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Ti sei detto recentemente frasi come “non sono felice“, “sono infelice” e così via?

Siamo convinti che essere infelici sia qualcosa che ci accada. In realtà scegliamo di esserlo ogni volta che commettiamo questi 4 errori.

“Niente e nessuno può renderti infelice, a meno che tu non glielo permetta.”

E. Roosevelt.

Sei infelice? No, sei un salame!

Oh, cicciobello! Non siam mica qui a farci il vento in faccia con lo stuzzicadenti! Sì è vero, in questo periodo non sprizzo gioia da tutti i pori, ma salame lo dici a qualcun altro! Capito mi hai?!

Se può consolarti, allora siamo due salami.

Anche per me queste ultime settimane sono state dettate da frustrazione, delusione ed insoddisfazione.

In poche parole: infelicità.

Ma la sostanza non cambia: siamo entrambi dei salami, perché essere infelici è una nostra scelta.

Sì, hai letto bene.

Siamo noi a scegliere, più o meno consciamente, felicità o infelicità; ed ogni volta che commettiamo uno dei 4 errori di cui ti parlerò in questo post, di fatto stiamo dicendo a noi stessi: “voglio essere infelice“.

Nello specifico, in questo articolo vedremo:

  • Cos’è il modello ERE e perché siamo noi a scegliere di essere infelici.
  • Come le nostre aspettative siano alla base della nostra infelicità.
  • Perché frignare ci rende infelici.
  • In che modo una scarsa autostima può influire sulla nostra infelicità.
  • Come rimandare continuamente i nostri impegni ci rende infelici.

Bene, partiamo!

Prima di vedere le 4 trappole dell’infelicità (e come evitarle), vorrei convincerti del fatto che l’infelicità non è qualcosa che ci accade, ma piuttosto qualcosa che scegliamo.

Il modello ERE: ovvero perché scegliamo di essere infelici

Scommetto che se ti chiedessi perché sei infelice, sapresti esattamente che risposta darmi:

  • magari è per via dei soldi.
  • magari il problema è il lavoro frustrante (o peggio assente).
  • forse hai problemi con lo studio e sei rimasto indietro con i tuoi esami universitari.
  • ah no, aspetta, ho capito: problemi di cuore!

Soldi, lavoro/studio e amore sono generalmente al centro dei nostri pensieri e sono spesso causa della nostra infelicità: o almeno è quello di cui siamo convinti.

Sia mai che le cose vadano storte a causa nostra! Naturalmente è sempre colpa (in ordine): della crisi, del professore/capo bastardo, di quello str**zo/a del mio/a ex. Giusto?! Sbagliato…

Siamo convinti che ad ogni evento segua inevitabilmente una nostra emozione.

Ma non sono gli eventi a scatenare le nostre emozioni… sono le nostre personali reazioni ad essi a determinare cosa proveremo.

Il modello ERE dice esattamente questo: ogni evento origina una reazione; ogni reazione dà vita ad una determinata emozione.

MODELLO ERE

Se vogliamo avere il controllo sulle nostre emozioni, in primis la felicità, dobbiamo innanzitutto prendere consapevolezza delle nostre reazioni (rileggiti il post sulla consapevolezza).

Uhm… interessante questo modello ERE. Devo ammettere, André, che non mi suona del tutto nuovo, ma così è spiegato molto bene. Solo una domanda: ma che min**ia sono queste reazioni?!

Le reazioni sono l’insieme dei pensieri e delle azioni con cui rispondiamo ad un determinato evento esogeno (ahhh! che soddisfazione, erano almeno 5 post che volevo utilizzare il termine “esogeno“! Il prossimo articolo è il turno di “sinergia” :-D).

Tornando a noi, se sei infelice dipende dai tuoi pensieri e dalle tue azioni.

In definitiva, come ti dicevo, è una tua scelta.

Esistono, in particolare modo, 4 reazioni errate alla base dell’infelicità. Se le conosci, le eviti.

 

Le tue aspettative non sono in linea con la realtà

“Felicità = Realtà – Aspettative.”

Tom Magliozzi.

Gran parte della nostra infelicità è legata alle aspettative.

C’è chi sostiene che per essere felici dovremmo abbassare le nostre aspettative.

Non sono d’accordo.

Preferisco portare la mia realtà allo stesso livello delle mie aspettative; o meglio, preferisco che la mia realtà superi di gran lunga le mie più rosee aspettative.

Se sei d’accordo come me, allora smettila di concentrarti sulle tue aspettative ed inizia a focalizzarti sulla realtà.

Questo significa spostare il focus dai risultati che otterrai in un ipotetico domani, alle azioni che devi compiere oggi stesso.

Non puoi avere il pieno controllo sui risultati che otterrai tra 1, 2 o 5 anni, ma puoi sempre decidere cosa farai oggi per ottenere quei risultati.

Ma vediamo la motivazione/re-azione #2:

Sei un frigno-frignonis

“Se hai tempo per lamentarti, hai tempo per cambiare ciò di cui ti lamenti.”

A.J. D’Angelo.

Scegliamo di essere infelici ogniqualvolta ci comportiamo da frigno-frignonis.

Lamentarci continuamente, infatti, non fa altro che accrescere il nostro senso di insoddisfazione e frustrazione.

Pensi davvero di poter cambiare il tuo stato d’animo focalizzandoti continuamente su ciò che non funziona?

In bocca al lupo…

Io ti propongo un approccio più efficace: ricordi quando ti ho detto che la vita è un’arancia?

Se in questo momento uno degli spicchi è fonte di frustrazione, smettila di accanirti su di esso.

Lascialo da parte per qualche settimana, concentrati su quegli “spicchi” che stanno andando alla grande: quando tornerai ad occuparti dello “spicchio problematico“, lo potrai fare con nuove energie (e nuove idee).

Hai l’autostima di un bradipo nano

“Credi nei tuoi sogni per realizzare te stesso. Credi in te stesso per realizzare i tuoi sogni.”

Anonimo.

Non è un caso che chi ha scarsa autostima tenda anche ad essere infelice.

Gli insicuri, più di chiunque altro, mettono in atto reazioni errate di fronte agli eventi esterni:

  • Si preoccupano ossessivamente di ciò che pensano gli altri.
  • Sono terrorizzati dai fallimenti.
  • Ripensano continuamente ai loro errori del passato e ai pericoli del futuro.

Gran parte della tua felicità deriva dalla capacità di credere in te stesso; ed ancora una volta, credere di più nei tuoi mezzi è una tua responsabilità.

Molti sono convinti che l’autostima si accresca con il successo ed il denaro: io ho parlato di autostima, non di palloni gonfiati.

La vera autostima non deriva infatti dagli status symbol, ma da una radicata convinzione di poter affrontare qualsiasi situazione ti si presenti.

Questo tipo di sicurezza la si può maturare solo grazie alla pratica quotidiana: perché non inizi ad applicare almeno una di queste 16 strategie rafforza-autostima?

Sei un procrastinatore seriale

“Se oggi non stai vivendo i tuoi sogni è perché ieri hai deciso di rimandare a domani.”

Andrea Giuliodori.

Ammettilo, in questo post speravi di cavartela senza un accenno alla procrastinazione?!

Mi spiace deluderti, ma se dopo più di un anno di bombardamento continuo non hai ancora capito che smettere di rimandare a domani è la chiave di volta del tuo percorso di crescita personale, beh… dovrei darmi seriamente all’ippica :-D

Siamo infelici, eppure non siamo minimamente sfiorati dall’idea che forse (dico forse) solo grazie all’azione possiamo davvero cambiare la nostra attuale situazione.

Ci ritroviamo così a procrastinare bellamente, indulgendo in distrazioni e falsi piaceri.

Sai che ti dico, se vuoi continuare a raccontarti balle, accomodati: è la tua vita.

Se invece sei stanco di buttare le tue giornate nel cesso, se ne hai le scatole piene di infelicità, frustrazione e insoddisfazione, insomma, se vuoi davvero dare una svolta alla tua vita: impara, una volta e per tutte, come smettere di procrastinare.

Conclusioni

Ogni volta che ti sentirai frustrato, demotivato ed infelice, spero ti ricorderai di questo articolo, ma soprattutto spero ti ricorderai che puoi avere il controllo delle tue emozioni, che puoi scegliere le tue reazioni e prendere in mano il timone della tua vita.

Buona settimana,

Andrea Giuliodori.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2021

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Leonardo

Ottimo aricolo Andri, mi piace soprattutto il punto 1!

“..o meglio, preferisco che la mia realtà superi di gran lunga le mie più rosee aspettative.”

Andrea

Ciao Leo, con la scusa del fuso americano sei sempre il primo a commentare!!! Grazie!
Non avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto il primo punto ;-)

Albe

Ciao Andrea, sono un ragazzo di 22 anni ed è da un po’ che non riesco più ad essere felice. Mi sveglio alla mattina con zero voglia di fare qualsiasi cosa, non ho voglia di studiare, non so che lavoro o cosa vorrò fare nella vita (questo è uno dei miei principali problemi), tuttora faccio un lavoro stagionale estivo e sono fidanzato da 1 anno con una ragazza la quale non so se amo o ho mai amato davvero. Vivo ogni giorno uguale con pochissimi istanti di felicità per poi tornare triste, pensieroso e per poi andare a letto e riniziare lo stesso identico giorno la mattina seguente. Quello che vorrei chiederti è secondo te cosa ho e come faccio a capire se ho problemi psicologici o non so cosa. È tutto così brutto e uguale, poi un altra cosa che sento è di sentirmi inutile di non conoscere e sapere nulla di ciò che accade in Italia e fuori mi sento anche in questo caso triste ma allo stesso tempo non ho voglia di muovermi per informarmi tanto a quale scopo mi dico.

Valentina

Ciao, sto vivendo la tua situazione. Non so di quando sia il tuo commento ma vorrei sapere.. come hai risolto?

Giesse

Andrea, ci ragionavo l’altro giorno. Il modello mi è venuto semplificato. EVENTO -> PERCEZIONE. L’obiettivo era aiutare una persona nell’analisi di una situazione lavorativa. Ottimo spunto il tuo. Quasi la scomposizione della percezione in reazione ed emozione. Grazie

Andrea

Prego!

Il modello ERE è quello che preferisco per interpretare determinati fenomeni.

Andrea.

Pamela

Grazie Andrea, leggere i tuoi post il lunedì mattina è sempre un ottimo stimolo a non mollare!

Andrea

Ciao Pamela,
grazie a te del commento.

Andrea.

Silvia

Ciao Andrea, una bellissima settimana anche a te! :-) Sono perfettamente d’accordo con il fatto che siamo artefici della nostra felicità. Coraggio di essere onesti con se stessi(difetti/qualità) ed essere orgogliosamente se stessi (scusa la ripetizione) in ogni situazione sicuramente contribuiscono a darci quella sensazione di benessere interiore che qualche volta chiamiamo felicità :-) Silvia

Andrea

Ciao Silvia,
il tema della responsabilità personale è un tema su cui insisto molto. Per quella che è la mia esperienza è proprio quando si smette di incolpare il “fato”, gli altri o l’universo intero che le cose cominciano a cambiare (in meglio ;-).

Andrea.

Elisabetta

Credo che uno dei motivi che porta oggi gli esseri umani ad essere infelici sia la banalità del pensiero a cui siamo costretti. Banale come questo articolo. Ok , non mi aspettavo grandi assunti filosofici ma ridurre una emozione in ” credi in te stesso , non ti piangere addosso, fai e vivi” lo trovo davvero non solo banale ma degno dei migliori mentali coach di quarto ordine. Non hai pensato che se invece fosse proprio il contrario? Che questa infelicità deriva da tutto questo atteggiamento che tu ed altri scribacchini promuovete? Questo credere in se stessi sempre e fare fare fare. Il pensiero ha bisogno di riposare come il vino nella botte, il cervello ha bisogno di pensare e magari pure di rendersi conto di aver bisogno di soffermarsi su una emozione. Non siamo supereroi. Siamo imperfetti e fragili, siamo anche falliti ed a tratti vittoriosi. E non dobbiamo dimostrare a nessuno e sopratutto a noi stessi di essere forti.

Andrea Giuliodori

Ciao Elisabetta, vedi, questo articolo ha fatto un miracolo!

Tu sei infelice, motivo per cui hai cercato su Google un approfondimento su questo tema e sei atterrata su questo articolo. Leggendolo hai scoperto che quelle che ho scritto sono tutte fregnacce e che tu hai già la risposta per tornare ad essere felice. Non è meraviglioso?

Ora… se invece continui ad essere infelice nonostante le tue convinzioni e la tua profondità di pensiero, forse… e dico forse, è il caso di riconsiderare le cose banali scritte in questo articolo. :-)

Luigi

Salve Andrea, sono un ragazzo che ha 27 anni. Ho letto il suo articolo e l’ho trovato molto interessante, tuttavia, ho un dubbio. Io ad oggi non mi sento soddisfatto della mia vita, in primis perchè sono in ritardo con gli esami universitari, ma da un pò di tempo si è verificato un fatto che mi sta lasciando perplesso. Io ho un gruppo di amici che frequento da quasi 12 anni, eravamo compagni nella stessa scuola, ad inizio non ero considerato perché ero impopolare poi a partire dall’ultimo anno hanno cominciato a cercarmi un po’ di più. Negli ultimi tempi però ho notato un loro comportamento strano: 1) ogni volta che andiamo da un nostro amico, io devo sempre accompagnare uno con la mia macchina all’andata e al ritorno, nonostante abbiano la macchina; 2) quando devo tornare a casa, loro non mi lasciano andare via e premono quasi con forza, non fisica ma morale, sul fatto che “abbia 27 anni, che devo rimanere con loro fino a tarda mattina, tipo 3-4 del mattino”, nonostante i miei impegni universitari; 3) quando gli dico che non sono disponibile, loro insistono e mi “attaccano” dicendo che io non sono mai presente per loro, quando invece non è assolutamente vero; 4) una volta mentre mi avevano fatto una videochiamata, ho scoperto sul mio profilo social di Instagram che un mio amico aveva fatto e pubblicato una foto con la mia faccia, messo sopra l’emoticon della faccia che ride con le lacrime! Ad inizio stavo bene con loro ma adesso non più: lei come la vede questa situazione, dopo aver analizzato tutto quanto? Anche le amicizie così potrebbero influire sulla mia o sulla infelicità in generale oppure ritiene sia solo una mia stupida preoccupazione? Spero di ricevere al più presto sue notizie, intanto la ringrazio per l’attenzione

Andrea Giuliodori

Penso che elemosinare l’approvazione di persone che non ti rispettano non è amicizia. Concentrati sui tuoi obiettivi e sul tuo percorso di vita: incontrerai nuove persone più in linea con i tuoi valori e interessi. Tu non devi niente a nessuno e di certe amicizia non è sinonimo di dipendenza.

Luigi

Quindi lei mi sta dicendo di lasciar perdere i miei amici, anche quando mi cercano? A me sinceramente farà male, dover a volte mentirli perchè mi cercano, ripeto, sempre loro, ma alla luce di quanto le ho raccontato … essendo una persona molto introversa ed essendo quelle le persone che frequento maggiormente, a questo punto lei ritiene che io debba dover agire in questo modo? Lei è più esperto di me, essendo uno psicologo, quindi, non so davvero come dovrei agire …

Andrea Giuliodori

Innanzitutto NON sono uno psicologo e non ho ben capito da dove ti sia venuta questa tua idea. Comunque, alla luce di quanto hai raccontato Luigi, l’impressione è che queste persone si stiano approfittando di te, oltre a sbeffeggiarti, e psicologo o non psicologo, un consiglio di buon senso che posso darti è di lasciarle andare. Potrebbe essere l’occasione per aprirti maggiormente a nuove amicizie e conoscenze in linea con i tuoi interessi e valori.

Luigi

Il fatto è che credevo che lei fosse uno psicologo perchè leggendo l’argomento e alcune risposte che lei aveva dato, avevo avuto l’impressione che lo fosse, non era una presa in giro o chissà che … comunque sia, ho capito il suo discorso, quindi, prenderò atto del suo consiglio, grazie mille ancora per l’informazione

Andrea Giuliodori

Ci mancherebbe Luigi. Comunque no, come riportato nella bio che trovi nel sito sono un Ingegnere, ma da più di 20 anni sono appassionato al miglioramento personale. Questa mia passione ha in parte delle sovrapposizioni con la psicologia, ma reputo molto importante distinguere le due cose. È bene rivolgersi ad uno psicologo, meglio ancora uno psicoterapeuta, nel momento in cui si stanno riscontrando difficoltà mentali che inficiano sulla nostra qualità di vita quotidiana. Qui su EfficaceMente invece offro strategie pratiche e consigli rivolte a persone che non hanno problemi psicologici, ma desiderano realizzare i propri obiettivi più ambiziosi e in generale migliorare la propria vita.

Silvia

Io ho dei problemi di cuore…. anche questi ci volevano!!!! adesso mi ritrovo single mio malgrado… e ti toglie veramente tutta la voglia di andare avanti. Io non so se dipenda da me o cosa ma è così difficile… soffrire per amore è una cosa che non augurerei nemmeno al peggiore dei miei nemici (o forse sì..)perchè è il peggio del peggio.

Lucia

Ciao Silvia, so cosa provi, ci son passata qualche anno fa, ma poi dopo un anno di autoflagellamento ho veramente imparato ad apprezzare la vita da single, la tua felicità sei tu, non chi ti è accanto. Si dipende troppo dall’idea di una relazione a tutti i costi senza cogliere i lati positivi dello stare con sè stessi! E poi in fondo se ci pensi bene, se chi ti era accanto ora non c’è significa che non è più la persona giusta per te, volta pagina e vai avanti, la vita è tua non di una presupposta metà! Quando sarai single per scelta allora si che troverai la persona “giusta”, perchè solo allora sarai libera veramente di scegliere senza vincoli di dividere la tua vita con qualcuno.

Andrea

Cara Silvia, non saprei davvero cosa aggiungere alla risposta di Silvia.

Andrea.

Corrado

Chi sta bene da solo/a poi sta bene anche con gli altri, anzi se prendi il bicchiere mezzo pieno vedrai che lo stare assieme prenderà in futuro un sapore diverso e migliore … Fidati

george

Prosegui nel tuo cammino con nuove forze,troverai un nuovo amore ,perche’ lo stai aspettando,sorridigli quando lo incontrerai ….ed anche lui ti sorridera’ ,e percorrete assieme un nuovo sentiero,che Vi portera’ alla felicita’ …..

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