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Scene epiche e monologhi di film indimenticabili per ritrovare motivazione e determinazione.

monologhi di film

“Nessuna forma d’arte riesce ad andare oltre la nostra consapevolezza ordinaria come un film: ci penetra dentro sfiorando direttamente le nostre emozioni ed arrivando al crepuscolo della nostra anima.”

Ingrid Bergman.

Se segui il Blog EfficaceMente da un pochino avrai capito che sono un grande appassionato di cinema.

Andando indietro di qualche anno, avevo intitolato uno dei miei post di maggiore successo: Motivazione: 30 film che dovresti (ri)vedere.

Credo infatti che il cinema possa veicolare forti emozioni in modo diretto, senza necessità di ulteriori strati interpretativi. Tra queste emozioni, una delle più potenti è sicuramente la motivazione.

Certo, non tutti i film sono dei capolavori, ma alcuni di essi entrano in risonanza con il nostro io più profondo, modificando, nel lasso di una scena, la nostra percezione del mondo.

Eh la pepa Andre… non avrai mica esagerato questa volta?!

Ma basta con le chiacchiere… voglio lasciar parlare il cinema, e per la precisione quei 10 monologhi di film che più mi hanno colpito. In realtà ce ne sarebbero molti altri: per questo motivo, mi piacerebbe che questo fosse un post… sociale. Se ne avrai voglia, lascia pure nel commento la tua scena di film preferita. Puoi anche usare i commenti della pagina facebook del Blog.

Eccoti miei 10 monologhi di film preferiti:

Nota tecnica: se stai leggendo questo articolo direttamente dalla tua email potresti non visualizzare i video qui sotto, vienimi a trovare direttamente sul Blog per non perderli: questo è il link.

Il curioso caso di Benjamin Button

In questo film interpretato da Brad Pitt e Cate Blanchett, il monologo sulla vita tenuto dal protagonista al termine del racconto è sicuramente una delle scene più memorabili. Te lo lascio vedere, “per quel che vale…“.

Fight Club

Stesso attore protagonista (Brad Bitt), ma film completamente diverso: Fight Club, ispirato all’omonimo libro di Chuck Palahniuk.

In questa scena, Tyler Durden ci ricorda quello che siamo, ma soprattutto quello che non siamo:

Se ti interessano altre pillole di saggezza a basso contenuto di buonismo, ti consiglio di leggerti le 8 regole di Tyler Durden per condurre una vita fuori dall’ordinario.

Trainspotting

Trainspotting è il film che ha segnato una generazione. Il monologo iniziale è entrato di diritto tra i monologhi di film più famosi e le tematiche trattate sono quanto più di attualità con l’attuale crisi economica. Tu cosa hai scelto?

La leggenda di Bagger Vance

Passiamo dai sobborghi inglesi, ai curati green del Nord America. La leggenda di Bagger Vance è un film alquanto smielato, ma senza dubbio d’impatto. In questa scena, il caddy Will Smith svela ad un giovane Matt Damon il segreto dello swing perfetto.

Non importa che tu sia o meno un golfista, lo stesso principio si applica allo studio ed al lavoro: quando hai bisogno di concentrazione, devi imparare a “vedere il campo” entrando in uno stato di flusso. Se poi hai bisogno di qualche tecnica un po’ più pratica per trovare la concentrazione, di quella suggerita da una scena di un film, che ne dici di dare un occhio alla tecnica del mandarino?

Wall Street

Non c’è nulla di meglio delle pillole di Gordon Gekko (Michael Douglas) per abbassare la glicemia di film un po’ troppo romanzati alla “Bagger Vance”. Pescecane di Wall Street, Gordon Gekko è la personificazione dello speculatore finanziario: soggetto alquanto di moda recentemente.

Beccati questo discorsetto a basso dosaggio di zuccheri ed ipocrisie.

Se il personaggio di Gordon Gekko ti affascina, gli ho dedicato un intero post: Gordon Gekko e l’importanza dell’avidità.

Ogni maledetta domenica

I film dedicati allo sport hanno ormai dato vita ad un genere a sé stante ad Hollywood. Ogni maledetta domenica, con Al Pacino, è sicuramente uno dei migliori esempi di questo genere ed il discorso pre-partita del coach è tra gli annali dei video sulla motivazione.

Che si tratti del tuo prossimo allenamento o di qualsiasi altro obiettivo che stai rincorrendo nella tua vita, ricordati di lottare per conquistare ogni singolo centimetro.

Guerre Stellari

Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma Star Wars (Guerre Stellari) rimane IL capolavoro dei film di fantascienza.

In questa scena il maestro Yoda istruisce il giovane Skywalker e nell’arco di pochi minuti gli impartisce alcune preziose lezioni: “devi disimparare ciò che hai imparato”, “Fare o non fare: non esiste provare” e così via.

Per tutti quelli che si sentono un po’ Jedi dentro ;-)

American Beauty

American Beauty è uno dei migliori film realizzati da Hollywood alla fine degli anni ’90. Magistrale l’interpretazione di Kevin Spacey, in assoluto uno dei miei attori preferiti.

Quella che vedrai di seguito è una delle scene più belle del film ed è anche nota come “la scena della busta“. Sono sicuro che non tutti sapranno apprezzarla: ti chiedo soltanto di guardarla senza pregiudizi, ascoltando attentamente il dialogo. Il mix di parole ed immagini può essere meraviglioso, se avrai la mente abbastanza aperta.

Batman begins

Torniamo all’azione. I film dedicati ai supereroi dei fumetti non è che mi abbiano mai preso particolarmente: li ho sempre considerati blockbuster o poco più. Eppure la rivisitazione di Batman fatta da Christopher Nolan ha il suo perché.

In questa scena emerge un messaggio molto potente per tutti gli amanti di crescita personale: “l’addestramento è niente, la volontà è tutto!” (minuto 2’04”).

Se vuoi approfondire le tematiche legate a forza di volontà e auto-disciplina, ti consiglio questi 2 articoli: “Forza di volontà: la guida definitiva per accrescerla” e “L’importanza di avere auto-disciplina e… come svilupparla“.

Braveheart

Concludiamo questa carrellata dei 10 migliori monologhi di film (secondo me), con il monologo dei monologhi: il discorso sulla libertà di William Wallace (Mel Gibson).

A mio avviso, negli anni questo video è stato un po’ troppo abusato, dai corsi motivazionali fino alle convention aziendali, ma la sua carica di energia e motivazione rimane intatta.

Beh, cosa ne pensi? Vuoi dare il tuo contributo nei commenti? Mi farebbe piacere.

Ps. Non c’entra niente, ma visto che mentre lavoravo a questo articolo, ho anche aggiornato la pagina con le Guide suggerite dal Blog, magari ti interessava darci un occhio ;-)

Pps. Buona settimana. Andrea.

Foto di dmhergert

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Ilaria Cardani

Ah, un momento che prendo fiato dopo la doccia di testosterone che mi son fatta guardando il monologo di Braveheart…

Com’è che non tutti sapranno aprezzare la scena della busta? Troppo poco machismo?

Yoda lo adoro, lo uso sempre anch’io quello spezzone.

E anche Benjamin Button (il film, non il libro.) l’ho trovato pieno di profondi significati

Quanto a Tyler Druden, ossignore, noia e vuoto son pesanti da tollerare, soprattutto se mancano fantasia ed esperienza di mondo…

Grazie, post molto utile!

Andrea

Ciao Ilaria,
grazie del commento.

Per quanto riguarda la scena della busta, molte delle persone con cui l’ho condivisa l’hanno trovato “piatta”, “noiosa”. Non credo sia questione di machismo, penso però che sia necessaria una certa sensibilità per apprezzarla.

Per quanto riguarda Chuck Palahniuk, credo che sia un tantino sovrastimato come autore, ma Fight Club (il film) lo apprezzo. In rete è curioso trovare due fazioni diametralmente opposte su questo film, che volenti o nolenti, è un cult:
– chi ne ha fatto un culto
– e chi lo guarda con la puzza sotto il naso

Per quanto mi riguarda, visto che sono abituato alle minkiate di crescita personale, sorrido del veicolo con cui viene trasmesso il messaggio e a volte del messaggio stesso, ma apprezzo l’effetto che ha sulla mia motivazione.

Ecletticamente

Eccone qua uno!
Un fanatico di fight club!

Ad ogni modo, non sono qui per discutere di fight club ma per suggerirti un altro film che a mio modo di vedere dovresti inserire sia nella lista dei migliori monologhi, sia nella tua best list.

Si tratta del monologo di Pacino in shent of a woman:
http://www.youtube.com/watch?v=M5pBtrUZxEI

ps. se ti capita, inserisci nella tua top list anche “scoprendo forester”.

Claudio

Andrea…ROCKY E’ LEGGENDA.

LoSpagnolo

Fantastico articolo Andrea!

Come sempre :D

Grazie per avermi citato :))

Ricambierò presto il piacere!

Marco aka LoSpagnolo di seducere.com

Sim

E il monologo finale in “The big kahuna” lo vogliamo lasciare fuori??? Secondo me è il migliore in assoluto!

Sim

Andrea

Grande Sim!
Uno dei miei preferiti! Io adoro la versione in inglese, ma non ero sicuro che tutti avrebbero apprezzato.

Se non sbaglio hanno fatto anche la traduzione in italiano, ma non è che mi entusiasmi.

Massive

Noia e vuoto del film o del protagonista all’inizio? A ma Fight club e questo spezzone sono piaciuti; quello che non capisco e cosa centri Trainspotting con la motivazione, a me pare tutto l’opposto e un invito a vivere nel piacere.
Anche Batman begins è bello, ma Yoda esprime meglio lo stesso concetto.

Di monologhi non me ne vengono in mente molti al momento, ma direi che il mio preferito è quello di Morpheus ispirato al mito della caverna di Platone: “…è il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità…”.

Andrea

Ciao Massive,
per quanto riguarda Trainspotting, ripeto, a me interessa poco quale “dovrebbe” essere il messaggio. Mi interessa come Io interpreto il messaggio.

Nel monologo iniziale c’è un’aspra critica alla vita mediocre che molti di noi scelgono. Il protagonista per sfuggirgli fa una scelta un “tantino” discutibile, fatta di eccessi e dell’inevitabile tunnel della droga: ma questo non significa che sia l’unica strada, anzi.

Massive

Appunto, non capivo il nesso e mi hai spiegato il tuo punto di vista.
Il motivo è che a me non sembra affatto una critica alla mediocrità in quanto si parla di scelte e i mediocri spesso sono tali perché sopraffatti da scelte altrui, sarò tarato io forse, ma quando si parla di scelta uno non sceglie mai la mediocrità (se è una scelta vera).
Anche scegliere una vita di eccessi può essere una scelta condivisibile, ma io ho interpretato il finale come un “chi me lo fa fare di scegliere e di pensare al futuro, tanto alla fine si schiatta (o altro motivo simile), tanto vale fare quel che capita e cercare di godersi la vita nel modo più facile che conosco” (anche il vivere il presente sarebbe positivo).
Ovviamente se lo si riesce ad interpretare come un disimpegno dalla mediocrità il discorso torna motivante.

Sim

Concordo con te Andrea, la versione in inglese “rende” nettamente di più di quella italiana. Non che sia sbagliata la versione in italiano, ma sicuramente perde “parecchi punti” rispetto all’originale.

Sim.

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