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Buon lunedì,

l’altro giorno, sull’aereo di ritorno per Londra, ne ho approfittato per recuperare alcune email che si erano accumulate durante queste settimane trascorse in Italia.

Una in particolare ha catturato la mia attenzione.

Era una newsletter dell’autore Mark Manson e nell’incipit riportava questa frase:

“Ogni eccesso nasconde una mancanza“.

Eh già…

In quest’epoca dell’abbondanza, ognuno di noi ha la sua “dipendenza“:

C’è chi passa troppe ore sui social.
C’è chi mangia troppi dolci.
C’è chi si fa risucchiare per troppo tempo dai video-giochi.
C’è chi

Anche escludendo situazioni patologiche, in cui è necessario l’intervento di uno specialista, questi nostri “eccessi” possono condizionare pesantemente la nostra vita.

È così che all’ennesima “abbuffata” di cibo, di social o di video-games, ci ripromettiamo solennemente che quella sarà l’ultima volta.

…ma puntualmente ci ricaschiamo.

Il fatto è che cercare di combattere i nostri eccessi con la sola forza di volontà è una battaglia persa in partenza.

La via efficace consiste nell’individuare qual è la mancanza (il bisogno) che stiamo cercando di compensare con quell’eccesso, e prendercene cura in maniera consapevole.

Quand’è che ti ritrovi a scrollare il tuo smartphone senza fine, a mangiare la qualunque o a giocare senza interruzioni?

Capita in un particolare orario della giornata?
Capita quando provi determinati stati emotivi negativi (stanchezza, noia, ansia, senso di inadeguatezza, etc.)?
Capita in determinati luoghi o con determinate persone?

Trova il tuo trigger (ne ho parlato nel dettaglio in questo articolo).

Limitati ad osservarlo senza cedere immediatamente alla tua “dipendenza”.

Sperimenta nuovi modi (modi più sani), per prenderti cura di quel vuoto e senso di disagio.

I nostri eccessi sono lì a ricordarci che ci sono aree della nostra vita che meritano la nostra attenzione e che non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia (o nello schermo del nostro cellulare).

Ti auguro una settimana di maggiore consapevolezza.

Che questo agosto sia per te rigenerante.

Andrea Giuliodori.

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