4 min

Ciao, buon lunedì e buona newsletter di EfficaceMente.

Questo sono io, a metà agosto, al termine della mia prima gara di running dopo 17 anni.

Questo qui sotto, invece, è il collo del mio femore sinistro in un bel “servizio fotografico” che ho fatto la settimana scorsa nella sala di risonanza magnetica dell’ISEH (Institute of Sport, Exercise and Health), qui a Londra 😅

Titolo del “book fotografico”: frattura da stress da compressione di grado 1.

Premio vinto: almeno tre mesi di stop forzato e fisioterapia 😅

Sfiga?! Sì, abbastanza.

Ma non è stata solo questione di sfortuna. 

La verità è che, preso dal ritrovato entusiasmo per la corsa, probabilmente ho cumulato troppi chilometri, troppo velocemente, tra l’altro senza bilanciare opportunamente gli allenamenti in palestra e in un periodo della mia vita non privo di altri stress e scarse opportunità di recupero (👶🍼😴).

Insomma, ho preteso troppo e troppo in fretta.

Ti ho voluto condividere questa piccola disavventura che mi accompagnerà nei prossimi mesi perché mi ha permesso di fare una riflessione sulla… velocità.

Oggi tutto è veloce.

Pasti veloci.
Relazioni veloci.
Consegne veloci.
Allenamenti veloci.
Cicli di news veloci.

E naturalmente anche… risultati veloci.​​

Intendiamoci, non sono contro la velocità a prescindere, anzi…

Se penso ai tempi biblici della burocrazia italiana, alle visite mediche spesso disponibili solo a distanza di mesi e agli immancabili ritardi dei treni, ben venga tutto ciò che migliora questi servizi, rendendoli più puntuali e veloci.

Quando però la pretesa di velocità nasconde impazienza per i risultati (“mi dichiaro colpevole vostro onore”) e impulsività emotiva, la velocità da valore si trasforma in limite.

Il paradosso?

Più ci ossessioniamo per avere tutto e subito, magari ricercando l’ennesima scorciatoia o forzando i tempi, più i risultati che ricerchiamo ci sfuggono e si allontanano.

Il successo richiede tempo.
Gli obiettivi di valore richiedono costanza.
I risultati duraturi richiedono piccole abitudini quotidiane ripetute per anni (non per poche settimane).

C’è poco da fare, più penso a quanto accaduto e alle storie che a volte leggo nella community di EfficaceMente e più mi convinco che:

Tante volte poco > Poche volte tanto

Ecco, questa immagine che abbiamo recentemente condiviso sui canali social di EfficaceMente, direi che sintetizza bene la riflessione che vorrei trasmetterti in questa puntata della newsletter:

Ti auguro allora una settimana di progressi lenti, ma costanti.

Impariamo a procedere verso i nostri obiettivi con pazienza e intenzione, mai con fretta.

Riprendendo una famosa frase dell’imperatore romano Augusto, festina lenteaffrettiamoci con lentezza.

A presto,

Andrea Giuliodori.

Altri lettori trovano interessante