Quando semplici parole possono farti ritrovare la motivazione ed il coraggio perduti.
“Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata dall’uomo.”
Rudyard Kipling.
Beh… ognuno ha il suo modo per ritrovare la carica e la motivazione! Per quanto mi riguarda ho sempre ammirato la potenza delle parole e la loro capacità di trasformare i nostri stati d’animo e quindi le nostre azioni.
Per questo motivo vorrei condividere con te una poesia regalatami da mio padre in un momento di difficoltà. Quando ho letto per la prima volta questa poesia ho sentito un brivido lungo la spina dorsale ed una scarica di motivazione e coraggio.
Sia che tu stia attraversando un momento difficile, sia che tu navighi acque tranquille, spero che questa poesia ti aiuti a ritrovare e mantenere la motivazione necessaria per affrontare le sfide di tutti i giorni: “Se” di Rudyard Kipling.
Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro e te ne faranno una colpa;
se crederai in te stesso quando tutti dubiteranno, ma saprai capire il loro dubbio;
se saprai aspettare senza stancarti nell’attesa, ed essere calunniato senza calunniare; o essere odiato senza dare tu sfogo all’odio, e non apparir troppo bello, né dire cose troppo sagge;
se saprai sognare senza fare del sogno il tuo padrone; se saprai pensare senza fare del pensiero il tuo fine;
se saprai incontrare il trionfo ed il disastro e trattare questi due impostori nello stesso modo;
se saprai sopportare di sentire le tue parole giuste falsate da furfanti per ingannare gli sciocchi; o vedere le cose per cui hai dato la vita spezzate, e curvarti e ricostruirle con logori utensili;
se saprai fare un mucchio di tutte le tue vincite e rischiarle in un giro di testa e croce; e perdere e ricominciare da capo senza fiatare sulle tue perdite;
se saprai forzare il tuo cuore, i nervi e i tendini per assecondare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere, quando non c’è più niente in te, tranne che la volontà che dice loro: “tenete duro!”;
se saprai parlare alle folle e mantenerti virtuoso, passeggiare con i re e non perdere la semplicità;
se né i nemici, né gli amici potranno offenderti,
se tutti conteranno, ma nessuno troppo;
se saprai riempire il minuto inesorabile, dando valore ad ognuno di quei sessanta secondi…
tuo sarà il mondo e tutto ciò che esso contiene, e, ciò che più conta, tu sarai un Uomo, figlio mio.
Rudyard Kipling
Beh… che reazioni ti ha provocato questa poesia? Fammelo sapere nei commenti e… non essere egoista! Condividi l’articolo con i social buttons qui di fianco!
Foto di Rudyard Kipling
Quando mio padre la regalò a me (con tanto di cornice) ebbi una sorta di “rifiuto”, sicuramente dovuto al nostro rapporto estremamente conflittuale, lasciandola da una parte.
Ho imparato ad apprezzarla in seguito, ed alcuni punti li ho sempre sentiti “molto miei”. In particolare:
se saprai sopportare di sentire le tue parole giuste
falsate da furfanti per ingannare gli sciocchi
se saprai fare un mucchio di tutte le tue vincite
e rischiarle in un giro di testa e croce;
e perdere e ricominciare da capo
senza fiatare sulle tue perdite
Ho applicato la seconda parte nel trading in borsa… alla lettera! ;-)
A me ogni tanto piace giocare d’azzardo (poker o casinò online).
Anche io l’ho applicata alla lettera :-)
Stampata ed affissa in studio. A lettere cubitali.
Rileggerla di tanto in tanto mi da una grande energia.
Buona giornata Roberto.
Andrea.
Intensa e vera: tutta, rigo per rigo.
Credo che la leggerò spesso.
Sicuramente la terrò da parte per mio figlio…
Grazie!
Di nulla,
Andrea.
“passeggiare con i re e non perdere la semplicità”
Questa è la riga che più mi è piaciuta.
Do però la mia interpretazione.
Penso spesso che sia importante frequentare le persone che hanno avuto molto successo in quello che vorresti ottenere (passeggiare con i re) pur mantenendo la semplicità.
A presto
Alberto
E’ un’interpretazione che condivido Alberto. Spesso indossiamo maschere diverse con le diverse persone che frequentiamo: siamo altezzosi con chi ci sentiamo superiori e remissivi con chi ci guarda dall’alto verso il basso. Saper essere semplicemente noi stessi in ogni occasione è un forte segnale di auto-stima.
Andrea.
Saper essere semplicemente noi stessi
Bellissima frase bravo Andrea!
Conosco bene “Se” da molti anni e mi sono stati utili soprattutto
i seguenti versi (in alcuni momenti di sconforto):
“se saprai forzare il tuo cuore, i nervi e i tendini
per assecondare il tuo volere, anche quando essi sono consumati;
e così resistere, quando non c’è più niente in te,
tranne che la volontà che dice loro: “tenete duro!”
Altre belle parole che mi hanno aiutato a “tenere duro” sono queste:
“Non smettere mai di tentare. Abbi sempre fede: le situazioni cambiano. Anche se il tuo cuore è triste e il tuo corpo a pezzi e la tua borsa è vuota e non c’è nessuno a confortarti, tieni duro. Tu sai che il sole risorge sempre. Allo stesso modo devi anche credere che il tuo periodo di sfortuna è destinato a finire. E’ stato sempre così. Sarà sempre così.
E se il tuo lavoro e la tua pazienza e i tuoi progetti ti hanno portato fortuna, cerca coloro che si trovano nella bassa marea della vita e sollevali dalle difficoltà. Prepara il tuo futuro. Può venire il giorno in cui quello che tu hai fatto a favore di altri, altri faranno per te.
Ricordati che nulla è costante, ma fai soprattutto tesoro dell’amore che ricevi. Esso sopravviverà a lungo, anche quando saranno svaniti oro e salute.”
( Og Mandino, dal libro “Il più grande successo del mondo” )
Grazie Raffael per condividere sempre parole così preziose, nei tuoi commenti e non solo.
Andrea.
io la acquistai per mio figlio quando era ancora molto piccolo era stampata su carta pergamena e la attribuivano ad un capo indiano…..comunque sia contiene parole di grande insegnamento cosi’ come “Desiderata” che senz’altro conoscerete….
Una preghiera Andrea…..Berlusconi no….non odio nessuno ma quell’essere li lo detesto con tutto me stesso.
Confermo che si tratta di una famosa poesia di Kipling.
Per quanto riguarda Berlusconi… visto l’italiano sgrammaticato del nostro presidente (che ho riportato letteralmente) e visto il contesto a cui fa riferimento la citazione (la bocciatura del Lodo Alfano)… beh, immagino che avessi colto la natura ironica della citazione.
Andrea.
Poesia molto bella. E’ sempre un piacere leggerla. Però non dovevi scrivere quelle frasi di Berlusconi! Fanno troppo ridere (purtroppo) e fa perdere la concentrazione…a lui si che gli carica..
Mi piace prendere la crescita personale con ironia… sono un po’ troppo seri questi appassionati di personal development: sempre li a menarsela con obiettivi, successo, produttività! ;-)
Sei ironico come sempre, però quello che hai appena detto centra un piccolo problema, una “falla”: alla maggior parte dei proprietari di blog e siti sulla crescita personale.. fa difetto una cosa che ritengo importantissima in questo ambito, ovvero mostrare un lato più umano, che non consiste solo nel dire “io una volta ero come te, ora invece ho un impero” fare storytelling ad arte, e via dicendo.. tutti copioni ormai risaputi a memoria. Né servono nome, cognome più una foto per dare umanità a queste figure.. Uno potrebbe anche farsi chiamare V e indossare la maschera di Guy Fawkes e risultare più empatico di molti personaggi che parlano di crescita personale.
Mi piacerebbe dire di più su come potrebbero rimediare a questa mancanza, ma ora preferisco ringraziarti per questo post bellissimo, per questa poesia che devo aver letto un milione d’anni fa ma che avevo dimenticato completamente, che terrò presente come tanti dei tuoi consigli che sto man mano leggendo.
Ho cominciato a leggerti da poco e sono da poco iscritta alla newsletter e se mi sono fermata sul tuo blog è anche perché mi sono resa conto che sai fare una cernita saggia fra fandonie e consigli utili e dai spazio ad un approccio diverso.. non per niente Alain de Botton l’ho scoperto grazie a te, e, ecco, quello è un modo di intendere il successo che rispecchia totalmente il mio pensiero: non un approccio manicheo, ma pieno di sfumature, consapevole di come è la vita davvero. Mi rendo conto che questo post è di molto tempo fa,, ma magari ne riparliamo, mi piacerebbe.
Intanto grazie di nuovo :)
…tranquillo ;-))
Lo detesto semplicemente perche’ incapace nel ruolo che ricopre…come intrattenitore sulle navi (il suo primo lavoro)sarebbe ancora un grande !!
;-))
” alla maggior parte dei proprietari di blog e siti sulla crescita personale.. fa difetto una cosa che ritengo importantissima in questo ambito, ovvero mostrare un lato più umano, che non consiste solo nel dire “io una volta ero come te, ora invece ho un impero” fare storytelling ad arte, e via dicendo.. tutti copioni ormai risaputi a memoria.”
Scrivi una cosa verissima Ambra: non so chi disse che a volte il successo è la peggior condanna per taluni, tant’è che lo stesso Kipling in questa sua bellissima poesia di questo aspetto ne fa un breve accenno scrivendo “se saprai incontrare il trionfo ed il disastro e trattare questi due impostori nello stesso modo”.
Spesso chi ha avuto successo in un campo mette su quella sicumera che lo fa sentire infallibile e si ritiene in grado, in virtù di ciò, di impartire agli altri consigli assolutamente indispensabili e strategie vincenti, rendendosi in tal modo irritante e poco intelligente: il “successo” è un insieme di fattori a volte difficilmente inquadrabili, vi sono persone ad esempio il cui successo è arrivato “casualmente” senza che avessero fatto niente di particolarmente impegnativo per “meritarselo”, ma di questo aspetto chiamiamolo “fortuito”, nei blog di crescita personale non se ne fa mai cenno, tuttavia non c’è bisogno di andare molto lontano, basta leggere la biografia di qualche personaggio pubblico famoso per rendersene conto.
Vi è il mito che il successo costi SEMPRE e comunque fatica, impegno, sudore e lacrime; questo è vero ritengo per il 50% dei casi, e comunque anche in questi casi a dircela tutta spesso si tratta comunque di situazioni in cui ci si è trovati al posto giusto e nel momento giusto: chiaramente se non si sposa il paradigma Successo=Impegno, Motivazione, Fatica, Costanza, non si può “vendere” tutto l’ambaradan che ne consegue, corsi, libri, seminari, etc….per cui si capisce bene come mai in certi ambiti tale nesso sia così “fondamentale” e reso inscindibile.
A chi molto superficialmente ritiene che di contro si abbracci una visione fatalistica della vita (che appunto superficialmente molti riducono unicamente ad un atteggiamento apatico della serie “embè che ci posso fare”) mi sento di rispondere che in realtà lo cosa è molto più complessa di così, ma bisogna aver voglia di rimettere in gioco le proprie convinzioni e far affidamento solo sul proprio autonomo modo di pensare, cosa che spesso ai fautori del “sacrificio” come unica soluzione al raggiungimento degli obbiettivi, spesso manca poiché ripetono in modo più o meno pappagalleso ciò che hanno imparato nei numerosissimi testi che seguono sempre quel medesimo filone “evolutivo”: ecco perché a chi ha avuto successo in un determinato modo non pare esistere nessun altra alternativa, ma in realtà i modi per aver successo sono tanto diversi quanto ognuno di noi, nel suo vero intimo, è diverso da chiunque altro, e fino a chè non capiremo questa differenza fondamentale difficilmente a quel tanto agognato successo ci arriveremo realmente.
Ti quoto in molte cose Pier Paolo, ho fatto riferimento ad Alain de Botton e al suo video su una filosofia di successo più ‘gentile’ (trovato grazie ad Andrea e per me scoperta bellissima) proprio perché parla sì del duro lavoro e della meritocrazia (sacrosanta!), ma anche dell’ingiustizia del definire troppo spesso, da parte dei professionisti della crescita personale, le persone ‘vincenti’ o perdenti’ senza tenere in conto le variabili infinite che intervengono nella vita di ognuno, quali anche incidenti, malattie (cito), casi vari.. Per questo sopra parlavo di visione troppo manichea e quindi a mio avviso ( e secondo anche A. de Botton) sbagliata. Poi nel video, anche se con molta concisione si parla di molte altre cose, vale la pena vederlo, se non l’hai fatto te lo consiglio.
E inoltre al contempo l’autore in questione dà un esempio di ‘insegnamento umano’.
Quel che poi intendo col dire che non bastano storytelling fatti ad arte e quasi tutti uguali da far sospettare che siano puro marketing, e perfino nome e cognome, per fare di un ‘insegnante o ‘guru’ un essere umano, che ispira empatia, simpatia e quindi fiducia (anziché mirare solo a sembrare un’autorità -o pseudo-autorità, e dare un senso di freddezza da scappare via a gambe levate), è che quasi sempre manca qualcosa che mi riesce difficilissimo spiegare, ma che percepisco molto a livello intuitivo. Forse ci sono troppi studi di marketing (ottima cosa di per sé, per carità) dietro, e troppa importanza data alla PNL, da far dimenticare, appunto, di essere se stessi anche una volta che ci si è posti come guide. Naturali, semplici, con qualche accenno umano, anche buttato a caso, alla propria persona e vita, quelle vere, ai propri gusti personali. L’ho già scritto in un altro commento, ma mi torna sempre in mente il fatto che di tutti i siti che ho visitato, so dove abitano tutti (e non me ne importa) – Canarie, Malta, Malesia- ma non so se hanno per esempio un cane o un gatto, che a me importerebbe. E non è poi una cosa tanto stupida, questa che penso… per me dice più questo sulla persona da cui dovrei prendere consigli, che dove uno è andato ad abitare dopo aver guadagnato. ;) Ciao :)
Semplicemente…BELLISSIMA. Non conoscevo questa poesia, grazie per averla condivisa con noi. Penso che ogni tanto dovrò impormi di leggerla e farebbe bene anche a molte persone!
Mi fa piacere avertela fatta scoprire Alice.
Buona giornata.
Io proprio su questa cosa ci picchio giù duro, e lo faccio perché prima di tutto ci sono passato e so cosa vuol dire: cito il tuo riferimento “ho fatto riferimento ad Alain de Botton e al suo video su una filosofia di successo più ‘gentile’ (trovato grazie ad Andrea e per me scoperta bellissima) proprio perché parla sì del duro lavoro e della meritocrazia (sacrosanta!), ma anche dell’ingiustizia del definire troppo spesso, da parte dei professionisti della crescita personale, le persone ‘vincenti’ o perdenti’ senza tenere in conto le variabili infinite che intervengono nella vita di ognuno, quali anche incidenti, malattie (cito), casi vari.. Per questo sopra parlavo di visione troppo manichea e quindi a mio avviso ( e secondo anche A. de Botton) sbagliata. ”
La mia vita la divido principalmente in due tronconi: la prima parte indubbiamente di “successo” secondo i parametri di quei cultori della “crescita personale” da te menzionati (quelli che catalogano le persone in “vincenti” e “perdenti”) e la seconda parte di “fallimento” (almeno apparentemente).
Una volta partecipai ad un seminario, non mi ricordo di chi, che alla fine del suo intervento concluse con queste parole “E ricordatevi che alla fine le uniche cose importanti nella vita sono solo due: Imparare e Divertirsi”.
Io in quel momento ero al culmine della fase “fallimento” e quelle parole fecero scattare in me un nuovo impulso, un impulso che mi fece vedere tutta quella fase della mia vita da un altro punto di vista: ed infatti realizzai che nella fase “successo” in realtà non avevo mai imparato nulla, principalmente perché in quel momento ero molto sicuro di me stesso e mi sentivo invincibile proprio in virtù del fatto che avevo dei risultati che mi davano ragione, per cui perché cercare qualcosa da imparare quando apparentemente ero già uno che aveva capito come girava il mondo?!
Nessuna introspezione in questo caso, solo una grande sicumera: proprio come quei blogger di crescita personale (ce n’è uno che sembra Dio in terra) che sono unti dal Signore e proprio per quel loro atteggiamento giudicano tutti senza però voler essere giudicati loro: e questo è il loro handicap maggiore.
Il fallimento è solo un modo di vedere un evento che di per sé non ha alcuna accezione negativa, diventa “negativo” solo se ad esso diamo il valore che riserviamo alle nostre ASPETTATIVE. Un incidente, una malattia, un blocco, sono fattori che “capitano” sempre, ma se li vediamo solo come degli ostacoli al raggiungimento del nostro obbiettivo non riusciremo mai a capire cosa si cela dietro quell’apparente impedimento: ed è lì dove ci freghiamo.
Passiamo così la vita a recriminare sull’ingiustizia subita e così facendo ci precludiamo all’imparare la lezione nascosta, lezione che spesso ci fa capire che i veri vincenti spesso non sono quelli che appaiono così (quasi sempre Felicità, Appagamento, non vanno d’accordo con Successo economico) ma coloro che hanno capito quali sono gli obbiettivi di valore e le vere priorità della vita.
Chi riesce ad andare oltre l’apparenza dell’esperienza negativa ed approfitta di questa occasione per interrogarsi circa il perché di quell’ostacolo, quasi sempre ne esce rafforzato e dotato di maggior capacità nell’affrontare il proprio percorso esistenziale: ha imparato qualcosa dalla vita in maniera diretta e senza filtri, e questo fa di lui sicuramente un vincente al di la di ogni etichetta di facciata.
Purtroppo, e qui mi ripeto, dire queste cose può essere controproducente per coloro che fanno business in questo campo, perché il peso del “successo” si deve trasferire inevitabilmente dal “motivatore” a colui che invece in quel momento deve scavare in sé: non esistono corsi che ti possano insegnare come capire quale “lezione” si nasconda dietro ad un imprevisto, bisogna che ognuno di noi in questo caso ci metta del suo e si renda partecipe del proprio miglioramento.
Ognuno sa nel proprio profondo cosa è appropriato e giusto per se stesso, compito di un onesto e bravo professionista è riuscire a far emergere nell’individuo la voglia di responsabilizzarsi in direzione di questa ricerca: il resto è solo business fine a se stesso e non ci porta da nessuna parte.
Ciao Ambra, ho visto il video che mi hai consigliato, quello di Alain De Bottom, ed effettivamente dice delle cose molte vere. Su un punto sono parzialmente d’accordo, anche se effettivamente è molto difficile arrivarci.
Quando afferma che è impossibile avere “successo” in tutti i campi. Se guardo alla realtà dei fatti, almeno relativamente a quelli di cui sono a diretta conoscenza, devo dare ragione alla sua “teoria”. Conosco realtà di persone che hanno un grande successo in ambito lavorativo che però hanno una vita affettiva e familiare fallimentare: hanno investito tutte le loro energie solo su un aspetto a discapito di tutto il resto, e così facendo hanno chiaramente sacrificato molto, troppo a mio parere, in direzione UNICAMENTE di una gratificazione professionale.
Ho amicizie e parentele più o meno strette che si trovano in quella situazione: manager o professionisti affermati ed economicamente benestanti che però si sono trovati ad un certo punto della loro vita soli od in balia di guerre con il proprio consorte con in più l’aggravante della gestione dei propri figli, che di tutta questa situazione ne soffrono alquanto. No grazie!
Chiaramente deve esserci un equilibrio: inseguire il successo lavorativo, la gratificazione economica, va bene, ma con la necessaria e corretta determinazione che non mandi all’aria tutto ciò che ci gira attorno che ha uguale se non maggiore importanza.
In questo difficile equilibrio un ruolo di estrema importanza chiaramente lo deve rivestire anche l’intelligenza del proprio partner che deve comprendere che magari in certe fasi dell’ unione alcuni momenti devono essere indirizzati nell’investire in direzione di un proficuo consolidamento di una posizione che se poi ben gestita potrà essere di aiuto per entrambi. Sacrificare dei momenti di unione oggi potrà portare un domani a vivere meglio insieme.
Difficile ma non impossibile: chiaramente tutto questo processo deve avere un proprio arco temporale definito e non durare all’infinito altrimenti il rischio che la coppia, o peggio la famiglia, si sfasci è assai probabile.
Riuscire dunque a coniugare le esigenze affettive e familiari con la propria aspirazione lavorativa è il massimo dei successi: pochi probabilmente ci riescono, ma quelli li considero realmente dei vincenti a tutto tondo.
la poesia la trovo bella,si.meno belli i commenti sul berlusca.nn lo voto,nn simpatizzo per lui e nemmeno per i suoi amici e sostenitori perchè(come tutti i suoi accoliti & oppositori)nn mi ha mai portato “pane” a casa…penso invece che il soggetto andrebbe studiato per poter rubargli almeno un pezzetto delle sue indubitabili capacità di avere successo(ove queste siano legali e moralmente accettabili,chiaro).quindi tornando a kipling: saluti a tutti,mi rimetto al lavoro!!!!
Osservando le persone di successo ho notato un certo filo conduttore. Sembrerebbe che ci siano 2 modi per raggiungere fama e successo:
*facendo appello agli istinti più bassi dell’uomo.
*facendo appello agli institinti più nobili dell’uomo.
Ognuno faccia la sua scelta.
Ottimo articolo!
Grazie Lelio,
commento molto apprezzato.
Andrea.
Ecco, dire che la vita sia problematica è un’ovvietà e nello stesso tempo una cruda certezza ma nessuno di noi manca dentro di sè della forza per risollevarsi sempre, basta credere in se stessi e nella capacità-da esercitare comunque- di saper scoprire tutti gli strumenti che servono per guardare avanti con un patrimonio di speranza ed affezione al sè prima e agli altri dopo…un patrimonio da condividere come ricchezza e spunto d’azione morale…
Bellissimo commento Grazia.
Spero di risentirti presto sul blog,
Andrea.
se saprai sognare senza fare del sogno il tuo padrone….questa frase è illuminante..sognare, porsi degli obiettivi, aspirare a costruirsi un mondo esterno migliore eppure sapere che i pilastri fondamentali della nostra vita devono essere posti nel nostro giardino..spesso lo si dimentica nella folle corsa dietro ai sogni…
Vivere continuamente nel futuro è frutto di numerose delusioni: è nel presente che costruiamo il nostro futuro; è nel presente che mettiamo a frutto gli errori del passato.
Andrea.
Mio Dio..che pugno nello stomaco! ..mi chiedo: “riusciremmo mai ad essere veri uomini?”
Ahahaha..beh, rifletterci su è già un buon inizio.
Poesia stupenda!!Grazie di cuore caro Andrea per averla condivisa con noi… altra poesia meravigliosa “Siate il meglio” di Douglas Malloch
…….
Se non puoi esser strada, sii sentiero,
se non puoi essere sole sii una stella;
vincere o perdere non ha a che vedere con la grandezza.
Ma bisogna essere al meglio quello che si è.
Un caro saluto a tutti Voi e ancora tanti complimenti per l’entusiamo e la competenza con cui porti avanti questa splendida avventura.
Antonella
Grazie mille Antonella per il commento e la poesia,
a presto,
Andrea.
ehh…proprio un brivido…
BELLISSIMA!!! Le ultime parole le ho lette a fatica….perchè le lacrime mi impedivano di vedere bene.
La stamperò e la regalerò ai miei alunni…magari oggi sono piccoli e nn comprenderanno pienamente…ma con il tempo….
“se saprai perdere e ricominciare da capo”…questa è la frase che vorrei sentirmi dire….
Rosalba
Penso che avrei ricordato a lungo la mia professoressa se mi avesse regalato questa poesia. Ottima idea Rosy.
A presto,
Andrea.
Rileggere questa poesia ogni volta mi fa male al cuore, da quanto è bella. Viene da chiedersi come si può fare ad afferrare quella meravigliosa energia che ci sgorga da dentro e che ci spinge ad andare avanti, sempre e comunque, con tutti o malgrado tutti.
Credo che l’importante sia sapere che ci sia, e non scordarlo mai.
Ciao
Piero
Sorprende anche me il potere che possono avere certe parole e soprattutto scoprire quanta motivazione si nasconde anche dietro una mente stanca ed impegnata.
A presto Piero,
Andrea.
beh, IF è una poesia bellissima, una sorta di preghiera. un sonetto in blank vers a rima alternata perfetto. la traduzione italiana, per quanto ben fatta, non riproduce la bellezza della poesia in lingua originale. ho fatto un piccolo video personale che vi propongo da un post sul mio blog, ecco qua:
http://pigiored.blogspot.com/2008/12/if-by-rudyard-kipling.html
…Stupenda.
pigiored, io non conosco l’inglese ma mi ha incuriosito ascoltare la poesia in lingua originale…
Grazie per questo tuo consiglio e per le note informative che ho letto con interesse.
Rosalba
Fantastica!
A me questa bellissima ed intensa poesia, è stata donata da una ragazza, in un momento in cui, a suo parere, il sottoscritto attraversava un periodo particolare. Leggerla spesso, mi aiuta a star meglio e a pensare a questa ragazza, ma sarei felice di capire che importanza ha per lei questo dono, perchè questo gesto…
Comunque, semplicemente bella!
È una bella poesia molto ricca di sensi, forse troppi. A me i tuoi articoli piacciono molto perché”scavano”, e forse dicono cose che già sappiamo male vediamo avvolte dalla nebbia
bellissima e vera ma berlusconi proprio non c’entra!è l’antitesi della poesia.
Diciamo che ogni tanto dovete concedermi un pizzico di ironia ;-)
Già, anche se quella frase mi ha fatto implodere il cervello! :D
Ma la poesia è bellissima, non l’avevo mai letta e ti dà veramente, tanta motivazione. La mia attenzione è andata in un crescendo man mano che leggevo!
Grazie per averla condivisa!
Grazie Claudia,
me l’ha fatta leggere per la prima volta mio padre, in un momento di difficoltà: ci tenevo a condividerla nel blog.
Andrea.
Andrea, è una poesia davvero splendida. Scaturisce emozioni su emozioni ed è senza dubbio adatta ad un momento di difficoltà. Grazie a te sto scoprendo cose nuove, riesci a sollevarmi il morale e a darmi motivazione e carica. Ti ringrazio, tantissimo. Spero di poter incontrare nel mio percorso una persona del tuo calibro. E niente modestia, andre! :D
Ciao Chia,
come stai? Va un po’ meglio?
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato questa poesia: come detto, ha un significato speciale per me.
Andrea.
Sì, va meglio. E andrà sempre meglio frequentando assiduamente il tuo blog. Ho seguito in modo particolare l’articolo riguardo le preoccupazioni e ciò che l’ha reso decisivo per me è stato il post scriptum finale: siamo noi i gestori delle nostre emozioni e di ciò che la vita ci riserva! Non sai quanto contribuisci a rendere migliori le mie giornate. Non so come ringraziarti.
Buon proseguimento di giornata, Andrea.
Ottimo Chia,
sul ps dell’articolo sulle preoccupazioni ho detto una cosa leggermente diversa: in molti casi è indubbiamente vero che ciò che ci accade ce lo siamo andati a cercare e quindi ne siamo stati responsabili. Ma in altri casi la vita ci riserva brutte sorprese, difficoltà e problematiche di cui sarebbe sbagliato sentirci responsabili. Tuttavia, anche in questi casi, abbiamo sempre una scelta, possiamo scegliere come reagire: e questa si è una nostra responsabilità.
A presto,
Andrea.
se saprai fare un mucchio di tutte le tue vincite
e rischiarle in un giro di testa e croce;
e perdere e ricominciare da capo
senza fiatare sulle tue perdite;
in questa poesia vedo il coraggio e, soprattutto nei versi che ho riportato, il coraggio di mettersi in gioco sia in solido che in astratto
grande scuola di vita
grazie!
Ciao Andrea, sto leggendo l`articolo Assertivita` che mi hai mandato per mail. Questo tuo progetto mi piace molto e questa branca psicologica della mente altrettanto. Sto per andare a comprarmi il libro “Come essere assertivi in ogni situazione” forse perche` un po` vorrei essere come Patrick Jane in the Mentalist “sono sicuro che ne vai pazzo”. Questa poesia non mi ha suscitato niente, ma solo perche` non sono un tipo che si emoziona facilmente. Ti saluto e ti auguro qualcosa di bello, a tua scelta, per oggi. Ci sentiamo, a presto.
Brividi…
Grazie mille
sono arrivata a leggere questo articolo, e questa bellissima poesia che già conoscevo, dal link sull’assertività.
Il mio problema è sempre stato (e temo lo sarà sempre) riempire il minuto dando valore a ogni secondo.
Infatti ho conosciuto il tuo blog cercando un modo per smettere di procrastinare… ma non ce la faccio André. Sono molto scoraggiata.
Se……..
Tutto così’ maledettamente complicato…..
Ma ne vale la pena….
Io ho pianto…
è normale?
Il pianto non sempre è sintomo di un’emozione negativa: piangiamo quando qualcosa ci ha toccato nel profondo.
Sì, credo che sia normale :-)
Andrea.
E non provare alcun che.. è normale?!
Ce il tutto e il contrario di tutto.. E nel complesso il senso mi sfigge
Mio padre mi ha scritto una volta. .. solo la vita ti è stata donata tutto il resto dovrai conquistarlo con perseveranza e forza… ricorda però che la tenacia non è cattiveria ne falsità. Non conoscevo questa poesia ma da adesso credo che la leggerò spesso… grazie andrea!
Articoli molto interessanti grazie
WoW:D
è difficile da spiegare in poche parole.
Troppi “SE”. . .
Bella poesia Andrea, l’ho letta per la prima volta tanto tempo fa su un Manuale delle Giovani Marmotte!
:-D
Te la riporto di seguito proprio con quella traduzione, che secondo me in italiano rende al meglio:
SE
puoi non perdere la testa quando tutti
vicino a te l’hanno perduta e dicono: “Ne hai colpa tu!”
Se puoi ancora credere in te stesso, quando più
nessuno crede in te, e tuttavia ti chiedi
se non abbiano ragione gli altri e torto tu.
Se puoi attendere con calma ciò che ti spetta
o se, perseguitato, non pagare
odio con odio, offesa con vendetta,
senza per questo abbandonarti al gusto
di stimarti santo tra i santi, e tra i giusti giusto.
Se puoi sognare, e tuttavia non perderti nelle reti del sogno, e puoi pensare
senza tutto concedere al pensiero.
Se puoi fissare in volto trionfo e disonore,
senza per questo spalancare il cuore a nessuno dei due.
Se senza batter ciglio puoi il tuo vero
veder fatto menzogna sulle labbra
dell’insincero, e di colpo crollare quanto hai caro
per tosto ricomporlo con amaro coraggio.
Se in un solo colpo puoi rischiare
tutto quanto hai avuto dalla vita,
e perderlo, e poi ricominciare
senza pentirti della tua partita.
Se potrai richiamare il tuo coraggio
quando da un pezzo l’avrai dilapidato
e stare saldo quando sai che tu
altro non puoi più fare, se non dirti: “Su!”
Se puoi toccare il fango senza insozzarti
e dar la mano ai re senza esaltarti.
Se amico o nemico male potrà mai farti.
Se tutti gli uomini avrai cari ugualmente,
ma più degli altri nessuno.
Se nel balzo saprai d’un solo istante
superare l’istante che non perdona,
tua è allora la Terra, e tutto ciò che dona!
Bella ti fa pensare a cosa fai ogni giorno e ti fa riflettere sulle cose sbagliate che hai fatto in passato, magari ti fa riconoscere gli errori che fai e ti da un impressione su cosa cambiare di te stesso
Grazie, mi è arrivata dritta come un brivido, in un momento in cui ne avevo tantissimo bisogno, grazie!
Brividi e lacrimuccia. Grazie, non la conoscevo e credo sia meravigliosa.
Sì, una delle mie preferite in assoluto :)
Bellissimo messaggio da parte di un padre amoroso verso il figlio. In questo caso ho visto un grande gesto d’amore che questo padre ha regalato ad ognuno di noi, considerandoci figli suoi e avere la voglia di pubblicare questa poesia per diffonderla a chi legge è meraviglioso. Anche perché il messaggio è ricco, a volte complesso, a volte difficile da comprendere o accettare…applicare… Grazie per aver diffuso questa poesia, Andrea! Condivido!