Vuoi migliorare il tuo a parlare in inglese in modo fluente? Sei arrivato nel posto giusto.
“Se parli ad un uomo in una lingua che può comprendere, avrai la sua attenzione. Se parli ad un uomo nella sua lingua, avrai il suo cuore.”
Nelson Mandela
Qualche settimana fa sono stato a Dublino per una sessione di training internazionale della società di consulenza per cui lavoro. Ogni volta che vado all’estero e mi confronto con madrelingua inglesi, mi ricordo dell’importanza di esercitare lo Speaking.
In fondo, Leggere libri e siti in lingua inglese non è poi così complicato, Scrivere email e documenti di lavoro già presuppone una maggiore conoscenza della lingua, ma Parlare inglese… beh, è tutta un’altra storia e richiede un approccio ad hoc.
Già in passato ti ho parlato del mio metodo non convenzionale per imparare l’inglese e ho ospitato un guest post di Stefano in cui ci ha raccontato del suo metodo per imparare l’inglese senza studiare.
Nell’articolo di oggi vorrei focalizzarmi sullo Speaking (ovvero come parlare inglese). Per farlo, lascio la parola ad un vero e proprio esperto dell’argomento: Andrea, uno dei fondatori di Fluentify, una start-up italiana con sede a Londra che ha come mission quella di “mettere in contatto chi vuole migliorare l’inglese con veri madrelingua da tutto il mondo“. Vai Andrea!
“Basta! è ora di migliorare il mio inglese”
Quante volte ti sarai detto “basta! è ora di migliorare il mio inglese”. Lo sanno anche i bambini, conoscere l’inglese è importante per tantissime ragioni: quando lavori, quando viaggi, quando ti svaghi. Oltre metà di tutti i siti presenti su internet sono in lingua inglese, e ci sono più di 2 miliardi di persone che parlano questa lingua nel mondo.
Sì, ma… da dove cominciare?!
La grammatica è noiosa e non c’è proprio modo di ricordarsi tutte quelle regole, eccezioni e phrasal verbs… Le scuole di lingua sono care e vendono pacchetti da numerose ore, costringendoti a spostarti in città per seguire le lezioni.
Un’alternativa potrebbe essere sicuramente quella di iniziare a guardare film e serie TV in lingua originale, ma il Listening (l’ascolto della lingua) non basta: se vuoi davvero imparare a parlare in inglese devi fare pratica.
Avendo frequentato il mio corso di laurea all’estero, ho vissuto tutti questi “passaggi” sulla mia pelle, ed è stato allora, che insieme ad un mio amico, abbiamo avuto un’idea…
La mia storia e la mia prima start-up: Fluentify
Mi chiamo Andrea ed insieme ad altri 3 ragazzi italiani ho fondato Fluentify, una web application che permette a chiunque di migliorare l’inglese comodamente da casa propria, parlando con madrelingua da tutto il mondo.
L’idea di Fluentify è venuta a me e Giacomo, due ex-studenti dell’università francese ESCP Europe, che in vista degli anni di studio a Londra e Parigi si sono trovati a dover imparare perfettamente inglese e francese in pochi mesi.
Come molti ragazzi della mia età avevo studiato inglese fin dalla prima elementare, salvo poi scoprire di non riuscire a capire un’acca durante il mio primo viaggio a Londra. All’epoca, ho dovuto trascorrere un anno nella capitale inglese per raggiungere finalmente un livello più che soddisfacente.
Quell’esperienza mi ha fatto capire come i modelli di studio teorici, tanto in voga nell’istruzione italiana, mal si adattano all’apprendimento delle lingue. Come mi dice spesso il mio amico Giacomo:
“Esistono solo tre modi per imparare una lingua: fare pratica, fare pratica e fare pratica.”
Fluentify si basa proprio su questo principio: più parliamo una lingua, anche commettendo degli errori che saranno prontamente corretti da tutor madrelingua, e più faremo nostra la lingua.
Grazie alle nuove tecnologie, per avere un tutor madrelingua al tuo fianco, oggi non devi necessariamente spendere un patrimonio e puoi farlo comodamente da casa con un computer ed una connessione internet. Sulla piattaforma di Fluentify troverai Tutor provenienti da Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Sud Africa e Australia. Tutti i Tutor devono superare un processo di selezione con lo Staff ed il loro costo varia in base all’esperienza e ai feedback degli utenti.
Le lezioni durano mezz’ora e vengono tenute sulla piattaforma di videoconferenza integrata, stile Google Hangout. Il loro costo medio è di 7€ per 30 minuti. Niente piani mensili o abbonamenti: sei tu a decidere di quante lezioni hai bisogno e puoi pianificare le tue lezioni con il tuo tutor, direttamente dal sito.
Ok, Andrea, hai fatto una bella marchetta a Fluentify, ma io devo ancora imparare a parlare in inglese: forse lo provo, ma vorrei qualche altro consiglio!
3 consigli pratici per migliorare il tuo inglese
Nota dell’autore: Ho deciso di parlarti di Fluentify senza secondi fini. Per intenderci, se deciderai di utilizzarlo, non percepirò commissioni o altro e come puoi verificare non sono presenti link di affiliazione in questo articolo. Lo reputo un sistema efficace per esercitare lo speaking. Punto. Potersi confrontare live con un tutor madrelingua ci aiuta infatti a stimolare in modo attivo la nostra memoria, questo perché andiamo ad agire contemporaneamente sulle 3 variabili della formula segreta della memoria.
Ma ho deciso di dare spazio ad Andrea e al suo progetto anche per un altro motivo: ho una profonda ammirazione per chi in questo periodo, invece di frignare, si mette in gioco in prima persona e crea qualcosa di valore a partire da una semplice idea. Spero che la sua storia ti sia di ispirazione. Tornando però all’oggetto del post, ho chiesto ad Andrea di raccontarmi qualcosa in più sulla sua esperienza e su cosa lo abbia aiutato concretamente a migliorare il suo inglese. Ecco i suoi consigli derivanti dall’esperienza di studio all’estero e dallo sviluppo di Fluentify:
- Segui i tuoi interessi. Lascia stare i classici corsi di lingua che ti vendono in edicola, promettendoti progressi miracolosi in 5 semplici DVD. Segui i tuoi interessi: guarda film e serie TV di tuo gradimento, leggi libri e siti internet sulle tue passioni in lingua inglese (spero che Andrea non me ne voglia!).
- Sii proattivo. Compra un blocco note ed ogni volta che trovi un’espressione inglese che non conosci, appuntala. Cerca poi di immaginare quella stessa espressione nelle situazioni di vita reale. Quando è giusto utilizzarla? Quando invece è sbagliato? Non fare l’errore tipico dell’italiano medio che parla un inglese maccheronico: le traduzioni letterali di espressioni italiane (Andavo di corsa/I was going of course). Utilizza piuttosto le espressioni tipicamente inglesi.
- Viaggia EfficaceMente. Cerca di trascorrere le tue vacanze in paesi di lingua inglese: i voli low-cost per Londra sono economici se prenotati in anticipo. Non andare in hotel, ma prenota una stanza su AirBnb e prova a vivere come la gente del posto, sfrutta ogni occasione per fare pratica. Scegli le visite guidate in lingua inglese, e sforzati di parlare il più possibile, anche con i passanti (sì, farai figure di cioccolato, ma chissenefrega). Lo Speakers’ Corner ad Hyde Park è un posto perfetto per chiacchierare quanto vuoi: un luogo dedicato ai dibattiti pubblici in cui tutti hanno diritto di parola.
Grazie ancora ad Andrea per aver condiviso la sua esperienza ed il suo progetto.
Have a nice week. Andrea (l’autore).
P.S Vuoi davvero imparare l’inglese? Iscriviti subito alla YES!Letter…
“Si maaa, che roba è Andre?!”
La YES! Letter è l’unica news-letter settimanale per imparare definitivamente la lingua inglese. L’iscrizione è gratuita e ti permetterà di ricevere, ogni mercoledì, un’email da parte del nostro Master Teacher madrelingua Alessandro Dowling, in cui esploreremo le bellezze e le stranezze della lingua inglese.
Compila il form qui sotto e inizia a riceverla anche tu!
See you soon :)
Per quanto riguarda i film con sottotitoli consiglierei anche fleex.tv.
Un piccolo manuale molto interessante ed utile per svincolarsi dalle risposte “accademiche” a domande d’uso comune è “1000 Real Answers“. Preso su Amazon a pochi euro e l’autore pubblica le stesse domande e risposte lette da lui su soundcloud (gratuitamente). Un lavoro ben fatto direi :)
My two cents
Ciao Maurizio,
grazie davvero per i consigli.
Visto che sono un appassionato di serie TV americane, mi permetto un ulteriore consiglio: ad un certo punto “staccatevi” anche dai sottotitoli. Per crescere ed imparare bisogno essere quanto più spesso possibile fuori dalla propria zona di comfort.
Andrea.
Assolutamente concordo con te Andrea!! Ci vuole tempo, costanza, buona volontà e….. tanta passione non guasta adatto anzi! Per iniziare sono perfetti i cartoni animati o i telefilm per bambini in inglese! E poi canzoni. È tata tanta lettura!! ;)
Assolutamente Sara, il passaggio finale è senza dubbio il parlare in modo costante la lingua.
Andrea.
Buongiorno e buona settimana! =)
Sì, ode alle startup, davvero! E complimenti ad Andrea e ai suoi soci. L’idea è decisamente valida e i consigli si vede che sono “vissuti”. Credo che la formula sia ottima soprattutto chi ha la necessità di migliorare, in tempi brevi.
Se posso permettermi – nel suo piccolo anche il sito Livemocha (per studiare le lingue) serve a mettere in contatto con persone madrelingua, purtroppo però non selezionate, ma la formula di correzione vicendevole dei compiti è carina. Il target è ben diverso però …
Curiosare per capirne il funzionamento …
Buono studio a tutti =)
Ciao Claire, grazie del consiglio.
Quando ci siamo sentiti io ed Andrea per discutere di un eventuale guest post su EfficaceMente, mi sono fatto spiegare per bene cosa differenziasse Fluentify da altri servizi in parte analoghi: indubbiamente la qualità dei tutor e della piattaforma fanno la differenza quando ti trovi a dover studiare inglese.
Andrea.
Consiglio vivamente corsi su Coursera.org e Udacity.com, a tutti quelli che volessero migliorare l’inglese. Su Coursera ho fatto un corso di Writing che verrà riproposto in settembre questo è il link: https://www.coursera.org/course/basicwriting
Ciao Marina, grazie anche a te per il consiglio.
Andrea.
ad agosto starò a londra da solo per 18 giorni, farò pratica anche se non voglio :)
Senitrai piu’ italiani che altro! Ma se riesci a farti ospitare su couchserfing o parli con altri english speakers puoi fare pratica!
Ciao Sabner, concordo con Davide,
ho fatto un’esperienza simile a 23 anni: il mio consiglio è di evitare i gruppi di Italiani come la peste, e purtroppo Londra ne è piena ad Agosto.
Andrea.
Come spesso accade a qualche lettore, l’articolo capita al momento del bisogno. Volevo ringraziarti Andre per la bontà delle idee che promuovi e di cui parli.
E propongo l’idea di un articolo bonus, bimestrale (per non farti affaticare troppo) interamente in inglese.
Inoltre consiglio “English by a click” messo a disposizione dalla Poliziadello stato.it (path: poliziadellostato.it -> per il cittadino -> English by a click, offre letture e listening di articoli di cronoca.
http://www.poliziadistato.it/articolo/10691/
Ciao Michael, grazie del link e dello spunto.
In realtà, prima di creare EfficaceMente, l’idea era quello di realizzare un blog in lingua inglese. La tua idea mi sembra ottima, chissà, chissà ;-)
Yeeeeah, we love this idea! C’mon Andrea :D
Io con l’inglese sono al livello zero, poiché però sto imparando che i tuoi consigli sono sempre molto pratici e diretti proverò a seguirli per cercare di imparare un po’ di inglese.
Ciao Lanfranco,
oltre ad essere diretto e pratico, mi piace essere anche molto schietto. Fluentify secondo me non è l’ideale per chi parte da 0.
Partendo da 0 seguirei questo piano di attacco:
– Mi farei un’infarinatura base di grammatica acquistando per pochi € un ottimo corso come quello di John Peter Sloan: Instant English. Io l’ho regalato anche a mia mamma che voleva imparare un po’ di inglese in vista della visita di alcuni parenti americani.
– Con qualche base della lingua inizierei a guardare film e telefilm in lingua originale con sottotitoli (dapprima in italiano e poi in inglese).
– Passerei poi alle lezioni di speaking con Fluentify, che so, un paio a settimana.
Una cosa importante: conosco pochissime persone che abbiano detto… “mah sì, mi imparo una nuova lingua, così, perché non ho nulla da fare”. Come per qualsiasi obiettivo è fondamentale avere una forte e concreta motivazione.
Andrea.
Ciao Lanfranco,
Sono Andrea, uno dei co-fondatori di Fluentify.
Concordo appieno con quello che dice (l’altro) Andrea, Fluentify non nasce per chi muove i primi passi con l’inglese. Abbiamo però un professore che insegna nelle aziende a Roma che si è appena unito a noi: potrebbe essere interessante fare un esperimento per vedere come va.
Se sei interessato scrivimi una mail ad hello@fluentify.com e sarò lieto di offrirti una lezione di prova!
Andrea
Grazie,
mi impegnerò per seguire i tuoi consigli (e ti aggiornerò sugli sviluppi).
Quanto alla motivazione…. è uno dei motivi per i quali seguo il tuo sito!
Questo sito mi sembra una ottima idea, col tutor si impara molto più velocemente ;)
Tempo fa avevo cercato di seguire un corso di tedesco su Livemocha.com, ma poi mi sono perso abbastanza velocemente, il livello sopra al base-base-base era a pagamento.
Cmq, un paio di suggerimento per migliorare il proprio inglese:
– seguire i telegiornali in lingua (è il modo migliore per capire qualcosa di quello che si sta ascoltando. Partendo dal presupposto che le grandi notizie di livello internazionale sono sicuramente di nostra conoscenza, il capirle in una lingua diversa dalla nostra lingua madre ci risulterà molto facile. Nel contempo avremo a che fare con la nuova lingua “reale”, ovvero parlata senza accenti strani). Oggi come oggi, sul satellite, anche solo Free To Air (ovvero canali liberi), si trovano un sacco di canali in inglese, tra cui la BBC.
– Guardare un film in italiano, poi in lingua con sottotitoli e poi solo in lingua. Dopo una dozzina di film, la lingua straniera ci suonerà molto familiare e molte frasu semplici saranno facili da captare e comprendere.
Ciao ^_^
Ciao Francesco,
grazie davvero dei consigli.
Andrea.
Eeeh, questo inglese… ;)
Complimenti ad Andrea (Fluentify) per l’idea che ha avuto. Come dice sempre Andrea (EfficaceMente), per uscire dalla crisi servono nuove idee e qualcuno che abbia il coraggio di attivarsi per metterle in pratica.
Parlare con un madrelingua non solo aiuta lo speaking (punto critico per i più), ma anche il listening.
Ricordo qualche anno fa dopo aver finito l’università il periodo che ho passato in una cittadina del Devon proprio per miglioreare il mio Inglese. Pur reputando di conoscere la lingua discretamente bene, i primi tempi ero in grado di capire appena il 70% di quello che dicevano le persone del luogo (al restante 30% supplivo con una risata e un “hahaha, yeah, I know… (sì, come no XD)).
Andrea (EfficaceMente), complimenti anche a te per il fatto di promuovere gratuitamente su un sito tanto frequentato quanto il tuo questa start-up. Sempre coerente ed ammirevole ;)
Saluti,
Ambrosia.
Vorrei aggiungere anche una nota dolente per quanto riguarda noi italiani: il doppiaggio. Me l’ha fatto notare un mio amico di google+ che è molto bravo con l’inglese. Lui è rumeno e conosce rumeni che lavorano in Italia, è venuto a trovarli ed è rimasto stupito del fatto che noi tutto è doppiato. Negli altri paesi non è così, di solito ci sono i sottotitoli e questo aiuta con le lingue in generale.
Noi italiani in questo siamo viziati, abbiamo degli attori bravissimi che quando doppiano sanno modulare così bene le voci che sembra siano le voci originali.
Bellissimo, da un lato, ma penalizzante per la conoscenza dell’inglese.
Ciao,
ho avuto una reazione simile anche io da parte di un amico danese qualche anno fa. Rimase stupito dal fatto che noi avessimo tutti i film doppiati, quando loro, invece, non hanno alcun film doppiato, ma solo in lingua originale con sottotitoli.
Io, più che vederlo come un vizio, la interpreto come un segnale di quando grande e forte è il nostro paese, alla faccia della
mi sono mangiato un pezzo di commento..
dicevo: alla faccia della presunta crisi che stiamo attraversando.
http://www.efficacemente.com/2012/12/ricchezza/
Non ho molto da dire oggi, e generalmente quando non ho nulla da dire, non dico nulla. Però un commento lo lascio ugualmente, perchè mi sento di dire una cosa sola al blog EfficaceMente: GRAZIE.
tonnellate di film in inglese con sottotitoli in inglese!
E’ un po’ vero questa storia della grammatica e della difficoltà di apprendere una lingua ad una certa età (facciamo finta che sia una veneranda età)
Io ho imparato l’inglese da piccino (intorno ai 6-7 anni)in una scuola privata con insegnanti di madrelingua. Sono partito con un libro a fumetti (credo di avercelo ancora), con le nursery rhymes….insomma si andava step by step con canzoni, piccole frasi da fare, piccoli dialoghi da fare tra noi bimbi, piccole canzoni da imparare….La grammatica sufficiente per un cinquenne che incomincia ad addentrarsi nella selva oscura dell’inglese (OMG) ed era BTW anche divertente…con i piccoli temi che si fanno anche nelle elementari italiane….L’insegnante magari ci faceva divertire con giochi (togli la parola che non c’entra)….tutto sempre e rigorosamente in inglese….poi qualche vacanza studio in Inghilterra….risultato: credo che il risultato sia sentire la lingua propria….insomma non aver indugi e se hai qualche problema cerchi di guardare il collins online….vedere la definizione in inglese….o magari cercare di capire il tutto dal contesto…ok forse il mio inglese non è perfettissimo….anzi non è sicuro…….mi mancano certe cose….questo è sicuro….però quello che vedo è che la lingua è mia….quando sono con l’inglese non ho bisogno dell’italiano…perchè riesco sempre a trovare il metodo per spiegare (quando inizi ti fanno della specie di gioco in cui devi descrivere la parola all’altro bimbo ….e l’altro bimbo deve capirla la parola che si nasconde dietro alla definizione….)
Lo stesso non posso dire per il tedesco che l’ho imparato più tardi e che non lo sento mio come l’inglese….insomma qualche difficoltà in più per comprendere/ per vedere le definizioni/ per costruire la frase….mmmh farmelo mio come l’inglese la vedo dura (francamente…forse sarà questo il goal di quest’anno
La lingua devi sentirla tua e per sentirla tua devi abbandonare completamente l’italiano (e questo vale per qualsiasi medium che utilizzi: quindi scritto o audio)
Nell’essere proattivo io avrei dei consigli:
1. quando hai delle parole che non conosci, non serve nulla ad appuntarsele….Ma secondo me devi capire dal contesto che significa.. Cerca magari di usare una definizione in inglese…..dopo aver fatto questo sostituiscila con una parola inglese che conosci…..alla fine guarda sul collins dictionary (o sul macmillan o su quello dell’oxford university)….insomma uno rigorosamente tutto scritto in inglese ….e solo alla fine (sempre se ti serve) guarda quello in italiano
Per il problema della memoria credo che sia il problema dell’età….più sei giovane più si sedimentano le cose….perchè hai dovuto usare da piccolo quel poco che conoscevi per andare in bagno (la mia insegnante dal primo giorno di inglese ha iniziato a parlarci in inglese..senza traduzioni….quindi della serie: o capivi o capivi….l’inglese si impara così: con l’inglese crudo, duro e puro senza filtri di altre lingue)
bel blog!! i miei complimenti!!
Esco fuori dal coro ma spero che i miei toni vengano fraintesi come polemici; più che altro sono “demoralizzati” :)
L’idea di Andrea-UK è ottima ma questo post purtroppo mi fa sentire ancora più inadeguata alla lingua: è bellissimo che esista un mezzo (piattaforma) che permetta scambi e approfondimenti, l’idea è indovinata, ma secondo me per chi vive in Italia potrebbe risultare un po’ frustrante: mi viene una leggera tristezza mettermi al computer e parlare con un tutor a video che – lui sì – si trova in terra britannica in quel momento e una volta terminata la lezione può andare a fare la spesa in Inglese, organizzare la serata con gli amici Inglesi, vivere la città e andare a vedere un film al cinema (in Inglese) se gli va. Lo vedo ottimo per Italiani a Londra ma per chi si trova e vive qui (in Italia), e si confronta con il cattivo uso quotidiano della lingua, in ufficio o in aula, è difficile vivere una parentesi di Inglese perfetto una/due volte la settimana per poi tornare a vecchie abitudini (sbagliate).
Spero che il mio commento venga preso come un feedback utile, soprattutto per chi ha inventato la piattaforma.
*non* vengano fraintesi
Spot di giochi e incontri online con abbonamento e testimonial come Belen e Sara Tommasi su EfficaceMente? No, non può essere, qualtorna non cosa o.o (?!?)
Ciao Crystal la pubblicità di adsense è legata al singolo utente: io non so cosa vede il singolo lettore, in quanto dipende dai siti che si è precedentemente visitati. Insomma, io affitto uno spazio a Google, che poi decide in autonomia quali annunci mostrare ai diversi lettori, in base alle ricerche e ai dati di navigazioni specifici.
Questa mancanza di controllo non mi entusiasma particolarmente, e sto già valutando da qualche mese pro e contro di tenerli.
Ciao!
Strano, non mi sembra di aver cambiato “abitudini” e gusti ^^… Comunque ero sicura ci fosse una spiegazione logica, mi sembrava davvero incongruente,, gli spot sono cambiati da oggi comunque… Vabbè… L’importante è che non siano legati al blog, non mi piaceva molto l’idea. Saluti!! :-)
Quello che posso fare, e farò, è imporre al sistema pubblicitario di non mostrare annunci legati a specifiche tematiche (es. incontri online, etc.).
Andrea.
Ho sistemato i filtri, nei prossimi giorni dovrebbero scomparire quel tipo di annunci che mi hai indicato. Se ti capita, fammi sapere. Grazie ;-)
Grazie mille Andre. Non per fare i falsi puritani ma quegli annunci erano una nota stonata qui e rischiavano di intaccare la positività con cui ci si pone entrando su efficacemente. Ci son luoghi e luoghi e qui sono fuori luogo sicuramente. Comunque sono apparsi per la prima volta solo ieri quindi se continuerò a vederli non esiterò a comunicartelo. Grazie ancora!
Ciao Crystal, dopo la tua segnalazione, ho approfondito il tema dei filtri nella pubblicità Google e ho disabilitato le seguenti categorie di annunci:
Chirurgia estetica e modificazione corporale
Farmaci e integratori
Incontri
Ingenti guadagni in poco tempo
Magia nera, astrologia ed esoterismo
Perdita di peso
Politica
Religione
Riferimenti al sesso e alla sessualità
Salute sessuale e riproduttiva
Videogiochi (casuali e online)
Come detto io non riesco a sapere quali annunci vengono visualizzati dai singoli lettori, se doveste per caso visualizzare un annuncio che potrebbe rientrare in queste categorie, gentilmente comunicatemelo. Grazie mille per avermi fatto presente questo aspetto, non oso immaginare quanti lettori abbiano visto annunci simili a quelli comparsi a te e si siano fatti un’idea sbagliata del blog.
Andrea.
Allora, stavo giusto per inviarti le immagini via mail, purtroppo continuo a vedere quegli annunci e ora si sono aggiunti quelli sulla cartomanzia. Non sono siti che frequento, non mi spiego quindi come mai all’improvviso siano apparsi su efficacemente. Ti mando uno stamp via mail.
Ciao Andrea,
visto che per ora mi è un po’ complicato andare in England, cerco di imparare l’inglese anche attraverso le chat con stranieri…
Ora ti chiedo: “How’s you?” è corretto? Da un madrelingua ho letto praticamente quest’espressione, alternativa alla classica “How are you?”. Quando invece mi trovo a usarla ad altri stranieri non inglesi mi dicono che è sbagliata… A dire il vero è un po’ difficile scoprire chi siano i veri madrelingua e chi no, soprattutto quando i non inglesi hanno una pronuncia a dir poco perfetta…
Cosa mi sai dire di questi slang?
Grazie,
Andrea
“How’s you?” è utilizzata in GB soprattutto dai teenagers (ma non solo), ed è un modo più informale e colloquiale per dire “How are you”.
Eviterei però di soffermarmi a slang o ad evoluzioni della lingua, che avvengono, come per l’italiano, ma su basi regionali.
Ciao Andrea!
Grazie dei tuoi preziosi consigli.
Ascolta ho una conoscenza intermedia con la grammatica inglese.Per la pronuncia uso dei vocabolari online ma a volte non capisco bene certe parole.
Se mi iscrivo su fluentify e non capisco ciò che dice il madrelingua visto che c’è la webcam posso scrivere le parole su un foglio e farle vedere al madrelingua?Se non riesco a comporre certe frasi come posso fare? Ho notato che la mia difficoltà è quella di comporre la frase velocemente e per questo studio le frasi..
Posso dire How do you pronounce this? Pronunciato dovrebbe essere “au do iu pronauns dis”?
Magari sono domande stupide e mi rendo conto che per me il parlato è un grosso ostacolo che devo assolutamente superare!
Ciao Andrea, dopo aver rimandato per un bel po’ (eresiaaaaa!!!!)ho finalmente provato fluentify. Ottimo! Ho chiacchierato piacevolmente con Chicago dal divano di casa superando l’imbarazzo che mi assale ogni volta che parlo in inglese. Pratico, efficace e low cost!grazie mille per il suggerimento!
Ciao! Domando a te ma più in generale a chiunque sappia rispondermi. Come hai realizzato tecnicamente il test Yes! inglese? Lo trovo molto carino. Grazie mille!
Ciao Mari,
abbiamo usato la piattaforma di typeform.com ;-)
Grazie mille! Anche per la velocità :)
Ho fatto il test, risultato 70/100, ma io credo sia solo perché tutti i quesiti del test erano basati in maniera molto stretta ed esclusivamente sul mondo del marketing e delle aziende. Io ho compreso tutto di ciò che c’era scritto, ma è molto probabile che abbia dato in alcuni casi una risposta sbagliata interpretando male il significato di una frase, captando il significato letterale e non quello a cui si riferisce nel gergo aziendale. Ad ogni modo mi è arrivata l’e-mail dove avete scommesso che io mi possa ritrovare in sole 3 situazioni: o in una posizione manageriale, o che io sia un giovane e libero professionista, o che sia uno studente con un livello di inglese, appunto, da studente. Non credo di volere i vostri moduli che dite che a breve mi manderete; per il semplice motivo che non ho alcun interesse nell’entrare nel business degli affari. La mia conoscenza dell’inglese viene dalla musica, dai videogiochi, dalle mie serie TV preferite ma soprattutto dalla musica. Ascolto band di artisti britannici e statunitensi, anche se non solo, ascolto molto Swedish Rock, e metal finlandese e norvegese, anche se con tutti i testi in inglese, da 14 anni (ne ho 23), mentre 12 anni fa ho cominciato a suonare la chitarra e tuttora sono un chitarrista rock. Essendo questo genere di chitarrista significa che il 90% di tutto ciò che ho sentito in 12 anni era in inglese. Ho affrontato un viaggio ad Helsinki di 3 settimane senza sapere nulla della lingua, ma sapendo che in Finlandia anche i tabaccai se non parlano, snocciolano, qualcosa di inglese quindi me la sono cavata. Ho assistito a molte live-clinics di artisti d’oltre oceano (Canada, Stati Uniti, Australia) e non mi sono mai avvalso del traduttore che era li presente, ho sempre fatto le mie domande in inglese e direttamente all’artista, tralaltro venendo anche in aiuto del traduttore assegnato quando non riusciva a tradurre qualche termine tecnico. Dulcis in fundo, non voglio essere tacciato di superbia o megalomania, ma questo test mi ha fregato solo per il gergo da corporazione. Andrea lasciati fare un test da me dove come gergo utilizzo quello strettamente musicale inerente le innovazioni nelle chitarre elettriche o anche semplicemente come sgretolare un intero pezzo e poi descrivere ogni sua parte. Credo che in quel caso avresti delle difficoltà anche tu, perché non è il tuo campo? O mi sbaglio?
Forse ho recepito male io, io avevo capito che qui si migliorava la pronuncia. Sono perfettamente capace di sostenere una conversazione con un madrelingua (Ogni estate viene a trovarmi un mio amico austriaco; io non parlo il tedesco né lui l’italiano, per 2 settimane parliamo solo l’inglese), il mio problema però è che le frasi in testa quando le formulo suonano meglio rispetto a quando escono dalla mia bocca. Ma ora ho capito che il tutto non fa per me. Grazie in anticipo e mi scuso per il tempo sottrattovi.
Ho fatto il test tre volte, ma dopo aver inserito la mail per ricevere i risultati mi dà una pagina di errore!
Grazie Elisa, verifichiamo e ti facciamo sapere.
Abbiamo appena fatto una prova e sembra funzionare tutto correttamente. Contatta gentilmente l’indirizzo support@yesinglese.com indicando quale dispositivo e quale browser stai usando per il test. Grazie!
Il corso YES inglese si focalizza su quali livelli del QCER? Grazie
Da A2 a C1.