gioca un ruolo chiave.

Un’altra cosa che può causare noia è infatti l’ambiente dove viviamo o lavoriamo.

Vedere le stesse persone, vivere in una casa che non ci piace o abitare in un paese troppo isolato e con scarse opportunità, sono cose che possono rappresentare dei nemici potentissimi per il nostro percorso di crescita personale.

L’ambiente svolge un ruolo essenziale nella nostra vita: vivere in un posto che ci fa stare bene può notevolmente incrementare la nostra produttività, aumentare i livelli di motivazione e metterci nelle condizioni ideali per scoprire nuove opportunità (professionali, di formazione, di relazione, culturali).

Valuta dunque se l’ambiente dove vivi sia davvero quello che fa per te.

Se così non fosse, cerca di capire se c’è qualcosa che ti impedisce davvero di trasferirti da un’altra parte o se esista invece una soluzione per farlo (al netto delle scuse che la tua mente produrrà per evitare lo stress del cambiamento).

Decidi se andare in una grande città o in una campagna isolata, se rimanere in Italia o andare all’estero. Prenditi il tempo necessario per scegliere dove vuoi che sia il centro delle tue attività.

Tra l’altro, questo è anche un incoraggiamento per vivere lean, leggeri: è bello, vincoli permettendo, potersi spostare all’occorrenza e non legarci a doppio filo a un luogo o quattro mura. Tienine conto quando farai scelte importanti.

La libertà di potersi spostare, quando l’esigenze della vita cambiano, ha un valore enorme.

Lo stesso discorso vale per il lavoro e il luogo di lavoro.

Se sei un freelance o un libero professionista, hai sicuramente maggior controllo su questo. Se sei un dipendente, è più difficile, ma forse puoi fare qualcosa per rendere il luogo di lavoro migliore per te.

Io, ad esempio, sto cercando di approfondire il tema del minimalismo: ho notato che quando ho ordine, semplicità e poche cose tra cui scegliere, sono estremamente più produttivo.

Il secondo grande consiglio che ti do per vincere la noia è dunque quello di incoraggiare il cambiamento, non respingerlo, e introdurre nuove abitudini gradualmente, anche se ti sembra troppo difficile o faticoso. Anche se drastico come un trasferimento o un nuovo lavoro.

L’investimento, ti assicuro, sarà abbondantemente ripagato ;-)

Scoprire nuove attività che fanno per te

Dopo aver capito cosa ti piace fare, dopo aver fatto pulizia del “rumore di fondo” e dopo esserti messo nelle migliori condizioni esterne, è ora giunto il momento di fare qualcosa di nuovo.

Ma come Gian, non avevi detto che dovevo togliere?! E ora devo aggiungere?!

Attenzione: ciò che è pericoloso è l’aggiunta indiscriminata di attività alla tua giornata, non il fare cose nuove.

Anzi, intraprendere con convinzione nuove avventure è il modo migliore per non annoiarsi.

Il fatto è che, senza un’attenta analisi, non potrai mai fare le scelte giuste per te. Per questo non puoi saltare il punto 1.

Devi prima ritagliarti il tempo e lo spazio necessari, capire cosa ti piace fare, e solo allora cercare la tua strada.

Devi diventare in grado di valutare con molta più precisione se dire sì a una certa proposta possa essere qualcosa che fa al caso tuo. Ma non puoi imparare a farlo se non te lo sei mai davvero chiesto.

Ti do anche un altro consiglio: prima di mollare una nuova attività, datti il tempo di valutare se ti sei davvero impegnato e hai cercato di trarne il massimo. Devi dare il giusto tempo alle cose per essere provate e apprezzate.

Immagina che le cose che fai nella vita siano come un buffet: scegli tu quanto “prenderne“, quanto partecipare, quanto stare ai margini. In termini di quantità, ma anche qualità del tempo.

Altrimenti, il rischio è che tu sia uno di quei “falsi multipotenziali “che va di fiore in fiore e si arrende alla prima difficoltà.

Un po’ come il bambino con mille giocattoli. ;-)

E se non sai chi siano i multipotenziali, dai un occhio a questo articolo e al video del Ted Talk di Emilie Wapnick.

Ok, chiaro! Però io non ho proprio idea di cosa fare, vorrei qualche spunto!

Le cose che puoi fare sono davvero migliaia. L’ideale è trovare il giusto connubio tra le cose che ti piacciono e quelle che ti fanno stare bene o che sono utili per il tuo futuro.

Proprio per rispondere a questa domanda, ho voluto preparare una lista per te di nuove attività efficaci che puoi intraprendere per trovare la tua strada, che trovi in fondo a questo articolo.

Quando le leggerai, cerca di ascoltare te stesso e valuta se qualcuna di queste ti fa brillare gli occhi.

Ci sono attività più comuni e altre… decisamente più originali ;-)

È un elenco di 50 idee da cui puoi prendere spunto, che ho diviso per aree: carriera e lavoro, salute e sport, relazioni, studio e crescita personale.

Scarica la lista, e fammi sapere nei commenti se qualcuna di queste attività ti ha acceso la lampadina.

Mi auguro che ora tu abbia chiaro come riconoscere questi periodi piatti della tua vita, e cosa puoi fare per trasformarli in occasioni per ripartire alla grande. 

 

A presto,

Gian Mario

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