Un articolo sulla vita e l’importanza di viverla intensamente.
“…perché la vita è un brivido che vola via,
è tutto un equilibrio sopra la follia…”Vasco Rossi.
Questo è fulminato?! Non si può iniziare la settimana parlando di funerali! Qua è meglio toccare ferro… e tutto il resto! Tranquillo… non sono impazzito durante il week-end, e non preoccuparti, questo articolo non parla della morte: tutt’altro. Questo articolo parla della vita, della sua natura effimera e dell’importanza di viverne ogni istante con pienezza.
Un Maharajah indiano aveva un rituale quotidiano molto particolare. Tutte le mattine celebrava il proprio funerale, senza tralasciare nulla: i fiori, la musica, etc. Celebrando il proprio funerale, il Maharajah intonava continuamente questi versi: “ho vissuto appieno la mia vita, ho vissuto appieno la mia vita, ho vissuto appieno la mia vita…”.
Attraverso questa bizzarra usanza, il Maharajah dimostrava di conoscere uno dei più importanti segreti della vita: vivi ogni giorno come se fosse il tuo ultimo giorno.
Scommetto che hai già sentito questa storiella ed anche la sua morale, tuttavia esiste una profonda differenza tra conoscere e comprendere. Spesso viviamo con l’illusione di avere a disposizione un tempo illimitato per raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni: non è così. Siamo convinti che un giorno un evento straordinario ci cambierà la vita: non è così. Promettiamo a noi stessi che il prossimo mese o il prossimo anno miglioreremo, cambieremo abitudini: non è così.
Rifuggiamo il pensiero della morte, ma in realtà quello che ci spaventa è affrontare la vita.
Siamo terrorizzati all’idea di seguire i nostri sogni e di fallire. Riempiamo la nostra quotidianità di impegni da rincorrere, ma la verità è che stiamo sprecando le nostre energie su un tapis roulant, illudendoci che i km segnati sul display ci abbiamo realmente fatto avanzare nella maratona della vita.
Ma… se domani fosse il tuo funerale?
- Cosa faresti oggi?
- Cos’è che non hai ancora avuto coraggio di fare?
- Cos’è che hai sempre rimandato?
- Quali sarebbero i tuoi rimpianti?
- Cosa avresti migliorato nella tua vita?
- Quali persone avresti voluto conoscere e quali avresti voluto lasciare andare?
Fammi sapere cosa ne pensi, lasciami un commento e… fallo oggi. Non si sa mai. ;-)
foto di Chad McDonald
Buongiorno, Andrea.
Quello che scrivi mi fa pensare a 2 cose:
1. Il 2° principio di “7 habits of higly effective people” di Stephen Covey: “Begin with the End in Mind” (inizia con la fine in mente).
Nel capitolo dedicato a questo principio Covey consiglia ai suoi lettori di visualizzare il proprio funerale e pensare a quello che vorremmo fosse detto di noi da nostra moglie, i nostri figli, i nostri colleghi… e di vivere perchè un giorno possa essere veramente detto!
2. Un versetto del Nuovo Testamento: “Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce.” (lettera di Giacomo)
Grazie per stimolante domanda. Un bel modo di iniziare la settimana…
Andrea
In un certo senso la penso come te. Forse sono i sempre più anni che ho sul groppone, ma ho cominciato da tempo a pensare che quello che mi piace fare, i posti da visitare (amo vedere luoghi in cui poca gente trascorrebbe le vacanze) DEVO farlo ora e non dopo. Primo perché NON so se ci sarà un dopo, secondo perché adesso sono solo e posso decidere appieno della mia vita e dei miei svaghi.
Mi pesa spendere soldi, guadagno poco, ma non so quanto ancora sarò su questo pianeta, quindi il tempo che mi resta me lo vivo come mi pare :)
PS: non prenderla a male, ma appena ho letto il titolo… ho toccato ferro e dintorni :)
…a me viene in mente la canzone che ho ascoltato in macchina questa mattina: Rosso di Nicolò Fabi :D
ciao
alexander
Ormai è un pezzo che vivo, precisamente da quando ho scoperto quanto è facile perdere tutto con troppe cose fa fare e da volere. Credo fermamente nella reincarnazione, ma sono logicamente legato a chi sono ora. Sarò Andrea Capanna una volta sola, e per poco tempo, quindi non voglio sprecare nulla e apprezzare quello che questo passaggio mi offre. Per passare oltre con qualche missione compiuta e per essere, se vuoi egoisticamente, appagato.
Per cercare di rispondere alla tua domanda. Se domani fosse il mio funerale…beh, non penserei al passato, non avrebbe senso, però non vorrei passare a miglior vita senza aver detto “ti voglio bene, e grazie”, a chi dico io.
Ti voglio bene, e grazie.
Ciao Andrea, non ho mai lasciato commenti sul tuo blog anche se lo leggo con assiduità e lo trovo particolarmente interessante.
Sono daccordo con te in parte.
Quello di cui tu parli ha due fondamenti cioè che abbiamo il completo controllo di ciò che ci accade 1) in ogni momento della nostra vita e 2) al di là di ogni condizionamento.
Così non è. La vita degli esseri umani non è una linea retta ma un’insieme di fasi (brutto termine, passamelo che non me ne vengono altri al momento).
In alcune siamo più o meno dipendenti dagli altri, da noi stessi e da eventi anche incontrollabili a cui possiamo reagire in una miriade di modi alcuni assolutamente al di fuori del nostro controllo.
So che il tuo post voleva parlare del valore dell’oggi ma introduce anche uno spiraglio di autoanalisi sul passato. Due pesi due misure.
Cambierei diverse cose della mia vita. Per cambiarne alcune, tuttavia, dovrebbero non essere accaduti fatti al di fuori del mio controllo. E per cambiarne altre avrei dovuto avere in quel momento un’età ed una consapevolezza che ragionevolmente non potevo avere. Per fortuna oso dire.
Credo che la soddisfazione nell’oggi passi anche attraverso gli errori, le frustrazioni, i rimpianti.
L’importante è non crogiolarcisi e vivere nel passato o nel rimpianto.
Grazie per condividere con noi i tuoi pensieri così pieni di spunti di riflessione.
Fossero tutti come te.
Un abbraccio
Ele
@Elena
Non concordo con la tua affermazione:
la nostra reazione è sempre sotto il nostro controllo.
Ad un IMPULSO esterno segue una nostra REAZIONE che poi sfocia in una AZIONE.
L’impulso non sempre possiamo controllarlo, ma la reazione dipende solo da noi. Non c’è nessuno che ti dice come devi reagire se qualcuno ti taglia la strada è una scelta che dipende ESCLUSIVAMENTE da come TU vuoi reagire, e da ciò dipende fortemente quali azioni eseguirai e di conseguenza influenzerai i tuoi risultati.
…che poi sia difficile cambiare il nostro modo di reagire, questo è tutto un altro discorso ed è una parte fondamentale della crescita personale.
ciao
alexander
Ancora @Elena
Mi frullava in testa e ora mi sono ricordato chi l’ha detto.
Viktor Frankl sopravvissuto ai campi di concentramento afferma nel suo libro “Man’s Search for Meaning”:
Everything can be taken from a man but …the last of the human freedoms – to choose one’s attitude in any given set of circumstances, to choose one’s own way.
e cioè più o meno: Puoi togliere tutto ad un uomo, tranne l’ultima delle libertà che è quella di scegliere l’atteggiamento con cui affrontare qualsiasi situazione, di scegliere la propria via.
buongiorno
forse hai ragione, bisogna vivere intensamente, ma non esiste solo l’oggi, le mie decisioni e le mie azioni influenzerebbero sicuramente la vita qualcun altro che mi sta accanto. la vita è solo nostra, ma non viviamo da soli.
Eccomi!
@Andrea:
Non ti nascondo che il libro di Stephen Covey mi ha molto influenzato ed è stato sicuramente di ispirazione per questo articolo. Grazie per le citazioni che hai postato: completano molto bene l’articolo.
@Alex:
Mi piace l’idea di aver stimolato tutte queste connessioni: gratificante.
@Daniele:
Vedo che hai colto appieno il senso dell’articolo. Quando capiamo che il tempo a nostra destinazione non è infinito, è come se scattassero degli ingranaggi nel nostro cervello e allora iniziamo a liberarci dalle paure, dai limiti, dalle convinzioni errate ed iniziamo ad agire come spinti da un fuoco invisibile.
Ps. hai fatto benissimo! Ahahahah
@Andrea Capanna
Grazie Andre per il commento. Ti sei soffermato su un punto importante: non dovremmo mai dimenticarci di ripetere più spesso qualche “ti voglio bene”, “ti amo”, e “grazie” alle persone che ci sono vicine.
@Elena
Ciao Ele! Lungi da me pensare che possiamo avere controllo su ogni aspetto e attimo della nostra vita (orrore!): ma come suggerisce Alex, possiamo sempre decidere come reagire. Quello spazio tra accadimento e reazione è il nostro porto sicuro.
E’ molto bello osservare il modo in cui ognuno legge se stesso in questo articolo. Tu ci hai letto un’autoanalisi sul passato, io invece l’ho scritto con il futuro in mente ed il presente come punto di partenza.
Se è vero che siamo il risultato delle nostre esperienze passate, sono altrettanto convinto che porci le giuste domande possa aiutarci a trasformare radicalmente il nostro futuro, partendo da oggi.
@kermitilrospo
Ecco un altro esempio di come ognuno legga se stesso in questo articolo. Ecco cosa penso kermit:
– Si, in realtà esiste solo l’oggi. Passato e futuro ci possono influenzare pesantemente, ma in realtà non esistono se non nella nostra mente.
– No, non viviamo soli, ma credo fermamente che migliorare se stessi sia il primo passo per migliorare il rapporto con gli altri.
Un saluto.
Esatto! Esiste solo il presente, mentre l’uomo tende a farsi influenzare dal proprio passato (vedi Elena) e dal futuro (vedi kermitilrospo), lamentarsi del proprio passato e la paura per il futuro incerto ci paralizzano OGGI.
Volete che la vostra vita sia una paralisi continua fino alla vostra morte?
Bravo Andrea, approvo parola per parola!
Andrea…
buongiorno, eh?
ti commento su un altro post
;-)))
Ahahahaha… va bene, per questa volta… ;-)
@Alexander
Continuo a pensare che ci sono eventi nella vita su cui è impossibile avere il controllo emotivo e quindi fattuale.
Io personalmente 6 anni fa ho avuto un aborto spontaneo a cui sono seguiti 2 anni di depressione su cui non ho avuto il minimo controllo.
Pensare di razionalizzare ogni evento è molto maschile ma per me inaccettabile.
@Elena
rispetto la tua opinione.
Può anche darsi che io abbia la fortuna di non aver mai vissuto delle esperienze così forti come quella che hai descritto tu.
Ciao e ben ritrovati.
Volevo solo fare i complimenti ad Andrea per questo nuovo articolo, ma ora leggendo con più attenzione i commenti,desidero esprimere ad Elena tutta la mia comprensione per ciò che ha vissuto e ad Andrea che non sempre queste esperienze …”così forti…” rappresentano una “sfortuna”…
Elena il tuo pensiero rispetta pienamente il mio …di qualche anno fa… (stessa esperienza, e successivamente un’altra ben più grave….).
Alcuni fatti accadono senza un perchè e purtroppo senza riuscire a controllarli emotivamente….ma va bene così…non necessariamente bisogna trovare una spiegazione…si rischia di rimanere “incastrati” in questa condizione..Se avessi voluto trovare un perchè razionale a tutti i costi sarei sicuramente andata in depressione…Mi sono semplicemente fermata ad ascoltare me stessa e solo in questo modo ho realizzato che il “passato” mi stava paralizzando (come dice Pasquale).
Ora sono felice di aver vissuto questo “passato” ma solo perchè mi ha aiutato a fare una sceta tra vivere adesso, influenzata da questa esperienza dolorosa o proseguire il mio percorso trasformando queste emozioni in “risorse speciali e preziose”.
Io ho scelto quest’ultima via.
Buona giornata a tutti, Rosalba
Rosalba
credo che questo post metta bene in evidenzia come sia fondamentale mettere al centro della nostra vita le nostre passioni e fare di esse il nostro albero maestro..solo così avremo il piacere di progettare e pianificare il futuro per assecondare queste nostre grandi spinte interiori giorno per giorno e al tempo stesso rimanendo profondamente immersi nel nostro presente.
Ciao hernan,
vedo che hai colto appieno il senso dell’articolo: vivere intensamente, vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, vivere i nostri sogni oggi.
Grazie del commento.
ciao..Ti faccio i miei complimenti,è un articolo bellissimo, ti aiuta molto a riflettere!!anche se molte volte mi dimentico che qsto gg potrebbe essere l’ultimo!programmo eventi a lunghe distanze e molte volte rimando attività al futuro…Voglio cominciare da oggi a cercare di non rimandare e poter migliorarmi il piu’possibile!ho cominciato da qsto semplice commento….finora ho sempre rinviato a lasciare un commento e nn l’ho mai scritto…!!se dmn foxe il mio funerale(sxiamo di no, sn molto giovane,giovanissima)XD…avrei il rimpianto di nn esser stata abbastanza sfacciata,acculturata e soprattutto di nn esser brava a parlare e a scrivere…Però nn sò cm risolvere qsti problemi!qndi nn sò se da qsto punto di vista pensare a qsto potrebbe essere una cosa positiva….
Ciao Ale,
benvenuta nel blog.
Vedo che hai compreso l’essenza dell’articolo: invece che leggere e passare avanti, ti sei fermata e hai agito. In fondo inizia tutto da una piccola azione.
Per il resto. Mi permetto di darti un piccolo consiglio:
*Scegli un problema alla volta
*Definisci un obiettivo chiaro, concreto e preciso di miglioramento
*Insisti quotidianamente finché non raggiungi il tuo obiettivo
*Passa al problema successivo.
In bocca al lupo, e fammi sapere come va.
Andrea.
A volte, quando anche io propongo di vivere come se fosse l’ultimo giorno, sento ripetermi che non è possibile, perchè significherebbe non pianificare il proprio futuro, e lasciare “al caso” la strada che intraprenderemo.
Riporto qui quello che ho scritto in un articolo pochi giorni fa:
In realtà, vivere come se fosse l’ultimo giorno, non è legato a quanto fai, ma a ciò che fai e a come lo fai. Fatti sempre queste due domande guida:
* “Se oggi fosse l’ultimo giorno, farei quello che sto facendo ?“, questa ti permette di selezionare le cose veramente importanti per te, dal mucchio di impegni giornalieri, spesso inutili ed usati solo per riempire il tempo.
* “Se oggi fosse l’ultimo giorno, quale sono le cose che avrei voluto fare, ma che non ho fatto ?“, questa domanda ti aiuta, da oggi in poi, a dare una direzione diversa alla tua vita, orientandoti verso ciò che ti fa star bene, che ti da soddisfazione.
Ciao Moreno,
bentornato.
Pensare a domani come al tuo ultimo giorno è chiaramente una provocazione, deve spingerti a cambiare prospettiva: gli americani la chiamerebbero una “wake up call”.
Penso che le domande che proponi vadano proprio in questa direzione: grazie per averle condivise qui.
Andrea.
Concordo su quanto scritto in questo articolo e sul fatto che alcuni accadiminenti sfuggono al nostro controllo…
A questo proposito mi viene in mente un proverbio dei nativi americani:
Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, e la Saggezza di capirne la differenza.
Ciao!
Infatti. E’ creare quella che in ipnosi è chiamata “rottura di schema”, che porta un’apertura nel nostro mondo interiore, di solito chiudo da preconcetti, convinzioni, ed abitudini.
Senza uno spiraglio, è impossibile fra entrare quelle “nuove informazioni”, che possono permettere il cambiamento a cui aneliamo (consciamente o inconsciamente).
@Moreno
Molti aspetti della nostra vita progrediscono secondo un andamento a gradoni. Questo vale anche per la nostra crescita personale: a volte anche una semplice frase o domanda, può farci fare il salto al gradone successivo.
@Janette
Bentornata. Avevo già sentito o letto il proverbio che hai citato. Penso in un film o in un libro, ma ora non riesco proprio a ricordare!
Comunque grazie per averlo riportato!
@Janette: questa è una preghiera di San Francesco d’Assisi di cui tempo fa scrissi un articolo relazionandola ai concetti di sfera di influenza e di coinvolgimenti di Covey.
@Andrea: forse lo hai letto da me, dato che hai commentatato l’articolo. ;)
Ups… devo ripassarmi qualche tecnica di memorizzazione! Grazie per la precisazione Moreno! ;-)
Che gli esseri umani si sono condannati da soli…in un battito d’ali di farfalla si e’ gia distrutta una galassia.Tutto quello che circonda lo dovremmo apprezzare,siamo noi ad avere bisogno di questo mondo non lui di noi.La cosa buffa che in molti se ne ha la consapevolezza dopo…si ricomincia come sempre.Ovunque approda l’uomo e’meglio cambiare civilta’.
Sono troppo duro?Ma rendetevi conto come siamo ipocriti…cosa conta?
Ve lo dico ok…la domenica vedere le partite di calcio e tutto e’ bene quel che finisce bene.Ebbene io penso che non me frega un fico secco di cosa rimarra’ di tutti noi…non illudetevi…nulla e’ x sempre.
Godiamola la vita tutti fin che c’e’,alla pari non soltanto quei pochi d’elite che non vorrebbero mai crepare.
Sai che, non saprei rispondere a nessuna delle domande che hai elencato?
Nessuna. Non so cosa farei oggi, non so cosa rimpiango… NIENTE DI NIENTE.
E non perchè io abbia tutto, perchè la sento sempre una costante sensazione d’insoddisfazione ed è per questo che ho deciso di cambiare ORA e non DOMANI..però mi rendo conto anche di un’altra importante verità, è impossibile cambiare senza sapere come cambiare, è come viaggiare senza una rotta precisa, non si arriva mai alla meta, si procede a tentoni, si gira intorno senza sapere dove andare e magari si ritorna al punto di partenza (sei d’accordo?)..io non mi conosco e i miei reali desideri sono seppelliti chissà dove, e non so neanche dove recuperarli!
Consigli? E’ davvero possibile non sapere cosa si vuole e chi si è? Perchè succede?
Un abbraccio e grazie per l’articolo
Ciao Ilaria,
benvenuta.
Concordo con te quando dici che senza meta, cambiare è difficile, ma a volte hai bisogno di uscire dalla nebbia della vita anche senza una precisa direzione. A volte è necessario dare una scrollata alla propria esistenza, anche se non hai ben chiaro dove dovresti andare. Per farlo non serve rivoluzionare la propria vita, può bastare cambiare una piccola abitudine: abbandonarne una negativa e instaurarne una positiva.
Questo tanto per iniziare, serve poi trovarla quella direzione. A questo proposito ti propongo un piccolo esercizio: ritagliati un’ora per te. Cerca una stanza tranquilla della tua casa e prendi carta e penna. A questo punto inizia a scrivere qualsiasi cosa vorresti fare nella tua vita: non pensarci, scrivi e basta. Fai un elenco dei ciò che desidereresti fare nella tua vita: scrivi anche le cose più improbabili, lascia ampio spazio all’immaginazione. Non fermarti finché non avrai un sussulto. All’inizio scriverai cose forse un po’ banali, cose dettate dal contesto in cui vivi e dalle persone che frequenti, ma lentamente, un desiderio dopo l’altro inizierai ad avvicinarti a ciò che desideri veramente nella tua vita.
Fammi sapere come è andata.
Andrea.
@Ilaria
Attenta !
Perchè a voler trovare ESATTAMENTE cosa devi fare e quale sia lo scopo della tua vita rimarrai immobile all’infinito (chiamasi procrastinazione da perfezionismo). E stando ferma non cambierai mai, bisogna per forza che tu ti muova e all’inizio qualsiasi direzione va bene, perchè comunque riceverai dei feedback (sia positivi, che negativi) secondo i quali poi modificherai di volta in volta la rotta.
Ricordati che per strada puoi sempre chiedere aiuto e che spesso le persone sono felici di poterti aiutare.
Parti da ciò che ti piace fare, e se non sai cosa ti piace fare, allora il tuo primo obiettivo sarà prenderti ogni giorno mezzora da dedicare a te stessa pensando a cosa ti piace fare, ma non pensarci troppo perchè per cambiare bisogna anche AGIRE.
Perciò prendi una delle prime cose che ti piace fare, quella che ti ispira di più. A quel punto falla e vedi che sensazioni provi: se ti piace approfondisci. Se non ti piace, cerchi di capire perchè; se è paura di qualcosa è bene che approfondisci la causa, perchè è affrontando le ns paure che cresciamo. Se invece trovi semplice disinteresse, cambia rotta e prova qualcosa altro.
Sembra che per molto tempo tu abbia messo te stessa, il tuo IO, in secondo piano, perciò ora devi instaurare di nuovo un rapporto con la parte più profonda di te stessa, allenati ad ascoltare i segnali che il tuo corpo ti manda quando fai qualsiasi cosa:
– il tuo respiro è bloccato o profondo e rilassato ?
– come è la tua postura ? Spalle aperte e petto in fuori o gobba e spalle chiuse ?
– senti qualche parte contratta (per esempio la pancia, le gambe, i glutei, le spalle etc) ?
– etc
Questi sono tutti segnali corporei del nostra parte incoscia, quella che è in comunicazione con il ns IO senza il filtro della mente logica, perciò fidati di loro.
ciao
alexander
E’ proprio così che mi sento…respiro bloccato, spalle chiuse, pancia contratta, così contratta che sembra quasi rientri dentro…
Vorrei tanto ricominciare da qualcosa…ma cosa? Mi sentivo un leone e adesso, dopo un brutto trauma emotivo, non so più chi sono, dove sto andando…
Ho trovato questo blog nella disperata ricerca di una soluzione, e devo dire che, anche se non ho sbrogliato la matassa, vi leggo con tanto piacere. Significherà qualcosa?
Grazie Alex,
commenti sempre ricchi e preziosi.
Buon anno.
Andrea.
Ciao Andrea, complimenti per l’articolo. Mi ha fatto tornare alla mente un momento intenso vissuto ad un ritiro qualche anno fa. Mi trovavo in una casa isolata in mezzo ad un bosco a mille metri, una sera d’estate in una cappellina all’aperto assieme a dei cari amici.
Scrissi questa traccia per la riflessione serale:
“Ogni giorno
Da millenni, fin dall’inizio dei tempi
non un’ alba, non un tramonto, si susseguono uguali.
Ogni giorno è diverso,
ogni giorno è uno scrigno ricco di tesori.
Ogni giorno è nostro e lo riceviamo in dono,
è prezioso,
come la prima e l’ultima goccia di vita.
Perché ha smesso di stupirci?”
Penso che troppo spesso, ci dimentichiamo che la nostra vita è qui ora, in quest’istante. Troppi sorrisi distratti, troppe parole mai dette, troppe cose mai fatte, troppi istanti preziosi del nostro presente persi per la troppa sete del Domani o per l’arsura lontana di Ieri.
Oggi siamo qui e questo mondo terribile e stupendo è ancora nostro.
Grazie
Luca
Stupende parole Luca.
grazie per l articolo
queste parole mi hanno fatto capire l’ importanza della vita
… se fosse domani sarei fregata :) la maggior parte delle idee che mi vengono in mente richiedono più tempo. Quindi queste poche ore le passerei con chi amo (quadrupedi compresi), chiederei scusa per poche cose e grazie per molte altre.
Scelgo di essere felice.
:)
Se invece domani ci fossi ancora beh, la lista è lunga, continuo a spuntare.
Grazie per gli stimoli.
A me balza in mente il Quasimodo : Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera
Ora credo che andrò a toccar ferro! Ciao Andrea
Ciao Andrea,
ogni volta che leggo i tuoi articoli mi alzo con una voglia di fare senza precedenti, mi stimoli e riesci a risvegliare quel mio neurone ormai un po’ assopito!
Continua così,
ora vado a toccare ferro e ti lascio con questa sintetica ma splendida poesia;)
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
ciao andrea,
mi hai fatto riflettere,e volevo farti una domanda:
se il mio funerale fosse domani,direi grazie e scusa alle rispettive persone,ma avrei un desiderio ancora piu forte,baciare la persona di cui sono innamorata…
tu hai scritto,le cose che vorreste fare fatele oggi,beh,io stavo per perndere la bici ed andare a farlo..ma è complicato..
quindi,nel mio caso,cosa mi consigli di fare??
Agire non è mai complicato. Le complicazioni le creiamo noi nella nostra mente.
A presto. Andrea.
ok,è vero,ma secondo me,quando si tratta di amore,di amare,le cose diventano veramente complicate ,anche se noi cerchiamo di non crederci,e di non crearle nella nostra mente..
secondo me è cosi,che ne pensi?
nn credi?
rispondi presto,chica
Hey :)
Proprio ieri sera riflettevo su questo e oggi mentre curiosavo nel tuo archivio sono cascata qui.
“…quello che ci spaventa è affrontare la vita.” Molto vero.
Mi piace come ti esprimi, come proponi analogie per spiegare certi concetti nel tuo blog. Come riesci a proporre così tante perle di saggezza? Ti svegli al mattino magicamente illuminato o hai un tuo piano di crescita personale? Sono curiosa XD, perdonami. Micol
Ciao, Andrea!
Sono anni che leggo il tuo blog. A dir la verità, non tanto spesso, in genere lo faccio quando ho bisogno di un calcio nel fondoschiena per darmi da fare.
Non so quando questo articolo sia stato scritto, ma ora che l’ho letto ho ricordato un pensiero che ho fatto due anni fa. Che in realtà è esattamente il pensiero principale di questo post.
Stavo con un uomo che non amavo e l’unica cosa che riuscivo a chiedermi era “ma se io morissi domani, cosa potrei mai dire a chiunque ci sia dall’altra parte? Che ho sprecato i miei ultimi anni con un uomo che non amavo? Lo posso davvero fare?”
è stata quella la molla che mi ha spinto a lasciarlo.
Ora mi sono di nuovo arenata, anche se in ambito lavorativo, e passo tutto il mio tempo a lagnarmi, aumentando così il mio disprezzo per me stessa.
Oggi, comunque, ho trovato un annuncio di un lavoro che potrebbe arrotondare il mio magro stipendio da segretaria. Peccato che non sia il genere di lavoro che vorrei fare (come neanche la segretaria, se è per questo!), per tutta una serie di motivi personali che non sto qui a spiegare. Ma leggere quell’annuncio mi ha fatto scattare una molla: ho un progetto in mente che trascino da anni. Mi piacerebbe moltissimo realizzarlo, ma ogni scusa è buona per rimandare. Ovvio che non vivo serena, per questo. La principale motivazione è la paura di mettermi in gioco, come se, in realtà, non valessi nulla e se gli altri lo scoprissero la vergogna cadrebbe su di me e non reggerei.
Mentre leggevo quell’annuncio, mi sono ritrovata a pensare “ma se non ci provo sul serio, come posso pretendere di guarire dall’ansia? Come posso pretendere che la mia vita migliori?”
Già. E se domani morissi, cosa direi, dall’altra parte? “Oh, sì, potevo fare o lagnarmi e ho scelto di lagnarmi!”
No, non posso vivere così. Certo, non lascerò il mio lavoro di segretaria, non subito, almeno. Ma già sapere che voglio darmi una chance renderà questo periodo più sopportabile!
Quindi, grazie mille per il calcio nel didietro! Torno a darmi da fare!