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Ogni volta che condivido la storia di uno scrittore famoso o un olimpionico di successo, puntualmente ricevo la stessa identica richiesta.

Sai qual è?

Questa:​​

“Andrea, belli questi aneddoti di personaggi conosciuti, ma io voglio leggere le storie di persone come me a cui questa crescita personale alla fine è servita a qualcosa!”

Beh, questa settimana ho la storia giusta per te. 

​​È la storia di Simone Di Filippo, una storia in cui sono sicuro si identificheranno molti Efficaci…

​​​​​​
“Ciao Andrea, 

ciao ragazzi dello staff di EfficaceMente. 

​​Circa 7 anni fa mi sono imbattuto per pura fortunam, quella con la “C” maiuscola, nel sito EfficaceMente e grazie a quell’incontro la mia vita ha preso una direzione diversa

​​Per più di 13 anni ho fatto un lavoro belloimpegnativosfidante e in apparenza mai ripetitivo, dinamico. 

​​Un bel giorno, l’8 Novembre 2022 (lo ricordo un po’ come la nascita di Cristo per il mondo cristiano) a me e ai colleghi del gruppo è stato detto: 

​​«Dal prossimo anno la vostra attività verrà esternalizzata e affidata all’azienda ********. Voi dovete decidere se continuare a fare il vostro lavoro sotto la nuova proprietà, così come lo avete sempre fatto (aggiungerei con le tante limitazioni del caso) o se fare altro internamente. 

​​Il 1 Dicembre dovete dire Si o No.»

Anticipo che alla fine la risposta è stata data il 21 Dicembre (per me è stato NO), anche perché per l’azienda ********** avevo già lavorato e non mi era piaciuta per niente!

Probabilmente se non avessi conosciuto EfficaceMente la mia reazione sarebbe stata diversa. 

​​Con 3 figli, di cui uno di 5 mesi e mezzo al momento della notizia, mi sarei adattato alla situazione, ma il mio pensiero è stato: 

​​«Se devo andare via, vado in un’azienda che scelgo io!». 

Così, invece di piangermi addosso, mi sono dato da fare e da Gennaio, con tutto il carico di lavoro da completare e la pesantissima situazione lavorativa in azienda, per 3-4 volte alla settimana, anche se sfinito, mi sono ritagliato un paio di ore la sera per risistemare il mio CV, studiare le parole chiave per posizionarmi meglio su LinkedIn, studiare le lettere di presentazione, studiare di nuovo per essere pronto nell’affrontare un colloquio di lavoro; anche perché sono stato fuori dai giochi per più di 13 anni. 

Dopo circa 3 mesi ho cominciato a raccogliere i primi frutti

​​sono stato contattato per diverse posizioni lavorative interessanti e alla fine sono riuscito, due settimane fa, a cambiare azienda e svolgere un lavoro simile al precedente. 

​​Di questa scelta sono particolarmente felice. 

Cosa ha fatto EfficaceMente per me in questi 7 anni, dunque? 

Grazie a 365 – Un Anno Epico ho lavorato sodo e sono riuscito ad aprire il mio blog personale sulla paternità (anche se in questa fase, lo ammetto, lo sto curando poco). 

​​Grazie a +Efficace ho fatto passi da gigante in molti aspetti della mia vita personale, influendo anche sulla mia vita lavorativa. 

​​In generale mi ha fornito gli strumenti per crescere ed imparare a reagire positivamente e propositivamente a ciò che sfugge al nostro controllo, a rimanere concentrato, a farmi domande, a crescere ogni giorno, ad allenare i muscoli della forza di volontà e della costanza

Vorrei condividervi la lettera di commiato ai miei colleghi, perché EfficaceMente ci ha messo lo zampino e perché per me, è un modo molto originale per dirvi grazie di tutto il lavoro che c’è dietro ad ogni singolo contenuto, richiesta di supporto, Masterclass, corso, etc…

​​«Sono passati più 13 anni da quando sono entrato in azienda. Ora è il momento di salutarvi. Questa decisione è stata maturata dopo alcune situazioni che vanno oltre la mia sfera di controllo, di più non so. So chead ogni azione corrisponde una reazione: la mia è stata una reazione positiva, che mi ha aiutato a superare le difficoltà vissute in un periodo storico molto particolare per tutti noi.

​Dal profondo del cuore vi ringrazio per il contributo alla mia crescita personale e professionale, per avermi accompagnato, ogni giorno o anche una sola volta, in questo viaggio lungo, intenso, pieno di sfide.

Grazie per i sorrisi ed il sostegno nei momenti di difficoltà, per le risate condivise e che il Covid, in un certo senso, ci ha strappato, disumanizzando il tessuto sociale ed i rapporti umani.

Grazie per i momenti di confronto, che mi hanno aiutato a crescere. Grazie a tutti voi per le opportunità che mi sono state date e anche per quelle che non mi sono state date.

Grazie perché per me siete tutti un nome ed un cognome, un capitolo importante della mia vita e vi porterò nel cuore.

​Vorrei lasciarvi un piccolo ricordo di me, un piccolo vademecum di ciò che per me è stato importante e che magari, per alcuni di voi, può essere utile. Una serie di piccole cose che fuori e dentro l’ufficio mi hanno centrato e reso una persona migliore.

  1. Date sempre il massimo nell’orario di lavoro e lasciate che lo straordinario mantenga il suo significato originario. Oltre le 40 ore a settimana si perde di produttività. A tal proposito allego un articolo della commissione europea del 2021 in cui viene suggerito che una riduzione a 35-36 ore a settimana impatta su produttività e benessere del dipendente: è giunto il momento di ridurre la settimana lavorativa da 40 ore? | News | CORDIS | European Commission (europa.eu).
  2. Il multitasking non funziona (How Multitasking Erodes Productivity And Dings Your IQ)! Fate una cosa sola alla volta, ma fatela bene. In caso di più cose da fare, fate ordine ed iniziate con quella che ha più importanza e che impatta maggiormente sul vostro lavoro.
  3. Priorità. Testualmente, dal dizionario Treccani: “Il venire prima di altro o di altri, a causa dell’importanza, del grado, della dignità” (definizione n.2). Di priorità ce n’è una sola. Ho imparato, a domandarmi: “Tra le attività da svolgere, cosa ha davvero la priorità per il mio lavoro?”.
  4. Non vergognatevi a chiedere: che sia ignoranza su un argomento, o una richiesta di aiuto per svolgere un’attività o una segnalazione per posticipare un’attività, ho imparato ad alzare la mano e chiedere.
  5. Rimanete concentrati! Dopo un’interruzione ci vogliono circa 23 minuti prima di ritornare a svolgere l’attività come prima dell’interruzione. Il Pericolo delle Interruzioni e Distrazioni al Lavoro: Quanto Tempo ci Metti per Ritrovare la Concentrazione?
  6. Imparate ad essere assertivi, a dire di no e a rimandare una determinata attività non impattante (per voi e il vostro lavoro).
  7. Siate sempre gentili ed empatici, o almeno…provateci.
  8. Seguite le vostre passioni (no, non il coniglio bianco…). Avere interessi e svolgere attività fuori dall’ufficio vi aiuterà anche nella vita lavorativa. Trovate il giusto equilibrio, sempre!
  9. Praticate la gratitudine: siate grati, anche per delle piccole cose. Vi aiuta a dare la giusta importanza a quello che fate.
  10. Superpotere n.1: la Meditazione. Se fatta bene e con continuità porta enormi benefici sia a livello mentale (in termini di concentrazione) sia a livello fisico (in termini di rafforzamento del sistema immunitario. Meditare fa bene, è scientifico.
  11. Superpotere n.2: lo Yoga. In generale l’attività fisica fatta 2-3 volte alla settimana fa bene. In particolare lo yoga aiuta moltissimo a) a conoscere meglio il proprio corpo a) a mantenere il focus sulle cose da fare. Personalmente, mi ha aiutato moltissimo;
  12. Superpotere n.3: la doccia fredda. Ormai è diventata una buona abitudine, al mattino. La doccia fredda ha enormi benefici sia a livello di metabolismo che a livello di sistema immunitario. Io ho notato che con la doccia fredda sono meno irascibile, soprattutto a fine giornata, con i bambini che spostano in alto l’asticella della tolleranza e li vorresti placcare come in una finale del Superbowl.
  13. Siate curiosi.
  14. Trovate sempre il lato positivo e divertente delle cose!
  15. Se volete migliorare in qualcosa, dedicategli ogni giorno almeno 15 minuti, ma fatelo tutti i santi giorni. Questo vale sia nella vita lavorativa che fuori dall’orario di ufficio.
  16. Riallacciandomi al punto precedente: “meglio di ieri ma peggio di domani”!


Infine, come ultimo consiglio, imparate ad ascoltarvi: che si tratti dei vostri pensieri, delle vostre necessità, del vostro corpo, troppo spesso mi è capitato di dire “ok, ci penso dopo, in un secondo momento” con il risultato di sentirmi male per aver fatto finta di essere temporaneamente sordo. 

​​Ascoltare la mente ed il corpo (e comprendere i loro segnali) è un passo fondamentale per capire se la direzione che stiamo prendendo è quella giusta, la nostra e non quella che vogliono gli altri.


Un ultimo GRAZIE a chi non si è fatto spaventare dal papiro e si è letto tutta l’email. 😉

Buona vita a tutti.»

E grazie nuovamente a te Andrea e al team di EfficaceMente.

Simone +Efficace!”

Ecco, Simone non è un atleta olimpionico, un capitano d’industria o uno scrittore di romanzi bestseller: è un papà, un professionista, ma soprattutto un Efficace che di fronte ad un cambiamento potenzialmente molto negativo, ha scelto di reagire positivamente.

Vedere come Simone abbia interiorizzato e sia stato aiutato in questo momento delicato dalle tante strategie e parole che ho condiviso negli anni tra blogsocial e corsi avanzati mi ha fatto stare​​ bene.

…e mi auguro che questa newsletter faccia stare bene anche a te, ma soprattutto ti ispiri a mettere sempre più in pratica i modelli mentali e le strategie ispirate all’efficacia e alla crescita personale!

Buona settimana,​​​​

Andrea Giuliodori.


​Ps. Lunedì prossimo risponderò, invece, alla richiesta #2 dei nostri iscritti: una lista di nuove letture di crescita personale da portare sotto l’ombrellone!

Stay tuned! 😊​​ ​​

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