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Le balle che ti raccontano gli esperti di crescita personale per vendere i loro prodotti.

“Se non riesci ad avere successo al primo tentativo… il paracadutismo non fa per te.”

Sono un appassionato di crescita personale da ormai 11 anni. In questo periodo ho avuto la possibilità di leggere decine di libri di self-help, ascoltare ore ed ore di audio-book sul miglioramento personale e leggere centinaia di articoli sullo sviluppo personale.

‘sti catsi Andre… se ti annoiavi potevi anche dirmelo eh?! ;-)

Ma solo sperimentando sulla mia pelle i consigli più o meno ragionevoli dei così detti guru della crescita personale, sono riuscito a farmi un’idea piuttosto chiara di cosa è efficace e cosa invece è semplice spazzatura. In fondo, l’idea stessa di creare il Blog EfficaceMente è nata dalla volontà di dire la mia su questo mondo fatto di appassionati del miglioramento, ma anche di troppi ciarlatani.

Nell’articolo di oggi voglio condividere con te quelle che a mio avviso sono le 4 balle per antonomasia dell’industria del miglioramento personale, nella speranza che la prossima volta che acquisterai un libro, seguirai un corso o leggerai un articolo di un blog di crescita personale, lo potrai fare con la giusta “armatura”.

Non esiste alcun segreto

Eh… già (come direbbe Vasco Rossi): non esiste alcun segreto.

Per quanto gli esperti di crescita personale possano utilizzare inglesismi, nomi altisonanti o addirittura appellarsi alla fisica quantistica o a strane vibrazioni cosmiche pur di dimostrare le loro tesi strampalate, la realtà è che la crescita personale non è altro che buon senso applicato alla vita quotidiana.

Questo significa sminuire il valore dei consigli sul miglioramento? Tutt’altro: spesso dimentichiamo proprio il buon senso, e più le nostre vite si complicano e diventano sofisticate e più dimentichiamo le semplici regole del gioco. Per questo motivo sono il primo fan del miglioramento personale, ma allo stesso tempo sorrido di chi cerca di trasformare consigli semplici ed efficaci in segreti esoterici e che possono essere compresi solo da pochi eletti.

La prossima volta che un guru promette di svelarti l’ennesimo segreto, fai un favore a te stesso e al tuo portafoglio: mandalo a zappare l’orto.

La crescita non è lineare

Ammettiamolo, le storie di crescita personale di alcuni personaggi sono spesso romanzate: questi piccoli fiammiferai cercano di convincerti che dopo essere nati nella povertà e nella disgrazia, grazie ad una costante crescita e al miglioramento continuo, sono riusciti a raggiungere le vette del successo. Balle!

Il miglioramento non è mai un percorso lineare e convincersi del contrario è un ottimo modo per essere continuamente delusi e demotivati.

A nessuno piace parlare dei propri fallimenti, tanto meno alle persone di successo: ma la realtà è che la strada verso i tuoi traguardi sarà inevitabilmente caratterizzata da insuccessi, periodi di stallo e cocenti sconfitte.

Più che ad una linea retta, la strada verso il successo somiglia ad un grafico azionario fatto di alti e bassi; ricordati che ciò che conta è soltanto il trend e non le singole giornate. Non permettere a sconfitte momentanee di determinare la direzione della tua vita e diffida di chi parla solamente dei suoi successi.

Non hai bisogno di un guru

Esiste un noto koan (dal giapponese: “affermazione paradossale”), che dice:

“Se incontri il Buddha per strada, uccidilo.”

Avere delle guide in alcuni momenti della nostra vita è importante, ma nel momento in cui diventiamo dipendenti da questi guru, maestri, guide, la nostra crescita si blocca ed iniziamo ad indietreggiare.

L’industria dello sviluppo personale è maestra nel creare questa dipendenza: in fondo i guru continuano a guadagnare solo se tu… non cresci.

Ricorda: nessuno potrà cambiare la tua vita al di fuori di te stesso. I maestri sono dei semplici strumenti che devi utilizzare per trovare e ritrovare le tue risorse nascoste. Una volta trovate: uccidi il Buddha… ecco, magari non alla lettera, soprattutto se EfficaceMente rientra tra i tuoi blog di crescita personale preferiti! ;-)

Un libro non ti cambierà la vita

Per quanto abbia cercato, non sono ancora riuscito a trovare un libro di crescita personale che non promettesse di cambiarmi la vita!

La verità è che nessun libro, neanche il migliore, ti cambierà la vita: solo tu puoi cambiarla.

Prima di iniziare il prossimo libro di self-help, prova a dare un’occhiata a questo articolo su come si dovrebbe leggere un libro di crescita personale: inutile sprecare altro tempo ed altri soldi se non sei disposto a mettere in pratica quanto appreso.

A te cosa ha deluso del mondo del miglioramento personale? Cosa ti ha entusiasmato invece? Fammelo sapere nei commenti!

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Stefano

Bell’articolo come sempre! Nel secondo punto, quando parli della “crescita non lineare”, io spesso la crescita poco a poco l’ho sempre intesa così: come un susseguirsi di successi e fallimenti, ma con un bilancio positivo. Sono l’unico?

Andrea

Ciao Stefano,
la vediamo esattamente allo stesso modo.
Purtroppo, e mi ci metto anche io, quando inizi un percorso di cambiamento hai spesso molte aspettative, che vengono inevitabilmente disattese nel periodo iniziale. Queste aspettative sono irrealistiche e rappresentano una delle principali fonti di demotivazione.

Marta

Ciao Andrea,
complimenti per quest’articolo. Mi trovo in accordo con tutti e quattro i punti da te analizzati. Anch’io, come te e Stefano, ho sempre pensato alla crescita personale (e alla vita in generale) come una serie di cicli ad onde ascendenti e discendenti: l’importante è che il trend sia positivo, come tu sottolinei.
I libri non cambiano la vita: quello che può fare la differenza è l’esperienza quotidiana, giorno dopo giorno, e l’applicazione di determinati principi nella vita pratica. I libri sono importanti perché possono aprirci la mente, mettere un tarlo nelle nostre mappe mentali, così da portarci ad ampliarle un pochino di più…ma non sono certo delle formule magiche che basta recitare a voce alta e..puff…eccoci trasformati in super-uomini e super-donne!!!!
Mi piace molto quando scrivi “non hai bisogno di un guru”, verissimo! Cito una delle mie frasi preferite di Einstein “Non insegno mai nulla ai miei allievi. Cerco solo di metterli in condizione di poter imparare”: è questo che ogni vero maestro, insegnante o guru dovrebbe fare.
Un caro saluto
Marta

fabrizio

Ciao Andrea,
sono una persona alla continua spasmodica ricerca del miglioramento personale sotto tutti i punti di vista e devo dire che ho già provato più di una volta sulla mia pelle quello che hai scritto; quindi non posso far altro che appoggiarti e darti pienamente ragione quando consigli di non affidarsi ciecamente ai cosidetti guru; solo noi stessi siamo i principali artefici del nostro destino; è più che giusto ascoltare e meditare sul pensiero altrui, ma filtrato dalla nostra mente; più di noi stessi ci conosce solo il buon Dio.Complimenti per gli articoli, credo tu svolga realmente un’opera socialmente utile

roberto

eh gia…come tutti i “bisinisse” anche la crescita personale non sfugge alla regola. L’importante è saperlo e affrancarsi il più possibile dalla dipendenza.

A me quello che urta da morire è l storia dei segreti, manco wikileaks ne ha tanti quanto la crescita personale.
Ti svelo un segreto per la mia crescita personale ne ho fatto una Buona Abitudine leggendo il blog Efficacemente…

Sei il mio guru, spero di incontrarti presto hehe

Andrea

Grazie del continuo supporto Roberto! ;-)

Ilaria Cardani

La frase sul Buddha l’ha detta il Buddha, fa parte dei suoi insegnamenti :). Tanto per dire…

L’esperienza sintetizzata da Einstein nella frase riportata da Marta è ben nota agli insegnanti che fanno e conoscono bene il loro mestiere. E’ quella che Socrate – figlio di una levatrice – definiva capacità “maieutica”. Nel dialogo platonico “Menone” si discute se la virtu’ si possa insegnare (!! giusto per essere in tema) e Socrate fa dimostrare a uno schiavo privo di conoscenze di geometria il teorema di Pitagora, semplicemente ponendogli delle domande.

Nel bellissimo – e introvabile – libro di Elisabetta Leslie Leonelli “Al di là delle labbra”, dedicato alla sessualità femminile, l’altro ieri ho letto, proprio nelle prime pagine: “Nel novembre 1973 due femministe del Women’s Health Center di Los Angeles vennero in Europa per un giro di conferenze e dimostrazioni sul self-help. (Il self-help significa “auto-aiuto”. In Italia è stato identificato a torto con l’aborto senza l’assistenza del ginecologo. In realtà il self-help è una pratica per riconoscere infezioni e malattie soprattutto nell’apparato genitale, per poi curarsele da sole oppure per attenuare lo stato di soggezione di fronte al medico tipico di chiunque sia costretto ad affidarsi ciecamente a qualcun altro per completa ignoranza. Il self help è nato dunque come pratica femminista di conoscenza del proprio corpo.)”

E’ proprio vero: “Se incontri il Buddha per strada, uccidilo!” :)

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